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Scritto il 09/09/2021 · 76 di 81 (mostra altri)
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13 marzo 518
Giovedì 9 Settembre 2021

Another one bites the...



... E anche questa è andata.

Era davvero un sacco di tempo che non mi prendevo così tanti rischi: lo scontro con gli Einherjar mi aveva provato parecchio, ma questo bestione spettrale rischiava davvero di farci fuori tutti. Per fortuna i pazzi scatenati con cui mi accompagno hanno desistito dai loro iniziali intenti suicidi e hanno deciso di darmi retta. Si credono esperti di questi luoghi perché sono miracolosamente ancora vivi, ma mi duole constatare che, a distanza di oltre due anni dal loro arrivo, non hanno ancora capito un accidenti.

Il loro difetto principale è senza ombra di dubbio la mancanza di umiltà: la sorte li benedice concedendo loro di vincere uno scontro o due ed ecco che cominciano a credersi invincibili.

"Ma si, dai, apriamo questa porta e prendiamo a calci nel culo quel risvegliato"!

E poco importa se non è un risvegliato ma un innalzato, o un araldo degradato, o chissà cos'altro. Considerare i rischi? Tempo sprecato. Ascoltare i consigli chi ne sa qualcosa di più? Neanche a parlarne. Recuperare le forze? Giammai.

Ci hanno messo più di 2 ore per convincersi ad aspettare il recupero dei miei poteri, nonostante fosse evidente fin dall'inizio che senza di me non sarebbero riusciti neppure ad aprire la porta d'ingresso. A dirla tutta, a momenti non riuscivano ad aprirla neanche dopo, è bastato qualche sasso dietro ai cardini per inceppare il meccanismo a molla con cui sono soliti gettarsi a viso, o per meglio dire a culo aperto verso il nemico.

Eppure, nonostante questo atteggiamento che persino Dagor non esiterebbe a definire eccessivamente temerario, alla fine in qualche modo è andata. Abbiamo eliminato l'incarnazione terrena di una bestia ancestrale a cui il fato aveva donato uno Yoki paragonabile a quello della troia suprema, e ce l'abbiamo fatta con le nostre sole forze... Più o meno.

Era da tempo che non partecipavo attivamente a un'impresa del genere. Devo ammettere che, volendo sorvolare per un istante sui rischi inverosimili che abbiamo corso e sul rapporto costi/benefici a dir poco irragionevole, è una gran bella sensazione: anche se non lo saprà nessuno, io e questi "cacacazzoni random" abbiamo scritto una piccola pagina di storia.

In tutta onestà, questo esito insperato renderebbe persino lecita una considerazione ulteriore: se persino un gruppo male assortito come questo è riuscito a compiere una simile impresa significa che anche la troia suprema può essere sconfitta.

Ma non è questo il momento di perdersi in pensieri così ambiziosi sulla scia di un ottimismo che, confido, sarà rapido a scemare: concentriamoci piuttosto sulle informazioni contenute nel diario che abbiamo appena finito di leggere. Visto che i cacazzoni si stanno scervellando per venirne a capo, forse potrebbero apprezzare un piccolo riassunto cronologico degli eventi. Mi permetterò giusto di prendermi qualche piccola libertà sulle date e sui (pochi) eventi che i dati al momento in nostro possesso ci consentono soltanto di ipotizzare.

Nave Nordra nel mare in tempesta

Tutto ha inizio nel 508, quando una nave di esploratori proveniente da Norsyd ha la (s)fortuna di imbattersi in alcuni cocci provenienti dall'antica città di Dioghail che il mare aveva trasportato sulle coste di un'isola sperduta a largo delle coste di Ilsanora. I Nordri cominciano a smerciare quella roba a Ghaan e a poco a poco la voce si sparge, fino ad arrivare alle orecchie di uno stregone molto potente (Aghvan): il mago capisce subito che quelle chincaglierie sono solo la punta di un iceberg ben più appetitoso e decide di farsi amico l'attuale Duca di Feith, Paul Sallivan, che - per usare un eufemismo - non è la mente più brillante del Granducato. Nel giro di pochi anni Aghvan diventa amico intimo del Duca, del suo compagno di merende (il Conte Veilor Glidewell) e di quell'altro vulcano del fratello (Vargas Glidewell), ai quali promette mari e monti in cambio di un lasciapassare permanente per le sue ricerche a Elsenor e, soprattutto, massima discrezione.

Ottenuto il benestare dei peggiori feudatari del Ducato (e forse della storia), Aghvan comincia a fare spola tra Elsenor e la parte nord-ovest di Feith. In quegli anni (509-513) ad Aghvan succedono tre cose importanti:

1) viene raggiunto da una gran quantità stregoni: c'è chi non vede l'ora lavorare con lui (Reamon, Vorkhan, Griesberg e molti altri), ma anche chi lo cerca per altri motivi (Claire, Luger), vuole dare un'occhiata pur restando a debita distanza (Norman Thelen, Dust) o semplicemente segue la corrente sperando di raccogliere qualche briciola qui e là (Berion);

2) stringe amicizia con il Signore di Ghaan, ennesimo miserabile indegnamente assurto al rango di governante di questo sventurato Ducato;

3) scopre i Resti di Kraalor, ovvero - la faccio semplice - la sua riserva personale di Sangue degli Antecessori;

A seguito di questa scoperta Aghvan mette in piedi uno o più laboratori nelle isole di Ilsanora (quelli che il Diario di Jamie Mourne chiama "i laboratori presso Dioghail") e ne affida la gestione ai suoi seguaci più fidati. Gli esperimenti hanno ben presto bisogno di cavie umane, nonché di qualcuno che si occupi della sicurezza e della gestione degli "incidenti di percorso", rendendo necessaria la presenza di un apparato militare: nascono così i Cercatori del Sangue, gentilmente messi a disposizione dal Signore di Ghaan.

A quel punto (514) cominciano i guai: i primi esperimenti sono un disastro, il Sangue non funziona e anzi provoca effetti collaterali a dir poco deleteri. Da quei laboratori escono (letteralmente) i primi risvegliati, rischiando di scatenare un'epidemia che viene contenuta per miracolo; tuttavia, quegli scellerati tentativi riescono anche produrre qualcosa di spendibile, tra cui almeno un innalzato di cui abbiamo notizia (Bondred): si tratta probabilmente del primo esemplare ad oggi noto, almeno per quanto riguarda Ghaan.

Naufragio

Ma la sfiga è sempre in agguato. Alla fine del 514 Vargas Glidewell si accorge che i selvaggi a cui aveva rifilato perline fino al giorno prima sono molto più furbi di lui: in un attimo la sua testa finisce dove non può più far danni, Nuova Lagos viene spazzata via e il mare si riempie di Gaothlas che fanno a gara a chi affonda più navi Greyhavenesi.

Vista la mala parata Aghvan è costretto a riparare a terra, tuttavia non si dà per vinto e, insieme al Signore di Ghaan e ai Cercatori del Sangue, realizza altri tre importanti obiettivi:

1) mette in piedi altri laboratori (tra cui il Laboratorio Segreto di Gultch) e organizza nuove spedizioni di ricerca presso tutte le necropoli che riesce a raggiungere (Osterch, Holov, Cantor, Valith, etc);

2) ottiene altri risultati spendibili da mostrare ai feudatari di Feith, ma anche ad altri potenziali compratori (Greyhaven) interessati a dotarsi di soldati "invincibili" per qualche guerra imminente;

3) scopre l'esistenza di un'altra riserva di Sangue degli Antecessori (nei pressi del fiume Asrael, a nord della città di Feith), che per comodità chiameremo Resti di Shaalaren;

Arriviamo così all'estate del 515, quando inizia la Guerra delle Lande.

Guerra delle Lande - Immagine

Nessuno di noi può sapere con precisione se e quanto le attività e le scoperte di Aghvan abbiano o meno influito sullo scoppio della guerra, e neppure il Diario di Jamie Mourne chiarisce a dovere questo aspetto. Al tempo stesso, le coincidenze temporali sono tali da far venire il dubbio che qualcuno abbia approfittato della situazione per mettere fretta a qualcun'altro, o magari per costringerlo a mostrare le carte: ma magari sono io a pensar male. Fatto sta che Ghaan è forse l'unico feudo dell'intero Esercito Lealista che non esce da quel conflitto con le ossa rotte, riuscendo addirittura a mantenere lo stesso governante (ok, questo forse non è un gran traguardo, ma tant'è).

A gonfiare ulteriormente le vele di Ghaan ci pensa inoltre un'altro scherzo del fato. Durante la guerra Aghvan viene attaccato da Claire, la quale per poco non riesce a farlo secco: lo stregone riesce a sopravvivere ma è costretto ad abbandonare i Resti di Shaalaren, che - complice il goffo intervento di Berion e una discutibile iniziativa dell'Esercito di Uryen - assumono, per usare un altro eufemismo, vita propria. Gli altopiani si riempiono così di Risvegliati (e di Kreepar, ma questi ultimi al momento non ci interessano): ed ecco che Ghaan si trova improvvisamente in vantaggio, in quanto è l'unico feudo del circondario a possedere la "tecnologia" necessaria per garantire - agli Innalzati e a chi si trova vicino a loro - una certa protezione dal morbo.

In conseguenza di tutte queste favorevoli congiunzioni i Cercatori del Sangue riescono dunque a restare operativi, cambiando di lì a poco nome e divisa. A guastare le feste sul più bello arriva però l'incoronazione di David Raleigh, che diventa Dominus di Angvard e reclama una porzione di territorio che, ironia della sorte, contiene tutti i principali laboratori, siti di ricerca, cimiteri e necropoli dove i lavori di Ghaan erano rimasti a metà.

E così si giunge al 516, anno in cui Ghaan comincia la sua guerra di logoramento contro Angvard: l'obiettivo non è tuttavia conquistare la città, ma rendere la signoria impossibilitata a impedire la ripresa delle attività dei Cercatori (ora Custodi) del Sangue: e magari, visto che ci siamo, a testare l'efficacia dei nuovi traguardi acquisiti nel frattempo. Così si spiegano le operazioni compiute a Osterch, alla Sacra dei Difensori e, in ultimo, presso il villaggio di Holov.

Ed è proprio a Holov che si palesa l'ultimo, grande protagonista della nostra storia: la troia suprema, nonché ad oggi unica erede dei Resti di Vaalafor... O almeno credo.

Mirai Raken - Immagine 1

Chi se lo sarebbe mai aspettato? Non certo Aghvan, a cui non resta che veder svanire dalle sue grinfie la terza (e spero ultima) miniera di Sangue. Quel che è certo è che quella creatura, complice un ospite evidentemente perfetto e una sorprendente capacità di adattamento agli intrighi e ai sotterfugi tipici dell'animo umano, riesce in pochi mesi a creare uno scompiglio mai visto prima.

Ciò che è accaduto dopo, come si suol dire, è cosa nota: Yara e David hanno continuato a combattere contro Ghaan; i feudi di Uryen e Dossler sono accorsi in loro aiuto; la stessa scelta (con qualche rassicurazione in più) l'hanno fatta anche Acab e i membri dell'Armata del Corno, un tempo alleati di Ghaan ma poi ragionevolmente disgustati dalle ricerche di Aghvan. Nel frattempo, la troia suprema si è dotata di un manipolo di innalzati, ha fondato una sorta di "religione" e ha stretto alleanze con un'altra mandria di governanti idioti (a Skogen, Trost, Skylaar, nella Valle del Torto e chissà dove altro), la cui madre giumenta è a quanto pare sempre incinta.

E veniamo infine all'ultimo atto - per ora - di questa sceneggiata: l'Armistizio della Rinascita, che segue di qualche mese l'arrivo di uno squadrone di soldati di Greyhaven mandato a "risolvere la situazione" e costringe Angvard e Ghaan a interrompere le ostilità. Un armistizio che, di fatto, lascia Aghvan e i Custodi del Sangue liberi di proseguire con le loro attività, costringendo chiunque non sia d'accordo alla resa o alla diserzione: una vera e propria condanna a morte per chiunque sia così stupido, testardo o ingenuo da farsi guidare dagli ideali anziché dalla logica e dal buon senso. E la mera presenza di uno squadrone di Greyhaven attaccato alle terga di chiunque si accinga a marciare verso Nord avrebbe dovuto insospettire chiunque, con o senza lettere e diari a rendere ancora più forte la puzza di fregatura.

Chi può essere così stupido da disertare a queste condizioni?

Posso capire Yara, lei è una paladina: oserei dire che non può fare altrimenti. Posso capire suo fratello David, ancora troppo giovane e acerbo per comprendere che la sorella è bella che spacciata.

E posso ovviamente comprendere le motivazioni che possono spingere Acab e i suoi: senza la legittimazione di Angvard l'Armata del Corno non è che un branco di disertori sfuggiti alla corte marziale, non c'è alcun futuro per loro nel Ducato che si sta delineando; stando così le cose, tanto vale giocarsela fino alla fine.

Razionalmente parlando, posso spiegarmi persino la scelta "cinica" del priorato di Dossler: il rispetto formale degli impegni presi nei confronti di un'alta rappresentanza della chiesa di Dytros può ben valere la vita di qualche soldato, forse addirittura quella della congiunta più idealista - e guarda caso più popolare - della Sorella Custode.

Ma cosa dire di Marvin Barun, sir Logan Treize e tutti gli altri soldati veterani che sono partiti lancia in resta da Uryen? La loro scelta è l'unica che davvero non riesco a comprendere: in absentia di senno, mi verrebbe da dire. A meno che non siano diventati tutti Paladini, visto che la riconquista della Sacra dei Difensori resterà con tutta probabilità l'ultimo traguardo conseguito prima di essere spazzati via.

E la cosa peggiore è che, facendosi due conti, sarà già tutto finito da un pezzo.

E adesso chi glielo dice a questi?


Dust - Immagine
scritto da Damon Dust , 02:11 | permalink | markup wiki | commenti (0)
Scritto il 09/09/2021 · 76 di 81 (mostra altri)
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