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« E' una brutta situazione. Noi abbiamo chiesto dei Paladini, e questo è ciò che ci hanno mandato. »
- Ruben Block -
 
La cerca di Bohemond
Bohemond D'Arlac
"Tu fai parte dei Primi, Bohemond, non dimenticarlo mai."
creato il: 24/01/2012   messaggi totali: 27   commenti totali: 25
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10 Aprile 518
Mercoledì 29 Marzo 2023

Yara



Sbatto le palpebre e come per incanto ho di nuovo dieci dita. Abbasso lentamente la mano, gli occhi fissi nei tuoi. Sorridi, ora, e sembri compiaciuta dal nostro atteggiamento calmo e controllato a dispetto dell'assurdità della situazione in cui siamo stati precipitati e del muro di inimiciza e di sospetto che ci separa da te: presso Ghaan ci siamo fatti una notevole fama di negoziatori, ormai, che evidentemente stai giudicando ben meritata.

Da Padre Engelhaft mi sarei aspettato la stessa furiosa indignazione che poco fa Colin ha esibito di fronte alla nostra decisione, che certo deve essergli parsa cinica, di ridurre le già misere possibilità di Madre Magdalene pur di preservare quelle di tutti noi. E invece se ne sta qui accanto a me in un silenzio che mi pare quasi di sconfitta. Si è infine rassegnato a non contrastare oltre l'impensabile compromesso a cui questa guerra ci ha costretti? Ha finalmente capito anche lui il senso delle parole di Padre Valon? Non deve essere stato facile per uno come lui, abituato a fare della diffidenza la sua arma più affilata nella lotta agli inganni della Tenebra, trovarsi a dover compiere l'opera dei Primi tra le contraddizioni di questa frontiera...se devo essere onesto con me stesso, le mie mancanze hanno contribuito a rendere ancor più arduo il suo cammino: lo ha sempre turbato (se non inorridito) la facilità con cui mi lascio sviare dalle lusinghe, non importa troppo se luminose od oscure, di questo luogo e di questo tempo in cui riverbera l'eco di altri luoghi e tempi in cui gli uomini si facevano Eroi, impadronendosi del proprio Destino e muovendo guerra al Cielo o all'Inferno invece di rivolgere loro preghiere.

Chi invece pare proprio sul punto di saltarti alla gola è, incredibilmente, Kailah, che di noi è sempre stata la più dolce e la meno bellicosa. Ci raccontò in effetti di come esercitasti le tue arti oscure su di lei quando vi siete incontrate per trattare la liberazione del Sergente Rock: ci disse che eri riuscita a portarglielo via dalla mente...e lo diceva con un orrore profondissimo, quasi le avessi toccato la cosa più cara che avesse. Lo stesso orrore si è dipinto sul suo volto ora che ti ha riconosciuta, e negli occhi della più fidata tra i miei compagni si sono accese scintille di rancore come mai ne avevo viste prima. Mi chiedo quale volto, quale nome dovresti rubarmi per istigare in me la stessa ostilità...magari fosse uno solo. La rivedo affrontare sognante e spensierata il mattino del giorno sacro a Dytros mentre io me ne stavo al tavolo a rimuginare incupito con la pipa in mano, mi torna alle orecchie la sua risata squillante e imbarazzata in risposta agli scherzi di Giada. Si farà bella per Aiden, bastardo fortunato di un Elsenorita, ho pensato. L'avrei rivista più tardi sfoggiare una chioma acconciata in modo festoso sì, ma senza le stravaganze necessarie per calamitare l'attenzione del suo Principe. Aveva assunto invece un'aria più posata e adulta, adatta per qualcuno di gusti più maturi e con poca pazienza per i fronzoli, qualcuno come...ah...

Sven invece resta fedele a se stesso, non lascia trasparire alcuna emozione e se ne resta con la schiena addossata ad una parete della stanza con la solita aria sorniona, apparentemente in posizione di riposo ma pronto ad entrare in guardia se dovesse capitare qualche brutto imprevisto. Che si tratti di una taverna malfamata, di un campo di battaglia o dell'Inferno Ghiacciato, la sua dottrina è sempre quella: fregarsene delle complicazioni, badare al sodo e nell'incertezza lasciare le redini all'istinto. Se siamo usciti vivi da quel carro, se abbiamo avuto la meglio su Grom e Frank prima che Loki e gli altri spauracchi di Muramar mangiassero la foglia, beh, in larga parte è merito suo.

Colin poi...quanto mi fa incazzare quel ragazzo certe volte! E' uno degli uomini più intelligenti che conosco eppure non gli riesce proprio di mettere da parte le sue romanticherie da cerusico, mai, neanche quando rischiano di mandarci tutti al creatore. E non è che non capisca le crudeli necessità della vita del soldato...semplicemente è convinto che non lo riguardino, che al mondo esistano solo lui e i suoi pazienti. Chissà se prima o poi si renderà conto che in plotone sono tutti pazienti, non soltanto quelli messi peggio, e tutti medici, che prevenire una ferita non è meno nobile o importante che sanarla. Se non altro le situazioni inconsuete come quella che stiamo vivendo stuzzicano la sua curiosità di uomo di ingegno. Il suo sguardo indagatore scruta te e le illusioni di cui ci hai circondati, sondando ogni dettaglio che possa aiutarlo a discernere i tuoi tranelli... se stai per tirarci un brutto scherzo sono certo che se ne accorgerà in un lampo.

E infine ci sono io. Se fosse stato per me non saresti mai tornata in libertà: ho cercato in tutti i modi di dissuadere Yara dallo scambiarti con sir Lachdan Jung ma lei proprio non volle darmi retta. Persino Padre Engelhaft, che non si può certo dire tenero coi nemici della Fede, era assai più aperto di me all'idea di rimetterti in circolazione. Insomma, qualche mese fa sarei stato la persona peggiore con cui potevi sperare di spuntare un accordo... ma in questo poco tempo sono successe tante e tali cose che stento a riconoscermi. Il sogno di Yara, quello vero, un passo alla volta è divenuto la Sacra Avanzata che ha travolto Ghaan come un'onda di marea. Non immaginava, però, il prezzo spaventoso che avresti imposto al suo trionfo.



"Questa non è una guerra di Dei, è una guerra di uomini...non dimenticatelo mai."

Mi sforzo come posso di non dimenticarlo mentre ci sveli la natura dell'ordalia a cui hai sottoposto la mia Signora. Ti ascolto molto attentamente mentre racconti di cosa Yara sia stata capace di fare a dispetto dei tuoi tentativi di confonderla e spezzarla, della tenacia con cui ad uno ad uno ha strappato alla crudele legge del tuo incubo quei fantasmi che tu avevi inviato a tormentarla: salvandoli, accogliendoli, radunandoli, armandoli... facendo di essi un popolo disposto a sorreggerla, fiducioso della protezione del suo scudo.

L'ammirazione suggerita dalle tue parole mi sembra sincera, così come credo davvero che tu abbia deciso di aiutarla, ad un certo punto, che in fondo al tuo cuore nero si sia acceso il desiderio di essere anche tu parte di quel popolo, di prenderla sulle tue spalle per sollevarla al cielo, di trovare anche tu un dolce riparo sotto allo Scudo dell'Eroina. In fondo non è questo il significato del rudimentale Abbraccio dell'Angelo che hai voluto porre sulle spalle sue e di Cystal?

E allora facciamola noi, liberando Yara, questa pace di uomini. Detta pure le tue condizioni.

La prima, personale, mi stupisce. Mi dici del destino di Vesa, dell'ira spaventosa che si è abbattuta su di lui per mia mano, dell'inferno a cui viene sottoposto con crudeltà da una potestà talmente terribile che persino tu la temi. So bene di chi parli, e sulle mie labbra affiora l'ombra di un sorriso: sono proprio in gamba entrambe le mie ragazze, non trovi? Sta bene, intercederò ben volentieri per il Bandito, fin troppo caro gli è costato l'aver orchestrato così efficacemente la sua cruenta messinscena.

La seconda, politica, nessuno di noi è in grado di valutarla... sarà Yara a darle avallo. Che un Ghaan torni sul trono della Baronia sembra una prospettiva promettente per la solidità del nuovo assetto, c'è solo da sperare che la follia e la sete di sangue del diabolico Estov siano state l'eccezione e non la regola tra i membri preminenti di quel casato.

La terza, militare, potevamo ben immaginarla. Prima o poi sarebbe stato inevitabile fare i conti con il famigerato Chad Wilson, braccio armato di Aghvan e corteggiatore di demoni, un uomo di forza e di valore tali da rendere persino i suoi formidabili Innanlzati poco più che reclute imbelli al confronto di un veterano di mille campagne. Un Runihura, come quel tetro Kraighar che braccò come un lupo famelico i miei compagni nel Cariceto di Amedran e che tanta impressione seppe fare al nostro truce Vodan prima di sparire per sempre nelle Tenebre.

Ci proponi un atto di guerra per liberare una volta per tutte il mondo da quello spaventoso guerriero, oppure una sfida, l'ennesima, per dargli la possibilità di uscire di scena alle sue condizioni. Nessuna delle due soluzioni mi sembra appropriata, ma per il momento lo tengo per me. Non sono l'unico chiamato a prendere questa decisione, tutti noi che abbiamo affrontato il tuo incubo per raggiungere Yara abbiamo il medesimo diritto e portiamo lo stesso fardello.

La guerra degli uomini finisce oggi, mi dico, e non si combatterà oltre. Quanto alle sfide...ecco quello che penso.

Nel giorno consacrato a Dytros abbiamo raccolto la sfida mossaci da Chad Wilson secondo una tradizione gradita all'Eterno Avversario: gli Dei e gli Uomini ci sono stati da testimoni mentre ci sottoponevamo al giudizio del Fato ed il responso, netto, ora è sacro per la legge di entrambi. Se Sir Wilson intende ricusare il Fato senza coprirsi di disonore non è a noi che dovrà muovere guerra, ma al Fato stesso.

Esige dunque da noi una nuova prova con cui sperare di sovvertire l'esito di quella precedente? Gliela concederemo, ma questa volta secondo una tradizione gradita all'Inesausto: finito il tempo dei duelli fatali imperniati sull'esaltazione del solo valore personale, proporremo invece un'impresa temeraria che dia a chi vi partecipi l'occasione di misurare il proprio coraggio con quello altrui nel perseguimento di un traguardo folle e impossibile.

Oserà varcare con noi la soglia dell'Abisso per dare l'assalto alla roccaforte dell'Araldo di Valafor, la sorgente del Sangue di cui ha così tanta ammirazione? Accetterà di misurarsi da uomo con le potenze demoniache per rivendicare il dominio che esse pretendono di avere su questa terra, o diserterà la nostra chiamata, accontentandosi più volentieri di prede meno ostiche per saziare il suo appetito di gloria?

Che ci incontri a Valith, se lo desidera. Porti i suoi Innalzati, se ritiene di averne bisogno. Chi mai di noi uscisse vivo dall'Impresa potrà dire di aver saldato ogni conto con il Fato...e aprirne di nuovi, a buon diritto, se mai bramasse ancora soddisfazione.
scritto da Bohemond D'Arlac , 20:49 | permalink | markup wiki | commenti (0)
 
10 Aprile 518
Mercoledì 29 Marzo 2023

Kalya



"Devi essere molto sicura di te se non ti fai scrupoli a mostrare la tua faccia così, proprio a noi."

Incredibile.

Non saprei come altro definire l'esperienza che stiamo vivendo: tutto ciò che i nostri sensi hanno percepito attorno a noi da quando ci siamo destati nudi come vermi nell'oscurità e nel fetore, stipati in mezzo all'orrendo carico di un carro stracolmo di cadaveri, non è che una menzogna.

Guardo la mia mano sinistra e scopro di avere un dito mozzo, un dito che solo pochi momenti fa era lì, incrostato di liquame secco e coronato da un'unghia nera e spezzata al pari dei nove fratelli assieme a cui, poco fa, si è dovuto aprire una via d'uscita attraverso una montagna di corpi senza vita.

Sollevo la mano davanti ai miei occhi increduli finché lo spazio vuoto che separa il medio dal mignolo non incornicia il volto lentigginoso di Mandy Sphere. Osserva guardinga la mia reazione. "Ora hai capito...sono sicura che non farete niente di stupido." Bel gioco di prestigio del cazzo, complimenti.

I due carrettieri che abbiamo soverchiato con la forza della disperazione, la ferita mortale di Madre Magdalene , l'intera Signoria dei Morti con il suo pendio scosceso, la cancellata irta di scheletri, il colossale albero nero, le tombe che biancheggiavano sotto la luce lunare come a Cantor, i sinistri occupanti dediti a indicibili commerci di carne viva e morta...tutti gli orrori a cui sembrava che fossimo riusciti a scampare per un soffio grazie al sangue freddo di tutti, alla mia faccia tosta da Amerita e all'intervento dei due misteriosi cavalieri giunti coi loro giovani aiutanti in nostro soccorso: niente di tutto questo è stato vero, nemmeno il casolare dove Lady Yara (Yara!) ci ha portati in salvo, nemmeno la sua Crystal, più giovane di quella che ora giace accanto a Madre Magdalene, e senza traccia di menomazioni.

L'improvvisa sparizione del mio anulare sinistro è una dimostrazione molto convincente del dominio che Mandy, nostra vecchia conoscenza, può esercitare su questo palcoscenico onirico. Il mio stupore si esaurisce molto rapidamente: questa realtà di sogni ed inganni è per tanti versi simile a quella che Kalya Niad più volte ha allestito per ospitare i nostri conciliaboli.

Già, Mandy, ora ho capito perché sembri così tranquilla in nostra presenza: nulla qui può avere luogo se tu non intendi consentirlo...nulla a parte noi. Ciò che abbiamo compiuto a Ghaan ci ha evidentemente guadagnato la possibilità di farci strada di soppiatto attraverso la ragnatela che, intrecciando come trame i suoi stessi incubi, hai dispiegato attorno a Yara. Ma non siamo comunque una minaccia per te, vero, per quanto ospiti inattesi? In fondo siamo rimasti intrappolati nella tua rete tanto quanto lei.

Allo stesso modo devo essere stato in balia della potestà di Kalya ogni volta che le ho consentito di entrare da padrona nei miei sogni. A differenza di te, però, Kalya non ha mai cercato di ingannarmi sulla sua vera natura, anzi.

Dapprima fu sprezzante: mi parlava come una dama che si rivolge ad un postulante importuno, pareva quasi si divertisse ad esibire con sfrontatezza le cupe ombre del suo passato ad Elsenore pur di dissuadermi dal demenziale proposito di stringere con lei un'alleanza personale che mi si è ficcato in testa fin dalla prima volta che Barun ci disse della loro intesa.

Successivamente i suoi modi si son fatti meno caustici, più concilianti, quasi complici...ma guai a mettere apertamente in dubbio i suoi disegni, a muoverle accuse a proposito di Brian, ad suggerire analogie tra lei e l'oscura forza di seduzione a cui mi ero stupidamente esposto presso il Castello di Seta! Avvampava di rabbia allora, e pareva sinceramente ferita dalla mia ipocrisia, dal mio disprezzo, dalla mia sciocca supponenza.

Ho preso una decisione sofferta e quasi certamente folle nell'abbandonarmi fino in fondo a quell'azzardo sconsiderato e, a costo di dover lasciare l'anima sul piatto, ho puntato su di lei con tutto me stesso, senza più riserve né giudizi...ed è a quel punto che abbiamo iniziato a conversare da pari, e con franchezza, di ciò che sta a cuore ad entrambi e di come proteggerlo insieme, invece di combatterci da nemici come vorrebbero gli Dei.

L'ultima volta che ci siamo parlati è stato ad Angvard...la mia Angvard, non la rocca petrosa ed antica come si svela agli occhi dei suoi visitatori, ma il bastione incrollabile rimasto impresso nel cuore mio e di Brian Sturm quando capimmo che quella e solo quella sarebbe mai potuta essere casa nostra.

Nel sogno il salone d'onore del Palazzo e l'immensa aula del Mausoleo degli Antenati parevano fusi insieme: all'ombra dell'imponente altorilievo che ritrae l'Eroe sorretto dal suo popolo mentre si erge a difesa del mondo si stagliava vacante il trono di Yara; attraverso gli ampi finestroni la luce del giorno disegnava sulle antiche lastre del pavimento, ora qui ora là, la mole rapida del wyrm in volo a protezione del più sacro dei luoghi. Sul volto di Kalya Niad ho indovinato timore, forse anche una punta di riverenza, mentre mi esprimeva la sua gratitudine per aver potuto assistere ad un simile meraviglia. Devo supporre che non fu per grazia del Dio (il cui biasimo anzi ancora gravava su di me come un macigno) che la mia volontà poté stabilire che si svolgesse proprio lì, nel luogo a me più caro, il nostro ultimo incontro... ma per un atto di rispetto della stessa Kalya, compiuto liberamente a sugello della nostra amicizia.

Come sempre quando penso a lei mi assale il ricordo dei suoi occhi come stelle in una gelida notte invernale, splendidi e agghiaccianti insieme, puntati su di me nella penombra liquida del suo sancta sanctorum, e per un attimo rimango sospeso tra paura e desiderio, tra vergogna e nostalgia, tra ripulsa e ammirazione, quasi che fossi stato strappato a questo sogno maledetto per precipitarne in uno al tempo stesso più dolce e più oscuro. Eccheccazzo, Bo! Non ti imbambolare come fai sempre quando ti torna in testa quella donna... sei qui per Yara adesso, e ti manca solo un ultimo sforzo per riprendertela.
scritto da Bohemond D'Arlac , 20:17 | permalink | markup wiki | commenti (0)
 
10 Aprile 518
Sabato 4 Marzo 2023

Fides



"Sparisci. Non te lo ripeterò." La Dama Bianca mi guarda col disprezzo che si riserva agli scarafaggi. Alta più di me e pallida come la morte, non ha su di sé neppure un graffio eppure ha il volto e il pettorale della corazza ricoperti di sangue. Gocce scure si rincorrono lungo la lama nera del suo spadone. Terrificante è l'aggettivo giusto per descriverla. Se voglio uscirne devo concentrarmi su cosa dire...su quali corde toccare.

"Non posso. Quest'uomo ha stretto un patto con me e non me andrò finché non lo avrà onorato." Onore e patti, Decus e Fides, se c'è una lingua con cui intendersi con voi di Ghaan, è quella del Khanùn.

Inclina leggermente il capo verso destra, come per studiarmi meglio.

"E cosa ti ha promesso costui?"

"Giustizia, per il delitto che ha commesso." Probabilmente sono le ultime parole che pronuncio. Non saranno memorabili ma quantomeno sono decorose. Forse come Teegan anch'io ho raggiunto lo scopo per cui sono stato messo al mondo e tra un istante sarò fatto in mille pezzi.

Se ne resta così per chissà quanto, con la testa di sbieco. Pallida e nera, imbrattata di sangue com'è mi ricorda un gigantesco avvoltoio che ha appena finito di ingozzarsi.

Tutt'intorno nel frattempo si stanno raccogliendo gli spettatori dei due duelli che hanno avuto luogo in questa piazza. L'intera situazione ha un che di surreale, come se fossimo tutti protagonisti di un colossale spettacolo all'aperto...e sospetto che buona parte di chi ci sta guardando pensi che è proprio così che siano andate le cose.

"Ti propongo un altro patto."

"Cosa hai in mente?"

Lancia uno sguardo sdegnoso alle sue spalle. Ayza si è trascinata un po' a fatica a poca distanza da noi. Appare stravolta, e quel poco di arte medica che mi è rimasta nella zucca dai tempi della ferma punitiva presso Padre Rostand mi dice che dovrebbe essere morta...almeno tre volte.

"Una vita per una vita. La tua compagna per il mio compagno. Che ne dici?" La guardo incredulo. Che ne dico? Dico che se persino per una cosa come te la vita di un compagno può valere più di una vittoria sul nemico allora forse non è così impossibile che questa guerra abbia termine...anche se Crystal non c'è più.

Ad Ayza basta un'occhiata per capire: accetterò la proposta di Nox."P-posso ancora f-farcela!" prova a protestare con un filo di voce. Sembra davvero mortificata per come è andata la sua sfida. Credo di capire cosa sente: quando diventi un Innalzato una sola cosa ti viene promessa in cambio di tutto ciò che ti è stato portato via, e cioè che diventerai invincibile, un dio-in-terra. Quando scopri che non è così, che cosa ti rimane?

Le sorrido. "No, Ayza, abbiamo combattuto abbastanza per questa notte." China il capo, senza più nemmeno la forza di opporsi. Mi rivolgo quindi a Nox: "Affare fatto. E' tutto tuo." Mi faccio da parte e rinfodero Jaegerin.

La Dama Bianca non bada più a noi. Si precipita sul Bandito ancora in piena agonia, lo solleva tra le braccia e insieme spariscono nella notte.

Non mi resta che dissuadere Ayza dal tentare un inseguimento nella migliore delle ipotesi impossibile e nella peggiore suicida. Non è difficile, si rende conto dopo due passi che non potrebbe farne un terzo senza crollare a terra.

"Mi dispiace, so che non avresti voluto che finisse così" provo a consolarla mentre la sorreggo.

"Hai...s-sbagliato. C-ce li avevamo tut..tutti e d-due, l'av-vrei b-battuta, co...come s-sempre l'ho b-battuta." mi rendo conto che riesce a parlare solo facendo sforzi spaventosi, e che sicuramente è arrabbiata più con se stessa che con me.

"Se ho prevalso è solo grazie all'arma che Kailah mi ha messo nel pugno. E se lei fosse stata al posto mio sono sicuro che non avrebbe esitato ad accettare questo scambio, neppure per un istante. Non avevo il diritto di decidere diversamente."

Già. Questa vittoria non è stata solo mia...ma se fosse stata Jaegerin e non Teegan a conquistarmela non sarebbe cambiato nulla: la vita di Ayza è una ricompensa che mi ripaga ben più di quanto la certezza della morte dell'assassino di Crystal avrebbe mai potuto fare. In questo sono come Kailah...e, a quanto pare, come Nox.

Riesco a convincerla ad appoggiarsi ad un muro del Sanatorio per aspettare assieme che Kailah ed Engelhaft tornino con la conferma della terribile notizia di cui lei, lo realizzo solo ora, non è ancora al corrente.

"Crystal..." dico ad Ayza mentre lei riprende fiato. "...Ayza...Crystal è morta. Abbiamo fallito. E' andato tutto a puttane."

"S-sei sicuro Bohemond? F-forse ci vedo d-doppio m-ma... non è l-lei... q-quella?"

Mi giro verso il portone e, stento a crederlo, Kailah ed Engelhaft stanno scortando Crystal, sana e salva, verso di noi.

Mentre le corro incontro con gli occhi pieni di lacrime ripenso ad ogni gesto compiuto da Vesa stanotte, ad ogni parola che ha pronunciato, e tutto quello a cui non mi riusciva di trovare un senso diventa adesso finalmente chiaro. Pazzo che non eri altro...allora era questo che volevi!
scritto da Bohemond D'Arlac , 00:41 | permalink | markup wiki | commenti (0)
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