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« Razionalmente questo piano non ha ragion d'essere, ma se si tratta di un ultimo sacrificio e di una bella morte, sarò con te »
- Engelhaft Todenehmer -
 
La cerca di Bohemond
Bohemond D'Arlac
"Tu fai parte dei Primi, Bohemond, non dimenticarlo mai."
creato il: 24/01/2012   messaggi totali: 27   commenti totali: 25
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27 febbraio 518
Giovedì 25 Febbraio 2021

Ipocrita



E' proprio più forte di te, eh? Non hai neppure fatto a tempo a rimettere piede ad Uryen che sei subito tornato ad impelagarti con Kalya Niadh, e stavolta amico mio ti sei fottuto proprio per bene. Che cazzo ti dice la testa, Bo? Possibile che tu non riesca a non bere da qualunque coppa ti offra quella donna? Cosa speri di ottenere? Ogni volta che lei punta tu vai a vedere, come il più fesso dei polli che si gioca tutto al tavolo di un biscazziere navigato. Non dirmi che veramente pensi di poter tirare fuori qualcosa di buono da costei...è una Sekhmet, maledizione, e non vede l'ora di trascinarti nel fango come ha fatto con Brian e solleticare la sua vanità facendosi beffe di quello in cui dici di credere.

E risparmiami questa puttanata della guerra di uomini e non di Dei, perché per il prete che l'andava ripetendo la tua amica non è nientemeno che la nuova cazzo di Morrigan! Io ti ho capito, eh, e non mi freghi: la verità è che in fondo tu non credi affatto che si possa ottenere vera giustizia osservando la Regola e confidando negli Dei, pensi piuttosto che non si possa fare a meno dei sotterfugi, dei colpi di mano, del pelo sullo stomaco. Del resto gli Dei non si curano dei poveri disgraziati che mordono la polvere quaggiù, e chi si affida a loro è solo un illuso. E' per questo che disprezzi la preghiera, l'umiltà e la temperanza, ritenendole pose da vecchi barbogi rincoglioniti e ipocriti, o sbaglio? E' per questo che ti sei fatto insozzare da Miya al Castello di Seta, perché in realtà sei tu il primo degli ipocriti, e quello che davvero desideri non è fare la giustizia di Dytros, ma la tua, decidendo secondo il tuo capriccio quale sia il male da combattere e quello su cui puoi mostrarti indulgente (e, chissà come mai, un bel culo rimane il miglior viatico per conquistare la tua benevolenza).

Non parliamo poi del vero motivo per cui l'hai giurata a Varchmann: te lo ricordi, eccome, in che modo ti ha umiliato al porto due anni fa, ed è un rospo che non hai mai ingoiato.

E allora, caro il mio paladino, buona fortuna. Il sentiero che hai deciso di percorrere è buio e tortuoso, e la voce da cui hai deciso di farti guidare è certamente infida. Presto sapremo se il tuo azzardo conquisterà un po' di giustizia a chi altrimenti non avrebbe speranza di riceverne, se il tradimento di cui ti sei macchiato oggi ti solleverà da quel rimorso antico che ancora ti leva il sonno, se la donna malvagia che tanto ammiri saprà essere all'altezza della parte da eroina per cui l'hai voluta a tutti i costi scritturare.
scritto da Bohemond D'Arlac , 00:34 | permalink | markup wiki | commenti (0)
 
4 Novembre 517
Martedì 23 Ottobre 2018

Ce la stiamo facendo



Finalmente una notte di riposo dopo giorni di marcia senza sosta attraverso pericoli che due anni fa avrei fatto fatica ad immaginare. Non sono più l'uomo che ero...nessuno di noi lo è più, e del resto come potremmo? Siamo stati tutti strappati alle certezze del presente per essere scaraventati in un tempo remoto, un tempo in cui Demoni ed Eroi si davano battaglia, un tempo in cui si dice che gli Dei stessi abbiano calcato il suolo del Continente. Kreepar, Risvegliati, Innalzati. I mostri delle ere che furono sono tornati a reclamare questa terra, e ad affrontarli stavolta non ci sono i campioni del Khal-Valàn, ma noialtri disgraziati...eccoci qui a lottare con le unghie e coi denti pur di non essere spazzati via, ad arginare come possiamo l'inevitabile.

Eppure ce la stiamo facendo. Sorella Magdalene è con noi, al sicuro, e con noi è anche il Vescovo di Feith, insperatamente scampato alla devastazione della Città Sacra. E con noi c'è anche l'eredità di Padre Mansel, informazioni segrete e preziose che nelle mani giuste potrebbero consentire una vittoria schiacciante e definitiva sulle forze ancestrali che tormentano il Corno del Tramonto. Né lo Ierofante di Trost, né Keynes, né gli sgherri di Ghaan e neppure Jormungand sono riusciti a fermarci: gli Dei non marceranno al nostro fianco ma di certo vegliano sulla nostra impresa, confondendo i nostri nemici e donandoci la determinazione sovrumana che ci serve per portarla a compimento.

Non voglio pensare alle sfide insormontabili che ancora ci attendono, ai nemici mortali che restano in agguato e di cui l'Armigero a cui oggi siamo scampati per un soffio è certo un crudele araldo. Voglio pensare che gli spettri di Samhain siano alle mie spalle, spauracchi innocui incapaci di intralciare ancora il mio cammino, e che con loro siano rimasti indietro anche i dubbi, le paure, i desideri meschini ed insensati.

Chiudo gli occhi e mi sorprendo a ripensare alle forme sinuose di Miya, al suo profumo di fiori selvatici, a come suoi occhi brillassero come stelle nocciola nella penombra del Castello di Seta...ricordo di essere sprofondato con lei in acque scure ed oleose, acque in cui è così dolce e facile lasciarsi annegare. Ricordo che ebbi l'impressione di averle già assaporarate mesi prima, quando accettai di bere dalla coppa che per me Kalina aveva preparato alle Case della Gioia a suggello della nostra intesa. Ricordo infine di aver intravisto nell'oscurità il volto di Yara solcato da lacrime di dolore e di vergogna, e ricordo di aver riso di lei, rabbiosamente, e con me Miya, Rhea e la stessa Kalina; con noi ridevano John Combard e Berthold, Ork e Hador Varkmann, e dozzine di altri, una legione di uomini e di donne senza volto sospesi attorno a noi in questa tenebra liquida come pesci immondi, in una cacofonia rauca e sguaiata che pareva non dovesse aver più fine.

Sono meglio di così. Devo essere meglio di così. Lo devo ai miei compagni del XXIIIesimo, lo devo a Yara, a Brian, a Crystal, a Padre Valon...ma soprattutto lo devo ad Annie, alla battaglia impari che la sta consumando ora dopo ora e che, pur non avendone colpa alcuna, è costretta a combattere senza il sostegno degli Dei.
scritto da Bohemond D'Arlac , 00:27 | permalink | markup wiki | commenti (3)
 
23 Ottobre 517
Domenica 29 Aprile 2018

Lettera per Lady Matilde




Mia Signora,

Vostro fratello Vi avrà certamente informata della grave decisione che ebbe a prendere per concludere la faida che troppi lutti ha causato alla Vostra famiglia ed a quella dei Brundun. Se ho acconsentito a sottoscrivere la promessa matrimoniale che ora ci lega non è per sete di guadagno e neppure per lussuria, voglio rassicurarVi, e sono sinceramente dispiaciuto che nessuno si sia preso la briga di chiedere il Vostro parere sulla faccenda. Sono un soldato, mia Signora, e la guerra che sto combattendo mi ha imposto di accettare la proposta di Vostro fratello: questa stessa guerra oggi mi chiama altrove, e fintanto che essa durerà non potrò tener fede all'impegno preso con Voi.

Vorrei potervi dire di più, ma non mi è concesso.

Sappiate però che sopra ogni altra cosa per me è importante che la Vostra volontà non sia schiacciata, che questo matrimonio non sia d'ostacolo alla vita che desiderate vivere. E' possibile, e in tutta confidenza è assai probabile, che io perisca in battaglia prima di avere occasione di incontrarVi: se il destino vorrà diversamente, e se i giuramenti d'onore cui sono vincolato non me lo impediranno, vorrei incontrarVi e spiegarVi esattamente chi sono e perché Vi siete ritrovata con me come marito.

Se questa eventualità non Vi fa orrore, inviatemi in pegno un fazzoletto bianco presso la Locanda del Puma, e sul mio onore mi presenterò al Vostro cospetto non appena le circostanze me lo consentiranno; laddove invece intendeste rivendicare la Vostra sacrosanta prerogativa di scegliere per Voi stessa chi Vi sarà da compagno, inviate al contrario una pezza scura, e di me non avrete più notizie.

Sinceramente Vostro,

Bohemond D'Arlac

P.S. Gudrun mi ha informato del malanno che Vi ha afflitta, e me ne rammarico profondamente. Voglia il Cielo che la Vostra salute rifiorisca quanto prima!

P.P.S. Vi chiedo perdono per non aver fatto onore al Vostro Casato nel duello, e per l'esilio che per colpa mia Voi ed i Vostri parenti dovrete sopportare. Per quel che vale, mi sono battuto finché ho avuto la forza di tenere la spada nel pugno (e cioè per quei pochi istanti che hanno separato l'inizio della tenzone dalla randellata che mi ha fracassato il braccio.)

P.P.S. Vi arriverà di certo la voce di festeggiamenti da me indetti in onore del vincitore del duello, messer Freak Brundun, malgrado certe scostumatezze irripetibili a Voi indirizzate che costui si è lasciato scappare allo scattar della contesa. Anche questa stravaganza posso spiegarVela, per quel che vale.

P.P.P.S. Se la grafia degli ultimi post scriptum vi sembra diversa (e femminile), sappiate che queste righe le ha vergate una mia compagna d'armi, stante la mia impossibilità a tenere una penna in mano: il resto della lettera l'avevo buttato giù nella notte che ha preceduto il duello.

Data in Trost, il ventitreesimo giorno del mese di Ottobre dell'Anno 517
scritto da Bohemond D'Arlac , 19:33 | permalink | markup wiki | commenti (2)
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