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22 novembre 516
Martedì 15 Aprile 2014

Di nuovo sulla breccia

Avrei voluto essere in prima linea, come è mio solito.
Ma con Stefen moribondo non era un lusso che potevo permettermi.
Almeno non fino a quando non fosse stato assolutamente necessario.
Sono l'unico a essere stato prima su di una barca, l'unico a poterla pilotare al buio in queste acque.
Se crepo io, crepano tutti.

Comunque, sembra essere fatta.
Sulla riuscita della missione ci avrei scommesso.
Non avrei scommesso sul portare la pelle a casa, invece.
Meglio così.

Adesso però mi tocca pagare un giro alle Case della Gioia.
Per fortuna non a tutti.
Stefen lo vedo sulla buona strada per ricevere un'onorificenza alla memoria, che del resto è l'unico tipo di onorificenza a cui potrà mai aspirare uno come lui.
Il mezzo prete penso proprio che passerà, e credo anche la ragazza.
Quindi me la caverò con poco.

scritto da Kain Werber , 11:23 | permalink | markup wiki | commenti (3)
 
10 novembre 516
Sabato 22 Marzo 2014

Incidenti di percorso

Ricominciamo, mi dice.

Come sei entrato?

Glielo ripeto per l'ennesima volta: attiro poco l'attenzione, i suoi uomini non sono gli stessi di una volta. E' una mezza verità, in fondo. Questo villaggio la guerra l'ha vista poco, ma gli elementi migliori ci sono comunque andati a rimettere le penne. Che poi è il motivo per il quale adesso comanda lui.

Zodd mi ride in faccia, poi annuisce a uno dei suoi scagnozzi. Chiudo gli occhi mentre l'ennesimo sganassone mi colpisce al volto.

Vuoi perdere qualche dente? Guarda che lo so che sei un Mago. O pensi che sia stronzo?

Certo che lo penso. Sarebbe capace di buttarmi giù dalla montagna pur di tenere il punto. Il problema è che lo farebbe anche se gli raccontassi come sono entrato davvero, quindi dovrò fare in modo di essere convincente e sperare in bene.

Gli ripeto per la terza volta come non è andata. Se non mi credi, aggiungo, fai quello che devi. Conosco le tue regole e le ho rispettate: niente trucchi, niente cazzate, niente merda nella tua città.

Non è la mia città, mi corregge. E' della Signora. Annuisco. E tu, continua, non saresti degno neanche di leccare la terra che tocca, figuriamoci di sgattaiolare di nascosto vicino a dove vive.

Annuisco. Forse questa è la volta buona: o l'ha bevuta o non ha più l'ansia di saperlo. In entrambi i casi a me sta bene.

Eppure sei entrato, continua, e non hai visto l'ora di andare a ficcare il naso dove erano già stati quegli altri furfanti dei tuoi amici. Ma Zodd ti ha inculato, di la verità.

Annuisco. Gliene devo dare atto, è uno stronzo astuto. La tagliola da cinghiali nascosta nel buio non me l'aspettavo. Primitivo ma efficace, proprio come lui. Lo osservo gongolare, mentre mi guarda la gamba.

Hai avuto culo, mi dice. Un paio di centimetri più in alto e avrebbe spaccato l'osso, tranciandotela di netto. E a quel punto... Sarei potuto scappare, penso: ma non sarei comunque andato lontano.

Gli ripeto che non avevo alcuna intenzione di fregarlo, che tra noi c'è sempre stato un buon rapporto.

Quale rapporto? Mi chiede. Tu pensi che io sia stupido e tenti di fregarmi, ma io con i figli di puttana come te ci sono cresciuto: siete il mio pane quotidiano.

Sospiro. Gli chiedo cosa vuole fare, lui sorride e mi dice che me lo farà sapere a breve. Dopo che ti sarai rimesso, andrai a fare un lavoretto per mio conto. Faccio cenno di sì con la testa, rassegnato.

Molto bene. Toglietegli quella roba dal piede.

I denti di metallo si schiudono, provocando un fiotto di sangue nerastro assieme a un dolore atroce. Fatico per non svenire, mi accascio sulla sedia con un rantolo. Zodd mi dà una pacca sulla spalla.

Aah, il mio buon Thomas. Com'è che ti chiami davvero, poi?

Dust, mormoro. Damon Dust.

Non mi dire! E pensare che ci conosciamo da mesi e non me l'avevi ancora detto. Sospiro.

Adesso ti lascio riposare, mi dice. Appena ti rimetti vieni a cercarmi che parliamo di affari. Ah, e non ti venga in mente di disturbare la Signora. Intesi?

Annuisco.

O di andare a spassartela al Castello di Seta. Intesi?

Annuisco.

... E serve che ti dica che succede se torni in quella casa?

Scuoto la testa.

Ben detto! Ti saluto.

Aspetta, gli dico un attimo prima che oltrepassi la porta. Si volta con un sorriso di finta compassione che puzza di presa per il culo lontano un miglio. Se non altro è di buon umore, è il momento giusto per chiedergli qualcosa.

Che c'è?

Gli dico dell'acqua e di quanto possa essere importante. Una piccola concessione che a lui non costa niente e che potrebbe determinare la riconoscenza di Uryen. Un ottimo affare per tutti.

Pensavo di venderla... ma è pur vero che di mercato ce n'è assai poco. Se farai le cose come si deve, potrei persino pensarci.

La porta si chiude, i due scemi che mi siedono accanto si mettono a giocare a carte. Guardo le loro facce, si capisce benissimo quando hanno il punto e quando invece non hanno un cazzo.

Vuoi giocare? Mi dice il più fesso dei due a un certo punto. Perché no? Rispondo. Due o tre piatti dovrebbero bastare per convincerli a ridarmi la lanterna.

Ho già capito che sarà un inverno di merda.

Tagliola - Immagine
scritto da Dust , 03:24 | permalink | markup wiki | commenti (1)
 
12 settembre 516
Venerdì 25 Ottobre 2013

Stanotte



E così, dopo tutto, sembra che questa Guerra me la perderò.

Kailah mi sta dicendo di tenere duro, mentre fruga nel suo zaino alla ricerca di qualcosa... Probabilmente uno degli intrugli di Luger che sarò il primo a sperimentare e che non servirà a nulla. Dal giorno in cui questa maledetta storia è cominciata devo ancora vedere un poveraccio che sia sopravvissuto al morso di un infetto. Quante possibilità ho di essere il primo? Dicono che la speranza sia l'ultima a morire, ma è meglio non farsi troppe illusioni: mi resta ciò che rimane del giorno e, forse, una notte.

Stanotte.

Brian ha la testa bassa, scuote la testa. Non hai niente da rimproverarti, soldato, nè avevi modo di evitarlo. Forse, con quei tuoi fendenti disperati, hai evitato che la stessa cosa capitasse a Engelhaft o a Kailah. Una volta, quando combattevamo un'altra guerra, mi dicesti di aver perso la fede. Negli uomini, negli Dei... Forse è davvero così, o magari è soltanto sepolta sotto litri di sidro di quart'ordine o tra le vesti sgargianti di Kalina la Rovina insieme a quella di molti di noi.

Anche Mikhal, vedo, non ha una bella cera: sa che è a lui che spetterà il compito di avere pietà di me. Non preoccupatevi tenente, non ho intenzione di tornare a tormentarvi con gli occhi e la bocca cucita come quei mostriciattoli che vedevano a Holov. Però devo confessarvi che due mesi fa, se mi avessero detto che sarebbe toccato a voi, avrei rosicato. Non avete fatto una grande impressione, all'inizio. Ma la spada la sapete maneggiare, e questo merita rispetto. Sarà una cosa veloce, senza rancore.

Kailah, Bohemond, Engelhaft e Sven: è un peccato, proprio ora che avevamo rotto il ghiaccio, che stavamo cominciando a legare. Hanno imparato in fretta, e questi pochi mesi d'inferno li hanno resi soldati esperti e capaci. Saremmo diventati un bel plotone, e sarei stato fiero di diventare il loro Caporale, prima o poi. Kailah dietro, con l'arco e gli incantesimi; io e Sven in prima linea, a spaccare teste, con Bohemond e Brian al nostro fianco a guardarci le spalle e a tenere i lati. Ed Engelhaft al centro, a coprirci con la balestra e a curare le nostre ferite: ma guai a chi avesse pensato di avere vita facile incrociando l'arma con il suo bastone. Che squadra, ragazzi, che sarebbe stata.

E' buffo, ma per quanto mi sforzi di pensare ai vivi non riesco a togliermi dalla mente due facce che adesso non ci sono più, e che mi hanno preceduto più o meno allo stesso modo.

La prima è quella di Deben Bonne. Il Reietto, il Fifone, il Mangiaerba... non c'era giorno che non gli trovassimo un nuovo soprannome. Lento, metodico, compassato con la spada, prudente fino al punto di sembrare pavido. Tutto, tranne il Caporale che ti aspetti di trovare quando sei chiamato a combattere una Guerra. Eppure, grazie alla sua prudenza, molti degli uomini che componevano il suo plotone di allora sono ancora in piedi. Ancora per poco, nel mio caso. Stanotte. Non so come sarà, dopo, ma se mi sarà possibile proverò a cercarlo per scusarmi delle volte in cui ho parlato male di lui alle sue spalle.

Deben Bonne - Immagine

La seconda... Annie. Ricordo quando arrivasti alla Rocca, i capelli raccolti, lo sguardo arrabbiato, un mantello di stoffa per ripararti dalla neve che ancora cadeva. "Comodo così, a Guerra finita..." ti disse lo stronzo che si trovò a darti il benvenuto. Niente di più falso: non furono mai comode le cose per te, ad Uryen. Non parlavi molto con gli altri soldati. Quante volte mi avrai rivolto la parola, in sette mesi? Meno di sette, probabilmente. Eppure io ero lì quando scoppiò la rissa con gli ausiliari che ti vide protagonista; ed ero lì quando alzasti la voce contro il Sergente Maggiore Varchmann e rimediasti una settimana agli arresti e un sacco di botte; ricordi cosa ti dissi, in quell'occasione? "Quell'occhio nero ti dona... sembra che te lo sei fatto apposta". Che frase ridicola, avrei voluto morire subito dopo averla pronunciata. Un'altra mi avrebbe senz'altro preso in giro, ma tu ti limitasti a non rispondere. Quella bravata ti costò due mesi sulle Falesie, in compagnia di avanzi di galera del calibro di Klaus Berger e Aaron Stevens. E ti tenne lontana da Mar quando successe il casino che portò alla morte dei tuoi genitori. Anche loro vittime di questa peste maledetta.

Annie Volvert - Immagine

Quando Mikhail ti scelse per la missione a Holov pensai che avrei dovuto tenerti d'occhio, ma in fondo fui anche contento: e quella freccia perfetta che scagliasti contro quel cinghiale mi convinse che eri pronta, che ce l'avresti fatta. E invece guarda come è finita, Annie. Dove sarai, ora? Forse morta, o forse costretta a vagare senza meta per questa Landa desolata, con gli occhi spenti e cerchiati di nero. "Sembra che te lo sei fatto apposta". A me, tutto sommato, andrà un pò meglio: me ne vado con gli amici, magari dopo una bella mangiata.

Stanotte.

Barton Vann - Immagine 1

Riconoscimenti:
Tonight, Tonight, Smashing Pumpkins, 1995, Virgin Records (Lyrics) (Youtube)
scritto da Barton "Boar" Vann , 14:56 | permalink | markup wiki | commenti (2)
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