I nuovi piggi

Forum dedicato agli eventi della Campagna di Caen, ambientata nel Continente di Sarakon (Ducato di Amer).

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Annika
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I nuovi piggi

Messaggioda Annika » 23/12/2003, 11:31

Cari amici vicini e lontani, mi piacerebbe avere notizie dei futuri PG della Campagna di Sarakon.

Oltre alle schede (che quasi tutti mi avete mandato, bravi!) mi interessa una descrizione fisica di ognuno (anche sommaria) ed eventuali note caratteristiche che riguardano il loro aspetto e la loro indole da bambini. Ad es. mi sembra di aver capito che da piccolo Loic era cicciottello, o sbaglio?

:blob5:

Poi vorrei sapere, di ogni personaggio, alcune informazioni ovvero:

La cosa di cui il personaggio (sin da bambino) ha più paura :kill:

La cosa preferita del personaggio :popcorn:

La cosa più odiata dal personaggio :puke:

Sono ovviamente ammesse risposte multiple! Più informazioni emergono e meglio è! :hathat3:

Anna
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Wayward Son
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Messaggioda Wayward Son » 23/12/2003, 11:40

Dunque,
Stratos era un bambino magro magro magro come un chiodo, capelli sempre spettinati e con un berrettino sempre in testa.
Indole caotica, scherzi a profusione e tante legnate da parte del padre. In più, invidioso come una vipera del fratello maggiore.

la cosa di cui ha paura è la cinta del padre... e del padre. Poi ha paura del grosso cane nero dello zio ed anche il vecchio mulino gli mette un po' di spavento.

La sua cosa preferita è suo berrettino che gli ha regalato il nonno. Adora il nonno e le sue storie e anche il muro est della casa dei vicini, da cui può spiare le due bambine che ivi abitano (per entrare nel giardino deve scavalcare il muro, ma c'è un vecchio pero che lo aiuta!).

Odia la cena in famiglia e lo stufato di tacchino, odia che qualcuno abbia delle idee migliori della sua e odia non avere ragione.
Carry on my Wayward Son
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Messaggioda Ospite » 23/12/2003, 15:20

Guelfo da Flavigny, come ama presentarsi, è un ragazzo di statura media (175) e di costituzione tutt'altro che erculea. Ha capelli scuri, quasi neri, piuttosto lunghi e scarmigliati, gli occhi tra il verde e il nocciola, e una carnagione piuttosto pallida. I lineamenti del suo viso sono gradevoli, e sebbene non abbia un'aria particolarmente marziale, lo sfregio sullo zigomo sinistro gli conferisce del carattere. Non porta barba. Ha i modi e gli abiti del signorotto di campagna, temperati dai vezzi irriverenti della goliardia amerita. Non manca, quando lo richiedano l'etichetta o la necessità, di addobbarsi di spada e spadino.

Da bambino Guelfo era più piccolo e gracile dei suoi coetanei, e vestiva con abiti poveri, piuttosto logori e perennemente rammendati dalla zia Adele. Giocava con gusto con gli altri bambini, ed era piuttosto vivace nonostante i tragici lutti subiti in tenerissima età (il padre morì in un incidente di caccia, la madre mentre dava alla luce la sorellina minore, e quest'ultima la seguì presto nell'abbraccio di Kayah). Col passare degli anni restava sempre più spesso in casa, per assistere la zia nelle faccende e accudire il nonno Avilio.

Il piccolo Guelfo non si avvicinava mai, per nessuna ragione, alla forra nebbiosa che si estende a poche centinaia di metri dal margine del bosco, da quando la vista di una carcassa di cervo divorata dai vermi e straziata dalle beccate dei corvi lo spaventò a morte. Tutt'ora il giovane non si trova affatto a suo agio nei boschi, e se ne tiene alla larga.

Guelfo adorava ill bastone del padre, decorato con piccole incisioni di animali della foresta. Spesso, la sera, se ne stava seduto davanti al camino e se lo faceva girare tra le mani. Aveva l'impressione che alla luce del fuoco le creaturine prendessero vita e si mettessero a camminare su è giù. Forse, in una gelida serata invernale, Guelfo si era seduto troppo vicino alla fiamma, perchè il bastone prese a crepitare e si incendiò, con grande spavento di zia Adele.

L'unico ricordo di Caen che Guelfo ha portato con se' è il vecchio mazzo di carte di Avilio. Non ha mai voluto saperne di separarsene, ne' all'orfanotrofio, ne' a palazzo di Lord Graham, e tuttora le tiene nell'originaria custodia di pelle di bue con le iniziali del nonno. Le carte ormai sono consunte e poco leggibili, ma Guelfo continua ad utilizzarle nei lunghi solitari in cui si intrattiene quando è nervoso o turbato, e nelle partitelle scherzose con Desireè.

Da bambino Guelfo non sopportava la prepotenza dei suoi coetanei più robusti, e soffriva molto nel vedere gli altri bambini scherzare e abbracciarsi coi padri. Stava molto male poi quando, di tanto in tanto, succedevano attorno a lui fatti inspiegabili e potenzialmente pericolosi, per primo l'incidente del bastone paterno.

Oggi ci sono molte cose che Guelfo detesta. La caccia,passatempo che non ha mai voluto imparare presso Lord Graham, e che gli ha portato via suo padre; i soprusi di chi non ha ne' la capacità, ne' lo stato per ottenere ciò che desidera; l'insondabile malizia delle donne, che pure ama; la fortuna che sembra prendersi gioco di lui; i dadi, un gioco che ritiene rozzo e da sciocchi, e le corone che regolarmente sacrifica loro; l'idea di non essere all'altezza delle aspettative del suo genitore adottivo, e allo stesso tempo la necessità di dover rinunciare, prima o poi, alla spensierata sregolatezza che gli ha permesso, dopo un'infanzia difficile, di amare la vita; la possibilità che il suo "talento" possa sfuggirgli di mano e creare dei guai a cui non si possa porre rimedio.
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Eric
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Re: I nuovi piggi

Messaggioda Eric » 23/12/2003, 21:10

Per sapere come si presenta Eric da adulto, beh, sapete a chi assomiglia... :D
E' robusto, muscoloso, con le spalle larghe, ma ha un fisico essenzialmente asciutto, ed è abbastanza alto.

Da bambino, beh, era un bambino normale, ma ha sempre goduto di ottima salute, e sin da piccolo si è abituato ai lavori pesanti.

E' sempre stato molto superstizioso, fin da piccolo.
Lo spaventano i gatti neri, i corvi, tutto ciò che può essere ricondicibile alla mala sorte.
E poi, per via di una vecchia che da ragazzo ha interpretato un suo sogno ricorrente, ha molto paura delle spade, è convinto che lo porteranno alla morte in un modo o nell'altro.

Gli piace, molto, il buon cibo ed il buon vino. E gli piace spendere i soldi, quando li ha.

Odia le persone che "pensano in negativo", i pessimisti, quelli che pensano al peggio, visto che è convinto che attirano le sventure.
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Elmer's pupil
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Messaggioda Elmer's pupil » 24/12/2003, 0:07

Loic è sempre stato un bambino più grosso e alto del normale. Ancora oggi la sua statura di circa 2 m lo rende piuttosto riconoscibile. Da bimbo era anche molto grasso. Oggi si potrebbe forse dire, data anche l'altezza, che è soltanto "massiccio".....
Ha sempre portato i capelli abbastanza corti, ma non cortissimi. E' riccioluto. I suoi occhi sono castani. Il viso da piccolo era tondeggiante, oggi è abbastanza squadrato.

Ha sempre avuto un carattere piuttosto aperto e spontaneo e ha sempre amato far parte di un gruppo di amici affiatati. Da piccolo gli ha nuociuto la professione del padre, a causa della quale molti bambini lo evitavano, e da grande l'aver proseguito quella stessa tradizione.

La cosa che più gli piaceva era sentirsi utile, in particolare nei confronti delle persone da lui ritenute deboli o fragili. Nel gruppo di marmocchi era sempre quello che si levava in difesa dei ragazzi più mingherlini o delle bambine. Una predilezione particolare riservava alla cuginetta Julie, che, grazie alla sua confortante presenza, poteva partecipare ai giochi dei più grandi. Provava e prova tuttora un piacere particolare a ridurre in brandelli gli arroganti e gli strafottenti, soprattutto quando se la prendono con i piccoli. Spesso questo gli ha causato dei problemi, venendo molti genitori di teppistelli del paese a lamentarsi con suo padre. Per questo suo misto di tenerezza e di violenza fin da bambino era soprannominato "Carezza".

Vivendo la vita in maniera molto semplice ed essendo in genere il più tosto, non ha mai avuto paure particolari (se non quelle tipiche di ogni bambino e di ogni adulto). Condivide tutte le normali superstizioni degli Ameriti, ma non quelle, a suo dire esagerate, del fratello, soprattutto quando riguardano la professione sua e del padre.
Nei confronti di Eric ha comunque un rispetto notevole, benché siano gemelli (eterozigoti), fin dalla più tenera età. Ritiene che quest'ultimo sia più saggio di lui e abbia sempre la risposta giusta a tutti i problemi. Rare sono le volte in cui si trova in disaccordo e in genere ha la sensazione che non è del tutto dalla parte della ragione in quelle situazioni.

Per quanto riguarda i divertimenti, considera sommo piacere mangiare a crepapancia nelle feste del paese e bere fino a notte tarda in taverna (il primo boccale di vino lo ha bevuto a 2 anni). E' felice in maniera imbarazzante fin da piccolo quando c'è da tirare qualche dado; in genere cerca di non giocare a soldi, ma si sottopone a qualche prova di abilità ("penitenza") in caso di sconfitta, come sollevare quattro tavoli dell'osteria uno sull'altro....in tal caso considera suo diritto e suo privilegio perdere al gioco!

Il suo sogno segreto era però fare l'attore. Fin da mocciosetto spiava le compagnie teatrali, facendosi sempre beccare e "adottare" da qualche attore o qualche ballerina (il bimbo grassoccio risultava simpatico). Ovviamente non ha mai avuto alcun talento e nemmeno è riuscito a imparare a leggere uno stringato canovaccio. Ancora oggi con grande discrezione frequenta gli spettacoli, senza farsi vedere troppo, tutto stupito per le evoluzioni di ballerine e giocolieri e per le storie inscenate dai teatranti....

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