Apocalittici e Integrati

Forum dedicato agli eventi della Campagna di Caen, ambientata nel Continente di Sarakon (Ducato di Amer).

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DarkAngel
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Apocalittici e Integrati

Messaggioda DarkAngel » 25/02/2007, 2:37

Incomincio il post con un mea culpa: nel tentativo di difendere una tesi "di ambientazione" ho dato l'impressione (nient'affatto voluta) di voler influenzare le conclusioni e/o il pensiero dei PG, mentre in realtà la mia intenzione era quella di riflettere insieme su una problematica di ambientazione che l'avventura ha posto in essere (e che riguarda ovviamente soltanto i Giocatori). Se cosi' non e' sembrato, e' sicuramente colpa mia e me ne scuso. Purtroppo la "concentrazione" del tavolo ha subito un notevole calo nelle ultime sessioni (assenze di Luca e Federico, prolungatissima assenza di Pamela, Anna e GM spesso costretti a piccole e inevitabili assenze, Matteo che spesso si alza etc.) e ammetto di trovare qualche difficoltà inattesa a mantenere alta l'attenzione, il che porta tutti a commettere errori di distrazione, me compreso. Proprio per evitare tali errori (e per mantenere la promessa di sviluppare l'ambientazione) oggi ho cercato di dare ai Giocatori un "quid" in piu' quando i loro PG hanno affrontato argomenti particolarmente delicati. Se avete avvertito tale intervento come un imprinting comportamentale o una forzatura mi scuso e me ne dispiaccio: ammetto la colpa e non si ripeterà piu. Non ho intenzione di influenzare le decisioni di nessun PG, anzi apprezzo moltissimo le diverse e variegate interpretazioni di tutti i Personaggi. Anzi, vi prego di dirmi (magari non live cosi' da non perdere tempo live) se vi sentite troppo costretti o forzati a dover assumere una interpretazione che non sentite propria, visto che so bene cosa significa e a me per primo questa cosa fa schifo, lungi da me volervi forzare o simile. Se avete questo problema scrivetemi e ne parliamo, ci conto!

Insomma, andando a stringere, qualsiasi interpretazione o taglio che vogliate dare al vostro PG è assolutamente benvenuto: l'unica cosa che vi chiedo è consentirmi di indicarvi eventuali inesattezze oggettive che il vostro PG dice, alle quali siete liberissimi di rispondermi cosi':

"So bene da Giocatore che non e' cosi' ma voglio dire questa cosa, il mio PG ha capito cosi' e lo pensa genuinamente". (in questo caso neppure si tira Recitare, ovviamente)
"So bene da Giocatore che non è cosi' ma il mio PG ha intenzione di mentire a riguardo o di non dire tutto". (Recitare)
"Oddio davvero? A me sembrava di aver capito cosi', me lo rispieghi?" (Recap)

O in qualunque altro modo: questo anche nel vostro interesse, per evitare errori magari commessi in buona fede simili al "mancare alla parola data" rischiato qualche settimana fa.

Insomma, sorry per l'incomprensione (ripeto colpa mia, oggi avevo un po' sonno) e buona interpretazione futura. Quanto alla diatriba eresia/non eresia ripensandoci bene è assolutamente inutile discuterne perche' ognuno sa meglio di chiunque altro come dev'essere il proprio PG e quanto lo influenzino/non influenzino le esperienze che gli vengono poste di fronte, e/o quanto cercare risposte nell'ambientazione o darsele da solo.

A sabato prossimo + blog + chat etc! :)
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Varg
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Messaggioda Varg » 25/02/2007, 9:36

A me sembra che date le difficoltà del periodo attuale e la complessità dell'avventura le sessioni stiano andando fin troppo bene.

Istintivamente ieri ti ho "ripreso" per due motivi entrambi istintivi:

- Avevo una gran voglia di mettere a tacere tutti e cominciare a fare cose concrete piuttosto che chiacchierare all'infinito come ultimamente si fa forse esageratamente.

- Suona effettivamente particolare l'intervento di un master nella discussione, non tanto per ricordare un elemento mancante, quanto per richiamare alla riflessione.

In ogni modo l'intervento è stato del tutto legittimo.

Se posso rilanciare un rimbrotto, più che altro verso i giocatori: cerchiamo di giocare in gioco e chattare in chat e non il contrario :)
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Messaggioda Elmer's pupil » 25/02/2007, 12:03

Varg ha scritto:A me sembra che date le difficoltà del periodo attuale e la complessità dell'avventura le sessioni stiano andando fin troppo bene.

Istintivamente ieri ti ho "ripreso" per due motivi entrambi istintivi:

- Avevo una gran voglia di mettere a tacere tutti e cominciare a fare cose concrete piuttosto che chiacchierare all'infinito come ultimamente si fa forse esageratamente.

- Suona effettivamente particolare l'intervento di un master nella discussione, non tanto per ricordare un elemento mancante, quanto per richiamare alla riflessione.

In ogni modo l'intervento è stato del tutto legittimo.

Se posso rilanciare un rimbrotto, più che altro verso i giocatori: cerchiamo di giocare in gioco e chattare in chat e non il contrario :)



Riguardo alla chat forse hai ragione, Fede. Però effettivamente è stata comoda per cose che riguardavano singoli pg. Magari direi ai giocatori di riepilogare in gioco soprattutto le idee e le opinioni cui sono arrivati i pg riguardo al plot nella chat. Sennò si rischia un po' di sfasamento. Magari pg che sono rimasti indietro rispetto alla valutazione degli avvenimenti e altri che sono andati avanti. Non so se è successo veramente, però avendo Loic poco chattoso ho paura di rimanere indietro.
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Messaggioda Elmer's pupil » 25/02/2007, 12:09

Ah un'idea!

Quando Guelfo ci ricapitolerà, questa volta per benino, la conversazione con i cuori, potremmo fare insieme un riassunto della situazione e vedere gli aspetti positivi e negativi della situazione, quello che di buono sembrano aver fatto o voler fare cuori e quadri e quello che li lascia un po' ambigui in finalità e/o metodi. In modo che ognuno possa farsi un'idea dei fatti e delle persone più articolata e informata. Poi magari le opinioni continueranno a divergere, ma non rischieremo di non aver considerato qualche dato.

In una situazione così complessa e importante penso che qualunque gruppo serio si comporterebbe così.
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Messaggioda Annika » 26/02/2007, 10:27

Riguardo i discorsi di sabato, mi dispiace averli un po' "troncati" brutalmente, ma mi sono resa conto che la piccina si stava iniziando a preoccupare (lei mica lo capisce che si fa per gioco!) e quindi era necessario darci un taglio!

L'impressione che ho avuto è che giustamente Valerio tu ti sia preoccupato di puntualizzare un po' di cose, perchè in una avventura così complessa, con giocatori che per forza di cose non sono lì tutti presenti e attenti sempre al 100%, è facilissimo perdersi elementi importanti e costruire castelli su pini solitari.

Ciò detto mi pare chiaro che il master non possa dire ai giocatori cosa debbono pensare i loro personaggi, i quali sono liberissimi di valutare gli elementi come credono e trarne le conseguenze del caso.

A me semmai in questo senso interessa di più il discorso di ambientazione, ovvero NON la reazione a certi eventi che può assumere questo o quel PG, bensì le reazioni più "normali" che ci si potrebbero aspettare. Perchè anche nel decidere come muovere il mio pg (o qualche png) mi interessa sapere quali siano delle reazioni prevedibili. Poi posso scegliere di uniformarmici o meno, ovviamente!

Naturalmente il mondo è troppo sfaccettato perchè a qualcosa di complesso ci sia solo una reazione normale, immagino ce ne siano più di una, contrapposte, e tutte comprensibili. Altre reazioni saranno più rare, e quindi se il mio pg o png decide di assumerle mi fa sicuramente comodo saperlo! :)

Faccio un esempio, il classico periodo storico di caccia alle streghe, rogo di streghe di piazza.
La gente immagino che possa avere come reazioni "normali" la paura delle streghe, o la pietà per le streghe uccise, o sia la paura che la pietà, o il sospetto che qualcuno sfrutti i roghi per togliere di mezzo anche gente che non c'entra niente (reazione già un po' particolare, forse motivata da esperienze personali)...
Il personaggio che invece solidarizza, mettiamo, con le streghe, dice che sono tutte povere vittime innocenti o addirittura che la stregoneria è cosa buona è giusta, è un personaggio che ha reazioni "diverse" dal normale. Non per questo ci sono problemi a farlo, l'importante è che si sappia che ha un atteggiamento che lo contraddistingue dalla gran parte delle persone.

A me non interessa che i personaggi (giocanti e non) abbiano opinioni anche molto diverse dalla maggioranza della gente, però mi interessa SAPERLO, per regolarmi....

(riunione, proseguirò!)

Anna
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Messaggioda Annika » 26/02/2007, 11:06

Per quanto riguarda la faccenda "eresia" o "non eresia", nell'avventura in corso, sabato forse mi sono spiegata male, complice sempre il mio bisogno di tagliare corto. :o

Quel che mi interessava capire è fino a che punto tutta la teologia antica, ripresa in parte dai membri del Manto, sia attualmente eretica, o meglio quanto "suoni" eretica alle orecchie di gente "normale".

Non parlo delle reazioni che ciascuno potrà avere (andarsi a documentare, bruciare tutto, tapparsi le orecchie e non voler sentire nulla, chiedere a un prete, sbroccare....). Le reazioni ognuno se le gestirà come meglio crede.

Ma un personaggio (giocante e non) che senta fare un discorso come quelli che si sono sentiti, sia pure inquadrato in un contesto storico, quanto istintivamente avvertirà che c'è qualcosa di eretico o comunque non ortodosso in ballo?
A occhio mi sembra che la risposta sia "abbastanza, parecchio".

Poi naturalmente c'è chi è più preparato a fare distinguo storici e a contestualizzare il tutto, chi invece si sente minacciato nella sua fede e si rifiuta di ascoltare, chi più semplicemente avverte il bisogno di indagare e informarsi e nel frattempo resta possibilista, chi invece si riserva di parlarne con qualcuno competente ma nel frattempo considera comunque con molta diffidenza l'argomento.

Secondo me sono tutti atteggiamenti legittimi... l'importante è essere d'accordo sul punto di partenza, ovvero su "quanto" possa suonare strano il discorso teologico in sè...

Ciaoooo!

Anna
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Messaggioda DarkAngel » 26/02/2007, 11:33

Annika ha scritto:Ma un personaggio (giocante e non) che senta fare un discorso come quelli che si sono sentiti, sia pure inquadrato in un contesto storico, quanto istintivamente avvertirà che c'è qualcosa di eretico o comunque non ortodosso in ballo?
A occhio mi sembra che la risposta sia "abbastanza, parecchio".


A mio avviso alcune cose che pure ci piace mantenere "giocabili" (es. maghi, ma soprattutto druidi) ci "costringono" ad avere una visione leggermente piu' aperta e meno vincolante dell'eresia. Il che ovviamente non significa massima apertura o una chiesa che consente che si calpestino i suoi dogmi senza reagire, assolutamente.... Pero' al tempo stesso non ci consente di bruciare come strega chiunque non si identifichi immediatamente e inequivocabilmente come fedele del dio ESATTAMENTE come ce lo aspettiamo. A me piace moltissimo il pg religiosamente intransigente (e vi assicuro che ad esempio il mio lo è e lo sarà), ma al tempo stesso l'ambientazione sfaccettata che abbiamo costruito ci consente di farlo senza remore soltanto una volta che si abbia una ragionevole certezza che colui che parla di Etemenanki NON sta effettivamente parlando di Harkel, dea della Luce nemica delle tenebre, chiamata a quel modo in omaggio al suo antico nome.

Allo stesso modo non sono eretici i nani che parlano di Ilmarinen chiamandolo in un modo compatibile con le loro tradizioni, non sono eretici gli elfi che si rivolgono a Iluvatar chiamandola con il nome elfico, etc. (faccio esempi a caso, spero di spiegarmi).

Quindi si all'eresia, ma ci andrei un po' piu' cauto sul pregiudizio eretico (comunque in ogni caso condivisibilissimo e ragionevolissimo). Cio' detto, rispetto moltissimo la tua idea e sono perfettamente d'accordo che qualsiasi PG sia libero di avere una mentalità piu' chiusa e diffidente, l'unica cosa che dico è che in ogni momento il PG ha la possibilità di trovare nell'ambientazione, a vari livelli, una risposta "teologica ufficiale" che (relativamente a nani, elfi, e per esteso persino alla delicata questione Druidica) non può che essere almeno in parte LEGGERMENTE piu' tollerante del "brucio chiunque" tipico del nostro medioevo.

Tutto qui. :)
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Messaggioda Annika » 26/02/2007, 11:46

una risposta "teologica ufficiale" che (relativamente a nani, elfi, e per esteso persino alla delicata questione Druidica) non può che essere almeno in parte LEGGERMENTE piu' tollerante del "brucio chiunque" tipico del nostro medioevo.


Su questo sono d'accordissimo, anzi se c'è qualcuno che si è sempre battuto per avere un clero ANCHE molto aperto quella sono io! :)

Anzi, mi immagino spesso una maggiore apertura mentale man mano che si cresce nelle conoscenze del campo. Non in modo automatico e ci sono eccezioni in entrambe le direzioni, ma secondo me più conosci la religione, più sai anche essere aperto, quando è opportuno esserlo.
Chi invece ne sa di meno, magari si limita alle conoscenze più schematiche e dogmatiche, rischia (non dico che lo sia automaticamente, ma che rischia) di essere più chiuso e sospettoso davanti a possibili novità ed aperture che provengano da fonti non "garantite 100%".

I nostri pg credo siano in una situazione ottima, da questo punto di vista, perchè pur non essendo degli studiosi di teologia, hanno visto abbastanza del mondo da poter avere (non da avere PER FORZA, ma da POTER avere, se lo vogliono) una mentalità anche un po' più aperta di quel che ci si potrebbe aspettare. E' una situazione intermedia che ci rende particolarmente liberi di gestire le cose come ci piace di più...

Ciaooo!

Anna
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Messaggioda DarkAngel » 26/02/2007, 11:50

Annika ha scritto:I nostri pg credo siano in una situazione ottima, da questo punto di vista, perchè pur non essendo degli studiosi di teologia, hanno visto abbastanza del mondo da poter avere (non da avere PER FORZA, ma da POTER avere, se lo vogliono) una mentalità anche un po' più aperta di quel che ci si potrebbe aspettare. E' una situazione intermedia che ci rende particolarmente liberi di gestire le cose come ci piace di più...


Va benissimo, siamo tutti d'accordo allora. :)
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Messaggioda Elmer's pupil » 26/02/2007, 23:26

Il problema di Loic è che lui è pure abbastanza aperto, ma certe cose troppo complicate (come divinità sdoppiate, dee femmine che erano uomini, ecc.) non le capisce proprio e ha paura di smarrirsi. Quindi si rifugia nel semplice credo che gli ha insegnato il suo parroco di paese: perfetto, pulito e tranquilizzante. Poi mica per questo si mette a fare l'Inquisitore per carità: avrebbe paura di prendere cantonate colossali e rimetterci il Paradiso.
Due parolacce all'indirizzo di tipi come il Jack di cuori però pensa che non gli dovrebbero costare troppo nell'aldilà :wink:

Con Guelfo Loic non s'intende su questo, perché Guelfo ADORA le cose complicate e, se può, le rende ancora più complicate (sarà un po' narcisista intellettuale forse). Allora Loic si chiude.

Bisogna che Guelfo e Quixote spieghino con la massima semplicità possibile e usando il linguaggio del catechismo che ci hanno insegnato tutto quello che è parso loro di capire.

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