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- Jebediah Martz -
 
Kailah Morstan
diario di viaggio
Kailah Morstan
 
creato il: 13/01/2012   messaggi totali: 84   commenti totali: 91
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16 aprile 516
Martedì 11 Settembre 2012

Potrebbe essere un grave errore...

Non lo so se abbiamo fatto bene a spingere che Angelica si rechi ogni giorno a far visita a Cynthia.
La responsabilità di questa decisione in gran parte è mia, sono stata io a suggerirlo. Ma ora sono preoccupata, ho come un presentimento, qualcosa mi dice che questa faccenda non porterà niente di buono.
Può andar male in un sacco di modi diversi.

Non mi piace che Angelica debba soggiornare nelle segrete: è malsano, tetro. E con chi, poi!
Non sono nemmeno sicura che abbia compreso a pieno la serietà del rischio che corre. Mi sono sfinita a ripeterle di fare attenzione, di non avvicinarsi a Cynthia, di non toccarla, di non lasciarsi impietosire. Basterà? Oppure commetterà qualche imprudenza?

Cynthia ispira una grande pena, povera ragazza. Angelica è di buon cuore, sarà dura per lei rispettare il protocollo di sicurezza. E' difficile credere che Cynthia sia condannata, in effetti. A vederla appare in salute, ingiustamente reclusa.

Padre Engelhaft ha fiducia che sia possibile salvarla, ed è in quest'ottica che ha sostenuto la proposta di farle trascorrere del tempo con una persona che conosce, in modo da mantenerle attiva la mente, occupati i pensieri in qualcosa di "umano".
Lui è un uomo di fede, ed è giusto che abbia fede.

Io per la verità sono un po' più pessimista. Anche nell'ipotesi migliore, che veramente sia guarita, l'attende comunque una lunghissima reclusione, perchè il Capitano Barun non ha intenzione di correre rischi. Come dargli torto.
Ma io temo che proprio non sia guarita. Non ho idea di quale forma abbia assunto in lei il "contagio", ma non è normale che resista in quelle condizioni di salute senza mai nutrirsi.

Mi fa paura tutto questo. Ho pietà per Cynthia, che temo sia condannata in ogni modo, ed ho paura per Angelica, che rischia di finire prigioniera di una situazione senza sbocchi.

Domattina dobbiamo partire, e per qualche tempo staremo lontani dalla Rocca di Tramontana. Speriamo bene...

scritto da Kailah , 15:22 | permalink | markup wiki | commenti (0)
 
6 aprile 516
Mercoledì 18 Luglio 2012

intatta

C'è mancato poco. Ma poco davvero, eh.
Adesso i commilitoni ridacchiano al pensiero che io debba mostrare la mia pelle a Ramsey. La mia pelle intatta, grazie agli Dei.
E' imbarazzante stare in fila fuori dalla porta di Cynthia, con gli altri soldati che mi guardano e se la ridono sotto i baffi, ma in fondo non me la prendo: fanno battute sceme, si danno di gomito e se la ridono un po', ma solo perchè hanno un disperato bisogno di rilassarsi... di fare cose stupide, anche. Di pensare pensieri "normali" e poco impegnativi. Tipo me che devo spogliarmi davanti a Ramsey. Povera me!

Comunque la "Bestia dei Mirtilli" è morta. Bisogna festeggiare, esultare. Già sento di fuori il vociare entusiasta, si parla di vino offerto dal Caporal Maggiore Brad Robnoff. Sembra una festa di compleanno, o qualcosa del genere...

Il giovane soldato Omar non festeggia. Sta ai ceppi, in attesa.
La sua pelle non era intatta. I suoi compagni feriti hanno scelto una rapida morte, lui si è offerto di fare da cavia per la pozione di Luger. Chissà quando e come si manifesteranno i sintomi del contagio, quanto lunga sarà l'agonia. Ho davanti agli occhi le creature incatenate nella cantina di Luger, per fortuna Omar no.
In cambio di tanta pena, potrà vedere un'ultima volta la sua fidanzata. E' il genere di cose che conviene evitare di immaginare, a cui è meglio non pensare proprio.

Specialmente perchè bisogna festeggiare, e bisogna farlo con lo spirito giusto, per quanto possa essere complicato.
Questa sera non bisogna riflettere sul comportamento esageratamente intelligente dei morti che camminano, nè sugli insetti che pure sembravano agire in modo coordinato.
E' meglio evitare di ragionare su quanto materiale infetto sia rimasto in quel bosco, e che non è stato possibile bruciare. Meglio pure non soffermarsi su tutti i morti che ancora si staranno nascondendo tra gli alberi, e che andranno stanati uno a uno. A prezzo di chissà quanta altra gente contagiata.

Sono parecchie le cose a cui conviene non pensare, stanotte.
E ben vengano allora un po' di battute stupide, per quanto possano farmi arrossire.
Questi soldati sono tutto ciò che si frappone tra la gente dei villaggi e gli orrori della foresta, per non parlare del male a Nord del Traunne. Sono il baluardo che protegge la civiltà dagli attacchi dei Nordri e dei selvaggi Elsenoriti. Sono induriti dalla guerra, ma pur sempre fatti di pelle e di sangue, di pelle intatta, ancora una volta.

In ricordo di chi non ce l'ha fatta, ringraziando gli Dei per ogni singola nuova alba che ci concedono di vedere, è il momento di fare festa.
Salute e lunga vita!


scritto da Kailah , 00:07 | permalink | markup wiki | commenti (2)
 
5 aprile 516
Lunedì 9 Luglio 2012

Marmellata di mirtilli

Uova, farina, burro e zucchero. Un bell'impasto morbido, elastico, deve cuocere per un'oretta.
No, non sto traducendo il libro di mio nonno... sono solo i pochi ricordi di cucina che conservo.

Quando stavo a Burglitz i frutti di bosco con cui la cuoca preparava le marmellate provenivano dal Meistwode. Su quell'immensa foresta circolavano tantissime storie, si diceva che fosse maledetta, che nelle sue nebbie insidiose si nascondessero chissà quali creature. Ci mettevano paura, a noi ragazzini, con tutte quelle leggende.

Ora siamo sul limitare del Bosco dei Mirtilli.
Un nome carino, amichevole. Evoca pensieri di marmellate e di torte, mentre abbiamo visto fin troppo bene che razza di orrori si nascondano tra questi alberi.
Morti che camminano, tafani assassini. Una "Bestia" alta tre metri. Creature mosse da un istinto fin troppo intelligente.

Mar era già un posto piuttosto miserabile: adesso è irriconoscibile, con la gente prigioniera nella locanda, le case sbarrate. Morti, tantissimi. Alcuni direttamente uccisi dal veleno dei tafani o dalle ferite, altri giustiziati per paura che possano diffondere il contagio, vittime della nostra incapacità di curarli.

Bisogna riconoscere che l'esercito di Uryen ce la sta mettendo tutta.
I mezzi sono quelli che sono, non è facile combattere manifestazioni innaturali come queste. Luger disse qualche giorno fa che se il Capitano Barun non riesce a convincere il Burgravio ad erigere un muro di protezione dal versante del Traunne, tra un anno qui non ci sarà più nessuno.
Ora, magari è pessimista. Ma certo abbiamo visto coi nostri occhi che i segni del contagio sono ormai presenti anche qui, e che col disgelo la virulenza dell'infezione sembra crescere ancora.

Spesso penso a Bronne, in questi ultimi giorni.
Mio padre non si merita niente, d'accordo, ma lì vivono molte persone che ho a cuore, e poi la Rocca che è stata assegnata alla mia famiglia va protetta anche in osservanza al vincolo d'onore che ci lega al Margravio.
Non è così vicina: tra noi e Bronne si stendono lande disabitate e poco percorribili; tuttavia sussiste il rischio che presto o tardi questo contagio arrivi anche laggiù.
Il mio dilemma è semplice: mi chiedo se saprò riconoscere il momento giusto per "avvisare". Troppo presto sarebbe inutile e controproducente. Troppo tardi... beh, troppo tardi sarebbe "troppo tardi".

Il fatto è che non basta la normale prudenza, per arginare la contaminazione. Ci vogliono informazioni precise, specifiche. Come trattare il materiale infetto, umano, animale o vegetale che sia. Come riconoscerlo, quali misure vanno adottate.
Dobbiamo studiare, cercare di capire. Pregare di avere quel po' di fortuna necessaria per restare in vita abbastanza da riuscire a venirne a capo.

Il Bosco dei Mirtilli da questo punto di vista è un terreno di prova, il territorio di studio ideale. Piccolo, contenuto, ben sorvegliato. Se non riusciamo a gestire nemmeno questa emergenza significa che non siamo pronti per le sfide ulteriori che ci aspettano.

Senza contare che anche dal punto di vista umano le sfide sono difficili.
Chiunque venga contagiato, anche se i suoi sintomi apparentemente sono minimi, va ucciso, decapitato e bruciato.
Facile a dirsi... nella realtà è una cosa straziante.
Per ora non è mai capitato a gente che conoscessi bene, ma leggo negli occhi del Tenente Ramsey il peso di simili decisioni. Lui ha dovuto farlo ai suoi compagni, a chissà quanti di loro.
Sono cose terribili, capaci di piegare persino i più coraggiosi degli uomini.

Ne parlavo l'altro giorno con Padre Engelhaft.
Io sostenevo che la durezza fosse l'unica soluzione per arginare il contagio, anche a costo di grandi sacrifici: proprio come fanno gli insetti, che per salvare la loro colonia sono disposti al sacrificio del singolo. Se vogliamo batterli dobbiamo in questo farci simili a loro.
Lui mi ha detto di no, che probabilmente è ciò che ci differenzia da loro, l'attenzione per ogni singola persona, che potrà darci la vittoria.
Io non lo so, ma a coronamento del discorso, l'indomani, l'esperto locale di insetti ci ha spiegato che questi "tafani" del Bosco dei Mirtilli sono piuttosto anomali sotto questo versante: hanno un atteggiamento conservativo e quasi "individualista".

Non ci capisco niente, chissà chi ha ragione. Per fortuna non devo prendere io certe decisioni, non invidio proprio il Tenente Ramsey....
Io sono qui per studiare, per serbare campioni di materiale infetto, per dare una mano e cercare di portare tutto alla Rocca di Tramontana.
E speriamo che questi mirtilli non ci vadano troppo per traverso.

scritto da Kailah , 09:25 | permalink | markup wiki | commenti (0)
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