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Kailah Morstan
diario di viaggio
Kailah Morstan
 
creato il: 13/01/2012   messaggi totali: 84   commenti totali: 91
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19 maggio 516
Venerdì 14 Dicembre 2012

Simpatiche canaglie.

Che sfrontato Greg, quando si è presentato in locanda con quella ragazza e ha dato spettacolo per ore. Nel mio turno di guardia me lo sono sentito ben bene.
Dovrei sentirmi infastidita, ma il divertimento di vedere le facce imbarazzate di Padre Engelhaft e di Padre Alyster è stato una contropartita più che sufficiente.
Un buffone arrogante e maleducato, ma innegabilmente bravo a tirare cazzotti e a mirare con l'arco. Al momento è un alleato, nonostante tutto.

Dust poi, vestito da prete con la barba finta, si è divertito a far la caricatura a Padre Engelhaft: "incontri di lotta... che attività immorale e sbagliata... per un giovane virgulto...". Ha provato a rifilarci un sasso momentaneamente stregato per origliare le nostre conversazioni, sono mesi che prende in giro i creduloni di Angvard spacciando purganti e rimedi contro ogni male.
Ma anche lui al momento è un alleato.

Due mascalzoni, spinti dalla gravità delle circostanze e da qualche scherzo del destino a collaborare con noi, a collaborare con l'esercito di Uryen e persino con la Chiesa. La cosa che li unisce è che sono simpatici, spacconi, sopra le righe.

La sensazione sovraeccitata da fine del mondo imminente che si respirava ad Angvard dava un po' alla testa. E' difficile rimanere lucidi in mezzo ad una simile febbre di disperazione e paura, ognuno reagisce in modo diverso. C'è chi cerca nei piaceri terreni una fuga dalle consapevolezze presenti, chi prega, chi la butta a ridere.

A me la cosa che dà coraggio, per quanto possa sembrare un po' retorico, è il fatto di sentirmi parte dell'esercito. Trovo elettrizzante combattere al fianco di altri soldati, respirare l'odore del cuoio, della pioggia, tendere l'arco e aspettare per scoccare tutti contemporaneamente.
La battaglia sull'altopiano è stata eccitante. Mi rendevo conto che alle nostre spalle era in corso un attacco ad opera di Risvegliati, eppure non mi sono mai voltata. Contavo sui compagni che erano lì a proteggerci, in modo da permetterci di portare a termine il nostro incarico.
La tentazione di girarsi c'era, come negarlo, ma anche la fiducia nei compagni e nei superiori, la consapevolezza di far parte di un meccanismo più grande che trova la sua forza nella coordinazione e nella disciplina.

Il nostro capo era Greg, inizialmente pensavo che questa cosa mi avrebbe dato più fastidio, ma così non è stato. Sa scherzare, ma sa anche essere professionale. Aveva ragione il Capitano Barun: quel figlio di buona donna è un tipo pericoloso: di conseguenza è un buon alleato, se si hanno nemici comuni.

Chissà la Paladina Yara con chi si dovrà sposare, tra gli uomini di Acab.
Alcuni sono proprio terribili, non la invidio. Altri sono dei simpatici mascalzoni, ugualmente non proprio il ritratto del marito ideale.

E chissà pure adesso Dust da cosa si sarà mascherato.
"Da donna?" gli avevo suggerito per scherzo. "Va bene, se mi aiuti tu", è stata la sua criptica risposta. Mi chiedo cosa intendesse dirmi... avrei voluto vederlo in faccia, ma è stato molto, molto attento ad evitarlo.

Ecco i nostri alleati. Arroganti, presuntuosi, sfacciati. Tutt'altro che fidati, oltretutto. Padre Engelhaft rischia di impazzire, da quanto non li sopporta, e questo me li rende simpatici.

Intendiamoci, non ce l'ho coi preti, sono brave persone, e poi Engelhaft mi è stato molto vicino i primi tempi qui nell'esercito. Certo però in questo clima teso ed euforico, vederlo che si imbarazza o che si infuria per piccole cose mi fa ridere, sdrammatizza un po', aiuta a non pensare alle cose brutte davvero.

Canaglie e sacerdoti costretti a militare dalla stessa parte, alleati contro un nemico troppo brutto per chiunque. Invidio un po' quelli che riescono a prenderla davvero a ridere.... probabilmente hanno ragione loro.

scritto da Kailah , 11:36 | permalink | markup wiki | commenti (1)
 
10 maggio 516
Sabato 8 Dicembre 2012

Il prigioniero e la prigioniera

Quando il Capitano Barun ha steso con un pugno il nostro prigioniero, Greg, mi ha fatto piacere. Ancora non avevo dovuto sopportare le sue battute allusive e già non lo sopportavo.
Posso capire che, quando scoppia una guerra, improvvisamente ritrovarsi dalla parte sbagliata sia una situazione spiacevole, ma questo non autorizza un atteggiamento tanto fastidioso. Anche io in fondo mi sono trovata senza saperlo dalla parte sbagliata, all'inizio di questa avventura a Uryen, per colpa di Melkor e del mio scarso intuito negli affari e nei rapporti umani.
Eppure si può rimediare. O almeno ci si può provare.
Greg invece si compiace della sua situazione ambigua, sembra proprio sguazzarci.
Già mi immagino cosa direbbe mio cugino Enrick: mi faccio influenzare dai toni del Caporale Heinrich, dal suo astio per Greg e per la banda di Acab. Un po' forse è vero, la sua reazione dura davanti al nostro prigioniero mi ha colpita e tengo in una certa considerazione il parere di Heinrich.
Ma è proprio un'antipatia a pelle, assoluta e fermissima, quella che provo per il nostro prigioniero, è una persona che non mi piace, mi infastidiscono i suoi sguardi, il suo tono, mi infastidiscono le sue velate minacce.

Perchè da quando abbiamo oltrepassato il fiume è diventato molto difficile dire chi sia prigioniero di chi. Formalmente Greg è sotto la nostra custodia, ma sappiamo tutti che in realtà è lui e la sua banda ad avere il coltello dalla parte del manico adesso.
Lo sappiamo noi, lo sa lui.
E quando fa lo spiritoso, parla di farmi ubriacare e di divertirsi con me, lui e la sua banda di delinquenti, lo dice per ridere, ma anche per sottolineare come adesso comandino loro.
In realtà non ho paura che mettano in pratica tali minacce, so che i miei compagni sono gente d'onore, che si farebbero ammazzare pur di impedire un simile scempio, e lo sa anche Greg: Acab e i suoi non hanno nessuna ragione di rischiare di perdere un uomo o due in combattimento per motivi tanto stupidi.
Ma lostesso mi urta da morire che Greg dica quelle cose, odio il fatto che posi i suoi occhi su di me, che si prenda la libertà di deridermi a questo modo.
Non vedo l'ora che si arrivi dal piccolo Dominus.
Che poi... in fondo lo stiamo andando a ricattare, a mettere con le spalle al muro: o accetta l'aiuto di Acab e dei suoi, o quei disgraziati andranno ad aiutare il suo nemico. Bella alternativa...
Quel povero ragazzino si trova in una situazione veramente spiacevole: dobbiamo sperare che prevalga un amaro buon senso e che acconsenta, perchè altrimenti non riesco proprio ad immaginare come faremo a riportare indietro a Uryen il nostro "prigioniero".

Ci sono tanti retroscena che non conosco, sono successe tante cose nella Guerra delle Lande. Quando parlo coi soldati di qui, con la gente che ha combattuto, ho sempre l'impressione, anzi, avverto proprio la consapevolezza di quanto io sia l'ultima arrivata, e quanto io abbia da imparare.

C'è poi l'altro problema, l'altro pensiero che non riesco a togliermi dalla testa e che mi perseguita pure nei sogni. La prigioniera.
E' abbastanza normale, io credo, che mi capiti di sognare risvegliati, mostri, incubi tremendi. Ma mi angoscia ancora di più sognare Cynthia. E sognarla cattiva, cattivissima.
Forse, durante il nostro breve scambio nelle prigioni, lei l'ha intuito, ed è per questo che mi ha cacciata via. Ha capito che io la vedo come una minaccia ormai, più che come una vittima.
Ero terrorizzata al pensiero di Angelica che l'andava a trovare, provo un immenso sollievo a sapere che ormai queste visite sono state interdette. Quando ho sognato Cynthia che faceva del male ad Angelica, astuta e spietata, mi sono risvegliata col cuore che batteva fortissimo ed un terribile presentimento addosso. Le parole di Luther nel nostro ultimo incontro non hanno fatto che confermare una simile impressione.
La povera vera Cynthia è morta. La creatura che si cela sotto la sua pelle è ciò che l'ha uccisa.
E' terribile... a pensarci è terribile perchè questa lunga morte si è consumata silenziosamente, un po' alla volta. Chissà qual è il grado di consapevolezza di sè che conserva, ormai, quali ricordi riesce ancora a trattenere. Posso solo immaginare quanto sia stato straziante questo lungo processo, l'agonia spirituale di una prigioniera che si sente spogliata poco a poco della propria identità, dei propri ricordi, della propria anima.
Bohemond nutre ancora la speranza che sia possibile portare un guaritore da lei, un uomo di fede in Reyks, e che costui possa in qualche modo liberare la vera Cynthia dal mostro che ormai la possiede. Presuppone quindi che Cynthia ci sia ancora, in quel corpo, seppure nascosta. Io non riesco ad essere così ottimista, ma forse ha ragione lui, speriamo.

Ora come ora però il nostro prigioniero ci tiene in pugno, la nostra prigioniera è perduta. Che bella situazione.


scritto da Kailah , 01:24 | permalink | markup wiki | commenti (0)
 
5 maggio 516
Martedì 20 Novembre 2012

Buona Fortuna

"Buona fortuna".
Kurt che mi saluta, mi stringe la mano con le sue. Le stesse mani con cui tante volte aveva incurvato il legno flessibile del mio arco, quando mi incoraggiava a sostituire da sola la corda.

"Lo so che è duro, ma devi fare forza, puntalo a terra, guarda me".

Le prime volte, nei nostri allenamenti lontano tra i boschi, mi sanguinava la pelle delle mani per l'attrito. Sono arrivati i calli, le stagioni sono cambiate, poco a poco ho imparato.
Ed ho persino superato il maestro. Era orgoglioso Kurt, quando lo battevo nel centrare il bersaglio. Nel cambiare la corda invece era lui il più bravo. Incurvava il mio arco con una facilità che gli ho sempre invidiato, senza sforzo.
"Che pretendi, Kailah", rideva lui. "Sarebbe grave se tu fossi più forzuta di me"
Oh, non c'è pericolo, Kurt. Non sono forte. Non sarò mai forte come te.

L'arco che mi ha regalato Kurt, il mio primo vero arco, adesso giace in frantumi tra i massi della cripta crollata a Cantor.
Ringrazio il cielo di non aver fatto la stessa fine, ci sono andata vicino.

Non c'è da fare tante tragedie, è alle persone che bisogna legarsi, non alle cose. Sono viva, sono vivi i miei compagni, che forse posso ormai azzardarmi a chiamare amici. Siamo vivi, ce l'abbiamo fatta, dobbiamo ringraziare gli Dei per questo.
Il mio vecchio arco è l'unica vittima di quella battaglia, tutto sommato è andata bene.

Ma Rock mi ha detto che ho fatto male a lasciarlo a terra. Che un buon soldato non si separa mai dalla sua arma.
Nel darmi un arco nuovo, mi ha detto che non dovrò abbandonarlo mai più. "Dagli un nome, Kailah, intrecciagli una ciocca dei tuoi capelli".

Con l'arco che ho perduto non avrebbe avuto senso farlo. Quell'arco l'aveva costruito il mio migliore amico apposta per me. Non serviva dargli altra sacralità per farmelo sentire importante. Capelli, un nome? A che scopo? Aveva già la sua anima.
Ma ha ragione il Sergente Rock, lui non sa tante cose su di me, ma dice bene quando insiste che un'arco non è soltanto un pezzo di legno flessibile e una buona corda. Che è qualcosa di più.

Adesso ho un arco nuovo. Ad un'occhiata superficiale è molto simile a quello che ho perduto, ma le differenze si sentono in mano, a occhi chiusi, col tatto. Ci vorrà un po' di tempo per farlo mio. Ma non c'è bisogno di dargli un nome. Non me ne voglia il Sergente Rock, ma ho ben chiaro cosa ha voluto dirmi e gli do ragione. Però io ho sbagliato per la fretta, per la paura, non perchè avessi poca considerazione del mio arco. Ho troppo rispetto della mia arma per trasformarla adesso in un feticcio.

Questo nuovo arco custodisce la sua anima nella consapevolezza che ho di essere viva. Incredibilmente ancora viva.

Ogni volta che lo tenderò, che la pelle delle mie dita sfiorerà le minuscole differenze con quello che l'ha preceduto, il mio cuore ringrazierà silenziosamente tutte le persone che mi hanno permesso di essere ancora qui. Chi mi ha protetto, chi mi ha insegnato a combattere, chi mi ha infuso abbastanza coraggio da non impazzire.

Se io sono qui, e non sotto quelle pietre insieme al mio vecchio arco, significa che ho ancora molto da fare.

"Buona fortuna". Il tuo regalo, Kurt. Amico delle cose mai dette. Un augurio importante che mi ha accompagnata e mi ha protetta ancora una volta.

Buona fortuna, sento la tua voce nel suono elastico del nuovo arco che si tende. Buona fortuna.
Buona fortuna, buona mira, buona caccia.

"Buona fortuna".
E' così che ti chiamerò? Di buona fortuna ne avrò ancora molto bisogno.

Kailah e Buona Fortuna
scritto da Kailah , 12:58 | permalink | markup wiki | commenti (0)
 
2 maggio 516
Lunedì 12 Novembre 2012

... respirare

Calma, devo restare calma.
L'armatura ha retto, ne sono... quasi certa.

"Dobbiamo comunque controllare che non siate stati morsi, ci sono risvegliati in zona"

Gli sconosciuti si stanno avvicinando, mentre i nostri sacerdoti in fretta nascondono tra i cespugli il sacco col pugnale e il foglio recuperati nella cripta.
Mi controllo le mani: non c'è più alcuna traccia di luminescenza. Ci manca solo che mi prendano per una maga. No, il dolore alla spalla mi ricorda che ho ben altri problemi.

Possibile che faccia così male, senza che si sia bucata l'armatura? Che non sia filtrato in alcun modo il contagio? Ringrazio gli Dei, perchè me la sono vista troppo brutta. E se invece... basta, Kailah, non ci pensare. Respira. L'armatura è intatta, per stavolta è andata bene. Deve essere andata bene.

Lezione della giornata: da sola, contro un risvegliato, non ce la posso fare. Posso limitarmi a giocare in difesa, ma come provo ad allungarmi per colpire addio, mi viene subito sotto, ed è troppo forte perchè io riesca tenerlo a bada.

Buon proposito: devo allenarmi un po' con la spada, e anche se uno scudo è troppo ingombrante, forse una daga o qualcosa del genere possono servirmi per migliorare un po' la mia difesa. Dovrò chiedere consiglio a Sven e a Bohemond, loro se ne intendono.

Adesso bisogna solo stringere i denti e mantenere la calma. Respirare l'aria fresca, pulita. Respirare a fondo e lentamente.

Non sono io quella che un'ora fa giaceva schiacciata a terra con un risvegliato addosso, mentre il soffitto della cripta iniziava a crollare e a seppellirci in un ultimo abbraccio. Non sono io quella che provava a dimenarsi mentre lui affondava i suoi denti marci nella mia armatura e stringeva, stringeva.... no, non sono io. Non è possibile che fossi io.

Io sono quella che ieri sera chiacchierava con Heinrick a proposito di porte di aggiustare e di nobilotti sciocchi e permalosi. Sono quella che stamattina ha messo in fuga un crock a suon di spadate. Non brava come la nonna di Gebedia, che si faceva bastare qualche sasso.... ma quasi, quasi brava come sua nonna.

Io sono quella che adesso sta fuori all'aria, sotto la pioggia, in attesa di venire esaminata, controllata da questi sconosciuti. La mia pelle è intatta, lo sento. Deve essere intatta.

Cynthia, è così che ti sentivi? Uno spreco. Perchè basta un graffio, una goccia di sangue, per scrivere la nostra condanna.
Deben, è questa la speranza che avevi, quando contro ogni ragionevolezza insistevi a dire che ti sentivi bene, che forse te la saresti cavata?

Percepisco l'assenza dell'arco, solo ora mi rendo conto di quanto mi desse sicurezza. Ce la farei adesso a tenderlo?
Sono esausta.

scritto da Kailah , 11:29 | permalink | markup wiki | commenti (0)
 
2 maggio 516
Lunedì 29 Ottobre 2012

Buon equipaggiamento e buona mira

Nel bene e nel male, un buon equipaggiamento può fare la differenza.

L'ho imparato a mie spese durante la battaglia della Chela, dove per poco non sono finita ammazzata a causa di un elmetto troppo leggero. Hai voglia a dire che l'elmetto di cuoio è più comodo, che il metallo pesa e fa venire il mal di testa. Altro che mal di testa, quando ti arriva una freccia in fronte.
Sono cose che si imparano con l'esperienza, se hai la fortuna, come l'ho avuta io, di poterlo raccontare.

Anche il fatto di portare uno zaino pieno di attrezzi da falegname, chiodi da roccia e altra roba del genere è una scocciatura. Un po' per il peso, un po' perchè bisogna rinunciare ad altre cose confortevoli, come un cambio d'abito, uno specchio, semplici oggetti che rendono la vita più piacevole.
Eppure gli attrezzi non sono mai abbastanza, le frecce non sono mai abbastanza, le torce non sono mai abbastanza.

Mentre i miei compagni esplorano quella grotta fetentissima, rischiarata dal malsano chiarore di lumaconi succhiatori di cadaveri, io me ne sto qui sul predellino, in alto, a osservare il sole che tramonta. Per lo meno l'aria è fresca e piacevole.

Per ora qua sotto è tutto tranquillo.

Non so quanto durerà la preghiera di Padre Alyster (che brutto nome, poveraccio, ma non è colpa sua). Spero che duri poco tempo, perchè col calare delle tenebre non sarà uno scherzo attraversare il vecchio cimitero.

Ogni fruscio tra gli alberi, in basso, mi allarma. Non riesco a smettere di immaginare prima uno, poi due, poi venti "risvegliati" che emergono dalla boscaglia per assediarci, protendendo le loro manacce putride verso l'alto, verso di noi.

Ho una dozzina di frecce ancora, qualcuno lo riuscirei a gestire. Ma la sera avanza.
Quanta luce riesco a produrre con le mani? E quanto tempo dura? Non ho mai provato a raggiungere i miei limiti, ma preferirei non doverlo fare in una situazione di vita o di morte.

Quanto a passare la notte quassù, circondati da quei mostri, non è neanche questa una prospettiva allettante. A parte la puzza incredibile, anche quei lumaconi potrebbero diventare un problema: chi li conosce? E se fossero velenosi, o in qualche modo aggressivi?

Alyster, sbrigati.
L'unica cosa da fare è filarsela alla svelta.

Antico cimitero di Cantor
scritto da Kailah , 11:25 | permalink | markup wiki | commenti (2)
 
28 aprile 516
Mercoledì 17 Ottobre 2012

Lo sbaglio

Questa sono io, adesso.
Indosso un'armatura sforacchiata, ma ancora valida. Ho un arco, armi, alcune cicatrici. La cicatrice più vistosa ce l'ho sulla fronte, uno sgarro che rimarrà sempre a ricordarmi quanto sia importante indossare un buon elmetto nelle situazioni di pericolo.
Sono un soldato semplice dell'esercito regolare di Uryen. I miei superiori mi trattano con rude schiettezza e con rispetto, esattamente come trattano tutti gli altri.
Rischio la pelle quasi ogni giorno e faccio del mio meglio per contrastare la minaccia tremenda che incombe su queste terre. Ho anche confessato al Sergente Rock il fatto di saper usare un pochino la magia e per il momento lui mi autorizza a farlo. In prospettiva dovrò parlarne con il Capitano Barun e formalizzare bene questa cosa.
Non mi lamento.

In questi ultimi due giorni, a causa di Messer Guy Ashley, ho riflettuto su tante cose.

Dove sarei adesso, se quel giorno di tanti anni fa, a Burglitz, non avessi commesso "lo sbaglio" che mi ha fatto precipitare nel disonore?
Riesco a vedermi, con gli occhi della fantasia, con indosso bei vestiti, in un palazzetto dignitoso da qualche parte tra Ammerung e Fiedelm. Non ho cicatrici, ma magari ho qualche marmocchio moccioloso aggrappato alla sottana. E soprattutto ho un marito che non ho scelto, che esercita la sua potestà su di me e sulla mia vita. Uno come Guy Ashley, magari.

Uno dei momenti più umilianti della mia vita è stato quando abbiamo ricevuto la visita di Lord Alyster Forge alla Rocca di Bronne e sono stata obbligata a compiacerlo. Ma un matrimonio non desiderato non è forse la stessa cosa moltiplicata all'infinito? E' la stessa orribile e triste cosa, solo ammantata di ipocrisia e falsa rispettabilità.

Adesso osservo i capricci irritanti di Guy Ashley e sorrido. Perchè quella non è la mia vita, non è più la mia vita.
Io sto qui sulla frontiera a proteggere gli ignari che popolano le terre più a sud. Proteggo le mie sorelle, sposate onorevolmente con sconosciuti di rango, sottomesse ai loro mariti. E tutti, se sapessero, direbbero che è quella la strada giusta da percorrere, e compatirebbero me, la figlia rovinata.

Io però benedico il mio sbaglio. Non per l'effimero divertimento di quei momenti, nè per la lezione e le delusioni successive.
Benedico il mio sbaglio perchè grazie ad esso si è rotta la rete di fili d'oro che mi imprigionava in un mondo di falsità. Il mondo di mio padre, di Alyster Forge e di tutti i Guy Ashley più o meno isterici in circolazione.


Il mondo vero è questo. Fa schifo magari, ma è reale. Ed io sono proprio qui.


scritto da Kailah , 12:14 | permalink | markup wiki | commenti (0)
 
16 aprile 516
Martedì 11 Settembre 2012

Potrebbe essere un grave errore...

Non lo so se abbiamo fatto bene a spingere che Angelica si rechi ogni giorno a far visita a Cynthia.
La responsabilità di questa decisione in gran parte è mia, sono stata io a suggerirlo. Ma ora sono preoccupata, ho come un presentimento, qualcosa mi dice che questa faccenda non porterà niente di buono.
Può andar male in un sacco di modi diversi.

Non mi piace che Angelica debba soggiornare nelle segrete: è malsano, tetro. E con chi, poi!
Non sono nemmeno sicura che abbia compreso a pieno la serietà del rischio che corre. Mi sono sfinita a ripeterle di fare attenzione, di non avvicinarsi a Cynthia, di non toccarla, di non lasciarsi impietosire. Basterà? Oppure commetterà qualche imprudenza?

Cynthia ispira una grande pena, povera ragazza. Angelica è di buon cuore, sarà dura per lei rispettare il protocollo di sicurezza. E' difficile credere che Cynthia sia condannata, in effetti. A vederla appare in salute, ingiustamente reclusa.

Padre Engelhaft ha fiducia che sia possibile salvarla, ed è in quest'ottica che ha sostenuto la proposta di farle trascorrere del tempo con una persona che conosce, in modo da mantenerle attiva la mente, occupati i pensieri in qualcosa di "umano".
Lui è un uomo di fede, ed è giusto che abbia fede.

Io per la verità sono un po' più pessimista. Anche nell'ipotesi migliore, che veramente sia guarita, l'attende comunque una lunghissima reclusione, perchè il Capitano Barun non ha intenzione di correre rischi. Come dargli torto.
Ma io temo che proprio non sia guarita. Non ho idea di quale forma abbia assunto in lei il "contagio", ma non è normale che resista in quelle condizioni di salute senza mai nutrirsi.

Mi fa paura tutto questo. Ho pietà per Cynthia, che temo sia condannata in ogni modo, ed ho paura per Angelica, che rischia di finire prigioniera di una situazione senza sbocchi.

Domattina dobbiamo partire, e per qualche tempo staremo lontani dalla Rocca di Tramontana. Speriamo bene...

scritto da Kailah , 15:22 | permalink | markup wiki | commenti (0)
 
6 aprile 516
Mercoledì 18 Luglio 2012

intatta

C'è mancato poco. Ma poco davvero, eh.
Adesso i commilitoni ridacchiano al pensiero che io debba mostrare la mia pelle a Ramsey. La mia pelle intatta, grazie agli Dei.
E' imbarazzante stare in fila fuori dalla porta di Cynthia, con gli altri soldati che mi guardano e se la ridono sotto i baffi, ma in fondo non me la prendo: fanno battute sceme, si danno di gomito e se la ridono un po', ma solo perchè hanno un disperato bisogno di rilassarsi... di fare cose stupide, anche. Di pensare pensieri "normali" e poco impegnativi. Tipo me che devo spogliarmi davanti a Ramsey. Povera me!

Comunque la "Bestia dei Mirtilli" è morta. Bisogna festeggiare, esultare. Già sento di fuori il vociare entusiasta, si parla di vino offerto dal Caporal Maggiore Brad Robnoff. Sembra una festa di compleanno, o qualcosa del genere...

Il giovane soldato Omar non festeggia. Sta ai ceppi, in attesa.
La sua pelle non era intatta. I suoi compagni feriti hanno scelto una rapida morte, lui si è offerto di fare da cavia per la pozione di Luger. Chissà quando e come si manifesteranno i sintomi del contagio, quanto lunga sarà l'agonia. Ho davanti agli occhi le creature incatenate nella cantina di Luger, per fortuna Omar no.
In cambio di tanta pena, potrà vedere un'ultima volta la sua fidanzata. E' il genere di cose che conviene evitare di immaginare, a cui è meglio non pensare proprio.

Specialmente perchè bisogna festeggiare, e bisogna farlo con lo spirito giusto, per quanto possa essere complicato.
Questa sera non bisogna riflettere sul comportamento esageratamente intelligente dei morti che camminano, nè sugli insetti che pure sembravano agire in modo coordinato.
E' meglio evitare di ragionare su quanto materiale infetto sia rimasto in quel bosco, e che non è stato possibile bruciare. Meglio pure non soffermarsi su tutti i morti che ancora si staranno nascondendo tra gli alberi, e che andranno stanati uno a uno. A prezzo di chissà quanta altra gente contagiata.

Sono parecchie le cose a cui conviene non pensare, stanotte.
E ben vengano allora un po' di battute stupide, per quanto possano farmi arrossire.
Questi soldati sono tutto ciò che si frappone tra la gente dei villaggi e gli orrori della foresta, per non parlare del male a Nord del Traunne. Sono il baluardo che protegge la civiltà dagli attacchi dei Nordri e dei selvaggi Elsenoriti. Sono induriti dalla guerra, ma pur sempre fatti di pelle e di sangue, di pelle intatta, ancora una volta.

In ricordo di chi non ce l'ha fatta, ringraziando gli Dei per ogni singola nuova alba che ci concedono di vedere, è il momento di fare festa.
Salute e lunga vita!


scritto da Kailah , 00:07 | permalink | markup wiki | commenti (2)
 
5 aprile 516
Lunedì 9 Luglio 2012

Marmellata di mirtilli

Uova, farina, burro e zucchero. Un bell'impasto morbido, elastico, deve cuocere per un'oretta.
No, non sto traducendo il libro di mio nonno... sono solo i pochi ricordi di cucina che conservo.

Quando stavo a Burglitz i frutti di bosco con cui la cuoca preparava le marmellate provenivano dal Meistwode. Su quell'immensa foresta circolavano tantissime storie, si diceva che fosse maledetta, che nelle sue nebbie insidiose si nascondessero chissà quali creature. Ci mettevano paura, a noi ragazzini, con tutte quelle leggende.

Ora siamo sul limitare del Bosco dei Mirtilli.
Un nome carino, amichevole. Evoca pensieri di marmellate e di torte, mentre abbiamo visto fin troppo bene che razza di orrori si nascondano tra questi alberi.
Morti che camminano, tafani assassini. Una "Bestia" alta tre metri. Creature mosse da un istinto fin troppo intelligente.

Mar era già un posto piuttosto miserabile: adesso è irriconoscibile, con la gente prigioniera nella locanda, le case sbarrate. Morti, tantissimi. Alcuni direttamente uccisi dal veleno dei tafani o dalle ferite, altri giustiziati per paura che possano diffondere il contagio, vittime della nostra incapacità di curarli.

Bisogna riconoscere che l'esercito di Uryen ce la sta mettendo tutta.
I mezzi sono quelli che sono, non è facile combattere manifestazioni innaturali come queste. Luger disse qualche giorno fa che se il Capitano Barun non riesce a convincere il Burgravio ad erigere un muro di protezione dal versante del Traunne, tra un anno qui non ci sarà più nessuno.
Ora, magari è pessimista. Ma certo abbiamo visto coi nostri occhi che i segni del contagio sono ormai presenti anche qui, e che col disgelo la virulenza dell'infezione sembra crescere ancora.

Spesso penso a Bronne, in questi ultimi giorni.
Mio padre non si merita niente, d'accordo, ma lì vivono molte persone che ho a cuore, e poi la Rocca che è stata assegnata alla mia famiglia va protetta anche in osservanza al vincolo d'onore che ci lega al Margravio.
Non è così vicina: tra noi e Bronne si stendono lande disabitate e poco percorribili; tuttavia sussiste il rischio che presto o tardi questo contagio arrivi anche laggiù.
Il mio dilemma è semplice: mi chiedo se saprò riconoscere il momento giusto per "avvisare". Troppo presto sarebbe inutile e controproducente. Troppo tardi... beh, troppo tardi sarebbe "troppo tardi".

Il fatto è che non basta la normale prudenza, per arginare la contaminazione. Ci vogliono informazioni precise, specifiche. Come trattare il materiale infetto, umano, animale o vegetale che sia. Come riconoscerlo, quali misure vanno adottate.
Dobbiamo studiare, cercare di capire. Pregare di avere quel po' di fortuna necessaria per restare in vita abbastanza da riuscire a venirne a capo.

Il Bosco dei Mirtilli da questo punto di vista è un terreno di prova, il territorio di studio ideale. Piccolo, contenuto, ben sorvegliato. Se non riusciamo a gestire nemmeno questa emergenza significa che non siamo pronti per le sfide ulteriori che ci aspettano.

Senza contare che anche dal punto di vista umano le sfide sono difficili.
Chiunque venga contagiato, anche se i suoi sintomi apparentemente sono minimi, va ucciso, decapitato e bruciato.
Facile a dirsi... nella realtà è una cosa straziante.
Per ora non è mai capitato a gente che conoscessi bene, ma leggo negli occhi del Tenente Ramsey il peso di simili decisioni. Lui ha dovuto farlo ai suoi compagni, a chissà quanti di loro.
Sono cose terribili, capaci di piegare persino i più coraggiosi degli uomini.

Ne parlavo l'altro giorno con Padre Engelhaft.
Io sostenevo che la durezza fosse l'unica soluzione per arginare il contagio, anche a costo di grandi sacrifici: proprio come fanno gli insetti, che per salvare la loro colonia sono disposti al sacrificio del singolo. Se vogliamo batterli dobbiamo in questo farci simili a loro.
Lui mi ha detto di no, che probabilmente è ciò che ci differenzia da loro, l'attenzione per ogni singola persona, che potrà darci la vittoria.
Io non lo so, ma a coronamento del discorso, l'indomani, l'esperto locale di insetti ci ha spiegato che questi "tafani" del Bosco dei Mirtilli sono piuttosto anomali sotto questo versante: hanno un atteggiamento conservativo e quasi "individualista".

Non ci capisco niente, chissà chi ha ragione. Per fortuna non devo prendere io certe decisioni, non invidio proprio il Tenente Ramsey....
Io sono qui per studiare, per serbare campioni di materiale infetto, per dare una mano e cercare di portare tutto alla Rocca di Tramontana.
E speriamo che questi mirtilli non ci vadano troppo per traverso.

scritto da Kailah , 09:25 | permalink | markup wiki | commenti (0)
 
3 aprile 516
Martedì 3 Luglio 2012

Chi ci capisce è bravo

E insomma anche questa è fatta.
Ho parlato con Luger, ero preoccupata ma alla fine mi sembra che sia andata bene.

Luger ha un approccio sperimentale che mi piace. Per quanto richieda un certo stomaco, ha sotto osservazione almeno due di quei "morti viventi", ovviamente bene incatenati. Uno lo nutre, l'altro lo tiene a stecchetto.
Mi ha dato una efficace dimostrazione di come quel che apparentemente sembrerebbe proprio un cadavere in realtà possa muoversi all'improvviso e rivelarsi molto pericoloso. "Diffidate dei cadaveri", mi ha detto. Oh sì. Diffideremo.

L'altra cosa che mi ha fatto vedere, e che probabilmente ci sarà utile, è una sostanza infiammabile che potrà servirci per bruciare i morti infettati ed evitare che continuino a diffondere il contagio. Infatti non basta fermarli, "ri-ammazzarli" con un colpo intesta: bisogna proprio dargli fuoco, altrimenti restano comunque carcasse inermi ma pericolosissime, perchè piene di parassiti contagiosi.

Se la teoria di Luger è giusta, la "febbre dei morti" sarebbe infatti causata da una sorta di parassita, più precisamente una colonia di parassiti che contamina il corpo, lo uccide e se ne impossessa, rianimandolo per spargere il contagio.
Il cadavere si muove, può anche mantenere qualche barlume di intelligenza, e smette di "funzionare" solo dopo che la sua testa è stata spaccata. Distruggere la testa ferma però il cadavere ma non elimina i parassiti, che continuano ad essere contagiosi e vanno distrutti con il fuoco.

Abbiamo parlato anche del libro cifrato di mio nonno.

Chissà chi credeva di avere davanti Luger, mentre mi ammoniva a non voler bruciare le tappe nello studio della magia. Forse in passato si è imbattuto in allievi desiderosi di conquistare le vette del "potere", mossi dall'ambizione, e per questo inizialmente era così sulle difensive.

L'ho preso un po' di sorpresa quando gli ho chiesto di leggere lui il libro criptato, di decifrarlo e di capire se se ne possa trarre qualcosa di utile. Ma sono certa che alla fine ha capito e che è stata la scelta giusta.

Nel migliore dei mondi possibili avrei dovuto domandargli solo qualche consiglio e poi, con calma, studio e pazienza, mi sarei dedicata alla decifrazione di quel tomo.
Ma siccome qui non siamo nel migliore dei mondi possibili, sarebbe stato assurdo tenere un testo potenzialmente utile a prendere polvere, in attesa dei "miei" tempi.
Io di magia ci capisco poco e niente, di linguaggi criptati non ne parliamo. Lui sta lì prigioniero, è uno studioso esperto. Sicuramente è più bravo di me a trovare quel che ci può stare di utile in quel volume, ammesso che ci sia qualcosa. Poi magari si scopre che c'è solo la ricetta per fare la torta con la crema... in tal caso la buona notizia sarà che non ho dovuto buttare ore e ore per decifrarla.


scritto da Kailah , 14:30 | permalink | markup wiki | commenti (0)
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