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Forum di Myst

 
« Questo posto è fracico, Jones, e più tempo restiamo qui e meno possibilità abbiamo di andarcene con le nostre gambe »
- Bohemond d'Arlac -
 
Julie la Piattola
Julie Modane
 
creato il: 20/05/2005   messaggi totali: 139   commenti totali: 110
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2 giugno 518
Venerdì 29 Gennaio 2010

... non sono... l'unica...

Nicole. Rosalie. Deneve. E quante altre ancora? I nomi che ho visto di sfuggita tra le carte di Net hanno i vostri stessi occhi, i vostri stessi volti. La stessa impenetrabile prigione di dolore e di violenza.
Mi sono illusa oggi di poter fare qualcosa, di riuscire ad oltrepassare il muro che nemmeno l'amore di un padre e la sua disperazione in tanto tempo erano riusciti a valicare. Ho pensato "sono una ragazza come lei, forse mi sentirà più vicina... forse è anche questa prigionia ad inasprirla, forse se insisto a farle capire di non avere paura mi accetterà..."
Che sciocca che sono stata. Ingenua, ottimista.

Mi ha spinta a terra, mi ha morsa, afferrato i capelli e picchiato, picchiato finchè quel pover'uomo di suo padre non me l'ha strappata di dosso. E in tutto ciò rideva in modo crudele e disperato, ferendosi a sua volta sulla pietra, spezzandosi le unghie nel legno, furiosa come un animale.
Ho pensato "gli animali a volte mordono perchè hanno paura, perchè sentono la tua paura, mordono perchè vogliono sentirsi sicuri e imparare a fidarsi di te". E all'inizio ho provato a non difendermi, come se fosse stata uno scoiattolo diffidente che assaggia il territorio mordendoti un dito.
Che sciocca che sono stata. Ingenua, ottimista.

Eppure prego gli Dei tutti che nemmeno il dolore di oggi mi disilluda. Prego gli Dei di non impararla, questa amara lezione, di darmi la fede e l'incoscienza di insistere e di continuare a sperare che esista una via di uscita da questo incubo.

Ci sono cose peggiori della morte. Esiste l'inferno in vita, peggiore di ogni inferno ghiacciato di cui potevano parlarci i nostri sacerdoti. Che cos'è l'inferno se non un luogo in cui sei solo, mortalmente ed eternamente solo? In cui non sei più nemmeno te stesso, perchè il tuo cuore è prigioniero, la tua anima sprofondata in chissà che abisso di disperazione...

Non sei l'unica, Nicole. Non sei l'unica, Rosalie, non sei l'unica, Deneve. Vittime dello stesso carnefice, innocenti e trasformate dal dolore e da chissà che altro.
Non siete le uniche ma non siete sole.
Illusione o verità, speranza o fede?
Troveremo chi vi ha fatto questo. Vendicheremo il vostro dolore. Dobbiamo farlo. Che gli dei ci aiutino... ma dobbiamo farlo.

Chiudo gli occhi a fatica, stanotte, anche se la giornata è stata estenuante. Nella penombra vedo la tua cella, Nicole, le piume sparse a terra, le schegge di legno, il mio e il tuo sangue sotto le tue unghie e per terra. E vedo anche gli occhi smarriti di Deneve, che ha freddo e chiede che sia chiusa la porta, ancora e ancora. E vedo il collo di Rosalie, i segni di denti così poco umani, cicatrici tanto difficili da scomparire.
... ma non solo.
...
Vedo anche te, te che sei tra le sue mani adesso, innocente vittima. Te che non hai ancora un nome, non hai ancora un volto e che piangi e implori... proprio adesso, in questo momento, mentre senti la tua anima che sprofonda, il tuo cuore si spezza...
A casa ti stanno cercando, sono preoccupati, e ignorano in quali mani malefiche tu ti trovi in questo momento.
Perchè lo sento con tanta sicurezza? Perchè riesco quasi a sentire la tua voce, il tuo grido disperato? Adesso sei nelle sue mani. Proprio ora.
Come Deneve, come Rosalie, come Nicole prima di te..... tra le spire di Amon.

Basta. Pietà, basta. Sento il tuo grido disperato, la tua voce che si fa sempre più flebile mentre sprofondi in un pozzo nero, senza fondo. E scavi nell'oscurità, seppellendo il tuo cuore per difenderlo.
Come posso dormire, sapendo che sei nelle sue mani? Come posso trovare pace?

Questo è il momento di pregare. Piangere e pregare. Ma domani sarà il momento di rimboccarsi le maniche sul serio. Sono ingenua e illusa e ottimista? Grazie agli Dei sì. E ti verrò a salvare. E insieme manderemo all'inferno Amon e tutti i bastardi come lui.


Julie Modane - giugno 518
scritto da Julie , 00:40 | permalink | markup wiki | commenti (0)
 
7 maggio 518
Martedì 17 Novembre 2009

Da Bob il Triste

"Qual è la mia stanza?"
"Allora, prendi quella porta, troverai una botola e delle scale che scendono, e lì di sotto..."
Mi stavo iniziando seriamente a preoccupare, quando Bob il triste e suo cugino sono scoppiati a ridere e, tra le risate, mi hanno indicato la mia vera stanza, questa dove mi trovo ora, al piano di sopra della locanda del paese. Una stanza normalissima, con una finestra sulla piazzetta. La gente qui mi sembra allegra e cordiale, a dispetto dei soprannomi!
Sono arrivata a Loraine stamattina, dopo un buon viaggio in compagnia di Lucius e di due pie donne che si sono tanto preoccupate per me. Anche troppo forse... ma a fin di bene, le brave Rosanne e Maria. Loic sarebbe contento di sapere che c'erano loro a vigilare su di me e sulla mia virtù!

Che solitudine però adesso... Mi sono sentita proprio sola, sola solissimissima, mentre vedevo la carovana che si allontanava lungo la strada, lasciandomi qui a Loraine. Saluti, baci e abbracci, e improvvisamente mi sono ritrovata nella solitudine più totale, senza conoscere nessuno, senza neppure saper bene cosa fare.

La prima emozione è stata lo smarrimento. Mi sono detta "oddei, e adesso?"...
Poi ho provato un certo fastidio, a causa di un chiacchierone locale che è venuto subito ad attaccare bottone, senza nemmeno darmi il tempo di respirare e di guardarmi intorno in pace. Dopodichè, quando finalmente ho incontrato il mio contatto nella locanda, ho scoperto di chi si trattasse e ottenuto le informazioni sulla missione, ho inziato a metabolizzare questa cosa incredibile e fantastica:

sono sola, e sto facendo una missione per la Rosa Bianca.
Io, l'inutile, innocua Julie... la "ragazzina" a cui nessuno darebbe grande credito... proprio io sto qui per un incarico importante senza cugini, senza compagni, senza nessuno. Senza nemmeno Lucius. E con tutto il bene che gli voglio..... wow, mi piace essere così sola.

Il mio contatto, Net, è stato rapido, professionale. Mi ha dato le prime indicazioni, e domani ci rivedremo perchè così mi mostrerà la casa dell'agguato.
E' molto cambiato, da un anno a questa parte. Barba lunga, aspetto dimesso... ma ha lo stesso sguardo di allora, la stessa determinatezza, lo stesso coraggio e la stessa disperazione. Mi ha fatto pensare a Valerie, e al prezzo che hanno certe scelte. Nei suoi occhi c'è tutto il peso di quel dolore, il prezzo pagato.

E intanto Lucius torna a Rigel, dove incontrerà suo fratello. Lucas, segnato anche lui dalla stessa tragedia. Chissà cosa è rimasto nei suoi occhi, quale traccia indelebile. Valerie era il Coraggio... e andare avanti dopo che il coraggio si è tolto la vita... beh, richiede molto, molto coraggio.

Anche io avrò bisogno di coraggio, nei prossimi giorni.
Non ho un incarico difficile o particolarmente rischioso, tutt'altro. Ma ho una responsabilità, c'è gente che conta sul mio aiuto, e voglio ad ogni costo far bene.
Per adesso mi godo la solitudine. Una condizione che non provavo da molto tempo e che mi mette addosso una grande energia e voglia di fare. Mentre camminavo tutta sola per Loraine, guardandomi intorno, studiando le strade.... sentivo il silenzio intorno a me, la "libertà". Potrei scomparire nel nulla e nessuno mi troverebbe più. Nessuno mi sorveglia, nessuno mi vede, nessuno mi controlla. Sono io, e io soltanto: Julie.


scritto da Julie , 11:54 | permalink | markup wiki | commenti (0)
 
18 aprile 518
Sabato 23 Maggio 2009

... un piano non così ben congegnato.

Quattro morti. Quattro mercenari, gente che non c'entrava niente con l'Ordine Nero. Sono morti senza sapere il perchè, ma tutti e quattro porteranno il mio nome nella tomba.
Il primo, la guardia della locanda. "Mi scusi, può aprirmi la porta che devo andare in bagno?". Poveraccio. Che morte assurda.
"Aiuto, c'è un animale qua dentro!".
"Sarà uno scarafaggio...."
"No no, è grosso...."
Eh, era grosso davvero, altro che.
Gli altri tre sono caduti mentre Loic li accompagnava nell'aldilà gridando "Sono gelooooooso!". Mentre fuggivamo potevo ancora sentire i loro lamenti. "Era solo un complimento, soltanto qualche complimento...."
E' terribile, ma è giusto così. E' giusto che io senta questo rimorso così forte, che mi senta così colpevole per quanto accaduto. Che quei quattro poveracci maledicano proprio me, mentre lasciano questo mondo. Perchè in fin dei conti è colpa mia.
Eric l'aveva detto che gli sembrava impossibile fare un lavoro pulito, e anche Loic aveva previsto che le probabilità che ci scappasse il morto erano molto alte. Ma io, cieca e stupidamente ottimista, ero convinta che saremmo riusciti a evitarlo.
Una botta in testa qui, fai svenire quello lì, blocchiamo dentro la stanza quei tre là.... facile, no? Macchè. Al dunque è impossibile fare davvero in silenzio. I miei cugini e Guelfo sono stati bravi ed efficienti come sempre, e hanno fatto anche relativamente piano, non potevano fare meglio di così. E allora... perchè è andata così storta?
Vorrei che Solice fosse qui con me: mi manca sempre tantissimo, ma specialmente sento la sua mancanza in un momento difficile come questo. Adesso non soltanto mi manca l'amica più cara, ma mi manca anche la sua prospettiva sulle cose, il suo modo di capire le situazioni, e di risolverle nel modo più onesto e giusto possibile.
Mi manca la Paladina, oltre che l'amica. Spero che, dovunque sia, preghi per noi. E spero che gli Dei ci perdonino per il massacro di stanotte.




scritto da Julie , 08:05 | permalink | markup wiki | commenti (1)
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