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La conversione di Lady Beart

[cronaca]
cronaca
Periodo:
dal 24/05/2011
al 07/06/2011
Periodo RPG:
dal 20 agosto 518
al 14 febbraio 519
Num. sessioni:
sconosciuto
La conversione di Lady Beart.Nell'inverno del 518 Lady Emanuelle Beart, prigioniera dell'Inquisizione di Amer, decide di pentirsi e di confessare tutto ciò che sa a proposito delle trame dei Klein nella Baronia di Laon.
La confessione avviene per via epistolare, attraverso una fitta corrispondenza con Lady Solice Kenson.

La confessione

Prigioniera del Monastero di Halbedel, Lady Beart intraprende una corrispondenza epistolare con Lady Solice Foucault. Inizialmente le sue lettere sono criptiche e quasi provocatorie, ma poco a poco si fanno più intime e confidenziali, incoraggiate dalla disponibilità all'ascolto da parte della Paladina.
Ecco l'intero carteggio:


Le gravi accuse

Lady Beart nelle sue confessioni indica l'ancella Imielle come principale responsabile della catena di corruzione che affligge il Castello Baronale di Laon. Stando alle sue affermazioni, Imielle sarebbe la figlia di Eva Klein, concepita dopo un delittuoso rituale, l'assassinio della giovane Lys Tuvall, di Enlart, nell'anno 496.
Imielle avrebbe quindi introdotto lei, Lady Emanuelle, alle oscure pratiche del culto di Heloira, rimanendole accanto come dama di compagnia per molti anni.
In seguito al suo arresto da parte dell'Inquisizione, e al matrimonio fittizio di suo fratello Rostand Beart con Lady Carmen Navon, Imielle avrebbe istillato il seme del peccato nel cuore della giovane sposa, convincendola ad acconsentire ad un sanguinoso rito per favorire la generazione di un erede al soglio baronale di Laon.
Lady Beart si dichiara convinta che l'assassinio di Ludmilla Boyer, il 6 gennaio del 518, sia collegato a questo rituale, grazie al quale sarebbe in seguito nato il piccolo Lord Albert Beart, figlio di Lady Carmen e, con ogni probabilità, dell'anziano Barone.

Gli indizi forniti da Lady Beart

Lady Beart suggerisce a Solice di indagare presso una casa di malaffare nella città di Laon, la cui proprietaria, una certa Myrcelle, custodisce prove inequivocabili delle origini di Imielle, mantiene costantemente i contatti con Eva Klein e controlla l'accesso a una "grotta sacra", utilizzata come tempio dai seguaci di Heloira.

Le indagini

Nel gennaio dell'anno 519 Lady Solice Kenson e Padre Lorenzo Quart partono alla volta di Laon per verificare la fondatezza delle accuse di Lady Beart, raccogliere le prove disponibili e, eventualmente, fare giustizia.
Arrivati con qualche giorno di anticipo rispetto al 15 gennaio, in attesa della luna piena indicata da Lady Beart come riferimento per i saltuari rituali, i due Paladini decidono di recarsi a Luceen per parlare con Frate Erwin e Sir Navon.

A Luceen

La visita a Luceen è breve ma ricca di incontri. Il villaggio si sta sviluppando rapidamente, con fortificazioni e nuovi edifici, grazie all'impegno di Sir Navon che ha deciso di investire molto su di esso.
Solice parla con alcuni paesani delle Parole d'Oro, in particolare con Yesso Bravo, che le racconta della ferita ricevuta da Martha Trouville, e con Marielle Brò, che pure ha subito un amaro trattamento da parte dei banditi di Spandel.
Successivamente lei e Quart si recano da Frate Erwin. Il frate suggerisce di mettere a parte Sir Andrè Navon delle indagini sul conto di sua sorella. Mentre Padre Quart è scettico, Solice appoggia Frate Erwin, e insieme convincono Quart a parlare con il Dominus.
L'incontro con Sir Navon è intenso e drammatico, lui dichiara di avere ormai tagliato i ponti con sua sorella, la cui influenza gli era sempre più di peso, e di aver concentrato tutto il suo interesse nello sviluppo di Luceen e della Signoria. Quando Solice gli rivela i sospetti gravissimi sul conto di Carmen, è addolorato ma non sorpreso. Si offre di collaborare, nella misura in cui gli sarà comunque risparmiato l'incontro con la sorella, e suggerisce un passaggio segreto che permetterebbe di introdursi nel Castello del Barone di nascosto.
Successivamente Solice domanda il permesso di incontrarsi con Martha Trouville, prigioniera della torre in attesa di essere a breve giustiziata. Il colloquio è penoso, Martha accusa ingiustamente Solice di tutte le sue sventure e la lascia amareggiata e impotente.

La casa di malaffare

Tornati a Laon, Padre Quart e Solice si preparano per la visita notturna alla casa di malaffare per la notte del 15.
Alla richiesta di Padre Quart: "fa qualcosa per quei capelli", che invitava Solice a nascondere in qualche modo la chioma dorata troppo visibile di notte, la giovane risponde recandosi in segreto da Padre Gabriel e chiedendogli un aiuto. Il prete l'aiuta come può, tingendole i capelli di scuro con l'hennè.
Una volta vestiti di nero e preparati di tutto punto, i due Paladini si recano presso la casa di piacere e iniziano a tenerla d'occhio.
Sul tardi arriva una carrozza elegante dagli stemmi nascosti e poi un cavaliere a gran velocità.
Quart e Solice si avvicinano, individuano il nascondiglio della carrozza, sorvegliata da una guardia, e poi raggiungono il retro della dimora.
Riescono ad entrare da una finestra socchiusa, non sorvegliata, e iniziano ad aggirarsi silenziosamente per la casa di malaffare silenziosa. Evitano alcune persone sveglie, individuando dove si trovino (una guardia al piano superiore, una fuori dalla porta d'ingresso), e riescono a mettere le mani su un registro piuttosto recente con le entrate e le uscite dell'attività commerciale.
Infine, seguendo strane tracce di bagnato, trovano una stanza al pian terreno dove si cela, dietro un grande specchio, un passaggio segreto.

La cripta dietro lo specchio

Il passaggio segreto scende verso una cripta sotterranea che si cela sotto il cortile, illuminata dalla luce della luna piena attraverso l'apertura del pozzo.
La cripta è circolare, ricordando in modo assai blasfemo la tipica architettura dedicata a Kayah, ed è allagata. Tutto l'ambiente è ricoperto di foglie, tralci e rampicanti, in modo da avere l'aspetto di una grotta naturale. Sono presenti 4 donne, che mormorano qualcosa di simile ad una preghiera, e, al centro, un uomo e una donna. Lei, bendata, potrebbe persino essere Lady Carmen Navon. Lui è di spalle, e l'unico segno di riconoscimento sembrerebbe il tatuaggio di una mano nera sulla spalla.

La fuga

Solice e Quart decidono di allontanarsi, ma mentre percorrono il corridoio vengono sentiti e inseguiti. Quart rimane un po' indietro e ordina a Solice di correre via, lei ubbidisce ma riesce allo stesso tempo a proteggere il suo superiore attraverso l'invocazione del Dono di "Santuario", e attirando l'attenzione di una delle guardie che stava accorrendo.
Solice riesce a portarsi dietro un inseguitore fino alla via di fuga, quindi si dà alla macchia raggiungendo di corsa la casa di Benton. Quart pure riesce a cavarsela, frantumando il grande specchio addosso alle inseguitrici ed accoltellandone una, mentre stava iniziando a pronunciare delle rune.

La retata delle guardie

D'accordo con Benton, Padre Quart chiede udienza notturna con il Capitano delle Guardie di Laon, il Capitano Dominic Ratel, per organizzare una immediata retata delle guardie presso la casa di malaffare, prima che le prove vengano fatte definitivamente sparire.
Padre Quart chiere che il Capitano sia presente di persona, e che sia convocato anche Padre Gabriel, in modo da raccogliere delle testimonianze qualificate da presentare successivamente all'Inquisizione.
Solice, che sicuramente non era stata riconosciuta di persona nell'attacco notturno, viene lasciata a casa di Benton per non rovinarle la preziosa copertura.

Gli esiti della retata

Padre Quart riesce a convincere il Capitano Ratel a compiere una retata notturna nella casa di malaffare di Myrcelle, in presenza anche di Padre Gabriel, Rettore della Chiesa del Sole Nero, oltre che di molte altre guardie.
La retata si svolge poco prima dell'alba del 16 gennaio.
La casa di malaffare è in fermento, nonostante l'ora inconsueta. Ci sono tre donne, stranamente piene di taglietti sul viso e sul corpo, che stanno affannandosi a ripulire la sala dove si trovava lo specchio, al cui posto è stata messa momentaneamente una grossa tenda. Un'altra donna, Myrcelle, tenutaria della casa di malaffare, è a letto, gravemente ferita, anche se non in pericolo di vita. E' stata accoltellata da Padre Quart sulla spalla, non distante dalla gola, ma se la caverà.
Dell'uomo dalla "mano nera" e della donna bendata ovviamente nessuna traccia, come scomparsa è la carrozza e le guardie armate.
Padre Quart guida i testimoni nel passaggio segreto, decorato con simboli che agli occhi di Padre Gabriel sono inequivocabilmente di natura pagana. I simboli vengono ricopiati in presenza di testimoni e consegnati in copia al Capitano Ratel.
Vengono sequestrati i registri di Myrcelle, gli altri oltre a quello già recuperato da Solice, ed è aperta la cassetta murata nel suo studio, dove oltre a denaro vengono ritrovati altri oggetti strani, tutti messi agli atti e depositati presso il Palazzo della Guardia Civica.
Myrcelle e le sue 6 ragazze vengono messe agli arresti e portate presso il Palazzo della Guardia. Myrcelle è posta sotto sorveglianza speciale vista la denuncia di Padre Quart che ne rivela le capacità magiche. Lei riesce a produrre comunque i documenti della Scuola di Magia di Amer, che la riconoscono come incantatrice.
Interrogate sugli spostamenti notturni presso le porte cittadine, le guardie di piantone dichiarano di aver visto passare una carrozza con gli stemmi coperti in entrata e, a notte fonda, in uscita dalla città, direzione Castello del Barone, poco prima che arrivasse l'ordine di Ratel di bloccare ogni passaggio.

Laon sotto assedio

Il 16 gennaio Laon si sveglia circondata dai soldati del Barone.
Le Guardie Civiche, che hanno ricevuto durante la notte l'ordine di non aprire le porte cittadine a nessuno, non lasciano entrare i soldati del Barone.
Si crea una situazione di stallo, in cui la città finisce per trovarsi sotto assedio. Il Capitano Ratel non cede, mentre dal Castello arrivano le minacce da parte del Maresciallo Nelson Zoeh, che ordina l'apertura delle porte e la consegna dei prigionieri, per ordine del Barone in persona.
In città c'è scompiglio e preoccupazione, molti si chiudono in casa, il mercato è praticamente vuoto mentre da fuori i carri dei contadini vengono rimandati indietro dai soldati del Barone.

I giorni di stallo e gli interrogatori

Il braccio di ferro tra soldati del Barone e Guardia Civica dura tutto il 16 e il 17 gennaio. La città è blindata, le porte sorvegliatissime, e di fuori arrivano minacce sempre più pesanti da parte del Barone. Alto tradimento del Capitano Ratel e di tutte le guardie a lui fedeli.
Intanto le prigioniere nel Palazzo della Guardia vengono interrogate ripetutamente, e una di loro, non direttamente coinvolta dai rituali ma abbastanza informata, parla. Fa dei nomi importanti, tra cui quello di Lady Carmen e di Imielle, e del Barone stesso, spiega anche il meccanismo di selezione dei "cavalieri della notte", scelti per essere protagonisti di un rituale che li avrebbe imprigionati per sempre alla fedeltà alla causa.
La mano nera era anche tatuata sul corpo dell'uomo che l'anno prima era stato ritrovato ucciso dopo la morte di Ludmilla.

Il tradimento e il bagno di sangue

La notte tra il 17 e il 18 gennaio qualcuno dall'interno attacca le guardie che stanno sorvegliando le porte di Laon, e uccide alcune di loro, aprendo i portoni. Una cinquantina di soldati del Barone sciamano in città, e si scontrano con gli uomini della Guardia Civica, costretti a questo punto a ripiegare nel Palazzo della Guardia. C'è battaglia in città, e molti morti soprattutto tra i coscritti della Guardia Civica.
Visto perso il Palazzo della Guardia, il Capitano Ratel ordina che si ripieghi all'interno della Cattedrale del Sole Nero, con tutti i prigionieri e le prove. I portoni della Cattedrale vengono chiusi e i Soldati del Barone non possono entrare. La stessa cittadinanza difende la Cattedrale, e i Soldati non osano sfondarne i pesanti portoni.
In assenza della guardia civica, molte case sono saccheggiate a Laon, vengono compiuti crimini e regolamenti di conti, e in generale la situazione si fa fuori controllo. I soldati del Barone hanno l'ordine di tenere sotto scacco la Cattedrale.

L'attacco alla Cattedrale del Sole Nero

Il 19 gennaio arriva in città il Barone di Laon, Lady Carmen e un grosso contingente di Soldati.
Ultimatum alle persone asserragliate in Cattedrale: o si arrendono, o nessuno sarà risparmiato. Vengono fatti uscire donne e bambini che si erano rifugiati in cattedrale, gli altri si trincerano preparandosi all'attacco.
Padre Gabriel organizza un disperato sistema di difesa con materiali incendiari e acidi, e ipotizza persino la possibilità di far crollare parte della grande vetrata del rosone della Cattedrale sulla testa degli assalitori, che nel frattempo si sono muniti di un piccolo ariete.

L'insurrezione di Madre Catherine

A sorpresa la sacerdotessa dell'altra chiesa di Laon, S. Somme, si presenta sulla Piazza della Cattedrale con un gruppo di fedeli, e li invita a resistere, e a farsi scudo della Guardia Civica e della Cattedrale minacciata.
Davanti agli occhi impotenti degli assediati, una cinquantina di civili, armati sommariamente, si schierano davanti ai portoni della Cattedrale, con a capo l'anziana sacerdotessa.
Il Maresciallo Nelson intima ai riottosi di sgomberare, minaccia ripetutamente e infine, davanti alla determinazione della sacerdotessa e dei fedeli popolani, ordina l'attacco.
E' uno spaventoso bagno di sangue, i civili vengono tutti trucidati sul sagrato.
Il massacro assurdo scatena però una reazione popolare, molti dai margini della piazza iniziano a tirare pietre contro i soldati, e i Soldati si devono occupare di disperdere i riottosi e di ricacciarli via.
Il tutto rallenta l'assalto, riuscendo a far arrivare la notte tra il 19 e il 20 con la Cattedrale ancora intatta.

La distruzione del rosone

Il giorno seguente l'attacco ai portoni della Cattedrale ricomincia, ed in breve la situazione si fa drammatica. A poco servono le sostanze acide o infiammabili preparate da Padre Gabriel, riescono solo a rallentare l'attacco di qualche ora. Infine, nel pomeriggio, l'ipotesi più estrema prende corpo. Su consiglio di Mastro Dev, costruttore e parrocchiano, si studia un metodo per far crollare il rosone della cattedrale sugli assedianti.
L'operazione viene portata a termine nel corso del pomeriggio da dieci coraggiosi, tra cui lo stesso Mastro Dev. Il rosone precipita fragorosamente in un boato di macerie, polvere e vetri, ma dei dieci coraggiosi soltanto in 4 riescono a non precipitare con esso. In questa operazione perde la vita anche la guardia civica Omar Pacifico.
Lo spaventoso crollo ottiene il risultato sperato, perchè riesce a bloccare per un giorno intero lo sfondamento delle porte della Cattedrale.

L'arrivo dell'Inquisizione

Il 22 gennaio, dopo aver sgomberato le macerie e rimosso i cadaveri, i soldati del Barone riprendono l'attacco.
Ma finalmente ecco arrivare in città l'Inquisizione, nelle persone degli Inquisitori Marc Vulcano e Dan Uber, insieme a 6 paladini e ad un contingente di 20 soldati della Baronia di Nekkar.
La cattedrale viene liberata e i soldati del Barone di Laon si rifugiano nel castello, i cui portoni si chiudono.
La situazione si ribalta. Mentre l'Inquisizione raccoglie prove e testimonianze, ed interroga i prigionieri, il Barone di Laon si barrica nel suo castello e si rifiuta di comunicare con l'esterno.

La mediazione di Lady Beart e l'arrivo dell'esercito ducale

Per convincere il Barone alla ragione ed evitare uno scontro armato, Lady Solice si reca a Sanpeccato per parlare con Lady Emanuelle Beart e chiedere il suo consiglio su come far ragionare suo padre. Lei, benchè malata, si offre di venire a Laon, con la speranza di farla parlare con suo padre e ricondurlo a più miti consigli.
Insieme alla nobildonna si muove l'esercito ducale, guidato da Sir Nathan Govel, con l'incarico di intervenire qualora la mediazione di Lady Beart dovesse fallire.
E così accade.
Il Barone si rifiuta di incontrare sua figlia e non cede alle pressioni e alle minacce delle armi, e infine, tra il 5 e il 9 febbraio, l'esercito ducale attacca il castello di Laon, ormai protetto soltanto da pochi soldati dopo la defezione di una ventina di loro, che si consegnano prigionieri prima dello scontro.

Dopo la caduta del Barone

Il 9 febbraio finalmente i soldati del Duca entrano nel castello.
Trovano il Barone, Lord Freje Beart, che si è tolto la vita. Lady Carmen Navon e la sua ancella Imielle sono arrestate, insieme al Maresciallo Nelson Zoeh.
Il figlio del Barone, Lord Rostand Beart, viene ritrovato molto malato, di fatto recluso nella sua stanza, curato soltanto da un vecchio servitore. Quanto all'erede, il piccolo Albert Beart, viene affidato alle cure di una balia.
Per ordine del Duca di Amer, la famiglia Beart viene destituita e spogliata di tutti i suoi diritti sulla Baronia di Laon.
Lady Emanuelle Beart e suo fratello Rostand, insieme al piccolo Albert, sono inviati nel Monastero di Foucault. Il bambino sarà tenuto sotto osservazione e, con ogni probabilità, destinato alla vita ecclesiastica.
La Baronia di Laon viene affidata temporaneamente al diretto controllo del Rappresentante, Lord Tess Eliot, in attesa che il Duca di Amer decida su come disporne. Un nutrito contingente dell'esercito rimane nella baronia a presidiarla ed assicurarne la sicurezza.

Il ritorno di Sir Navon a Luceen

Sir Andrè Navon, che era stato imprigionato per ordine di sua sorella la mattina del 16 gennaio, dopo essersi presentato al Castello a chiedere spiegazioni sull'assedio alla città, viene liberato il 9 febbraio, e può tornare già l'indomani nella sua Luceen. I suoi diritti sulla Signoria di famiglia non vengono messi in discussione e non è coinvolto in alcuna accusa.

La Guardia Civica di Laon

Dopo i terribili avvenimenti del gennaio 519, il Capitano Oregal Ratel rimette le sue dimissioni dalla Guardia Civica, e si ritira in pensione. Vengono accolti nel corpo di guardia diversi giovani volenterosi, per rimpiazzare le perdite e reintegrarne il numero di effettivi.

La Cattedrale del Sole Nero

La facciata della Cattedrale viene puntellata, subito iniziano i lavori di consolidamento e ricostruzione. Momentaneamente poco agibile, vengono sospese le funzioni religiose, che sono trasferite nella chiesa di S.Somme.

Epilogo

Il giorno 10 aprile dell'anno degli Dei 519, in occasione della festa dedicata al Santo Dytros, vengono eseguite sulla pubblica piazza di Amer le esecuzioni di 4 condannati dall'Inquisizione. Sono tutti accusati di gravi crimini contro la fede e la morale, assassinio e complicità in assassinio per la morte di Ludmilla Boyer, pratica di culti oscuri.

Trattasi di:
  • Lady Carmen Navon Beart, moglie di Lord Rostand Beart, figlio del defunto Barone di Laon
  • Imielle Klein, sua ancella
  • Myrcelle Blake, tenutaria di una casa di malaffare
  • Nelson Zoeh, Maresciallo della Guardia di palazzo del defunto Barone di Laon
Creata il 25/05/2011 da Annika (2242 voci inserite). Ultima modifica il 08/07/2011.
2087 visite dal 25/05/2011, 11:50 (ultima visita il 26/04/2024, 12:49) - ID univoco: 2539 [copia negli appunti]
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