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La Misura

Origini e diffusione

Le origini della pratica conosciuta come "Misura" sono incerte, e vanno ricercate in antiche usanze antecedenti la nascita del Ducato di Gulas.
La Misura non è altro che la loro evoluzione e codificazione, e compare così come la conosciamo circa un secolo fa nel così detto Territorio Orientale, in particolare presso i membri degli Squadroni di Cavalleria di Leaf, per poi diffondersi, in forme pressoché identiche, nel resto del Ducato.
Si tratta comunque di una pratica elitaria e ristretta, sebbene accomuni classi diverse, non necessariamente nobiliari: giovani ufficiali in addestramento, soldati di un certo rango, appartenenti sia ai reparti di cavalleria che di fanteria, acquartierati presso le varie guarnigioni.
Nelle città è invece praticata quasi esclusivamente dalla nobiltà, in particolare dai rampolli delle famiglie più antiche e di tradizione militare.

Lo spirito

Lo spettatore inesperto o poco attento potrebbe confondere questa pratica con un qualche tipo di duello rituale, ma si tratta in realtà di qualcosa di completamente diverso.
I contendenti, o per meglio dire i partecipanti, non sono avversari in senso stretto, non hanno alcun onta da lavare e nessun contrasto da appianare, sono generalmente commilitoni, spesso amici.
Nella Misura infatti l'obiettivo principale non è sconfiggere un avversario, e neppure andare a segno, ma piuttosto dimostrare coraggio e fermezza, in altre parole rendersi degni di appartenere ad un gruppo la cui vita è consacrata alla guerra.
Le cicatrici tipiche lasciate dalla Misura, gergalmente chiamate "baci", vengono ostentate come ferite di guerra, e sono un segno distintivo dell'elite militare.

Il Codice

Si tratta di 7 semplici regole:
1) Non vi dev'essere malanimo tra i partecipanti
2) Deve essere presente un medico
3) Ci si deve disporre alla distanza di 2 passi (la "misura")
4) I piedi devono rimanere piantati a terra e non si possono schivare i colpi col il busto, in altre parole si possono parare solo col ferro
5) Non si deve colpire di punta, ma solo di taglio, e si deve mirare alla testa, mai alle gambe, senza caricare inutilmente i colpi
6) Dopo il primo sangue, e l'eventuale medicazione, ci si può ritirare con onore o continuare, a propria discrezione
7) Si debbono usare armi e protezioni adeguate.

La spada

Il Codice vi accenna sommariamente, ma in realtà sia le armi che le protezioni utilizzate hanno caratteristiche molto precise che i praticanti ben conoscono, sebbene possano sussistere piccole differenze tra una regione e l'altra.
La così detta "Spada da Misura", unica arma consentita, è a prima vista simile ad una comune spada lunga, ma presenta alcune caratteristiche peculiari.
E' costituita da una lama lunga un metro, leggermente meno larga di una spada comune, ma molto più sottile e leggera. E' spuntata ed il taglio, sebbene presente, non è particolarmente affilato. L'impugnatura, di circa 20 cm, ha invece una spessa guardia ed è appesantita, in maniera che il peso complessivo dell'arma sia simile a quello di una normale spada.
L'intento è ovviamente quello di limitare la potenza dei colpi, anche di quelli involontari, ed al tempo stesso utilizzare un'arma con peso e misure simili alle spade da guerra.

Le protezioni

La protezione più particolare è l'elmo. Può avere varie fogge, e spesso è un normale elmo riadattato, ma deve essere in metallo, dotato di nasale e di protezione per gli occhi, necessariamente a grata e non a fessura.
A questo si accompagna un collare di metallo, a volte di cuoio rigido, e una normale armatura per il tronco e le braccia, tradizionalmente di maglia.
A volte, ma è insolito, si proteggono anche le gambe.

La tecnica

Si tratta ovviamente di un combattimento particolare, in cui lo spadaccino deve utilizzare solo parte delle proprie abilità.
Occorre privilegiare i colpi dall'alto, sebbene i colpi portati dal basso possano risultare imprevedibili, e la velocità a discapito della potenza, che anzi va limitata al minimo.
Ci si deve concentrare solo sulla parata e su un bersaglio ristretto, la testa, peraltro ridotta per quanto riguarda i punti vulnerabili (sono protetti nuca, occhi, naso e collo).

Risoluzione in gioco

In termini di gioco nella Misura non si può schivare, ma solo parare, e si attacca con un -10.
Infatti il malus per colpire una parte ridotta della testa è considerato maggiore del malus che ha chi si difende, costretto a rimanere essenzialmente fermo.
Alcuni dei colpi che mancano di pochi punti il bersaglio, volendo, si possono considerare come colpi finiti in testa, ma bloccati dalle protezioni.
L'arma utilizzata non dovrebbe essere in grado di causare ferite nel resto del corpo, al massimo qualche livido, ma se colpisce il bersaglio utile ovviamente procurerà danni e lascerà cicatrici, a discrezione del Master.

Fonti storiche

http://en.wikipedia.org/wiki/Academic_fencing

Kalle Ettemberg-pic Alain Rochefort - Immagine 1
Creata il 24/06/2009 da Bato (253 voci inserite). Ultima modifica il 24/06/2009.
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