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Geolabio

[oggetto]
oggetto
Tipo:
oggetto
Dettagli:
leggendario, magico
Reperibilità:
sconosciuta
Valore:
sconosciuto
Immagine del Geolabio, così come ricostruito da Samuel il CercatoreMisterioso oggetto di origini antichissime e di natura presumibilmente magica, le cui caratteristiche e capacità sono ancora in gran parte sconosciute. I pochi che hanno avuto la fortuna di vederne uno dicono che si tratti di un oggetto dall'aria estremamente antica, interamente composto di legno scuro e formato da una base a forma rettangolare sulla quale sono fissate quattro asticelle di legno per mezzo di perni, anch'essi di legno. Sebbene il suo utilizzo sia ancora in gran parte ignoto sembra assodato che si tratti di un indicatore di luoghi antichi, capace di adattarsi a mappe realizzate secondo tecniche ben precise.

Le Tavole degli avi e la teoria della Fede

Secondo alcune trascrizioni delle Tavole degli avi, il Geolabio non ha origine umana ma viene donato ciclicamente al genere umano da uno spirito noto con il nome di Etemenanki per impedire il verificarsi di gravi sconvolgimenti nell'ordine naturale delle cose. Tale dono potrebbe inoltre avere cadenza ciclica: molti di coloro che hanno avuto la fortuna di consultare stralci di queste trascrizioni concordano che tale ciclo possa essere in stretta correlazione con il cosiddetto ciclo degli elementi, la cui durata sembra essere pari a quattro lustri Shanti (20 anni secondo alcuni, 19 anni, 11 mesi e 11 giorni secondo altri rispetto al calendario attuale).
L'attendibilità di queste informazioni è purtroppo a tutt'oggi quantomai incerta, e strettamente legata a quella delle trascrizioni finora rinvenute: i pochissimi ricercatori a conoscenza di queste informazioni si riferiscono a questa tesi con il nome di teoria della Fede.

Il cercatore

Seconto la teoria della Fede il beneficiario del dono di Etemenanki è chiamato Il Cercatore, e viene scelto poiché possiede le capacità necessarie per poter interpretare correttamente le indicazioni dell'oggetto e superare i pericoli e le difficoltà connaturate alla ricerca.

I ritrovamenti e la teoria dell'Uomo

Alle incerte e spesso frammentarie trascrizioni delle Tavole degli avi si sono affiancati nuovi indizi legati ad altre testimonianze sopravvissute all'usura del tempo: dipinti, opere architettoniche, ritrovamenti e altri strumenti di comunicazione diversi dalla scrittura hanno portato nel corso degli ultimi decenni a nuove conclusioni, a cui gli studiosi si riferiscono con il nome di teoria dell'Uomo: secondo questa tesi il popolo Shanti era in possesso di più esemplari del Geolabio, che venivano utilizzati insieme a mappe particolari per localizzare luoghi, artefatti o forse entità particolari. Tale interpretazione ha spinto molti ricercatori a considerare di fatto il Geolabio come un Aghaaritum, traslitterazione Khanast di una parola che in epoca Shanti sembra venisse utilizzata per descrivere un oggetto ottenuto mediante le capacità, il lavoro e il sacrificio dell'uomo con l'intento di combattere i Vigaaritum, artefatti "viventi" e di origina malvagia, donati all'uomo dalle divinità oscure ovvero risultanti dalla corruzione degli Aghaaritum ed estremamente pericolosi.

Il Geolabio di Samuel e la Compagnia di Caen

I ragazzi della campagna di Caen sono entrati in possesso di una replica accurata di un Geolabio nel maggio 517, a seguito dell'incontro con Samuel il Cercatore:

Samuel continua, "ti consiglio di riflettere sulla soluzione semplice, per conto tuo. Ma visto che hai indovinato ti do quel che ti ho promesso, due cose".
Uno è un testo, una copia dell'antico documento sugli Ogham, stavolta completo. A Guelfo si illuminano gli occhi.
L'altra cosa è molto più strana.
"Il Cercatore è stato omaggiato da Etemenanki di un regalo, che purtroppo è caduto in mani sbagliate. Io pure ai miei tempi l'ho visto, anche se poi nel mio caso è andato distrutto. Ma avendolo visto sono riuscito a ricostruirlo. Ovviamente l'originale è più bello".
E così dicendo porge a Guelfo una tavoletta di legno rettangolare, con 4 chiudi piantati, delle funicelle e degli assicelli di legno con strani scarabocchi, scritte incise.
"Lo chiamo Geolabio", spiega Samuel. Guelfo se lo rigira silenzioso e perplesso tra le mani.
Loic interviene: "senta maestro, Guelfo non ha il coraggio, glie lo dico io. Noi non ce stiamo a capi' nulla: come lo deve usa'?"
"E' uno strumento per trovare dei luoghi importanti, di passaggio, e il luogo finale. Purtroppo manca un pezzo da mettere al centro, e va recuperato. Potete rivolgervi alla persona che ha organizzato l'arrivo di Quentin a Rigel".


Nel corso di quell'avventura l'oggetto è stato affidato al mago Guelfo da Flavigny che ha assunto sulle sue spalle il ruolo di Cercatore. Per ulteriori approfondimenti in merito alla vicenda e dettagli sull'utilizzo del Geolabio si rimanda alla cronaca i misteri dell'Ogham Craobh.
Creata il 07/06/2008 da DarkAngel (1335 voci inserite). Ultima modifica il 14/01/2015.
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