Cronache
Non esistono cronache ambientate nell'anno 515.
Eventi
Ducato di Amer
Il Massacro di San Lazare, febbraio 515
Nel febbraio 515 arriva ad Amer la notizia di un episodio molto grave accaduto nel paesino di
San Lazare, nel territorio della Marca di
Mont Dorè, lungo la
Via Pie' de' Monti.
Nottetempo, sotto una nevicata furiosa, un gruppo di quelli che la popolazione superstite descrive come
Orchi, sono scesi in paese ed hanno assaltato il villaggio.
I tre
Guarda Passo del paese sono stati trucidati nel tentativo di fermare le creature mostruose, assieme ad una dozzina di uomini e cinque donne. Due bambini sono scomparsi dai loro letti. Dei cadaveri, quattro sono stati trascinati via dagli Orchi, che hanno anche saccheggiato le stalle del villaggio, portando via alcuni maiali e qualche capretta.
Il Marchese di Mont Dorè,
Robin Falck, manda al Duca di Amer un'ambasceria, nella quale domanda che le risorse militari del Duca siano impiegate fruttuosamente nella lotta contro la piaga degli Orchi, e non disperse nell'inutile rappresaglia contro i
Nani.
Ufficialmente il Duca di Amer non risponde alla comunicazione se non con vaghe e formali rassicurazioni.
Il Kieblach, primavera 515
L'episodio di San Lazare, insieme a notizie sempre più preoccupanti da Surok e dal mare, spingono il Duca di Amer a distogliere il suo esercito dal blocco al passo del Kieblach.
Una crisi economica violenta si è abbattuta sul Ducato da quando il mare è insicuro e in balia di pirati (tanto nordri quanto corsari al soldo della Contessa di Zarak) e il passo con Delos quasi bloccato.
Nell'evidente impossibilità di spazzare via i Nani dal Passo, al Duca non resta altra possibilità che scendere a patto con loro.
Nel maggio 515 una delegazione del Duca di Amer viene ricevuta a
Nair Al Zaurak. A capeggiarla è Lord
Gregor Mavert, consigliere del Duca e membro della "Ruffa" ducale.
L'incontro è breve e non viene raggiunto l'accordo sperato.
La proposta del Duca di dare alla comunità nanica la sorveglianza del passo, ma senza riconoscimento formale del
Dominio, viene fermamente respinta.
I Nani acconsentono tuttavia a riaprire il passo alle carovane tra Amer e Delos, purchè queste si facciano scortare nel viaggio da compagnie armate di Nani che le proteggano dalla minaccia degli Orchi. La scorta obbligatoria sarà ricompensata adeguatamente dai mercanti, che in questo modo riconosceranno la sovranità Nanica sul passo.
Non vogliamo inutile spargimento di sangue all'interno del Dominio ha dichiarato fermamente il Rappresentante,
per questo chiunque attraversi il Kieblach dovrà avere una scorta valente e salda a proteggerlo dagli assalti degli Orchi.
Lord Gregor Mavert torna ad Amer con un nulla di fatto sul piano strettamente politico, ma con un accordo sufficiente a permettere la riapertura del passo, che era la massima priorità del Ducato. Sia il Duca che i Nani del Dominio restano delle loro posizioni, non riconscendosi reciprocamente autorità ufficiale. Tuttavia i cancelli vengono riaperti e le mercanzie possono tornare a circolare, sia pure con qualche difficoltà, tra Amer e Delos.
Il Mare di Amer, estate 515
Le scorrerie dei
Nordri continuano, sia pure in tono minore, durante tutta l'estate. Sono assaltate alcune fattorie lungo la costa e, in tutto, si conta che vengono uccisi una quindicina di uomini e aggredite sette o otto donne.
Nel settembre 515 nasce il primo bambino di sangue nordro in terra di Amer, figlio di
Marie Povrette, una contadina che fu aggredita dai pirati nel corso del 514. Il bambino sta bene, è biondo e robusto, e viene chiamato "
Fildemer", figlio del mare.
Ducati di Krandamer e Benson
Sul trono di Krandamer è salito il legittimo erede dato che è entrato nella maggiore età.
I feudi dell'est hanno rafforzato i loro eserciti e li hanno schierati sul confine di Benson. Alcuni Clan si sono comportanti in maniera strana, ma fino al 516 non ci sono stati tradimenti. La grande Gilda dei Mercenati ha mandato sui guerriri su tutti i fronti dell'est.
Poche sono state le richieste di aiuto al potere ducale che comunque non le ha ascoltate.
Nel 512 un anno di carestia dovuto a strani parassiti ha provato l'economia del Ducato provocando alcune epidemie. L'anno successivo, 513, il grande Palio di Krandamer è stato sospeso a causa di un'epidemia di peste nella città.
Sorgono alcuni movimenti violenti e segreti a favore delle chiese. La critica principale è che cento anni di governo di studiosi laici ha portato al totale abbandono dell'interesse degli Dei per il Ducato ...
presto il terreno sprofonderà nell'inferno ghiacciato!
Inizialmente la chiesa ufficile non si pronuncia sulla questine. Varie scuole vengono incendiate nel Ducato. I colpevoli sono spesso presi e giustiziati, ma tutto sembra essere solo una forma di santo martirio e le sette integraliste crescono. Le Contee a confine con Amer si dichiarano da sempre sottomesse al potere religioso; la Gilda dei Costruttori di Kronach, principalmente composta da nani, distrugge la Scuola laica della capitale di Contea e dà il via alla costruzione del più imponente tempo di Ilmarinen mai progettato.
L'Antico Ordine dei Guardiani di Zedar si dichiara da sempre fedele a Kayah e inizia una guerra con la Baronia di Nysted sede del laicissimo Antico Clan degli Zingri e dei Gitani.
La lotta tra chiese della luce e gilde laiche di Krandamer procede fino al 516 e non accenna a quietarsi. L'utilizzo interno dell'esercito non permette al Ducato di dare man forte alle contee dell'est che nel 515 cominciano a combattere con bande di briganti che fuoriescono da Benson.
Data la grande spaccatura interna al Ducato, rappresentata fisicamente dalla Foresta di Ghastwode, la marca di Eltar da sempre interessata all'indipendenza si dichiara città libera all'inizio del 516.
Intanto a Benson il Barone di Recht, appoggiato da quello di Heilig marca sulla capitale con un enorme esercito, butta il Duca e tutta la famiglia giù da un alto ponte della città (Ponte Sisto?), e dichiara la nascita del Regno di Benson. Alcuni Baroni sono giustiziati, altri rimpiazzati.
Eserciti bensoniani sono schierati sia sulle rive dell'Alcor sia all'imbocco del passo di Myst.
Let the war begin!
Ducato di Feith
Gennaio-Marzo
I venti ghiacciati d'inverno non interrompono l'esodo dei profughi delle colonie di
Nuova Lagos diretti verso le città di Lagos e Feith. All'esterno delle principali città del Ducato si formano dei veri e propri campi di rifugio, funestati dalla scarsità di cibo e le pessime condizioni igieniche. Molti degli esuli che non incontrano la morte nei freddi Mari del Nord perdono la vita a causa delle rigidità invernali.
Conseguenze del Massacro di Nuova Lagos
Le colonie di Feith ad Elsenor cessano ufficialmente di esistere, e i loro territori tornano nelle mani degli antichi Clan. Il bilancio per il Ducato di Feith è tremendo: oltre ventimila vittime, almeno trenta tra galee da guerra e navi commerciali conquistate o date alle fiamme nel porto di Nuova Lagos, altrettante affondate al largo delle coste del
Corno del Tramonto durante i disperati tentativi di fuga.
Stride il contrasto tra la tragica situazione del Ducato e la Festa di Primavera indetta dal Conte di Lagos
Veilor Glidewell nel marzo del
515, a soli sei mesi dalle festività di ringraziamento dell'ottobre
514. La celebrazione vanta la presenza del Lord
Paul Sallivan in persona, e si conclude con una preghiera del Duca ad Ilmatar e un discorso di speranza rivolto e ai cittadini della Contea di Lagos. Il tentativo di ingraziarsi gli Dei e la popolazione non sortisce però l'effetto sperato, e contribuisce anzi ad alimentare le polemiche nei confronti della cattiva amministrazione operata dal Conte di Lagos e del Duca di Feith.
Aprile-Maggio
Un proditorio sbarco di soldati Elsenoriti nella parte settentrionale dell'Heirlig ha la meglio sulla sparuta guarnigione a difesa del villaggio-porto fortificato di
Grann. Stavolta la razzia è il preludio di una massiccia invasione territoriale: gli Elsenoriti distruggono la
Lanterna di Ilmatar, mettendo a repentaglio la sicurezza della vicina città di Lagos. Nel tentativo di proteggere la città il Duca
Paul Sallivan ordina al
Conte di Feidelm di inviare il suo esercito a difesa del
Corno del Tramonto: al Conte non resta che obbedire, e come diretta conseguenza la città di
Feidelm resta sguarnita: si tratta di un errore strategico dalle conseguenze devastanti.
Alla fine di aprile una flotta congiunta di Nordri ed Elsenoriti doppia il
Corno del Tramonto sbarcando nei pressi della città di
Feidelm. La capitale di contea viene attaccata all'alba e cade senza quasi opporre resistenza. Gli invasori catturano e uccidono le guardie civiche e la sparuta milizia cittadina insorta a difesa della città: muovono quindi verso il Castello del Conte, dove uccidono
Saul Burrenton insieme a tutta la sua famiglia.
Urkut Testa-di-Martello, a capo della spedizione, si autoproclama Conte di Feidelm: i Nordri restano nella città per due giorni: i loro Dragonar riprendono il largo soltanto poche ore prima del ritorno a marce forzate dell'esercito di Feidelm.
Giugno-Dicembre
Gran parte della responsabilità dei tragici eventi degli anni 514 - 515 viene attribuita al Conte di Lagos e del Duca di Feith, considerati colpevoli di aver stretto accordi con gli infidi e velenosi clan di Elsenor a vantaggio del proprio interesse. Nel maggio dell'anno 515 Lord
Zeigh Faulkner, Conte di
Leduras, riesce a ottenere dal Granduca l'autorizzazione a farsi carico del problema: nel luglio di quello stesso anno il Conte muove con il suo esercito alla volta della città Ducale, potendo contare sull'appoggio delle Contee di
Ostfold e di
Farsund del vicino Ducato di Surok. Il
Duca di Feith e il
Conte di Lagos non accettano la resa intimata per ordine del Granduca e reagiscono chiamando a raccolta i loro uomini: la guerra civile che ne consegue prende il nome di
Guerra delle Lande.
Sul finire dell'estate l'esercito lealista si schiera sugli altipiani che circondano la città sacra: l'obiettivo del Duca Sallivan è quello di bloccare le forze ribelli sulle alture, costringendole ad arroccarsi su una posizione che sarebbe diventata estremamente svantaggiosa in conseguenza dell'arrivo dell'inverno. Il piano non riesce però ad avere successo: nei primi giorni di autunno l'esercito di Zeigh Faulkner oltrepassa l'Altopiano del Tuono, spingendo inesorabilmente gli avversari verso le foci del Traunne.
La
Guerra delle Lande si conclude nell'ottobre del 515 con la resa dell'esercito Ducale e con la conseguente caduta delle città di
Feith e di
Lagos: tanto Lord
Paul Sallivan quanto Lord
Veilor Glidewell perdono la vita durante l'assedio. Il 7 novembre del 515, al termine delle ostilità,
Zeigh Faulkner viene convocato a Greyhaven: poche settimane dopo, alla presenza del Duca di
Surok, sarà nominato Duca di
Feith.
Ducato di Gulas
Othon Keith, Duca di
Gulas, provvede ad inviare una lettera al Granduca, ed in copia agli altri Duchi, con l'unica eccezione di Benson.
Nella sua missiva elenca un certo numero di problemi che lentamente, ma inesorabilmente, rischiano di minare la sicurezza del Granducato lungo il confine orientale.
Il Marchese e Generale
Maven Yarsen, a cui spetta la cruciale difesa del
Vallo di Nerthwik, ha più volte sottolineato come negli ultimi anni i contingenti militari, l'equipaggiamento, le vettovaglie ed i fondi anche economici siano sempre più stati a carico esclusivo del Ducato di Gulas.
Il che, inevitabilmente, vista l'imponente ma necessaria forza difensiva ai suoi comandi, rischia di portare ad un suo lento ma pericoloso logoramento ed indebolimento.
Othon Keith è consapevole dei problemi che hanno colpito molti degli altri Duchi, ma non può evitare di ricordare che Gulas, da sola, non potrà a lungo garantire la difesa del confine, e sollecita quindi aiuti sostanziosi e solerti.
Tiene soprattutto ad evidenziare due punti che rendono ancora più pericolosa la situazione.
Il primo riguarda la turbolenta e confusissima situazione in cui versa il Ducato di Benson (così si ostina a chiamarlo), che ha costretto suo malgrado ad impiegare ingenti forze e risorse nel rafforzamento del
Passo di Dyr (unico passo di confine).
Il secondo riguarda alcune sinistre voci, ormai confermate da mercanti elfici e dagli stessi esporatori del Generale Yarsen, che parlano di un nuovo grande capo Nomade che sta rapidamente riuscendo nell'impresa di unificare un grande numero di tribù, finora divise.
Il che dovrebbe indurre ad un rafforzaento delle difese, più che ad un loro graduale smantellamento.
La missiva di conclude con una preghiera a Dytros, nella speranza che i problemi dei vari Ducati siano in via di risoluzione, e che comunque, già da ora, consentano l'aiuto richiesto.
Ducato di Surok
Febbraio
In febbraio muore Eric Heimer, Conte di Ammerung. Viene sepolto in un magnifico sarcofago scolpito da Greb Kun nella cripta del Tempio del Valore Inesausto. Gli succede il figlio maggiore Alexander.
Aprile
Il ritorno della bella stagione conferma la fine delle incursioni nordre sulle coste di Surok. La stessa cosa non può dirsi però per le coste vicine, e tanto Thorwald quanto Bjorn escludono il coinvolgimento dei loro capi-scorreria in azioni avvenute contro navi e insediamenti greyhavenesi.
Ad Halden intanto il processo di integrazione comincia a dare dei frutti. L’insofferenza della popolazione greyhavenese comincia a diminuire, i matrimoni misti si contano a migliaia e vengono alla luce i primi figli. Quasi tutti i Nordri della penisola ormai parlano un rudimentale ma efficace Greyhaven, e possiedono i rudimenti della religione, per quanto alcuni tardino ad abbandonare le usanze pagane.
Giugno
La Contessa Katherine Driebe presiede la tradizionale Fiera di Mezza Estate dopo due anni di interruzione, e senza dubbio questa è una delle edizioni più affollate: oltre ai tradizionali svaghi, la gente è accorsa da ogni angolo di Surok (e si contano numerose presenze di visitatori di Feith e Greyhaven) per vedere gli uomini del Nord. Lord Victor Heimer trionfa nella giostra per la prima volta e dedica la vittoria alla memoria del defunto padre.
Luglio
Il Duca Hadrien IV Hordkleist può annunciare la lieta notizia: la Duchessa ha dato alla luce un erede, ed entrambi sono in perfetta salute. Vengono indetti sette giorni di festeggiamenti, al termine dei quali i Conti di Surok (compresi Rutwen Heimer di Farsund e Bjorn di Halden) rinnovano la loro fedeltà alla casata Hordkleist nel Tempio del Sole Invitto.
Settembre
Il Vescovo Abelardo Hurtz partecipa al Sinodo di Turn. In questa sede offre rassicurazioni sullo stato delle conversioni nordre in Halden e nei porti di Ilsanora, e si dichiara fiducioso nell’esito positivo delle missioni di evangelizzazione partite alla volta di Norsyd insieme ai convogli mercantili. Interviene duramente contro lo spontaneismo di Krandamer, a suo dire “una potenziale fucina di eretici”, e naturalmente scaglia anatemi contro Benson, definita “la patria di ogni blasfemia, perversione e iniquità”. Egli manifesta la disponibilità sua, del clero che è venuto a rappresentare e dell’autorità secolare di Surok rispetto a iniziative comuni volte a contenere queste piaghe.
Dicembre
L’anno 515 P.F volge al termine e la situazione appare incoraggiante. Il Ducato ha finalmente un erede in Desmond V Hordkleist, che fin dai primi mesi di vita dimostra un forte temperamento; la potenza navale di Surok è stata ripristinata grazie all’incessante lavoro dei mastri d’ascia del Ducato; gli scambi con Norsyd si sono rivelati particolarmente lucrativi grazie anche ai rapporti privilegiati tra i vassalli nordri di Surok e Re Malkson; prosegue l’inquadramento dei Nordri nell’esercito ducale, e i rapporti con la popolazione greyhavenese migliorano lentamente ma costantemente.
Restano delle ombre: si registrano ancora razzie in alcuni tratti di costa greyhavenese e deliota, da cui in ogni caso i vassalli di Surok si dichiarano completamente estranei; gli Elsenoriti continuano a lanciare attacchi sui convogli mercantili dalle loro basi nel nord dell’isola; resta il più fitto mistero sull’operato del Collegio dell’Arcana Sapienza e del Tempio della Sentinella Notturna nel Meistwode, e tra la popolazione della sponda meridionale del Valkner riprendono a diffondersi sinistre dicerie.
Impero di Delos
La questione nanica
La situazione sembra in via rapida di risoluzione. Le milizie dell'Hygiophylax hanno desistitito dall'infastidire il Dominio rinato. Il Custode, come era prevedibile, non è intervenuto. Le carovane tuttavia hanno ripreso a transitare da Madyran, sebbene sotto la protezione dei Nani del Dominio. I Nani venuti da Delos ritornano dunque nelle loro sedi originarie: in particolare le truppe del Mustblach, urgentemente richiamate.
La questione del Passo di Myst
Si ha notizia infatti di assembramenti di truppe nelle vicinanze del
Passo di Myst. Le Schiere dei Nani e le forti guarnigioni di akrìtai sono pronte a sostenere addirittura un assalto e per tutto il
Tema di Nikéa si paventa un'invasione da parte della nera feccia di Tarracona. In tutta fretta lo Stratego di Nikea organizza nuove leve nel Tema, ma soprattutto si distacca ai confini di Nikea una divisione scelta delle Scholai dell'Impero.
La questione religiosa
Le notizie inquietanti provenienti da Tarracona, ove gli eserciti e le flotte del Custode sono sconfitti su più fronti in terra di Surok e i vassalli del Custode sono fuori controllo sia a Benson che a Krandamer, spingono il clero deliota ad affrettare le consultazioni. Alla fine di marzo del 515 il Patriarca di Turn Adrianus III convoca il Primo Grande
Sinodo di Turn per il 1 ottobre dell'anno in corso: sono invitati, tra gli aventi diritto, tutti i Metropoliti e i Vescovi di tutte le Chiese della Luce, presenti in Delos e in Tarracona, oltre all'Imperatore, a tutti i Patriarchi e ai Predicatori Maximi.
Il tema del Sinodo sarà l'urgente opera di conversione e di pacificazione da operare nei confronti dei barbari nordri ed elsenoriti, il rafforzamento dell'unità delle Chiese in tutti i territori dell'Antico Impero e un nuovo progetto di diffusione del vero credo della Luce tra i fedeli e i governanti. Si auspica così che ritornino la pace e la pietà religiosa in tutte le terre consacrate alla fede.
Tensione diplomatica tra Delos e Zedghast
Mari di Zedghast
l'Ambasciatore di
Zedghast avanza una protesta formale all'Imperatore
Constandìnos II, di cui riportiamo alcuni estratti:
Lo Splendido Signore del Cielo e della Terra, Dominatore di Mari e Re dei Re Muherrem El Ashraf si dispiace e langue per la triste morte inflitta agli equipaggi delle Navi Jasmina, Pashira e Gashnar, avvenuto in mare di Zedghast sotto l'occhio del Padre Luminoso, da parte delle navi del Megas Drungarios che ingiustificatamente le hanno incalzate, depredate del carico e private dell'equipaggio. Il Re dei Re chiede che il sovrano di Delos faccia ammenda per questo increscioso episodio [...]
Nel corso dell'anno l'Ambasciatore di
Zedghast presso la Corte imperiale solleva un caso diplomatico di importanza notevole, sostenendo che tre navi del Sovrano infedele sarebbero state assaltate nei suoi mari da navigli delioti, appartenenti alla flotta del Megas Drungarios. Date le turbolenze ecclesiastiche i funzionari della Corte si preoccupano di tenere il clero all'oscuro di ciò e assicurano all'Ambasciatore che l'Impero non ha mai dato ordine ai suoi dromoni di penetrare nel mari del Re. Annunciano comunque che la questione verrà risolta in presenza dell'Ambasciatore dal Megas Drungarios in persona e dai più alti funzionari preposti.
Dopo circa dieci giorni infatti l'Ambasciatore è accolto nella Sala Verde del Palazzo Imperiale delle
Blacherne, dove incontra il Megas Drungarios e Stratego di Rhodos
Niketas Melixénos, giunto appositamente, e il Protoasecretis
Theòdoros Zimischis.
Essi riconfermano che nessun dromone deliota si è avventurato oltre i mari dell'Impero e tanto meno con intenzioni minacciose. Poiché però la parola del Sovrano di Zedghast non deve e non può essere messa in dubbio è a questo punto probabile che alcuni pirati, forse della razza dei barbari che da qualche anno infestano le coste occidentali, si siano impadroniti di navi battenti bandiera deliota e le abbiano utilizzate, magari al soldo di qualche intrigante, appositamente per creare casus belli tra l'Impero e il Regno dei Re.
Essi chiedono altresì all'Ambasciatore di metterli al corrente di tutti i particolari di cui le autorità zedghastiane siano in possesso, soprattutto per quanto riguarda la foggia delle navi, se si trattava di veri e propri dromoni o di velieri mercantili riadattati. Nel caso si tratti di dromoni sarà facile risalire ai malfattori.
Le navi militari sono infatti controllate e censite dal Megas Drungarios. Ad ogni buon conto, per riconfermare i rapporti di pacifica vicinanza con il Re dei Re, il Protoasecretis consegna all'Ambasciatore un dono personale dell'Imperatore di Delos e dei Turniani, Divino Interprete di Pyros, l'Augusto Constandìnos II Dystychòmachos: un preziosissimo manoscritto miniato in pergamena vitulina che reca una rara copia del trattato Sulla dialettica e sulla logica del grande filosofo e matematico Archamédes di Thessalonìki (II sec. A.F.).
Il Megas Drugarios promette che verranno fatte ricerche approfondite e verranno puniti i responsabili, se delioti e presenti in terra di Delos. Chiede altresì all'Ambasciatore che il Re dei Re comunichi alle autorità deliote quanto di nuovo riesca ad apprendere riguardo a questi briganti (perché altro non sono).
Maggio
Le notizie dell'assalto e dell'affondamento di tre navi mercantili ad opera di navi da guerra deliote si diffonde nei porti di Zedghast, e giunge alle orecchie dei mercanti elfici che li frequentano, e che a loro volta le riportano velocemente fino in madrepatria.
Il Portavoce della Repubblica di
Lankbow è profondamente turbato dalla notizia, e provvede a far recapitare presso la Corte dell'Imperatore di Delos una lettera in cui mostra tutto il suo rammarico e la sua preoccupazione.
Questi alcune estratti della missiva:
Negli ultimi anni i mari sono divenuti più pericolosi, anche per le veloci galee della Repubblica, e del deterioramento di questa situazione di certo non possono essere considerati incolpevoli le diplomazie di Sarakon.
Lankbow ha sempre perseguito la pace e lo sviluppo del commercio, e non può accettare l'idea di una guerra come quella che rischia di profilarsi all' orizzonte, peraltro, come pare, innescata da incresciosi quanto tragici malintesi.
Mettiamo in guardia sua Altezza l'Imperatore sul fatto che a Zedghast la notizia non é stata tenuta segreta: le autorità religiose locali hanno approfittato per alimentare un odio mai sopito nei confronti di Delos; del resto le voci sono circolate per i porti di tutta Sarakon ormai, naturalmente non solo per opera dei nostri mercanti.
Non possiamo che pregare ed affidarci alla speranza di una riappacificazione immediata, e completa, nell'interesse di tutti.
Giugno - Zedghast
Attraverso alcuni mercanti Nordri che commerciano presso i porti di Zedghast, vengono riferite a Re
Malkson le accuse degli Ambasciatori Delioti, che indicano il suo popolo come possibile responsabile dell' affondamento di navi mercantili Zedghastiane, e viene inivitato ufficialmente un suo rappresentante.
Al cospetto dello Splendido Signore si presenta Runolf, fratello minore di Re Malkson.
Queste le sue semplici parole:
Il grasso deliota che si fa chiamare imperatore dai suoi leccapiedi è il padre delle Menzogna.
Quando noi assaltiamo per mare una nave, con le nostre navi e con le nostre armi, e veniamo accusati, certo non neghiamo il fatto. Certo non diciamo che c'erano delioti, sulle nostre navi, al nostro posto. Certo non abbiamo paura di dire quello che facciamo.
E invece questi delioti, ed il loro laido capo, non hanno nemmeno il coraggio di ammettere quello che gli occhi vedono. Doppiamente codardi, se erano legati a voi da vincoli di amicizia.
Codardi perché vi hanno attaccato a tradimento. Codardi perché non hanno il coraggio di affrontare le conseguenze, consapevoli della loro grande debolezza.
Del resto non ci stupiamo di tale comportamento. Noi stessi fummo da loro colpiti alle spalle, altrettanto vergognosamente.
C'era un trattato che ci legava. Un trattato appena stretto, e da loro richiesto, non da noi.
I loro messi tornavano in patria portando un dono che mio padre in persona aveva loro affidato, da consegnare all'invertito incoronato che siede a Delos.
Con una vile scusa, o forse perché i loro timonieri non sono stati abbastanza abili da riportarli a casa, hanno massacrato mercanti innocenti, che come unica colpa avevano creduto nelle loro false parole di amicizia.
Ebbene, guardatevi da tali amici.
I delioti sono deboli e bugiardi. E chi è debole e bugiardo è più giusto averlo come nemico che come amico. Come amico, cercate qualcuno che sia forte e leale.
Con me non porto doni, a differenza dell'uso dei cani delioti. Ma guardatevi dai loro doni, noi stessi abbiamo sperimentato come il loro vino sia avvelenato ed il loro cibo ammorbato.
Chiedetecelo, e le prossime teste deliote che taglieremo, quelle ve le porteremo come dono! Da parte nostra, non chiederemo doni diversi.
Pochissimi giorni dopo il discorso dell'ambasciatore di Zedghast all'Imperatore
I corpi di tre marinai, Amref Bin Omar, Kalhed Ben Al Jeezir e Ahmed Bin Katamar sono ritrovati privi di vita nei loro letti.
Erano alloggiati presso una taverna di
El Sunni (importante città portuale), dove l'indomani avrebbero dovuto rendere testimonianza della loro disavventura presso il Qadi, incaricato di indagare sull'inopinato abbordaggio ed affondamento di navi mercantili ad opera di navi da guerra dell'Impero di Delos.
Si trattava infatti degli unici 3 superstiti della Gashnar (una delle navi affondate), quelli che più da vicino avevano potuto vedere i loro assalitori; erano stati ripescati dalla Abu Nidal, che era riuscita a sfuggire fortunosamente all'attacco e che di conseguenza aveva potuto assistervi solo da grande distanza.
Il medico al servizio del Qadi (magistrato o carica di cui sopra) riconosce la causa del decesso: si tratta di un potente veleno di provenienza deliota.
Inutile riferire lo sdegno che si diffonde negli ambienti dell'ambasciata di Zedghast.
Giunge un altro messaggio sicuramente non positivo da Zedghast:
Viene trovato morto, sempre avvelenato con lo stesso veleno dei marinai superstiti, anche il Qadi che indagava sull'efferato delito protratto dalle navi della flotta deliota.
Lo Splendido Signore del Cielo e della Terra, Dominatore di Mari e Re dei Re
Muherrem El Ashraf convoca l'ambasciatore di Delos affinché giustifichi il sovrano che rappresenta davanti a questa nuova offesa e davanti al silenzio del suo Paese.
L'illustrissimo Legato di Delos presso il Re dei Re di Zedghast, il Sebasto Ghiòrgos Pachiméris, si presenta con serio e accigliato portamento di fronte all'assoluto Signore di Zedghast, ascolta le proteste del sovrano e risponde:
Lo Splendido Signore del Cielo e della Terra, Dominatore dei Mari e Re dei Re ha certo saputo che l'Augusto Imperatore di Delos e dei Turniani, Divino Interprete di Pyros, Erede di Dagor e di Thobosus, ha rifiutato la responsabilità di questi incresciosi misfatti che osano gettare discredito sulla sua persona e sulla sua parola e ha mostrato segni tangibili della sua disponibilità a risolvere con le autorità del Re dei Re la spiacevole vicenda. Noi crediamo che se il Qadi è stato ucciso è proprio perché si stava avvicinando alla verità, così come i testimoni avrebbero potuto riferire, e avranno forse riferito al Qadi, più approfonditamente sulle circostanze.
Se Delos avesse voluto fare la guerra, non avrebbe avuto bisogno di queste stupide schermaglie piratesche, per addossare le responsabilità di un conflitto sulla potenza straniera. La potenza straniera è infatti ribelle alla vera fede e questo motivo è buono e sufficiente per scatenarle contro in qualsiasi momento la forza dell'Augusto Imperatore e del Custode. Se l'Augusto Imperatore non dichiara la guerra è perché non vuole fare la guerra. L'Augusto Imperatore ama la pace, che è regalata al mondo dal Luminosissimo Pyros, eterna guida degli Uomini, e dall'Invitto Dytros. Se il Re dei Re e Dominatore dei Mari vuole fare la guerra, perché si nasconde dietro a questi mestatori intriganti? Egli è grande e forte e di maestà temibile. Così gridano le genti dei deserti e delle coste. Alzi il suo braccio e levi il suo piede. Se non vuole e anch'egli ama ardentemente la pace, schiacci l'intrigante che tenebrosamente lo mal consiglia e abbracci l'Augusto Imperatore di Delos e dei Turniani che lo guarda benigno.
Dopodiché chiede con un cenno al suo eunuco accompagnatore una cassetta, che apre alla presenza del Re dei Re, mostrandogli i documenti contenuti all'interno.
Essi, come il Re dei Re e Dominatore dei Mari potrà constatare, sono documenti che provano l'esistenza nel nostro Impero di molti pirati e sette sediziose che avrebbero grande giovamento da una guerra tra i nostri due popoli. Si tratta di incartamenti e oggetti rinvenuti in possesso di pericolosi predoni. Essi sono ora torturati nelle prigioni imperiali per estorcere loro ulteriori informazioni. Non dubitiamo che anche nel vostro popolo vi siano persone che cospirano al fine di una guerra- E' possibile che gli uni o gli altri o tutti insieme abbiano ordito questa congiura. Voi siete l'autocrate in queste terre. Se volete assecondarli, assecondateli. Se volete porre loro un freno, ponetelo. Porre loro un freno è quello che l'Augusto Imperatore, senza sapere le vostre decisioni, sta facendo nelle terre da lui luminosamente amministrate.
Nota: L'illustrissimo legato, parlerà davanti ad uno spesso telo di lino. Poiché sono pochi i mortali ad avere l'onore di vedere il viso dello Splendido Signore del Cielo e della Terra. In più le risposte del Re dei Re gli verrano riportate da un Portavoce.La risposta arriva dopo circa 30 minuti.
Il Portavoce risponde:
Lo Splendido Signore del Cielo e della Terra, Dominatore di Mari e Re dei Re Muherrem El Ashraf conosce bene i suoi figli e si fida di essi.
I suoi figli hanno veduto navi dell'Impero assalire le loro navi e finché le teste dei colpevoli non rotoleranno ai suoi piedi, Egli considerà l'Imperatore di Delos al pari di un malvivente che protegge i suoi complici.
Detto questo il Portavoce ordina alle guardie di condurre agli arresti il Legato di Delos. L'accusa è di aver bestemmiato l'Unico e aver mancato di rispetto alla Parola dei Tre Profeti.
Delioti a Zedghast
Dopo qualche giorno dall'increscioso arresto del dotto diplomatico deliota, la delegazione di funzionari imperiali presente in terra di Zedghast provvede (se le è consentito) ad abbandonare le proprie sedi e a ritornare a Delos.
Nel contempo anche molti cittadini delioti presenti nei porti di Zedghast levano le tende, qualora le loro condizioni economiche e di lavoro glielo permettano.
Solo i mercanti più arditi affrontano ormai le rotte dei mari meridionali.
Delos
In terra di Delos si spargono voci di un'imminente guerra lanciata dal Re dei Re di Zedghast con futili pretesti. Si dice pure che il Legato deliota, che portava profferte di pace in nome degli Dei, è stato arrestato per aver bestemmiato l'Unico Dio di Zedghast e i suoi Quattro Profeti.
La diffidenza e la paura tra la gente nei confronti degli Zedghastiani presenti in terra deliota si trasformano in odio, laddove più forte è la presenza e l'influenza dei monaci (per fortuna in poche città portuali). Viene infatti riesumato in questi ambienti un vecchio libello, a suo tempo molto diffuso, intitolato Contro i monoteisti e firmato nientemeno che da Mattia Eugenico, l'attuale Adrianus III di Turn, quando era solo un semplice monaco di Pyros. Prediche di monaci che brandiscono il medesimo libello si diffondono in tutto l'Impero, suscitando l'ammirazione della gente comune. Copie del libello vengono inviate a tutte le autorità ecclesiastiche dell'Impero e del lontano Granducato. Una, fatta vergare dagli scribi del Curopalata Andronìkos Dunchas e munita del suo sigillo (imperiale), viene recapitata in Krandamer presso il Duca von Farnost in pegno di amicizia.
I metropoliti e il Patriarca di Delos Ilytios (e persino il Patriarca di Turn con il suo silenzio) cercano di ricondurre all'ordine i monaci e di diffondere attraverso il clero secolare prediche più vaghe e concilianti.
Metà della flotta deliota, al comando dello stesso Megas Drungarios e Stratego di Rhodos
Nikephoros Melixénos, è distaccata nei mari delioti orientali.
Un messaggio confidenziale (non secondo i crismi della diplomazia....evidentemente per consentire ai destinatari di regolarsi con maggiore libertà) viene consegnato in nome dell'Imperatore dal Parakimòmenos
Odysseas Helitis all'Ambasciatore del Portavoce della Repubblica di Lankbow in Delos:
E' Nostra cura e Nostro sollecito interesse che Voi comunichiate all'Illustrissimo Portavoce della Vostra Repubblica che, nonostante tutti i tentativi da Noi esperiti e che ancora teniamo ad esperire, di chiarimento e pacificazione con il sovrano di Zedghast, sembra profilarsi una guerra pervicacemente voluta e coltivata dagli infedeli. Consigliamo l'Illustrissimo Portavoce di tenere conto dei propri interessi e dell'amicizia verso il Vostro popolo da Noi sempre e ancora oggi dimostrata. Saremo felici di venire in aiuto della Vostra amata Repubblica anche in quest'occasione, qualora Voi ne ravvisiate il bisogno.
(Il Parakimòmenos rende note all'Ambasciatore del Portavoce, attraverso i suoi legati, tutte le fasi della crisi).
Il Legato di Zedghast presso l'Imperatore viene convocato al cospetto di un anziano funzionario del Protovestiarios e gli viene comunicato che è già partita una nave con i responsabili della congiura, scoperti dalle autorità deliote, alla volta di Zedghast. Il Legato è pregato di operare affinché essi siano al più presto presi in consegna dalle autorità zedghastiane e condotti altrettanto celermente al giudizio del Re dei Re. Si tratta di aderenti ad una potente setta di pirati-mercanti con forti addentellati nell'"élite" economico-politica di molti Temi delioti e sospetta di aderire a culti proibiti tanto in terra deliota quanto in terra zedghastiana (
Gargutz). Essi hanno confessato di aver ordito la congiura.
(nota di ambientazione: sono quattro soggetti di mezza età e delioti di origine, tre dei quali sono effettivamente membri di medio calibro di una setta del genere, recentemente spazzata via dallo Stratego di Rhodos, uno è un pirata comune. Hanno confessato il delitto, a cui sono estranei, sotto tortura, con la promessa che qualunque cosa verrà fatta loro dagli Zedghastiani, i loro familiari verranno protetti e mantenuti dallo Stato. Qualora Zedghast non dovesse credere alla loro versione, non sarà più così).
Il 'dono' dei Delioti apprentemente è assai gradito. Il messaggio del Portavoce del Re dei Re è chiaro: se quegli uomini si dimostreranno realmente i colpevoli, il Re dei Re sarà ben lieto di porgere la mano dell'amicizia all'Imperatore e di liberare i notabili arrestati. Di contro viene consegnata una lettera di Ghiorgos Pachiméris in cui da notize sul suo ottimo stato di salute e tranquilliza il suo paese sulla sua situazione, affermando anche che la prigionia a cui è costretto, in realtà, non è una punizione così pesante come potrebbe sembrare, avendo a disposizione tutti i lussi e gli svaghi che può immaginare.
L'apertura del Sinodo di Turn
confluiscono molti metropoliti e igumeni dei Temi occidentali a Turn.
L'antica Capitale dell'Impero sembra rinata: fioriscono scambi e commerci; l'ospitalità agli alti prelati risveglia e richiama ogni attività.
Alcuni Metropoliti e Igumeni si impegnano in una fervente attività pubblicistica: si diffondono libelli programmatici e si susseguono prediche dal richiamo sempre maggiore in tutti i Templi della città.
Tra i più in vista: il Santo Igumeno del Monastero della Salute di Reyks Leone di Lernos, il Reverendissimo Metropolita di Dyrrachion e il Patriarca di Dytros di
Nikopolis Renzàburos III.
La tematica più importante che viene affrontata in attesa dell'apertura del Sinodo è la conversione dei Nordri e degli Elesenoriti, insieme alla crisi dei feudi del Custode (Benson in particolare).
Gli alti prelati di Greyhaven sono attesi con ansia.
Non hanno dato notizia di un loro prossimo arrivo né i Legati Imperiali, né il Patriarca Ilytios di Delos, né la maggior parte dei Metropoliti dei Temi Orientali.
Quando giungono le prime notizie da Zedghast, il clima si fa più teso, ma sono soprattutto alcuni Igumeni di monasteri della città di Dyrrachion a scaldare gli animi con le loro prediche.
La diffusione del libello di Mattia Eugenico (= il Patriarca di Turn Adrianus III, proclamatore del Sinodo) è arrestata e proibita per volontà dello stesso Patriarca nella sede del Sinodo.
Palio delle Gilde e dei Clan