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Jana Weiser
 
creato il: 03/08/2007   messaggi totali: 81   commenti totali: 80
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25 Febbraio 518
Mercoledì 4 Marzo 2009

Lettera a Sir Arles Giuly

Data ad Albiach, il 25 di Febbraio 518

Fratello,

vi invio questa breve nota con la segreta speranza che quanto in essa riportato vi sia di utilità nel fare ordine nella Casa di Kayah di cui siete custode, e con l'occasione vi esprimo il mio più vivo dolore per la scomparsa di Padre Gremaud , possa la Dea accoglierlo tra i suoi figli diletti.

Sono stato chiamato da Padre Carolus Prymm, Vescovo di Wurzen, ad esercitare la funzione inquisitoria nella signoria di Albiach, dove avevano preso a risedere alcuni vostri conterranei che dichiarano di dipendere da un certo Bruno Malade e che sono stati segnalati per la detenzione di un "Pfhaegal", oggetto di natura blasfema e di immane pericolosità di cui ho disposto l'immediata confisca. Dalle testimonianza di costoro, che vi riporto in calce a questa, emerge un quadro piuttosto sconfortante su come tal Malade, che mi dicono eserciti una certa autorità sul vostro monastero malgrado il suo stato laicale, abbia ritenuto di affidare un fardello così pesante sulle spalle di una paladina certo volenterosa, ma troppo giovane ed acerba, e di un uomo d'arme sprovveduto in tali delicate questioni, in apparente spregio degli avvertimenti ricevuti persino dall'autorevole cattedra di San Peccato.
Nel rammentarvi che in situazioni come queste è imperativo allertare la diocesi di competenza, di modo che essa possa provvedere alla tutela dei fedeli in tal modo esposti a mortale minaccia, e nel farvi presente che chiunque venga trovato in possesso di un "Pfhaegal" senza autorizzazione è passibile, nel Ducato di Surok, dell'accusa di alto tradimento e di pratica blasfema, vi invito a censurare con severità le eventuali mancanze che troverete in chi ha disposto tale scriteriato corso d'azione.

Che la Luce di Kayah vi assista nella vostra opera di vigilanza,

Padre Baruch Tirpiz, Inquisitore e Cappellano del Collegio dell'Arcana Sapienza di Surok.

Hate Mail Immagine 1
scritto da Padre Baruch Tirpiz , 16:17 | permalink | markup wiki | commenti (1)
 
24 febbraio 518
Martedì 3 Marzo 2009

Trascorro spesso le ore della notte sulla torre della Cattedrale, nel mio piccolo laboratorio. Con l'avanzare degli anni il sonno si fa sempre più spesso desiderare, e credo che le ore di veglia che Pyros mi ha concesso meritino di essere impiegate nella ricerca e nello studio dell'alchimia.
Anche stanotte, come molte altre notti, mi trovo qui, con la sola compagnia del mio vecchio gatto Anacleto.
Sotto di me Laon dorme, le luci sono quasi tutte spente, e scorgo nella distanza i fuochi sulle mura del Castello del Barone. Sono quasi due anni ormai, dai fatti delle grotte, che ogni notte le mura del castello sono illuminate dai fuochi.
Mi piace il silenzio della notte, la solitudine agevola la concentrazione.
Eppure improvvisamente mi sento osservato da uno sguardo penetrante.
Il primo sentimento che provo è la paura. Paura istintiva, legata ai ricordi di quest'estate, quando quell'uomo che abbiamo imparato a chiamare Parrot Shaft è piombato su questa Cattedrale, ha ucciso il mio buon parrocchiano Matt, ferito due Paladini ed è volato via come se nulla fosse.
Mi guardo intorno, tremando all'idea di incrociare il suo sguardo assassino, con la mano stretta sul becco di un alambicco, come patetico strumento di difesa.
Ma gli occhi che incrocio non sono umani. Sono gli occhi rotondi e fissi di un gufo, che mi osserva attraverso il vetro della finestra.
Respiro, poi osservo meglio l'animale. E' un grosso esemplare di gufo reale, giovane ma già ben sviluppato. Le sue piume cangianti splendono nella penombra, la sua espressione è corrucciata, il becco sembra quasi azzurro.
"Benvenuto" mormoro con sollievo. Deve aver scelto questa torre come la sua tana. "Benvenuto, Gufo".
Continua a fissarmi, cerco di tornare al lavoro ma il peso del suo sguardo mi distrae.
Dicono che i gufi portino bene.
Sciocche superstizioni popolari, ma se dicessi in giro che un gufo mi ha fatto visita, stanotte, mi sentirei dire che è buon segno. Buon segno?
Mi direbbero che è il segnale che finalmente il vento sta cambiando, in questa sventurata città, e che l'arrivo di questo gufo, unito al lieto evento che domattina sarà annunciato durante la funzione, rappresentano la ritrovata benevolenza degli Dei.
Domani dovrò invitare i fedeli a pregare per Lady Carmen, che è stata benedetta dagli Dei con un'insperata gravidanza. L'annuncio ufficiale dell'evento sarà fatto dal Barone in persona, che finalmente può sperare in un erede della sua stirpe. Quando ho celebrato, questo autunno, il matrimonio tra Lady Carmen e il cagionevole Lord Rostand, onestamente non credevo che l'unione sarebbe stata feconda. Il figlio del Barone è gravemente ammalato, le sue condizioni sono molto instabili, e dopo lo scandalo che ha colpito sua sorella Lady Emmanuelle molti pensavano che la famiglia dei Beart si sarebbe estinta. Ma non sarà così. E' tempo per una nuova generazione.
Una buona notizia, finalmente. Una buona notizia dopo tante notizie terribili.
Eppure non mi sento tranquillo.
I gufi portano bene, ma il loro sguardo è inquietante. E Lady Carmen in dolce attesa è una benedizione per la Baronia, ma non riesco a gioirne con sincerità.
Con un solenne battito di ali, il gufo vola via dalla torre. Lo seguo con lo sguardo, avvicinandomi alla finestra, la sua sagoma nera scompare, poi riappare per un istante eclissando uno dei fuochi del castello, e svanisce ancora.
Che Pyros ci protegga.


Gufo - Immagine


scritto da Padre Gabriel , 11:32 | permalink | markup wiki | commenti (0)
 
23 gennaio 518
Mercoledì 4 Febbraio 2009

... ancora niente.

Sono passate più di due settimane da quando è stato ritrovato il corpo di quella fanciulla a cui hanno strappato il cuore. Due settimane di ricerche a tappeto, indagini, interrogatori. E non è emerso proprio un bel niente.
Sembra che l'assassino si sia volatilizzato.
Non ho visto il corpo della vittima, ma mi hanno descritto l'atrocità del delitto. Non posso accettare che un mostro capace di commettere qualcosa di simile sia ancora libero, in circolazione... chissà, forse è persino rimasto nei paraggi.

Ho parlato a lungo con Sir Navon, il promesso sposo della vittima. Lo avevo conosciuto in passato, quando aveva la fama di libertino e scavezzacollo... Adesso è un uomo che vive con dignità il suo tremendo dolore, senza lamentarsi o disperarsi. Si legge tuttavia nei suoi occhi la profondità del lutto che lo ha colpito, l'irrimediabilità, la... "disperazione".
Ho parlato con lui per raccogliere la sua testimonianza, per cercare di capire se c'è qualche dettaglio, magari minimo, a cui lui possa lì per lì non aver fatto caso, ma che magari si potrebbe rivelare utile per le indagini.... niente, niente di niente.
Tanto che ormai il Capitano inizia a perdere le speranze che il colpevole venga mai preso, e dedica sempre meno risorse alle sue ricerche.

Questa terribile storia mi ricorda quanto accaduto la scorsa estate, la morte così orribile di Nikel, quella povera bambina. Probabilmente la mano non è la stessa, per molte ragioni penso siano due assassini diversi. Tuttavia gli elementi di somiglianza tra i due delitti ci sono, eccome.
La crudeltà, le sevizie, la giovinezza e l'innocenza delle vittime prescelte. La strana... ritualità con cui in un caso la povera Nickel è stata dissanguata, e nell'altro Ludmilla è stata privata del cuore.

Mamma mia.
A volte penso che la vita sia davvero troppo breve e fugace, che la felicità sia così fragile che è davvero un delitto, un sacrilegio davanti agli Dei, non cercare di realizzare i nostri sogni, finchè è possibile.

Sono passati molti mesi da quando Desiree è partita.
In questi mesi ho lavorato duro, mi sono rimboccato le maniche, ho anche fatto un po' carriera, qui all'interno della Guardia, e le mie prospettive per l'avvenire sono buone.
Eppure la sera, quando torno a casa, e nelle lunghe notti di servizio, non faccio altro che pensare a lei. Ripenso a quell'unico meraviglioso bacio che ci siamo scambiati. Alla sensazione, così impossibile da descrivere, di averla vicina, di respirare il suo profumo.

Non sarò mai uno "abbastanza forte", temo. Sono fragile, fragile e indifeso davanti a lei. Posso essere temuto e rispettato da tutti, promosso nella Guardia, posso diventare "importante"... ma se penso a Desiree mi manca il fiato, mi mancano le parole, non esiste nient'altro che quel momento.

Chissà dove sarà, adesso. Se è ancora legata a quel gigante dall'aria truce e un po' stupida; chissà se, ogni tanto, pensa ancora a me.


Peoh Blood - Immagine 3

scritto da Peoh Blood , 16:24 | permalink | markup wiki | commenti (3)
 
6 gennaio 518
Mercoledì 24 Dicembre 2008

Sangue nella neve

Dei cacciatori hanno trovato il suo corpo nella neve. Non l'hanno toccata ma hanno suonato il corno ed io li ho raggiunti in fretta. Uno di loro, per misericordia, l'aveva coperta col suo mantello.
Ludmilla.
Mi sono avvicinato in silenzio, senza calpestare la scia di sangue sul terreno imbiancato. Piedi nudi, caviglie sottili e bluastre, una ciocca di capelli biondi congelati. Una mano. La sua... mano. Abbandonata e durissima, livida.
Ho faticato molto a trovare il coraggio di spostare il mantello dal suo volto. Due volte ho chiuso gli occhi, due volte li ho riaperti e finalmente li ho specchiati nei suoi, spalancati.
... Ludmilla, che cosa ti hanno fatto.
Sono crollato in ginocchio accanto a te, incapace di fiatare. Sopraffatto dall'orrore.
Soltanto ieri ridevamo insieme e progettavamo il nostro futuro, e tu eri viva e raggiante accanto a me.... poi sei svanita nella notte. Ed ecco dove ci hanno condotto tutte le nostre ricerche. A questo corpo livido, svergognato nel suo pudore, esposto agli occhi di tutti su una distesa ghiacciata di neve. Ti hanno strappato il cuore e l'hanno portato via.

Prego gli Dei che tu non abbia sofferto, ma è una preghiera vana, lo leggo nei tuoi occhi. Hai sofferto. Hai sofferto, hai sentito tutto, hai "capito" tutto.
Ludmilla mia. Riposa in pace...

Dei tutti, datemi la forza di vendicare la donna che amavo. Datemi di scoprire chi ha compiuto un simile scempio.
Datemi giustizia. O me la farò da solo.

Ludmilla - Addio (blog)
scritto da Andrè Navon , 16:36 | permalink | markup wiki | commenti (0)
 
16 dicembre 517
Venerdì 21 Novembre 2008

"Maledetta! Esci da questa casa e non farvi più ritorno".
Ecco cosa dovrei trovare il coraggio di dirti. "Vattene, sparisci, tu e quella maledetta collana che ti ha dato alla testa, che ti ha fatto sporcare il cuore di sangue, che ti ha trasformata in una donna che non riconosco più, che non è più mia figlia".

Non ce la faccio... Che gli Dei mi perdonino, non ce la faccio!
Lynn, figlia mia, che cosa ti è successo!
Quale perversa soddisfazione trovi nel seminare discordia, nello spingere l'uno contro l'altro uomini d'arme? Nel concederti a loro, ahimè ne sono certo, come l'ultima delle cortigiane? Perchè, perchè tutto questo?

Ai tempi in cui Alan Lee ti ingannò, quando passavi le ore a piangere nella tua stanza col cuore spezzato, ero io quello animato dall'odio. Io e tuo fratello avremmo dato qualunque cosa pur di ottenere vendetta.
Che questa sia la crudele risposta alle nostre preghiere? Che sia "tu", ciò che più abbiamo di caro, di prezioso, quel che abbiamo dovuto sacrificare per vedere il giovane Lee giacere in una pozza di sangue, senza vita?

Mio nonno Bert lo diceva sempre: "state attenti a quello che chiedete nelle vostre preghiere, perchè non è detto che vi piacerà vederle esaudite. State attenti, perchè gli Dei ascoltano... e puniscono".

Lynn, figlia mia, perchè, perchè!
Prima hai iniziato ad accompagnarti a quel giovane Broderik, quel cadetto. Lo hai spinto a sfidare Alan Lee, che lo ha sconfitto e ucciso. Poi è stato il turno di Hector, e anche lui ha incrociato la lama con Alan Lee, stavolta con successo. E Lee è morto.
Adesso è Sir Kleek l'uomo a cui ti accompagni. Domani chi sarà?

Vergognati, vergognati! Dov'è finito il tuo onore? Credi che sia un vanto sfoggiare i gioielli che ti regalano questi sporchi ricconi in cambio delle tue grazie?
E quella collana maledetta, quella collana da cui è iniziato tutto... toglitela, per gli Dei! Levatela da quel collo, una volta tanto!
Te la strapperei, se potessi, te la strapperei. Te la strapperei e la butterei nel Dymiras.
A volte, mentre ti guardo nei tuoi scandalosi andirivieni, scorgo un sinistro bagliore nella sua pietra più lucente. Lo stesso bagliore che trovo nei tuoi occhi un tempo così innocenti e adesso tanto freddi, crudeli.

Lynn, figlia mia, pentiti finchè sei in tempo.
Sfila dal collo quel gioiello, restituisci i doni che ti hanno fatto quei cavalieri, torna la ragazza che eri una volta. Se pensi che ormai sia troppo compromesso il tuo nome non importa, cambieremo città, abbandoneremo Achenar. Tutto quello che desideri.
Sei ancora giovane, puoi tornare in te, farti una famiglia, vivere nell'onore e nella grazia degli Dei.

Ti prego, Lynn... ti prego.


Diamante insanguinato (blog)
scritto da Mastro Luke , 10:35 | permalink | markup wiki | commenti (0)
 
3 dicembre 517
Martedì 11 Novembre 2008

Il vento cambierà ancora.

E' a te che rivolgo le mie preghiere, Maestro del Vento. Tu che mi hai insegnato a volare e mi hai condotta tra le nuvole, mostrando il coraggio, l'onore, la fede.

Oggi è nato tuo figlio.

Non sei più tra noi ad accoglierlo, la morte ti ha preso molti mesi fa. Eppure mai come adesso ti sento insieme a me, nei sogni, nel tepore di questo bambino, nel freddo che spinge contro le mie finestre.
Non ho mai pensato che sposare un Cavaliere fosse una scelta saggia. Sapevo che gli onori che ci erano riservati sarebbero stati caduchi, che presto o tardi il vento sarebbe cambiato e che chi prima si inchinava al mio passaggio chiamandomi Lady avrebbe avuto il suo turno per guardarmi sprezzante, per umiliarmi.

Il vento è cambiato, e molti hanno infangato il tuo nome, adesso che non sei più qui a difenderlo con il tuo sguardo e la tua spada. Ho dovuto abbandonare Anthien, cercare riparo nella casa paterna, dove mi ha accolta un coro di "te l'avevo detto", le lacrime di mia madre, il disprezzo dei miei fratelli.
Tanto in passato erano orgogliosi della mia scelta, tanto più in fretta mi hanno adesso voltato le spalle, e trasformato quell'orgoglio in vergogna.
Ma non li detesto per questo, li compatisco.
Perchè loro non possono capire.
Loro non sanno leggere il tuo sguardo negli occhi di nostro figlio. Non sanno vedere nelle sue manine sottili la presa salda che un giorno sosterrà la spada che fu tua, e che il Barone ha avuto l'onestà di restituirmi.
Sei stato chiamato "traditore", la tua compagnia annientata. Tutto ciò per cui hai lottato in questi anni, le missioni che ti tenevano così spesso lontano da me, la fede nel tuo incarico... tutto è stato disconosciuto. Ma il vento cambierà ancora.

Kilian, amore mio.

Niente è brutto come sembra. E anche questa ingiustizia finirà. Il tuo nome sarà lavato da ogni infamia, e il coraggio che hai sempre mostrato, fino all'ultimo, fino al momento in cui hai scelto di darti la morte, sarà sostegno per il nostro bambino, lo guiderà nella vita a testa alta. La sua strada inizia là dove un'altra termina.
Mi dicevi che un Maestro del Vento deve saper vivere tante vite diverse. In questo bambino che stringo a me c'è la tua vita. Nei sogni che faccio ogni notte, e ogni giorno, c'è la tua vita. Nella spada che ti è stata accanto in tante battaglie, e che combatterà ancora, c'è la tua vita.
Sei con me in ogni alito di vento, in ogni brivido, in ogni odore. Sei con me sempre, in questo bambino che porta il tuo nome, nel ricordo e nella fantasia.

Non rimpiango nulla, e so che sei orgoglioso di me.

Addio Maestri del Vento (blog)
scritto da Elianne Cross , 11:31 | permalink | markup wiki | commenti (0)
 
12 novembre 517
Giovedì 28 Agosto 2008

La donna senza cuore

Ricordo tutto, Andrè. Ricordo le scale, la penombra, le storie che raccontavi per spaventarmi. Anche questa volta hai provato a farmi paura, per tenermi imprigionata nei tuoi sogni. Ma non sono più la bambina che portava le trecce e ti seguiva ovunque tu volessi, non condivido più i tuoi sogni: ancora non l'hai capito? Ho fatto le mie scelte, e tu le tue... quando sarai pronto ad accettarlo?
"Diventeremo grandi, importanti, al nostro nome si inchinerà tutta Laon..." ricordi? I sogni di gloria, le promesse all'ombra della nostra vecchia torre scalcinata, le mani intrecciate... "Navon... Navon..." Ricordi? O custodisci soltanto i ricordi funzionali al tuo nuovo gioco? Ricordi ancora qualcosa?

No, non è piccolo il prezzo da pagare per quella gloria che ci eravamo promessi. Nè è stato semplice superare la ripugnanza di condividere il talamo con il vecchio barone, come sposa di suo figlio ormai infermo. Ma all'iniziale disgusto si è sostituita una strana simpatia, un misto di compassione e tenerezza per il giovanile entusiasmo che un uomo, che fino a poco tempo fa mi incuteva tanto timore, ha adesso iniziato a infondere in ogni suo tentativo di ingravidarmi, per garantire così una discendenza alla sua stirpe sfortunata.
Ma no, non è proprio simpatia.. con te posso essere sincera. E' orgoglio. L'orgoglio di vedere il Barone che si inchina davanti a me, trepidante come un adolescente, imbarazzato, umiliato nel suo bisogno di me, pronto ad assecondare ogni mio desiderio.
Sono passate soltanto poche settimane, eppure sembra passato un secolo da quando mi sono presentata in udienza da lui con la mia offerta. Ostentavo sicurezza, ma dentro di me tremavo. E invece è andato tutto come volevo, e adesso non resta che aspettare che le visite notturne del mio Signore diano i loro frutti. Prego che avvenga il prima possibile.
Non è certamente il modo più ortodosso, nè il più piacevole o elegante di diventare Baronessa. Ma è la strada che il destino mi ha messo davanti, e sono felice di aver trovato il coraggio di percorrerla.

Quanto al mio ufficiale marito, il povero Rostand è in condizioni orrende. Immobilizzato quasi del tutto, stenta persino a parlare, e ogni volta che prova a farlo sbava in modo disgustoso. Si vede dai suoi occhi che è ancora lucido, e non condivide quello che ha faticosamente definito "sacrilegio". Tuttavia sa di non potersi opporre, e conduciamo vite separate. Le rare volte che incrocio il suo sguardo mi vengono i brividi.
L'unica persona divertente, con cui trascorro gran parte delle mie giornate, è la dama di compagnia della Baronessina.
Lady Emanuelle è stata diseredata ed è, a quanto si mormora, destinata a terminare i suoi giorni in un convento. La sua dama di compagnia è rimasta qui ed è adesso al mio servizio: si chiama Imielle, è una ragazza allegra e sa sempre tutto di tutti. Se non fosse per lei, le giornate durerebbero molto di più. Ti piacerebbe... o forse no, non più... non adesso che hai battuto così forte la testa. E forse non è stata nemmeno quella la botta più forte.

Sono "la donna senza cuore", così mi dicevi... ma come vedi non mi sono dimenticata di te. Appena ho saputo del tuo incidente sono corsa qui a Navon, per sincerarmi che tu non fossi in pericolo di vita. Non lo sei, vero?
La ragazza che ti assiste, Ludmilla, dice che puoi sentirmi. Che capisci quello che ti dico, che sei semplicemente addormentato un po' più profondamente del normale, ma che ti sveglierai presto. Mi chiedo come faccia a saperlo. Dice che riesci a sorridere, che sorridi sempre quando lei ti racconta del villaggio di Luceen, di come procedono bene i lavori. Perchè a me non sorridi, allora? Sul serio quelle catapecchie e quei villici sono più importanti di me?

Sai, ho parlato al Barone di Luceen, come ti avevo promesso. Appena ti rimetterai, sarai ricevuto a Laon e investito della signoria di quel villaggio, che non sarà più necessario tenere nascosto. Il tuo stupido sogno si avvera... grazie a me.
...
Ah, adesso... *adesso* sorridi...
...
Io butterei tutto giù. Darei fuoco a quelle quattro case, scaccerei quei villici come cani randagi... è così Andrè, e tanto più li maledico adesso che ti vedo così pallido in questo letto. Per colpa loro, di quel tetto, di quei travi, di quegli stupidi contadini che non potevano ripararselo da solo. E maledico il fatto che sei un imbecille, un bambino mai cresciuto, un entusiasta... Perchè non usi mai il cervello? Perchè non ti rendi mai conto quando è il caso di smetterla? Perchè?
Anche quando fai il sant'uomo sei e resti un egoista.

E se tu non ti svegliassi più? Quanto assurda sarebbe la mia solitudine?

... non.... non ...

Quello che sto facendo è anche per te, per noi, per la nostra famiglia. Non devi morire adesso, perchè se resisti un altro po' riuscirai a diventare Lord, anche se non te lo meriti. Andrè, perchè adesso mi sembra che non te ne importi niente?
Eppure la meravigliosa luce del potere ha sempre attratto anche te. L'ambizione che ci accumunava... l'orgoglio... dov'è finito il fratello che mi parlava dei nobili, delle guerre e dei tornei? Delle armature splendenti, degli stendardi al vento... dov'è andato quel fratello? Che fine ha fatto?

...

Dopo due giorni socchiudi finalmente gli occhi... con lentezza torni alla vita. Cerco il tuo sguardo.
Mi riconosci, è un barlume, ma non è me che cerchi, non è me che vuoi vicina in questo momento. Sento i tuoi occhi mi oltrepassano, non ti basto. Capisco.
Raggiungo la porta, chiamo Ludmilla, le dico "si è svegliato".
Non faccio in tempo a finire la frase che lei quasi mi spinge per entrare, esultante. Si china accanto al tuo letto, ti prende la mano. Tu ricambi la stretta.
E improvvisamente so tutto.
Non ha senso, non lei, non una persona così insignificante. Eppure è come se il futuro mi passasse davanti, come se tu mi dicessi mille cose, con quello sguardo che mi evita, che cerca gli occhi innocenti - e sciocchi, e infantili - di quella popolana.
E' ora che io vada.
Sei vivo, ti rimetterai. E la prossima volta che ci vedremo sarà a Laon, nel mio palazzo. Quando tu, chissà, forse già sposato a questa insignificante Ludmilla, chiederai udienza al padre del mio sposo, per ottenere il privilegio di essere Dominus di Luceen. Sarò io a permetterti di coronare il tuo stupido sogno. Io che già porterò in grembo il futuro barone di Laon.
Addio, fratello mio. Non abbiamo altro da dirci.

Carmen Navon - Immagine 3 (blog)
scritto da Lady Carmen Navon Beart , 23:56 | permalink | markup wiki | commenti (0)
 
11 ottobre 517
Venerdì 18 Luglio 2008

... per avermi aiutata.... per avermi aiutata... per avermi aiutatA....

E' una donna.
Papà dice di non fidarmi, che anche questo è uno scherzo di cattivo gusto. Come minimo tra qualche giorno arriverà qualcuno a dirmi che l'ho rubata, o qualcosa del genere.
"Portala alle guardie... coi tempi che corrono.... non vorrei fosse una vendetta di quel tizio, un modo per far ricadere su di noi delle colpe che non ci appartengono".
Il Pavone. E' quello il problema.
Io non credo che sia una mossa per incolparmi di una cosa tanto assurda, tanto più che c'è questa lettera che chiaramente dimostra la mia buona fede. Ma certo questa è una collana di brillanti. Una collana di quelle che il Pavone ruba.
Mio fratello ha commentato soltanto: "e quindi il Pavone è una donna?"
E' sempre il solito...

Comunque eccomi qua, con questa collana assurda tra le mani.
E' bella, bella da morire. Il diamante che ha al centro brilla di una luce strana, che sembra provenga da dentro, piuttosto che riflettere quella esterna. Sono veramente belli, i diamanti.

Riuscirò mai a indossarla? Fuori dalla mia stanza, intendo. Riuscirò mai ad avere l'occasione per vestire un simile splendore? Papà mi guarda con uno sguardo strano, preoccupato. Penso che adesso maledica questa collana. Mentre io sento che il gioiello che tengo tra le mani rappresenta in qualche modo una "responsabilità".
No, naturalmente non posso dirlo a papà... nè a mio fratello. Non posso dirgli degli strani pensieri che mi attraversano la mente in queste ore.
Ma lo "sento", e so che questa collana costituisce una possibilità immensa. Il mio cuore resterà puro e luminoso come si dice nella lettera, e l'orgoglio di essere una persona speciale finalmente potrà emergere come è giusto che sia. Perchè io SONO una persona speciale. E questa collana, che sembra a momenti animata di vita propria, sembra dirmelo con tutto il suo splendore.

Onorerò la sua bellezza. Mi metterò al suo servizio, ed al servizio del mio intimo splendore.
Che cosa buffa, entusiasmante. Dovrei avere paura.... eppure sento soltanto euforia, sicurezza, sento che con questa collana indosso sarò... più di me stessa, come due persone in una. Splendide, coraggiose e forti.

Sono pronta.

Tulipano - Immagine 1
scritto da Lynn Cope , 02:27 | permalink | markup wiki | commenti (0)
 
8 ottobre 517
Lunedì 23 Giugno 2008

Lettera

Cara Bernadette,
ti scrivo dopo così tanto tempo perché solo a te posso chiedere aiuto, solo di te mi fido abbastanza. Ti prego di perdonare il mio lungo silenzio, e se non lo puoi perdonare spero tu possa almeno accettarlo e concedere riparo ai due piccoli ospiti che ti mando.
Questi bambini sono mio figlio Pip e Solletico, il figlio del mio domestico.
Ho bisogno che siano lontano da me, da Achenar, da questa casa, per qualche tempo.
Non serve che ti dia troppi dettagli: è una storia complicata che anche io conosco superficialmente e che riguarda alcuni amici di tuo fratello che sto ospitando in questi giorni a casa mia. Ho ragione di credere che si stiano cacciando in qualche guaio, e che ciò possa comportare dei seri rischi anche per questa casa. Non voglio che i bambini ci vadano di mezzo.
Spero che tu stia bene, ti penso sempre.

Karl

Karl Anderson e Bernadette Quart - Immagine

scritto da Karl Anderson , 14:25 | permalink | markup wiki | commenti (4)
 
4 ottobre 517
Martedì 10 Giugno 2008

Tre stelle

La prima stella è l'arroganza.
La seconda stella è la viltà.
La terza stella è la lascivia.

Eccole le tre stelle dei nobili. Ecco le tre stelle di Sir Lee.
Sono contento che quel buzzurro amico di Sir Anderson oggi me l'abbia ricordato. E' importante ogni tanto ripensarci, scrostare le cicatrici, alimentare l'astio che il tempo tenderebbe a placare.
Mia figlia è stata umiliata e ferita, ha concesso la sua fiducia ad un uomo che non la meritava, e continua a pagare ogni giorno per il suo errore. Non si lamenta, non piange mai, lavora con dedizione e riserva ai suoi familiari un affetto inesauribile. Eppure i suoi occhi oggi, quando quell'uomo enorme e arrogante l'ha offesa, non sono riusciti a nascondere il dolore che prova, il rimpianto.

Prego gli Dei che Lynn trovi presto un brav'uomo onesto disposto a sposarla. Un uomo che cancelli dal suo viso la tristezza, che riconosca in lei la persona buona e generosa che è, e che non la tradisca, non la abbandoni, non le faccia mancare nulla.

Ma prego anche che questi nobilotti vili e fanfaroni conoscano le lacrime, conoscano il dolore e la solitudine, sappiano cosa vuol dire vedere una persona cara che soffre e non poter fare nulla per aiutarla.

Prego che la scontino, che paghino per quel che hanno fatto a noi, povera gente onesta.

Accidenti a loro. Prego che la paghino con tutti gli interessi.

Tre Stelle - Immagine 1

scritto da Mastro Luke , 11:28 | permalink | markup wiki | commenti (0)
 
Martedì 10 Giugno 2008

Tre stelle

La prima stella è l'arroganza.
La seconda stella è la viltà.
La terza stella è la lascivia.

Eccole le tre stelle dei nobili. Ecco le tre stelle di Sir Lee.
Sono contento che quel buzzurro amico di Sir Anderson oggi me l'abbia ricordato. E' importante ogni tanto ripensarci, scrostare le cicatrici, alimentare l'astio che il tempo tenderebbe a placare.
Mia figlia è stata umiliata e ferita, ha concesso la sua fiducia ad un uomo che non la meritava, e continua a pagare ogni giorno per il suo errore. Non si lamenta, non piange mai, lavora con dedizione e riserva ai suoi familiari un affetto inesauribile. Eppure i suoi occhi oggi, quando quell'uomo enorme e arrogante l'ha offesa, non sono riusciti a nascondere il dolore che prova, il rimpianto.

Prego gli Dei che Lynn trovi presto un brav'uomo onesto disposto a sposarla. Un uomo che cancelli dal suo viso la tristezza, che riconosca in lei la persona buona e generosa che è, e che non la tradisca, non la abbandoni, non le faccia mancare nulla.

Ma prego anche che questi nobilotti vili e fanfaroni conoscano le lacrime, conoscano il dolore e la solitudine, sappiano cosa vuol dire vedere una persona cara che soffre e non poter fare nulla per aiutarla.

Prego che la scontino, che paghino per quel che hanno fatto a noi, povera gente onesta.

Accidenti a loro. Prego che la paghino con tutti gli interessi.

Tre Stelle - Immagine 1

scritto da Mastro Luke , 11:27 | permalink | markup wiki | commenti (0)
 
2 ottobre 517
Sabato 24 Maggio 2008

dimenticare

Dovrei essere felice, sollevato, dovrei sentirmi finalmente libero - e soltanto libero - da un incubo durato più di un anno.
L'odore di quel vento, il colore del cielo tanto denso da confondersi con l'acqua, i riflessi della sua luce innaturale e senza origine... sbiadiscono poco a poco nella mia mente. Ne sono fuori adesso.
Grazie agli Dei che ci hanno protetto, grazie al coraggio di Solice, grazie alle preghiere di Padre Vulcano, è tutto finito bene. Non resta che consegnare questi schizzi, tutti i disegni che ho fatto per conto dell'Inquisizione, e metterci una pietra sopra, tornare a Laon, alla mia vita.
Avevo seppellito qualcosa del mio cuore in quella valle malsana, e quel pezzetto di cuore è stato trovato, scavato, tirato fuori e bruciato. Non esiste più adesso e non ho più alcun legame con quel luogo.

Eppure stamattina mi sono svegliato col sapore del sangue in bocca, e subito mi sono tornate in mente immagini feroci e morbose che avrei voluto cancellare.
Forse è stata la visita, ieri, di Solice, a risvegliarmi simili ricordi. Ho riconosciuto il gusto del sangue ed il cuore ha iniziato a battermi all'impazzata, e soltanto dopo qualche momento ho capito che mi ero semplicemente morso il labbro, e che il sangue che sentivo era il mio.
Che gli dei mi perdonino...
E poi ci sono queste poche note che mi perseguitano. Sottili, simili a campanellini. Non so perchè, ma sento che riguardano Solice, che riguardano quel "mondo", la mia valle dove non tornerò più.

Non posso continuare a macerarmi nella nostalgia di un luogo che per me non esiste più. Non posso indugiare in ricordi malsani e alimentare la fiamma più oscura della mia anima. Sono un uomo libero, e da uomo libero devo vivere.
Perchè la parola "libero" somiglia così tanto alla parola "solo"?


scritto da Benton , 07:36 | permalink | markup wiki | commenti (0)
 
20 settembre 517
Mercoledì 30 Aprile 2008

Vittoria

Ho vinto la battaglia incominciata a giugno a seguito del mio ritorno: le settimane di silenzio in cui nessuno voleva e poteva parlarmi non sono che un ricordo lontano che presto non esisterà più: quell'esperienza giace sepolta in un baule che nessuno avrà il coraggio di riaprire, lo stesso in cui ho chiuso la mia esperienza di veste bianca. E' uno scrigno piccolo e sigillato, dove l'aria è poca e ben presto comincerà a mancare: in quel preciso istante i miei ricordi cominceranno ad annaspare lentamente, alla ricerca disperata di quella parte di me stessa che non c'è più. E io sarò lì, fuori dallo scrigno, a sentirli morire.

Ho vinto la stanza che un tempo fu di mia madre e di lei sola: il monastero è stato il luogo in cui lei ha voluto mandarmi con tanta veemenza, forse per tenermi al di fuori degli ambienti di palazzo: ora lei è morta, e io sono qui nel letto che occupò quando venne per la prima volta a Beid e successivamente quando si ammalò: le mani strette attorno alle coperte un tempo sue e adesso mie, la testa appena posata sul suo guanciale un tempo suo... adesso mio. Se mai stanotte sognerò qualcosa, spero di sognare di essere lei.

Ho vinto, e stavolta lontana dal monastero, la sfida con la Verità. Ricordo vagamente una filastrocca che parlava del silenzio paragonandolo all'oro. Yera si sbagliava, se sei nata nel posto giusto può essere molto meno caro: è una lezione che ha imparato il viandante sorpreso tra Beid e Chalard dagli uomini di sir Thomas pochi giorni prima del Palio, che tra un bicchiere di vino e l'altro raccontava di aver sentito una storia che riguardava me, la figlia maggiore di Elias Kenson. Quando è stato condotto a palazzo mio padre ha voluto mostrarmelo prima di infliggergli cinquanta frustate: quando l'ho guardato negli occhi ho provato pietà per lui, pensando al dolore che avrebbe provato. Mi sbagliavo: le frustate non portano dolore, portano la morte. Alla ventesima è caduto in terra, alla trentesima la sua schiena era poco più che una soffice spugna di sangue. Alla trentaquattresima mio fratello Ryan ha detto che erano sufficienti, ma ormai non c'era più nulla da fare per quel disgraziato: da quel giorno è calato il Silenzio, che dura tutt'ora. Con un pò di fortuna non ce ne saranno altri: la notizia dell'esecuzione ha fatto il giro della marca, e chiunque abbia sentito quella storia ora sa che è stata punita come è costume fare con le molte altre calunnie che i popolani invidiosi narrano sul conto dei nobili.

Ho vinto il cuore di sir Thomas. Il nostro fidanzamento è stato annunciato oggi stesso, nel giorno del compleanno di mia sorella che non è qui: una ricorrenza che mio padre ha voluto a tutti i costi onorare, forse aspettandosi che lei sarebbe tornata per l'occasione. Si sbaglia: Solice ha scelto di condurre altrove la sua vita, lontana dalla sua famiglia e dalla sua casa. Dove sarai ora, piccoletta? Scommetto che non ti sei neppure ricordata di che giorno è oggi... Ah, e spero che tu non me ne voglia a male: lo so che ti piaceva ma diciamocelo francamente, se aspettava te stava fresco.

Dimenticare non è stato facile, tornare a vivere non è stato facile. Finalmente quei morsi sono scomparsi del tutto, finalmente il disgusto di essere stata il suo... pasto... è stato dimenticato: di quell'esperienza non mi resta che un nome che ho deciso di non pronunciare più fino a quando non lo vedrò ancora: e quel giorno, fosse anch'egli la mano sinistra di Azatoth, io lo saprò punire per quello che mi ha fatto: e adesso, finalmente, comincio ad avere i mezzi per farlo.

Ho vinto.

Rosalie Lambert - Immagine 3
scritto da Rosalie , 04:49 | permalink | markup wiki | commenti (2)
 
17 settembre 517
Venerdì 18 Aprile 2008

Il mistero del panettone

Mia sorella ultimamente è un poco strana.

Da quando sono venuti i soldati viene qui quasi giorno con la scusa di portare dolci e torte di pane, e anche se non me lo dice io lo so che viene per me, per assicurarsi che io stia bene e che non mi succeda nulla. Ma cosa dovrebbe succedermi? Gliel'avrò detto almeno dieci volte che io i soldati manco li ho visti...

...Anche se non è poi così tanto vero che non li ho visti: il giorno in cui ci hanno attaccati io ero con Quentin e Janis a cercare i vermi, nel cortile: Quentin è un vero mago a trovarli, i vermi. E' uno di quelli che sa leggere e scrivere meglio, e conosce anche un sacco di cose. Quando andrò via di qui penso che lo porterò con me, uno con le sue doti potrebbe farmi comodo. Janis invece non è tanto sveglio ma corre veloce... non quanto me, ma veloce. Quando Rebecca scopre che siamo usciti e ci insegue per il cortile io e Janis corriamo più veloce di tutti, mentre Quentin spesso resta indietro e quando finalmente arriva si butta per terra e sembra che sta per morire, e gli esce della bavetta schifosa dalla bocca e dal naso. Rebecca dice che non sta tanto bene e che deve fare delle inalazioni tutti i giorni dispari ma per me è una cazzata, perché dopo qualche minuto si alza e sta meglio di noialtri messi insieme.

Insomma quel giorno c'era pochissima gente al collegio perché era morto un sacerdote importante, e così eravamo riusciti a tornare in cortile prima di cena: ci trovavamo a metà strada sul muretto che porta alla tana dei vermi... no, non sono vermi sono LOMBRICHI, così ha detto Quentin una volta... quando sentiamo rumore di zoccoli che si avvicinano. Io ho capito subito che doveva trattarsi di cavalieri e l'ho detto a Janis, che è subito corso ad arrampicarsi sul muretto: "sei uno stupido", gli ho urlato: "se li vedi in faccia poi t'ammazzano". Ho detto quella cosa perché mia sorella una mi ha spiegato che se qualcuno ha una spada o un'arma di quel tipo è sempre molto, molto meglio non vederlo mai in faccia. Così si evitano guai inutili.

"Hanno tutti l'elmo" aveva urlato Janis, ancora affannato per l'arrampicata. "Che ti strilli? Sei scemo?" gli ho risposto io. Gli ho urlato contro, a quel cretino, ma ero felice per lui: se Janis non era riuscito a vederli in faccia, forse non l'avrebbero ammazzato. E così è stato: quei mentecatti hanno ammazzato un sacco di Paladini, ma Janis quella sera stessa era seduto alla mensa a mangiarsi le uova con la pancetta. Così sono salito pure io su quel muretto, e ho dato un'occhiata a quella gente, alle loro armature per vedere se erano simili a quelle dei soldati di Rigel. Niente di più diverso, mai visti prima.

... Forse mia sorella mi chiede tante volte la stessa cosa perché si rende conto che non le ho detto tutto quanto, e che in fondo su quel muretto ci sono salito pure io. Ma il mio compito è di proteggerla, certe cose è meglio che lei non le sappia altrimenti poi si preoccupa e fa un casino come quella volta a Rigel in cui mescolò il vino con l'aceto e perse il lavoro e ci toccò mangiare biscotti secchi per giorni e giorni.

Un'altra cosa che ho detto un pò diversa a mia sorella, e anche a Guelfo quando è venuto a trovarmi, è che se torneranno me ne starò buono... Non è esattamente così che andrà. Ne ho già parlato con Quentin e Janis, e anche con Leo e Patrick: abbiamo rimediato dei manici di scopa e anche qualche coltello di stagno e la prossima volta non ce ne staremo certo con le mani in mano, ma aiuteremo i Paladini. Ovviamente è importante non fare casino, quindi ho dato anche delle cariche a ciascuno di noi: io sono il Guardiano del Tempio, mentre Janis, Leo e Patrick sono i tre Custodi: ho anche nominato una Custode femmina, Rita, che viene spesso a giocare con noi e che anche se è piena di buona volontà finisce per starci sempre tra i piedi. Quentin invece non ha proprio voluto partecipare a questa cosa, ha detto che secondo lui potrebbe persino essere una mezza bestemmia... ma secondo me no.

... Ma non è questa la cosa più strana che ha fatto mia sorella. Quello che mi ha sorpreso è come ha reagito quando le ho detto che Guelfo è passato a trovarmi. All'inizio è stata contenta, quasi raggiante, ma mano a mano che le ho raccontato com'era andata ha cominciato a fare domande sempre più strane. Me lo ha anche chiesto tre o quattro volte di raccontarle come era andata, e ogni volta che glielo ripetevo ricominciava a farmi domande strane, al punto che ho pensato che potesse essere preoccupata per Guelfo e i suoi compagni. Allora le ho spiegato che Guelfo è un eroe, che il suo lavoro è di dare la caccia ai cavalieri rinnegati come quelli che ci hanno attaccati... ma lei era ancora piuttosto agitata, a tratti sembrava persino triste. Le ho chiesto se era preoccupata e mi ha detto di no, ma era chiaro che mentiva: allora le ho chiesto se era innamorata di Guelfo e a quel punto lei è scoppiata a ridere, si è messa a dire che questa cosa non stava nè in cielo nè in terra e mi ha fatto giurare che non avrei mai più detto una cosa del genere! Si è agitata così tanto che mi sono messo a ridere anche io, e ho pensato che era davvero bello ridere insieme così dopo tanto tempo: purtroppo poco dopo siamo tornati seri, anche perché è passato in lontananza Padre Horace e una veste bianca ci ha detto di fare silenzio per rispetto ai morti.

Nailah mi ha anche chiesto tre o quattro volte se il panettone a Guelfo gli era piaciuto, e io ho detto di si, che gli era piaciuto, e ogni volta lei commentava che era ben strano che gli fosse piaciuto tanto perché quel panettone era vecchio almeno di due giorni, e io a ripetergli che SI GLI ERA PIACIUTO QUEL CAVOLO DI PANETT...

da quel giorno Nailah passa tutte le mattine, e ogni volta ci porta un panettone nuovo di zecca. Per me gatta ci cova. Staremo a vedere.

Jacob - Immagine 1
scritto da Jacob , 02:47 | permalink | markup wiki | commenti (0)
 
11 settembre 517
Giovedì 27 Marzo 2008

La casa dei fantasmi

"Non ce l'hai il coraggio di scendere in cantina", mi dice. Guardo Carmen e sorrido.
"Sei tu quella che non ne ha il coraggio. Guardami, sto andando."
Ha otto anni, porta le trecce ed è già abbastanza orgogliosa da venirmi dietro, o troppo paurosa per restare fuori da sola tra le sterpaglie.
Oltrepassiamo la porta sfasciata, dentro la casa dei fantasmi è tutto buio. Pezzi di mobili, un gran puzzo di animali selvatici, ragnatele.
Silenzio.
"Hai sentito?" le faccio. Lei annuisce. "Veniva da sotto...." mi si fa più vicina. "Sono loro? Sono i ''fantasmi''?"
"Non lo so. Potrebbe essere l'uomo senza testa.... o la donna senza cuore"
"O tutti e due?"
"O tutti e due", annuisco, e muovo qualche passo verso le scale che portano alla cantina della casa abbandonata.
Nella penombra sento la mano di Carmen che trova la mia e la stringe forte, ricambio la stretta. "Non avere paura, ci sono io a proteggerti". So che è così, e che lei mi crede. I fantasmi che ci aspettano tra le ombre della vecchia casa non possono farci del male, se restiamo insieme.

Adesso che questi cinquanta disperati si aggirano smarriti tra i ruderi, dopo tanti anni sento ancora la stretta della mano di mia sorella nella mia, e vedo nei loro occhi lo stesso stupore, la stessa sua paura davanti all'ignoto. Ma vedo anche la stessa fiducia.
"Ci sono io a proteggerti", le dissi. E a proteggere tutti loro?
Mi sto infilando in un casino enorme.

Eppure ho la strana sensazione che sia più semplice ora proteggere queste persone da chi dà loro la caccia, cavalieri spietati, assassini e nobili satanisti, che non proteggere la mia Carmen da sè stessa.
Parlando col mio buon amico Guelfo mi sono sentito finalmente compreso in queste mie preoccupazioni, lui che ancora più di me deve gestire un difficile rapporto con sua sorella, Desiree. Il fatto che ella abbia deciso di restare qui alla torre mi preoccupa, e la sua amicizia con Carmen mi preoccupa ancora di più... Mi costruirà un laboratorio alchemico in casa, per meglio giocare con gli elementi della natura e i sentimenti delle persone.
Naturalmente ho detto di sì. Sono io l'uomo senza testa.

Poi c'è Solice. La principessa vestita di rosso che si rimbocca le maniche e scava a mani nude tra le erbacce per indicare agli sfollati dove piantare le assi da risistemare. Coi capelli biondissimi legati, gli occhi semplici e infantili, ed un ascendente spaventoso su questa gente. Mi costruirà una cattedrale in casa. E come sempre non dirò di no. Ma almeno lei non è la donna senza cuore.
La guardo con la stessa ammirazione di questi villici. Il loro rispetto si fa distanza, autorità, ed ammanta questa ragazza di un'aura che la porta su un piano diverso dalle altre donne. Se stringessi la sua mano per guidarla nella cantina buia di questi ruderi, lo farei soltanto per proteggerla, come fosse ancora la bambina di otto anni che rimpiango tanto.

Il nostro fantasma è il tempo che passa e che ci rende diversi, ci fa dimenticare quello che siamo.
Ma mentre questa gente si affaccenda intorno alla casa dei fantasmi, mi sento di nuovo tornare un bambino, respiro il loro entusiasmo e la loro paura, il coraggio enorme che dimostrano nel voler ricominciare da capo una nuova vita.
Ha ragione Guelfo, mi distraggo un attimo e mi ritroverò a cavalcioni di qualche asse con un martello in mano ad inchiodare.

... sono proprio io l'uomo senza testa.



scritto da Sir Andrè Navon , 07:33 | permalink | markup wiki | commenti (0)
 
26 agosto 517
Sabato 16 Febbraio 2008

Luce di notte

Notte. Dimora delle stelle e dei segreti, manto in cui la ragione accetta di farsi avvolgere dai sogni, deponendo le armi e arrendendosi ad essi.

Non sono parole mie. Ricordo di averle lette da qualche parte: ora mi sono tornate in testa e, a quanto pare, non se ne andranno per un bel pò.

Conosco il calore del sole da quando ho memoria, dal giorno in cui mi legarono a una sedia: sopravvivere, vivere, proteggere la vita. Ho imparato a guardarlo negli occhi, a trovare la forza nei suoi raggi: a seguirlo senza sosta, trovandolo di giorno, cercandolo di notte. "Lontano dalla luce è l'ineffabile splendore", recitava la scritta sulla porta dell'alba. Stando a quanto ci ha detto una volta sir Marcus quella scritta è scomparsa oltre cento anni fa, ma io sono certo di averla vista quel giorno: non sapevo leggere, non ancora, ma ricordo distintamente il grigio di quei caratteri sul bianco del marmo immacolato della fortezza.

Quella scritta scomparve per volere di alcuni sacerdoti, preoccupati che la popolazione si fermasse al significato letterale di quella frase: "il nostro coraggio è nel sole e la nostra forza è nei suoi raggi", ci spiegò una volta sir Marcus, riferendosi proprio a quelle parole, "ma ciò che ci rende soldati della fede è la capacità di onorare le nostre vesti anche nelle notti senza luna e senza stelle, di trovare il nostro sole nell'oscurità più totale".

A sir Marcus quella frase piace, da anni intende rimettere quelle lettere al loro posto: ma ancora non lo ha fatto. Ammetto di aver sempre pensato che, se fossi vissuto cento anni fa, avrei fatto parte di quella popolazione che ha tirato un sospiro di sollievo vedendo sparire quelle parole così spaventose; e ammetto anche di aver sempre creduto di non essere in grado di vedere il sole di notte.

Fino a stanotte.

E' per questo che non riesco a chiudere gli occhi? Sapevo da tempo che era lì, ho cominciato a capirlo dal primo giorno in cui ho visto i suoi primi raggi: ma era giorno allora, e non era facile distinguerli. Poi d'un tratto fu notte: ricordo di aver sentito per la prima volta l'esigenza di cercare il suo bagliore, di avvicinarmi al suo calore: a Beid, nella taverna senza tempo. Fu lì, lontano dalla luce, che mi accorsi per la prima volta del suo ineffabile splendore. Poi fu ancora il sole, di giorno, e ancora una volta, di notte, a Rigel: un'altro sole? No, lo stesso: il medesimo giuramento, il medesimo impegno. La stessa battaglia, la stessa vita, mai realmente lontane perché mai realmente divise. Eppure non ho alzato lo sguardo, non ho avuto il coraggio di guardare negli occhi quella luce, spaventato come un bambino seduto su una sedia di fronte a caratteri sconosciuti, terrorizzato all'idea di scoprire che non avrei saputo decifrarla, che potesse rivelarsi a me ignota.

Fino a stanotte.

Pochi istanti fa ho rivolto i miei occhi verso quel sole: è per questo che non vogliono più chiudersi? Si, è per questo. E' per via del fatto che per la prima volta mi sento davvero felice, perché ora so di non essermi sbagliato. Il sole è più grande ora, più completo: è una luce che splende di notte, all'ombra di una candela che si spegne: posso sentirla vicino, ascoltare i battiti del suo cuore. Posso vivere dentro di lei e a lei posso arrendermi, trovando nella resa il coraggio e la forza che mi serve per amarla.

Non sarà facile, questo lo so. Ma ho preso la mia decisione e non ho intenzione di tirarmi indietro: quei caratteri misteriosi ora hanno un senso, ed è ciò che rende la mia fiamma eterna e immortale. Per questo stanotte non posso dormire: per questo, ora che ho trovato il mio sole, vorrei che questa notte non finisse mai.

Lucius Mahen (Blog)
scritto da Lucius Mahen , 05:52 | permalink | markup wiki | commenti (4)
 
23 agosto 517
Lunedì 11 Febbraio 2008

Santa Chiara e la rivolta

Brutto figlio di puttana, adesso lo sai come ci si sente a strisciare nel fango.
Questo è per mia sorella, mia madre, per tutte le persone che soffrono e muoiono a causa tua, a causa vostra.
E' stata Santa Chiara ad armare il mio braccio, a guidare questa freccia su di te e ad abbatterti. Non abbastanza in fretta da impedirti di colpire con la tua stregoneria i miei amici, Paul e Alain, Franzo e il Paladino. Ma abbastanza perchè tu non lo faccia mai più, e finisca di pronunciare le tue rune all'inferno.

E' la rivolta.
Yesso non ha perso tempo e anche Lord Wilhelm è caduto, e ora è prigioniero in attesa di essere giustiziato. I Maestri del Vento, uno dopo l'altro, stanno cadendo e moriranno tutti. Sta succedendo tutto così in fretta.
Siamo euforici, sconvolti, feriti e spaventati. Ma il coraggio che la Paladina ci ha portato, la memoria di tempi antichi in cui i nostri padri hanno alzato la testa davanti alla minaccia e all'ingiustizia, ci guida sulla retta via.

Solice è poco più che una bambina, avrà l'età di Marielle, e c'è qualcosa nei suoi occhi che me la ricorda. Forse la consapevolezza di avere visto troppe cose, troppo presto. Troppo giovane.
Cosa c'è di così spaventoso in quella valle? Tante volte ho pregato di poterci entrare anche io, per non lasciarti sola e spaventata, sorellina mia.
Ma adesso c'è Solice con noi, ed è anche lì con te, Marielle. Sarà lei a prenderti per mano e a guidarti fuori da quella valle di tenebra. Ho quasi paura ad accogliere la sottile speranza di non essere condannato a perderti... eppure la speranza mi travolge, adesso che verso il sangue dei nostri aguzzini, che trovo il coraggio di chiamarli finalmente con il loro nome.

Alziamo le falci, i forconi, le spade e le reti da pesca. Tutto in mano nostra diventerà un'arma. Adesso ci aspetta la torre, e non c'è niente che ci potrà fermare. Saremo liberi e lontani di qui, in un posto migliore dove ricominciare. Tra meno di un mese sarà la festa di Santa Chiara, e chissà dove saremo allora... Forse saremo tutti morti, nella pace di Kayah. O forse davvero riusciremo a realizzare il sogno, trovare una nuova casa, una nuova vita. In entrambi i casi staremo meglio di adesso: non abbiamo niente da perdere, fuorchè le nostre catene... e abbiamo un mondo da guadagnare.

Forza, andiamo!!!





scritto da Joshua Brò , 10:46 | permalink | markup wiki | commenti (0)
 
13 agosto 517
Mercoledì 21 Novembre 2007

La bella e la bestia

Finalmente inizio a capire.
Quanto folle devo essere sembrato nel mio tentativo di manifestare l'amore che provo per lei! Quanto sgraziato... e offensivo! Dopo quello che la poverina ha passato...
Adesso che ho parlato con suo fratello, tutte le stranezze del comportamento di Desiree, che mi sembravano soltanto vezzi stravaganti e seducenti, assumono un significato ben preciso: una disperata richiesta d'aiuto, sia pure mascherata dall'orgoglio e dalla profonda dignità che la contraddistingue.

Povera Desiree... non conosco i dettagli della tua "tragedia", nè so chi siano stati quei cattivi consiglieri che ti hanno fatto credere di essere perduta, e di non aver più diritto ad aspirare ad un matrimonio di rango.
Per timore di restare sola e derelitta, hai accettato di fidanzarti con quell'uomo che, a detta persino di un suo caro amico, è un "bambinone violento e irrascibile".

Come è possibile? Come può una donna stupenda come Desiree arrivare a credersi destinata ad una vita di rassegnazione?
Non posso sopportare che una principessa simile venga sfiorata dalle grosse e incolte mani di un uomo come Loic. E il solo pensiero che un giorno possa egli aspirare a dividere con lei il talamo nuziale mi riempie di disgusto.

Per fortuna suo fratello si rende conto del disastro incombente, e mi pare intenzionato a porvi rimedio. Spero che ci riesca, e nel frattempo farò del mio meglio per diventare all'altezza di chiedere la sua mano.
Mi rendo conto di non essere nobile, e che sarei per questo motivo io stesso un ripiego: ma un ripiego che si giustificherebbe nell'amore che le porto, e che spero un giorno lei ricambierà.
scritto da Peoh Blood , 11:54 | permalink | markup wiki | commenti (2)
 
7 agosto 517
Lunedì 17 Settembre 2007

il deficiente

Troppo deficiente anche per giocare a carte.
Sto qui che me lo guardo, con quel sorrisetto stampato in faccia, gli occhi persi chissà dove.
E questo sarebbe uno stregone? Ah, fossero tutti così il mondo sarebbe un posto migliore.

E' da ieri sera che 'sto scemo continua a chiamarmi "caro desy".
Mi fa ridere perchè lui e Peoh si sono presi una cotta per la stessa tipa, quella brunetta saputella che è venuta qui giù un paio di volte. Non so chi dei due sia più cretino.
Questo per lo meno è un demente, ma Peoh... bah. Non lo so dove ce l'abbia la testa.

Quel tizio grosso, che è sceso giù con la brunetta, è il suo fidanzato. Me l'ha detto pure a me, lo dice a tutti... poveraccio, cerca di marcare il territorio. Mi sembra un tipo a posto. Peccato che è ferito perchè una bel giro di braccio di ferro con uno come lui lo farei volentieri. Penso che potrebbe anche darmi del filo da torcere.

Ma Peoh, che zompetta intorno alla sua ragazza, con tutti i capelli al vento e sorrisi a cinquanta denti... secondo me finirà per farsi molto molto male. Fosse la prima volta... beh, peggio per lui, chi cerca trova! Avesse almeno il buon gusto di non andarlo a raccontare a destra e sinistra.

Hei, Deficiente, sai giocare a rubamazzetto?

"Si Si Caro Desy!"

... che palle.

Simon DeTop - Immagine 1
scritto da Il Vecchio Simon , 10:57 | permalink | markup wiki | commenti (1)
 
4 agosto 517
Lunedì 3 Settembre 2007

Evvai!!!!

Hanno detto di sì!
Sono troppo fichi, tocca ammetterlo. Hanno catturato il Monaco, sgominato una banda di avvelenatori, e adesso parlano da pari a pari con il Capitano delle Guardie e con Padre Gabriel. Sono coinvolti in un giro grosso davvero, anche se non riesco bene ancora a inquadrarlo. Qualcosa di serio bolle in pentola, roba che coinvolge personaggi potenti. Non siamo solo noi poveracci a fare i delinquenti: anche gente di grosso calibro ne fa di tutti i colori. E nel loro caso ci godo che qualcuno li mandi alla forca.
...
Lo so... se non fosse per colpa loro mio padre starebbe ancora qui con me. E invece morirà... o forse no. Forse combattendo al loro fianco potrò rendermi preziosa, e guadagnare meriti che saranno valutati con benevolenza da chi dovrà decidere il destino di papà.

Solice poi... è davvero dolce. Si preoccupa per me come se fossi sua sorella, mentre io le volevo solo sparare un dardo di balestra in testa e toglierla di mezzo. Forse è questo che insegnano ai Paladini. A essere un po' fessacchiotti, ma buoni e coraggiosi. Lei è così, e mi piace molto.

Guelfo è parecchio carino.
Ha l'aria da delinquente navigato, non so, un po' uno che "ha fatto la bella vita...". Non mi stupirei se fosse un mezzo baro, un contaballe, oltre che - nientemeno che - uno stregone. Credo che mi veda solo come una bambina... ma se non fosse per lui credo che Solice non avrebbe acconsentito, stasera.

Con gli altri ci ho parlato poco. Ci sono quei due marcantoni enormi che mi intimoriscono non poco, dai quali cercherò di restare alla larga. E poi Julie, che tutto sommato mi pare simpatica. Desiree è gentile, ha curato mio padre quando era ferito e rischiava la vita...
Insomma non è male, come gente.

Chi l'avrebbe mai detto?

Comunque non posso deluderli. Hanno fiducia in me e dovrò farmi valere.

Nickel - Immagine 1
scritto da Nickel , 15:23 | permalink | markup wiki | commenti (0)
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