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« Tra tre lune io ventinove cicli, io grande festa. Io nato giorno di.... luna gigante »
- Aiden Marnach -
 
Il Valvassore
Guelfo da Flavigny
 
creato il: 20/05/2005   messaggi totali: 60   commenti totali: 79
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19 Maggio 517
Mercoledì 21 Marzo 2007

Rifrazione Magica

Certo, è una linea di Ricerca a me quasi del tutto sconosciuta, ma l'applicazione mostratami da Vaenar mi ha lasciato a bocca aperta: l'arte di moltiplicare la propria immagine per confondere i nemici, sviare i loro attacchi e colpire da una posizione di vantaggio... se ben impiegata può capovolgere le sorti di un duello.
Devo ammettere che la prospettiva di proseguire gli studi sulla Pirocinesi, a me tanto congeniali, mi ha tentato. Ma sono consapevole della necessità di disporre di una nuova difesa nel più breve tempo possibile, e allo stesso tempo sento di dover tornare in Grazia di Pyros prima di poter percorrere nuovamente la Via della Fiamma; le mie mani sono ancora rosse del sangue di Valerie, la mia Fede ancora incrinata. E se intendo mettere il mio modesto Potere al servizio della Luce, non posso ignorare il peccato che ho commesso, non posso macchiarmi di altri sacrilegi.

prisma
scritto da Guelfo da Flavigny , 12:14 | permalink | markup wiki | commenti (1)
 
18 Maggio 517
Lunedì 26 Febbraio 2007

Quixote

Quixote, forse pensi che abbiamo settimane, mesi, anni, per prendere le nostre decisioni. Ma non è così, come vedi gli eventi ci incalzano e in tre sogni ci siamo giocati la possibilità di liberare il prigioniero di Valamer. Questo è il risultato che si ottiene a non volersi mai sbilanciare.

E non mi importa se non ti ritieni responsabile del probabilissimo fallimento di Desireè, è comunque un fallimento che ricade sulle spalle di tutti, che produrrà effetti negativi su di noi e su chissà chi altri, e non ci trovo
una grande consolazione nel dire "vabbeh, non è colpa mia".

Io forse posso sembrarti davvero avventato e irriflessivo perchè, gli Dei mi sono testimoni, ci tengo davvero a portare a compimento il nostro Compito, sono convinto che sia un dovere nei confronti della Luce.

E purtroppo mi sembra che questo non valga anche per voi...tu ci metti un sacco di impegno, di lucidità, di pazienza, però certe volte mi dai l'idea che quasi non ti importi dello scopo ultimo. E' vero, sei abituato a obbedire agli ordini senza discutere, però diamine, perchè non ti curi come me di capire la portata generale di quello che stiamo per fare, perchè guardi solo ai dettagli?

Quanto agli altri...purtroppo so che tutti loro, se avessero potuto comunicare con Sette di Picche, avrebbero accolto la sua richiesta di abbandonare per sempre questa storia e di tornare alla vita di prima.

La mia imprudenza di ieri notte è stata imperdonabile, così come la leggerezza con cui ho giudicato Valerie. E questa seconda mancanza è tanto più grave quanto non vi si può porre riparo, non più. Se solo le avessi potuto parlare dopo aver sentito il Jack di Cuori, se solo avessi creduto in lei e in quello che ho visto...le mie parole sarebbero state ben diverse, te lo assicuro.

Un'altra cosa che davvero non riesco a concepire è la tua ossessione per lo scambio di informazioni. Questo Quix non è un mercato, qui c'è in ballo la Volontà di Etemenanki/Harkel e tu dovresti essere il primo a rendersene conto. Non ho venduto un bel niente, ho solo cercato le risposte che mi servono, che ci servono, per fare quella Volontà.

E potrai anche essere in disaccordo con me, ma non puoi mettere in dubbio la mia sincerità a questo proposito. Se c'è qualcosa di cui faresti bene a dubitar è la mia Fede...quella sì, sta vacillando, ed ho paura che si sgretoli da un momento all'altro.

Quixote Malkji - Immagine 1
scritto da Guelfo da Flavigny , 15:59 | permalink | markup wiki | commenti (5)
 
18 Maggio 517
Domenica 25 Febbraio 2007

Disastro

Le voci dei compagni intorno a me diventano un brusio confuso mentre precipito in una vertigine di sconcerto, angoscia, e rimorso. Valerie... Valerie sì è...

"Proprio in questo momento del sangue innocente viene versato a causa tua."

Ripenso alle avventure di questa notte, a quanto mi sono sentito felice. A quanto mi credevo nel giusto. A quanto sono stato STUPIDO. Boccheggio in preda alla nausea.

Qualcuno, dall'altra parte del cosmo, mi parla di Desiree, della decisione che non ha avuto il coraggio di prendere. Povera piccola Desiree...come potevo farti vedere, io che per primo non ho avuto davanti agli occhi che ombre confuse? Il tuo fallimento è il mio. Ciechi, siamo tutti dei poveri ciechi, ed io sono il primo, io che mi sono lasciato sviare dallo stesso sospetto che con tanta rabbia leggevo dentro di voi.

"Dicono che se tu muori con te muore ogni speranza."

Le speranze stanno morendo, una dopo l'altra, le sto uccidendo, le stiamo uccidendo tutte. Se gli Dei si fossero sbagliati? Se noi non fossimo degni? Se noi...

"Quando rinuncerai, altri come me verranno a cercarti."

Stai ridendo di me, Sette di Picche? Tu che simboleggi la Disgrazia, ti stai compiacendo della crudele profezia con cui mi hai salutato?

Su una cosa avevi torto: io non ho Fede. Ho dubitato di Valerie. Ho dubitato di Pyros. Io...
o Dei perdonatemi, che cosa ho fatto, che cosa ho fatto?

Sette di Picche - Disgrazia
scritto da Guelfo da Flavigny , 15:59 | permalink | markup wiki | commenti (1)
 
18 Maggio 517
Domenica 25 Febbraio 2007

Nailah

Là fuori il Sole sta per sorgere, consegnando all'oblio i fantasmi di questa tremenda notte. Nailah è qui davanti a me, la sua voce allegra e dolce, il suo abbraccio tenero come lo ricordavo. E per un attimo questo rifugio spoglio, bizzarramente illuminato dal bagliore che avvolge le mie mani, mi ricorda la catapecchia di Caen. Mi sento a casa.

Farò quello che va fatto per proteggerla. Resisterò, porterò a compimento la Ricerca, e tornerò qui. E che gli Dei abbiano pietà di chi le ha fatto del male, di chi la costringe a vivere nell'ombra e nella paura, perchè io non ne avrò. Stanne certa, Nailah, manterrò la mia parola.

Vicolo buio - Immagine 1
scritto da Guelfo da Flavigny , 14:43 | permalink | markup wiki | commenti (0)
 
17 Maggio 517
Domenica 25 Febbraio 2007

Tenebre

Avanzo nell'oscurità, consapevole che ogni passo mi spinge verso l'inevitabile. Mi avevano avvertito, ed eccomi qui, armato di una misera daga e con il solo corpetto a difendermi dalle lame che certamente qualcuno sta già affilando nel buio. Esito.
Non ho il diritto di morire così. Sto regalando la vittoria alle Tenebre. Sto...

Penso a lei. Non aveva una daga lei, non un corpetto, non la Magia che tante volte è stata il mio asso nella manica. Non aveva nessuno che riponesse nella sua vita le proprie speranze. E forse è morta. A causa mia.

Il Guelfo di Achenar non può accettarlo, dimentica ogni prudenza ed ecco che imbocca spavaldo un vicolo stretto e buio come l'Inferno, probabilmente non c'è posto migliore in tutta Rigel per un'imboscata. Tik. Tak.

Passi leggeri, quasi impercettibili, alle mie spalle. E bravo topolino, sei in trappola, che ti aspettavi?

Mi riparo nel vano di un portoncino, e per la prima volta sul campo ricorro alla divinazione insegnatami da Luran. Dir-Nyx-Gor! Le Rune liberano il Potere, ed attraverso l'oscurità ecco che percepisco la presenza del mio assalitore. E' qui per uccidermi. I passi si fermano, deve avermi sentito, e poi riprendono, ancora più cauti. E' maledettamente bravo, ma io SO dov'è, ed è la mia PAURA a dirmelo con sovrannaturale accuratezza.

Per alcuni istanti sono letteralmente paralizzato dal terrore. E' a cinque metri ormai, se non faccio qualcosa sono morto.

"Fer-Kor!" E' come fosse stata la voce di un altro a pronunciare le Rune, la mano di un altro a sfiorare il reagente. Lui capisce, e mi balza addosso. Devo difendermi, devo soltanto attendere e difendermi finchè non sarà caduto nel mio tranello.

Il suo affondo è talmente rapido che non ho speranza di evitarlo. Fiori vermigli di dolore sbocciano lungo il mio avambraccio sinistro. E' finita. No, Guelfo, è solo una ferita superficiale, concentrati, resisti. Solo un altro scambio di stoccate...

E finalmente le forze dell'Oltremondo giungono in mio soccorso. La tela che per me hanno pazientemente tessuto chissà quali Bestie da incubo piomba su di noi: devio il suo ultimo colpo e rotolo via mentre lui viene travolto.

Una seconda ombra si para davanti a me, e nella luce lunare una testa d'ascia balugina minacciosa. Dannazione, per un attimo avevo sperato di averla scampata. E invece sono circondato. Stavolta non c'è tempo per affidarsi alla Magia, se voglio uscirne vivo devo avere la meglio su di lui con la sola forza delle armi e per giunta in fretta, ben consapevole che la vischiosa prigione in cui l'altro è stato catturato non durerà per molto.

In preda allo sconforto grido "Assassini!", anche se è inutile invocare aiuto.
Il mio avversario lo sa bene, e prima di abbattersi su di me commenta sprezzante: "Puoi scommetterci."

Lassù qualcuno deve aver udito le mie preghiere. Sulle prime sono in grave difficoltà, evito per un pelo i suoi fendenti senza poter portare alcun attacco che possa davvero impensierirlo. Ma poi qualcosa cambia, i miei movimenti si fanno via via più rapidi e sicuri, la mia scherma più esatta ad ogni scambio. Così mi piaci, Guelfo! Come un vero cadetto di Achenar! Avanti, affonda ancora!

Stavolta trovo le sue trippe, e maledizione, l'ho punto come si deve. Si lascia sfuggire un lungo gemito e incespica, la sua guardia è troppo alta, ora o mai più! Messa da parte ogni prudenza mi avvento su di lui ed ecco che la lama gli squarcia una coscia, facendolo rovinare al suolo. Non si muove più, ha perso i sensi.
Dietro di me il primo sicario si divincola ancora come una mosca in trappola, adesso è LUI ad avere paura. Tenta disperatamente di venirne fuori, gli mancherebbe così poco...ma non sarò un gentiluomo, non stanotte. "Bes-Vas!"

Lascio fluire il Potere, lo lascio crescere fino a quando sarebbe sufficiente ad alimentare un rogo. Punto il mio indice sul predatore divenuto preda, ricordo la ragione per cui ho deciso di affrontare tutto questo, e ripeto: "Vas!".
Le fiamme, impossibilmente alte e luminose, lo avviluppano in un baleno. E lui grida, e grida, mentre il fuoco lo divora brano dopo brano; nell'aria si diffonde un odore nauseabondo di carne (e materia organica sovrannaturale) bruciata.

Potrei porre fine ai suoi tormenti in qualunque momento e infliggergli il colpo di grazia, ma mi sorprendo a volerlo veder soffrire...ancora un po'.
"Brucia" sibilo, concentrandomi sulla vampa che avvolge il mio nemico ormai inerme. "BRUCIA!", stavolta lo urlo. E al mio comando le fiamme danzano con rinnovato furore, e come tanti anni fa mi sento stranamente affascinato dalla loro diabolica grazia. Le grida cessano, il corpo resta immobile. E' fatta, ho vinto.

Abbandono il vicolo prima che qualche curioso si faccia vivo, lasciando dietro di me due cadaveri sgozzati. Sono ferito, scosso, ma devo proseguire per la Cantina di Clelie, l'unico posto dove le mie paure possono essere fugate. Non...non posso pensare, non devo pensare che tutto questo sia stato inutile.

Rissa - Immagine 1
scritto da Guelfo da Flavigny , 03:41 | permalink | markup wiki | commenti (2)
 
17 Maggio 517
Domenica 25 Febbraio 2007

Sette di Picche

Mi sento spossato. Debole. La "cosa" che un tempo abitava il Sette di Picche sta lentamente svanendo, abbandonandosi infine all'oblio. Sento ancora la sua disperazione, la sua solitudine. Aveva conservato una Fede inconcepibile in un Tempo diverso da quei remoti Primordi in cui gioia e violenza, virtù e orrore, bestialità e purezza concorrevano in ugual misura a plasmare le vite degli Uomini. Una Fede crudele, spietata, a cui potevano accostarsi solo spiriti senza paura, senza incertezza. Come il suo. Muore. Mi sono appellato ai miei pensieri più nobili, ho ostentato tutta la sicurezza, tutta l'incrollabile fiducia in quello per cui ho deciso di combattere. L'ho fatto per difendermi, per scacciare la paura che dal primo momento ha gelato il mio cuore? No, non solo...ho cercato di mostrarmi altrettanto risoluto, altrettanto impassibile, perchè mi ritenesse degno di assistere al suo addio alle armi. Addio per sempre, Sette di Picche, che la misericordia di Kayah ti doni finalmente la Pace.

Il Potere fluisce di nuovo in me,la vita torna a riscaldare le mie membra. Assaporo il piacere di aver superato questa prova. Ma dura solo un istante.
D'improvviso mi tornano in mente le sue parole:

"Proprio in questo momento del sangue innocente viene versato a causa tua."

A causa mia. Ed è a questo punto che il ricordo che avevo conservato come ultima difesa riaffiora. La sua risata innocente, il tepore del suo abbraccio. A come mi somigliava una volta camuffata. A come mi somigliava.

Il cuore si fa nuovamente di ghiaccio. Penso al silenzio in cui è sprofondata la città. Penso alle ombre che scivolano furtive di vicolo in vicolo, assetate del mio sangue. Del SUO sangue. E' già morta, mi dico.

E' con un ghigno tetro che affronto la cupa notte di Rigel. Perchè una parte di me sa che ciò che avrebbe dovuto salvarmi molto probabilmente mi condannerà a morte.

Sette di Picche - Toscano 1
scritto da Guelfo da Flavigny , 00:17 | permalink | markup wiki | commenti (0)
 
17 Maggio 517
Mercoledì 21 Febbraio 2007

Ci siamo!

Eccomi qui, pronto ad affrontare la sfida che mi si para d'innanzi. Molto è accaduto in questi ultimi due giorni, e molto ho appreso. Avevo ipotizzato insieme a Julie la possibilità che dietro alla fantomatica partita (a cui, con mio sommo rammarico, non ho potuto prender parte) si celassero i Cuori. La descrizione del misterioso giocatore datami da Winks, il fatto che questi incontri si tenessero alla Cantina di Clelie...c'era di che essere fiduciosi, ma quello che ho trovato va al di là di ogni mia aspettativa. E come spesso faccio quando un accomodo fortunato mi dona una mano insperatamente forte, ho puntato tutto senza esitazione. Avrò tempo di riflettere sulla spaventosa quantità di informazioni che il Jack di Cuori mi ha fornito. Ora so cos'è il Manto, so qual'è il segreto delle Carte, so chi sono i nostri alleati, e chi i nostri avversari. So cosa sono gli Ogham. So cosa dobbiamo fare e perchè dobbiamo farlo. So che d'ora in poi correrò gravi pericoli, e che non posso tirarmi indietro.

Prima di affrontare il Sette di Picche (confido che la conversazione con Jack non impedisca il prossimo, fondamentale contatto. D'altronde sono stato al suo gioco anche quando non ce ne sarebbe stato più bisogno, e di più non avrei davvero potuto fare) devo sgomberare la mente dai molti pensieri che mi distraggono. Penso alla mia povera Desiree, alle prove fisiche e spirituali che sta affrontando. Farò quanto in mio potere per trovare una cura al suo male, dovessi passare i prossimi venti anni sepolto tra i tomi di Negromanzia di Luran!
Penso a Julie, alla maledizione che forse pende su di lei, alla necessità di parlare ancora del suo caso con il Jack di Cuori. Ora che conosco le circostanze della sua esposizione a quel simbolo perverso, potrò ricevere da lui risposte più accurate, e prego gli Dei, meno cupe.
Ma, stranamente, non riesco a togliermi dalla testa la fanciulla che mi ha sostituito al tavolo da gioco. Il suo viso ha una bellezza aspra, pericolosa, eppure quando mi ha abbracciato ho letto nei suoi occhi l'allegria sincera e travolgente di una bambina. Come non lasciarle il suo premio, come non sperare che la fortuna le sorrida ancora, come non voler essere lì, domani sera, ad assistere di nuovo al formidabile spettacolo della sua gioia? Spero solo di avere occasione di parlarle prima della partita, voglio metterla a parte delle scaltrezze che per me avevo elaborato e, sopra ogni cosa, voglio conoscere il suo nome.

Andiamo Guelfo, non è il momento di perdersi in queste sciocchezze! Presto il Sette di Picche userà su di me le sue seduzioni, mi blandirà con promesse di conoscenza e potere, ricorrerà ad ogni astuzia per farmi cadere in trappola. Dovrò difendermi. In preda al dubbio ricorderò Dillon e Abel, le due persone che più mi hanno insegnato. Penserò al giuramento che ho pronunciato al cospetto di Padre Quart, e a quello altrettanto stringente che due volte mi chiama alla vendetta. Non deluderò mia sorella, gli amici di Caen, i nuovi e fidati compagni della Rosa. Eppure... se ancora non dovesse essere abbastanza, se la mia volontà fosse ancora sul punto di soccombere, ecco sì, penserò a lei. Perchè puoi starne certa, mia misteriosa amica, per nulla al mondo rinuncerei all'occasione di rivederti ancora.

Nailah - Immagine 1
scritto da Guelfo da Flavigny , 03:15 | permalink | markup wiki | commenti (3)
 
15 maggio 517
Domenica 21 Gennaio 2007

Importanti novità

Questo frammento vecchio di secoli, abbandonato dai nostri nemici quasi fosse immondizia, ha un valore incalcolabile per uno studioso dell'Evocazione. Nella peggiore delle ipotesi si potrebbe barattare con degli studi magici di altissimo profilo (e in questo senso ho la fortuna di conoscere un paio di potenziali acquirenti, anche se rivolgersi a Moreville sarebbe quantomeno imprudente), ma esistono possibilità assai più allettanti. Se mostrato alla persona giusta, mi schiuderebbe orizzonti di ricerca che sono preclusi anche ai dotti delle Scuole, e allora...
Cautela, Guelfo, e pazienza. Hai una mano vincente, e devi giocarla al meglio.

Finalmente ho un'idea più precisa di cosa siano gli Ogham e di come funzionino: alcune delle mie supposizioni hanno trovato conferma, ma devo ammettere che ho sottovalutato la spaventosa complessità di questa pratica.
Le informazioni del frammento, per quanto preziose, sono vaghe e incomplete. Devo assolutamente discuterne con Fante e Donna di Cuori.

Il racconto di Rosalie ha riacceso in noi la speranza di riabbracciare Solice! Sapevamo già che il Jack di Quadri era restio a portare a termine il suo incarico, e se la giovane accolita ha detto il vero, è molto probabile che abbia compiuto un gesto di insubordinazione. A questo punto diventa fondamentale riprendere contatto con i Cuori qui in città e poi partire per Beid. Che Pyros ci assista!

Manoscritto - Immagine 1
scritto da Guelfo da Flavigny , 15:51 | permalink | markup wiki | commenti (3)
 
8 Maggio 517
Martedì 19 Settembre 2006

Ce l'abbiamo fatta. I prigionieri sono liberi, la Donna e l'Otto di Fiori sono andati a far compagnia a Shub-Niggurath nell'inferno di ghiaccio. Jack è stato di parola, e non vedo l'ora che ci riveli l'identità dell'infiltrato nella Rosa. E' ancora troppo presto per cantare vittoria, in ogni caso. Ci sono spiegazioni da dare all'autorità religiosa e a quella secolare, ci sono conseguenze da affrontare.

C'è questo orrore che giace inerte a pochi passi da me, certamente frutto di antiche negromanzie di cui s'era perduta la memoria. E' solo questione di tempo, stando alle parole dei Cuori, prima che si rianimi. Sono convinti che neppure le Fiamme dell'Oltremondo possano abbatterlo definitivamente, ma l' esperienza nelle catacombe di Toran mi suggerirebbe il contrario. Purtroppo nello scontro ho esaurito le mie riserve di Potere, e dunque non potrò fare un tentativo; inoltre le qualità mortifere di questa mostruosità sono tali da indurre alla massima cautela, anche il più lieve contatto con le sue carni maledette potrebbe farmi avvizzire all'istante.

Otto di Fiori Mummia - Immagine 1
scritto da Guelfo da Flavigny , 11:40 | permalink | markup wiki | commenti (0)
 
3 Maggio 517
Lunedì 12 Giugno 2006

Julie è di nuovo con noi, spaesata ma in buona salute.
Rinegoziare la liberazione della Donna di Cuori è stata una mossa azzeccata, alla fine. In ogni caso a prescindere dalla "buona fede" del Fante di Cuori ci siamo macchiati di un grave crimine. Anche se questa faccenda dovesse finire nel migliore dei modi Quarth non avrà di che gioire: abbiamo pur sempre sottratto il "colpevole" di un eccidio di Paladini alla custodia del Monastero usando, per giunta, documenti contraffatti.
Non voglio essere nei suoi panni quando sarà chiamato a dare spiegazioni. A questo punto è fondamentale aiutare il Fante di Cuori a potare i rami malati della sua misteriosa organizzazione, per poi fare lo stesso con quelli della nostra. Se non portiamo a casa risultati eclatanti è la volta buona che ci sbattono fuori.

A proposito di misteri.

Abbiamo appreso dell'esistenza di una disciplina arcana finora rimasta segreta, una commistione di Magia comunemente intesa e pratiche Druidiche riconducibile alle ricerche di Jean-Antoine De Flay, pioniere del Sortilegio. Una vera e propria "para-Magia", insomma.

Probabilmente il maggior contributo del Druidismo sta nella radicale differenza di approccio. La fonte del fenomeno magico è il Potere del Mago, e il mondo può esserne l'oggetto primario(nel Sortilegio), secondario (nella Negromanzia) o tuttalpiù un medium (nell'Evocazione); il fenomeno para-magico invece sembra avere la sua fonte nel mondo, con il "para-Mago" a fare da oggetto e medium. Questo spiega il bassissimo potenziale che ho riscontrato nella Donna di Cuori.

Da questa originaria differenza di prospettiva discendono le altre.
I due sistemi prevedono Rune e "para-Rune", ma le analogie sembrano finire qui. Le Rune sono segni acustici prodotti dalla viva voce del Mago, e si "esauriscono" non appena pronunciate. Esse al tempo stesso liberano il Potere del Mago e lo plasmano secondo l'effetto desiderato. Le para-Rune sono segni grafici. Non mi stupirei se qualunque individuo che ne abbia l'adeguata padronanza potesse impiegarle con efficacia. Permangono nel tempo, e al verificarsi di determinate condizioni liberano e plasmano questa specie di "Potere del Mondo". Abbiamo assistito all'apparizione di una moltitudine di para-Rune "naturali" tutt'intorno a noi in concomitanza con l'attivazione della para-Runa tracciata, e questo conferma la mia ipotesi: l'uomo in questo sistema è mero tramite e oggetto di Forze che hanno origine al di fuori di lui.

Ce n'è abbastanza per far venire un mal di testa coi controfiocchi a buona parte degli studiosi di Magia del Granducato. Voglio proprio discuterne con Luran, questo è il genere di astrusità in cui ama sguazzare, e credo che saprà darmi qualche delucidazione. Non possiamo comprendere gli scopi ultimi di questi individui se prima non abbiamo un'idea più precisa delle Forze a cui fanno riferimento.

Particolare Frammento Ogham - Immagine 1
scritto da Guelfo da Flavigny , 01:03 | permalink | markup wiki | commenti (2)
 
26 Aprile 517
Domenica 28 Maggio 2006

Fedeltà

Julie è nelle mani del nemico. Nel Meistwode l'aveva scampata, ma adesso abbiamo a che fare con un ragno astuto e paziente che tesse la sua trama nel buio, per poi avventarsi senza alcuna pietà sull'ignara preda che vi incappi. Bart si illude se spera che questa gente ci metterà in condizioni di tentare un recupero in extremis del prigioniero Q. Hanno organizzato tutto con meticolosa precisione, sembra che ci conoscano bene, e sicuramente sanno che proveremo a fregarli. Anzi, non mi stupirei se nel cimitero di Rigel ci fossero già delle fosse pronte ad accogliere le nostre carcasse di traditori.

Ma non è questo il punto.

Il punto è che mesi fa ho pronunciato un giuramento. Un giuramento sacro.
Ho giurato di fronte agli Dei, ho giurato in nome del mio avo e di mia madre, morti a Caen per mano dell'Ordine Nero. Ho giurato in nome del mio padre putativo, affinchè in me riverberasse la luce del suo sacrificio.

Penso a cosa farebbe lui, in questa situazione. Penso a cosa direbbe Abel.
Mi dispiace, Julie. Non posso consentire che questo scambio avvenga. Verremo a prenderti alla vecchia maniera, e che gli Dei ti proteggano.

Rosa Bianca - Immagine 1
scritto da Guelfo da Flavigny , 23:10 | permalink | markup wiki | commenti (1)
 
Aprile 517
Mercoledì 3 Maggio 2006

Proprio non ci riesco a mantenere la copertura. Se non ci fossero anche i ragazzi di Caen probabilmente non avrei avuto difficoltà a farmi passare subito per François Marinì, ma con loro in giro mi è impossibile non ricorrere al vecchio nome. Maledetti impostori del Sacro Bracere! Grazie agli Dei Quixote sembra una persona fidata, con la testa sulle spalle e uno spiccato senso di responsabilità. Su Bartholomeus ho qualche perplessità... lo liquiderei come un novizio ingenuo e un po' sprovveduto ma ho l'impressione che, un po' come la nostra Solice, possa vantare qualche appoggio politico importante. Solo che Solice è fatta di ben altra pasta, e ormai è dei nostri a tutti gli effetti; Barth invece potrebbe essere un pupazzo in mano a chissà chi. Mah, mi sarò lasciato impressionare dall'indovinello di Quarth...ma diamine, vorrei davvero poter dare un'occhiata alle sue lettere di presentazione!

Come avevo previsto la scomparsa di Abel ha influito negativamente sulla nostra focalizzazione. Sono passati pochi giorni e già mille pensieri ci distraggono. Certo, il nostro cammino è funestato da segni inquietanti, e questo Padre Flaubert non ha fatto altro che peggiorare la situazione, alludendo a fantomatiche missioni divine. In ogni caso devo ammettere che il sogno di Quixote è quanto mai bizzarro; la chiave di cui è entrato in possesso induce a riconoscere che sono all'opera dei prodigi. Sarebbe poi da sciocchi non dare importanza al macabro rituale della lupa squartata, all'incendio dell'edicola di Pyros, senza dimenticare i nostri misteriosi inseguitori. Ah, se Abel fosse qui! Barth, poveretto, cerca di dimostrarsi all'altezza della situazione, ma qui serve un Paladino vero!
In ogni caso non dobbiamo perdere di vista il motivo per cui siamo in viaggio, e la Dea m'è testimone, non permetterò che si ripetano gli errori del nostro primo viaggio ad Est.

Etemenanki - Immagine 1
scritto da Guelfo da Flavigny , 23:47 | permalink | markup wiki | commenti (0)
 
Aprile 517
Mercoledì 3 Maggio 2006

Messer Luran,

Nonostante il poco tempo che i miei viaggi mi consentono di dedicare allo studio della Vostra scienza, devo ammettere che sto cominciando ad apprezzarne l'eleganza delle proposizioni. Chi vi si accosti dopo aver conosciuto approcci differenti deve mettere da parte la vecchie disposizioni dell'intelletto e astenersi dall' applicare le familiari categorie di pensiero ai nuovi oggetti di studio (o dovrei piuttosto dire ai medesimi oggetti, resi nuovi dalla radicale differenza di prospettiva): senza uno sforzo in tal senso anche la conoscenza più elementare si rivela un traguardo impossibile da raggiungere.

Fino al nostro prossimo incontro avrò cura di dedicarmi con il necessario zelo a quanto Voi mi avete proposto, sebbene debba rilevarne la sostanziale sterilità sul piano pratico. Come ben sapete questi sono tempi in cui la ricerca per puro amor di scienza è, ahimè, un lusso quasi immorale. Il Secolo ci chiama ad un impegno sul campo, e questo impegno è da sempre la mia vocazione secondo la volontà di chi per primo mi istruì.
Confido pertanto nella Vostra saggezza, che senza dubbio dimostrerete selezionando argomenti di studio che io possa mettere a maggior profitto; e in tal caso potrò assisterVi con rinnovato entusiasmo nelle ricerche che tanto Vi premono.

In Fede,

François Marinì

Luran Belkar  - Immagine 1
scritto da Guelfo da Flavigny , 18:05 | permalink | markup wiki | commenti (0)
 
Marzo 517
Martedì 25 Aprile 2006

Minacce dal Meistwode

Mi sento in colpa. Ho trascorso quasi tre mesi a fare la bella vita mentre i miei compagni affrontavano pericoli tremendi. Dannazione! L'Ordine Nero è come quel mostro leggendario a cui spuntano due teste in luogo dell'ultima mozzata... i nostri ranghi invece si assottigliano, perdita dopo perdita. Basta un'occhiata al volto preoccupato di Padre Quart per capire che le cose si stanno mettendo assai male. Solice mi ha raccontato
dei numerosi prodigi a cui ha potuto assistere durante la spedizione nel Bosco delle Nebbie. Una cittadella di Nani sull'orlo di un abisso senza fondo, assediata da adoratori di Yog-Shoggoth legati all'Ordine Nero... che razza di diavoleria è mai questa? Davvero spiriti folli e creature mostruose di ogni sorta infestano la foresta? E se è così, che siano il frutto delle diaboliche evocazioni vagheggiate nel Logaeth? Il nemico è davvero in grado di usare queste forze immonde contro di noi?
Mi conforta apprendere che gli alleati della Rosa nel Ducato di Surok, Paladini dell'Ordine di Kayah e studiosi di Magia, già da tempo stanno affrontando come possono questi mali. Al ritorno da Krandamer chiederò a Quart di mettermi in contatto con loro, e lo stesso Luran potrebbe essere coinvolto attivamente in questo senso... se è vero che parte dei fenomeni occulti riguarda spettri misteriosi il suo parere risulterà prezioso.

Paludi del Miestwode - Immagine 1
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Febbraio 517
Lunedì 24 Aprile 2006

Avventure nella Città dei Cento Torrenti

L'altra notte mi sono piacevolmente intrattenuto al "Palo della Cuccagna", una bettola che ho conosciuto anni fa, durante il mio primo soggiorno ad Amer. E' rimasta esattamente come l'ho lasciata l'ultima volta: tre cantine malamente illuminate, con la segatura sul pavimento e le pareti di pietra a nudo su cui si possono ammirare variopinte costellazioni di muffa; tre dozzine di tavoli affollano le prime due sale, e c'è una fila di vecchie botti a fare da bancone nell'ultima.

A mandare avanti la baracca è tale Alphonse LaPierre, un omaccione con la testa bozzuta come una mela cotogna; deve essere un luogo assai inospitale, perchè vi sopravvivono giusto una manciata di peli ispidi, abbarbicati disperatamente a quelle protuberanze come certi arbusti di montagna. Ha altre qualità, il buon Alphonse: una meretrice che conosco giura che quanto a virilità l'oste può ben dirsi proprietario del "Palo della Cuccagna", e che sa amministrarlo con profitto suo e soddisfazione della clientela.

Il Palo (la bisca, intendo) è un ritrovo tradizionale di goliardi. Frotte di studenti squattrinati vengono qui a svuotare i già magri borselli per la gioia dei ruffiani e dei biscazzieri. I primi se ne rimangano seduti insieme alla loro mercanzia: quando qualche sbarbatello vince una mano al "Tarocchino" ecco che invariabilmente la Madame Verdiana di turno lo raggiunge, e allora giù di lusinghe, moine, ammiccamenti, finchè lo sprovveduto non può fare a meno di togliersi lo sfizio. Felice destino, rispetto a quello che tocca a chi cade preda dei secondi. I "Lupi di Gargutz" non abbordano le loro vittime al Palo, le portano qui per sbranarle in tutta comodità.

La caccia inizia in posti apparentemente meno equivoci, taverne e locande frequentate da piccoli mercanti di fuori e soprattutto dai loro figli scapestrati. Gli osti sono al corrente della situazione e non si fanno scrupoli a guardare dall'altra parte: il silenzio, si sa, è d'oro.
Questi tipi dall'aria affabile e con la battuta sempre pronta girano da soli, al più si fanno assistere da una dama prezzolata per meglio ingraziarsi "l'agnellino". Se lo fanno amico e tra un bicchiere e l'altro gli propongono una vera notte di baldoria amerita in cui, se la fortuna arride, corone e sottane non mancheranno.

E così il danaroso imbecille finisce a giocare a "Tarocchino" ad uno dei cinque tavoli che LaPierre affitta ai "Lupi", e in un paio d'ore diventa un imbecille senza il becco di un quattrino. Meglio che la prenda sportivamente, come a suo tempo ho fatto io, perchè i "Lupi" quello che non guadagnano con le carte sono inclini a prenderselo col coltello.
Eh sì, son capitato qui al Palo da "agnellino", e nonostante la batosta l'ambiente m'è piaciuto al punto da farmici tornare ogni volta che i miei studi o gli affari di Dillon mi riconducevano nella Città dei Cento Torrenti. Oramai per i biscazzieri sono un "Corvo", uno che lavora in proprio. Si gioca tra di noi, o al massimo con qualche "agnellino" che dopo essersi fatto spolpare a dovere dai "Lupi" cerca di rifarsi ad un tavolo più abbordabile finendo per rimetterci i pochi spicci che gli restano.

E insomma, l'altra notte ho giocato al Palo fino a tardi, spassandomela alla vecchia maniera. Ho messo da parte una dozzina di Corone d'Argento,
quanto basta per accedere alle grazie di Corinna, una bellezza bruna dall'aria schiva che m'ha sempre intrigato e che malgrado gli anni e gli strapazzi s'è conservata intatta. Se ne stava lì al bancone con quel suo broncio annoiato che mi manda ai matti... per gli Dei! me la sarei proprio goduta.

Il ruffiano (un vile di cui non rammento il nome che, d'altro canto, non ha più molta importanza) era lì accanto, intento a darsi arie da gentiluomo assieme a due balordi suoi pari.
Mi sono accostato a lei e le ho offerto una coppa di vino per non dover arrivare brutalmente al nocciolo, per così dire, della transazione... e apriti cielo! quel miserabile si deve essere risentito, senza neanche un fiato mi ha afferrato per la giubba scaraventandomi sul pavimento. Maledetto, strappare così una giubba decentissima! Che dire poi della mia figura, imbrattato dalla testa ai piedi di quella poltiglia immonda di segatura, vino e vomito rappreso!

Non ho fatto in tempo a rialzarmi che già s'era formato un capannello di curiosi, e ai motti osceni dei goliardi s'eran sostituite grida di scherno e incitazione. Il bastardo se ne stava ritto in piedi, a gambe larghe e con le mani sui fianchi, tutto compiaciuto. "Impara a portare rispetto, porcaro!" ha sibilato, godendosi l'approvazione della calca.
Prima che potessi porre mano alla daga Alphonse s'è fatto largo tra ruffiani e protette ed è piombato in mezzo a noi. Brandiva una mazza nodosa (piuttosto simile al suo capoccione, ma non ho osato farglielo notare) e senza perdere tempo ci ha intimato di sistemare la questione fuori. E così abbiamo fatto.

Quattro "Lupi", snudati i lunghi coltelli, ci hanno accompagnato all'esterno. Mentre salivo le scalette che portano alla strada mi rimbombavano in testa le risa stridule delle puttane, quelle gioviali dei goliardi, i ragli rancorosi degli altri ruffiani. Chissà, forse persino gli "agnellini" si sono dimenticati per un attimo delle loro sventure vedendo il modo in cui ero conciato. In verità non mi bruciava la pubblica derisione quanto l'idea che i miei commerci (ci avevo fatto la bocca, ormai)con Corinna sfumassero così. Mi sono voltato per lanciarle un'ultima occhiata malinconica, e ho colto sul suo viso sempre altero un sorrisetto impertinente, pieno di scherno. A quel punto che non ci ho visto più. "Con te ce la vediamo dopo che ho spanzato il tuo amichetto, stanne certa!" ho pensato, disponendomi ad un duello che altrimenti avrei evitato più che volentieri.

I "Lupi" ci hanno accompagnato al Vicolo di San Trifone, un budello che si apre tra l'omonima chiesa ormai in disuso e il muro di cinta del relativo campo santo. Non c'è mai anima viva in giro, e tantomeno finestre da cui qualcuno possa impicciarsi di ciò che avviene giù in strada; di giorno i bottegai lo usano come latrina, di notte ci bazzicano i malfattori, che vengono lì a spartirsi il bottino delle loro ruberie. Non c'è in Amer posto più discreto per, chi abbia di quei conti che si possono regolare solo con l'acciaio.

I duelli non sono mai un bell'affare, lo so bene dai tempi di Achenar. Ammetto che in questo frangente il supporto di Loic non mi sarebbe affatto dispiaciuto, al diavolo l'onore, combattere in mezzo al piscio secco per aver accostato una puttana senza il permesso del suo ruffiano non aveva proprio niente a che vedere con l'onore. Ma tant'era... e non avrei neppure potuto far ricorso alla Magia, mi sarei ritrovato con un palmo d'acciaio in corpo prima di poter dire "Bes!". Bisognava battersi.

I "Lupi" ci hanno lasciati soli senza dire una parola, e in verità non ci siamo persi in convenevoli neanche noi. Il ruffiano mi si è subito avventato addosso. Era svelto di gambe e maneggiava il suo punteruolo con una certa destrezza, ritraendosi come un gatto al balenare dalla mia daga per poi rifarsi avanti più velenoso di prima; questo dannato vicolo poi era troppo stretto per consentirmi di girargli intorno, sicchè poteva tenermi a bada con facilità in virtù della superiore lunghezza del suo ferro (non sono abbastanza stimato al Palo da potermi presentare con la spada, mentre il ruffiano lì era di casa.)

Insomma, me la sono vista proprio brutta. Sette scambi infruttuosi, e il mio avversario continuava a giocare al gatto e al topo. La cosa sarebbe andata per le lunghe, e non certo a mio favore. Fortunatamente quest'anno di avventure assieme ai ragazzi di Caen è assai giovato alla mia scherma, e sono riuscito a deviare (non senza difficoltà) gli affondi del suo stocco con la daga. Di questo passo non avrei mai accorciato le distanze, e presto o tardi l'infame mi avrebbe infilzato. E così ho giocato d'azzardo.

Ho evitato di un soffio che mi aprisse un terzo occhio sullo zigomo schivando il punteruolo all'ultimo secondo, e contemporaneamente mi sono allungato per avere le sue trippe a portata di affondo. E per gli Dei, se le ho trovate! Il ruffiano ha lasciato cadere lo stocco, s'è portato le mani all'inguine e ha bestemmiato Dytros non senza una certa solennità. Non gli ho dato il tempo di fare altro: pochi istanti dopo l'ho abbandonato lì, con il sangue che fluiva copioso dal basso ventre (e dalla gola convenientemente squarciata).

Eccomi di nuovo al Palo, ancor meno presentabile di come ne ero uscito. Sembrava che avessi fatto il bagno nel sangue del ruffiano, e la povera giubba era un disastro, ma nessuno ha voluto farci troppo caso: quello che succede fuori dal Palo resta fuori dal Palo, la filosofia di Alphonse è questa e, diversamente da quella di Luran, non ammette discussioni.

L'infelice Corinna era ancora al bancone in balia dei due compari del defunto protettore. Non oso pensare a quali inauditi vaniloqui l'abbiano sottoposta, fatto sta che quando mi ha visto il suo bel viso bruno s'è illuminato in un sorriso che, una volta tanto, ho trovato sincero. Mi è stato facile strapparla all'indegna compagnia; se la sono fatta sotto, i due balordi, a vedermi rosso del sangue del loro amico.

L'indomani ho lasciato la casa di Corinna con indosso un vestito del ruffiano, piuttosto dozzinale in verità. Ma pazienza, almeno quello non ho dovuto pagarlo.

Taverna - Immagine 1
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Gennaio 517
Domenica 23 Aprile 2006

Gli studi presso Luran

Finalmente un po' di tranquillità, dopo tanto girovagare! La tenuta di Luran si trova a poche miglia da Amer , una collocazione ideale: possiamo lavorare con la massima discrezione e al tempo stesso goderci gli svaghi della capitale. O piuttosto, posso godermi...questo Negromante è letteralmente ossessionato dalle sue ricerche e non è incline a concedersi distrazioni.

Per certi aspetti mi ricorda Lord Dillon, e sul suo volto di uomo di mezza età riconosco gli stessi segni, senza dubbio tracciati da anni di dolorose preoccupazioni, che solcavano la fronte del mio defunto padre putatitvo.

Sospetto che il vecchio Graham non approverebbe l'orientamento dei miei nuovi studi. Avrebbe di certo preferito un ritorno alla ricerca ortodossa, un approfondimento delle dottrine della Magia Naturale a cui per talento e inclinazione mi sono sempre sottratto, e che lui non volle impormi. Ed eccomi qui, a trascorrere le fredde notti invernali discettando di Universali, quelle leggi di Principio e Termine a cui ogni mondo è soggiogato e che i Negromanti possono impugnare come certi azzeccagarbugli fanno con gli editti ducali.

C'è da perdere la ragione... ho enorme difficoltà a cogliere il senso dei ragionamenti che Luran mi propone, così irti di inconcepibili sottigliezze, di costruzioni che mi appaiono irrimediabilmente contraddittorie, e che lui snocciola con sinistra disinvoltura. Credo che mi ritenga un imbecille.

Ah, ma è consolante vedere quanto è goffo e ingenuo, il Negromante, quando tenta di figurarsi le Porte dell'Oltremondo, e come si affanna! Non riesce a cogliere la fondamentale verità dell'Evocazione, ovvero che non v'è corpo in questo mondo che non sia una Porta pronta a dischiudere le meraviglie del Ciò-che-qui-non-è. Eppure è evidente, ero poco più che un infante quando l'ho capito, ascoltando i sussurri della fiamma crepitante nella casupola di Caen e intravedendo l'oceano di Possibilità che si agitava inquieto oltre la sua danza incessante. Luran invece sembra sordo e cieco, perduto com'è nella prigione dei suoi sillogismi.

Uomo Vitruviano - Immagine 1
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3 Dicembre 516
Venerdì 22 Luglio 2005

E' frustrante sapere che in questo momento, ad Annecy, Turgot e la sua cricca di pervertiti stanno replicando il loro schifoso rituale...chissà se lo spirito è riuscito ad avvisare Quart in tempo, chissà se Quart ha decifrato il messaggio, chissà se sta facendo quello che, a dirla tutta, avremmo dovuto fare noi mesi fa. Il solo pensiero di Turgot in fuga attraverso il torrente sotterraneo mentre noi stavamo perdendo tempo con gli scagnozzi mi riempie di rabbia...tanto vale, finchè sarò costretto a restare a bordo di questa bagnarola, distrarmi con la ricerca magica di Lothar...un procedimento elementare e di discutibile utilità, potenzialmente letale se eseguito in modo imperfetto.
Ricorrere alle energie dell'Oltremondo per rendere commestibile il fango...bah, su una cosa August Bertrand aveva ragione (e a quanto pare lo stesso Lothar sembra essere dello stesso avviso)... non si scomodano queste forze per questioni così futili, meglio che siano i Negromanti ad occuparsene.

Rituale Oscuro - Immagine 1
scritto da Guelfo da Flavigny , 17:12 | permalink | markup wiki | commenti (2)
 
20 Novembre 516
Martedì 28 Giugno 2005

La situazione comincia ad essere davvero irritante... abbiamo a nostra disposizione una delle fonti più autorevoli sull'attività dei nostri nemici e ci rifiutiamo di sfruttarla pienamente. Bertrand è la chiave per conoscere in anticipo le mosse dell'Ordine Nero, e di riflesso per poter condurre noi un'offensiva, invece di restare sempre un passo indietro a tentare patetiche azioni di contenimento. Che cosa speriamo di ottenere in questo modo, oltre a fare la fine di Dillon?
La supponenza di Abel poi mi sconvolge, sembra non volersi rendere conto della situazione, convinto com'è che la Dea penserà a tutto per lui e che le sue visioni mistiche siano infallibili...anche quando a pochi metri gli spiriti si lamentano e gli eremiti profetizzano sventure, ha la faccia tosta di affermare che tutto vada perfettamente e che non dobbiamo lasciarci "distrarre" dagli eventi. E poi viene a dire che sono io ad avere idee paradossali... se non altro io sto cercando di mettere insieme i tasselli che abbiamo raccolto, e se ho ragione faremo meglio a tenerci pronti, i guai potrebbero venire da noi prima di quanto ci aspettiamo.

eremita - immagine 1
scritto da Guelfo da Flavigny , 14:27 | permalink | markup wiki | commenti (1)
 
3 Novembre 516
Lunedì 23 Maggio 2005

Non poteva esserci peggiore profanazione per un rito solenne di Maers, e non mi sento tranquillo a dover prendere il mare senza il favore degli Dei. Città sventurata è quella in cui il popolo si muta in canaglia bramosa di sangue e razzie... si godano pure il loro carnevale, sognino pure di essere divenuti padroni, non c'è dubbio alcuno che si sveglieranno appesi a una forca. Che il sangue degli innocenti travolti dalla loro violenza e degli onesti che a causa loro saranno perseguitati, come sempre accade quando è la spada a dover riportare ordine, ricada su di loro! Non comprendo il moto di pietà nei loro riguardi di Abel e Solice, di tutte le distrazioni rischiose, questa è certamente quella di cui avremmo fatto più agevolmente a meno.

incendio - immagine 1
scritto da Guelfo da Flavigny , 14:09 | permalink | markup wiki | commenti (2)
 
2 Novembre 516
Venerdì 20 Maggio 2005

Questa situazione diventa giorno dopo giorno più snervante. I miei compagni fanno bene ad essere diffidenti, ma i loro argomenti sono troppo fantasiosi, e comincio a sospettare che si stiano impuntando per ragioni che non hanno niente a che vedere con il buon esito della missione. Abel specialmente, sembra vedere in Lothar prima di tutto una minaccia al proprio prestigio personale, e gli altri che temono chissà quale cospirazione si dimenticano dell'ingenuità che il nostro amico ha dimostrato presentandosi al molo con tutto il suo armamentario. Eppure non posso pensare che questo Lothar (sarei molto curioso di leggere le sue credenziali, non è impossibile che abbia già sentito parlare di lui alla Scuola) ci sia finito tra i piedi per un capriccio del destino...e detesto l'idea di perderlo d'occhio prima di capire se a mandarcelo è stato il Cielo o l'Inferno.
Ho una sola certezza: la sua guardia del corpo è una di quelle donne capaci di rendere più comprensibile la scelta di celibato di Lorenzo Quarth.

Lothar - Immagine 1
scritto da Guelfo da Flavigny , 23:50 | permalink | markup wiki | commenti (4)
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