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9 giugno 517
Sabato 28 Aprile 2007
Lucius
Ieri mattina Guelfo, Lucius ed io lasciamo il Monastero dei Padri di Noyes per andare a Chalard, in città. L'idea è proprio di Lucius, che vuole comprarsi un mantello.
E così girovaghiamo un po' tra le bancarelle allestite per la festa di Kayah, sbocconcellando dolcetti e chiacchierando.
"Certo gli arcieri lungo la strada sono pericolosi..." continua a ripetere Guelfo, "e con le frecce avvelenate poi! Io di veleno ne ho avuto abbastanza, non ci tengo a rivivere l'esperienza..."
Ormai la decisione è presa, strada e non foresta, per evitare la sacerdotessa del Caos Primitivo, il Jack di Picche e chissà quali altri mostri. Ma Guelfo non si rassegna: "siamo in pochi, siamo un bersaglio facile, e ci aspettano... gli arcieri sono molto pericolosi!"
Tutti questi discorsi mi fanno venire i brividi, e così a un certo punto chiedo consiglio a Lucius, come al solito silenzioso, riguardo come dovrò comportarmi nel caso siamo di nuovo attaccati dagli arcieri di Keib.
"Come hai fatto l'altra volta va bene, nasconditi dietro ai cavalli, o cerca un riparo... e se ne hai la possibilità è meglio se ti allontani proprio. E' vero che si capisce che non sei una combattente... ma se loro sono davvero bastardi e ci vogliono rallentare, non è escluso che mirino proprio all'unica persona priva di armature, così sono sicuri di farle molto male".
Annuisco e mi affretto a cambiare discorso, per non rovinare la gita. Meglio pensare ai dolcetti caratteristici, alle bandierine, alla festa di Kayah che rallegra le strade di Chalard, che non ai pericoli che ci aspettano lungo la via.
Giriamo parecchio, e finalmente Lucius trova il mantello che cercava. Anche io, visto che ho un guardaroba un po' malconcio, decido di comprare un vestito.
E allora Lucius mi sorprende:
"Cercane uno che stia bene col rosso", mi dice.
Resto interdetta, Guelfo annuisce bonario, pensando al colore dei miei capelli. Io guardo gli abiti della bottega e chiedo consiglio a Lucius.
"Quale ti piace di questi?"
Lucius li osserva qualche istante, ne sposta alcuni per vedere quelli dietro, con una sicurezza che mi lascia immaginare che abbia le idee chiarissime. Poi mi dice: "provati questo".
E' un bell'abito arancione e rosso, e mi sta a pennello. E' un po' più elegante di un normale abito da viaggio, è anche un po' caro, ma lo prendo.
Torniamo su al Monastero.
Il pomeriggio passa tranquillo, accompagno Guelfo in una zona isolata per fargli compagnia mentre prova il suo incantesimo che dovrebbe sdoppiarlo in due o tre "guelfi", che come al solito non gli funziona.
"Bravissimo!" gli dico, come sempre, "l'ho visto, l'ho visto!". Credo che inizi a pensare di riuscirci davvero... povero Guelfo l'ha presa sul serio questa cosa!
Comunque, dopo i soliti scherzi al mio amico mago, torniamo nella foresteria, ceniamo, e scende la sera.
Sto per mettermi a letto, quando arriva Lucius. Ha tra le mani un fagotto voluminoso, io lo guardo stupefatta.
"Non è ortodosso, ma rischia di funzionare", mi dice. E mi porge il suo mantello da Paladino, coi colori di Pyros. Io lo prendo e guardo Lucius incerta. Lui mi dice di provare a indossarlo sopra il vestito comprato oggi.
Ubbidisco.
Lui si allontana, indosso il mio vestito nuovo e sopra il pesante mantello di Lucius. Lui torna ed annuisce.
"Se domani Bernard ti fa storie, digli che te l'ho dato io".
"Ok".
Lucius se ne va e io resto così, imbambolata, senza sapere che fare.
Poi mi tolgo abito e mantello e mi metto a dormire, ma ammetto di faticare un po' a prendere sonno.
Stamani poi non so neanche io dove trovo il coraggio di fare quel che Lucius mi ha suggerito. Indosso l'abito, mi avvolgo nel mantello e copro anche il capo con il cappuccio. Ha un odore intenso di vissuto, anche se è tenuto molto bene.
Esco a testa bassa, imbarazzata. Mi rendo conto che sia i Paladini che i miei compagni mi stanno osservando.
Sir Bernard viene a chiedermi spiegazioni.
Apro bocca per dire qualcosa, ma ho il deserto nella mente, non mi viene nulla da dire. Subito Lucius interviene in mio soccorso: "sono stato io a dirle di vestirsi così", dice al suo superiore. "Che la benevolenza di Pyros protegga lei, che non ha niente altro a proteggerla".
Bernard mi scruta incerto, un po' seccato. Poi annuisce. "Va bene", dice.
Lucius mi guarda.
"Stai bene", dice, "sei credibile. Mi raccomando, tieni il cappuccio calato sul viso".
E così partiamo lungo la strada per Beid, incontro agli arcieri che ci stanno aspettando per tenderci un agguato.
Eppure mi sento sicura, sotto questo mantello, protetta. Ed è una bella sensazione, anche se con questo caldo... il sole di Pyros picchia forte questi giorni!
E così girovaghiamo un po' tra le bancarelle allestite per la festa di Kayah, sbocconcellando dolcetti e chiacchierando.
"Certo gli arcieri lungo la strada sono pericolosi..." continua a ripetere Guelfo, "e con le frecce avvelenate poi! Io di veleno ne ho avuto abbastanza, non ci tengo a rivivere l'esperienza..."
Ormai la decisione è presa, strada e non foresta, per evitare la sacerdotessa del Caos Primitivo, il Jack di Picche e chissà quali altri mostri. Ma Guelfo non si rassegna: "siamo in pochi, siamo un bersaglio facile, e ci aspettano... gli arcieri sono molto pericolosi!"
Tutti questi discorsi mi fanno venire i brividi, e così a un certo punto chiedo consiglio a Lucius, come al solito silenzioso, riguardo come dovrò comportarmi nel caso siamo di nuovo attaccati dagli arcieri di Keib.
"Come hai fatto l'altra volta va bene, nasconditi dietro ai cavalli, o cerca un riparo... e se ne hai la possibilità è meglio se ti allontani proprio. E' vero che si capisce che non sei una combattente... ma se loro sono davvero bastardi e ci vogliono rallentare, non è escluso che mirino proprio all'unica persona priva di armature, così sono sicuri di farle molto male".
Annuisco e mi affretto a cambiare discorso, per non rovinare la gita. Meglio pensare ai dolcetti caratteristici, alle bandierine, alla festa di Kayah che rallegra le strade di Chalard, che non ai pericoli che ci aspettano lungo la via.
Giriamo parecchio, e finalmente Lucius trova il mantello che cercava. Anche io, visto che ho un guardaroba un po' malconcio, decido di comprare un vestito.
E allora Lucius mi sorprende:
"Cercane uno che stia bene col rosso", mi dice.
Resto interdetta, Guelfo annuisce bonario, pensando al colore dei miei capelli. Io guardo gli abiti della bottega e chiedo consiglio a Lucius.
"Quale ti piace di questi?"
Lucius li osserva qualche istante, ne sposta alcuni per vedere quelli dietro, con una sicurezza che mi lascia immaginare che abbia le idee chiarissime. Poi mi dice: "provati questo".
E' un bell'abito arancione e rosso, e mi sta a pennello. E' un po' più elegante di un normale abito da viaggio, è anche un po' caro, ma lo prendo.
Torniamo su al Monastero.
Il pomeriggio passa tranquillo, accompagno Guelfo in una zona isolata per fargli compagnia mentre prova il suo incantesimo che dovrebbe sdoppiarlo in due o tre "guelfi", che come al solito non gli funziona.
"Bravissimo!" gli dico, come sempre, "l'ho visto, l'ho visto!". Credo che inizi a pensare di riuscirci davvero... povero Guelfo l'ha presa sul serio questa cosa!
Comunque, dopo i soliti scherzi al mio amico mago, torniamo nella foresteria, ceniamo, e scende la sera.
Sto per mettermi a letto, quando arriva Lucius. Ha tra le mani un fagotto voluminoso, io lo guardo stupefatta.
"Non è ortodosso, ma rischia di funzionare", mi dice. E mi porge il suo mantello da Paladino, coi colori di Pyros. Io lo prendo e guardo Lucius incerta. Lui mi dice di provare a indossarlo sopra il vestito comprato oggi.
Ubbidisco.
Lui si allontana, indosso il mio vestito nuovo e sopra il pesante mantello di Lucius. Lui torna ed annuisce.
"Se domani Bernard ti fa storie, digli che te l'ho dato io".
"Ok".
Lucius se ne va e io resto così, imbambolata, senza sapere che fare.
Poi mi tolgo abito e mantello e mi metto a dormire, ma ammetto di faticare un po' a prendere sonno.
Stamani poi non so neanche io dove trovo il coraggio di fare quel che Lucius mi ha suggerito. Indosso l'abito, mi avvolgo nel mantello e copro anche il capo con il cappuccio. Ha un odore intenso di vissuto, anche se è tenuto molto bene.
Esco a testa bassa, imbarazzata. Mi rendo conto che sia i Paladini che i miei compagni mi stanno osservando.
Sir Bernard viene a chiedermi spiegazioni.
Apro bocca per dire qualcosa, ma ho il deserto nella mente, non mi viene nulla da dire. Subito Lucius interviene in mio soccorso: "sono stato io a dirle di vestirsi così", dice al suo superiore. "Che la benevolenza di Pyros protegga lei, che non ha niente altro a proteggerla".
Bernard mi scruta incerto, un po' seccato. Poi annuisce. "Va bene", dice.
Lucius mi guarda.
"Stai bene", dice, "sei credibile. Mi raccomando, tieni il cappuccio calato sul viso".
E così partiamo lungo la strada per Beid, incontro agli arcieri che ci stanno aspettando per tenderci un agguato.
Eppure mi sento sicura, sotto questo mantello, protetta. Ed è una bella sensazione, anche se con questo caldo... il sole di Pyros picchia forte questi giorni!
3 giugno 517
Venerdì 27 Aprile 2007
Si parte da Annecy
Stamani ci prepariamo a lasciare Annecy, alla volta dei Padri di Noyes.
Siamo arrivati in città trafelati, di notte, coi feriti morenti dopo l'assalto dei soldati di Keib. Era una situazione disperata.
Ma da quando siamo qui tutto è cambiato, in meglio.
Desiree ha salvato la vita dei moribondi, in particolare di Rosalie. Poi c'è stato un miracolo e Reyks le ha restituito la vista.
Da allora è stato un crescendo.
Abbiamo reincontrato Dorian, trascorso belle serate a ballare e a divertirci, ci siamo fatti un po' di risate ad assistere alle sgomitate di Loic (di verde e di mucca vestito) che si ingelosiva di Dorian che corteggiava Desiree...
Anche Lucius il Paladino si è sciolto molto, e la povera Rosalie mi sembra che stia ogni giorno meglio, a parte la faccenda di Marc il prigioniero.
I ragazzi l'altra notte hanno fatto una cosa un po' spericolata, a fin di bene, che penso che non sia servita a nulla.
Sto Barcarolo, non ho ben capito, un trafficone di qua, ci aveva messo gente dietro a chiedere informazioni. I nostri sono andati via fiume a casa sua, l'hanno arrestato e portato dalle guardie. Ma a quanto ha detto Sir Bernard è stata fatica buttata, visto che il malvivente sarà liberato probabilmente molto presto... vabè, per lo meno i nostri si sono presi la soddisfazione di rompergli un po' le scatole.
E così è ora di lasciare Annecy.
Quentin viene con noi, un po' malinconico, ma leggo nei suoi occhi la curiosità di conoscere un altro pezzetto di mondo. E' un ragazzino in gamba, sono sicura che si troverà bene dappertutto. La prossima tappa (sua e nostra) sono i Padri di Noyes.
Sono molto curiosa di sapere cosa sta succedendo, spero che Padre Quart ci sia e possa dirci qualcosa di più. Dorian ci ha fatto uno strano racconto, secondo cui il nostro Paladino di Kayah preferito è passato da Annecy ed è stato coinvolto nell'uccisione di un mezzo nobile, o forse di un impostore... non ho capito bene.
Spero di parlarci anche perchè vorrei capire se stiamo facendo la cretinata più grande della nostra vita, a dar retta a Jack per questa storia di Ogham, oppure se è una cosa giusta, se la chiesa è d'accordo.
Quindi... in marcia!!!
Siamo arrivati in città trafelati, di notte, coi feriti morenti dopo l'assalto dei soldati di Keib. Era una situazione disperata.
Ma da quando siamo qui tutto è cambiato, in meglio.
Desiree ha salvato la vita dei moribondi, in particolare di Rosalie. Poi c'è stato un miracolo e Reyks le ha restituito la vista.
Da allora è stato un crescendo.
Abbiamo reincontrato Dorian, trascorso belle serate a ballare e a divertirci, ci siamo fatti un po' di risate ad assistere alle sgomitate di Loic (di verde e di mucca vestito) che si ingelosiva di Dorian che corteggiava Desiree...
Anche Lucius il Paladino si è sciolto molto, e la povera Rosalie mi sembra che stia ogni giorno meglio, a parte la faccenda di Marc il prigioniero.
I ragazzi l'altra notte hanno fatto una cosa un po' spericolata, a fin di bene, che penso che non sia servita a nulla.
Sto Barcarolo, non ho ben capito, un trafficone di qua, ci aveva messo gente dietro a chiedere informazioni. I nostri sono andati via fiume a casa sua, l'hanno arrestato e portato dalle guardie. Ma a quanto ha detto Sir Bernard è stata fatica buttata, visto che il malvivente sarà liberato probabilmente molto presto... vabè, per lo meno i nostri si sono presi la soddisfazione di rompergli un po' le scatole.
E così è ora di lasciare Annecy.
Quentin viene con noi, un po' malinconico, ma leggo nei suoi occhi la curiosità di conoscere un altro pezzetto di mondo. E' un ragazzino in gamba, sono sicura che si troverà bene dappertutto. La prossima tappa (sua e nostra) sono i Padri di Noyes.
Sono molto curiosa di sapere cosa sta succedendo, spero che Padre Quart ci sia e possa dirci qualcosa di più. Dorian ci ha fatto uno strano racconto, secondo cui il nostro Paladino di Kayah preferito è passato da Annecy ed è stato coinvolto nell'uccisione di un mezzo nobile, o forse di un impostore... non ho capito bene.
Spero di parlarci anche perchè vorrei capire se stiamo facendo la cretinata più grande della nostra vita, a dar retta a Jack per questa storia di Ogham, oppure se è una cosa giusta, se la chiesa è d'accordo.
Quindi... in marcia!!!
30 maggio 517
Lunedì 16 Aprile 2007
padri e figli
L'amore paterno.
Io ricordo molto poco di mio padre. Avevo otto anni alla sua morte, quando venne assassinato dagli uomini di Lord Albert. Ricordo quando mi prendeva sulle spalle e mi faceva volteggiare, ricordo il suono della sua risata, il timbro della sua voce buona. Era una brava persona, non meritava di finire così.
Ci ripenso spesso in questi giorni, perchè ho davanti agli occhi due esempi di amore verso il padre, Quentin e Rosalie. Esempi molto diversi, ma che mi struggono di malinconia, mi ricordano tempi lontani in cui anche io avevo una persona da chiamare papà.
Samuel ci ha chiesto di portare via Quentin, di portarlo in un monastero perchè venga educato, allontanandolo dalla bicocca in cui lui ora si lascerà morire.
"Uno sta ad Annecy ed è prigioniero da una vita".
No, non è Samuel. E' Quentin la persona di cui parlava il Profeta, secondo me. Lo liberiamo dall'isolamento e dalla malinconia di veder morire suo padre, portandolo con noi ai Padri di Noyes.
Ma Quentin non vuole abbandonarlo. Anche se non è il suo vero padre. Non vuole abbandonarlo perchè sa benissimo che senza di lui Samuel non ha molte possibilità, e sa anche che non si rivedranno più.
Avrà 12 anni, Quentin, più o meno.
Quanto ricorderà, un giorno, di suo padre? Razionalmente facciamo la cosa giusta a portarlo con noi, non ha senso che resti qui "prigioniero". Ma mi dispiace, perchè so cosa si prova a trovarsi veramente soli.
E poi forse sarebbe più giusto che Quentin potesse fare quel che profondamente vuole, stare vicino alla persona più cara finchè possibile, fino alla fine, per poi andarsene senza rimpianti?
Non lo so.
Io non l'ho visto morire, a mio padre. Gli ho risparmiato il dolore di vedere i miei occhi atterriti, di vedermi piangere e tremare.
Forse Samuel è questo che vuole, non vedere suo figlio piangere per lui, non mostrarsi ormai derelitto e morente, restare nel ricordo dignitoso.
Non lo so davvero cosa sia giusto, sono due brave persone, Quentin e Samuel, e mi dispiace tantissimo che la situazione sia questa.
E poi c'è Rosalie.
Che parla di suo padre riferendosi una volta al padre di sangue, morto in guerra, e una volta al padre adottivo, ovvero il padre di Solice.
Lei piange quando ricorda suo padre, ma non riesco a capire se il suo sia un pianto di amore filiale o di rabbia, di odio.
Ci ha chiesto di intercedere presso Bernard perchè non testimoni a favore di Marc il prigioniero. Lo vuole morto.
Come lui voleva morta lei, anche a costo di finire all'Inferno Ghiacciato.
Non so quanti anni avesse Rosalie quando ha perso il suo vero padre, ma anche lei era una ragazzina. Cosa ricorderà di lui?
Abbracci, scherzi e giochi, oppure armature scintillanti, inni alla guerra e ordini militari?
Padri e figli, i figli che perdono i loro padri.
Ferite che restano dentro e che il tempo rimargina in modi imprevedibili. Ferite che continuano a fare male.
Io ricordo molto poco di mio padre. Avevo otto anni alla sua morte, quando venne assassinato dagli uomini di Lord Albert. Ricordo quando mi prendeva sulle spalle e mi faceva volteggiare, ricordo il suono della sua risata, il timbro della sua voce buona. Era una brava persona, non meritava di finire così.
Ci ripenso spesso in questi giorni, perchè ho davanti agli occhi due esempi di amore verso il padre, Quentin e Rosalie. Esempi molto diversi, ma che mi struggono di malinconia, mi ricordano tempi lontani in cui anche io avevo una persona da chiamare papà.
Samuel ci ha chiesto di portare via Quentin, di portarlo in un monastero perchè venga educato, allontanandolo dalla bicocca in cui lui ora si lascerà morire.
"Uno sta ad Annecy ed è prigioniero da una vita".
No, non è Samuel. E' Quentin la persona di cui parlava il Profeta, secondo me. Lo liberiamo dall'isolamento e dalla malinconia di veder morire suo padre, portandolo con noi ai Padri di Noyes.
Ma Quentin non vuole abbandonarlo. Anche se non è il suo vero padre. Non vuole abbandonarlo perchè sa benissimo che senza di lui Samuel non ha molte possibilità, e sa anche che non si rivedranno più.
Avrà 12 anni, Quentin, più o meno.
Quanto ricorderà, un giorno, di suo padre? Razionalmente facciamo la cosa giusta a portarlo con noi, non ha senso che resti qui "prigioniero". Ma mi dispiace, perchè so cosa si prova a trovarsi veramente soli.
E poi forse sarebbe più giusto che Quentin potesse fare quel che profondamente vuole, stare vicino alla persona più cara finchè possibile, fino alla fine, per poi andarsene senza rimpianti?
Non lo so.
Io non l'ho visto morire, a mio padre. Gli ho risparmiato il dolore di vedere i miei occhi atterriti, di vedermi piangere e tremare.
Forse Samuel è questo che vuole, non vedere suo figlio piangere per lui, non mostrarsi ormai derelitto e morente, restare nel ricordo dignitoso.
Non lo so davvero cosa sia giusto, sono due brave persone, Quentin e Samuel, e mi dispiace tantissimo che la situazione sia questa.
E poi c'è Rosalie.
Che parla di suo padre riferendosi una volta al padre di sangue, morto in guerra, e una volta al padre adottivo, ovvero il padre di Solice.
Lei piange quando ricorda suo padre, ma non riesco a capire se il suo sia un pianto di amore filiale o di rabbia, di odio.
Ci ha chiesto di intercedere presso Bernard perchè non testimoni a favore di Marc il prigioniero. Lo vuole morto.
Come lui voleva morta lei, anche a costo di finire all'Inferno Ghiacciato.
Non so quanti anni avesse Rosalie quando ha perso il suo vero padre, ma anche lei era una ragazzina. Cosa ricorderà di lui?
Abbracci, scherzi e giochi, oppure armature scintillanti, inni alla guerra e ordini militari?
Padri e figli, i figli che perdono i loro padri.
Ferite che restano dentro e che il tempo rimargina in modi imprevedibili. Ferite che continuano a fare male.
28 maggio 517
Sabato 7 Aprile 2007
Siamo così diversi?
Sì.
Siamo diversi, Marc.
Perchè qualsiasi cosa il padre di Rosalie abbia fatto al tuo villaggio, ai tuoi familiari, ai tuoi cari... è lui ad aver sbagliato, lui soltanto, non sua figlia.
E poi siamo diversi perchè non si attaccano così delle persone, per di più insieme ai Paladini, senza chiedere di arrendersi, senza dare scampo. Non si usano trucchi infami come le frecce avvelenate... non si fanno queste cose.
Eppure... eppure sento che siamo simili, e questa somiglianza mi fa paura.
Chi meglio di noi può capire cosa si prova ad avere la famiglia sterminata, la vita distrutta quando sei appena un ragazzino?
Chi meglio di noi conosce quanto siano terribili le angherie dei potenti, dei nobili, degli uomini d'armi che se la prendono contro gente semplice?
Siamo stati fortunati.
Abbiamo incontrato Lord Dillon, Padre Quart, Frate Erwin, la Rosa Bianca... tutte brave persone che ci hanno spinto ad incanalare il nostro risentimento in modo costruttivo.
Ma se avessimo incontrato gente diversa? Se avessimo trovato profeti di odio, e se ci avessero dato l'occasione di vendicarci, anche a costo di compiere degli atti crudeli e sbagliati?
Come ci saremmo comportati noi, che siamo tanto bravi e sempre dalla parte giusta?
Siamo diversi, Marc.
Perchè qualsiasi cosa il padre di Rosalie abbia fatto al tuo villaggio, ai tuoi familiari, ai tuoi cari... è lui ad aver sbagliato, lui soltanto, non sua figlia.
E poi siamo diversi perchè non si attaccano così delle persone, per di più insieme ai Paladini, senza chiedere di arrendersi, senza dare scampo. Non si usano trucchi infami come le frecce avvelenate... non si fanno queste cose.
Eppure... eppure sento che siamo simili, e questa somiglianza mi fa paura.
Chi meglio di noi può capire cosa si prova ad avere la famiglia sterminata, la vita distrutta quando sei appena un ragazzino?
Chi meglio di noi conosce quanto siano terribili le angherie dei potenti, dei nobili, degli uomini d'armi che se la prendono contro gente semplice?
Siamo stati fortunati.
Abbiamo incontrato Lord Dillon, Padre Quart, Frate Erwin, la Rosa Bianca... tutte brave persone che ci hanno spinto ad incanalare il nostro risentimento in modo costruttivo.
Ma se avessimo incontrato gente diversa? Se avessimo trovato profeti di odio, e se ci avessero dato l'occasione di vendicarci, anche a costo di compiere degli atti crudeli e sbagliati?
Come ci saremmo comportati noi, che siamo tanto bravi e sempre dalla parte giusta?
27 maggio 517
Giovedì 5 Aprile 2007
una preghiera...
Ti prego Reyks, proteggi i nostri amici.
Proteggi Guelfo, salvalo dal veleno che gli percorre il sangue, aiutalo a rialzarsi e a ritrovare il burlone che era. Vuol essere il Cercatore, fa che possa cercare e trovare tutto quello che vuole. Ma soprattutto non farlo morire, no, non così, non ora.
Aiuta Rosalie, lenisci le sue piaghe, proteggila dal veleno che le indebolisce il corpo così come da quello che le fa sanguinare il cuore.
Liberala dai brutti ricordi, dal rimorso. Fa che non conosca mai quel nome, Tradimento, che così ingiustamente le è stato dato.
Salva Bernard, uomo di fede, che ha sbagliato ma non voleva fare del male. Fa che guarisca e possa avere il tempo per imparare a fidarsi del prossimo. Sostienilo, dagli coraggio, dagli speranza.
Amen
27 maggio 517
Domenica 1 Aprile 2007
pezzi sacrificabili?
Guelfo, Rosalie e Bernard sono stati colpiti da frecce avvelenate e secondo Desiree dobbiamo correre ad Annecy subito, stanotte, se vogliamo sperare di salvare loro la vita.Già stanno male e staranno sempre peggio.
E poi...
"una ragazza orrendamente mutilata, senza più la testa, stesa a terra in un lago di sangue..."
Il sogno di Bart. Lo stesso mio sogno.
Siamo pezzi preziosi, secondo Jack.
A me non sembra poi tanto...
E poi...
"una ragazza orrendamente mutilata, senza più la testa, stesa a terra in un lago di sangue..."
Il sogno di Bart. Lo stesso mio sogno.
Siamo pezzi preziosi, secondo Jack.
A me non sembra poi tanto...