I Paladini [voce]

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DarkAngel
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I Paladini [voce]

Messaggioda DarkAngel » 15/11/2007, 2:46

Ho ampliato le FAQ di questa voce descrivendo le 3 procedure formali che la chiesa ha a disposizione per sollevare i paladini dal proprio incarico. In questa discussione affronto invece una problematica uscita nel corso dell'ultima sessione, relativa alla fatidica domanda: MA I PALADINI POSSONO PRENDERE MOGLIE?

Di fatto, non esiste alcuna legge o divieto formale che impedisca ai paladini (e ai sacerdoti) di sposarsi: a rendere tale pratica inconciliabile con le funzioni di un paladino non è quindi il diritto canonico, che preferisco non approfondire troppo per dare maggiormente l'idea di una chiesa più sostanziale che formale (vedi sotto).

Questo però non significa che la risposta alla domanda "ma i Paladini si possono sposare?" sia un semplice SI: la risposta è complessa, e si potrebbe riassumerla con un "anche se nessuna legge lo vieta, di fatto nessuno lo fa"; le motivazioni di questo, che vengo a spiegare, sono alla portata di qualsiasi personaggio avente un punteggio di teologia decente.

Il paladino, cosi' come il sacerdote, presta un giuramento di fedeltà alla chiesa e ai suoi ideali: l'impegno che sottoscrive è cruciale e decisivo, tale da condizionare la sua vita e provocare una riscrittura di tutte le sue priorità. Da quando si sveglia la mattina a prima di addormentarsi, il primo pensiero è quello di servire la causa del suo Dio: il suo giuramento è la testimonianza di tale impegno, che avrà la priorità su qualsiasi altra cosa.

Il matrimonio è anch'esso un giuramento di fedeltà: l'impegno che entrambi i coniugi sottoscrivono, cruciale e decisivo: da quando si svegliano la mattina a prima di addormentarsi, il loro primo pensiero è quello di dedicarsi alla persona amata e venire incontro alle sue necessità, di proteggerla, amarla e rispettarla: implica inoltre l'impegno a mettere su famiglia e/o alla sua "consumazione" in tutti i sensi.

I due giuramenti non sono necessariamente incompatibili, e mi piace l'idea che qualche paladino possa coltivare a tratti l'illusione, molto "umana", di poter amare al tempo stesso il proprio dio e la propria sposa: ma mi piace anche (e trovo che sia molto romantica) la poetica dell'attesa, dell'impegno nei confronti del proprio Dio sentito come inconciliabile con l'impegno nei confronti di un possibile coniuge: mi piace insomma che il Paladino decida di "non sposarsi" non perché la Chiesa glielo vieta ma perché sa benissimo che questo voler "avere entrambe le cose" finirebbe con il renderlo un cattivo marito e un cattivo paladino (o tutt'e due): vi è una lunghissima serie di impegni che il paladino prende, non direttamente descritte dalla voce (come l'imparzialità di fronte ai fedeli, l'oggettività, l'impossibilità di scegliere con un giudizio diverso da quello divino, etc.) che sono necessarie per mantenere intatta la sua "spiritualità": la maggior parte di esse sono ovviamente poco conciliabili con il matrimonio.

Perché allora, potreste chiedermi, non fare la regola canonica come nel caso della "nostra" chiesa? Perchè secondo me me il "non potersi sposare" ha più valore se è una scelta sofferta (anche se spesso scontata quanto inevitabile) del Paladino piuttosto che una regola canonica inevitabilmente sentita come "cieca", "insensibile" o "limitativa" da possibili PG o PNG altamente sentimentali e (in questo) tremendamente moderni. Il "non posso perché la chiesa me lo impedisce" fa molto (troppo?) uccelli di rovo e dipinge in modo "poco figo" paladino e chiesa, mentre il "non posso perché non sarebbe giusto" è quello che davvero mi piace, ciò che rende il tutto tremendamente romantico.

La scelta di "non fare la regola canonica" consente inoltre maggiore profondità di gioco: vi sono infatti molteplici situazioni in cui i due giuramenti diventano più compatibili, come il Congedo che descrivo nelle FAQ della voce. Inoltre vi è la possibilità teorica che il Paladino riceva incarichi a lungo termine/definitivi estremamente statici e che possano renderlo in grado di conciliare il suo impegno di fede con il matrimonio, e in quel caso si potrà avere un raro (e magari chissà, criticatissimo) caso di Paladino che prende moglie restando "in servizio"... Possibilità di gioco inedite e tutte da esplorare.


La lunga risposta che ho dato ha lo scopo di arrestare sul nascere il possibile "pino solitario" di Loic che offende Quart con un commento fuori luogo. Secondo me la "leggerezza" del commento di Loic ha tutte le possibili attenuanti del caso: la risposta alla sovracitata domanda è assolutamente non semplice e Loic non è un sacerdote: il suo punteggio di teologia è piu' che sufficiente per dirgli che teoricamente nulla vieta ai paladini/sacerdoti di prendere moglie; d'altro canto, il suo non essere paladino non gli dà l'idea della difficoltà incredibile che questo comporterebbe nella situazione di Quart, dell'assurdità concreta di tale ipotesi. La mia valutazione "pastorale" è quindi quella di una brutta gaffe (anche visto il contrasto nettissimo tra l'atmosfera tragica e l'atteggiamento giggione mostrato con la gomitatina), nulla di più: il tutto rigorosamente IMHO e senza voler influenzare PG e PNG e Master, è solo un'opinione personale.

P.S.: Non c'entra nulla, ma ne approfitto, da "collega giocatore", per comunicare a Luca/Loic una impressione che ho avuto: ultimamente ho visto Loic molto piu' preso dalla sua componente "Bud Spencer" che non da quella "Compagno d'arme leale e affidabile", non vorrei che le molte gag che indubbiamente regala la prima finiscano per relegare in secondo piano la seconda :) Cosa ne pensi a riguardo? Fammi sapere.
DarkAngel
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Messaggioda Annika » 15/11/2007, 12:30

Per quanto riguarda il discorso "paladini e matrimonio" sono tendenzialmente d'accordo con questa impostazione, che credo permetta una maggiore libertà e ricchezza di gioco.

Mi piacerebbe però che fossero più articolati i diversi "ordini" di paladini (ma anche di preti), che percepisco come molto diversi tra loro.

Per come l'interpreto io, l'ordine di Kayah sarebbe il più inconciliabile con discorsi di realizzazione "personale" di tipo matrimoniale (e non solo).
Questo non soltanto per il generico e giusto discorso delle diverse priorità di vita, famiglia vs consacrazione, che è proprio degli altri Ordini.
Ho sempre pensato che consacrarsi a Kayah implicasse la scelta di vivere la fede anche attraverso la mortificazione personale e il sacrificio affrontato nella sua totalità, per il suo valore intrinseco.
Kayah dea della notte, della morte e della magia, è una dea che immagino particolarmente "difficile" da seguire, e che richiede sacrifici molto grandi ai suoi più ferventi devoti.
Non significa che Pyros e Dytros siano divinità "facili" da seguire, non vorrei essere fraintesa. Ma la difficoltà specifica di Kayah sta proprio nella rinuncia a tutte le forme di soddisfazione e realizzazione personale più "terrene".
Per questo motivo - e non soltanto perchè sarebbe difficile stare dietro a tutte e due le cose - il Paladino e il Prete di Kayah NON si sposano, nè hanno rapporti sentimentali o carnali con chicchessia.
E' una rinuncia più forte e più profonda di quella degli altri Ordini, perchè è una rinuncia fatta "a priori" e non soltanto dopo essersi scontrati con l'oggettiva difficoltà di coltivare insieme un rapporto e una vocazione tanto totalizzanti.

Per quanto riguarda Pyros, divinità più solare e "positiva", per come la immagino, l'atteggiamento è diverso.
Il problema di conciliare una vita sentimentale e la scelta di fede è reale e profondo, ma non gravato da ulteriori "rinunce" assunte a priori. La situazione del Paladino di Pyros la immagino esattamente come quella descritta da Valerio nel suo discorso generale. Nessuna preclusione teorica, nessun voto di mortificazione di un simile aspetto dell'esistenza, ma la seria consapevolezza di quanto sia difficile - e spesso impossibile - conciliare amore e fede.

Quanto a Dytros io farei un discorso ancora diverso. Il Paladino di Dytros è quello che immagino più "soldato" e meno "sacerdote" di tutti. Questo significa tra le altre cose che è quello che vedo meno in difficoltà nel conciliare una vita privata sentimentale con gli obblighi che il suo Ordine gli impone.
Il Paladino di Dytros è un cavaliere della chiesa, ha nel rispetto degli ordini e nella condotta onorevole il fulcro del suo voto. Questo significa un grande impegno attivo, una condotta spiritualmente ineccepibile, ma anche relativa libertà di manovra negli spazi lasciati liberi dagli obblighi di fede e obbedienza.

Non so, così è come immagino io la differenza tra gli Ordini: voi che ne pensate?

Ciao ciao,
Anna
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Messaggioda Annika » 15/11/2007, 12:43

Quanto alla "gaffe" di Loic riguardo le gomitatine a Quart, io credo che sia importante chiarire bene questo punto per evitare pini solitari.

Parlando con Luca ho chiarito il cuore del problema, che è proprio questo, ovvero QUANTO sia impossibile che un Paladino di Kayah si sposi e viva felice e contento, e quanto questo fatto sia risaputo a tutti.

Per come l'ho sempre interpretata io, dovrebbe essere davvero una cosa impossibile.
Non solo, come ho detto nel mex precedente, perchè è difficile e/o impossibile per un Paladino conciliare amore e voti, ma proprio perchè il Paladino di Kayah assume una scelta di sacrificio più radicale, rinunciando a questo tipo di realizzazione personale.

E intendiamoci, non lo fa perchè disprezza o biasima questo tipo di realizzazione personale, tutt'altro. Non è la generica rinuncia a drogarsi, ubriacarsi e andare a donnacce, che tendenzialmente dovrebbe valere un po' per tutti gli uomini di fede. E' proprio la consapevole rinuncia a qualcosa di importante e prezioso.

Se così fosse, se prevalesse questa interpretazione, la gaffe di Loic sarebbe piuttosto "grave", e credo che sarebbe ragionevole dimenticarci la cosa come mai accaduta.

In caso contrario beh, è una cosa molto più tranquilla naturalmente, ed è quello che Luca/Loic intendeva quando l'ha detta. Anzi, persino una cosa amichevole, a modo suo gentile. Un modo di manifestare partecipazione e amicizia.
Certo, nel caso specifico non sarà stata proprio azzeccata, ma non sarebbe minimamente problematica, tutt'altro.

Voi tutti che ne pensate?

Ciao ciao,
Anna
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Messaggioda Bato » 15/11/2007, 14:52

Premetto, come già altre volte, che l'argomento non è tra quelli che mi entusiasma di più, e che non mi ritengo particolarmente preparato al riguardo. Per cui ritengo che comunque, in ogni caso, abbiano di gran lunga maggior diritto di regolamentare la cosa gli altri, più direttamente coinvolti.

Tuttavia intervengo sulla questione giusto per dare il mio parere, magari estendendo il discorso all'ambientazione in generale.

Capisco perfettamente qual'è l'obiettivo di Valerio, ovvero lasciare un minimo di manovra ai PG e ai PNG. Mi pare ottima come strada, la condivido pienamente. E' sicuramente più divertente, e non avrebbe senso limitare l'interpretazione e le situzioni.

Tuttavia, allargando lo sguardo, ed esaminando l'ambientazione nel suo insieme (il che per me è anche più interessante), temo che ci siano delle questioni che, nel loro rimanere "indefinite e sfumate" inevitabilmente creano molta confusione.

L'argomento rischia di essere addirittura triviale, ma tanto vale andare subito al sodo, proprio per cercare di eliminare tale confusione. Quindi forza e coraggio e passiamo alla domanda:

quando si dice "praticamente mai si sposano" cosa si intende, o meglio ancora, cosa si sottintende?
"Praticamente mai si sposano" e basta?
Oppure "Praticamente mai sia sposano e mai hanno relazioni con l'altro sesso"?
E badate bene, con relazioni non intendo platoniche, per parlar chiaro intendo relazioni che possano comportare dei figli.

Significativamente, leggendo le FAQ della voce, ce ne una che si intitola:
"Un paladino può sposarsi/avere figli?"
La FAQ sembrerebbe chiara, mette sullo stesso piano sposarsi/avere figli, insomma sembra dire che, almeno per un paladino, non sposarsi significa non avere alcun tipo ci relazione che non sia puramente platonica.
Eppure leggendo la risposta alla domanda, secondo me, la questione torna fumosa (nella risposta si parla solo di matrimoni).

La cosa si complica ancora di più per una FAQ seguente:
"Un paladino può bere alcol o avere rapporti sessuali?"
Prima di tutto perché per il fatto stesso di esistere come FAQ distinta lascia pensare che sopra si parlasse di matrimoni e basta (e al limite, di figli avuti all'interno di un matrimonio).
E soprattutto perché a fronte di una domanda molto esplicita secondo me si ha, ancora una volta, una risposta un po' fumosa, che personalmente trovo poco chiara:
"ma sono molti i paladini (anche non di Kayah) che decidono di seguire il voto della dea della Luna e astenersi dalla ricerca di tali piaceri o limitarli".
Che significa esattamente limitarli?
Visto che si parla di limitarli, e non di eliminarli, io personalmente posso pensare una cosa del tipo: non andare a prostitute, non corteggiare donne fidanzate o sposate, ma per il resto in fondo va bene.

E qui veniamo al cuore della questione, IMHO.
Ancora una volta l'ambientazione, nel suo insieme.
Quello che ci dovremmo chiedere secondo me è questo:

Pensiamo ad una Sarakon molto simile al nostro mondo, alla nostra Europa medioevale o tardo medievale che sia?
Se così è, credo dovremmo tener presente che le uniche donne che si spingono oltre il corteggiamento platonico rientrano necessariamente in 4 categorie: 1) sposate, 2) violentate, 3) prostitute, 4) irrimediabilmente compromesse dal punto di vista sociale (e in questa quarta categoria nel 90% dei casi rientrano anche quelle che rimangono nell'ambto del corteggiamento platonico).
Ed evidentemente per un paladino, come per ogni persona di sesso maschile per bene, rinunciare al matrimonio vuole dire -ovviamente- rinunciare a qualsiasi rapporto che non sia di amicizia, e l'impossibilità assoluta, va da se, di avere figli.
Se così fosse, allora credo sarebbe necessario correggere/limare alcune voce (tipo la seconda FAQ citata sopra).

Tuttavia io credo, per tantissimi motivi (e non solo per l'esistenza dalla seconda FAQ sopra citata) che tutti noi, o quasi tutti noi, abbiamo un'idea dell'ambientazione di Sarakon ben diversa.
Ce lo siamo già detti e ridetti, probabilmente troppo moderna, ma così è, e così ci piace.
Credo sia inutile citare tutti gli episodi che hanno visto PG e PNG comportarsi, su questo tema come in altri, in modo estremamente "aperto e moderno", diciamo così.
Peraltro ci tengo a sottolineare che sono perfettamente daccordo con questa impostazione, che ci permette di divertirci di più, e che ci concede una libertà tutto sommato dovuta in una ambientazione fantasy, per quanto low possa essere.
Senza questa libertà, per limitarci al fatto più eclatante e relativamente attinente al tema, sarebbe del tutto inconcepile avere così tanti PG donna impegnate nel nostro genere di avventure, per non parlare di Julie mandata più e più volte allo sbaraglio.

Ora, stando così le cose (e correggetemi se sbaglio al riguardo) viviamo una ambientazione in cui non è inconcepibile per Guelfo, o Eric, o Julie, o chi per loro, comportarsi nei "rapporti interpersonali" con una certa libertà, diciamo senza la rigidità che sarebbe imposta da uno scenario più storicamente corretto.
Per me è evidente (leggendo la relativa voce) che lo stesso vale per i paladini, magari con qualche attenzione in più.
E dunque, tornando a bomba, e al fatto specifico becero e triviale, come la mettiamo con gli eventuali figli, o ,anche in loro assenza, con le loro compagne/i ufficiali (per quanto destinate a non essere mai spose/i)?
Qui secondo me c'è una contraddizione che va risolta, o comunque chiarita.

Il nodo della questione, IMHO, è tutto qui.
La voce andrebbe benissimo, inserita in una ambientazione severa e rigorosa.
Ma calata in una ambientazione un minimo fantasy, un minimo libera, mostra delle contraddizioni serie, il nodo viene al pettine.

Stando così le cose, secondo me una soluzione potrebbe essere definire lo status dei paladini, in queste questioni, ben diverso da quello delle persone normali, ovvero un obbligo al celibato molto rigido e chiaro. E non è una soluzione che mi piace, personalmente.

Sinceramente io preferirei non darglielo e fare i conti con quanto detto sopra (fidanzate, figli, ecc ecc). Per me questo non sarebbe un problema. Ma andrebbe detto chiaramente.


bye
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Messaggioda Annika » 15/11/2007, 15:31

Per me in 2 parole semplici dovrebbe essere:

PalaDytros: non si fa tanti problemi, può avere tranquillo moglie figli fidanzate etc. O' Paladino 'nnamurato senza controindicazioni.

PalaPyros: si fa un po' di problemi a conciliare innamorate e veste da paladino, e a seconda del tipo che è decide se mollare la fidanzata, mollare la veste da paladino oppure fare i salti mortali e fare o' paladino 'nnamurato pure lui.

PalaKayah: non se ne parla proprio, o paladino o innamorato.
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Messaggioda DarkAngel » 15/11/2007, 17:09

Annika ha scritto:Per me in 2 parole semplici dovrebbe essere:
PalaDytros: non si fa tanti problemi, può avere tranquillo moglie figli fidanzate etc. O' Paladino 'nnamurato senza controindicazioni.
PalaPyros: si fa un po' di problemi a conciliare innamorate e veste da paladino, e a seconda del tipo che è decide se mollare la fidanzata, mollare la veste da paladino oppure fare i salti mortali e fare o' paladino 'nnamurato pure lui.
PalaKayah: non se ne parla proprio, o paladino o innamorato.


La vedo in modo non troppo diverso, ma complessivamente meno "permissivo". Secondo me è necessario scindere le varie cose, ovvero: fidanzamento platonico, fidanzamento consumato, matrimonio e rapporto sessuale "estemporaneo".

Vediamo che ne pensate di questo approfondimento, che corrisponde alla mia idea sulla faccenda:

[EDIT: ho riportato tutto direttamente nella voce, leggi paragrafo Paladini e Legami Sentimentali]
Ultima modifica di DarkAngel il 16/11/2007, 1:07, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda Annika » 15/11/2007, 21:09

Mi piace questa impostazione, che è quanto di più vario e dinamico si possa immaginare. Come linee guida generiche mi stanno bene proprio perchè permettono l'interpretazione e la coerenza di paladini molto diversi tra loro, sia pure tra quelli dello stesso ordine.

Se poi la differenziazione dei tre Ordini di Paladini si fa in altra sede per me è uguale, l'importante è proprio che si metta in risalto come il "mood" dell'Ordine sia caratteristico di volta in volta e diverso.
E' chiaro che alla fine le differenze siano di alcuni elementi ma non delle cose cruciali, visto che i Paladini sono tutti "confratelli", sia pure di Ordini diversi. Ma mi piace che siano molto caratterizzati, Kayah come quelli più "cupi", Pyros quelli più "aperti", invece, più ottimisti, e Dytros quelli decisi e "operativi", più pratici e concreti.

Sul piano invece degli "accoppiamenti" mi pare che si sia detto abbastanza da "capirci":

No per Kayah (con rarissime e problematicissime eccezioni)
Ni per Pyros e Dytros (in teoria si potrebbe pure fare ma si crea un mare di problemi pratici e spirituali che possono spessissimo portare a scelte dolorose, in un verso o nell'altro).

Dytros va un po' approfondito, in assoluto: sarà che si è visto poco in gioco... ma è quello che sento più "fumoso"...
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Messaggioda DarkAngel » 16/11/2007, 0:37

Annika ha scritto:Ma mi piace che siano molto caratterizzati, Kayah come quelli più "cupi", Pyros quelli più "aperti", invece, più ottimisti, e Dytros quelli decisi e "operativi", più pratici e concreti.

Dytros va un po' approfondito, in assoluto: sarà che si è visto poco in gioco... ma è quello che sento più "fumoso"...


Sono certo che il motivo per cui ti sembra "fumoso" è semplicemente dovuto al fatto che non si siano ancora visti in game: del resto, se ci pensi bene nessuno ci ha mai detto dall'alto che il Paladino di Kayah è cupo o Pyros è solare, ma ora tutti noi abbiamo imparato che "possono esserlo" grazie alle varie interpretazioni e al lavoro concreto dei master/giocatori che hanno dato vita alle singolarità di Abel, Solice, Quart, Lucius, etc.: quando vedremo Dytros in gioco sono sicuro che non mancherà questo tipo di caratterizzazione "caratteriale/umana" anche per lui. :)

Non sono comunque rimasto con le mani in mano: ho provveduto a inserire un nuovo paragrafo nella voce, I Paladini e la società, in cui tratteggio le principali linee-guida che Master e giocatori possono utilizzare per immaginarsi l'operato e l'attitudine dei paladini appartenenti ai tre ordini. Come potrai vedere, mi concentro poco sulle differenze "di indole" e molto sulle differenze operative, questo perché mi piace che le seconde determinino le prime e non viceversa. Differenze attitudinali/caratteriali troppo marcate possono dare l'illusione di poter differenziare efficacemente i vari ordini con poco lavoro, ma di fatto finirebbero per amalgamare i paladini all'interno del loro ordine: penso al classico commento del PG che parla con Quart e poi esce dicendo, "eh lo sapevo, d'altronde cosa ti aspetti, classico paladino di Kayah cupo...". Conclusione brutta e superficiale, che nullifica il bel lavoro di caratterizzazione operato dal Master! Preferisco non avallarla dall'ambientazione e dirlo in modo più indiretto, come potrai leggere.

Spero che l'impostazione che ho scritto nel nuovo paragrafo piaccia a tutti.

P.S.: Ti ho deletato il mex in cui parli dei titoletti perché erano chiaramente provvisori, non avevo certo intenzione di scriverli a quel modo... ti avevo chiesto apposta di non commentare sul forum visto che era ancora una stesura molto beta :angel: (ps rileggila, è cambiata un pò).
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Messaggioda Bato » 16/11/2007, 10:20

Riletto.
Considerate le esigenze di gioco dei giocatori, e di narrazione dei Master, mi sembra un'ottima sistemazione.

bye
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Messaggioda Elmer's pupil » 17/11/2007, 13:50

Sui Paladini vorrei chiedere a voi e soprattutto a Valerio se si può fare una leggera diversificazione, più quantitativa che qualitativa, tra Delos e Greyhaven.

Vorrei in sostanza che a Delos i Paladini fossero in minor numero e meno pervasivamente presenti nella società rispetto a Greyhaven.
Questo perché immagino Delos come una società più compatta, essendo una realtà fortemente centralizzata e non feudale e con una stretta connessione potere civile-potere ecclesiastico. Ciò significa che, allorquando deve intervenire la Chiesa con il suo braccio armato, si inoltra richiesta alle autorità civili e queste operano in difesa della Chiesa. Del resto l'Imperatore è il Divino Interprete ed è legato a filo doppio con la Chiesa, dunque tutto lo Stato partecipa del "divino" presente su Sarakon.
A che servono allora i Paladini? E da chi dipendono i Paladini?
Domande legittime e insidiose. Soprattutto la seconda.
Rispondiamo alla prima: i Paladini di Kayah conservano i compiti prescritti dalla voce, con in più la custodia e la guardianìa di alcuni Monasteri e Santuari di Kayha; i Paladini di Dytros sono soprattutto schierati al confine di Benson (Passo di Myst) e vengono raccolti e inviati ovunque si creino situazioni consimili; i Paladini di Pyros sono quelli che forse perdono il maggior numero di funzioni rispetto alla voce; a Delos saranno soprattutto dislocati a difesa di chiese e monasteri, svolgeranno servizi di scorta, affiancheranno quelli di Dytros al Passo di Myst, aiuteranno, se presenti sul posto, il potere civile nelle questioni relative ad indagini e processi legati all'ambito ereticale e antireligioso. Non ci saranno comunque molte caserme di Paladini sparse nell'Impero. Esse saranno o concentrate in punti critici o affiancate a luoghi eminenti di culto.

Ora la seconda:
dipendono in primis dalle loro gerarchie, dai rispettivi Ordini e dall'autorità ecclesiastica nella stessa misura in cui ciò avviene a Greyhaven. Qualora intervenga il potere civile devono però lasciare il campo e collaborare se lo vogliono le autorità ecclesiastiche, anche mettendosi al servizio del potere civile. Se le autorità ecclesiastiche sono in rotta o non vogliono più, semplicemente ritirano i Paladini senza alcuna conseguenza per questi ultimi.
I Paladini di Dytros sono anche qui più autonomi e conservano strutture interne più forti. Pertanto interagiscono molto raramente con il potere politico, non avendo neanche Ordini di Sacerdoti a fare eventualmente da mediatori. Le loro eventuali controversie con il potere civile sono gestite dal Metropolita locale o dal Patriarca, ma vengono accuratamente evitate e i Paladini di Dytros operano generalmente con ampia libertà in campi delimitati di competenza (vedi Passo di Myst).


Che ve ne pare?
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Messaggioda DarkAngel » 17/11/2007, 17:54

Elmer's pupil ha scritto:Sui Paladini vorrei chiedere a voi e soprattutto a Valerio se si può fare una leggera diversificazione, più quantitativa che qualitativa, tra Delos e Greyhaven.
Vorrei in sostanza che a Delos i Paladini fossero in minor numero e meno pervasivamente presenti nella società rispetto a Greyhaven.


Non vorrei che forse, nel tentativo di aver cercato di marcare le differenze che intercorrono tra i vari ordini, abbia creato la falsa immagine di questi paladini un pò pompieri, molto pervasivi nella società, quasi dei "carabinieri" (mi riferisco soprattutto a Pyros). Al contrario, anche a Greyhaven non c'è l'abitudine di lasciare ai Paladini il compito di dirimere questioni civili e/o di aiutare l'uomo comune nella quotidianeità e/o di arrogarsi compiti che spettano all'esercito e alla guardia civica.

Temo che in questo la mia avventura, non a caso incentrata sui Paladini, abbia portato un pò fuori strada spacciando per "ordinario" quello che era volutamente presentato come un caso eccezionale: voi avete avuto particolari "entrature" nella caserma dovute al fatto che con voi c'era un paladino, che conoscevate elementi importanti di una indagine in corso e che siete stati "catturati" all'uscita di un luogo in odore di sacralità ancestrale. In condizioni normali, questo non sarebbe mai avvenuto, soprattutto in una città meno importante di Rigel che ovviamente non avrebbe avuto, e non avrebbe dovuto avere, una fortezza cosi' "organizzata" e socialmente inserita da sembrare quasi una caserma delle guardie civiche. L'installazione dei paladini di Pyros di Rigel è relativamente sui generis, per maggiori informazioni delle sue funzioni ti rimando alla voce apposita (fortezza dell'ultimo sole): lo specifico perché non voglio che si pensi che a Greyhaven i paladini siano "pervasivamente presenti nella società", un sospetto che forse ho involontariamente suggerito ma che ci tengo a smontare sul nascere. Appena ho tempo provvedo a editare la "descrizione" dei paladini (soprattutto di Pyros) in modo da eliminare le frasi più ambigue in questo senso.

Questo per dire che concordo col tuo intervento e mi stanno benissimo le differenziazioni tra GH e Delos da te proposte: ti anticipo soltanto che potrebbero non essere cosi' grandi, visto che mi sento di poter dire che una buona metà di ciò che hai scritto "è già così" anche a Greyhaven.


Tutto qui :)
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Messaggioda Elmer's pupil » 18/11/2007, 20:08

In effetti hai ben interpretato il mio fraintendimento. Probabilmente mi ero lasciato un po' prendere dall'idea di Sir Marcus.

:knight:

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