Di fatto, non esiste alcuna legge o divieto formale che impedisca ai paladini (e ai sacerdoti) di sposarsi: a rendere tale pratica inconciliabile con le funzioni di un paladino non è quindi il diritto canonico, che preferisco non approfondire troppo per dare maggiormente l'idea di una chiesa più sostanziale che formale (vedi sotto).
Questo però non significa che la risposta alla domanda "ma i Paladini si possono sposare?" sia un semplice SI: la risposta è complessa, e si potrebbe riassumerla con un "anche se nessuna legge lo vieta, di fatto nessuno lo fa"; le motivazioni di questo, che vengo a spiegare, sono alla portata di qualsiasi personaggio avente un punteggio di teologia decente.
Il paladino, cosi' come il sacerdote, presta un giuramento di fedeltà alla chiesa e ai suoi ideali: l'impegno che sottoscrive è cruciale e decisivo, tale da condizionare la sua vita e provocare una riscrittura di tutte le sue priorità. Da quando si sveglia la mattina a prima di addormentarsi, il primo pensiero è quello di servire la causa del suo Dio: il suo giuramento è la testimonianza di tale impegno, che avrà la priorità su qualsiasi altra cosa.
Il matrimonio è anch'esso un giuramento di fedeltà: l'impegno che entrambi i coniugi sottoscrivono, cruciale e decisivo: da quando si svegliano la mattina a prima di addormentarsi, il loro primo pensiero è quello di dedicarsi alla persona amata e venire incontro alle sue necessità, di proteggerla, amarla e rispettarla: implica inoltre l'impegno a mettere su famiglia e/o alla sua "consumazione" in tutti i sensi.
I due giuramenti non sono necessariamente incompatibili, e mi piace l'idea che qualche paladino possa coltivare a tratti l'illusione, molto "umana", di poter amare al tempo stesso il proprio dio e la propria sposa: ma mi piace anche (e trovo che sia molto romantica) la poetica dell'attesa, dell'impegno nei confronti del proprio Dio sentito come inconciliabile con l'impegno nei confronti di un possibile coniuge: mi piace insomma che il Paladino decida di "non sposarsi" non perché la Chiesa glielo vieta ma perché sa benissimo che questo voler "avere entrambe le cose" finirebbe con il renderlo un cattivo marito e un cattivo paladino (o tutt'e due): vi è una lunghissima serie di impegni che il paladino prende, non direttamente descritte dalla voce (come l'imparzialità di fronte ai fedeli, l'oggettività, l'impossibilità di scegliere con un giudizio diverso da quello divino, etc.) che sono necessarie per mantenere intatta la sua "spiritualità": la maggior parte di esse sono ovviamente poco conciliabili con il matrimonio.
Perché allora, potreste chiedermi, non fare la regola canonica come nel caso della "nostra" chiesa? Perchè secondo me me il "non potersi sposare" ha più valore se è una scelta sofferta (anche se spesso scontata quanto inevitabile) del Paladino piuttosto che una regola canonica inevitabilmente sentita come "cieca", "insensibile" o "limitativa" da possibili PG o PNG altamente sentimentali e (in questo) tremendamente moderni. Il "non posso perché la chiesa me lo impedisce" fa molto (troppo?) uccelli di rovo e dipinge in modo "poco figo" paladino e chiesa, mentre il "non posso perché non sarebbe giusto" è quello che davvero mi piace, ciò che rende il tutto tremendamente romantico.
La scelta di "non fare la regola canonica" consente inoltre maggiore profondità di gioco: vi sono infatti molteplici situazioni in cui i due giuramenti diventano più compatibili, come il Congedo che descrivo nelle FAQ della voce. Inoltre vi è la possibilità teorica che il Paladino riceva incarichi a lungo termine/definitivi estremamente statici e che possano renderlo in grado di conciliare il suo impegno di fede con il matrimonio, e in quel caso si potrà avere un raro (e magari chissà, criticatissimo) caso di Paladino che prende moglie restando "in servizio"... Possibilità di gioco inedite e tutte da esplorare.
La lunga risposta che ho dato ha lo scopo di arrestare sul nascere il possibile "pino solitario" di Loic che offende Quart con un commento fuori luogo. Secondo me la "leggerezza" del commento di Loic ha tutte le possibili attenuanti del caso: la risposta alla sovracitata domanda è assolutamente non semplice e Loic non è un sacerdote: il suo punteggio di teologia è piu' che sufficiente per dirgli che teoricamente nulla vieta ai paladini/sacerdoti di prendere moglie; d'altro canto, il suo non essere paladino non gli dà l'idea della difficoltà incredibile che questo comporterebbe nella situazione di Quart, dell'assurdità concreta di tale ipotesi. La mia valutazione "pastorale" è quindi quella di una brutta gaffe (anche visto il contrasto nettissimo tra l'atmosfera tragica e l'atteggiamento giggione mostrato con la gomitatina), nulla di più: il tutto rigorosamente IMHO e senza voler influenzare PG e PNG e Master, è solo un'opinione personale.
P.S.: Non c'entra nulla, ma ne approfitto, da "collega giocatore", per comunicare a Luca/Loic una impressione che ho avuto: ultimamente ho visto Loic molto piu' preso dalla sua componente "Bud Spencer" che non da quella "Compagno d'arme leale e affidabile", non vorrei che le molte gag che indubbiamente regala la prima finiscano per relegare in secondo piano la seconda
