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Impero di Turn - Elenco versioni

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Impero di Turn - versione del 18/09/2007, 23:28

La più grande entità statale conosciuta del Continente di Sarakon, che nell'epoca della sua massima estensione occupava quasi tutto il Settentrione e la totalità delle coste del grande mare interno, con vaste penetrazioni nell'entroterra.
Dal 229 P.F. l'Impero di Turn non esiste più. Il suo erede diretto è l'Impero di Delos, sebbene l'estensione del suo potere sia nettamente inferiore.

L'età antichissima

Circa 2000 anni prima della fondazione il Sud del Continente, il territorio al di sotto degli href="/cyclopedia/results/?name=Allston">Allston, href="/cyclopedia/results/?name=Allston">Allston era scarsamente abitato da Umani rispetto ad oggi; le comunità di Elfi seppure in minor numero, meno organizzate e più deboli rispetto al Nord Nord, erano comunque presenti in vaste aree, mentre le montagne e le colline in compenso costituivano l'enorme href="/cyclopedia/results/?name=Regno_dei_Nani">Regno href="/cyclopedia/results/?name=Dominio_dei_Nani">Dominio dei Nani.
Gli Umani avevano però costituito un'importante civiltà sulle coste meridionali del Continente, di cui ancora oggi poco si sa di sicuro.
Intorno al 1800-1700 A.F. una invasione un'invasione imponente di nomadi da Est modifica del tutto i connotati del Sud; sono i cosiddetti Eroi, feroci guerrieri sorprendentmente coperti di ferro, materiale che allora soltanto i Nani sapevano lavorare, ma che non utilizzavano in maniera massiccia. Gli Eroi marciavano su carri da combattimento trainati da cavalli che secondo la leggenda si nutrivano di carne umana. Essi posero fine alla civiltà umana marittima e ricacciarono molti Nani dai territori in cui si erano espansi.
Divisi in infinite tribù, si insediarono in quasi ogni parte dell'attuale territorio di Delos, tranne le più impervie montagne.

L'età degli Eroi


Tra il 1600 e il 1500 A.F. si assiste dunque alla nascita di due diverse civiltà, una più arcaica nelle terre dell'interno, dell'interno e una più evoluta, erede in parte dei progressi raggiunti dalle popolazioni indigene, lungo le coste.
Intorno al 1500-1400 A.F. si può osservare la fondazione di alcune delle più importanti ed antiche città di questa zona del futuro Impero: Delos stessa, la futura capitale, Dyrrachion, Thessaloniki, Kàmiros e tante altre. Sono città-stato,
città-stato, indipendenti le une dalle altre e in guerra tra di loro, fondate da mitici Legislatori.
Rinasce una cultura marittima notevole, provvista di una lingua, antenata del futuro deliota, di una scrittura alfabetica, di notevole abilità artigianale e finanche artistica; nascono i primi poemi.
Alla religione dei popoli indigeni, fondata sulle Divinità Antiche si aggiungono i culti importati dagli Eroi, in primo luogo quelli di Pyros e Kayah, che divengono dominanti.

La fondazione di Turn

Nel 1265 o nel 1221, a seconda dei diversi calcoli degli storici, viene fondata nell'interno la città di Turn, all'inizio niente più che un villaggio. La piccola città, retta prima da monarchi affiancati da un Senato di vecchi notabili e poi solo dal Senato, conquista in breve tempo tutte le città vicine e assoggetta via via i vari popoli, generati dalla calata degli Eroi all'interno delle terre del Sud. I Turniani sono guerrieri indomabili, fanatici seguaci del culto di Pyros e del suo potente pàredro Dytros e misteriosamente protetti dai poteri divini.
Nel 1098, padroni di quasi tutto l'interno, tentano l'assalto alle città costiere. Dopo alterne vicende, nel 950 A.F. la Repubblica di Turn può dirsi padrona di tutto il Sud del Continente. I pochi Elfi rimasti sono in parte sottomessi o vivono nascosti nelle foreste superstiti; il legname infatti, che già serviva alle città costiere per finanziare la loro politica commerciale e militare, viene ora sfruttato intensamente per provvedere Turn di una flotta che le apra i confini d'Oltremare.

L'espansione del dominio turniano

Nei secoli successivi quindi (950-320 A.F.) i Turniani, guidati da possenti generali e dalla protezione degli dei, si fanno signori del mare, annettendo al loro dominio anche le coste di quelli che saranno Zedghast e il Sultanato di Abbùl, a sud-est dell'attuale Delos.
Vengono poi costruite ovunque importanti e larghe strade, città immense, ricchissime di monumenti (templi, teatri, anfiteatri), opere inimmaginabili di ingegneria, si diffondono nuovi culti, molto ambigui, provenienti da Oriente e da Meridione, come il culto di Garguz e quello di Shasda, antichissime divinità dei popoli del mare, ed altri ancora più inquietanti; si diffondono anche conoscenze magiche fino ad allora semisconosciute a Sud del Continente.
Turn è la città più grande del mondo conosciuto; le città delle coste, i gioielli di Sarakon, sono piene di ricchezza come di corruzione. Il Senato tuttavia non è più in grado di gestire un dominio così grande e i generali, sempre più i veri arbitri dello Stato, si contendono il potere con l'uso senza scrupoli degli eserciti: è l'età dei Principi (320 A.F.- 1).
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L'età dei Principi

Principi

Nel 37 A.F. uno di questi Principi, Avilius Dagor, per screditare il potente nemico Pontilius Ingens, partorisce l'apparentemente folle progetto di annettere ai confini di Turn anche l'immenso e misterioso Nord, fino ad allora ignorato.
Superati i monti Allston alla testa di un imponente esercito nel 35 A.F., in circa dieci anni porta a compimento la sottomissione di quasi tutti i popoli del futuro Greyhaven." Pyros è con Turn! Pyros è con Dagor!".
Rioltrepassate le montagne, il grande generale si accinge alla guerra con Pontilius Ingens, combattuta anche e soprattutto nelle terre d'Oriente, e conclusasi nel 14 A.F. con la vittoria definitiva di Dagor.
Dopo qualche anno di convivenza con le precedenti istituzioni Dagor pone fine alla quasi millenaria Repubblica di Turn per dar vita
vita all'Impero di Turn: è l'anno 1 del nuovo calendario.

L'Impero di Turn

Dagor vive fino al 15 P.F., rifondando la costituzione di Turn, tutta incentrata ormai sul potere dell'Imperatore, benché venga conservata una parte di influenza al Senato, e spendendo le sue energie nell'organizzazione del grande Nord.
Gli succede al trono il figlio Poldor, che non si mostra all'altezza dei gravissimi compiti imposti dalla situazione. Egli si lascia implicare infatti in una guerra senza esclusione di colpi con l'antica aristocrazia di Turn, minando l'autorità imperiale, lascia sobillare molte città dei territori d'Oriente, abbandona di fatto ai suoi generali l'amministrazione del Nord, benché abbia il merito di aver istituito la carica di Custode dei Temi del Nord. Viene accusato infine di praticare arti magiche e di favorire alcuni culti tenebrosi.
Muore nel 42 P.F. a seguito di una congiura di palazzo.
La crisi dinastica viene risolta con l'elezione di Minucius, figlio della sorella di Poldor e adottato da quest'ultimo in tarda età, che prevale sull'imbelle figlio legittimo di Poldor, Eurisax, sostenuto dalle guardie di palazzo.
Minucius (43-85) e poi i suoi figli Atrìtus (85-91) e Menalca (91-135) e il figlio di quest'ultimo Veressianus (135-162) costituiscono, insieme ai predecessori, la dinastia degli Avilii, che regge Turn fino al 162 P.F., quando Veressianus muore senza eredi.
Il Senato pone allora sul trono Viceius Barna, uno dei suoi membri più influenti, ma l'esercito d'Oriente, guidato da Maximillus Taran, si ribella e marcia verso Turn. La morte per malattia del già vecchio Barna consente al Senato nel 164 di accettare la
la situazione e di nominare Taran imperatore. Quest'ultimo regna fino al 185, riassestando l'esercito, rafforzando i presidi al Nord e ad Est, costruendo alcune importanti città nelle più recenti acquisizioni dell'Impero, imponendo il culto di Pyros e di Kayah come dèi regnanti (ma soprattutto Maers e gli ambigui Garguz e Shasda sono sempre molto venerati lungo le coste, mentre tutte le Divinità Antiche imperano nel profondo Nord), istituisce infine per la successione la pratica dell'adozione con ratifica del Senato.
Gli succede il pupillo Pellius Gargianus (185-197), un grande saggio, secondo alcuni istruito anche alle dottrine magiche, e poi l'adottato da quest'ultimo Mecellius Mirna (197-201).

L'invasione dei Barbari e l'Imperatore Thobosus

Nel 200 P.F. una terribile invasione di barbari del Nord-Est (si favoleggia che vi abbiano partecipato anche i mitici Orchi dei racconti sconvolge le province del Nord. Mirna attraversa le montagne con un immenso esercito, ma viene sconfitto e ucciso in una epocale battaglia poco a nord di Krandamer.
Le Cronache di Greyhaven riferiscono di strani eventi durante la battaglia, cui avrebbero partecipato dalla parte dei barbari addirittura gli spiriti dei defunti nelle battaglie precedenti. Gli Annali di Delos parlano più chiaramente di conoscenze oscure che, non si sa come, si sarebbero propagate da Oriente, attraverso le vie dell'Est, a questi barbari: i culti delle Divinità delle Tenebre e le pratiche dei maghi del deserto.
Il nuovo imperatore è il colpo di genio del Senato: un generale d'Oriente, cugino del defunto Mecellius Mirna e capo di una potente fazione senatoria: Arrasius Thobosus.
Thobosus in due sanguinose battaglie ricaccia i barbari e i loro misteriosi alleati ad Est, ma molti rimangono nascosti, insediandosi negli anfratti dell'Impero, approfittando delle ataviche difficoltà di Turn nel controllo del Nord. Le comunità più vaste sono nelle terre inospitali dell'attuale Benson.
Tornato a Turn, Thobosus riorganizza l'amministrazione dell'Impero, dividendo le Province nei più piccoli Temi, concede la cittadinanza piena agli Elfi, che si trovano entro i confini dell'Impero, e ammette i più influenti di essi nel Senato (pare in cambio di un cospicuo aiuto fornito durante la guerra).

Il Primo Santo Sinodo

Nel 205 P.F., convoca a Kàmiros il primo Santo Sinodo, ove, con grande scandalo, vengono condannati tra gli altri anche i culti di Shasda e di Graguz, venerati già da molti secoli, soprattutto dai popoli del mare e nelle città costiere. In più l'Imperatore viene proclamato Sommo Sacerdote e Divino Interprete di Pyros.
Si dice che il dio gli avesse anche concesso poteri miracolosi. Egli dà inizio alla persecuzione contro i culti condannati e contro la magia (sebbene all'inizio contro quest'ultima l'accanimento sia molto più blando).

Il trasferimento della Capitale a Delos

Nel 206 P.F. trasferisce la capitale dell'Impero nella più meridionale e meglio difendibile Delos, lasciando Turn di fatto al controllo del locale Patriarca. Nel 211 P.F. proclama suoi eredi i figli Anilius e Merobaudes, assegnando al primo l'Oriente (attuali Zedghast e Abbùl, più il Sud fino ai corsi del Tigris e dell'Halys) con capitale Delos, al secondo l'Occidente (attuale Greyhaven, più la parte restante del Sud) con capitale Turn.
Nel 213 P.F. muore a Delos.
Anilius, diciottenne, rileva la sua parte di Impero. Merobaudes, dodicenne, è nelle mani del Patriarca di Turn Viduus. Già quindici anni dopo è invalsa per l'Oriente la denominazione di Impero di Delos e per l'Occidente quella di Impero di Turn; ma i generali, che hanno in mano il Nord, definiti comunemente Duchi (termine che in turniano significa "comandanti", ma assomiglia all'antico titolo greyhavenese "Der Khan"), di fronte al disinteresse di Merobaudes e del Patriarca, che trovava molte ostilità nel clero locale, si fanno sempre più autonomi.
Nel frattempo anche il ricco Oriente ha i suoi problemi: un popolo bellicoso, proveniente dalle sperdute oasi di Zedghast e credente in un'unica divinità e in quattro Profeti, invade via via le regioni più meridionali dell'Impero. Gli invasori trovano qui l'appoggio persino di parte del clero locale, ostile alla politica ecclesiastica e religiosa, tutta incentrata su una visione politica del culto di Pyros, imposta dall'Imperatore.
Nel 228 P.F. Anilius deve rassegnarsi a riconoscere il neonato immenso Emirato di Zedghast.
In quello stesso anno una nuova tremenda invasione da Est devasta il tormentato Nord. Non incontrando valida resistenza i barbari questa volta addirittura oltrepassano le montagne e danno l'assedio all'invitta Turn (vedi la voce Ummariti).
Un generale di origine provinciale però aveva fatto carriera ed aveva ricevuto dall'Imperatore di Turn il titolo di Custode dei Temi del Nord: il suo nome era Harald Greyhaven, dal nome dell'antica città preesistente all'invasione turniana, di cui era originario. Sarà lui a chiudere agli invasori la strada e a scacciarne le retroguardie oltre i monti, mentre gli altri tengono Turn sotto
assedio.

La caduta di Turn

Nel 229 P.F. Turn, stremata, cade, è saccheggiata orrendamente per dieci lunghissimi giorni, incendiata e praticamente distrutta. Merobaudes viene decapitato e la sua testa spedita ad Anilius; il Patriarca Viduus si rifugia oltre i confini, nelle terre di
di Delos.
Harald riunisce i Duchi nella sua città (Tarracona, in turniano), si fa proclamare Granduca, restituisce il nome di Greyhaven a Tarracona stessa (proclamata capitale) e a tutto il Granducato, pone agli Allston i suoi confini e diventa signore di tutto il Nord.
I barbari rimasti intrappolati a sud delle montagne proclamano un loro regno nel Sud con capitale la rovinata Turn e re il loro capo Ummar.
Nel 230 P.F. Anilius muore, suo figlio Ioudianus nello stesso anno attraversa il Tigris con la cavalleria catafratta (arma micidiale
dell'Impero) e sbaraglia l'esercito di Ummar, che si uccide nella ritirata. Ioudianus rientra dunque a Turn, ove avvia l'opera di ricostruzione e reintegra il Patriarca; ritorna poi a Delos.
Nel 230 P.F. restano dunque l'Impero di Delos, pressappoco nelle dimensioni attuali (con in più le terre che conquisterà poi il Sultano di Abbùl), il riconosciuto Emirato di Zedghast e l'ancora non riconosciuto Granducato di Greyhaven, ove vengono ripristinate usanze feudali adattate all'organizzazione politica turniana.
Creata il 18/09/2007 da Elmer's pupil (248 voci inserite). Ultima modifica il 21/01/2015.
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