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« Dobbiamo ubbidire gli ordini, anche quando sono puttanate. Sono stato addestrato così. »
- Bohemond D'Arlac -
 
Myst Cyclopedia

Il cattivo sergente

[cronaca]
cronaca
Periodo:
dal 15/03/2020
al 10/01/2020
Periodo RPG:
dal 2 gennaio 518
al 10 febbraio 518
Num. sessioni:
26
Un sinistro portento, araldo di imminenti sciagure.Sedicesima avventura della Campagna di Uryen. I nostri eroi continuano a svolgere incarichi di guardie nella città di Feidelm nel gennaio dell'anno 518.
Master Starless.
indice dei contenuti
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Kailah si riunisce ai compagni

Il 10 dicembre Kailah torna alla Rocca di Tramontana, per riferire a Gadman Scherer quel che è successo ad Angvard.
Kailah e una mezza dozzina di soldati vengono convocati da Gadman Sherer e dopo un po’ di anticamera entrano. Le viene dato l’ordine di riportare a Uryen Sir Dominik, perché la sua assenza si è protratta troppo a lungo, secondo il Burgravio, e va richiamato indietro.
Il comando della spedizione è di un Caporale della cricca del giro di Milo e degli intrallazzoni del porto di Uryen.
Si parte da Uryen praticamente subito, il 12 dicembre.
Viaggio lungo a causa dell’inverno e del freddo, ma senza problemi particolari. Gli altri si riportano su sir Dominik e Kailah si ricongiunge coi compagni per restare in città fino a nuovo ordine. Il Caporale fatica a nascondere un pizzico di diffidenza nei suoi riguardi.
Kailah aspetta a Feidelm che tornino i compagni. Viene ricevuta dal Sergente Page al quale consegna una lettera sigillata con gli ordini.
“Bene, da quanto tempo non hai a che fare coi tuoi compagni? Gente che non sa starsene con le mani in mano. Tu sei come loro?”
“Sì!”
“Ti anticipo che c’è un tempo per starsene con le mani in mano e un tempo per essere operosi. I tuoi amici sono stati fin troppo operosi… c’è però anche un momento di starsene buoni. Dovrete assicurarmi che la vostra permanenza qui sia un riposo rigenerante lontano dalle complicazioni… dalle fatiche… dagli slanci del fronte. Mi capisci?”
“Mmmm… sì?”
“Ti racconteranno meglio di come possa fare io i tuoi compagni, che sono stati protagonisti di molte cose. Ne dovremo riparlare insieme, e ti diranno anche qualcosa che non ti piacerà sul mio conto. Ma sarò franco con te. Io sto parando il culo a quei ragazzi, non si rendono conto dei guai in cui si sono ficcati… Ti racconteranno di come hanno sventato terribili cospirazioni, non so se ti diranno se nel fare questo si sono macchiati di una serie di crimini… che potrebbe portarli senza troppe cerimonie alla forca.”
“Ma stanno bene?”
“Stanno tutti benissimo che io sappia. Dai retta a me. Tu adesso ti inquadri, per il momento non fai parte dell’esercito di Uryen ma della compagnia Humbolt del battaglione Graef, noi siamo i protettori di questa città.”

Il gruppo torna da Klarheit

Feidelm, 3 gennaio 518.
Arriva la carovana da Klarheit. Si presentano tutti al Capitano Kyle Brenner. Engelhaft fa rapporto dell’accaduto. Racconta del processo e dell’incidente diplomatico con Weizenfeld. Riguardo questo punto si aspetta un eventuale rapporto di Madre Bellatrix in cui denuncia il fatto. “In ogni caso certo non finirà qui, ci saranno conseguenze.”
“Beh che dire, avete servito il Margravio bene, prenderemo in consegna i prigionieri che avete ritenuto scampare al patibolo e ci assicureremo che vengano puniti secondo le vostre raccomandazioni”
Engelhaft ringrazia moltissimo il Capitano e il Margravio per la grande disponibilità data verso l’Inquisizione e per l’aiuto degli importanti elementi del braccio secolare come Jurgen e gli altri.
Tonio e Marcel vengono spediti ai lavori forzati, così come altri prigionieri. “Di sicuro non sono qui per mangiare a sbafo”.
“Per quanto riguarda il resto, mi duole leggere alcune dichiarazioni che mi lasciano molto turbato, in particolare la dichiarazione che questo Overdeen rende in merito al Sergente Page, di cui voi peraltro mi avete già fatto menzione in più circostanze. Mi preme dirvi che, sulla base di quanto lo conosco, e lo conosco bene, non rientra per nulla nella descrizione che ne fa il vostro imputato. Il Sergente è uno che si prende molte libertà, ma è anche una persona di buon senso. Alcune cose scritte qui non devono diventare di dominio pubblico. Non è improbabile che veniate reintegrati sotto il comando del Sergente. E se accade è perché io ritengo che il Sergente non sia come risulta dipinto in questo verbale. Vi debbo sincerità, lo dirò al Margravio”
“E che cosa glie ne tornava a parlare in questo modo di Page? A Overdeen?” chiede Colin.
“Vi sto dicendo che il Sergente Page ha una certa libertà di manovra nel gestire le relazioni anche con i membri meno commendevoli di questa comunità ed è un mandato che fa parte della sua responsabilità qui in città”.
“Alcuni soldati hanno iniziato una manovra di loro iniziativa, non autorizzata, rischiando di compromettere una manovra più grande. E ci hanno reso impossibile tirarli fuori dai guai senza compromettere a nostra volta un’operazione in corso. Qui vedo accuse terribili contro commilitoni, persone cadute per mano di quei malfattori… non è andata in questi termini” dice il Capitano.
“Sostanzialmente il Sergente Page è pulito” chiede Engelhaft. “Comandava operazioni sotto copertura. Vabbè, noi ne prendiamo atto, pace.”
“Tornerete nei ranghi finché durerà la vostra ferma a Feidelm”.
Poi Engelhaft farà una copia completa del rapporto da trasmettere al Tempio della Sentinellla Notturna di Farsund. Chiede aiuto a Colin che non ha tanta voglia di copiare tutto.

Il gruppo si ritrova

Congedati, i nostri vanno in caserma e si imbattono in Kailah.
Vanno a parlare in locanda in privato, Kailah deve raccontare molte cose e si fa raccontare a sua volta quel che è successo a Feidelm, in particolare per capire il fumoso discorso del Sergente Page.
Si parla a lungo e Kailah, oltre a raccontare gli ultimi importanti avvenimenti ad Angvard, dà la sua interpretazione del motivo per cui sono stati tutti spediti a Feidelm.
"A me hanno detto di tornare a Uryen, di riferire... e potete immaginare quanto avrei voluto restare con loro, con Barun e gli altri... ma sono stati chiari. Il fatto che sia una maga... non vogliono rischiare tutto e tutti in una volta sola. Quanto a noi, come gruppo, penso che serviremo come eventuale "seconda ondata", dopo questo primo attacco, qualora ce ne sia bisogno. Vogliono tenersi qualcuno dietro per sicurezza, lontano dal fronte".
Si riposa in caserma

Incontro con il Sergente Page

4 gennaio 518
Il gruppo al completo viene ricevuto dal Sergente Page.
“Oh” dice lui seduto comodamente, “finalmente eccovi qui tutti insieme”.
“Sergente agli ordini, omaggi” dice Engelhaft.
Sulla sua scrivania ci sono un manoscritto, ed una serie di incartamenti disordinati.
“Finalmente ci possiamo parlare in tranquillità. Accomodatevi. Ho avuto modo di visionare parte dei frutti del vostro lavoro inquisitorio, che esorbita certamente dal mandato militare a cui siete stati chiamati qui a Feidelm e dal mandato militare fin ora espletato a Uryen. Questo contributo che avete dato che impressioni vi ha lasciato?”
“Direi che è stato un contributo esorbitante” dice Sven.
“E’ una parola che lo definisce bene. Mi spiego bene. Voi dal primo momento in cui avete ricevuto l’incarico di far luce sulla morte di quel Mortimer, vi siete mossi con un margine di autonomia sorprendente, che io personalmente non ricordo di aver mai autorizzato. Avete scavalcato la linea gerarchica per interagire direttamente con il Capitano Maggiore, che ha un grado che dovrebbe metterlo a riparo, utilizzando le vostre entrature in ambiente ecclesiastico per dare il via a una sorta di repulisti… fottendovene senza vergogna di riportare ai vostri superiori e commettendo tutta una serie di reati evidenti con tanto di testimoni. Fermatevi se non vi torna”
“A me non torna” dice Colin. Vodan alza la mano. “Noi abbiamo fatto le indagini che ci erano state richieste sulla morte di Mortimer e le abbiamo portate a termine con successo, incappando in tutta una serie di sottotrame che ci sono capitate addosso mentre facevamo la nostra indagine. Se ci contestate qualcosa dovreste citare i capi di accusa”
“Ma prima che io mi metta a declamare quel che avete fatto, mi interessa anche l’opinione del vostro amico qui”
“Posso?” chiede Vodan. “Non ci conosciamo molto bene, io vengo da Nuova Lagos e ho avuto la sfortuna di avere a che fare coi risvegliati un bel po’ di tempo fa. Questo mi ha lasciato sensibile al problema, tant’ che sono stato reclutato anche per questo motivo nell’esercito… sono abbastanza bravo a riconoscere quando stanno vicino a me. Quando siamo arrivati qua siamo stati subito attaccati da un gruppo di persone che stavano nell’Ongelkamp. Lì subito io ho capito che c’era qualcosa che non andava, a prescindere da tutto, prima di ricevere incarichi… poi caso ha voltuo che proprio investigando su questa storia abbiamo avuto notizia di una situazione che i risvegliati li riguardava eccome. E la sensazione che ho avuto entrando in città si è rivelata esatta. Eravamo mossi dalla preoccupazione che in questa pacifica città si potesse scatenare una terribile epidemia per colpa di quei Risvegliati… e nel nostro piccolo riteniamo che a prescindere da qualsiasi doppio ruolo, se non fossimo intervenuti noi tempestivamente, quell’infezione oggi sarebbe stata qualcosa con cui fare i conti, tutto qui. Non è per giustificare le nostre azioni, ma magari è utile per spiegarle. Un bene superiore, diciamo”
“Prendiamola per buona questa cosa. I dolori cominciano al magazzino in cui sostanzialmente avete messo in pratica una spedizione sanguinosa con diversi morti… con un sequestro di persona, con… la trafugazione di refurtiva… tutto senza fare menzione a chicchessia dei vostri superiori di quanto volevate fare. Vi siete mossi come se la legge in città foste voi” dice Page. “E magari fosse finita qui, la questione va avanti… avete disposto della Chiesa del Radioso come se fosse il vostro carcere personale.
“Tagliamo corto Page. Il Caporale che ci stava seguendo non ci voleva fare niente” dice Colin.
“Voleva evitare che vi muoveste al di fuori di certi confini che si presume siano rispettati da reclute appena inquadrate nei nostri ranghi” dice Page. “Ci sono degli equilibri da rispettare”
“Page noi abbiamo avuto rapporti con vari elementi della gerarchia… e nessuno di questi ha detto di fermarci. Vari ci hanno incoraggiato ad andare avanti. Che tu fossi bene infiltrato fino a convincere i nemici del fatto che tu eri la loro quinta colonna… noi non lo sapevamo ma chi di dovere ci avrebbe potuto fermare. Anche i tuoi superiori ci hanno detto bene così, anzi vi sposto di plotone. E nel processo inquisitorio il tuo nome è uscito più di una volta…”
“Quello che vi sto imputando non è l’efficacia di ciò che avete fatto, perché siete stati eccezionali in quel che avete fatto, liberandoci da Overdeen e dalla loggia che si era portato appresso. Dandomi la possibilità di continuare a lavorare perché nessun altro prenda il suo posto. Ma non è questo il punto. Il punto è che voi avete preso metà delle guardie di questa città per coglioni e l’altra metà per corrotte, compiendo omicidi e detenere sospettati, avete persino sottratto un indumento intimo nel corso di una perquisizione!”
Kailah spalanca gli occhi perplessa.
“Io capisco che voi siate molto appassionati nel difendere il merito del vostro operato. Ma per una cosa buona che avete fatto, avete fatto tre puttanate, e l’avete fatto in bella vista… vi rendete conto che c’è un problema?”
Colin tira in ballo il Plotone Fantasma.
“Quello è importante perché va dove dico io. E chi ha cagato fuori dal vaso non ha più protezione. Quando arriva il Plotone Fantasma chi di dovere sa che chi se lo becca se l’è meritato”, spiega Page.
Engelhaft invita ad arrivare al punto. “E’ chiaro che ci hanno consentito di fare quel che abbiamo fatto anche per tenere coperta la vostra posizione. Per questo ci hanno dato tutto questo margine di manovra e così via. Tant’è che alla fine il nostro Sergente è rimasto nella stessa posizione di prima. Adesso dovremo pagare pure pegno per la libertà che ci è stata concessa. E se vi vuole smerdare e prendere a calci. Eccoci qua sergente, i culi sono pronti, ci prenda a calci”
Vodan tiene la mano alzata.
“Io spero che tu non voglia in nessun modo rovinare il capolavoro di chiarezza quasi commmovente di comprensione profonda che ha dimostrato il caporale Engelhaft”
“Al contrario lo voglio confermare. La vestaglia presa col testimone alla finestra non fa altro che qualificarci come degli zozzoni, è perfetto” dice Vodan. “siamo ancora più meritevoli di repressione a questo punto. Cosa ci importa di una vestaglia? Solo un pazzo la prenderebbe in una simile circostanza”, continua serissimo Vodan. “Per quel che riguarda le testimonianze, tutti quelli che hanno confessato e che avrebbero potuto smascherarla non sono più tra noi e il segreto delle sue attività è salvo”
Kailah allibita.
“Di questo capo di biancheria intima non so nulla ma può essere tranquillamente utilizzato contro di noi come dice Vodan” dice Engelhaft.
“Bisogna capire come minimizzare i danni. I risultati sono indiscutibili, i danni purtroppo altrettanto indiscutibili. Alcuni sono irrecuperabili, la chiesa del radioso è inutilizzabile, la gente ha paura. Mi dicono che anche uno dei sacerdoti è ugualmente compromesso. Forse questo è un prezzo un po’ alto che si sarebbe potuto evitare. Il vostro merito è essere stati estremamente rapidi. Il nome della guardia è stato comunque infangato per via dei morti finiti per strada senza uno straccio di processo, nessuna spiegazione per le famiglie… gente ammazzata, si dice da guardie, al di là di qualunque legalità. Che fare? Ora tu, Bohemond, non devi più mettere piede entro le mura della città. Ti hanno visto che accoltellavi quel tizio… che mettevi fuori combattimento l’altro e ve lo portavate via. Sei stato visto molto bene, c’è chi ti può riconoscere, e visto che giri con l’angelo di dytros sullo scudo, hai un futuro prossimo a fare da balia alle sorelle del monastero di Klarheit. Tenete conto che i vostri amici su a nord non hanno questa gran fretta di vedervi tornare. Mi si dice è gente valida, ma fa un po’ troppo il cazzo che gli pare. Aimè l’ho imparato sulla mia pelle. Sicuramente tu Bohemond sei sul primo cavallo per Klarheit. Per quanto riguarda voialtri, mi aspetto da voi una cosa, che non rompiate più il cazzo. Non voglio più sentire di oscuri adoratori della tenebra, di demoni, portali, puttanate, mesmerismi, non me ne frega un cazzo… questa roba non mi interessa. Non voglio più sentir parlare di risvegliati. È un problema grosso, lo so. Ci porremo rimedio, eventualmente se servirà una mano ve la chiederemo, visto che la situazione lì sta diventando pesante. Ci sono casi di violenza verso i profughi di nuova lagos considerati portatori di maledizioni mortali… ma evitate di fare ulteriore casino senza prima consultarvi con me. Posso chiedervelo questo favore?”
“Sì” dice Engelhaft.
“Siete tutti d’accordo?” insiste il Sergente.
Tutti annuiscono.
“Io ormai ho chiuso i miei lavori” dice Engelhaft. “Ho lasciato tutto nelle mani del capitano. E se dovesse mai arrestare Padre Morris mi ha detto che potrebbe farmi la cortesia di richiamarmi”
“Ma te lo dico già da adesso, non succederà. Se dovessimo mai trovarlo… tu sarai l’ultima persona che ci parlerà”
“Noi siamo nelle sue mani” dice Engelhaft.
“Io partirei nel modo più tranquillo possibile. Vi do 4 giorni di licenza, vi riposate, vi spendete la paga, fraternizzate con gli altri… nei limiti… soprattutto con quelli che credevate pugnalatori alle spalle… e mi fate vedere che vi potete comportare da persone ragionevoli. Io non vorrei mandarvi fuori, perché combinate sempre casini inenarrabili. Partiamo così, con il piede giusto, vi fate un po’ di quella licenza che eravate venuti a farvi due mesi fa… e poi ragioniamo su cosette così, semplici, pulite… niente colpi di testa… ci state? Ditemi di sì”
Kailah annuisce un po’ costernata.
“Sergente forse sarebbe meglio che io per esempio non andassi in chiesa a pregare, facendo il soldato e non il prete?” chiede Engelhaft.
“Se tu vai in chiesa e mi stai su una panca e non ti metti sul pulpito mi va bene. Ci sai stare su una panca?”
“Sì, grazie sergente”.
“Bene”
“Io ho trascurato troppo il teatro di questa città” dice Vodan.
“Anche io sto pensando al teatro” dice Vodan.
Colin non capisce e tace.
“Vabbe’, diciamo, fin qui abbiamo parlato della carota.” Poi indica la pila di carte. “E qui c’è il bastone. Non vi pensate che tutte le stronzate che avete fatto passino in cavalleria. Rimangono sospese…”
“Ma che stai a d’ Page, le hai avallate tu, che ti tornava comodo e ce le hai lasciate fare… ma che senso ha?”
“Ha il senso che non potete fare l cazzo che volete. Siamo disposti a chiudere un occhio ma le azioni hanno una loro conseguenza.”
Colin insiste. “Hai preso il buono di quelle azioni lavorando che non sapevamo tutto, e poi ce la vuoi far pagare?”
“Io vi sto mettendo in licenza. Ve la state cavando alla grandissima. Non abbiamo neanche parlato della dissotterrazione del tesoro… ragazzi c’è tanta roba… veramente tanta roba… io mi tengo questo dossier come garanzia che da voi avrò soltanto buone notizie, d’ora in poi”
“Pensateci sopra, avete 4 giorni di licenza”

Tutti in licenza

Tutti fuori. Si parla in libertà.
“Guarda Colin che ci è andata molto bene perché le merdate vere il Sergente non lo sa” dice Vodan. “Tipo cosa abbiamo comprato coi soldi del dissotterramento… probabilmente che abbiamo i pilloloni bestiali non lo sa. Ce le siamo prese delle libertà forti… guardiamo al risultato”
“Ha dovuto fare la sua parte, mica poteva abbozzare. Secondo me si aspetta qualche altra cosa, perciò non dovremmo deluderlo” dice Sven.
“Anche io l’ho letta come un ”avete fatto bene”, dice Vodan, “non ci poteva dire bravi, così”
“Ma ce l’ha fatto capire” dice Sven. “Ci ha pure messi in licenza!”
Bohemond si prepara per partire per Klarheit. Gli altri sono liberi.
“Se ti capita di incontrare Ruyard… io penso che Page capirebbe” gli dice Vodan. “Alla peggio ci prendiamo un’altra ramanzina”
Sera libera, teatro.
Kailah è contenta di andare al teatro. Le raccontano un po’ di retroscena. Lei si interessa alla questione dei devoti di Gargutz.
In teatro il cartellone prevede una rappresentazione in programma per la serata, “il sicofante di Abbul”.
“Engelhaft, che vuol dire sicofante?” chiede Kailah.
“Termine di derivazione deliota che indica un calunniatore prezzolato” spiega Engelhaft. “Titolo poco efficace, la gente chissà che capisce…”
“Una roba veramente per colti…” commenta Kailah.
Si va tutti al teatro. Il pubblico è piuttosto di classe, gentiluomini mercantili ben vestiti con le loro signore.
La rappresentazione riguarda le vicende di un mercante abbulita in una città di Delos, che risiede in un fondaco e segue le macchinazioni di questo trafficone che vuole recuperare della mercanzia che gli è stata sequestrata ingiustamente dal magistrato locale. Tra commedia degli equivoci e satira religiosa contro gli abbuliti miscredenti.
La bella figlia del sicofante abbulita è Lucida, ovviamente. Il pubblico soddisfatto.
Dopo lo spettacolo si va in locanda a mangiare alla Barca Rossa. Clima allegro e bisboccione. Kailah mangia abbondantemente dopo settimane di carestia al Nord.
Al momento di pagare il conto è già pagato, cosa strana.
“Chi dobbiamo ringraziare?” chiede Sven alla cameriera. “Non so chi sia il vostro benefattore” dice lei. “Me l’ha detto Padron Ebe che siete a posto”, indicando l’oste.
Sven chiede all’oste. “Chi dobbiamo ringraziare?”
“Amici, vi siete fatti degli amici” risponde Ebe.

Misterioso incontro in un vicolo

Si torna a tarda sera alla caserma. Colin a un certo punto ha un brivido lungo la schiena e crede di vedere per un istante due occhi luminosi nel buio che lo fissano intensamente, in un vicolo sudicio. Colin si ferma e cerca di capire meglio. Gli occhi non sono più lì, sente uno scalpicciare di passi e vede la coda di un ratto corpulenta. Occhi strani, grandi e giallo intenso.
“C’era qualcosa che ci guardava…” indica Colin.
“Potrebbe essere un Risvegliato??” chiede Vodan. “Loro hanno occhi anche così…”
Vodan sguaina la spada e va nel vicolo.
LUX dice Kailah e illumina bene il vicolo sporco. C’è movimento di creaturine che sembrano topi.
“Illumina verso l’alto” dice Vodan. Sembra tutto chiuso e normale.
“Secondo te era un topo?” chiede Vodan. “No, era troppo grosso”.
“Colin, la puzza di Risvegliato la senti?” chiede Kailah. “Tu hai un buon naso”
Troppe puzze normali ma non sente l’olezzo del cadavere.
Kailah prova a sentire se si sente magia nell’aria. Sulle prime non sente nulla.
Colin si guarda intorno e ha una sensazione di freddo addosso. Mette mano alle pietruzze, che sono effettivamente molto più fredde del normale.
“Ragazzi so’ fredde”.
Passa qualche minuto. Colin sente che la temperatura delle pietre lentamente sale.
Colin avvicina le pietruzze alla mano di Kailah e quelle rispondono raffreddandosi.
“Forse un falso allarme?” dice Engelhaft.
Si prova a seguire le tracce. Non si trova nulla che faccia pensare a piedi umani. Ci sono molte tracce di animali. Kailah vede che in un paio di circostanze le tracce di animale hanno qualcosa di strano, sembra che la fanghiglia col nevischio su cui sono impresse si sia ricongelata.
“Come se fossero impronte di qualcosa di molto freddo” indica Kailah.
Colin esamina le impronte per cercare di capire di che animale si tratti. Si tratta di ratti senza dubbio.
Fa freddo. Tutti tornano in caserma. “Un posto più sicuro” commenta Engelhaft.
Si va a dormire in una grossa camerata. Kailah ha un posto vicino ai compagni.

Visita alla Chiesa del Radioso ed esercizi di magia

5 gennaio 518
Tutta la giornata libera.
Engelhaft accompagna Kailah e gli altri a vedere com’è ridotta la Chiesa del Radioso.
C’è Tranione che spazza il sagrato. Fa un timido cenno di saluto.
Engelhaft racconta tutta la storia e mostra le macchie per terra.
Vodan racconta la scena dei due maghi geni che lanciano lo spell e sono i primi che muoiono. “Questa cosa mi piace tanto e so che tu, da maga, lo apprezzerai” dice Vodan.
A un certo punto entra Padre Flachen, scambio di saluti.
“Come sta Padre Gert??” chiede Engelhaft.
“Non è in sé” risponde Flachen.
Si fa una breve preghiera e si torna via.
Bohemond intanto è partito per Klarheit.
La giornata è tranquilla, c’è poco movimento in città. Kailah chiede ai compagni un posto dove potersi esercitare con Levitazione. Sven suggerisce la chiesa, adatta per via dei soffitti alti. Stranamente la proposta viene bocciata.
Colin passa dalla figlia di Mortimer per vedere come va l’erboristeria. Il periodo dell’anno è un po’ a rilento ma comunque va tutto in modo tranquillo.
Poi accompagna Kailah a fare le prove verso il magazzino vicino alla scogliera, dove Kailah si esercita, con impegno e fatica, a levitare.
Giornata tranquilla per il resto.

6 gennaio 518
Festa di Shasda. Giornata tranquilla. Kailah continua a esercitarsi.

7 gennaio 518
Kailah continua a esercitarsi con qualche miglioramento.

Nuovo incontro col Sergente Page

8 gennaio 518
Ora di tornare dal Sergente Page per avere ordini. Di buon mattino si va dal Sergente.
“Adesso si tratta di capire con voi di come mettervi al servizio della comunità” dice Page. “Io per cominciare avevo per voi in mente una cosetta all’Ongelkamp. Come vi spiegavo l’altro giorno la situazione coi disordini che ci sono stati è diventata più complicata di prima. All’Ongelkamp sono diminuiti i baraccati, ma sono rimasti i peggiori. Tra i profughi di Nuova Lagos ci sono alcuni che sono proprio autoctoni di Elsenor. Beh quelli non li abbiamo importati in un secondo momento. Sono i figli dei servitori dei profughi greyhavenesi… che hanno trovato scampo sulle navi di ritorno dall’isola. Il problema è che una volta arrivati qui i vecchi legami di fedeltà familiare si sono sbriciolati… anche tra morti di fame bisogna fare una gerarchia. E questi sono il fondo del fondo del fondo del barile. Diversi di questi hanno riscoperto una certa nostalgia diciamo per gli usi, abitudini e la lingua di casa, e ci siamo ritrovati dei nemici dentro Feidelm. Ovviamente da bravi elsenoriti non si sopportano gli uni con gli altri e sono divisi in bande. Alcuni sono proprio elsenoriti per finta. Allevati alla greyhavenese…. Per noi è un problema, non sono buoni per farli lavorare e quindi sono rimasti lo scarto. Quindi che fare? Stiamo smaltendo il campo il più possibile… resta il problema della convivenza nell’Ongelkamp, che è pur sempre il fondo del barile. “
Vodan prova a chiedere se quella gente, magari non adatta a fare il contadino, non possa essere usato in modo diverso, tipo a fare il soldato.
“Abbiamo fin troppi soldati, a noi servono contadini. Non gli possiamo mettere un’arma in mano, ma semmai una zappa”
“E’ gente che ha fame” dice Vodan.
“Dobbiamo far capire che questi elsenoriti non portano la rabbia pestilente, e la gente deve vedere che la pulizia, se va fatta, la fa la guardia di Feidelm. Dobbiamo calmare gli animi, far vedere che ci siamo e teniamo d’occhio la situazione” dice il Sergente Page.
“Possiamo portare un po’ di cibo? Così ci danno retta” dice Vodan.
“Certamente, porteremo un po’ di aiuti” dice Page. Poi spiega che lui fa un lavoro di “redistribuzione”. La Chiesa i mezzi ce li ha, come pure i fedeli del centro. Io pago un surplus per far sì che queste risorse vadano dove servono. Comprare un prosciutto in più e far sì che vada a chi non vede prosciutti da mesi. Non lo faccio perché sono un santo, ma perché voglio evitare casini in città”.
“Mi pare un ottimo impiego, perfetto per noi” dice Vodan.
“Benissimo, allora cominciate da subito. Potete consegnare questa malleva al furiere per avere provviste da distribuire all’Ongelkamp. C’è un nostro avamposto e da lì il Caporale in comando vi saprà indicare come cominciare, a chi dare perché redistribuisca. A noi piace la gente che cerca di mantenere la pace. La gente che vuole fare casino non ci piace”.
Vodan che fare se ci sono problemi, qualcuno che attacca. Page suggerisce prudenza. “Chiaramente se la vostra vita è in pericolo siete pienamente autorizzati a far pentire chiunque vi metta a rischio. Però chiaramente l’abilità è di evitarle le situazioni di conflitto, e smussarle. Trovare il modo di uscirne rispettati ma non odiati. Ed è un casino.”
Page congeda il gruppo e si va.

Consegna di provviste nell'Ongelkamp


8 gennaio 518Dopo l'incontro con il Sergente Page, i nostri hanno ricevuto l'incarico di scortare un carico di masserizie all'Ongelkamp, facendo riferimento al furiere della Compagnia Humbolt.
Viene raggiunto il magazzino, dove c'è parecchio via vai, molta attività. Il furiere è il Sergente Potter, uomo di mezza età, corpulento e leggermente zoppo.
"Siamo qui per ritirare le scorte da consegnare al... al campo" dice Sven, rilasciando una nota scritta del Sergente.
"Ah voi siete i famosi rimpiazzi! Vi faccio subito preparare il carico. Poi dovrete scortare i carretti alle porte del Borgo Vecchio, e lì a una delle torri del Vecchio Barbacane, lì c'è il presidio del Caporale Brad".
Nel giro di poco vengono preparati i carretti di provviste, trainati da somari. Sopra ci sono sacchi di farina, grano, formaggi, prosciutti...
"Siamo arrivati a dover consegnare il grano dei nordri agli elsenoriti..." commenta amaramente il Sergente Potter nel congedare il gruppo.
I muli vengono tirati per le briglie attraverso la città.
La prima parte del percorso è tranquilla e ben presidiata. Verso le Vecchie Mura le strade si restringono, gli edifici si fanno più fatiscenti e l'atmosfera è più cupa e malsicura. Varcata la Porta Orientale, subito si vede lo squallore del Sobborgo di Levante, in direzione dell'Ongelkamp.
C'è il torrione col vessillo della Compagnia Humbolt.
Ci sono un paio di soldati malamente equipaggiati, che stanno chiacchierando con alcuni ragazzini malconci con dei bastoni in mano. Vedendo arrivare i carretti, salutano.
"Ehi, salve" risponde Sven al saluto. "Siamo qui per... beh lo vedi perchè siamo qui. Cerchiamo il Caporale Brad Seldon"
"Ah, ce l'hai davanti, ragazzo" dice il tizio malvissuto.
Sven mostra la malleveria e il carico viene controllato con la lista. Sembra che ci sia tutto.
"Beh questi ovviamente vanno portati al Vecchio Atti, il nostro referente degli autoctoni un po' più a est di qui. Vi dico la strada, è semplice. Seguite questa via... verso est... arriverete a una piazzetta dove c'è il Pozzo Nuovo. Non vi sbagliate col Pozzo Vecchio, che non è una zona dove andare. Fermatevi al primo pozzo che trovate. Lì troverete il Vecchio Atti, spaparanzato davanti a casa sua".
I nostri si mettono in marcia verso il Pozzo Nuovo.
Avanzando per il vicolo, c'è qualcuno che sbircia dai vari edifici, movimenti furtivi. Tuttavia la zona sembra poco popolata, molti edifici sono abbandonati.
Il vicolo volta e c'è una piazzetta con un piccolo gruppo di persone, che non si allontanano, ma sembrano in attesa del passaggio del gruppo, bloccando il passaggio.
Sono in tutto 6 ragazzotti un po' macilenti e sgangherati. Un po' distante c'è un tizio segaligno, coi capelli rossi. "Ehi capo!" chiama.
"Dicci, dicci"
"Capo, capo, c'è qualcosa per noi, sì?"
"Sapete meglio di noi come funziona, verranno distribuiti..." dice Sven.
"Lo sappiamo, che c'è per noi?"
"Non siamo noi che facciamo la distribuione" dice Sven. "Seguite la procedura e avrete senza dubbio tutto il necessario"
"Eh ma la procedura è che voi passate, ci date qualcosina e noi si mangia oggi"
"Ma voi mangerete seguendo le regole che dovreste seguire sempre" insiste Sven.
"Ma Atti non vi da cose da mangiare a voi?" chiede Vodan.
"Ma Atti lo sa che noi ci prendiamo qualcosina... e la zona è tranquilla perchè ci siamo noi... e quindi una cosina ci potrebbe pure scappare... dai...."
"E' la prima volta che veniamo a fare questo servizio e quindi..." dice Sven
"Appunto, quindi volete mica fare casini la prima volta..." dice il tizio.
"Facciamo una cosa, noi parliamo con Atti e poi, tornando, ti portiamo qualcosina" dice Vodan.
"Va bene però voglio la vostra parola che qualcosa ci scappa."
"Va bene tu come ti chiami?"
"Kini Testarotta. Noi allora facciamo ancora meglio. Voi mo passate e noi vi seguiamo, in modo comunque tranquillo. Andate a parlare con Atti e noi aspettiamo"
Il gruppo si mette nuovamente in marcia verso Atti, con soddisfazione. Viene raggiunto il limitare dell'Ongelkamp, una zona davvero derelitta. Molta sporcizia, topi e cornacchi, ma c'è davvero poca gente.
C'è una piazzetta fangosa con un rudimentale pozzo con palizzate di legno marcescente. C'è una bicocca di legno. Kailah osserva la struttura, che benchè sia stata realizzata con materiale scadente, sembra ben fatta, con criterio. Lì davanti, sotto una tettoia, c'è un anziano signore su una sedia, che fuma la pipa.
"Ehilà, cercavamo Atti. Sei tu?"
"Sì sono io. Bene, avete portato cose... vediamo oggi cosa ci porta la generosità del Margravio. Avete avuto problemi?"
"No, abbiamo incontrato dei ragazzi..."
"Ah, si sono Kini e gli amici suoi... sono ragazzi a posto."
"Si, volevano assistere alla distribuzione, diciamo" dice Sven.
Il Vecchio Atti dichiara che cercherà di far avere qualcosina anche a Kili e ai suoi. Prende un pezzo di formaggio e lo assaggia. "Questo tra un anno che me lo tengo in bocca si può magna', è praticamente cemento. Grazie Margravio..." poi vede il resto. Commenta che il grano è molto scomodo da macinare. "Magari ci dessero il pane, a noi... no, il grano".
Il Vecchio Atti è molto critico verso le generose donazioni del Margravio.
"In ogni caso questo passa il convento" dice Kailah.
Vodan gli va a dire che c'è un accordo con Kini e i suoi. "Se ti va glie lo portiamo noi direttamente".
"Adesso ce lo leviamo da torno a Kili, gli mollate questa roba qua bella muffosa, un calcio nel culo e via, mandateli a pattugliare le strade, a controllare gli incendi..."
Il Vecchio borbotta e racconta dei Risvegliati di notte, lamentandosi dei tempi difficili.
"Ci stiamo noi, che non ci vuole nessuno, poi ci stanno quelli arrivati dopo, che sono pericolosi sul serio... sono armati meglio, ma sono disgraziati pure loro. Portano solo casino. I greyhavenesi di Nuova Lagos già erano stati per lo più ricollocati, quando sono arrivati questi. E da come parlano, sono venuti a reclutare gente, ragazzi, metterli in una specie di banda... per difendere noi figli reietti di Elsanora, tra tutti noi morti di fame. Secondo me non sono gente dei clan. Parlano la lingua ma... secondo me non sono dei clan."
"Ma il motivo per cui si attaggiano a gente dei clan... per fare più i duri?" chiede Sven.
"Come greyhavenesi qui nessuno li considererà mai. Si sono ricostruiti qualcosa in cui credere, una comunità lontano da casa"
Vodan chiede "che per caso hai mai sentito parlare tra questi sedicenti elsenoriti c'è ppure una tizia che si chiama Muireal?"
"Sì, la conosco... ma io qui conosco tutta la gente che è rimasta. E' una mezza matta, cattiva, pericolosa."
"ci dobbiamo parlare con questa. Sai dove la possiamo trovare?"
"So che hanno avuto grossi problemi tra di loro e grossi problemi con le guardie.Questa gente è talmente incazzata... che finisce che si ammazzano tra di loro. So che hanno avuto divergenze interne, è morto il capo... e i due luogotenenti... e lei era la nipote di uno dei luogotenenti. E probabilmente era la più stronza di tutta la cricca. Piccoletta, minuta... ma ti gelava il sangue. C'è chi dice che sia una mezza strega."
"Dove sta?" insiste Vodan.
"Prima, mi dicono, qui c'erano delle piccole fattorie a ridosso della città, e una di queste aveva un pozzo, che si chiama adesso il Pozzo Vecchio, ed è pure secco ora, e lei s'è andata a infrattare coi suoi da quelle parti lì. Ma si sa, non ci si va. Al Pozzo Vecchio vi fanno il culo, non aspettano altro."
"Veramente sei stato prezioso" dice Vodan.
"Oh, mi sembra di aver capito che volete andarvi a far fare il culo da questa... se è così vi invito caldaamente a ripensarci" dice il Vecchio Atti.
"No, ma noi siamo in una fase di tranquillità adesso, non prendiamo iniziative, aspettiamo ordini superiori" dice Engelhaft. "Ma presto o tardi verrà anche per lei il momento di pagare".
"Senti, questi si fanno chiamare in un modo... diocaltas cruatig. Vendetta spietata. "
Vodan annuisce. "Ho capito che significa, mi pare roba un po' da coglioni"
"Questi cercano il sangue vostro. Ma evitate guai sennò le guardie se la pigliano anche con noi. Ma tu (rivolto a vodan) come mai conosci la lingua? Che ci fai vestito da guardia invece di stare qua con noi a razzolare nella merda?"
"Ho avuto culo" dice Vodan.
"Devi stare in campana perchè, è vero che parecchi dei picchiatori di sta gente sono finiti a zampe per aria, però ce ne sono rimasti altrettanti e sono spalleggiati da tutti gli esasperati qua dentro. Io ho l'impressione che questi siano venuti qui a seminare zizzania. Man mano che la gente veniva spostata e messa a lavorare in campagna, noialtri rimanevamo qua, sempre, a fare i mendicanti, e noi a guardiare tutti che se ne vanno, come bestie in gabbia... e molti si sono incazzati. E loro è su questa gente che contano. Figurati se sono disposti a dar retta alle guardie... quelli odiano tutti. E poi... ogni tanto da queste parti arriva il Plotone Fantasma... e ci sono persone che non amano presenza di guardie a zonzo nell'Ongelkamp, rischiate di farvi nemici. Ci sta un tipo, uno dei pochi superstiti della guardia dei Burrenton, il conte morto, ecco, questo è un mezzo nordro, serviva i burrenton prima del casino di uhut testa di martello, e insomma si è ritrovato in mezzo agli straccioni, e pure lui è un intoccabile come noi, questo ha possibilità di fare... bei danni a chi gli si muove sotto casa senza permesso, ed è anche un po' appattato con certe guardie, quindi state in campana. Si chiama Olaf Grim."
"Che zona gira questo tipo?" chiede Vodan
"Un po' a nord della Porta Orientale, più verso il Sobborgo di Levante. Lui c'è da sempre, con una mezza dozzina di suoi. Trafficavano più prima che adesso, ma ancora trafficano quel che si può vedere, portare dentro e fuori in città"
"Sono loro che portano i risvegliati?" chiede Colin.
"No, sono quelli di diocaltas cruori, in mezzo a questa storia dei risvegliati. Beh, vi posso chiedere una cortesia, già che ci state? Per aiutarmi nella distribuzione io cerco di far lavorare i ragazzetti del posto. Se vi spostate per di qua un centinaio di metri ci sta un gruppo di tende colorate e lì ci sta una ragazza brava che mi dà una mano. Se me l'andate a chiamare io inizio a distribuire la roba. Si chiama Nihil".
Si va a chiamare Nihil, mentre si avvicinano Kini e compagnia, ma Atti li tiene a bada.
Nell'apparente desolazione delle baracche abbandonate, qualcuno furtivamente osserva il gruppo. Colin ha la sensazione di scorgere un tizio appollaiato su una tettoia, pancia a terra. Colin si ferma e lo indica platealmente a tutti. Il tizio insulta e si ritira.
Vengono raggiunte le tende colorate. Sono allegre a vedersi, ma dentro deve fare un gran freddo.
Ci sono bambini.
"Ciao! Cerchiamo Nihil!" dice Kailah a un bambino.
"Ciao, io sono Blame" risponde il bambino.
"Sai dov'è Nihil? La vuole il Vecchio Atti!"
"Ah, quindi si mangia" dice il bambino, contento. E la chiama. Da un buco nella terra esce una ragazzetta macilenta e sporca. Anche lei inizia a chiamare forte.
E chiamano Nihil. Dopo poco esce una ragazza magra, piccolina, ma leggermente più ordinata, indossa una giubba di pelle con le borchie, ha un coltellaccio in mano e la faccia è magrissima e gli occhi spiritati.
"Se non la smettete di fare casino io vi sgozzo come maiali, poi lo vedete come si mangia. Voialtri, è arrivato il cibo?" chiede con aria scontrosa. "Allora vi perdono per il trambusto. Questi bambini se uno li mette in agitazione fanno casino, prendono freddo, stanno male... e poi ci devo pensare io".
Tutti dal Vecchio Atti, la ragazza e i due bambini, a cui se ne aggiungono altri.
Il Vecchio Atti saluta tutti, e organizza la distribuzione del cibo. Poi ringrazia il gruppo e lo congeda.
Colin si offre di aiutare a curare eventuali malati. "La prossima volta che ci mandano vediamo se posso portare un po' di medicine" dice Colin.
Si lascia a Kini e ai suoi amici il formaggio e il resto.

La tentazione del Pozzo Vecchio

Una volta sulla via del ritorno, Sven propone di andare a cercare la maghetta elsenorita. Engelhaft gli fa notare che il Sergente Page non sarebbe contento. "E' il primo giorno che facciamo il nostro dovere..."
"Io sono affascinato dall'idea che appena ti avvicini a quel pozzo ti menano" dice Vodan. "Ma che fanno questi, aspettano che uno arrivi lì per depredarlo..."
"Questa faccenda va un po' esplorata. Se andiamo lì per andare lì senza sapere che andiamo lì... ci siamo finiti per caso... che ne sapevamo?" dice Sven.
"Ce l'hanno detto tutti!" dice Vodan.
"E ce lo siamo dimenticato!" dice Sven. "E' una situazione che va risolta"
"Ponilo all'attenzione del Sergente Page" dice Engelhaft.
"si va e basta. Se lo dici a Page lui ti dice di no. Lui è contento se lo fai senza farglielo sapere"
"E' chiaro che Page ha le mani legate, lui ci ha volutamente mandato a un metro dal problema vero..." dice Vodan. "Implicitamente ci ha detto di andare a dare un'occhiata"
"E' ovvio. Sapendo chi siamo e cosa facciamo..." dice Sven.
"L'ha fatto per metterci la prova, per vedere quanto siamo affidabili" dice Engelhaft.
"Io quasi quasi per fargli un dispetto glie lo chiederei" dice Colin.
Kailah dice che secondo lei non ha senso andare lì al Vecchio Pozzo contro gli ordini ricevuti.
Vodan le racconta l'incontro con la "maghetta"."Il discorso è questo, a parte gli scherzi. Qua ci sta una sorta di commercio di Risvegliati, e non può andare così. Capisco che Page deve tenere i piedi in due staffe... ma c'è un pericolo concreto che la situazione sfugga di mano".
"Ma voi non avete parlato anche con il Capiano Brenner?" chiede Kailah. "Lui che dice di questi Risvegliati? Non possiamo fare di testa nostra, quantomeno cerchiamo di capire che vogliono fare. Magari Page ha dei piani che gli andiamo a sabotare... non ci ha detto niente ma... lui non deve rendere conto a noi, noi invece dobbiamo rendere conto a lui. Non so, non conoscete nessuno a cui chiedere un consiglio?"
"Possiamo parlare con Mikkal" dice allora Vodan, "e dovremmo almeno dirgli che Page non fa il doppio gioco..."
"Oppure potete chiedere ai vostri amici del Plotone Fantasma..." ipotizza Kailah. "Magari si stanno preparando all'azione".
Vodan annuisce e propone di chiedere a Montarozzo. Sven acconsente.
Il gruppo torna indietro dal Caporale Brad, attraversando Ongelkamp e Sobborgo di Levante. Viene fatto rapporto al Caporale. Saluti e ringraziamenti.

Colin ha una strana sensazione

I nostri tornano in città. Atmosfera sonnacchiosa, molto freddo. A un certo punto Colin ha di nuovo la sensazione di essere osservato, simile alla sensazione avuta nel vicoletto.
Scorge la coda lunga di un topo che corre via.
Colin va a vedere, ma non c'è nulla e nessuno nella strada, tutto tranquillo.
Kailah prova a sentire una manifestazione magica, ma non percepisce nulla. Colin prova a cercare tracce, ma vede solo il passaggio di qualche animale, impossibile individuare una pista.
"Vabè, sto diventando paranoico" commenta Colin, ripromettendosi di essere più attento.Si prosegue fino alla caserma, dove l'incarico è completo. Intanto è ora di pranzo e non vengono date altre consegne per il pomeriggio, quindi tempo libero.

Conversazione con Jurgen

I nostri approfittano del tempo libero per andare a cercare Jurgen. Presentazioni con Kailah.
"Loro sono tosti, agiscono senza far tante domande... mi piacciono" dice Jurgen.
"Pensa che per una volta abbiamo dato retta a lei e siamo venuti a far domande prima di fare quel che va fatto" dice Vodan.
"Siamo incuriositi da questa amena località che tutti ci suggeriscono di non frequentare, che si chiama il pozzo brutto... il pozzo vecchio" dice Sven. "Varrebbe la pena andare a curiosare, ma non è che ci sono operazioni in corso..."
"Io ne ho parlato col Sergente" dice Jurgen. "Che facciamo, ci mettiamo i caschi? Lui ha detto per adesso no, lì è pieno di gente, se andiamo col Plotone Fantasma rischiamo di fare una carneficina. La zona è comunque sotto controllo, quando ci sarà il momento buono per intervenire vi faccio un fischio io e andate a colpo sicuro come sempre. E io gli ho detto va bene sergente. Io non vedo l'ora di andare a rompere la testa a quella strega... ma se il sergente dice che ha la situazione sotto controllo chi sono io per andare a rompere due teste..."
Sven sospira. "Però è un po' una rosicata..."
"Che ne so, se volete chiedere a lui..." dice Jurgen.
"No, ci renderemmo solo ridicoli, vuole dettare lui i tempi" dice Vodan.
"Io vi consiglio di buttarci semmai un occhio discretamente.... ma è un casino e non mi sembra neanche che sia il vostro forte"
"Eh, quel discretamente.... ci si prova ma il casino succede sempre" dice Sven.
Vodan e Sven sono avviliti.
"Io vi potrei pure proporre un'altra cosa, che spariglia un po' le carte... io ve lo dico da amico, non da superiore. Se io fossi nella vostra posizione, cioè mi prudono veramente le mani e non me le posso grattà... io non posso andare in quel posto ma posso cercare di far si che chi sta in quel posto mi venga a cercare a me... fate mettere a qualcuno la voce che state cercando qualcuno..."
"Esattamente quel che abbiamo fatto" dice soddisfatto Vodan.
"Sennò aspettate, a me come mi arriva il via libera da voi vengo, non vi lascio a bocca asciutta. A me ste tizie che vanno in giro non vedute... mi fa anche rodere un po'. Voglio trovare le teste da rompere tutte in fila, non che una sparisce..." dice Jurgen. "Magari provo a ributtarla lì col Sergente, per capire se tante volte fosse arrivato il momento giusto... ma forse lei si aspetta che le facciamo visita... "

Giro turistico di Feidelm e visita da Sorella Nadine

Nel resto del pomeriggio vien fatto fare a Kailah un giro turistico per Feidelm.
Engelhaft e Colin vanno da Sorella Nadine per farsi raccontare qualcosa del Pozzo Vecchio e salutarla.
Sorella Nadine è al lavoro coi poveracci, assistita da Tanja. Pare che sia tutto tranquillo.
"Il pozzo vecchio? So che è una zona molto malfamata. Io a volte ci vado nell'Ongelkamp, ma non lì. Lì ci sono persone che non accettano carità, ma la vivono come un insulto"
"Dicono che c'è una specie di strega..."
"Non lo so, possibile. Ci sono persone che pescano nel torbido e aizza i disperati contro chiunque cerchi di dar loro una mano. Traggono potere dalla miseria dei poveracci"
A sera tutti si ritrovano in caserma tranquillaente.

Notte agitata

Nel corso della notte, Colin a un certo punto sente un rumore che turba il dormiveglia. Sono degli strani versi, un fruscio, un rosicchio.... ma è tutto buio.
Potrebbe essere rumore di rosicchiare del tessuto. Forse topi? Colin si alza furtivamente per capire la direzione. Fa un pochino di rumore, si alza in piedi piano piano. Sente il suono che si interrompe e poi riprende più frenetico. E' vicino.
Prova a raggiungere la borsa per prendere l'occorrente necessario a far luce. Si butta sullo zaino, visto che il rumore sembra arrivare da lì. Fa un bel tonfo e sente uno sgattaiolare rapido sul pavimento, in allontanamento.
Kailah, Engelhaft, e gli altri si svegliano e Colin inizia a frugare l'acciarino, ma passa qualche momento.
Engelhaft prende elmo e bastone ancor prima di aprire gli occhi. Nella camerata ci sta varia gente, alcuni protestano per il disturbo.
"Che è successo?" chiede Kailah stropicciandosi gli occhi.
Ci sta Engelhaft minaccioso. "Topi, topi, c'erano topi" dice Colin.
"Che schifo" commenta Kailah.
La borsa è stata rosicchiata, non sembra che manchi nulla ma è stata smangiucchiata in prossimità di dove sono le pietruzze. L'azione di rodimento è stata interrotta prima di finire.
"Kailah, ti ricordi quelle belle trappole che costruivamo per le moffette? Le dovremo fare. C'è qualche topo che mi cerca e che probabilmente cerca le pietruzze... forse non è un topo normale" dice Colin.
Kailah convince un tizio che voleva dormire che serve trovare da dove entrano i topi per chiudere il buco da cui passano. Poi lancia l'incantesimo POLVERE (interpretazione delle tracce). Emerge la traccia delle zampette che si allontanano verso un uscio socchiuso.
Si provano a seguire le tracce per la caserma, silenziosamente. Vanno Engelhaft, Kailah e Colin, gli altri si rimettono a dormire. Ci sono le scale che scendono verso il cortile, ed una grata semichiusa, e dal cortile è difficile ritrovare le tracce. E fa molto freddo.
"Ragazzi io ho freddo... " dice Kailah.
"Torniamo a dormire..." dice Colin.
"Prendi delle precauzioni per stanotte... mettiti la borsa sotto al braccio, così il topo deve venire a rosicchiarti la testa... a mo di borsa calda" suggerisce Engelhaft.
Tutti tornano a dormire, chiudendo bene la porta.

Nuovo incarico nell'Ongelkamp

9 gennaio 518
Dopo una notte per Colin un po' agitata, l'indomani ci si sveglia e si va a rapporto dal Sergente.
Saluti.
"Oh che bello, ho saputo che ieri avete svolto impeccabilmente l'incarico che vi ho affidato, senza grosse sorprese. Sono fiero di voi" dice il Sergente. "Adesso vediamo un pochino come mettervi di nuovo a frutto. Vi siete trovati bene nell'Ongelkamp, no? Avete fraternizzato con la gente del posto... pensavo che, vista la situazione che c'è stata nei giorni scorsi, aumentare un minimo il presidio di quell'area non sarebbe una brutta idea. La mia idea è che tornerete dal Caporale Brad e gli darete una mano con le ronde nella zona. E terrete conto delle sue indicazioni su dove andare e dove non andare."
Vodan parla della ex guardia nordra...
"E' una storia interessante, una parabola umana che mi fa abbastanza ridere. L'ho conosciuto, questo tipo, il Sanguinario. A modo suo pure lui sta lavorando per il quieto vivere cittadino. E' un bravo ragazzo anche lui, a modo suo, ma non è uno a cui si possano rompere troppo i coglioni. Non mi aspetterei problemi da lui. Però ecco, se dovessi proprio dirvi contro chi non mettersi di punta, direi lui lasciatelo perdere. Lì dov'è è innocuo, anzi, è utile"
"Bene, sarà fatto. Andremo a sentire che dice Brad" dice Vodan.
"Vi riconvocherò io quando sarà necessario".
Il gruppo torna dal Caporale Brad.
"Qui c'è da pattugliare a fondo, ovviamente dove si può. Ci si fa vedere... si risolvono i problemi, si aiutano le persone... evitando i posti che bisogna evitare." dice Brad.
"Ma se uno che sta nella zona off limits esce dalla zona off limits, diventa sanzionabile" dice Vodan.
"Direi proprio di sì"
Colin chiede medicine, ma il Caporale Brad non ne ha. "Mica è un ospedale questo. Di solito se ne occupa Sorella Nadine quando ha qualcosa per le mani che può condividere coi poveretti dell'Ongelkamp".
Poi spiega che la geografia è un po' complicata, facile confondersi e perdere la strada. Mette a disposizione uno dei ragazzi per fare da guida.
Chiama un ragazzo male in arnese, Maddok.
Saluti e presentazioni con Maddok, che poi porta tutti a fare un giro per lo squallido Ongelkamp, girando alla larga dalla zona del pozzo vecchio.
A un certo punto, ai margini della zona vietata, si scorge un tizio armato bene che scruta il gruppo.
Vodan gli fa un cenno di saluto. Lui risponde al saluto in modo plateale. "Le guardie, che piacere! Come mai da queste parti? Qui noi ce la caviamo alla grande, siamo autogestiti"
"Vi serve solo tranquillità"
"Si infatti, e ne abbiamo quanta ne vuoi. E tra un po' ce ne sarà ancora di più, quando ve ne andate. Qui c'è poco da vedere, fate meglio a restare dentro alle mura, che si sta più caldi e più sicuri"
"Eh ma noi facciamo quel che ci dicono di fare, non decidiamo noi" dice Vodan.
"Hai la mia simpatia" dice fissando il gruppo.
Il giro prosegue senza problemi. Vodan chiacchiera con un po' di poveracci, simpatizza con i locali, essendo anche lui originario di Nuova Lagos chiacchiera con gli abitanti dell'Ongelkamp.
Il tono dei discorsi è molto malinconico, la gente sta morendo di fame.
Vodan si interroga su dove prendano il cibo le bande organizzate dell'Ongelkamp.La domanda viene posta al Caporale Brad. "Giusta osservazione. Sicuramente parte di quel che si mangiano questi lo prendono alla gente che è rimasta. Ma non basterebbe. Noi sospettiamo che occasionalmente questi gruppi tengano gente che lavora per loro. Piccoli appezzamenti su cui fanno lavorare dei morti di fame... c'è pure qualche bestia... e poi pensiamo che ricevano aiuto dall'esterno. Da chi? Ci siamo fatti un'idea. Questi sono arrivati alla spicciolata nel campo quando era ancora pieno di gente e già creavano problemi.
Noi sospettiamo che dietro tutta questa storia ci sia un tentativo dei vertici dell'Armata del Warg di creare sedizione nell'Ongelkamp. Evidentemente fanno comodo a qualcuno con dei mezzi. Magari a qualcuno fa comodo che ci siano zone della città inaccessibili alle guardie."
"Non è che viene fuori che qua fuori ci sta qualche vecchio pozzo, fogne, acquedotti... che potrebbero giustificare punti di ingresso e uscita che superano l'Ongelkamp e permettono di entrare e uscire dalla città?" chiede Vodan.
"Non che io sappia"Vodan poi parla coi compagni. "Potremmo provare a intercettare chi entra e chi esce dall'Ongelkamp, dall'esterno, visto che la guardia pattuglia. Se noi gli tagliamo gli approvvigionamenti, potremmo costringerli a uscire, dargli fastidio senza neanche bisogno di entrare"
Il pattugliamento del contado è di competenza di un altro Battaglione. Probabilmente il Sergente Potter sarebbe proprio di quel Battaglione, più dedicato alla logistica.Vodan suggerisce che almeno uno del gruppo, dalla torre, tenga d'occhio l'Ongelkamp dall'altro.Il Caporale Brad dice che non c'è nessun problema.
"Forseper passare sfruttano un'area boschiva che si trova a nord est dal campo" dice Bradd.
Vengono organizzati turni per questa noiosa osservaione del capo dall'alto e dalla pattuglia.Colin e Kailah preparano la trappola per topi.

Notizie da Weizenfeld

L'unica cosa significativa del pomerggio, durante questa guardia, è che a un certo punto una delle guardie del Plotone di Brad, dice "è successo un casino a Weizenfeld!"
Tutti curiosi. "Hanno ritrovato il figlio del Dominus impiccato!" racconta il tizio. Gira voce che il figlio del Dominus, Jaimie, sia stato impiccato con una catena al gancio dove un tempo fu impiccato il poveraccio che diede il nome alla locanda Il Ghigno in Faccia".
Tutti si chiedono come possa essere successo, chi sia stato ad ucciderlo. Sembra a tutti strano che possa essere stato proprio Ruyard.
Emerge che, da quanto gira voce, ci sarebbe stata un'irruzione nella piccola rocca di Weizenfeld a opera di ignoti, e ci sono diversi morti della guardia del Dominus e il figlio è stato portato via e impiccato nell'immmediatezza. Il dominus è fuori di se e fa battere le campagne per cercare i responsabili.
L'attacco è avvenuto di notte e non si capisce come abbiano fatto gli aggressori a entrare facilmente nella rocca. Nessuno ha visto il colpevole, non ci sono testimoni. Alcune guardie trucidate e basta.
Resta il mistero.

Trappola per topi

9 gennaio pomeriggio.
Dopo aver ricevuto la triste notizia della morte del figlio del Dominus di Weizenfeld, Colin e Kailah parlottano un po’ di come costruire la trappola per il topo con la pietra nera al posto del formaggio.
“Bisognerebbe capire il topo poi che ci vuole fare con la pietra… se è un topo ammaestrato, se lo deve portare a qualcuno…” dice Kailah.
“Ho la sensazione di essere seguito, secondo me non sono topi normali” dice Colin.
“L’ideale sarebbe di riuscire a seguirli quei topi, ma già cerchiamo di catturarli” dice Kailah. Colin suggerisce una trappola che sfrutti un secchio d’acqua e un’esca rotante al centro.
Intanto gli altri si interrogano sull’accaduto a Weizenfeld.
Il turno al Sobborgo di Levante prosegue tranquillamente. Ogni tanto ci sono avvicendamenti tra vari gruppi di ragazzotti armati di bastone, che vanno in supporto della guardia locale. Alcuni sembrano giovanotti di Nuova Lagos, profughi dell’Ongelkamp. Altri sembrano invece dei locali di Feidelm. Sembra che i due gruppi restino abbastanza separati. In generale ci sono parecchi soldati e la zona è presidiata.
È il momento di tornare all’interno delle mura, si è fatta sera.
Kailah e Colin si preoccupano di recuperare il materiale necessario per costruire la trappola per il topo prima di tornare in caserma, in particolare frugando tra la robaccia del Sobborgo di Levante. Colin si sente osservato, come sei topolini lo scrutassero dall’immondizia. È inquieto, forse leggermente paranoico. Crede che lo scruti anche una cornacchia.
Colin chiede a Engelhaft se può tenere le pietre per il resto della passeggiata, per vedere se continua a essere osservato. Engelhaft acconsente. E poi tutti si osserva se qualche animaletto inizia a puntare Engelhaft.
Engelhaft prende le pietre e se le mette alla cintola, tenendole bene d’occhio con la manona e le sente sgradevolmente fredde. “Pietre dell’inferno di ghiaccio” commenta cupamente.
Qualcosa sembra cambiare, nota Colin. Non ha più la sensazione opprimente addosso. Ogni tanto sembra che ci sia qualche animaletto che sembra tenere gli occhi puntati su Engelhaft.
Engelhaft, distratto dal freddo fastidioso, si sente oppresso “Sono topini attirati dalle pietre del male, che vogliamo fare?” commenta.
Colin si rende conto che è probabile che si tratti di animali diversi, non sempre lo stesso topo.
Engelhaft prova a capire quale sia lo stato d’animo di questi topi ma è difficile a distanza: sarebbe meglio catturarne uno e studiarlo da vicino.
Dopo un po’ Colin si riprende le pietre, con grande sollievo di Engelhaft.
Kailah si interroga se si possano sottomettere magicamente animali semplici per trasformarli in servitori. Colin suggerisce l’operato di un Druido.
Kailah ipotizza che il sortilegio possa controllare la volontà di animali oltre che di umani. Dovrebbe trattarsi di ricerche magiche poco ortodosse, anche perché sembrerebbe un incantesimo di lunga durata, visto che il fenomeno persiste.
Colin pensa che invece o c’è uno stregone che incanta l’azione di alcuni animali, oppure potrebbe esserci un’origine druidica, un druido che controlla gli animali o alcuni aspetti del mondo naturale, oppure terza possibilità, avendola letta sull’Evocatio Demoniorum, che ci possa essere una volontà terza rispetto a questo mondo, in grado di orientare l’azione degli animali. L’ha letto a proposito dei cosiddetti Philiosopher.
“Che fine ha fatto il demone di Klarheit?” chiede Engelhaft. “Il demone che è uscito da Padre Gert”.
Nessuno sa rispondere a questa domanda.
“Potrebbe essersi infilato nella pietra” ipotizza Engelhaft. “Secondo te Colin queste creature possono infilarsi nelle pietre che vengono dal loro stesso mondo?”
Colin non lo sa, dovrebbe studiare un po’ l’argomento. Engelhaft si mette in serata a leggere l’Evocatio, mentre Colin e Kailah si dedicano alla costruzione della trappola col secchio.
Engelhaft nota citato nell’Evocatio il nome di un sacerdote, Franz Clopper, che gli sembra di aver già sentito nominare. Sono citate pratiche idolatre di antiche popolazioni di epoca ancestrale, in cui si predisponevano ricettacoli per visitatori di altri mondi: piccoli idoli, statuette e simile.
“Il maledetto dei tempi ancestrali riesce ad avere queste pietre, fa con esse un maledetto idolo con cui è facile attirare … creature demoniache…” dice Engelhaft.
Kailah e Colin si mettono a preparare la trappolona per topi col secchio, nella camerata della caserma. Viene un bel lavoro. Una pietra piccola viene incastonata nel rullo.
Le altre guardie osservano curiose, ridacchiando. Scambio di battute e di scherzi.

Topo in trappola

Arriva il momento di andare a dormire. Vengono fatti dei turni di guardia, uno alla volta deve rimanere sveglio.
È il turno di Sven. Sta lì a leggere i suoi testi licenziosi, quando a un certo punto sente un ticchettio sul pavimento. Vede un piccolo roditore che esce dall’oscurità e si avvicina al secchio. Sven resta immobile. Il topolino si avvicina lentamente al secchio, se lo guarda. Il topolino inizia a salire sulla passerella fino alla sommità del secchio. Poi si ferma, e non si mette a cercare di raggiungere la pietra, ma resta lì e fissa la pietra per alcuni minuti. Poi, con una delle zampe anteriori appoggia sul rullo rotante, ma non ci mette il peso, la fa girare. Poi tira indietro la zampa e resta lì. Passa qualche minuto. Sven lo guarda, tranquillo.
Dopo circa 20 minuti Sven sente un ulteriore scalpiccio. Ci sono altri 3 topi che si avvicinano. Uno dei tre sale sulla rampa mentre l’altro zampetta sul bordo del secchio per arrivare dall’altra parte.
Sven osserva affascinato. “Guarda se si fregano la pietra”, pensa.
I ratti fanno vari movimenti arrampicandosi e cercano di capire se l’assicella è rosicchiabile e inizia a rosicchiarla. L’assicella inizia a ruotare. La cosa inizia a fare rumore.
Sven osserva la scena finchè a un certo punto è costretto a intervenire: tira fuori la spada e si avvicina per tirargli una botta.
Sven si avvicina con la spada e il topo accellera la sua attività di rosicchiatura. Sven lo colpisce e il topo riesce a tranciare l’asticella di legno.
Colin e Kailah si svegliano. L’asticella cade nel secchio, arriva il colpo di spada di Sven sul topo, che lo spiaccica contro la parete di fronte.
Il topo dall’altra parte del secchio, appena l’asticella cade nel secchio cerca di afferrarne un’estremità e gli altri due topi cercano di far cadere il secchio.
Kailah lancia TELECINESI per afferrare l’asticella magicamente e alzarla.
Sven vuole puntare la spada nel fondo del secchio per tenerlo fermo col peso. Colin si alza per placcare il secchio. Kailah solleva l’asticella, anche se fa molta resistenza, come se tirasse. (10punti di potm).
L’asticella rimbalza verso Kailah, sfuggendo ai topi. Sven pianta la spada nel secchio bloccandolo. Kailah fa arrivare in mano a Colin l’asticella. La scena è abbastanza caotica.
Colin prende l’asticella.
I 3 topi superstiti sono un po’ intontiti, terrorizzati, cercano di andarsene anche se esitano prima un po’.
“Acchiappateli” dice Colin. Vodan va a prenderne uno, schiacciandolo con lo stivale. Cattura un topo grasso. Gli altri due scappano.
Il topo viene catturato e ficcato in un sacco. Si esce dalla camerata con tutta la roba per non dare troppa noia ai commilitoni. Una recluta passa lo straccio e i nostri escono in corridoio
La pietra è molto fredda al punto che ha raffreddato anche la bacchetta.
“Obbiettivamente sti topi non sono normali”, dice Sven raccontando l’accaduto.
Colin mette il topo nel secchio per osservarlo.
Engelhaft esamina il comportamento del topo prigioniero, che è assolutamente innaturale. Sembra che, fallito l’acrobatico tentativo di aggirare la trappola, il contegno rigido e focalizzato delle creature si sia interrotto. Spaesamento e poi panico, molto più normale.
“Questo conferma che è la pietra che opera, gli animali sono animali normali finchè non sono cooptati dall’entità nella pietra” dice Engelhaft.
Colin prova ad avvicinare la pietra al secchio, ma il comportamento del topo non cambia.
“Potremmo fare una gabbia seria e vedere come si comporta, se cambia comportamento… o se lo deve mandare qualcuno…” dice Colin.
Vodan pone la domanda se le pietre abbiano le stesse caratteristiche o se solo una delle tre attiri gli animali. “La notte prossima mettiamo tre secchi!” dice scherzando.
Colin esamina il cadavere del topo distrutto per vedere se ha segni particolari (a parte quelli impartiti da Sven).
Kailah racconta che Telecinesi era stato molto più faticoso, quasi come se qualcosa “resistesse”. Ed ha assorbito qualcosa, raffreddandosi molto.
“E mo he facciamo di questo topo? Lo liberiamo?” propone Kailah.
Colin vuole tenerlo un giorno per fare esperimenti con calma, poi si libera.
“Vediamo se le reazioni cambiano con le pietre vicine” dice Engelhaft.
“Prendiamo un topo comune e mettiamolo vicino alla pietra e vediamo se la pietra li possiede in automatico oppure no” suggerisce Vodan.
Kailah se ne torna a dormire. Anche gli altri vanno a letto. Il topo viene sigillato nel secchio.

La trappola di Topomaschio

Sorge il mattino seguente. 10 gennaio
Si torna a fare la ronda al Sobborgo di Levante. Colin vorrebbe una bella gabbietta per il topo. “Serve una gabbietta di metallo” dice Kailah, “altrimenti questo la rosicchia. Andiamo a cercarla al mercato”.
Intanto si fa attività di vedetta per scorgere movimento intorno al Vecchio Pozzo.
Nel corso della giornata l’unico fatto di nota è che a un certo punto dal Caporale Brad arrivano 4 uomini armati pesantemente capeggiati da un omaccione baffo biondo notevole, che si apparta col caporale.
Poi Baffo Biondo Notevole e i suoi se ne vanno via di nuovo.
Gli avvistamenti dalla torre non danno risultati interessanti, anche se ogni tanto qualche carro parte da Feidelm verso il contado e viceversa, intercettati dai soldati intorno alla città. Nezzun movimento sospetto verso la Piazza del Vecchio Pozzo.
Si compra una buona gabbia con le sbarre di metallo. Ci mettiamo il nostro amico topo maschio. TopoMaschio. “A Topomaschio bisognerebbe mettere un collarino” dice Kailah. Colin ci fa esperimenti. A un certo punto Topomaschio, mentre Colin lo sta fissando e quello ha la pietra del secchio di fronte. Il toopo si volge verso Colin e lo guarda fisso.
Per un paio di minuti TopoMaschio fissa Colin, poi il topo si butta tra le sbarre e muore.
“Sarebbe, per quel poco che so io, adesso servirebbe un mago buono.
Il Sergente convoca il gruppo, mentre i nostri stanno parlando del dafarsi.
I si mettono in movimento per recarsi dal Sergente.

Dilemmi topeschi

Lungo la strada, Kailah e Colin si interrogano su cosa fare coi topi.
“Cosa ci vogliono fare i topi con le pietre?” chiede Colin.
“Secondo me vogliono portarli a qualcuno” dice Kailah.
“Oppure in qualche posto, per farci qualche cosa… mi piacerebbe seguire un topo. Potremmo mettergli un guinzaglio… e dargli la pietra. E se il topo fosse molto intelligente? Se il topo intelligente sa di essere seguito forse non va dove dovrebbe andare”
“E se qualcuno telecomandasse il topo? Impossessandosi degli occhi, dell’udito…” dice Kailah.
“Sì, li telecomanda anche contro la loro stessa salute” dice Colin. “Hanno una loro comprensione intellligente, hanno compreso anche la trappola e non ci sono cascati… lavorando in gruppo, quindi il demone non si impossessa solo di uno, ma di un gruppo. Quindi difficilmente lo faremo fesso con un guinzaglio”.
“Perché non gli scriviamo? Gli scriviamo e lo facciamo leggere al topo… gli chiediamo chi sia, cosa voglia da noi…” suggerisce Kailah.
“Gli possiamo anche parlare… ma ho poca fiducia che si riesca a interagire a quel modo. Dovremmo seguirlo senza che se ne renda conto”.
“Molto difficile, anche perché lui sa che noi sappiamo” dice Kailah.
“Se la prende poi potremmo seguirlo….” Dice Colin.
“Se chiudessimo le pietre in una cassaforte… i topi non riusciranno mai a prenderla” dice Kailah. “Per questo magari è disposto a comunicare con noi”
“Lui sa che per chi possiede la pietra è più importante scoprire lui cosa ne voglia fare, che non la pietra stessa. Per questo non la chiuderà in una cassaforte” dice Colin.
Engelhaft dice “io però credo che l’entità intelligente sia dentro la pietra, non fuori. Quindi non ci puoi parlare, l’entità della pietra potrebbe voler andare in un luogo…”
“L’entità dentro la pietra una sua intelligenza ce l’ha” dice Colin.
“Senza dubbio, ma dovresti parlare con l’entità dentro la pietra, e come fai? Se c’è un mago fuori interagisco col mago fuori. Ma se c’è un demone dentro? Non è semplice… dovresti essere un evocatore e fare un incantesimo per parlare col demone. Dovremmo cercare Angelica” dice Engelhaft. “Lei potrebbe o parlare con l’entità o distruggerla. Ma non so perché… ho il timore che il Sergente Page non sarebbe troppo contento!”.
“Andiamo a trovare una vecchia amica”

Dal Sergente Page

Chiacchierando, i nostri arrivano finalmente dal Sergente Page.
“Accomodatevi, avevo proprio voglia di scambiare 4 chiacchiere con voi. Vi devo confessare che mi sono arrivate all’orecchio delle voci… che mi lasciano un po’ preoccupato, circa la vostra comprensione di quel che ci siamo detti… mi dicono che sono un paio di sere che succede casino nella vostra camerata, casino che ha a che fare con animali introdotti più o meno… in violazione delle più basilari regole della pulizia delle camerate… animali con i quali vi divertite a fare nottetempo esperimenti… ora… sicuramente non è andata così, non mi spiego come non una singola persona ma un intero gruppo. Quanto mi devo preoccupare dell’eventualità che anche la prossima notte avrete problemi di topi?”
“Non possiamo assicurare che non ci attacchino” dice Engelhaft.
“Se io vi ordinassi di non avere domani ulteriori lagnanze…” dice Page.
“Se lei ci dice di non dare fastidio ad altri commilitoni e a non cacciare ratti… “
“Si, e sono un pochino amareggiato perché non ci doveva essere bisogno che io ve lo dicessi. Voi dite che siete attaccati a tradimento da roditori che vi vogliono rovinare la giornata… un po’ come voi fate con me…”
“Purtroppo sì, e stiamo cercando di capire cos’è che li attira” dice Engelhaft.
“E avete delle idee e volete dirle al Sergente?” dice il Sergente.
“Colin tu hai delle idee?” chiede Engelhaft.
“Ho delle idee ma non ho voglia di riferirle al Sergente” dice Colin.
“Le idee che abbiamo in realtà le dovrebbe dire Colin. Se Colin non se la sente è poco corretto che le dica qualcun altro”
“No, è molto corretto. Io sono un tuo superiore e te lo sto chiedendo.”
“E’ possibile che siano delle cose che abbiamo noi che le attirano, e li fanno comportare in modo del tutto innaturale. Noi con grande pudore lo diciamo, perché sono cose che la fanno imbestialire, ma iniziamo a temere che ci sia qualcosa di occulto che li attrae. Ma non abbiamo fatto nulla” dice Engelhaft.
“In che senso? Ora me lo spieghi meglio”
“Qualche residuo della brutta esperienza che abbiamo passato, dopo la quale volevamo essere solo semplici soldati alle sue dipendenze” dice Engelhaft. “Ma qualcosa, ratti e altri animali, sembra che aspirino a prendere alcune cose legate alle esperienze che abbiamo avuto”
“E che cosa sono queste cose?” insiste Page.
Engelhaft guarda Colin, che guarda annoiato fuori dalla finestra.
“Chiedo se posso parlare un pochino anche in memoria del ruolo che ho avuto… come inquisitore. Quando si sono aperti quei varchi che hanno determinato l’uscita dei demoni, noi abbiamo riscontrato che si erano materializzati dei minerali, lasciato come reliquie dei demoni morti. Abbiamo conservato questi oggetti per farli esaminare dall’autorità ecclesiastica una volta che li avremo riportati a Surok. Sembrava che attirassero l’attenzione dei demoni, ma non avevano mai dato problemi. Colin, che è molto più esperto di me di scienze naturali, cercava di studiarne le interazioni. Fatto sta che…”
“Sarei troppo importuno a chiedere in che modo avete potuto verificare queste circostanze?”
“Anche a Klarheit, durante le fasi del processo in cui abbiamo dovuto subire degli attacchi, queste pietre in qualche modo ci è sembrato che interagissero. Però mai in maniera eclatante. Se non che è successo che… abbiamo fatto piccoli esperimenti, e ci sembra che quei topi siano interessati a queste pietre, al punto che si sono fatti addirittura fatti ammazzare, in modo contrario a qualunque istinto, per cercare di ottenerla. E la pietra sembra quasi che sia animata, che abbia un potere dentro di sé che voglia emergere. Ehhh… naturalmente siamo in grandissimo imbarazzo nei vostri confronti perché sappiamo che tutto questo non doveva accadere. Ma non dipende da noi, siamo vittime”
“Quindi voi mi dite che…” Page fa una pausa, “quando abbiamo avuto la nostra chiacchierata qualche giorno or sono, di tutta questa ulteriore faccenda non avete ritenuto di farmene menzione. Di queste pietre misteriose… posso vederle?”
“Certo. E poi a Surok le consegnerò insieme ai registri…”
Lui prende la pietra, fa una smorfia di disgusto e la poggia sulla scrivania. “Quindi… avete mantenuto riserbo perché ritenevate che non potesse essere qualcosa di mio interesse. E in parte avevate ragione, perché io avrei gradito da voi una condotta che lasciasse alle spalle queste bizzarrie. Debbo accordarvi un briciolo di fiducia e pensare che abbiate cercato di gestire un imprevisto. E fino a questo momento non avete ritenuto che questo interesse potesse essere di interesse a me, come mio superiore gerarchico”
“Beh, in effetti avevamo timore di sottoporvi questa questione” ammette Engelhaft. “Avevamo un po’ questo imbarazzo. Allora il punto è questo. Posto che riteniamo che questa cosa possa rappresentare un problema, e qualora mai ci fosse un demone o qualcosa dentro questa pietra, naturalmente potrebbe essere un pericolo, e allora stavamo per venirvi a dire se non fosse il caso di sottoporre questa questione alle autorità competenti, ad esempio, noi sappiamo per esperienze pregresse, che alla corte del Margravio c’è persona che di queste cose capisce molto più di noi e avrebbe le possibilità per valutare i possibili rischi. Stiamo alludendo a Lady Angelica Hendel”
“Sì, so che voi la conoscete” dice Page.
“Ma solo questo fatto di parlarvene un po’ ci intimoriva” dice Engelhaft.
“E’ una vera sfortuna che questa persona che potrebbe contribuire a sbrogliare questa bizzarra matassa … è davvero triste che non sia qui. Lady Angelica sta trascorrendo ottima parte dell’inverno fuori città, sta conducendo un’indagine per conto del Margravio nel Cariceto. Ci sono state nei giorni scorsi circostanze che avrebbero richiesto un suo intervento, ad esempio quel che è accaduto alla Chiesa del Radioso. Lady Angelica è stata informata, ma non è ancora tornata, ha evidentemente altri affari da sbrogliare.”
“Noi siamo ai suoi ordini Sergente.” Dice Engelhaft.
Page dice pure che non è disposto a mandare il gruppo da Angelica nel Cariceto, visto che si trova in una zona pericolosa e infetta dai Risvegliati, e anche perché gli è stato chiesto di tenere il gruppo un po’ d’occhio.
“La situazione a Uryen ha subito qualche repentino cambiamento nelle scorse settimane, e visto anche il vostro posto nella galassia dei soldati dell’esercito di Uryen più attivi su certi fronti, ve lo dico con il massimo candore, mi servite qui, in panchina”.
“Ne siamo consapevoli, siamo docili e non vogliamo nulla.” Dice Engelhaft. “Che facciamo?”
“Non lo so, non mi interessa e non era nemmeno per questo che vi avevo convocato. State gestendo la cosa alla vostra maniera, facendo casino”, dice Page. “Io però mi aspetto che per lo meno sia preservata la tranquillità della caserma. Quindi a meno di rovesci davvero imprevisti… mi aspetto che non ci siano ulteriori sceneggiate notturne. Questo me lo dovete garantire. Niente esperimenti, niente prove, niente oggetti che galleggiano nell’aria senza un apparente motivo…”
“Questo possiamo farlo, poi vedremo…” dice Engelhaft. E spiega che lui avrebbe voluto contattare Lady Angelica, perché ritiene che il Demone si sia infilato nella pietra e che stia muovendo i suoi fili per arrivare in un posto che noi non sappiamo, attraverso questi animali. Topi e cornacchie, animali abituati a rubare. L’altra ipotesi è che ci sia una figura esterna, dotata di particolari poteri, che si vuole impossessare di questa pietra… siamo in una situazione di incertezza, non sappiamo bene cosa fare”
“Quello che posso fare io è verificare se tra gli stregoni di cui si ha notizia siano a Feidelm, c’è qualcuno che possa in qualche modo sollevare qualche motivo di sospetto su quel che mi avete raccontato, cioè un interesse per i residui di ciò che è accaduto nella Chiesa del Radioso e, in un secondo momento, a Klarheit. Per verificare se questi soggetti possono giocare un ruolo nella vostra situazione” dice Page. “Purtroppo Feidelm è in una situazione un po’ sfortunata perché è la porta d’accesso alle sinistre meraviglie del Corno del Tramonto per tutta una genia di ricercatori scriteriati che cercano i tesori della frontiera, diciamo così. Io posso avere un quadro mediamente preciso… alcuni sono fuggitivi in attesa di cattura, non ultimo il libraio itinerante da cui gran parte del casino in cui ci troviamo oggi è scaturito… vedrò di utilizzare le mie fonti. Per il resto mi aspetto da voi che troviate un modo almeno di ridurre l’entità del problema”.
Kailah alza la mano e chiede una stanza singola per il gruppo, in modo da non rischiare di disturbare i commilitoni.
“Si potrebbe fare, non qui in caserma ma potrei trovarvi un alloggio… anche nel sobborgo di levante stesso, dove siete impiegati… e a quel punto non sarebbe male… certo, se riuscissi a trovarvi questa sistemazione non fatemene pentire”
“Sicuramente faremo i bravi ma i nostri commilitoni saranno contenti di non avere ratti che raspano fuori dalla porta” dice Kailah.

Discorsi sull’Ongelkamp

Il Sergente Page acconsente. “E poi ecco, vi avevo chiamato per un’altra ragione. Il Caporale Brad mi ha fatto sapere che avete iniziato a tenere d’occhio quel che succede nella parte orientale dell’Ongelkamp. È così?”
“Sì mi pare, no?” annuisce Sven.
“E vi siete fatti la domanda giusta, vi siete chiesti ma questi come fanno a stare asserragliati in una zona derelitta dove gli approvvigionamenti scarseggiano’ e fate bene, perché è lì che li fottiamo a questi. Io contrariamente a quanto possano immaginare Muireal e i suoi, ho una persona nella corte del Pozzo Vecchio, che tiene d’occhio i nostri amichetti e ci ha avvertito del fatto che dall’ultima scorribanda del Plotone Fantasma si stanno aspettando una visita a casa loro. Sono in grado di crearci parecchi problemi, hanno diversi fiancheggiatori che potrebbero complicare molto un’azione diretta da parte nostra… conoscono il territorio, saprebbero farci delle brutte imboscate… e poi hanno almeno 3 Risvegliati, da quello che so. In cima alla mia lista di priorità c’è di togliere di mezzo questi guastafeste. Un’altra cosa che non sanno è che il sistema con cui si approvvigionano noi lo conosciamo. C’è un motivo per cui proprio alle porte della città di Feidelm è rimasta questa baraccopoli. La verità è che c’è chi a Feidelm si approfitta dell’esistenza dell’Ongelkamp e fa il possibile per mantenerlo più a lungo possibile. Adesso però l’Ongelkamp è un ostacolo alla costruzione di una grande stazione di posta che dovrebbe sorgere in quella zona. Queste Kavenhoss sono molto perniciose per le città attorno alle quali sorgono, perché tengono a sottrarre il profitto del transito delle merci, attirano al loro interno professionalità artigiane, mercati… sostanzialmente sono dei parassiti che si pongono al di fuori della città e sottrae denaro e influenza. I Seebanns in questo modo si rinforzerebbero ai danni dell’amministrazione cittadina. Abbiamo modo di ritenere che questa banda di disperati siano manovrati da qualcuno che li sovvienziona e che garantisce la loro permanenza nell’Ongelkamp per ritardare questo Kavenhoss. Chiaramente è una tragedia. Da un lato per Feidelm sarebbe ora di liberarsi di questo Campo di Sventura, dall’altro che dire? Io sono nato e vissuto qui, e l’ultima cosa che voglio è vedere questa città perdere buona parte della sua ricchezza per andare a ingrassare i parassiti di Surok. Fortunatamente il nuovo Alto Magistrato, Messer Hogg, la pensa come me e non renderà vita facile ai porci che sono venuti a grufolare a casa nostra. E ritiene però che sia anche venuto il momento di sistemare quei disgraziati che oggi campano tra le macerie. Quindi quello che io intendo fare, e mi piacerebbe che voi contribuiste a questa mia iniziativa, è prendere alla sprovvista Muireal e i suoi proprio quando intendono recuperare le provviste che gli dovrebbero servire per tirare avanti un altro po’ in attesa di un nostro attacco che non verrà mai”.
“Bello” dice Vodan.
“Sareste disposti, inquadrati nel Plotone Fantasma?”
Tutti annuiscono.
“Quello che pensiamo di fare è colpire il gruppo che dovrà curare il recupero delle provviste, che riteniamo che sarà capeggiato dalla stessa Muireal, che si fida poco e vuole controllare che nulla venga trafugato. Colpirli lontano dalla Piazza del Vecchio Pozzo, e fare in modo che i nostri amici all’interno mettano in sicurezza i Risvegliati, e togliere di mezzo questo pericolo”
“Si sa chi gli porta le provviste?” chiede Vodan. “Perché se loro sono in questa situazione, potremmo cercare di capire da dove le prendono queste provviste, per prendere chi glie le porta”.
“Sì, sono d’accordo. Ci siamo posti questo problema… perché Feidelm è una porta da cui persone senza scrupoli cercano di far uscire cose che dovrebbero restare lontane dal resto del Granducato. Probabilmente questi Risvegliati non vengono dal Cariceto, la parte occidentale del Cariceto ormai è in parte frequentata da queste creature. Sappiamo però che dallo scorso inverno il problema si è molto ridimensionato. Chissà che fine hanno fatto. Questi che trafficano sono probabilmente venuti da Nord, forse oltre il Traunne.
“Oppure li hanno fatti espressi, li hanno infettati loro” dice Vodan. “Qua erano già presenti… da quelli che c’erano possono esserne stati creati anche altri. Quando li abbiamo trovati ne stavano infettando altri. Ne basta uno per farne altri”.
“Al momento sappiamo che ne hanno 3. Per il futuro sarà importante tracciarli” dice Page.
“Secondo me la maga lo sa benissimo” dice Vodan. “Lei si muoveva come una che non è l’ultima arrivata… bisognerebbe cercare di prenderla viva per parlarci”
“Se ci riuscite sarebbe un buon risultato. Ma vi metto in guardia, si tratta davvero di un osso duro da rodere. È una strega di notevole abilità, estremamente spregiudicata nel ricorrere ai suoi artifici, sanguinaria…”

Intrighi commerciali

Il Sergente Page spiega le rivalità tra famiglie influenti della Lega dei Seebanns.
Kailah e Engelhaft conoscono il nome che viene citato da Page tra i Seebanns, cioè Luthger Heideger Von Ostbruck, membro di spicco. A Feidelm è particolarmente influente perché amministra l’affiliazione della Tavola, la banca dei Seebanns. I Von Ostrbuck sono una delle famiglie più in vista della fazione degli Alaistar Von Hammesbrurg, che esprimono il gran camerlengo della lega stessa. Questi non avrebbero guadagno se venisse istituito il grande Kavenhoss, ma ci guadagnerebbero i Von Basel, che appartengono ad un altro grande casato della lega, i Von Vrieburg. Sono molto rivali tra loro.
“Il Margravio detesta cordialmente tutta questa feccia mercantile che è venuta a rubarci il pane. Il Margravio è molto vicino per assurdo con gli interessi di chi c’era qui prima del Grande Tributo” dice Page. “La vede in un certo senso come Messer Hogg, cioè ritiene che il giusto ordine non sia il denaro a governare tutto, ma che i legami con la terra siano più importanti”

Il piano di azione

Engelhaft suggerisce l’ipotesi che Muireal possa essere interessata o coinvolta riguardo le pietre nere. “Se noi possiamo utilizzare questa cosa a suo danno tanto meglio….”
“Io sono ragionevolmente sicuro che la nostra Muireal non ha messo il naso fuori dalla corte del Pozzo Vecchio negli ultimi giorni” dice il Sergente Page.
“Ma il demone potrebbe essere interessato a lei” dice Engelhaft.
“E noi questo non lo vogliamo in nessun caso” dice Page.
“Come funziona nel dettaglio il piano?” chiede Vodan.
“Noi sappiamo che il maledetto Luter Heidegger Von Ostrburk nnon è tipo da sporcarsi le mani direttamente ma agisce tramite un faccendiere, messer Herman Gaum, un affiliato alla lega di piccolo conto. Questo Herman se la intende con un Sergente della compagnia Dolk, di reclute. Sappiamo che le pattuglie coordinate da questo Sergente, tal Frederick Stuppe, a volte subiscono deviazioni, il che permette a piccoli carri di raggiungere il piccolo bosco al margine dell’Ongelkamp. Da lì c’è una legnaia abbandonata che diventa il posto ideale per occultare la merce in attesa che venga recuperata. Sappiamo anche che il sergente Stuppe ha lasciato un sospetto buco nelle pattuglie dopodomani. L’idea è che ci faremo trovare al posto delle vettovaglie. Quindi preallertereò il Caporal Maggiore Jurgen per dare inizio all’operazione. Nel frattempo cercate di non farvi sbranare vivi dai topi”.
“Per l’alloggio vi farò contattare da uno dei miei per indicarvi dove potrete trascorrere la notte. Voi per il momento restate dalle parti della caserma, reperibili”.

Nuovo alloggio

Il gruppo resta in zona intorno alla caserma. A un certo punto un soldato inviato dal Sergente Page scorta il gruppo nel nuovo alloggio, che si trova in un basso a ridosso delle mura di Feidelm vicino al Sobborgo di Levante e di Mezzanotte. Poco più di uno scantinato umido, porta di legno con serratura. Non ci sono mobili ma bisogna allestire dei pagliericci.
“Bisogna rinforzare la porta e verificare da dove possono entrare i topi” dice Kailah.
“Da ovunque” sospira Vodan. “E poi chi fa il turno di guardia terrà lo zaino con le pietre”
“Io intanto cerco di rinforzare la porta”, dice Kailah, e si mette al lavoro. Recupera i materiali necessari per rinforzare la porta e eventuali altri buchi. Ci si dedica tutto il pomeriggio, in compagnia di Engelhaft: oltre a sistemare la porta e i vari buchi, puliscono per terra e sistemano un pochino lo spartano ambiente.

Acquisti nel Sobborgo di Mezzanotte

“Secondo me serve una scatola di metallo dove metterle, comunque” dice Colin. E va a cercare per procurarsi uno scrignetto, accompagnato da Sven e Vodan.
Si fanno un giro nel Sobborgo di Mezzanotte, che è messo anche piuttosto bene rispetto al resto della città.
Curiosano tra le mercanzie delle botteghe. Vodan si sente in realtà un po’ tenuto d’occhio da qualcuno, per i vicoli avvolti dalle ombre. La sensazione è spiacevole. Colin pure inizia a credere che qualcuno li stia seguendo: un tizio dall’aria segaligna che in modo discreto si aggira intorno a loro.
Colin lo dice ai compagni e Vodan si offre di corrergli addosso e acchiapparlo. Prima se lo vorrebbe studiare un po’ per capire che tipo sia, ma sembra che si sia volatilizzato.
Trovano una scatolina adatta, la comprano e se la portano all’alloggio.
Kailah, sentendo della persona che seguiva i compagni, suggerisce di preparare delle difese anche contro persone, non solo contro topi.
Due svegli a turno è l’unico modo per difendersi. Due sedie e un tavolo davanti alla porta.

Notte al rifugio

Si iniziano i turni molto presto, così da poter riposare tutti dignitosamente.
1) kailah vodan 2) kailah enge 3) sven enge 4) colin sven 5) colin vodan
Tutti si mettono a dormire e a turno. Lo zaino di Colin con la cassetta è appeso a un muro a un gancio.
Nel corso del 4 turno, Colin e Sven, tutto sembra tranquillo, ma ecco che si inizia a udire un rosicchio che arriva dalla parte bassa della porta.
“Che facciamo, lo facciamo entrare o aspettiamo che finisca di rosicchiare?” chiede Colin.
“Mi pare strano che riesca a sfondare la porta” dice Sven. “A me non piace l’idea di far entrare il topo”
“E allora vediamo quanto ci mette a rosicchiare”.
Il raspare va avanti a lungo, per tutto il turno di guardia. Colin mette la gabbietta aperta davanti al punto che è bucato. Il turno finisce e Sven si mette a dormire, si sveglia Vodan.
Passa un’ora e mezza circa, è quasi l’alba. Effettivamente il lento lavoro del topastro sembra arrivare a bucare la porta. Colin sta pronto con la gabbietta davanti al buco.
Il topo si apre un varco nella porta e finisce nella gabbietta. Si vede che il lavorio di ore lo ha malridotto: ha il muso tutto insanguinato.
Colin chiude la gabbietta e controlla che non arrivino altri topi. Il topo resta immobile nella gabbietta.
Vodan suggerisce di fare poi un test catturando un topo da un’altra parte e portarlo vicino alla pietra per vedere che succede, se si comporta normalmente o se viene stregato dalla pietra.

Chiacchiere col topo

Sorge il sole dell’11 gennaio
Finalmente tutti si svegliano.
“Che facciamo del topo?” chiede Vodan.
Colin lo esamina, sembra che il topo abbia un atteggiamento strano, è immobile. Vodan suggerisce di allontanarlo moltissimo dalla pietra.
Colin inizia a parlare col il topo.
“Mi capisci?”
Il topo fissa Colin. Poi sembra annuire.
“Se mi capisci vai a destra” dice Colin.
Dopo qualche secondo il topo fa un passetto laterale
“Chiedigli… chiedigli…” dice Kailah.
“Kailah, chiediglielo tu!”
“Ciao!” dice Kailah, intimidita.
Engelhaft osserva la scena e osserva che il topo reagisce con un pochino di ritardo allo stimolo: rimane imbambolato qualche istante e poi reagisce.
Il topo resta immobile a fissare Colin per qualche istante e poi si gira verso Kailah.
“Se stai cercando una pietra fai un passo a destra… per favore”
Rimane fermo.
“Se stai cercando noi fai un passo a destra”
Fa un passo a sinistra.
“Se hai bisogno di aiuto fai un passo a destra”
Esita e poi fa un salto a destra.
“Sei in pericolo?”
Il topo si strofina contro le sbarre a destra.
“Sei qui in questa stanza?”
Continua a strofinarsi con vigore a destra.
“Sei lontano da noi?”
Si sposta al centro della gabbia
“Sei nella pietra? Se sì va a destra” chiede Engelhaft.
Si sposta a destra.
“Sei prigioniero? Vai a destra” dice Kailah.
Va a destra
“Sei un prete? Se sei un prete va a sinistra”. Dice Engelhaft
Va al centro della gabbia.
“Stavi dentro qualcuno, prima? Un essere umano? Se si vai a destra” dice Engelhaft.
Attimi di esitazione, poi si sposta sulla destra.
“Rischi di morire?” chiede Kailah. Lui non si sposta.
“Sei una creatura che viene da un altro mondo?”
Si sposta a destra.
“Sei solo uno?” chiede Kailah.
Resta fermo.
Kailah prova a percepire potere magico. Sente qualcosa, anche se non un incantesimo vero.
Vodan suggerisce di cercare di capire le condizioni in cui sono state possedute le persone.
“Aspetti che uno stia per morire per entrare dentro di lui?” chiede Engelhaft su suggerimento di Vodan.
Fa un passo a sinistra.
“Non puoi più entrare in nessuno?”
Lui sposta la coda verso destra.
“Puoi entrare in un animale?”
Sposta la coda a destra.
“Vorresti tornare a casa tua?” chiede Kailah. Lui batte la coda freneticamente a destra.
“Quindi stai cercando un varco?” chiede Engelhaft. Batte la coda a destra.
“Ma ci sono varchi nelle vicinanze?” lui esita poi batte la coda a destra e sinistra, freneticamente.
“Vuoi fuggire da noi per cercare un varco?” batte la coda a destra.
“Preferisci cercare un varco piuttosto che entrare in una persona o in un animale” e batte a destra.
Vodan ipotizza: “Lui non entra nel topo per andare nel varco, ma gli serve che sia la gemma a finire nel varco”
“Devi portare la pietra nel varco con te?” chiede Engelhaft. Lui batte la coda a destra.
“Promettiamogli che al prossimo varco lo buttiamo dentro” dice Vodan.
“Potrebbe anche essere un trucco” dice Engelhaft.
“Ma se lo butto nel varco cosa può andare storto?” dice Vodan.
“Torna con suo padre” dice Engelhaft. “Il varco non è mai una cosa buona”
“Scusami, il varco c’era sotto alla sorgente, hai già avuto la possibilità di entrare in un varco?” dice Engelhaft.
Lui sbatte la coda a sinistra.
“Qualcuno ti ha rinchiuso nella pietra?” e batte la coda a destra.
“Io ti ho rinchiuso nella pietra?” chiede Engelhaft. E lui batte la coda a destra.
“Sei arrivato qui nella chiesa del radioso?” chiede Kailah. Lui batte la coda a destra.
“Senti, io non ho interesse a tenerti qui, in fondo se tu te ne vai senza fare danni… io non ti ho fatto venire qua, ti ha disturbato un’altra persona. Se posso farti ritornare da dove vieni sono ben contento” dice Engelhaft.
“A Klarheit cercavi di ritornare nella tua dimensione?” chiede Engelhaft.
Batte la coda a destra.
“Hai aperto tu il varco dentro la sorgente?” chiede Engelhaft.
Attimi di esitazione e poi lui batte la coda a destra.
“Quindi tu sei capace ad aprire un varco?” incerta.
“L’hai aperto mentre stavi dentro Padre Gert?” batte coda a sinistra.
“Mentre stavi nella pietra?” batte coda a sinistra.
“Sei stato in qualche altra cosa tra gert e la pietra?”
Sinistra
“Sei stato dentro qualcosa prima di gert?”
Sinistra.
“sei stato dentro qualcosa dopo gert?” chiede Kailah
“Sei stato dentro una persona dopo gert?” fa un movimento a destra.
“Era Bellatrix?” batte a sinistra.
“è morta quella persona?” batte a destra.
“è stata uccisa quella persona?” batte a destra.
“E’ stato Overdeen?” esita e batte a destro.
“Eri dentro a una persona quando hai aperto il varco?” esita e poi sinistra.
“Eri in un oggetto quando hai aperto il varco?” batte a sinistra
“Eri autonomo, in una forma tua autonoma?” chiede Vodan. Batte a destra.
“Quindi puoi uscire dalla pietra?” batte a sinistra.
Vodan ricostruisce la vicenda: “esorcizzato da Gert ha vagato, ha aperto il varco, poi è entrato in overdeen, poi overdeen è stato ucciso ed è entrato nella pietra”.
Batte a destra, è così.
“Nelle altre due pietre c’è qualcuno simile a te?” chiede Colin. Batte a sinistra.
“Per me va bene, se ci dici dove sta il portale ti ci portiamo” dice Colin. E lui batte la coda a destra.
“Hai un’idea di dove andare per cercare il portale?” chiede Engelhaft.
Esita e poi batte piano a destra.
“E’ aperto il portale?” chiede Kailah. Sinistra.
“Tu lo puoi aprire?” chiede Colin. Sinistra, esitante.
“E’ un’operazione complicatissima” commenta Engelhaft. Il topo batte a destra lentamente.
“Troviamo un accordo, tu la smetti di romperci le scatole con questi topi e noi il primo stregone che incontriamo gestiamo questa cosa” dice Vodan. Lui timidamente batte a destra.
“Sai fare qualche altra cosa di utile oltre a possedere gli animali? Nella posizione in cui ti trovi?” chiede Vodan. Lui batte a destra.
“Come ti chiami?” chiede Kailah. Lui fa un giro su se stesso lungo il perimetro della gabbia.
“Potresti scrivere il tuo nome sulla sabbia?” chiede Engelhaft.
Lui esita poi batte a sinistra.
“Sei già stato nel nostro mondo nel passato?”
Lui batte a sinistra.
“E’ cucciolo, è un demonuccio piccolo, è un tesoro! Già lo adoro!” dice Kailah.
“Ok Kailah, tu non sei il mago esperto che stiamo cercando!” dice Vodan ridendo.
“Sai fare incantesimi?” chiede Kailah. La coda batte a destra.
“I tuoi poteri cambiano a seconda dell’’oggetto in cui tu ti trovi? Se sei una persona o una cosa?” chiede Engelhaft. Batte a destra.
“Se rompiamo la pietra tu esci senza problemi?” chiede Vodan. Scuote a sinistra e destra, non lo sa nemmeno lui.
“C’è qualcuno che ti dà la caccia, hai qualche nemico?” chiede Kailah. Lui batte a sinistra.
“Pensi che stai per morire, dentro la pietra?” chiede Vodan. Sposta leggermente a destra.
“Tu conosci la persona che ieri vi seguiva?” chiede Kailah. Lui batte la coda a sinistra.

Che fare del topo

"Che dite, liberiamo il nostro amico topo?” chiede Kailah.
“Tanto è un topo comune, può parlare attraverso altri topi tanto” dice Engelhaft. “Anche perché sennò lo devi accudire, dargli da mangiare, da bere…”
“Sono d’accordo, lasciamolo andare” dice Kailah.
“Io sono curioso di capire dove ci potrebbe portare, non lo libererei così” dice Colin.
“Gli potremmo dire che se ha bisogno di dirci qualcosa ci manda un altro topo” dice Kailah.
“Io non ne so nulla, è tutto troppo assurdo… siete voi gli esperti di topi e di magie…” dice Sven.
“Io lo terrei, mi prenderei anche l’onere di gestirlo… tanto continuerà a seguirmi con gli occhi di mille topi… quindi perché non tenercelo?” dice Colin.
“Allora ci serve del formaggio!” dice Kailah.
“Il topo sembra anche parecchio malconcio” dice Engelhaft. “Potrebbe anche morire per colpa delle ferite…”
Kailah prova a vedere se c’è un po’ di formaggio tra le provviste, per darlo al topolino. Si avvicina alla gabbietta e vede che il topolino, dopo un po’ di imbambolamento, la creaturina sviene, esausta.
“Colin, Colin! Sta male!” chiama Kailah. “Fa qualcosa! Il topolino sta male!”
Colin lo esamina, sembra ferito alla bocca gravemente, stremato e disidratato. “Si reincarnerà in un altro topo, questo lasciamolo andare… possiamo provare a seguirlo… questo lo buttiamo…”
“Noooo, come buttarlo! No, va curato!” dice Kailah. “Ma poverino!”
Kailah prende acqua, formaggio e li mette nella gabbiettina, poi apre la gabbietta e la lascia lì da una parte, in un angolino tranquillo.

La sfregiatrice trascinata per i capelli

I nostri si preparano e vanno al presidio presso il Sobborgo di Levante. In lontananza Vodan sente l’eco di grida femminili. Vodan parte di corsa, gli altri gli vanno dietro. Dopo pochi minuti ecco che si arriva al cospetto di una scena… c’è una donna trascinata per i capelli da un omone corpulento, biondo e baffuto. Porta un usbergo di maglia e a tracolla una lunga ascia.
Dietro di lui ci sono altri 3 uomini armati più leggermente, con cuoio rinforzato. La donna ha abiti da popolana e dimostra una trentina di anni.
Vodan e Kailah riconoscono il tipo baffuto, che aveva visto parlare con il Caporale Brad alla torre.
Il baffone avanza verso i nostri, guarda il gruppo ma non si scompone.
“Tutto ok? Vedo che non è molto d’accordo” dice Vodan.
“E’ tutto sotto controllo, ragazzi. Stiamo tenendo l’ordine” dice Baffone.
“E che aveva fatto questa?”
“Ha sfregiato una delle ragazze dell’Osteria della Gatta” dice Baffone. “Quella poveretta adesso si trova con grosse difficoltà di guadagnarsi il pane nel resto dell’inverno e visto che da queste parti la pace la tengo io… sto facendo in modo di ricevere un’ammenda, di modo che quella poveretta possa avere di che campare. La signora qui non gradisce le frequentazioni di suo marito, diciamo così”
“Dovrebbe prendersela col marito” dice Kailah.
“Magari potremmo cogliere l’occasione per andarci, in questa locanda, che ancora non ci siamo stati. Controlliamo che sia tutto in ordine” dice Vodan a Sven.
“Noi adesso andiamo a casa del marito della signora, gli riconsegniamo la moglie e ci facciamo dare la compensazione” dice Baffone.
“Veniamo anche noi, per assicurarci che non finisca peggio di come è iniziata. D’altra parte è il nostro lavoro…” dice Sven.
E ci uniamo all’allegra brigata del Baffone.
La donna continua a strillare. “Ma come, voi siete guardie!”
“Rimettiamola in piedi, non c’è bisogno di strattonarla così” dice Sven.
“C’è bisogno, amico mio, c’è molto bisogno, perché stiamo spiegando a chi ci guarda che certe libertà non bisogna prendersele” dice Baffone. “Se anche non indosso più l’uniforme di Feidelm nessuno mette in dubbio che quando mi muovo mi muovo per mantenere la pace”
Sven insiste che non sia il caso di trascinarla così. “Io non ti conosco, siamo nuovi di qui…”
“Non mi fa impazzire l’idea che voi arrivate qui freschi freschi e discutiate di come io faccio il mio lavoro” dice Baffone.
“Poteva andare molto peggio… in fondo ci stiamo venendo in contro. Io prendo per buono quel che stai dicendo, tu ascolta quello che ti diciamo noi” dice Sven.
“Ho l’impressione che ci sia un sottotesto di sfida nelle tue parole, mi stai dicendo che poteva andare peggio….” dice Baffone.
“Il nostro atteggiamento poteva essere molto meno accomodante…”
“Sarebbe stato un problema per voi, un po’ di lavoro per il becchino…” dice Baffone.
Sven insite. “Stai dicendo che accopperesti delle guardie che ti chiedono una cosa così banale? Come vanno d’accordo queste cose?”
“Io gestisco parti di questa città col benestare della Guardia di Feidelm. E l’intesa è che nessuno mi deve creare problemi, più di quanti non ne abbia già. Questo il Caporale Brad forse lo fa… potete chiedere a lui o al Sergente Page, che è un mio vecchio commilitone. Ma non accetto provocazioni. Voi prendete atto del fatto che da queste parti comando io, e per me potete venire con me. Se avete tanto a cuore la capigliatura di questa strega, assicuratevi che non provi a scappare, altrimenti si mette molto male anche per lei.”
“Va bene”.
Baffone molla la donna, che si butta per terra e inizia a strillare. “E’ un maledetto nordro, è come tutti gli altri!”
Sven la rimette in piedi tenendola per un braccio e se la porta dietro. Lei dopo un paio di secondo di contumelie abbozza.
Kailah le cammina accanto, un po’ curiosa.
“Tanto è tutto inutile, non abbiamo di che pagare” dice la donna.
“Ma scusa, non te la potevi prendere con tuo marito?” chiede Kailah.
“Il mio Friz è un grande coglione, e si fa raggirare dalle ragazzine… ma è lui che porta il pane a casa…” risponde lei.
“Non le puoi mica sfregiare tutte, mica è colpa loro” dice Kailah.
“Sai qual è la pena per chi sfregia una persona per motivi secondari?” chiede Sven.
“Hai fatto una cosa molto stupida a sfregiare quella persona…” dice Kailah. “Vedi perché va alla rovina questa città? Perché la gente è irrazionale”
“Vediamo come va a finire, che dobbiamo fare?” dice Sven.
La processione procede verso un uscio di una bicocca.
“Mi riprometto di parlare a questo marito con la dovuta durezza” dice Engelhaft. “D’altronde questa è una povera donna, come dice Kailah, irrazionale…”
“Ma ti pare normale che si va a sfregiare la gente così?” dice Sven.
“No, ma non è normale nemmeno che le donne si prostituiscano” dice Engelhaft. “Ognuno dovrebbe esprimere la propria fisicità nell’ambito della famiglia”
Ogrim il Baffone bussa alla porta. “Friz apri!”
Il povero Friz smagrito viene travolto da Ogrim il Baffone. “Friz, ho una brutta notizia per te. Sei in debito nei miei confronti di circa una corona d’oro.” E guarda nella casupola. “Qui non vedo niente che fa al caso mio, ma dobbiamo trovare una soluzione”.
Friz cade dalle nuvole. “Non ho mai creato problemi…”
“La tua signora qui ha sfregiato la tua Mari. Ed è un problema perché di mignotte con la faccia aperta… con quelle ci si fa poco ed è una bocca da sfamare… bisogna provvedere al suo mantenimento. A te che piaceva tanto… una corona per mantenerla”
“Io non ce l’ho una somma del genere”
“E’ un problema che ti potevi porre prima di frequentare quella deficiente di tua moglie” dice Baffone.
“O prima di frequentare mignotte”, aggiunge Engelhaft.
“Per curiosiità, quanto pagava ogni volta?” si informa Sven.
“Dipende da come voleva trascorrere la serata. I tariffari li puoi chiedere alla gatta…”
“Mi stavo immaginando una possibile soluzione…” dice Sven. “Potrebbe essere… per far contenti sia i preti che le tenutarie, potrebbe essere che… mmm… ogni due settimane pagherà una corona d’argento fino a un pezzo d’oro e mezzo, per il prossimo annetto”
“Un pagamento rateale, Friz, che ne dici?” chiede Baffone.
Friz tentenna.
“Io ti prenderei e ti farei fare un giretto nell’arena” suggerisce Baffone.
Vodan spalanca gli occhi. “Che cos’è l’arena?”
“Beh, è una forma di intrattenimento che ogni tanto allieta le nostre serate” dice Baffone. “Ma non vogliamo che finisca così, vero Friz?”
Lui scuote il capo, spaventato.
Ogrim il Baffone ci pensa su. Vodan insiste sulla soluzione di rateizzare. “Vado a fare una chiacchierata col tuo mastro di bottega, mi trattengo una buona metà del tuo stipendio. Quando riterrò che la cifra con cui hai contribuito al sostentamento di Mari sia adeguata, tornerai a paga piena. Non fare fesserie, spenditi bene i soldi che ti restano…”
Viene spinta dentro la signora.
“Avete visto, non sono mica così cattivo?” dice Baffone.
Kailah indica Colin e Engelhaft, suggerendo che possano medicare la ragazza sfregiata. Baffone acconsente.
“Poi le ferite se vengono medicate da gente esperta sicuramente lasciano cicatrici meno invalidanti” dice Kailah. “Allora sbrighiamoci, che sennò la sta medicando un macellaro” risponde Baffone.
Il gruppo si dirige alla casa di malaffare.
Andando, lungo la strada Baffone racconta dell’arena, che è un posto più divertente del Gran Teatro. “Se volete una sera vi dico dove organizziamo, è divertente”.

Alla Gatta

Nel Sobborgo di Mezzanotte si trova la casa di malaffare di nome La Gatta.
L’interno è quello di una taverna, con bancone, gente che mangia e che beve, un bel camino caldo e un violinista che suona.
L’ostessa saluta Ogrim, con un sorrisone. “Tutto sistemato, arriverà una pensione alla nostra Mari, tutti i mesi”
“Sono contenta, di te mi fido sempre, e mi risolvi sempre problemi. Il prossimo giro è sul mio conto”
“Sì, quando mi andrà. Ma noi siamo venuti per Mari, perché noi abbiamo un medico tra queste prodi guardie del Magravio, che magari può evitare che Jacob il Macellaro la riduca come una braciola”
“Allora vi accompagno subito da lei, poveretta” dice l’ostessa.
Vanno Engelhaft, Colin, l’ostessa e Ogrim, al capezzale della povera ragazza col brutto sfregio sulla guancia sinistra.
Engelhaft e Colin medicano la ragazza, facendo allontanare il Macellaro Jacob che stava per ricucirla in modo molto rudimentale.
Engelhaft suggerisce alla ragazza di cambiare vita, mentre si prendono cura di lei. Un’altra ragazza che tiene la mano alla povera Mari. “Ma che sei un mezzo prete, te? Fai discorsi che pari Sorella Nadine!”
“Sorella Nadine è una gran bella persona” dice Engelhaft.
“Certo che è una gran bella persona, ci aiuta pure…” dice la ragazza.
“Così conciata non credo di avere molte possibilità di continuare questa linea di affari…”
“E’ un segno… gli Dei ti vogliono altrove” dice Engelhaft.
“E’ un segno sulla mia faccia…”
“Non resta niente” le dice Colin.
“Se non resta niente, forse faccio voto di cambiare lavoro” dice Mari.
Engelhaft la guarda seriamente.
Intanto fanno un buon lavoro di medicazione, resterà poca cicatrice.
L’ostessa impressionata dalla bravura dei medici.
“Se tante volte vi venisse la fantasia di farvi un giro con le mie ragazze, ve la metto in conto”
Saluti e ringraziamenti.
Discretamente Engelhaft benedice la ragazza in nome di Kayah.
Uscendo, Ogrim è contento. “Avete fatto una bella cosa, avete ridato il sorriso a una povera ragazza che se l’è vista brutta, e questa cosa mi piace. Bravi!”
Salutando, Sven dice “semmai facci sapere qualche volta per l’arena, quando c’è qualcosa…”
“Chiaramente come spettatori, non come contendenti… no? Che ne so, ci sono tante guardie che arrotondano così… comunque va bene”.
Saluti.

Alla Torre di Brad e poi nell’Ongelkamp

Andando alla Torre, Colin è soddisfatto di rendersi conto di non essere osservato da niente.
Si arriva a ora di pranzo alla Torre da Brad.
A un certo punto Kailah ha una sensazione di pelle d’oca, vaga. Perde 1 PotM. Non è sicura che sia qualcosa di magico, chiede a Sven ma il braccialetto non si è mosso.
Arrivati alla torre, Brad chiede conto del ritardo. Sven spiega l’accaduto. Brad è soddisfatto.
“Io al solito vi sguinzaglio nel quartiere, vedete se trovate situazioni problematiche intervenite senza alzare troppi casini” dice Brad.
Si fa un giro per il quartiere finché arriva all’orecchio rumore di una colluttazione. Voci giovani.
Si va a vedere.
Ci sono due ragazzini che si azzuffano in mezzo alla strada, litigandosi un pezzo di pane secco. Uno dei due spintona l’altro e scappa, l’altro gli va appresso. Nessuno interviene, scena triste.
La ronda prosegue senza altri episodi significativi.
Cala il crepuscolo e bisogna rientrare alla torre. Lungo la via del ritorno nuovamente Kailah è assalita da una sensazione inquietante, più forte. Anche Sven sente vibrare appena il suo braccialetto.
“Proviamo a prendere la pietra e metterla in un posto sicuro… e cerchiamo di chiedere al topo… Magari ci vuol dire qualcosa…” suggerisce Vodan
Kailah cerca un topo. “Micio micio” cerca di chiamarlo. Engelhaft prova ad attirarlo con un po’ di cibo e un topetto arriva. Colin tiene la pietra in mano, la sente fredda.
Arriva un roditore. Mangiucchia, poi si ferma e guarda il gruppo.
“Ci volevi dire qualcosa?” chiede Kailah al topo, che risponde NO, con la coda.
“Sei sempre te quello della pietra?” SI
“Abbiamo percepito variazioni nel PotM, sei tu che le hai influenzate?” SI
“E’ qualcosa che dobbiamo sapere?” NO
“A posto così quindi?”, chiede Kailah. SI
Il topo si rimette a mangiare il suo boccone.
“Vabbe’, torniamocene alla torre”, tutto tranquillo e si torna a casa.
Al tugurio non c’è più il topino nella gabbietta. Ha mangiato il formaggio e se n’è andato.
Notte tranquilla.12 gennaio 518
In mattinata si torna a prendere servizio presso la torre di Brad. Giro tranquillo del Sobborgo.
A un certo punto si incrocia il gruppetto di Orgrim, che adesso è più nutrito. Stanno tranquilli. Altri gruppetti di milizie irregolari.
Nuovamente in mattinata Kailah viene attraversata dalla spiacevole sensazione di brividino.
Lo dice ai compagni “Io temo che a forza di succhiare potere a Kailah, a un certo punto poi potrebbe tirare fuori un portale”, dice Vodan.
“Se lo sta facendo da solo in pratica” dice Engelhaft.
“Io però glie lo direi… che se lo fa da solo noi non ce lo mandiamo per punizione. Se vuole aprire un portale lo deve fare alle condizioni nostre, non alle sue” dice Vodan.
“Che facciamo, lo richiamiamo, chiamiamo un topolino?” chiede Kailah con un sospiro.
“Servirebbe un criceto nella gabbia, sempre a disposizione” dice Vodan.
“Io non chiamerei un topo, non sappiamo cosa chiedere… è evidente che lui sta facendo il suo gioco, e lo sta facendo da solo… però se non abbiamo le idee chiare è inutile chiacchierare col topo. Magari potremmo dividerci in due gruppi e vedere se la distanza aiuta con Kailah lontana dalla pietra”, dice Colin.
“Mi pare una buona idea” dice Kailah.
Vengono organizzate 2 pattuglie separate nel corso del pomeriggio.
“Mo gli do una martellata alla pietra se continua a rompere il cazzo, ti succhia il potere di notte… forse dovremmo fargli un discorsetto” dice Vodan.
“Bisogna capire se lui crede di potercela fare da solo” dice Colin.
“O la smetti di rompere i coglioni a Kailah o ti metto in un secchio lo riempio di pietre, ci cago dentro e lo butto nel mare… e poi va a chiamare i pesci…” dice Vodan.
“Dobbiamo minacciarlo in qualche modo che veramente gli rompiamo le uova nel paniere” dice Colin. “Ma intanto proviamo a distanziare Kailah”.
Per il resto della giornata vengono fatti 2 gruppi:
Con Colin: Vodan, Engelhaft
Con Kailah: Sven
Il pomeriggio trascorre tranquillo, senza incidenti. Kailah non ha più strane sensazioni.
A sera si torna tutti nel tugurio per riposare.

Spedizione col Plotone Fantasma

13 gennaio 518
Si torna alla Caserma delle guardie per incontrare il Sergente Page, al mattino presto.
“Oggi è il giorno. Quindi andate a fare rapporto da Jurgen, che vi darà tutte le indicazioni. Tendenzialmente stanotte si va. Vi saprà dare Jurgen i ragguagli tecnici. Io vi dico solo che le informazioni in nostro possesso ci fanno presumere che il gruppo di elsenoriti che andrà a recuperare le vettovaglie sarà con ogni probabilità guidato da Muireal stessa, e comprenderà i suoi più fidati, probabilmente una mezza dozzina di uomini molto pericolosi, anche perché questa Muireal ha delle facoltà magiche che la rendono particolarmente pericolosa. Quello che succederà è che contestualmente al vostro intervento per intercettare e neutralizzare Muireal e i suoi i nostri contatti all’interno del Casale del Pozzo Vecchio si prenderanno cura degli altri membri pericolosi della banda e soprattutto sterilizzeranno i Risvegliati che sono ancora in loro possesso. Riposatevi oggi, perché questa notte dovrete lavorare parecchio”.

Incontro con Montarozzo

“Ragazzi, è arrivato il momento. Questa notte ci togliamo dai piedi una volta per tutte gli ultimi elsenoriti riottosi rimasti nell’Ongelkamp e sarà una storia un po’ diversa rispetto a quella che abbiamo visto nel casale. Gli facciamo un bel tranello e dovremmo prenderli alla sprovvista” dice Jurgen.
Vodan si informa sui Risvegliati. “Cosa ci dobbiamo aspettare?”
“Page dice che probabilmente i Risvegliati rimarranno al Pozzo Vecchio, non si aspetta che il gruppo di pattuglia che va a recuperare i rifornimenti si porti appresso dei Risvegliati”
“La cosa che però dobbiamo mettere a fuoco per evitarla, è che vistisi persi come gruppo di forza, se vinciamo noi, non vorrei che ci fosse una risoluzione del tipo vabbè allora mandiamola in vacca bene liberando questi risvegliati” dice Vodan.
“Sotto questo profilo pensiamo di muoverci in questo modo. Il punto dove dovranno recuperare i rifornimenti è lontano dal Pozzo Vecchio. In mezzo ci stanno Ongelkamp e boscaglia. Ci dividiamo in due gruppi, uno che farà l’agguato vero e proprio e l’altro gruppo si occuperà di fare da rete per eventuali fuggiaschi, per cui quando inizia la colluttazione avremo intorno uomini a cavallo.” Dice Jurgen.
“E l’unica che potrebbe eludere questa rete è lei, ma che speriamo di beccare noi” dice Vodan.
“Nel pomeriggio siete in licenza, riposate. Prima di sera ci vediamo qui, ceniamo insieme coi ragazzi della spedizione, e a questo giro parteciperà anche il buon Adolf, che oggi sarà messo alla prova”, dice Jurgen.
Jurgen fa un discorsetto di presentazione a Kailah in cui le dice che la missione sarà di andare lì e ammazzare tutti, perché nessuno deve uscire vivo dall’incontro. Lei annuisce senza tante cerimonie e Jurgen, temendo che al dunque lei non abbia il coraggio di andare fino in fondo, chiede rassicurazioni ai compagni.
“In realtà è la più sanguinaria” dice Engelhaft. Kailah gli fa un sorriso, Jurgen sembra contento e ribadisce che devono morire tutti. “Non abbiamo in programma di fare arresti. Devono morire tutti, soprattutto la ragazza. Lo so che è brutto… ma è così”.
“Però è brutto andare a fare proprio lo squadrone della morte” dice Sven.
“Tu considera che questa gente sta brigando nell’Ongelkamp da mesi… nascondendosi dietro alla povera gente…” dice Jurgen, “hanno veri e proprio schiavi, è gente che non ha pietà né rispetto per niente e per nessuno”.

Serata col Plotone Fantasma

Dopo un pomeriggio di riposo, si va alla cena con Jurgen e i suoi.
Bella tavolata di soldatacci capoggiati da Jurgen, con Torelli e Balestroni. Cena un po’ leggerina prima dell’azione. Poi Jurgen fa strada in un’armeria. Ci sono oltre ai nostri una dozzina di uomini.
“Benissimo” dice Jurgen. “Come sapete andiamo a fare la festa agli Elsenoriti.” E spiega il piano. Ci saranno due gruppi, uno con Jurgen attacca, e l’altro, comandato dal Caporale Heinz, svolgerà i compiti di angelo custode.
“Non serve altro che metterci il vestito buono e andare”, dice Jurgen.
Vengono distribuiti degli elmi molto grossi e minacciosi. Anche a Kailah viene dato un elmo piccolo ma brutto. Engelhaft ha un elmo che ricorda quelli da Kraighar.
Il nostro gruppo siamo noi, Jurgen, Adolf, Balestrone, 2 Torelli.
Il primo gruppo si muove per primo per andare a preparare le difese. Incontro con uno degli uomini di Orgrim: “i nostri hanno perlustrato come d’accordo, non dovrebbero esserci sorprese, passando per di qui non dovreste incontrare nessuno”.
La gente guarda il passaggio del gruppo, chi si chiude in casa, bambini gridano incitamento.
“Non sembrerebbe molto furtiva questa operazione” commenta Kailah.
“Gli Elsenoriti non hanno occhi e orecchie fuori dall’Ongelkamp, tendenzialmente non dovrebbero avere notizie su di noi” dice Jurgen.
Raggiunta la campagna, lanterne schermate, ci si ferma e un paio degli uomini vanno in avanscoperta.
Balestrone e un Torello si distaccano in avanscoperta. Tornano dopo una mezz’oretta a dire che è tutto sotto controllo.
Si va.

Baracche nella boscaglia

Eccoci finalmente di fronte ad un paio di edifici di legno, baracche circondate da boscaglia, c’è un carretto e due muli legati a un albero lì vicino. Alle spalle ci sono delle cataste di legna marcia.
Bisogna decidere come disporsi per l’agguato. Jurgen decide che ci sarà un comitato di benvenuto in uno dei due edifici e qualcun altro sarà sistemato alle spalle degli edifici, pronto a intervenire.
Il gruppo si studia bene il posto.
Kailah fa un sabotaggio al carretto e alle selle dei muli per boicottare un eventuale tentativo di fuga.
Un balestrone e un torello aspettano nella baracca dove sono le vettovaglie. Alle spalle della baracca un altro torello e jurgen sono pronti a scattare in avanti.
Vodan si piazza sul carretto. Kailah si nasconde vicino al carretto, zona pietrone. Gli altri più o meno si sistemano lì intorno.
Tutti si nascondono e inizia l’attesa.
A un certo punto Kailah sente dissiparsi 2 punti di PotM, per colpa del diaspro nero.
Jurgen spiega che al momento dell’attacco ci sarà un segnale e accorreranno anche gli angeli custodi.

Nemici in avvicinamento e latrare di cani

Verso mezzanotte luna illumina boscaglia. E alcuni finalmente sentono latrare di cani.
Si parla in fretta per decidere cosa fare. Kailah suggerisce di ammazzare un mulo e dilaniarlo per distrarre i cani. Engelhaft dice che forse può funzionare, ma dipende da quanto sono addestrati i cani. Engelhaft propone di sparpagliare le budella di mulo in giro per fare confusione. Vodan sgozza un mulo velocemente. Poi gli apre il ventre e stratta via gli intestini. L’altro mulo si inizia ad agitare. Poi Vodan infratta il coltello lontano nella boscaglia, in un cespuglietto.
L’abbaiare di cani si avvicina, più eccitato. Però poi sembrano fermarsi, non si sentono più avvicinarsi.
A un certo punto Kailah avverte una scarica leggera di PotM e fa cenno a Engelhaft. Dopo poco inizia a vibrare il braccialetto di Sven. Colin tocca il sacchetto con le pietre, sensibilmente più freddo del solito.
Poi una botta magica molto più potente e molto vicina. Engelhaft prova a frenare l’incantesimo che sta venendo lanciato invocando Kayah. Passa qualche momento di silenzio apparente.

Furto da aracnide con destrezza

Colin ha una sensazione raggelante, la pietra avvampa di un freddo intensissimo. E teme che ci sia qualcosa di molto brutto che sta andando verso di lui.
Kailah vede a un certo punto, guardando in direzione di Colin, vede che il nevischio si ferma a mezz’aria, un po’ sopra la testa di Colin.
Kailah gli indica sopra. Colin sente qualcosa che lo sta sfiorando, lui cerca di ripararsi con lo scudo sopra la testa. Colin sente qualcosa che gli sta fluttuando vicino, pur senza aggredirlo.
Colin muove lo stocco sopra la sua testa. Fende l’aria sbilanciandosi in avanti, poi avverte un forte spostamento d’aria e un forte strappo alla cintura. Delle strane propagini tentacolari si infilano nei pantaloni di Colin. Colin prova un colpo di stocco, ma questa cosa invisibile spinge indietro Colin e fa per allontanarsi. Gli ha strappato il sacchetto che aveva in tasca.
Kailah fa AURA MAGICA sul sacchetto e Colin parte all’inseguimento. Un attimo dopo a circa 10 metri di altezza il sacchetto luminoso si vede fluttuare. Kailah gli tira una freccia. Colpisce qualcosa. Il sacchetto viene smembrato da questa cosa, lo fa a brandelli e cadono le pietre. La freccia arriva su qualcosa, devia la sua traiettoria senza piantarsi.
Colin va a raccogliere le pietre che cadono: la grande e una delle due piccole. Resta su quella “indemoniata”.
Kailah tira una seconda freccia. La freccia prosegue senza prendere nulla.
Attimi di quiete e il mulo inizia a placarsi. I cani si sentono in lontananza.
Colin riflette e pensa che l’evocazione demoniaca di Muireal nell’incontro precedente, il ragno invisibile. È molto simile alla creatura che ha sentito fluttuare vicino a lui. Nell’ ”evocatio demoniourm” si parla di creature simili, che però non fanno niente di diverso dall’aggredire i nemici combattendo fino alla morte.
Colin è molto intristito.

La maghetta nuda invisibile

A un tratto si sente una voce femminile che dice qualcosa da qualche parte non troppo lontano. È una enunciazione a voce non troppo alta, ma ben scandita, in una lingua incomprensibile (che secondo Vodan non è elsenorita). Kailah ritiene che siano rune, ma non le distingue. La persona che sta castando lo fa con uno stato d’animo molto turbato e tenta di mantenere il controllo.
Kailah sente una perturbazione significativa nello Yoki. Il bracciale di Sven vibra intensamente.
“Perché non andiamo a caricarla? Sappiamo dov’è” dice Kailah.
Sven inizia ad avvicinarsi cautamente. Colin, raccolte le pietre, si ripara accanto a Kailah.
Sven sente passi in allontanamento veloci nella direzione però non vede nessuno.
Gli vanno dietro anche Colin, Kailah e Engelhaft. Montarozzo dice Fanculo e segue il gruppo fino all’altro angolo.
Colin ha la netta sensazione che ci sia qualcosa che lo sorvola. Lo sente minaccioso, ma non contro di lui: c’è una potenziale minaccia che si sta per abbattere con uno dei suoi compagni, Engelhaft.
A un certo punto Engelhaft avverte che qualcosa lo sta attaccando dall’altro ed Engelhaft interpone il bastone e lo tiene a bada. Colin aiuta Engelhaft.
Kailah si muove dietro a Sven.

Un inseguimento, un attacco e un oggetto volante

Kailah individua un movimento a distanza e corre in quella direzione assieme a Sven. Che si tratti della maghetta invisibile?
Intanto Engelhaft è sotto l’attacco di una creatura invisibile e riesce a respingerne l’attacco. Colin prova invano a colpire la creatura invisibile. Jurgen si avvicina con il suo spadone.
Intanto Vodan resta infrattato nel carro e guarda se ci sono altre minacce intorno e scorge in alto una strana luminescenza bluastra.
Intanto si sente in lontananza il suono di un corno.
La creatura invisibile si attacca all’elmo possente di Engelhaft e prova a pungerlo dando una botta fortissima al metallo, piegandolo. Colin ne approfitta per colpire la creatura, penetrando in profondità.
Kailah lancia la luce e sente di spendere più PotM del necessario e corre appresso alla maga invisibile e Sven accanto a lei.
Intanto Vodan si rende conto che l’oggetto volante (a circa 10 metri di altezza) si muove avvicinandosi e fluttuando. Si muove nella stessa direzione in cui stanno andando Kailah e Sven. E anche Vodan si mette in movimento nella stessa direzione, con un balzo da 9-9-9.
Intanto Collin riesce a scaraventare via la creatura invisibile dalla testa di Engelhaft. La creatura si spiaccica sul nevischio e sembra acquistare un po’ di consistenza, un orrido ragno violaceo delle dimensioni di un cane. Engelhaft va a finire il lavoro e lo ammazza. Jurgen lo osserva con aria perplessa.
Si sentono latrati di cani in avvicinamento da sud.
Vodan cerca di intercettare l’oggetto volante non identificato. Individua una sagoma vagamente luminescente, ricorda una strana medusa volante, con zampe articolate ma quasi nuota nell’aria. È un orribile mostro.
Kailah e Sven corrono molto velocemente nella direzione delle tracce illuminate dalla luce. Si sente cani in avvicinamento.
Nel frattempo Colin esamina la creatura ormai non più invisibile e verifica che non abbia nello stomaco il diaspro nero mancante. Jurgen dice:”un problema in meno, io torno dagli altri verso la casa perché qui secondo me arrivano”
Engelhaft concorda e si va a ricompattare alla casupola ma lui e Colin vedono la luce emessa da Kailah in allontanamento: Colin ne vede anche un’altra, un chiarore bluastro in alto da qualche parte. “La luce in basso è di Kailah, potremmo riunirci a loro” suggerisce Colin ad Engelhaft.
“C’è uno scontro di maghi” dice Engelhaft a Jurgen, “bisogna stare con gli occhi aperti”.
Il gruppo avanti, Vodan insegue l’oggetto misterioso, Sven e Kailah inseguono le tracce. Il latrare di cani si inizia a fare vicino. Si continua a correre, guadagnando terreno sulle tracce.
Kailah lancia l’incantesimo FORZA MAGICA per sbattere a terra la maga in fuga e resta indietro di qualche passo. Vodan si accorge che la luminescenza in aria cresce di intensità.
Intanto Jurgen riprende posizione dietro la capannetta. Engelhaft e Colin corrono verso i compagni.
Kailah spara Forza Magica, e resta indietro. La vittima si allontana di qualche metro e i passi incespicano, e inizia a essere più visibile, come se si stesse iniziando a vedere qualcosa.
Vodan corre velocemente e anche Sven.
Intanto però Sven vede anche un bolide luminoso che scende dall’alto, dall’aria, e si avvicina molto velocemente alla forma in fuga, quasi frapponendosi. Si vede molto bene, emana una luminescenza bluastra. Sembra una specie di medusa luminescente che galleggia in aria.
Sven continua a inseguire la maghetta in fuga.
Vodan corre addosso alla maga per placcarla e tenerla lontana dal polipone volante. Colin e Engelhaft corrono e si avvicinano ai compagni.
Jurgen fa cenno ai suoi di avanzare: “Questi cominciano senza di noi…” e si spostano in avanti pure loro.Vodan e Sven corrono verso la maga in fuga. Kailah è indietro. E intanto c’è un impatto tra polipo e maga in fuga. Il polipone rotea tutti gli arti puntandoli verso la maga, come se fosse un attacco. C’è una specie di grumo nero al centro dell’artropode fluttuante.
L’orribile creaturina si spara come un proiettile contro le gambe della persona in fuga, le zampe appuntite penetrano nella gamba della fuggiasca, che lancia un grido femminile di dolore. Poi la “cosa” prosegue nella sua corsa, non si ferma, e torna in alto, per aria.
Vodan prova a placcare la donna, la spinge a terra e ci cade sopra.
Kailah prende spada e daga.
Stanno arrivando di gran carriera 4 grossi cani.
Vodan dice in elsenorita alla donna: “Se ci tieni alla vita, vieni con noi”
Lei cerca di liberarsi. Non è del tutto visibile, ma in parte. Si intravede che è vestita.

Si avvicinano gli Elsenoriti, un ragno fluttua e un'area diventa oscura

Alle spalle dei cani si avvicinano dei cattivoni.
Kailah avverte una bordata forte di potere magico. La persona a terra lancia delle imprecazioni furibonde e cerca di divincolarsi. Vodan la sta placcando.
Vedono la cosa fluttuante, e sembra che anatomicamente somiglia alla prima creatura invisibile, il “ragno” di Muireal evocato l’altra volta.
Vodan tira un cazzotto in faccia alla maga per stenderla.
Sven e Vodan vengono investiti da un’improvvisa folata di vento violentissima, che soffia dalla direzione del ragno volante. Vodan riesce incredibilmente a puntarsi a terra e non essere sbattuto via. Sven viene sbalzato e perde l’equilibrio.
Anche i cani sono spinti via e volano.
Vodan tira un super pugno alla maghetta, che perde i sensi.
Vodan e Sven provano a caricarsi la maga e correre verso i compagni, per ricompattarsi agli altri.
Si cerca di fare una linea. Colin sta allontanandosi e va verso il ragno fluttuante, e nota che è rimasto più o meno fermo, e sta succedendo qualcosa, la figura luminescente in aria è come se emanasse del vapore, e poi va in mezzo a Kailah e Engelhaft.
“Smettila di darci fastidio” dice Kailah al coso volante.
Vodan e Sven si ricompattano ai compagni. Arrivano i cani. Anche Engelhaft e Kailah si mettono ad aiutare coi cani.
Vodan cerca di evitare che il coso fluttuante si avvicini alla maga.
2 cani saltano addosso a Sven, ma lui è più veloce. Sven colpisce uno dei due cani e lo sventra. Para elegantemente l’altro e contrattacca, colpendolo alla zampa, tranciata.
Kailah ferisce l’altro cane alla zampa.
Engelhaft viene ferito dal cane, che lo morde senza penetrare il cuoio imbottito, e si aggancia.
Poi arriva un altro colpo e Kailah perde 5 punti di VOL. Kailah manda un urlo SMETTILA
Una delle zampette della creaturina si alza verso sinistra (come a dire NO).
Si stanno avvicinando dietro Montarozzo e compagnia, e da davanti arrivano di corsa una mezza dozzina di brutti ceffi.

Il combattimento si evolve e si complica, tra cani feroci, un ragnetto volante e la maga al tappeto

Stanno arrivando gli Elsenoriti molto velocemente da sud. Si tratta a quanto pare di 8 uomini.
Noi si arretra trascinando la maghetta per ricompattarci con Montarozzo e i suoi. Sven aiuta Engelhaft che ha un cane agganciato. Vodan si porta via la maghetta arretrando, e tiene d’occhio la bestietta volante.
Engelhaft prova a difendersi dal cagnaccio attaccato al polpaccio e prova a toglierselo di dosso ma senza riuscirci. Subito Sven interviene per aiutarlo. Engelhaft gli tira una botta al cagnaccio, che guaisce di dolore e si stacca.
Kailah para il suo cane e arretra. Vodan arretra con la maghetta a tracollo.
La creaturina brilla di una luce diafana bluastra che emana dalla pietruzza al suo interno. A un certo punto la luce sparisce e diventa più buio tutto quello che c’è intorno, come un’aura di oscurità che lo avvolge.
Colin arretra di un passo e vede che intorno c’è la visibilità di prima, un po’ minore, all’interno c’è oscurità totale. Chi c’è dentro non vede più nulla.
“C’è una zona oscura, qui ci si vede!” grida Colin.
Vodan prova a orientarsi per arretrare. Kailah vede filtrare poca luce attraverso la mano, e ne filtra molta meno di prima. Prova ad arretrare comunque.
Un energumeno prova a scagliare una lancia contro Sven, che riesce a frapporre lo scudo. Il giavellotto si pianta nello scudo, diventando più ingombrante.
Montarozzo e i suoi si avvicinano velocemente, anche se non entrano nella zona buia.
Colin arretra un pochino per controllare eventuali tentativi di fuga del ragnetto volante.
Engelhaft e Sven sono i più vicini ai numerosi buzzurri in avvicinamento. Kailah arretra lateralmente verso Colin.
Vodan arretra pure lui con la maghetta accollata, lentamente.
Engelhaft arretra combattendo fino al buio, incalzato dal cagnone. Anche Sven fa la stessa cosa.
Il cane che braccava Kailah torna indietro e torna dai padroni. Il cane su Engelhaft invece continua. (6-6-6)
Engelhaft gli prova a tirare una bella zaccagnata. All’ultimo momento la bestia fa un guizzo rapido e balza lateralmente. Engelhaft ha l’impressione che la bestia sia molto bene addestrata, perché si difende meglio del normale. Engelhaft ne approfitta per immergersi nella tenebra.
Un marauder prova a tirare un giavellotto contro un Torello, che riesce a deflettere il giavellotto che si conficca nello scudo, sbilanciandolo. Vodan vede il ragno azzurrino che si sta disfacendo. Intende poggiare la ragazza a terra e chiamare Colin.
Colin corre dietro al ragno. Sven riemerge vicino a lui. Engelhaft arretra cautamente.
Si crea una mischia tra gli elsenoriti e le forze del plotone.
Kailah evita di essere morsicata e arretra.
Engelhaft esce dall’oscurità per attaccare i nemici coraggiosamente, al fianco di Jurgen. Kailah arretra per far fare spazio a Sven, che l’aiuta gentilmente col cagnaccio, togliendolo di mezzo una volta per tutte.
“Grazie Sven”
Intanto dietro alla zona buia Vodan vede che la pietra sta ancora incastonata nel corpo dell’aracnide, che si sta sciogliendo. La cosa brutta è che si intravede del sangue della maga, visibile attraverso i vasi sanguigni della creatura, appiccicata alla faccia di lei. Vodan strappa la gelida creatura dalla faccia di Muireal. La ferita sotto è brutta e sanguinante. Vodan recupera la pietra. Colin controlla le condizioni della maga svenuta.
La ferita ha perforato guancia e osso della donna. Non si sa se è stato inoculato del veleno.
Engelhaft prova ad attirare la bestia che provava ad attaccare Adolf. “Vieni qua, bestia!” grida Engelhaft. La bestia si lancia su Engelhaft, evita agilmente un attacco e lo sbilancia.
Il povero Adolf deve parare comunque l’attacco di 2 avversari. Viene colpito alla gamba sinistra e subisce un danno gravissimo.
Kailah arretra verso l’alberello e poi cambia arma. Sven va ad aiutare Balestrone.
Un tizio col giavellotto prova a tirarlo contro Kailah e riesce a colpirla al ventre, sia pure non gravemente.
Vodan, sinceratosi che la maga è saldamente nel mondo dei sogni, si allontana. “Colin ti lascio un po’ di intimità”. E poi va ad aiutare il lato di Adolf, ferito gravemente. Ha lui la pietra.
Jurgen rompe uno dei nemici.
Anche un torello riesce a sistemarne un altro.
Kailah tira una freccia a mr. Giavellotto, colpendolo sul torace protetto dallo scudo. E poi arretra velocemente. Giavellotto la incalza, arrivando vicino anche a Colin e Muireal.
Intanto dal lato di Sven e Balestrone la situazione resta in stallo.
Dal lato di Engelhaft prosegue la sua lotta col cane, che non si fa colpire, ma anzi riesce a buttarlo per terra e gli va sopra.
Vodan va a combattere con un doppia daga ricurva. Lo colpisce ben bene e lo ammazza.
Il tizio con daga contro Kailah. Si appresta a schivare e chiama Colin.
“Un attimo” risponde Colin.
Kailah schiva e basta.
Kailah ferita al ventre. Manda un urlo. Poi il tizio vede che Colin è riverso sulla povera Muireal ferita.
Sven ferisce il suo opponente.
Balestrone preso di striscio, a sua volta contrattacca e tira un bel colpo.
Intanto il cagnaccio prova ad azzannare Engelhaft, che si difende. Vodan lo va ad aiutare e lo ferisce ma non molto.
Torello 2 si becca un brutto attacco alla gamba destra, che quasi glie la stacca.
Jurgen riesce a colpire il suo avversario abbastanza.Situazione complicata. Due del plotone feriti gravemente. Si spera che arrivino gli angeli custodi

Il combattimento sembra volgere al peggio

Fronte Est ci sono un Torello e Caporale Adolf gambizzati, mentre ci sono Vodan, Engelhaft e Montarozzo contro 4 Elsenoriti e un cane inquietante che ce l’ha con Elgelhaft. Vodan va a menare il cane per aiutare Engelhaft e lo mette fuori combattimento. Viene attaccato invece dall’uomo con l’ascia che ha già ferito Torello e Adolf.
Fronte Ovest Sven vs uomo con ascia e Balestrone contro Marauder. Nulla di fatto.
Retrovie. Il tizio con la daga sta malmenando Kailah. Colin intanto stava prendendo lo stocco. Intanto si accorge che la maghetta spalanca gli occhi. Kailah para e basta e ci riesce. Colin attacca la maghetta, e lei scarta rotolando su sé stessa e Colin la colpisce solo di striscio.
Mentre rotola a terra parla in Greyhavenese corretto. “ Colin fermati che stai facendo?”
Kailah viene colpita di striscio. Colin intanto con la maghetta: lei si mette in piedi e guarda Colin. Lui le chiede “sei dei nostri?”
“Beh si abbiamo un accordo, no?”
“Allora aiutaci” dice Colin e si gira verso il tipo di Kailah.
Il tipo che sta combattendo con Kailah si distrae un po’.
Intanto a Est Vodan va ad aiutare Engelhaft.
Vodan viene ferito da un’accetta di striscio. Jurgen trancia un braccio al suo avversario, mandandolo al tappeto.
Sven tira un gran colpo al suo avversario, ferendolo gravemente.
Sven vede luci che si avvicinano da sud, è speranzoso che siano i nostri alleati.Situazione retrovie.
Kailah sta sulle difensive e arretra. Colin si avvicina un po’ al nemico di Kailah, ma senza incalzarlo. Il tizio attacca Colin. Colin fa un bellissimo tiro e lo colpisce, ferendolo di striscio.
Kailah nota una figura in piedi di fronte a lei e vede la maghetta sanguinante al volto, che sta osservando in piedi lo scontro tra Colin e il suo avversario, guardandolo intentamente.
Si stanno avvicinando molti cavalli al galoppo.
“Alla buon’ora, arrivano i nostri” dice Jurgen.
Engelhaft para e basta.
Vodan attacca e ferisce gravemente uno dei suoi avversari.
Sven pure colpisce e ferisce il braccio al tizio che ha davanti.
Jurgen stacca la gamba all’avversario del Torello.
A fine round arrivano gli “angeli custodi” a cavallo, che si dedicheranno a falciare gli altri avversari.
Engelhaft ha ancora davanti l’ascione e lo para, Vodan gli tira una botta e subito lo incalzerà il cavaliere.
I cavalieri avanzano e spacciano gli avversari.
Dietro Colin para e basta. Pochi istanti dopo una sagoma emerge dalle ombre e plana silenziosamente addosso al malcapitato: sembrerebbe una specie di gufo, che agguanta con gli artigli il copricapo dell’elsenorita, dandogli molto fastidio.

Colpo di scena: la maghetta è posseduta

Vodan si muove velocemente verso la zona della maghetta per “riprendesela”. Si avvicina anche Engelhaft e i cavalieri nel buio.
La maghetta si accorge di Vodan e Engelhaft, alza le mani “No no, amici, non c’è problema, la situazione è risolta”.
“Non far parola di questa cosa e fatti prendere prigioniero” dice Vodan, e fa per riprenderlo.
“Non abbiamo molto tempo” risponde lei.
“Perché?” chiede Vodan.
Lei si inginocchia e mette le mani sopra la testa. Lui la prende prigioniera.
Colin è alle prese con il povero disgraziato col rapace che gli artiglia la testa. “Arrenditi” gli dice Colin.
Si avvicinano tutti alla scenetta sul retro.
I feriti gravi vengono soccorsi. “Medico!” chiama un cavaliere.
Colin si gira, vede la maghetta in ginocchio, mani sulla testa, circondata da Vodan e Engelhaft. Al lato c’è Kailah che si sta riprendendo appoggiata ad un albero.
Sven osserva stupefatto la scena. Balestrone invece va a ammazzare il poveraccio. L’uccellaccio vola via.
Colin passa dai compagni “occupatevi voi del demone” e poi va da Kailah. “Grazie!”, ansima lei.
“Mi ha anche fatto qualche cosa alla testa, perché mi sento molto molto confusa”
“Comunque ha trovato un posto dove mettersi, anche ricco di potere magico.. dobbiamo capire come gestirlo adesso” le dice Colin.
Vodan ne approfitta per scambiare due parole alla maga. “La nostra missione è di ammazzare la persona dentro cui sei entrato. Come te la vuoi giocare?”
“E’ un bel problema, io adesso so un sacco di cose che potrebbero esservi molto utili”
“Ci sono possibilità che lei torni in sé e ti estrometta?”
“Non se glie lo consento io”
“Che bordello” commenta Vodan.
“Enghelhaft hai capito la situazione?”
“Ho capito, toccherebbe spiegare a questi qui che questo è un demone…” dice Engelhaft.
“Solo a Jurgen” dice Vodan.
“Anche a Page” commenta Engelhaft.
“Il vostro amico Page è vostro amico fino a un certo punto” dice la maghetta/demone.
“Senti, dimmi una cosa. Secondo te, da quel che hai capito di questi qua Jurgen se la beve questa cosa del demone?” chiede vodan.
“Non lo so, ho paura che sia una cosa un po’ lontana dalla sua percezione. Ma tu come hai pensato di andartene adesso?” Engelhaft.
“Io ho improvvisato con quel che avevo sotto mano… non avevo molta scelta”
“Avevamo l’accordo che non facevi stronzate, questa mi sembra vicino a una stronzata” dice Vodan
“Mettetevi nei miei panni, ho cercato di cavare qualcosa di buono da una situazione pessima.” Dice la maghetta demone.
“Senti mi invento una cazzata con Jurgen, che l’ho riconosciuta, che devo chiarire cose di elsenore… gli dico che è mia parente…. Che ne so?” propone Vodan. “Così possiamo guadagnare un po’ di tempo”
Jurgen si avvicina “mi serve un cazzo di medico adesso”. Engelhaft va a curare le due brutte ferite, di Torello e Adolf. I due perdono motlissimo sangue.
I membri del plotone fantasma spacciano i vari prigionieri. Si avvicina Balestrone per fare fuori la maghetta.
Vodan dice al demone di stare zitto. “Io sono l’unico che può parlare con te e tu mi hai confidato informazioni di fondamentale importanza, tu stai zitto”
Sven vede la scena, molto perplesso, e si avvicina.
Vodan “il nostro amico topo è entrato dentro la maghetta, le ha letto il cervello e ha preso informazioni clamorose. Per entrambi i motivi è importante tenerla viva per un po’”.
Sven annuisce senza elaborare l’informazione. Vanno da Montarozzo che si sta ripulendo lo spadone.
“C’è un problema con la tizia” dice Vodan.
“Il problema è che è viva, lo risolviamo facile”
“c’è un motivo, mi ha detto delle cose in elsenorita, che ribaltano un bel po’ quel che pensiamo di alcuni nostri compagni, diciamo così. Magari è una cazzata, possibile, ma mi sembra sincera” dice Vodan
“Tanto non scappa da nessuna parte” dice Sven
“Tocca interrogarla” dice Vodan.
“Noi torneremo all’alba a fare rapporto, ovviamente adesso dobbiamo capire se l’operazione degli angeli custodi è stata pulita e non ci sono fuggiaschi che hanno raggiunto il pozzo vecchio. Un po’ di tempo quindi ce l’avete. È chiaro che l’indicazione che ho ricevuto p di non fare prigionieri…” dice Montarozzo
“Da chi viene questa indicazione?”
“Dal sergente, ma è stanradr. L’indagine già c’è stata, questo è il plotone di esecuzione”
La imbavagliano e la legano con le mani dietro la schiena.

L'interrogatorio alla maghetta posseduta

I pg vengono tutti a “interrogare” la maga. Viene anche Jurgen, ma un po’ dopo.
La maga viene sbavagliata.
Vodan spiega che l’amico della pietra ha approfittato della situazione ed è entrato all’interno della maga.
La maga conferma.
“Come ti chiami in qualità di Demone?” chiede Engelhaft.
“Non è un’informazione che mi sento a mio agio a diffondere” dice il Demone. “Potete chiamarmi col nome della mia ospite attuale”
“Lui legge tutto quello che Muireal sa, confermi?” dice Vodan.
“Sì, mi sto adattando a questo abito”.
“E mi hai detto che il Sergente Page non è tanto amico nostro”
“Amico vostro forse, amico del prete no” dice. “Lo so grazie a Overdeen, Darkenblot, per quel brevissimo lasso di tempo… questo sergente Page è associato ad un collaboratore e anche rivale di Overdeen ed è il motivo per cui in parte ha fatto sì che la guardia chiudesse un occhio sugli affari della Loggia dell’Innocenza di Smeraldo. È vero che vi ha detto a proposito del suo non parteggiare direttamente per Overdeen e di volersene sbarazzare. Ma non perché ama le vostre leggi ma perché figura ingombrante e sgradita ai suoi compari. Non so spiegare bene le dinamiche di fedeltà tra queste persone, ma Overdeen riteneva Page un uomo messo a sua disposizione da Eymerich Dorne”
“Bisogna capire se hai letto informazioni sbagliate o giuste. Page ci ha detto che lui faceva finta di fare questa cosa, di avvantaggiare Overdeen. Overdeen non si fidava pienamente di Page. Era ospite qui a Feidelm, il suo gruppo non è il primo culto di Gargutz presente in città. Son venuti qui proprio per conquistare le influenze prima amministrate dai locali.”
“E il gruppo di locali di Page sai come si chiama?” chiede Vodan
“Ruota intorno a Eymerich Dorne” dice la maghetta.
“Dorne non ci è mai stato chiaro se fosse una persona reale…” dice Colin. “Io l’ho sempre capita come un essere a margine, non necessariamente a capo, ma che aiutava la struttura ed era di una parrocchia simile”
“E’ un nome che hanno usato anche loro ma che appartiene ancestralmente a un gruppo di persone radicato nella popolazione di feidelm, non gente di fuori”
“Ci sono prove sulla colpevolezza di Page? A parte che te sei stata dentro Darkenblot”
“Posso darvi nomi di testimoni di incontri che Page ha avuto con Overdeen… Page fa quel che fa rendendo conto a Eymerich Dorne. Di questo Overdeen era sicuro”
“Servirebbe qualche prova tangibile” dice Vodan, “sennò lui può scusare tutto dicendo che faceva il doppio gioco”
“Fate attenzone perché le modalità di manifestazione del culto sono molteplici, non tutti amano le sarabande in costume all’interno di questa forma devozionale” dice la maghetta
“Page secondo me al momento è inattaccabile, dobbiamo solo guardarci le spalle da lui” dice Engelhaft.
“Messer Hogg che oggi ha fatto fortuna non è neppure lui uno stinco di santo e probabilmente ve n’eravate già fatto un’idea. Overdeen non si fidava nemmeno di Hogg, come di Page, espressione dello stesso sentimento affine ma avversario della loro loggia”. Dice la maghetta.
“E del Margravio non sai nulla?” chiede Engelhaft.
“Non ne so nulla. Overdeen pensava fosse poco più di una testa di legno” dice la maghetta.
“E ora bisogna che tu faccia un piano per andartene, se veramente il tuo scopo è andartene, come spero, noi ti possiamo aiutare, però…” dice Engelhaf.
“Ti sei messo dentro a una persona che noi per missione dovremo decapitare. Tra poche ore saremo in difficoltà a tenerti in vita” dice Vodam.
“Me ne rendo conto, non è rosea, ma c’è una possibilità, anzi due. Muireal ha un fornitore dell’occulto, un mago. Io ho appreso dove si trova il suo covo e ritengo che lì possa trovarsi qualcosa che fa al caso mio, gli strumenti per aprire una porta verso casa”
“E richiuderla poi?” chiede Kailah.
“Queste porte si richiudono da sole, non sono fatte per restare aperte, durano solo pochi istanti”
“Ma tu ci vuoi andare con le gambe di Muireal dentro questo spazio? A noi ci serve il corpo, sennò ci lasci nella merda” dice Vodan.
“Sarebbe preferibile ma mi rendo conto che non è una cosa realistica. Io sono una creatura ragionevole. Se non mi aveste fatto la guerra a modo mio avrei assistito la vostra opera in modo diverso…”
“Eh ma tu sei partito in quarta senza dirci nulla…” dice vodan
“Eh ma quando si è trattato di dare una tranquillizzata alla badessa bisbetica… che ostacolava il vostro processo…” dice muireal
“Su dai mo dici che ci volevi aiutare ma hai fatto un sacco di cazzate. Adesso non venire a dire che sei ragionevole, appena pensi di poter andare a casa non capisci più un cazzo e ti ci butti a pesce. Sono molto preoccupato che se ti trovi dentro a Murial davanti al portale ti ci butti a pesce e te ne freghi di noi”
“Ho bisogno di tempo per rinforzarmi, le mie forze sono menomate dopo klarheit. Questo corpo mi può essere utile anche se io decidessi di non vestirmene, ma dovrei restarvi dentro… e nutrirmene” dice muireal.
“Non suona bene” dice Vodan.
“State dicendo che questa ragazza la volete morta, e avete buoni motivi per farlo. Non ho incrociato nessun altro così squisitamente malvagio come questa pischella” dice muireal.

La domanda più importante

“Tu hai tutte le conoscenze di questa tizia, giusto?” chiede Sven.
“Sì”
“Io ho una domanda, ma quando diventava invisibile era nuda o era vestita?” Sven
“No non doveva spogliarsi per aqcuisire invisibilità, usava un artifizio magico più sofisticato”
“Delusione” dice Sven.

Il Demone ha bisogno di tempo: come guadagnarlo?

“Quello che mi servirebbe è tempo” dice Muireal
“Tu te la consumi, ti rimetti in forze e poi che succede?” dice Vodan
“Ho bisogno di qualche giorno, lei morirà e io a quel punto potrò anche tornare nella pietra, però una volta lì dentro avrò bisogno di qualcuno che mi porti dove devo andare. Ma ora sapppiamo dov’è la possibilità di tornare a casa”
“Se ti decapito adesso che succede?” chiede Vodan
“Sarò menomato, avrò bisogno di più tempo…”
“Torni nella pietra??”
“Sicuramente sarei costretto a farlo”.
Kailah dice “Mi pare veramente difficile che ci diano qualche giorno”
“In realtà io un modo ce l’avrei” dice Muireal. “Posso far apparire questa femmina come se fosse morta”
“In che condizione dev’essere l’essere umano perché tu ci entri? Noi ci siamo fatti l’idea che sia debba essere privo di sensi o in fin di vita” chiede Colin.
Lui conferma.
“Il concetto è che se noi ti troviamo un corpo privo di volontà tu adesso non ci puoi entrare”
“No, non senza un ulteriore vettore che mi ha consentito di entrare qui.”
Colin dice che l’unica opzione percorribile è quella di fare i tombaroli.
“Dobbiamo essere d’accordo tutti perché questa se viene fuori non c’è modo di giustificarla” dice Vodan.
“Ma se invece noi ti procuriamo un varco in qualche modo, e tu te ne vai…” dice Engelhaft.
“E come potreste mai procurarmelo voi”
“Dobbiamo trovare un evocatore disponibile” dice Engelhaft.
“Mo pure Engelhaft si mette a cercare gli stregoni..” commenta Sven. “In effetti, perché siete tanto sicuri che la storia che vi ha raccontato sia vera? In base a che? D’accordo, divertente turlupinare Page, però in effetti abbiamo qualcosa che ci dimostra che è giusto fare questa cosa? Questa storia… perché ci stiamo credendo? Questa è la prima cosa”
“C’è il demone che ci rompe il cazzo, se non lo rompe a noi lo romperà a qualcun altro… e ce lo dobbiamo togliere di torno, e non ci stiamo riuscendo” spiega Vodan.
“Ah ok quindi non c’è un intento da benefattore”
“L’unico modo per liberare il mondo da questo demone è rimandarlo nel posto da dove viene” dice Engelhaft.
“Ammettendo che la storia sia vera, non è più facile trovare un esorcista?”
“L’esorcista non lo uccide, lo sposta” spiega Engelhaft.
“La seconda cosa. Dico che se vogliamo credere a questa cosa non complichiamoci la vita. Finti funerali, capanni, ci beccano sicuro e ci impiccano a tutti quanti… semmai diciamo che ci è scappata, è una maga e noi siamo dei poveri stronzi. E il demone lo facciamo andare per cavoli suoi, libero e bello, nudo nella notte, e fa tutto lui. Facciamo la figura degli inetti e incapaci ma non ci andiamo a impelagare in una questione pericolosa. Preferisco fare quello che viene addormentato perché sono un incapace, piuttosto che fare finti funerali etc. Ci degraderanno ma almeno non ci impiccano”
“Mi stai inamarendo perché hai ragione” dice Vodan
“Secondo me ha ragione Sven” dice Kailah.
Engelhaft chiede cosa farebbe con lo studioso. “Potrei convincerlo facilmente, ho molto da dare a una persona di questo tipo. Non è affiliato alla loggia, è un uomo di scienza che Muireal ha conosciuto per il tramite di un comune contatto in città, un emissario dei ricchi uomini della città”
“Chi è costui? Dai” chiede Engelhaft.
“E’ un uomo di scienza che offre i suoi servigi a persone influenti in città” spiega Muireal.
Engelhaft incalza un po’ con delle domande. “Stiamo parlando della Lega dei Seebanns”
“Io faccio questa proposta” dice Engelhaft. “continuiamo la pantomina di tenere in vita questa Muireal che ha informazioni importantissime, personaggi importanti che possono essere arrestati da Page. Rendiamola veramente utile e arriviamo a questi soggetti, muireal fa il suo comodo, fedele a noi, non al mago che le farà il varco… lei si conquista il suo varco e in cambio ci regala un pezzo grossi di quelli che piacciono a Page”
“Muireal conosce solo il nome di Sonneman, un individuo che ha avuto modo di tenere d’occhio. E ritiene che sia un uomo delle casate con molto denaro, dei Seebanns”
“E che si è compromesso” dice Engelhaft.
“Darkenblot conosceva questo Sonnemann ma non era nella sua cerchia” dice Muireal.
“Mi sembra che sia una discussione inutile perché Page molto probabilmente non accetterà la proposta”dice Sven. Kailah annuisce.
Engelhaft dice che se la deve sbrigare il demone. “Sei in grado di convincerli che hai una dritta incredibile da dare? E poi arrivi dal tuo mago prediletto, dai a Page quel che gli hai promesso e te ne vai? Sei in grado?”
“Il problema è cghe l’unica cosa che interessa a Page su Muireal è il pericolo di ostacolo alla pace nell’Ongelkamp e il pericolo dei Risvegliati. Per quel che so io, non c’è una sostanziale discrepanza tra quel che sapete voi sui tre Risvegliati e quel che sa Page. Avrei davvero poco da offrirgli. Quel che posso fare io è approfittare dello stato di prostrazione fisica della mia ospite e rendere molto verosimile una sua improvvisa dipartita, ma da lì in poi avrei comunque bisogno di una situazione che consentisse a questo corpo di sopravvivere per un po’”
Kailah dice “ma se invece tu fossi svenuta mentre ti interrogavamo, mentre stavi dicendo qualcosa di importante… a quel punto aspettano che ti risvegli.
“E’ un piano su cui si può lavorare in realtà, io potrei perdere i sensi e starà a voi raccontare una prospettiva che possa garantirmi di restare in questo corpo ancora per qualche giorno, poi potrò ritoornare a uno stato vigile, quando mi sarò nutrito a sufficienta, se voi avrete la possibilità di venire da me potrò migrare nella pietra”
“Potremmo ficcarti in tasca la pietra se per qualche motivo non potessimo essere lì quando ti svegli” dice Kailah.
Lei annuisce, chiede a Colin di poter ingoiare la pietra più piccola, per ogni evenienza.
“Avrò la sicurezza che per un po’ di tempo la pietra sarà con me”.
Colin non è d’accordo. “Potrebbe raccontarci moltissime cose sui demoni e sui risvegliati”.
“Se mi porterete dove ho bisogno di andare, io credo che avrò modo di comunicare con voi, brevemente… per quanto indubbiamente il mio sapere è vasto e certamente illuminante sui temi che vi interessano, questa scelta è vostra. Ho l’impressione che abbiamo modi molto diversi di vedere le cose…. Molte delle cose che vi direi difficilmente le capireste o le accogliereste come vere o utili. In particolare… su molti aspetti dell’esistere saremmo tragicamente in disaccordo”
“Io non sono uno stratega ma secondo me avere qualche bella giornata per chiacchierare con costui sarebbe bello…” dice Colin.
Kailah insiste che vuole semplificare e non correre rischi, con il finto svenimento. “I maghi che ficcano il naso in queste cose fanno sempre tutti una brutta fine”
Il Philosopher preferisce l’ipotesi di Kailah dello svenimento ingoiando il diaspro per sicurezza. Heros Hannaiser è il nome dello stregone.
Si deve scegliere tra le 3 opzioni, se ne discute un po’. Engelhaft sospira. “Tutto questo mi fa abbastanza schifo, c’è poco da fare, ma si tratta di una persona destinata comunque alla morte.”
“Se lui per primo è soddisfatto di questa ipotesi, anche per noi è più semplice… alle pessime se l’ammazzano se la vede lui, trasferendosi subito nel sassolino” dice Sven.
“Ma così noi non ci guadagnamo niente” dice Colin.
“Quando vai dal magone ti fai ripagare” dice Vodan.
“Non voglio soldi, voglio conoscenza” dice Colin.
“Se ho capito bene voi pensate che tra ciò che io posso sapere ci sia anche qualche informazione che a voi ancora sfugge su problemi specifici di questo luogo, come ad esempio questa affascinante forma di esistenza che voi chiamate R>isvegliati. Io vorrei per onestà sgombrare il campo da un equivoco. Non tutte le manifestazioni spirituali di questo luogo sono sorelle e non tutte derivano dalla stessa sorgente, e ciò che voi pensate possa esser familiare a me, è lontano da me quanto è lontano da voi. Non crediate che come padre gert i demoni abbiano tutti origine nell’inferno ghiacciato di shubnigurat. Anche definire me creatura demoniaca è una approssimazione, in verrità. Se pensate che da dove provengo io esistono cosceinze come quella che anima i risvegliati… no, non quella. “
“E’ come se ti leggi il grattazio colin, non ci si capisce un cazzo” dice Vodan.
“A me interessa moltissimo tutto questo” dice Colin. “Se poi mi spiegasse anche come riconoscere quelli che vengono da una parte o dall’altra…”
“Ho un’idea, siccome Colin è medico, quando diciamo a Jurgen la nostra storia, direi mettiamola in una cella con vicino Colin che fa il medico. Così lei si sveglia dopo 5 minuti e si fanno le conversazioni interminabili” suggerisce Vodan.
“Bellissimo se fosse possibile” dice Colin, “Ho solo paura che Page la faccia ammazzare subito”.
Engelhaft alla fine acconsente alla soluzione più semplice. Non posso andare a fare il tombarolo. È tutto uno schifo ma questo è lo schifo che meno ci danneggia.
Sven “fate pure il tombarolo ma non con me, lo fa chi se la sente di farlo, si assume le sue responsabilità e lo fa per conto suo. Io lo dico chiaramente anche prima che si voti. Io non lo faccio il tombarolo.”
Vodan “se fossimo tutti d’accordo farei il tombarolo, ma è divisivo, non si può pensare di separarci così, e finiscono in mezzo pure i poveracci che non volevano fare il tombarolo…”
Alla fine prevale la proposta dello svenimento durante il pestaggio.
Il demone è d’accordo, rotea gli occhi e sviene.
Si decide chi deve raccontare la frottola. Chiaramente la persona adatta è il prete. “Comunque è vero, mentre stavamo parlando è svenuta” dice lui.
“S’ ma devi dire che stava arrivando all’informazione ghiotta che salva la città”.

Il piano messo in pratica

Engelhaft inizia a far finta di rianimarla, in attesa che arrivi Montarozzo.
Dopo poco arriva davvero Montarozzo.
“Bene, avete finito il vostro interrogatorio?”
“Non bene” dice Engelhaft. “Stava svelandoci qualcosa su… questi stronzi… e l’abbiamo persa… che dobbiamo fa’… stava a dirci una cosa fondamentale e ce la siamo persa così all’improvviso, non riesco a rianimarla”
“Si ok lo vedo coi miei occhi, alla fine è andata come ci aspettavamo…” commenta Montarozzo.
“Però sarebbe comodo che si risvegliasse per dirci le sue ultime 4 stronzate…” dice Engelhaft.
“E che suggerite di fare?”
“Mettiamola in prigione al sicuro, magari lui può controllare un attimo se si risveglia, e vi chiama subito…”
“ok mi pare improbabile che sopravviva a un trasporto ma… vabbe’…” dice Montarozzo. “Al massimo se arriva cadavere avremo conunque fatto il nostro lavoro, per quanto mi riguarda.
Si carica sul carro.
Viene messa in sicurezza la prigioniera con Colin, che la porta nell'infermeria della caserma e la veglia per tenerla d'occhio: sembra catatonica ma in vita. Gli altri hanno diritto a una giornata di riposo dopo la notte in bianco.

Nottataccia per Engelhaft

Il Sacerdote si sveglia di soprassalto dopo un bruttissimo sogno, in cui era alle prese col cane che gli si era opposto durante l'ultimo combattimento. Il viso dell'animale è come se si tramutasse fino ad assumere quasi connotati umani.
Engelhaft si raccoglie in preghiera, ma ha la sensazione che le sue preci cadano nel vuoto e qualcosa comprometta il suo rapporto con la divinità.
. “Forse il problema è il fatto che stiamo ad aiuta’ sto cazzo di Demone”, si dice Engelhaft tra sé e sé.

Incontro burrascoso col Sergente Page

Come da tradizione, il Plotone Fantasma ha diritto a una giornata di licenza dopo la missione notturna. In tarda mattinata Jurgen raggiunge i compagni e dice che il Sergente Page ha piacere di incontrarli.
Il Sergente prima ringrazia molto pomposamente i soldati per il contributo dato la notte precedente, si fa raccontare i dettagli dell'accaduto e tranquillizza del fatto che sia tutto sotto controllo presso l'Ongelkamp, al Pozzo Vecchio", e che i Risvegliati siano stati tutti eliminati.
Dopodichè dichiara che il gruppo si è meritato una licenza, non pagata, a tempo indeterminato.
A domanda diretta di Kailah, il Sergente dice che i nostri non potranno più soggiornare in caserma, ma che si sente di consigliare la foresteria gestita da un suo amico.
I nostri si indispettiscono non poco, sentendosi messi alla porta, "licenziati".
“Soltanto per capire meglio, ho le idee un po’ confuse. Ma siamo liberi di muoverci?” chiede Sven.
“Non a tempo indefinito, se ho bisogno di voi vi richiamo” dice Page.
“Quindi noi non possiamo cercare un lavoro per conto nostro?” chiede Kailah.
“Alla giornata, o all’intesa che se serve io vi richiamo in servizio” dice Page.
Kailah sfoga un po' del suo malumore ed il Sergente insiste affermando che il gruppo si sarebbe preso delle libertà. In ogni caso, sia che i nostri si cerchino un altro lavoro, sia che aspettino di rientrare in servizio presso la guardia, non hanno il lasciapassare per uscire da Feidelm.
"Purtroppo non posso concedervelo, anche se mi farebbe piacere”, conclude Page.
L'affittacamere suggerito dal Sergente Page si chiama Holgen Peterson.

Piano d'azione

Una volta lasciato l'ufficio di Page, i nostri si interrogano a lungo sul dafarsi.
Nessuno ha le idee chiare, i toni sono animati e gli animi nervosi e irrascibili. Engelhaft chiede ai compagni conforto, perchè è angosciato al pensiero di doversi fidare di un Demone.
“Io non mi fido del demone, ma me ne voglio liberare perché quando mi sta vicino mi tormenta… mi risucchia il potere magico…” dice Kailah. "Non abbiamo nessunissimo elemento per fidarci della creatura, se ci dice bene prende potere e se ne va. Ma può darsi benissimo che invece usi questo potere per fare qualche grosso disastro e non possiamo farci niente”.
Sven sospira, stanco di tanti ripensamenti: "Ormai non possiamo cambiare le carte in tavola, ci si poteva pensare prima..."
"C'è qualcosa nell'Evocatio Demoniorum che possa aiutarci a capire se ci possiamo fidare o no del Demone?" domanda Engelhaft a Colin. Lui annuisce: "Per quelle creature il nostro mondo mortale e chi lo abita è sostanzialmente inferiore, non riconoscibile come pari. L'Evocatio mette in guardia dalla possibilità di stringere un patto diabolico che sia inteso allo stesso modo dalle due parti che lo compongono".
Engelhaft sospira: “è vero che abbiamo fatto un accordo col demone, ma teniamo conto che lui ci considera delle formiche”
“E noi lo consideriamo un topo, quindi stiamo là” dice Kailah.
Dopo molte angosce e riflessioni, Engelhaft decide che non ci si può fidare del Demone e che bisogna provare a fregarlo. "Colin, tu sarai il nostro infiltrato, il finto amico del Demone".
"Che bel ruolo che gli dai...." commenta Vodan.
Engelhaft propone così di far morire la maga, con la pietra nella pancia. "Verrà organizzato un esorcismo prima di consegnarla alla terra, perchè c'è troppo orrore nel suo corpo. Il che è vero. Quindi facciamo una pira, con tutti i preti..."
Davanti alle perplessità dei compagni, Engelhaft insiste sul fatto che sia urgente intervenire al più presto. "Domani sarà sicuramente peggio di oggi. Il problema è pure che il Sergente Page sarebbe un adepto di Gargutz, e quindi dobbiamo tenerlo all'oscuro di quel che facciamo".
Sono analizzati alcuni problemi organizzativi legati alla logistica dell'infermeria e al rischio che altri ricoverati vengano posseduti dal Demone e vengono escogitati numerosi piani alternativi che prevederebbero avvelenamenti o esecuzioni sommarie da parte di Colin, oppure Vodan e Sven, squadra d'attacco, che entrano nell'infermeria e fanno fuori Muireal, anche a costo di venire alle mani con eventuali guardie.
Alla fine però prevale un piano più cauto: dire a Page che Muireal è indemoniata, va esorcizzata e poi uccisa.

Sistemazione costosa dall'affittacamere

I nostri, stanchi, vanno dall'affittacamere amico del Sergente Page, che si dimostra molto gentile ma anche parecchio costoso. Intanto i nostri prendono una stanza, la più economica possibile, per una settimana, con l'intenzione di trovarsi al più presto un'altra sistemazione.
Kailah, un po' perchè stanca e dolente a causa delle ferite, un po' perchè teme che ogni suo futuro coinvolgimento e avvicinamento a Muireal e al Demone-Topo possa rivelarsi controproducente (per via del rischio che la creatura mostruosa attinga al suo Potere Magico per i propri biechi fini), si sistema comodamente a riposare.
Vodan e Sven restano a bighellonare nei dintorni per tenere d'occhio possibili brutti scherzi da parte del Sergente Page.
Engelhaft e Colin tornano alla caserma per chiedere di parlare col solito Sergente Page.

Conversazione telepatica

Colin ne approfitta per visitare Muireal. La paziente è legata e imbavagliata, ma parla a Colin telepaticamente. Lui la osserva e le risponde, sempre parlando nella mente, che ha fretta, che tornerà presto. Quindi raggiunge Engelhaft e lo aggiorna del fatto che il corpo di Muireal sta deperendo molto velocemente.
Torna dal Demone subito dopo e ci scambia quattri chiacchiere telepatiche, attenendosi al piano di provare a fregarlo.
Il Demone dice che a breve non avrà più bisogno del corpo di Muireal, che è stata comunque un'ottima riserva di potere.
Viene fuori che la notte precedente il Sergente Page è andato a visitare Muireal.
“Voleva sincerarsi della mia non pericolosità”, spiega il Demone.
“Ma sa di te?”
“No, non sa di me, lui sospetta di voi, molto. In realtà devo fare una piccola confessione… per semplificarci il resto del piano l’ho indotto a indulgere in questi pensieri di sospetto nei vostri confronti anche più di quanto non facesse naturalmente. Ma adesso dovreste essere un po’ più liberi”
“Ah quindi sei tu che ci hai fatto mettere in licenza?”
“Un piccolo suggerimento, una piccola spintarella…” dice il Demone.
Colin si trattiene un po' a parlare telepaticamente col Demone, che gli racconta un po' di cose della terra dei Demoni.
Poi il Demone racconta a Colin alcune informazioni su Page:
“Page non è iniziato al culto ma collabora consapevolmente con emissari di un emissario, noto come Eymerich Dorne. Ti posso dire qualcosa che Overdeen non è riuscito a scoprire sul conto di Page: lui non si muove quasi mai di persona per interagire con l’agente di Dorne, il suo principale tramite è il suo domestico, Odo Bannerbrucke. Questo Page fa una vita piuttosto monotona, casa e bottega, per così dire. "
Poi il Demone spiega a Colin il resto del piano, dal suo punto di vista:
"Ti preannuncio quale sarà il resto del viaggio. Lo stregone da cui dovrete condurmi è Herold Sannaiser, non è in città ma si trova diverse miglia a Est di qui, lungo la costa, ai margini meridionali del bosco di Drackvood, ha eletto a sua dimora un rudere che era noto a Muireal come i resti di un faro. Una volta al cospetto di quest’uomo tenterò di contattarlo sfruttando il “respiro”: lui dovrebbe essere in grado di aiutarmi”
“Va bene” dice Colin.

Di nuovo a colloquio col Sergente Page

Engelhaft intanto si ripresenta dal Sergente Page, che lo accoglie stancamente seduto sulla consueta poltrona.
Engelhaft fa un bel discorsetto a Page, appellandosi a leggende di fantomatiche maghe elsenorite conosciute di fama da Vodan e a brutte sensazioni avute in sogno, e dichiara di avere il timore che il Demone che aveva vandalizzato la Chiesa del Radioso e poi evocato i topolini nel dormitorio si sia impossessato del corpo di Muireal e che ne stia prosciugando la forza vitale per le sue oscure trame.
Page è allibito, cerca di capire il motivo di un così improvviso cambio di atteggiamento del Sacerdote, che non si imbarazza a prendere un po' in giro. Tuttavia alla fine acconsente a seguire il piano di Engelhaft.
"Va bene, allora ecco cosa succederà. Io farò decapitare quella strega elsenorita, cosa che sarebbe dovuta accadere la notte scorsa. E tu potrai assistere e cimentarti nelle tue attività esorcistiche. Alla fine daremo fuoco a quel che rimane".
Engelhaft chiede di coinvolgere Padre Flachen e Sorella Nadine e di poter sfruttare la cappelletta che affaccia sul cortile della caserma. Il permesso viene accordato.

L'esecuzione di Muireal

Engelhaft e Colin vanno velocemente a chiamare Padre Flachen alla Chiesa del Radioso, ed hanno anche occasione di incontrare Padre Gert, placido in carrozzina, affidato alle amorevoli cure del buon servo Tranione.
Curiosamente, salutato Padre Gert, questi risponde con una forbita benedizione in lingua turniana, il che spiazza un po' Engelhaft. A detta di Flachen, che sopraggiunge di lì a breve, Gert è diventato formidabile nei giochi di abilità e sembra conoscere tutta una serie di preghiere coltissime e antiche.
Informato della situazione di Muireal, Padre Flachen acconsente a partecipare all'esorcismo. Insieme vanno a chiamare Sorella Nadine, che pure li segue.
Tornano insieme verso la caserma.
Colin va ad avvisare i compagni di quel che sta per succedere, Vodan e Sven si tengono in zona, casomai ci fossero problemi, mentre Kailah preferisce restare a distanza di sicurezza dal Demone e dalle sue diavolerie.
Su ordine del Sergente Page, i preparativi per l'esecuzione sono già a buon punto: davanti alla cappella è stata allestita una bella catasta di legna. Jurgen manda un paio di sottoposti con una barella a prendere la prigioniera, che intanto sta in infermeria con Colin.
Fanno pochi metri e Colin sente la voce del Demone nella sua testa.
"Colin, ci stiamo muovendo... ma è presto"
"Lo so, ma sono le procedure che si fanno quando un essere umano muore" risponde vago lo speziale.
"Colin, abbiamo un accordo"
"Abbiamo un accordo, ma io non posso dire a queste guardie di lasciarti dove stai" dice Colin.
"E' un po' presto... ma forse per quello che avete in mente voi è un po' tardi" commenta il Demone.
Arrivano nel cortile, dove c'è un luogo preparato sacralmente da Engellhaft con acqua santa e candele. Lui e gli altri uomini di fede iniziano a pregare mentre la barella viene depositata nel posto prestabilito. Engelhaft invoca il potere NEUTRALIZZAZIONE su Muireal e Jurgen, molto velocemente, decapita la donna.
La testa rotola sul terreno, il cadavere sembra proprio morto. Engelhaft sente di aver fatto del suo meglio ma si sente ancora inquieto. Comunque il cadavere viene bruciato senza tanti complimenti.
La pira arde a lungo e, sul finire, il Sergente Page si affaccia nel cortile, aspetta che le braci si spengano e che gli venga portata la fantomatica pietra.
Vodan in effetti trova un pezzo di ghiaccio scuro, innaturalmente freddo, nel cadavere bruciato. Page si avvicina e osserva incuriosito.
"E' lì dentro, adesso? E' ancora pericoloso?" si informa il Sergente.
"Sì, perchè attraverso la pietra è ancora in grado di interagire con esseri viventi" spiega Engelhaft.
"Quindi mi stai dicendo che siamo al punto di prima?"
Mentre Engelhaft prova a spiegare perchè poteva andare anche molto peggio, il Sergente Page prende la pietra e dichiara di volerla mettere in un bel forziere robusto. "E per quanto mi riguarda rimarrà lì finchè piede umano calcherà la polvere di questa terra".
Si decide che il 3 febbraio, festa di Illmatar, sarà organizzato un ulteriore esorcismo.

I giorni successivi all'esecuzione

Scende la notte tra il 14 e il 15 gennaio.
I nostri sono presso l'affittacamere e si interrogano sul dafarsi, ma dopo lunga discussione decidono di aspettare e non fare nulla. Passa così qualche giorno.
  • Colin va a lavorare nella bottega della figlia di Mastro Mortimer.
  • Kailah, dopo un paio di giorni di convalescenza, va a dare lezione ai ragazzi nel Convitto del Radioso, in cambio di vitto e alloggio. Engelhaft sarà contento di andare con lei.
  • Sven gira un po' nei posti frequentati dalle guardie, fa qualche chiacchiera, viene a sapere che il Sergente Page sta per ricevere una promozione e diventare Tenente, grazie agli ottimi risultati nell'Ongelkamp e ai buoni rapporti con Hogg. Viene a sapere che a Weizenfeld il Dominus sta mettendo pressione alle guardie e alla gente delle campagne per scoprire i responsabili dell'impiccagione di suo figlio.
  • Vodan va da Kit e Mikkel per aggiornarli dell'accaduto e metterli in guardia, invitandoli a tenere un profilo basso. Kit, molto turbata, non ha detto niente a Grace riguardo Egon, per non metterla in pericolo. Mikkel è molto adirato ma sa di non poter fare molto senza mettere in pericolo la sua famiglia. Vodan gli promette che farà il possibile per far destituire Page. Dopodichè, tornato dai compagni, cerca di evitare che qualcuno di loro resti da solo, per timore di qualche attacco orchestrato proprio dal Sergente.

Beghe da locanda

Un giorno Sven si intrattiene a parlare con l'affittacamere, facendosi spiegare un po' di retroscena politici sulla situazione a Feidelm dopo la caduta dei Burrenton.
Una chiacchiera tira l'altra, e l'affittacamere spiega a Sven che ha un problema con l'Osteria del Gallo Bianco, che gestisce suo cugino Morgan.
"Mio cugino si è trovato contro degli scherani che gli rendono la vita impossibile, a causa dei debito. Uno di questi ha sfregiato sua nipote, l'ha infastidita... io ne ho parlato con Sergente, che mi ha detto di aspettare perchè il vento sta cambiando, ma il vento mi sa che tarda a cambiare. Se voi andate da Morgan e lo aiutate a tenere a bada quei delinquenti... che magari la smettono di maltrattargli le cameriere, mangiargli a sbafo..."
Sven parla coi suoi amici del problema dell'affittacamere, e la sera stessa va a dare un'occhiata al Gallo Bianco insieme a Vodan.
Individuano un gruppetto di cinque uomini, uno dei quali indossa una fratina nera della Lega dei Seebanns, che si comportano in modo un po' indisciplinato.
Tornando dagli altri, Vodan e Sven si rendono conto di essere pedinati, ma non riescono ad acchiappare l'inseguitore. Parlottano anche tra loro su cosa fare, sono incerti perchè in fondo quei bravacci non sembravano far nulla di troppo grave, ed erano lì per svolgere un legittimo recupero crediti.
Ne parlano coi compagni, decidono l'indomani sera, 18 gennaio, di tornare al Gallo Bianco, in due gruppetti separati, e vedere che succede.
Engelhaft, Colin e Kailah vanno a un tavolo, discreti, ignorando i loro compagni. Stanno lì a guardarsi la scena e intervenire solo in caso di problemi seri.
Vodan e Sven invece vanno a attaccare briga coi cinque bravacci, un paio dei quali sono chiaramente alticci e si comportano in modo sgradevole con le cameriere.
Vodan si siede tra gli sgherri e li provoca.
Dopo un iniziale scambio di parolacce, Vodan viene al punto: "A quanto mi sembra di aver capito, il proprietario deve soldi alla persona che vi manda. Fate bene a rompergli il cazzo, ma non mi piace vedere 5 guerrieri grandi e grossi che se la prendono con due cameriere che non hanno fatto niente di male e fanno solo il loro lavoro".
Alle smargiassatei dei bravacci, Vodan risponde raggelandoli: "Sull’isola da dove vengo io ci stanno quelli che non fanno differenza tra uomini e donne, ma sei molto fortunato che io non sia come loro, altrimenti a quest’ora ci stavi te sotto a sto bancone. Te lo spiego meglio. Sto parlando di gente che è talmente grossa che te saresti uno magro, lì in imezzo. Ed è gente che è abituata a prenderti, a buttarti sotto al tavolo e farti lavorà"
“Tu ne sai qualcosa? Perché sei più magro di me… mi stai a di’ che ti hanno rotto il culo”
“Può darsi” risponde Vodan.
“Un po’ mi dispiace per te, non dev’essere stato bello”, si intristisce il bullo.
“Dopo un po’ ti ci abitui” dice Vodan.
I cinque sgherri, avviliti, commentano: "Un brutto posto quello da dove vieni... brutto sul serio..."
“Adesso che sai le mie vicessitudini travagliate, puoi capire perché sono sensibile quando vedo questo tipo di soprusi” dice Vodan, “quindi non mi sta tanto bene, perché mi ricorda quei momenti terribili”
“Ma ho capito, ma posto che non te l’ho mai messo al culo, che vuoi da me?”
“Magari che tratti meglio le persone, gli chiedi pure scusa…"
Il più facinoroso dei cinque gradassi, improvvisamente, pensa di dare una capocciata a Vodan, che la riesce a schivare per un soffio. Il capo della combriccola, che ha l'aria un po' più sobria, fa cenno ai suoi di stare buoni. Poi si rivolge a Vodan: “Stai facendo del tuo meglio per farmi commuovere. Ti dco come la penso. La mia idea di serata spensierata non contempla morti ammazzati, non contempla gente che non si fa i cazzi suoi per creare problemi. Per quanto mi riguarda per stasera non ci saranno altri incidenti, ma tu terrai il tuo culo lontano da questa panca. Per stasera, perché noi da queste parti ci torniamo con una certa frequenza, e domani… io qua non ti ci voglio vedere. Perché se domani stai qua, sei tu che manchi di rispetto a me."
“Sono d’accordo” dice Vodan. “Io non ti romperò più il cazzo finchè tu non lo romperai alle due cameriere”
E pace è fatta.
Tornando verso l'affittacamere i nostri provano ad acchiappare il fantomatico inseguitore, inutilmente.
Olger chiede come sia andata.
"Tuo cugino prima o poi i soldi li dovrà cacciare, ma probabilmente abbiamo guadagnato qualche giorno di tranquillità per le cameriere".
"E vi siete guadagnati anche un sostanzioso sconto sul pernotto, quel che mi dovreste per una settimana, vi varrà per un mese".

Scherzi da prete

Il 19 gennaio, mentre Kailah va a fare la maestra alla Chiesa del Radioso, insieme a Engelhaft, Colin va dalla figlia di Mortimer. Vodan e Sven si svegliano tardi poi vanno nella zona del porto a vedere se si imbattono in qualche sopruso.
Lì incontrano il caporale Jacon, fanno qualche chiacchiera e commentano la promozione del Sergente Page, che presto sarà Tenente Page. Chiedono poi consiglio su dove sentire buona musica e lui suggerisce "La Lepre di Tetto". I due buontemponi vanno alla locanda per prenotare un tavolo per la sera, e chiedono all'oste anche di procurare loro una donna, se possibile non giovanissima e un po' in carne, purchè di classe, per un loro amico.

La cameriera con la zia monaca

19 gennaio, pomeriggio.
Colin trascorre la giornata presso la bottega della figlia di Mortimer. Tiene d’occhio costantemente i diaspri neri in suo possesso, ma tutto sembra tranquillo.
Kailah, oltre ad insegnare nel Convitto della Chiesa del Radioso, si esercita con l’incantesimo Levitazione.
A sera il gruppo si reca a cena alla locanda La Lepre di Tetto. Qui Vodan e Sven hanno ben pensato di fare uno scherzo pecoreccio a Engelhaft, con l’aiuto dell’oste segaligno e rugoso. C’è musica e parecchia gente portuale, l’atmosfera è allegra e conviviale.
“Hai visto che bel posto Engelhaft, dove ti abbiamo portato?” commenta Vodan.
“Mi pare il classico posto di scaricatori di porto…” commenta Engelhaft.
Il gruppo si accomoda ad un tavolo. Dopo un po’ si presenta la prosperosa cameriera, il cui generoso decolté è impreziosito da un monile che ricorda un rosario, su cui splende un simbolo di Kayah: il che sembra evidentemente fuori luogo.
Poco a poco la cameriera manifesta atteggiamenti procaci nei riguardi di Engelhaft, che si ritrova davanti il simbolo di Kayah.
“Ollallà”, commenta sorpreso il prete.
“E’ un dono di una mia zia che è monaca a Klarheit…” dice lei.
“E come si chiama?”
“Si chiama sorella Magdalene” dice lei con tono scherzoso.
“Buon pro ti faccia questo regalo”
“Sì, è un portafortuna, tiene lontani i guai… e i cattivi pensieri delle persone malvage”
“Stimola a pregare la Santa Kayah che ci invita alla saggezza e a prepararci al momento del trapasso…” dice Engelhaft.
“Certo sei proprio un tipo cupo, ti porterò qualcosa da bere in grado di combattere tutta questa malinconia”
“Un po’ d’acqua fresca mi farebbe piacere, grazie” risponde Engelhaft, spiazzandola. “Oppure un po’ di succo di melograno…”
Lei desiste e si allontana.
Dopo un po’ torna con un calice riempito con una sostanza rossa viva, facendo commenti di quanto sia pregiato, proveniente da Amer. Il sapore è delizioso. Lo fa assaggiare a Colin, che subito nota che c’è qualcosa di strano, diluito nella bevanda, forse fermentato, ma nulla di preoccupante.
La serata trascorre allegramente. Al momento di pagare, si presenta la ragazza gentile. Colin le chiede che altro ingrediente ci fosse nel succo di melograno. Lei dice che dalla corteccia si estrae un corroborante che rende più piacevole è il sapore.
La ragazza mette al collo di Engelhaft il suo ciondolo, a sorpresa. Lui rimane spiazzato ma lei insiste. Lui le chiede il nome e lei dice che glie lo rivelerà se tornano la sera successiva.
Tornando verso casa, non c’è nessuno in giro, fa molto freddo e nessuno segue il gruppo.
Engelhaft inizia a “rallentare” in modo innaturale, barcolla. Chiede il sostegno di Colin, secondo il quale non è grave, una leggera ebrezza.
Arrivati finalmente dall’affittacamere, tutti si scaldano, Engelhaft è assalito da una grave sonnolenza. Fruga tra le tisane e poi capitola per la stanchezza.
“Io fossi in te mi leverei il simbolo” gli dice Kailah.
Lui lo prende, lo osserva alla luce della candela, e anche se non ha nulla di apparentemente ostile, si assopisce.
Tutti vanno a dormire e la notte passa tranquilla.

I timori del Caporale Jacob

20 gennaio
Engelhaft apre gli occhi e non si sente benissimo, stanco, disorientato. Ha la sensazione di aver fatto sogni ambigui e confusi. Prima prega e poi fa una buona colazione abbondante. Sentendosi meglio, esamina con più attenzione l’amuleto: è piuttosto vecchio e usurato, sembra genuino, stona come monile per una cameriera procace.
Giornata tranquilla, ciascuno si dedica alle proprie attività. Colin va alla bottega dell’erborista, Engelhaft e Kailah al Convitto del Radioso.
Verso ora di pranzo Vodan e Sven vedono attraccare una lunga nave nordra al porto, da cui vengono sbarcate derrate alimentari.
Nel primo pomeriggio a un certo punto si presenta alla porta una pattuglia di soltadi di Feidelm, capeggiata dal Caporale Jacob. Dopo due chiacchiere sulla locanda, vuole sapere che accordi abbia il gruppo col Sergente Page.
Vodan ha l’impressione che sia lì in veste non ufficiale, e teme che ci sia qualcosa di strano o problematico riverso Page.
“E’ successo di strano che la licenza del Sergente Page si è protratta oltre quanto previsto, e non si riesce a trovare” spiega Jacob.
Kailah sussurra a Colin: “quello sta andando dal Mago insieme alla pietra”.
“Probabile” commenta Colin.
Pare sia scomparso anche il servitore e la dimora di Page è abbandonata, ormai da 4-5 giorni.
Vodan promette di indagare in giro.
Kailah chiede se sia possibile avere una malleveria per allontanarsi da Feidelm. Vodan inventa qualcosa riguardo i suoi contatti.
“Sì, certo, si può fare” dice Jacob, fin troppo conciliante.
Vodan dice che con Page erano usciiti dei nomi riservati che lui ci ha detto di non seguire. “Magari se n’è occupato lui, ma visto che è scomparso potrebbe essere il caso di andarci noi”.
“Che io sappia, poco dopo quel rito che avete fatto nella caserma, ha smontato dal servizio, mi ha fatto capire che presto la sua carriera subirà un’accelerazione.
Colin chiede se sia possibile parlare con l’attendente della sedia di Page. “Ci posso parlare io” dice Jacob.
“Voi non potete entrare in caserma per disposizioni esplicite di Page”.
“Va bene” dice Colin e spiega l’importanza della pietra, che il Sergente doveva custodirla al meglio.
“Ma tutto questo ha a che fare con il casino che è successo alla chiesa del radioso?” chiede Jacob.
“In qualche modo si, per questo mi preoccupo di quell’oggetto, potenzialmente molto pericoloso”, dice Colin.
Jacob si va a informare. Al suo ritorno porterà la malleveria per circolare fuori dalla città.
Torna dopo un paio d’ore. “Da quel che mi hanno detto la pietra è in custodia in un forziere”
E poi consegna la malleveria firmata dal capitano Kyle Brenner.
Si decide di partire l’indomani mattina.
Per arrivare al vecchio faro del mago bisogna camminare alcune ore lungo costa.
A ora di cena torna Jacob alla pensione. “Scusate se vi disturbo ma penso che lo dobbiate sapere, mi è arrivata voce che dentro il forziere nello studio del Sergente quello che pensate che ci sia non c’è. Non so se può aiutarvi in qualche modo…”
“Avete deciso di disubbidire all’ordine e avete aperto?” chiede Colin.
“Circostanze così impreviste ci hanno indotto a provare a capirci qualcosa di più” dice Jacob.
Andato via Jacob, Kailah suggerisce di raccontare qualcosa a qualche guardia fidata. Vodan suggerisce Montarozzo. “Anche perché altrimenti rischiamo di restare col cerino in mano e ci danno la colpa a noi” dice Kailah.
Kailah, Colin e Engelhaft vanno al Gallo Bianco a portare un messaggio a Montarozzo tramite il Torello che va spesso lì. Torello è perplesso. Promette di dare la lettera a Montarozzo.
Più tardi, Kailah racconta il dialogo con Torello ai compagni e Vodan è assalito dal dubbio che il demone sia entrato in Jacob invece che in Page, e che stia attirando il gruppo in una trappola. Si decide di andare al mattino presto a casa di Page.

Un salto a casa di Page prima della partenza

21 gennaio partenza la mattina presto.
Al mattino presto si va alla casa del Sergente Page, si bussa alla porta. Non apre nessuno. Le imposte delle finestre sono chiuse. Si chiede ai vicini bottegai, che confermano che Page non si fa vedere da qualche giorno. La moglie di un bottegaio aggiunge un dettaglio e dice che a lei è sembrato di vedere il servitore il giorno prima che il sergente sparisse, il suo domestico al tramonto si allontanava con un energumeno pallido. Forse Ogrimir il Marangiolo? Vodan glie lo descrive e corrisponde.
Si parte, dopo aver fatto un po’ di provviste.

In viaggio verso la casa del mago


I nostri eroi si mettono in viaggio verso la dimora del Mago. Fino a Milz il gruppo si muove a cavallo e non ci sono problemi, si rivelano utili le malleverie per muoversi oltre i confini cittadini. La strada è deserta, nevica e fa molto freddo. A Milz si soggiorna nella locanda del villaggio, dove vengono raccolte le informazioni sul percorso da seguire, che pare sia pericoloso e infestato da briganti.
"Vi suggerisco di farvi accompagnare da una guida", dice l'Oste. "Ad esempio c'è mio nipote Peter, un bravo ragazzo esperto della zona".
I nostri fanno qualche domanda se sia passato un uomo dalle caratteristiche che possano corrispondere al Sergente Page, e in effetti 5 giorni prima un viaggiatore compatibile sarebbe passato proprio da Milz.
Il mattino del 22 gennaio i nostri incontrano Peter, che fornisce alcune informazioni di base sulla zona boscosa in riva al mare. Gli accordi sono che Peter scorti il gruppo fino ad arrivare in vista del faro, senza avvicinarsi oltre.

Terra di briganti

Dopo una breve preghiera propiziatoria, i nostri si mettono in viaggio lungo il corso del fiume, costeggiando la fitta foresta verso Sud. A un tratto si scorge un gruppo di casette di legno mal ridotto, abitato, su cui spicca il vessillo col libro aperto della Lega dei Seebanns.
Più oltre il terreno diventa acquitrinoso, più avanti si scorge un piccolo promontorio roccioso che ospita una torre semidiroccata, il tanto agognato faro.
I nostri si fermano a mangiare un panino, mentre Peter saluta e torna indietro. Ben presto si sentono cavalli in avvicinamento. Tutti si nascondono in fretta, solo Vodan si mostra sul sentiero.
Uno degli sconosciuti suggerisce al gruppo di non attardarsi nella zona, perchè pericolosa. Vodan domanda se abbia visto passare una persona che corrisponde a Page, e pare sia passato effettivamente 5 giorni prima.
"Era uno spaccone, ma è riuscito con una parola a guadagnarsi la possibilità di proseguire il suo viaggio" dice lo sconosciuto. "Ha detto una cosa come 'rubeto', una cosa che non ha senso".
Nascosto nei cespugli, Engelhaft ha un fremito: si tratta di una parola che ha a che fare con ricerche proebite, forse legate alla trasmutazione della materia.
Vodan intanto chiede allo sconosciuto di andare dritto al punto, e questi chiede 5 corone d'argento come pedaggio. Dopo breve trattativa, Vodan paga, con l'accordo che non si abbia altri problemi durante la permanenza nell'area.
Il gruppo prosegue il suo viaggio fino a che diventa necessario accamparsi per la notte, che passa tranquilla nonostante i movimenti nei paraggi di animali selvaggi.

Terra di satanisti=

Il mattino del 23 gennaio tutti in marcia verso il torrione. Il tempo è gelido ma non nevica, l'avanzata è faticosa.
D'un tratto si ode uno strano richiamo d'uccello, seguito da un altro. Ed ecco che in alto, tra i rami di un albero, si nasconde un uomo. Un altro sta a terra, più avanti. Altri movimenti per la boscaglia si avvicinano: sembra proprio un agguato.
Tutti cercano un riparo, più o meno sparpagliati. Poi Colin si rivolge agli sconosciuti: "Non siamo venuti per combattere, possiamo parlare?"
Come tutta risposta, Engelhaft e Colin, che si trovano vicini dietro ad un masso, vengono assaliti da un influsso maligno misterioso che annebbia i loro occhi, facendoli lacrimare copiosamente.
"Questa stregoneria invece mi sembra qualcosa di ostile da parte vostra!" esclama Colin, "Dobbiamo combattere?"
Parte una freccia. Evidentemente la risposta è un sì.
Subito Kailah e Vodan rispondono al fuoco e colpiscono un arciere nascosto, ferendolo di striscio. Lui subito si nasconde. Arrivano intanto altri soggetti, che aggrediscono i nostri. Uno, armato di due lame corte, va verso Sven, mentre un altro soggetto ben più strano, pelato, dipinto di blu e con qualcosa di malato e ributtante negli occhi, avanza feroce verso Engelhaft. "Qui abbiamo un Pitto con l'ascia!" chiama aiuto il prete.
Il figuro che si sta avvicinando al religioso ha un occhio solo, per di più ridotto ad una massa biancastra e purulenta: eppure si muove con grande disinvoltura nella boscaglia.
Sven e Vodan si affiancano per combattere contro un arciere, che nel frattempo ha estratto un'arma da corpo a corpo, e l'altro guerriero con due lame. Kailah continua a scagliare frecce poco risolutive, mentre Engelhaft e Colin, in difficoltà a causa della lacrimazione degli occhi, si chiudono in difesa e arretrano, muovendosi verso Kailah.

Combattimento difficile


Lo scontro si mette subito piuttosto male. Da un lato Sven e Vodan non riescono ad abbattere velocemente i loro due opponenti, e anzi Vodan viene colpito da una forte botta in testa che gli spacca l'elmo; dall'altro lato Engelhaft e Colin arretrano e il guercio pelato si accanisce su Kailah, che prova ad arretrare e evitare i colpi ma viene colpita forte in testa: l'elmo si distrugge e la ragazza cade a terra stordita.
Colin prova ad attaccare il guercio, che lo schernisce: "No, tu non sei il mio tipo", dice.
"Sono io il tuo tipo!" grida Vodan dall'altro lato dello scontro, cercando di attirare il castigamatti verso di lui. Ma il pelato prima ferisce Engelhaft alla gamba, poi afferra Kailah per un piede e inizia a trascinarsela via.
Finalmente Sven riesce a ferire il suo avversario alla gamba sinistra, in modo serio, e anche Vodan ferisce l'altro nemico, mentre continua a provocare il pelato. Engelhaft rimane chiuso sulle difensive, ancora con la vista pesantemente annebbiata. Dalle retrovie compare l'arciere messo in fuga inizialmente, che scaglia una freccia contro il povero Engelhaft, ferendolo gravemente.
Intanto Sven manda al tappeto il suo avversario e Vodan riesce a ferire gravemente il pelato, che resta miracolosamente in piedi.
Kailah intanto, stesa nel fango, prova a dar fuoco magicamente al pellicciotto del pelato, che inizia pian piano a bruciare. Ma proprio quando la situazione sembrerebbe migliorare per i nostri, ecco che il pelato ringhia in un greyhavenese meccanico contro Engelhaft, muovendo la bocca in modo sinistro: "Muori!" e gli tira un colpo violentissimo alla gamba. Engelhaft cade a terra privo di sensi.

Ritirata

Vodan affronta il pelato e, d'un tratto, ha la sensazione che il suo occhio biancastro diventi nero, e tutto si annebbia intorno a lui: è assalito da nausea e disorientamento, e riconosce allo stesso tempo le decorazioni elsenorite dell'uomo.
"Di che colpa ci avete condannato?" domanda Vodan.
"Siete intrusi qui" risponde il tizio in lingua elsenorita.
"Dobbiamo recuperare una persona dei nostri" dice Vodan.
"Non c'è niente per voi qui", risponde l'altro.
Segue un altro scambio di colpi, Vodan viene ferito alla gamba gravemente. Mostra la lama del Kraighar e in un certo senso lui e il guercio pitto di blu negoziano una ritirata reciproca. Tutti smettono di combattere perchè avvertono che sta succedendo qualcosa di strano.
Il guercio si riprende i feriti, insieme ai suoi rimasti in piedi, e si allontana di qualche centinaia di metri.
"E' il momento di incalzarlo, sono tutti feriti gravemente" suggerisce Colin. Ma nessuno se la sente di combattere, sono tutti feriti. Colin ha in effetti un gran daffare a curare Engelhaft, che sta malissimo, come anche Kailah e Vodan.
Colin però vorrebbe insistere, almeno parlarci, chiedergli aiuto su dove curare i feriti, provare in ogni modo ad andare al faro.
"Hanno accettato la proposta di tregua perchè sono messi male anche loro" dice Sven, "ma non mi andrei a fidare al punto di chiedergli consigli su dove andare a curarci. Con loro dobbiamo solo capire come andarcene. Questa è solo una tregua, non mi fiderei oltre"
"Sono d'accordo" dice Kailah, "forse potremmo andare dai banditi di ieri che abbiamo pagato..."
"Non mi fiderei neanche di loro" dice Sven. "Quindi cari miei salviamo il salvabile e cerchiamo di andarcene"
Kailah, ancora stordita per il colpo terribile alla testa, costruisce una barella di emergenza per Engelhaft, che proprio non può camminare.. Anche Vodan zoppica gravemente.
Colin insiste finchè non riesce a convincere Sven e Vodan ad accompagnarlo a parlare coi nemici.

Chiacchiere coi nemici

I tre arrivano a distanza dai nemici, che pure si stanno medicando: in particolare è il pelato ad occuparsene.
"Fermi lì" dichiara l'arciere, sospettoso.
"Noi abbiamo risistemato i nostri e siamo pronti ad andarcene, ma prima volevo farti un altro paio di domande. Che cosa ne è stato del Sergente Page, l'uomo che è venuto qui 5 giorni fa?" domanda Colin.
"Era un vostro amico?"
"Era un nostro superiore"
"Non potete fare più niente per lui adesso"
"Questo posso immaginarlo. E il suo ospite?" insiste Colin.
"Perchè vi interessa tanto quello che voi non potete capire?"
"Perchè le cose che possiamo capire sono molto noiose", risponde lo speziale. "Ci ho parlato molto con quell'essere quando stava dentro Muireal, prima che la esaurisse, e mi farebbe piacere sapere se è riuscito nel suo sogno di tornare a casa".
"Se sei preoccupato, per me adesso è a casa" dice il pelato.
"Sei stato tu a rimandarcelo? Sei tu il mago che andava cercando? Non mi sembri"
Sei molto curioso e fai molte domande, troppo lontano da casa”
“Solo le domande che devo fare”
“No, io sono solo uno strumento”
“E quel mago sta bene?”
“Mai stato meglio”
“E’ stato lui a rimandarlo o hanno trovato un accordo per rimanere?”
“Di certe questioni io per primo mi interesso poco, ciò che posso dirti è che non corriamo alcun pericolo fra quelli che avete menzionato voi e ciò che doveva accadere è accaduto e ciò che doveva renderci forti ci ha resi forti” dice il pelato.
“Ciò che doveva accadere è che è stato aperto un portale e l’essere se n’è andato o che quell’essere è confluiito all’interno del tuo amico?”
“Quell’essere, come dite voi, ora non è più come prima”
“Lo avete controllato? È sotto il vostro controllo?”
“Sì, mettiamola così. Ma perché te ne curi tanto? Adesso le domande vorrei farle io”
“Ho questo brutto vizio che mi interesso delle cose che mi sembrano strane, e credo che se ognuno se ne sta a casa sua si sta meglio. E avendo passato il Traunne più volte di recente, questa mia convinzione si è rafforzata ulteriormente”
“Eppure qualcosa ti trattiene, non stai tornando a casa.”
“Esatto, è la curiosità. E forse anche la voglia… la presunzione… “
“Ti dirò una cosa, la curiosità da sola non basta” dice il pelato.
Colin ringrazia e saluta.
Vodan nota che uno dei tre feriti è particolarmente sanguinolento. Colin ha l’impressione che quell’uomo sia morto, e che abbia perso decisamente più sangue di quel che sembrava plausibile.
Colin pensa alla ritualità dell’atto sacrificale in certe religioni o superstizioni arcaiche. Secondo lui il tizio è stato sgozzato.
Colin saluta. “Un’ultima cosa, se ti capita di vedere la creatura, dille che Colin la saluta”.
Si gira e se ne va, coi suoi.
Raggiungono i feriti.

Ritirata nella neve ed un aiuto inaspettato


Malridotti, i nostri si trascinano via dalla zona. Engelhaft ha ripreso i sensi e, steso sulla barella, si tormenta per il fondato sospetto di aver assistito ai poteri della Tenebra in azione.
Dopo alcune ore di cammino viene raggiunto il luogo dove i nostri si erano accampati la notte precedende: era in una buona posizione e offre quel minimo di sollievo necessario per il resto della giornata e la lunga notte.
A parte i sogni agitati del Prete, i nostri sono relativamente riposati e si mettono in marcia in direzione di Milz, con l'obiettivo di aggirare il villaggio dei briganti e trovare un posto dove trascorrere la nottata: è impossibile coi feriti coprire tutta la distanza in una sola giornata.
L'avanzata è estenuante, la notte cala molto presto e i nostri si accampano e riposano.
Il 25 gennaio il gruppo riparte verso Milz, tutti sono stanchi e infreddoliti e le condizioni dei feriti non sono certo migliorate.
D'un tratto un uomo emerge dalla boscaglia: sembrerebbe il brigante che li ha taglieggiati all'andata.
Scambio di saluti piuttosto freddo.
"Se cominci a dire cose come te l'avevo detto finisce malissimo, non siamo in vena" esordisce Vodan.
Lui fa spallucce. "Io in realtà non ve l'avevo detto. Vi hanno conciato male per davvero... non siete al sicuro qui, siete lenti, rumorosi, facili da individuare".
“Ci siamo accordati con le persone con cui abbiamo combattuto, che per la cronaca non stanno molto meglio di noi, che ce ne saremmo andati” dice Vodan.
“E’ venuto al nostro campo uno della torre” dice il tizio. “Ci ha detto di tenervi d’occhio e se l’opportunità si fosse presentata di togliervi di mezzo. Non so che accordi avete preso ma non ci farei troppo affidamento, anche perché siete un’opportunità ambulannte. Io sono qui per darvi una mano, in fondo avete pagato un servizio”.
“Mi piace la gente professionale” dice Kailah.
“Vi serve un posto tranquillo dove sistemarvi. Fuori mano, dove la gente di Acqualunga non vi cercherà. Io conosco questo posto e vi ci posso portare”
Sven ha l’impressione che il tizio sia genuinamente amichevole.
Kailah si presenta e chiede all'uomo come si chiami: lui dice di chiamarsi Wilfbrand.
“Ma che c’è lì alla torre?” chiede lei.
“Uno stregone, un uomo di scienza coi suoi scherani… ha amici anche al di fuori di questa foresta ed è in combutta con gli sgherri dei Seebanns insediati a Wirdorf… per certi versi anche noi siamo sul suo libro paga”
Racconta un po’ di cose dei nemici, di Balor, un elsenorita nativo cattivissimo (quello con gli occhi pallati, il pelato).
Tal Nebin si era presentato al campo dei banditi a dire che i nostri potevano essere ammazzati se capitava.
Camminando si chiacchiera.
Wilfrbrand racconta che prima arrivarono i Seebanns, poi lo stregone e infine il gruppo degli elsenoriti.
Pare che ci sia un gran traffico di strane casse (alcune delle quali a volte si muovono) in cambio di cibo.
Pare che Balor non fosse così brutto quando è venuto.
Ascoltando questi discorsi, Engelhaft deduce alcune cose: un concetto alchemico dei limiti materiali attraverso un percorso di purificazione esoterica, associato a elementi sulfurei associati al ramo e al colore del sangue, le menomazioni rituali subite dal guerriero affrontato, intriso di potenza malefica, tutto questo fa pensare ad Engelhaft che ci sia all’opera un emissario di Morgoblath.
Engelhaft dice che il tizio nella torre si spaccia per essere uno stregone ma in realtà è un devoto di Morgoblath.
Pare che questo “stregone” fornisca ai briganti anche una specie di rimedio medico potentissimo, quasi miracoloso.
Si va.

Riparo nella grottina

Wilfbrand conduce i nostri ad una piccola grotta nascosta e riparata.
“Io a questo punto rientro al campo, voi cercate di tenere la testa bassa, non fatevi vedere in giro, io per parte mia non dirò di avervi incontrato. “
Wilfbrand, in fuga perché disertore, non ne può più di questi briganti sempre più malvagi e non vede l’ora di trovare una prospettiva di fuga.
Kailah chiede a Colin quanto tempo dovremo rimanere qui. Lui dice una settimanella. Kailah dice che lo ringrazierà con referenze per la Rocca di Bronne, cosa che Wilfbrand apprezza molto.
Il gruppo cerca di sistemarsi meglio possibile nella grottina, dove sarà necessario rimanere qualche giorno, prima che i feriti siano in condizioni di muoversi.
Il 26 gennaio stanno tutti al riparo e mangiano un po' di razioni portate da Wilfbrand, che però dice che quelli di Wildofr si sono presentati all'accampamento di Acquaruga e hanno detto che inizieranno a pattugliare il bosco alla ricerca dei nostri.
"State rinatati nel riparo senza allontanarvi, cercherò di farvi avere informazioni, se potrò".
La giornata passa tranquilla, senza avvistamenti ostili.
Il 27 gennaio pure trascorre senza pericoli, anche se a distanza vengono scorte le sagome di tre persone che stanno perlustrando il bosco. Non si avvicinano, fortunatamente.

Combattimento presso la grottina

Il 28 gennaio Sven, che era di vedetta, individua le tre sagome che si stanno avvicinando. Avverte i compagni e tutti si preparano per tenere una trappola.
Due dei nemici si avvicinano, uno resta indietro. Al momento giusto, Vodan spara una freccia contro uno dei vicini, e Kailah li sbilancia con l'incantesimo Forza Magica.
Approfitta del momento il valido Sven, che ferisce gravemente uno dei due presso l'imboccatura della porta. Vodan si lancia contro quello rimasto indietro, che fa appena in tempo a suonare il corno.
Sven ferisce alla gamba quello rimasto sano, che prova a fuggire ma poi, vistosi alle strette, si arrende.
Alla fine dello scontro i nostri hanno un prigioniero mentre due sono fuggiti: uno quasi sano e l'altro gravemente ferito.
Il prigioniero viene interrogato molto velocemente.
“Quanti siete?”
“A parte noi, vi potete aspettare almeno altrettanti, più un altro gruppetto di combattenti meno addestrati”
“Quanto sei imporante per i tuoi compagni rispetto al fatto che ci ammazzino a noi’” chiede Kailah.
“Io sono un soldato… sono un povero stronzo” dice lui.
“Siamo sulla stessa barca… quanto sono distanti i tuoi compari?” chiede Sven.
“Saranno a un’ora da qui, forse meno”
Si discute velocemente sul dafarsi e si decide di allontanarsi più in fretta possibile.
“Ci potriamo il nosto amico che ci farà da guida. Come ti chiami?”
“Ron”
“Io sono Kailah. Aiutaci, così tutelerai la nostra e la tua stessa vita”
“Sono vostro prigioniero, quindi vi aiuterò. Qualunque sia il motivo per cui siete qui, dovete sbrigarvi ad alzare le tende. Stanno anche chiamando rinforzi da Feidelm”
Si raccatta tutto, ci si carica Engelhaft e si parte, con appresso il prigioniero Ron.
Si parte verso Nord.
“Se posso darvi un suggerimento, chi verrà a cercarvi avrà gioco facile se lasciamo tutte queste impronte…” dice Ron. “Vi suggerirei di dividervi…”
“Non se ne parla, ma ci pensiamo noi a occultarle”.
Kailah nasconde magicamente le tracce.
Si parte.
“Ah, sei una maga” dice Ron.
“Eh già”
“Ma quindi sei tu quella che…”
“No, credimi, sono quella a cui frega di meno di vedere quel mago”
“Capisco”
“Beato te…” commenta Kailah con un sospiro.
Il grupppo sale verso nord attraverso gli acquitrini, ritrovando un torrentello che guida verso la strada.
Si marcia per molte ore senza sentire nulla. Cala la luminosità. Nel corso della giornata si sono sentiti corni in lontananza.
A sera tocca accendere delle torce per avanzare e fa anche freddo.
La foresta si sta diradando, manca poco alla strada… si prova a tirare il più possibile. Ed ecco finalmente la strada che va in direzione est ovest.
Teoricamente i nostri dovrebbero andare verso Ovest, in direzione di Milz, ma c'è il rischio che sia proprio lì che i nemici stanno pattugliando.
"Andiamo nella direzione opposta per un'oretta e cerchiamo un riparo, domattina ci si pensa" suggerisce Kailah.

L'incontro con l'esercito

I nostri sono fortunati: avanzando nella direzione prescelta, ben presto trovano una torre di avvistamento con fuochi e lo stemma del Margravio. Subito rasserenati, vanno a presentarsi alla guardia di guardia.
Naturalmente la guardia ha un approccio prudente e sospettoso, vuol vedere la malleveria, chiama i superiori e, ad ogni buon conto, quando finalmente ammette il gruppo al riparo chiede che le armi siano consegnate.
Il Caporale Marv Faid si fa spiegare tutto ma capisce ben poco dello strano racconto che gli viene fatto. Solo il nome di Montarozzo sembra tranquillizzarlo.
Alla fine sospira: “senza volermi far venire il mal di testa a cercare di capire, direi facciamola sbrogliare all’esercito di Feidelm, questa storia… facciamola sbrogliare alla compagnia di stanza a Feidelm questa rogna”
Si rivolge a Ron, che dichiara di essere al servizio di sua eccellenza Haiger Von Osfold e serve presso un contingende di presidio nella cooncessione che il suo signore ha nell’area di Wirdorf.
“Mi fa piacere e perché ti hanno preseo prigioniero?”
“Ho ricevuto l’incarico di impedire a dei non meglio precisati intrusi di aggirarsi nel territorio in concessione al mio signore”
"Bene, ora si dorme, domani andiamo tutti a Feidelm e ci si pensa", conclude il Caporale.
La notte passa tranquilla.
L’indomani mattina, 29 gennaio, si parte per Feidelm con la scorta del caporale e 2 uomini. Il prigioniero Ron viene lasciato andare per la sua strada senza tante cerimonie.
Il gruppo avanza verso Milz, ma nei pressi del ponte vicino a Milz, c’è un bel gruppetto di persone assembrate. Alcuni hanno gli scudi con lo stesso simbolo dello scudo che aveva Ron.
A capeggiare il gruppo ci sta un tizio corpulento e ben vestito. l tizio si rivolge al caporale:
“Gli uomini che state portando hanno violato l’integrità della concessione che è riconosciuta del margravio alla famiglia del mio signore”
Il caporale non sembra turbato: “e anche se fosse?”
“Noi vogliamo verificare che non abbiano sottratto nulla di valore e interrogarli sui motivi della loro intrusione”
“Non se ne parla proprio, questi uomini attualmente godono della scorta dell’esercito di Feidelm e non verrà consentito nessun interrogatorio e nessuna intromissione nel loro viaggio verso la città”
“Posso avere il vostro nome, messer Caporale?”
“Puoi accompagnarci a Feidelm e chiederlo al Capitano Maggiore Brenner, se lui riterrà di volertelo dare. Io non devo qualificarmi con te ne con alcuno edi tuoi uomini. State intralciando il passo a dei soldati nell’esercizio nelle loro funzioni”
Il tizio accigliato si fa da parte.
I nostri arrivano a Milz, dove riposano e si rifocillano. La sera in locanda fanno chiacchiere col caporale Marv Faid, che è un tipo cordiale, viene dal Corno del Tramonto. Gli si racconta dei Risvegliati e dei traffici di queste immonde creature. Lui è molto indispettito per l'atteggiamento delle armate private al soldo dei Seebanns nella zona.
Il giorno successivo si arriva a Feidelm

Finalmente a Feidelm


Il 30 gennaio i nostri arrivano a Feidelm dove subito il Caporale chiede udienza agli ufficiali e riferisce. Dopodichè i nostri sono convocati in quello che era l'ufficio di Page, ora occupato da un nuovo ufficiale, sui 50 anni, mai visto: si presenta come il Sergente Maggiore Norton Man.
"Mi dicono che il mio predecessore vi conosceva bene", esordisce dopo breve presentazione.
“Per capirci dalla partenza, lei crede nelle evocazioni demoniache o no?” chiede Colin.
“Sicuramente nonè il mio campo” dice.
Colin racconta tutto dettagliatamente.
“Non ci ho capito molto. Mi state dicendo che il sergente Page approfittando di un periodo di licenza si è allontanato senza informare i suoi superiori e non ha più fatto ritorno. Quindi di fatto ha disertato o si è trovato nelle condizioni di non poter più riprendere servizio. E voi dite che era sotto l’influsso di questa entità”
Dice che farà rapporto al capitano Brenner e che semmai dovessero ascoltarci ci chiameranno. Dice di restare reperibili.
“Voi che intenzioni avete?” chiede poi.
Engelhaft vuole smuovere l’esercito contro la maledetta torre del mago. Kailah vuole fare la guardia civica fino a quando si tornerà a Uryen. Sven vorrebbe fare cose concrete e in posti in cui siamo apprezzati, vorrebbe tornare a Uryen appena possibile.
Colin segue volentieri il gruppo dovunque vada, è curioso e se si può vorrebbe andare a capire alla torre cosa succede.
“Se l’esercito decide di sturare la torre del mago sarebbe giusto andare pure noi” dice Kailah.
Il gruppo torna dall'affittacamere e si riposa del viaggio estenuante.

Incontro con Messer Hogg

E' il mattino del primo di febbraio e l'affittacamere chiede notizie di suo nipote, il Sergente Page. "Purtroppo con ogni probabilità è caduto" dichiara Engelhaft, grave. "Noi comunque non l'abbiamo visto, nè vivo nè morto, ma supponiamo che gli sia capitato qualcosa di brutto"
"Magari c'è margine di errore..." dice l'affittacamere intristito".
A un certo punto bussa alla porta il soldato Egon.
“Siete convocati al Palazzetto di Messer Hogg perché intende sentirvi sui fatti di cui siete informati”.
Il gruppo viene scortato al palazzetto, negli appartamenti di Messer Hogg, che si trova alla scrivania, ben vestito, con vicino un segretario che redige il verbale.
“Sono felice di rivedervi”
Kailah, l'unica che non l'ha mai visto, si presenta.
“Ho saputo che avete affrontato diverse peripezie negli ultimi tempi, mi è arrivata voce del fatto che siete rimasti implicati in una storia complessa, pericolosa, dai contorni sinistri”
“Ogni tanto ci capita” dice Colin.
“Mi sembra un po’ la vostra specialità. Molto bene. Ho bisogno di avere un resoconto per capire esattamente che cosa sta succedendo, di quali informazioni siete a parte. A quel punto valuterò il dafarsi. In ogni caso voglio cogliere l’occasione per esprimervi l’apprezzamento del Margravio circa il vostro operato”
Viene ripetuto con precisione il rapporto di quel che è successo. Parla Engelhaft dettagliatamente, per fare un quadro serio e preoccupante che riguarda la torre del mago.
Hogg ascolta tutto, fa molte domande, cerca di entrare nel dettaglio soprattutto degli aspetti pratici, ma non si sofferma troppo sugli aspetti mistico religiosi.
“Beh vi siete fatti sicuramente dei nemici abbastanza rognosi” dice Hogg, “la presenza dei Seebanns, degli uomini al seguito di Aivan Von Osfod a Dracjanwood e i loro traffici illeciti è una notizia molto grave, ma non immediatamente esigibile dalla giustizia del margravio. Voi potreste essere testimoni di queste accuse e quanto redatto dal mio segretario potrà essere utilizzato come testimonianza resa in giudizio, ma c’è poca sostanza, qualcuno vi ha detto che qualcosa accadeva e avete trovato elementi che non smentivano e in parte corroboravano questo sospetto.”
“Be, c’era anche questo uomo contraffatto nelle sue umane fattezze…” dice Engelhaft.
“Voi avete visto coi vostri occhi questa mostruosità, e ne recate a me testimonianza. Ma che quella mostruosità sia imputabile a Haigan Von Osbruk non è scontato provarlo”
“Bisognava arrivare lì ma non ce l’abbiamo fatta…” sospira Engelhaft.
“La domanda è se sia sicuro per voi rimanere in città adesso? Io non ho fatto mistero dela vostra convocazione qui nel mio palazzo, perché è un segnale utile che abbiate parlato con me. Il vostro silenzio non val più niente, per chi voleva chiudervi la bocca. Non so che aspettative abbiate voi circa la mia linea di azione adesso. Sicuramente quello che è emerso merita un approfondimento e anche un confronto vigoroso con le parti coinvolte, quale che sia la malefatta che si sta consumando a un tiro di balestra da Feildem… bisogna che chi la sta occultando maturi una posizione più prudente e meno spregiudicata e questo sicuramente sono nella posizione di poterlo fare.”
Parla dell’ipotesi di rinegoziare la concessione territoriale sulla foresta di Drachnvowd o di aizzare altre fazioni dei seebanns le une contro le altre.
“Quello che non ha senso fare è impugnare le armi, far sventolare gli stendardi e caricare a testa bassa, non sapendo esattamente cosa andremmo a trovare, ammesso che stiano ancora lì”
“So che il caporal maggiore Jurgen aveva chiesto di poter beneficiare di una licenza o di organizzare un’azione di supporto a vostro sostegno, ma questa sua iniziativa non è stata autorizzata. Non è con i colpi di testa che possiamo riportare l’ordine in questa terra, ci vuole un po’ di approccio strategico”.
“Secondo voi qual è la probabilità che lasciando le cose come stanno si creino ulteriori grattacapi grossi in città?”
“C’è probabilmente un demone in azione, un portale aperto… la probabilità la reputerei molto alta a meno che non siano in grado di controllare, come i più grandi evocatori della storia, quello che sta succedendo a loro vantaggio… il che sarebbe comunque a danno dei loro nemici politici. Invece se dovessero perdere il controllo delle forze che stanno cercando di domniare, ne trarrebbe danno tutta la città. Si stanno dotando di armi fuori dal comune, proiebite, che probabilmente vorranno utilizzare” dice Engelhaft.
Hogg ci pensa. Non sembra contento.
“Mi avete dato di che riflettere, ci penserò su” dice Hogg.
“Per quanto riguarda il vostro ritorno a casa, siamo a metà inverno e un viaggio adesso, al di là delle considerazioni di carattere politico, il viaggio potrebbe essere un rischio per voi. Potrebbe essere un rischio anche rimanere in città, anche se ho cercato di rendervi meno golosi possibile, però c’è una componente di rischio. Io ho l’autorità per fare in modo che il vostro congedo arrivi quando lo riterrete più conveniente, quindi vi do la possibilità di eventualmente farmi conscere la vostra preferenza. So che uno di voi è implicato in fatti di sangue sulla pubblica piazza e sta prudentemente a Klarheit. Tenete conto di questa possibilità, poi diventerà eventualmente un problema tra voi e i vostri ufficiali a casa vostra. Per il resto nei prossimi giorni restate a disposizione per eventuali ulteriori comunicazioni”

Il timore di essere spiati o attaccati a tradimento

Kailah, tornando verso l’affittacamere, commenta, ancora turbata, della particolare animosità dei nemici nel bosco, e Engelhaft ha un flash e si ricorda la notte in cui venne intercettata Muireal al capanno degli approvvigionamenti. E si ricorda che uno dei cani che si erano portati appresso a un certo punto, come animato da uno strano proposito, lo aveva preso di punta con una persistenza diabolica. E associa a questa impressione anche quella che poi con lo scontro col guercio pelato e sfregiato, anche in quella occasione ci fosse stata animosità verso di lui, che era il primo bersaglio di un influsso maligno.
Kailah ha paura per l’affittacamere.
Engelhaft non vuole mettere a rischio i preti, quindi non sembra opportuno nemmeno chiedere ospitalità alla Chiesa del Radioso e forse toccherà chiedere di rientrare in caserma.
Intanto si torna alla pensione e tutti passano la giornata tranquillamente, ma tengono un po’ comunque gli occhi aperti per sicurezza. Notano che girano un po’ più di guardie intorno alla pensione, forse un cordone di sorveglianza discreto organizzato proprio da Messer Hogg.
Vodan si rende conto però a un certo punto che c’è uno straccione, un mendicante che si attarda un po’ nel vicolo vicino alla locanda, e si incrociano i loro sguardi per un attimo. Mentre cammina via, Vodan nota che si muove in modo innaturale, chiaramente sembrava un tipo acciaccato e infreddolito, mentre invece si muove in modo repentino e molto agile.
Vodan scende velocemente. Chiedendo a Kailah e Sven di seguirlo fuori.
“C’è un mendicante, che secondo me non è un mendicante manco per niente, dovremmo cercare di prenderlo” dice Vodan.
Kailah e Sven vanno per due strade per accerchiare il tizio, Vodan lo raggiunge con uno scatto fulmineo. Il mendicante non scappa.
Vodan gli mette una mano sulla spalla. “Amico, come ti chiami, posso esserti utile?”
Il tizio ha il viso pustoloso e martoriato, sorride. “sei gentile a preoccuparti per me, ragazzo”
“Adesso ti offro un bel panino e ci facciamo una bella chiacchierata io e te”
Il mendicante è molto contento. Vodan lo porta alla locanda dove stanno anche gli altri.
Gli prepara un pannino e poi dice !questo simpatico buon uomo bazzicava sotto la nostra finestra, quando a un tratto si è mosso in modo sorpredentemente agile per la sua condizione e questa cosa mi ha un po’ incuriosito e fatto venire voglia di fargli qualche domanda”.
Vodan: “C’è qualcosa che ci vuoi dire o che qualcuno ti ha mandato a comunicarci?”
“Io passavo di qua, cercavo di sbarcare i lunario come posso, con la carità”
Vodan gli chede ragione del movimento di scattoo che ha fatto prima.
Lui risponde che quando stava bene era un piede lesto.
“Se ti venisse offerta una grande somma di denaro, tu faresti di tutto per ottenerla? Che ci faresti, come la spenderesti?”
“Beh, prenderei un bel quarto di manzo e me lo dividerei coi miei amici” risponde. “Chi mangia da solo assapora di meno”
“Se uno ti avesse offerta una somma per fare una cosa e io ti offrissi il doppio per dirmela, tu l’accetteresti?” chiede Vodan.
“Non lo so, dipende da cosa vorrebbe chi mi ha offferto la somma all’inizio”
“Facciamo così, se tu mi dici di che cifra stiamo parlando, magari questo discorso può diventare meno ipotetico, ma poi io vorrò conoscere questa informazione” dice Vodan.
“Beh, se proprio devo essere sincero con voi, c’+è chi mi offrirebbe un pasto caldo, un paio di boccal di vino, per assicurarmi che voi stiate al calduccio e al sicuro qui”
“Pensa che noi ti offriremmo almeno 3 pasti caldi e 8 boccali di vino se ci dici chi è “
“però se io ve lo dico ppoi si guastano i rapporti…”
“No perché lui non lo saprebbe mai e tu ti prenderesti anche sil suo pasto caldo”
“Quindi che mi proponi”
“Ti posso dire una cosa in confidenza? Tu non hai scelta, comunque adesso ce lo dirai. Ma io ti sto offrendo la possibilità incredibile di dircelo con le buone e con una ricompensa” dice Vodan.
“Ci sta un posto, non molto lontano da qui, dove si mangia bene. Volevano assicurarsi che il gruppo non si allontani”
Gli vengono dati 3 bronzi e lui promette di tenere la bocca chiusa.
“Se ti va di condividere qualche altra informazione, ricorda che noi siamo sempre disponibili a raddoppiare”
“Qualche volta mandano qualche monello, qualche ragazzino”
Se ne va
Il resto della giornata passa tranquillo. Notte tranquilla, a parte per Engelhaft, che sogna di nuovo quel cagnaccio terribile che gli monta sopra, animato da un’intelligenza inquietante.

Festa di Illmatar

E' il 3 febbraio, festa di illmatar.
Il gruppo si recalla Chiesa del Radioso, dove ci sono molte facce note, da Sorella Nadine al salsicciaro, Kit e Mikkel ed altri.
Engelhaft va a aggiornare sorella Nadine sugli ultimi fatti.
“Stiamo continuando a trorvae abomini…”
Poi va a salutare Padre Gert, che continua a fare discorsi sempre più strani: “Hai mai pensato cosa rimane di te quando tocchi qualcuno, in quel che hai toccato, o quel che rimane di lui su di te” gli chiede il prete allucinato. “è un pensiero che mi è veuto adesso mentre mi stringevi”
Padre Gert sembra più lucido, ma allo stesso tempo stralunato: “è come se fossii tornato con un braccio in più, Engelhfaft”
Fanno tutto un discorso filosofico e poi pregano.

La proposta di Messer Sonneman

Il pomeriggio si presenta alla locanda un tale ben vestito, che si presenta come Messer Sonneman. Con lui un paio di sgherri da locanda con cui i nostri avevano già avuto a che ridire qualche giorno prima, a causa di alcune cameriere infastidite.
Messer Sonneman si rivolge a Kailah chiamandola Madamigella Morstan, e sembra sapere molte cose sulla sua famiglia: . “Appartenete a una famiglia associata alla Lega dei Seebans. Sfortuna vuole che l’affiliazione della vostra famiglia sia associata proprio al gruppo di interessi che si sta rendendo protagonista delle malefatte che avete avuto modo di verificare con i vostri occhi. Tuttavia messer Hogg mi rassicura sul fatto che voi siate persona, per quanto di recente acquisto, di dimostrata reputazione e di impeccabile condotta, e che quindi insomma non credo che siate qui per fare gli interessi di vostro padre”
“No davvero, non lo vedo da anni. Il motivo per cui sono nell’esercito è perché i miei rapporti con la famiglia non sono esattamente idilliaci”
“Bene signori, siete stati testimoni di un sodalizio scandaloso che getta fango sul nome non solo della famiglia che con tanta disinvoltura intrattiene certe imperdonabili relazioni, ma dell’intera nostra Lega. Per questo, a nome del mio Signore, mi preme scusarmi. Vogliate credere che questo genere di mestamenti nel torbido sono solo il marchio d’infamia di pochi e non una colpa condivisa da tutti noi, e sono qui a provare a immaginare una soluzione a questo problema. Messer Hogg ha interessato il mio signore che mi ha mandato qui per vedere se esistono le condizioni per ragionare insieme, tenuto conto dei vostri interessi e dei motivi che vi hanno portato a perseguire un obiettivo nelle terre del Drachenwood il cui possesso è attualmente presidiato dagli sgherri di Von Rammesluburg.”
E così fa la sua proposta.
“Se posso proseguire vi dico questo: c’è lo zampino di un faccendiere, qui in città, un parvenu che di recente ha acquisito potere nella lega e fa carte false per ingraziarsi i suoi danti causa. Questo Seeban, come aimè si può proclamare, si chiama Luther Haigan Von Ostbruck, associato alla Lega nell’orbita del casato degli Alaistar von Rammelsburg.
Kailah conosce bene questi nomi perché la sua famiglia è nella sfera dei Von Rammelsburg.
“Questi Haigan Von Ostbruck e in particolare il loro capofila Luther sono responsabili di varie condotte irrispettose della salute pubblica della città di Feildelm, prima tra tutte una parte attiva nell’ostacolare qualunque tentativo di sanare la situazione indecorosa dell’Ongelkamp, nonché l’aver brigato con rivoltosi e sediziosi tra i profughi di Nuova Lagos per impedire che ci fossero le condizioni perché le terre venissero bonificate. L’occupazione senza titolo legale dei territori che comprendono le rovine di Virdorf oltre il corso Flussmol e in ultimo un sodalizio criminoso con ricercatori che si sono macchiati di ogni sorta di crimine contro la fede e la morale e il fatto che voi abbiate contribuito a portare un po’ di luce su queste malefatte vi vale la mia personale riconoscenza.
Il motivo per cui sono qui è proporvi una linea comune di azione per riparare questi torti.
“Beh si, questi trafficano con il demonio, praticano culti oscuri, e di questo abbiamo prove abbastanza nette, e mi stavo chiedendo. Abbiamo anche sospetti di traffico di Risvegliati, la Peste che sta flagellando i territori del Nord, il che acuirebbe ancora la pericolosità di questi personaggi. Quindi si, se possiamo dare un contributo volentieri.” Engelhaft.
“Io pure sono motivata, anche perché se davvero i miei familiari son coinvolti con questa gente, mi interessa fermare queste nefandezze prima che i miei finiscano per trovarsi, magari inconsapevolmente, in situazioni imperdonabili.” Dice Kailah.
“Il problema è la spregiudicatezza degli Haigan Von Ostbruck, non direttamente la vostra famiglia” dice lui.
“Attualmente noi abbiamo riconosciuta potestà su una porzione di territorio in cui ancora si erige ciò che rimane dell’Ongelkamp. Loro, approfittando della nostra impossibilità di mettere a frutto la concessione territoriale, hanno preso possesso di terre con le quali vogliono batterci sul tempo nel dare forma a un progetto analogo al nostro, tagliandoci fuori da un’iniziativa commerciale. Loro stanno anche utilizzando il territorio che hanno usucapito in maniera illegittima per favorire una rete di contrabbando che appunto avete potuto apprezzare. Vogliamo fermarli, risolvere il problema di questa usurpazione in maniera rapida, prima che giunga un legato della Lega dei Seebanns a determinare esattamente la titolarità dei territori in essere e avviare i finanziamenti dell’iniziativa commerciale che contendiamo. Quindi bisogna farli sloggiare da Wirdorf e a quel punto, essendo incerto il titolo di diritto, essere noi a tenere la testa di ponte di Wirdord, con la conseguenza positiva per voi di tranciare questo cordone malsano che lega Feidelm a non meglio precisati laboratori che si trovano in prossimità del Faro di Chigliamarcia. Io vi offro mezzi e qualche uomo per intervenire in maniera ufficiosa e fare piazza pulita a Wirdorf. Requisiremo ciò che troviamo, in termini di documenti e di interesse per la Lega dei Seebanns e voi sareste liberi di proseguire e finire l’opera al faro stesso, con l’aiuto di qualcuno dei nostri come rinforzo. Non sarebbe un’operazione dell’esercito di Feidelm, il Magistrato Hogg è stato perentorio, è una cucina interna della Lega e posso essere io il vostro riferimento. “
Giro di sguardi tra i compagni, lui si allontana un momento per permettere al gruppo di parlarne privatamente.

I nostri discutono la proposta ricevuta

Sven: “quello che penso io è che ci andiamo a ficcare in un bel ginepraio. Per quale motivo? E’ una disputa che per quel che ne so io neanche sappiamo chi ha ragione…”
Vodan: “oddio è facile capire chi ha torto”
Sven: “Non lo so, magari ci stanno manipolando… e non so bene neanche che ci offre in cambio. A me interessa zero… non capisco perché mi dovrebbe interessare”
Vodan: “hai lo stesso mio punto di vista”
Engelhaft: “a me interessa tanto, però… per quanto mi riguarda è chiaro il motivo, ci stanno delle porcate… questi stanno portando anche il morbo dei risvegliati a sud… “
Vodan: “però il morbo dei risvegliati ha un collegamento non diretto con questi della torre”
Engelhaft: “noi sappiamo che questi avevano traffici con casse semoventi… e poi è la stessa risma degli spostati dell’Ongelkamp”
Kailah: “questo mago era l’amico di Muireal, che aveva liberato i risvegliati nell’Ongelkamp”
Engelhaft è interventista. Kailah dice che andrebbe pure, ma se non si va lei avvertirà i fratelli di spingere la famiglia a tenersi fuori da certi traffici.
Colin: “con tutti i nomi che ha fatto questo non ho capito nulla. Lui ci accompagna e combatte con noi o no?”
“Questo doveva aspettare 5 minuti in piedi e s’è preso una stanza, direi che s’è classificato! Combatte ogni sera coi cuscini del letto”, ride Vodan.
Sven: “il problema è di fondo. Io ho paura di essere manipolato da questo, che arriva, datemi retta, ho ragione io… e magari è peggio di loro, e facciamo i tirapiedi del primo che entra in taverna… chi lo conosce questo?”
Vodan: “lo sappiamo solo per differenza, siccome da una parte ci stanno quelli che si imputridiscono gli occhi per mena’ di più, forse questo non è a quel livello”
Engelhaft: “questo è referenziato da Hogg… che pure lui aveva le sue pecche… però… che ti devo dire, sicuramente gli altri sono così assurdamente negativi che è difficile…. Venerano Morgoblath e hanno il demone in casa… non è facile trovare qualcosa di comparabile”
Kailah ha l’impressione che tendenzialmente nella Lega dei Seebanns ci siano sempre molte rivalità e colpi bassi e il desiderio di primeggiare è la leva che spinge tutti.
Kailah: “a questi non importa nulla della torre, dei demoni e degli stregoni, gli interessa solo di chi deve costruire il Kavenhoss. Mi piacerebbe capire un po’ capire meglio la situazione, capire se questi ci aiutano pure a sturare la torre o no…”
Colin: “a me interessa la torre, se ci si deve andare ci si va, ma non voglio giocare con le vite degli altri… se bisogna andarci nello stesso numero insieme a due scappati di casa mi sembra poco ragionevole farlo”.
Vodan: “a me sembra alto il rischio che veniamo sfruttati, sono d’accordo con Sven… mi sembra tutta una scusa la cosa religiosa… e in generale non lo so perché dovremmo farlo”
Dopo un po’ di incertezza si prova a trattare per capire con che condizioni si potrebbe partecipare.

Trattative ed accordo

Viene chiamato Sonneman e ci si ritrova nella sala comune.
“Ci siamo confrontati e abbiamo deciso di ascoltare le condizioni che andrebbero definite per preparare questa spedizione. Noi abbiamo un’esperienza pregressa con questo gruppo di persone, e siccome si tratta di gente preparata che si aspetta di essere aggredita, non sarà per niente facile stanarli, vorremmo capire come ci si dovrebbe andare e che tipo di investimento sareste disposti a fare per garantire il successo della spedizione”
“Mi sono fatto l’idea che a occupare le rovine del villaggio di Wirdorf ci sia una dozzina di uomini in grado di combattere. Poi c’è anche del personale non combattente che non costituirebbe una minaccia. L’idea è di intervenire in modo da poter vincere un eventuale scontro, con forze sicuramente superiori. Io metterei a disposizione una decina dei miei uomini. Voi dareste manforte, perché conoscete la zona, Messer Hogg mi dice che siete combattenti notevoli. “
“E cosa succede dopo aver preso il villaggio?” chiede Vodan.
“Dopodichè a noi servirà mantenere lì un presidio di una mezza dozzina di persone a Wirdorf ed evitare che qualcuno dei Von Hostbruck se ne accorga e tenti di ribaltare con rinforzi la situazione. Detto questo, dalle 3 alle 4 persone potrebbero poi accompagnarvi anche col ruolo di osservatori, per verificare cosa succedeva in quella torre, raccogliere prove incriminanti e a quel punto avremmo risolto”
“Ma i difensori della torre non stanno al villaggio” dice Vodan. “A noi servono più dei picchiatori che degli osservatori… con due in più ce la potremmo fare, ma poi ci sta la torre che è tutto un mistero, ci sta il mago… il demone…”
“Alla luce di questa prospettiva, parliamo di ricompensa”
“Bene, sì immaginavo che si sarebbe arrivati anche a toccare questo argomento. Dal nostro punto di vista siamo ben felici di ricompensare un lavoro ben fatto, al di là di eventuali collaborazioni successive. Per quanto primariamente ci interessi occupare Wirdorf, ci interessa anche poter verificare coi nostri occhi che succede in quella torre. Vi garantiamo pieno supporto logistico, quindi vettovaglie, cavalli se vi servono, e per quanto riguarda un compenso, assolutamente doveroso, voi che prezzo avete?”
Vodan e Sven si guardano.
“Eh, dunque…” Sven ci pensa su, esita.
Vodan prova a chiedere una corona d’oro a testa per il servizio tutto compreso: 5 corone d’oro.
Alla fine anche Sven acconsente.
Vodan: “io ho a cuore i principi morali molto più di quanto tu creda, Engelhaft. Avrei un’altra richiesta da fare, parlando solo con voi, a quattr’occhi, con Sonneman.”
Lui allontana i suoi due scherani.
“Noi abbiamo conosciuto quelle due persone in una circostanza un po’ spiacevole, che mi è rimasta qui. Io ho dei miei principi e ho notato che soprattutto uno di loro due ha dimostrato un atteggiamento irrispettoso verso alcune cameriere. Visto e considerato che dovrò condividere la cavalcata, la tenda e il campo di battaglia con quella persona, vorrei comunque che questa persona, dopo questa missione, intreprendesse un percorso di purificazione della propria anima dissoluta, mi farebbe paicere metterlo per iscritto nel nostro accordo. Non sarò io a controllare la sua presenza ai sermoni e alle funzioni religiose… ma per nostra fortuna disponiamo una serie di amici che potranno tenere un registro di presenza che potremo controllare”
“Giusto per mia comprensione, per quanto tempo?”
“Diciamo una quindicina di giorni di messe”
“Non sarà contento ma… perché no?”
Vodan racconta le circostanze nelle quali quello scherano si è comportato male.
“Mi sembra tutto sommato ragionevole la vostra richiesta e ci penserò io a fare in modo che venga rispettata”.
Vodan coinvolge Tranione come notaio che prenderà nota delle presenze.
L’accordo è fatto. Si decide che il pagamento sarà diviso, metà prima e metà dopo. Lui pone mano al borsello e paga 3 corone d’oro. Poi prende un libricino rilegato in pelle dove scrive rapidamente tutto, registrando il pagamento.
Libro delle Doglianze tiene traccia di crediti, il che dimostra che ci sta iscrivendo come debitori della Lega.
“Benissimo, possiamo cominciare a definire i dettagli operativi. So che alcuni di voi sono ancora in convalescenza, quindi non sarebbe prudente partire immediatamente. Al tempo stesso i nostri avversari non hanno ragione di temere visite da parte nostra… almeno, questo spero, quindi abbiamo la possibilità di decidere noi quando partire. Io vi darei altri 3-4 giorni di recupero prima di muoverci. Ci incontreremo a Milz, subito prima del fiume, qui poi determineremo in che modo approcciare Wirdorf. Il villaggio è collegato all’altra sponda da un ponte mezzo scassato, probabilmente non è una via di approccio sicura, a meno di non voler tentare un approccio a tenaglia… con un gruppo che passa da Nord e un altro dal ponte”
Kailah solleva il dubbio che possa esserci qualcuno a Milz che sia al soldo dei nostri avversari e che possa andarli ad avvisare.
“Il rischio c’è”, conviene Sonneman. “Quindi possiamo anche partire insieme da qui… o incontrarci poco prima di Milz… quel che mi sembrerebbe più opportuno sarebbe di muoverci in piccoli gruppo per non dare nell’occhio e ricompattarci quando siamo pronti”
Saluti, e si va a riposare, con l’accordo di rivedersi nei giorni seguenti.
Kailah pone anche il dubbio che in città ci siano uomini dei Von Ostvold che spiino gli eventuali preparativi, e chiede a Sonneman se ci sia questo rischio.
Intanto Vodan va con l’arco a sbirciare fuori dalla locanda per vedere se c’è qualche ficcanaso. Si fa il giro dell’edificio, velocemente. Non vede nessuno, e anzi nota che c’è una sorta di cordone di guardie. Alle spalle dell’edificio però ci sta il solito vecchio mendicante pustoloso. E quando Vodan si affaccia gli fa uno sguardo complice. Vodan ricambia lo sguardo e torna dentro.
Sonneman, per rassicurare Kailah, dice “per quanto riguarda questo luogo so che non c’è pericolo di interferenze esterne. Certo, potrebbero avermi visto, non posso escluderlo e che questo possa dar loro da pensare. Al tempo stesso che io, alla luce di quel che è accaduto, possa nutrire interesse nei vostri confronti non è così implausibile, e non è automaticamente segno di un intervento militare. Potrebbero mangiare la foglia ma cerchiamo di dissimulare questa eventualità”.
Lui raccomanda accortezza se i nostri dovranno consegnare un messaggio, in modo da non dare nell’occhio.
Di base uscirete tra 4 giorni di buon mattino dalla città, e a un paio di miglia prima di Milz faremo in modo di unirci e decidere di proseguire per Wildorf insieme.
Detto questo se ne va, rassicurando l’affittacamere che questo acocrdo significherà un alleggerimento del debito con il suo parente.
Tutti soddisfatti.

Preparativi

Il resto della giornata trascorre tranquillamente, i nostri si riequipaggiano al meglio, ragionando su cosa possa fare comodo nell’assalto alla torre.
Engelhaft e Colin convengono sul fatto che, ammesso che l’avversario sia un adepto di Morgoblath, tale Balor, noto anche come Matan Bud, era la figura di leadership che faceva da collante tra le due anime del gruppo di Muireal: un’anima legata a un clan di combattenti e mercanti, e un’anima più oltranzista, radicale, che faceva riferimento al Clan dei Lupi.
Matan Bud uscì di scena a un certo punto, lasciando gli attriti tra i due gruppi di Elsenoriti. Tutto questo però non corrisponderebbe al classico “adepto di Morgoblath”.
Colin ed Engelhaft convengono sul fatto che la deformità di questo Balor sia anche l’origine degli attacchi malevoli ai danni del gruppo. D’altronde uno dei capisaldi del culto perverso di Morgoblath è che il sacrificio della propria fisicità è la chiave per dischiudere poteri spaventevoli come un sacrificio rituale al dio. Non torna bene però che l’individuo fosse un guerriero, tradizionale elsenorita.
Oltretutto la religione elsenorita non ha una divinità che corrisponda a Morgoblath. Engelhaft chiede un po’ a Vodan quel che sappia sulla mitologia legata alla Morrigan e ai suoi aspetti più sovrapponibili a Morgoblath.
“Di Morgoblath su Elsenor non si parla mai, ma semmai c’è più collegamento con Shubniggurath” dice Vodan, e racconta un po’ di leggende isolane.
“Ci sono due Sabbath importanti dove il sacrificio ha un luogo importante, Samail e Lughnasad. Vengono fatti sacrifici di animali e a volte anche umani, sia pure raramente ormai”.
Engelhaft suppone che il guerrierone elsenorita possa essere stato sedotto da un sekmet di Morgoblath molto più ortodosso, che lo abbia convinto a seguire delle pratiche che gli abbiano dato del potere. “Questo significherebbe ben due adepti delle tenebre forti nella torre…” sospira il prete.
Colin, che pure si ricorda di aver interagito anche oniricamente con una presenza che gli faceva gli indovinelli, associata al culto di Morgoblath, per lui sarebbe la terza volta che incrocia questo culto. Ricorda che i sekmet possono anche perseguitare le vittime a distanza, oniricamente. Gli pare possibile che si possa dotare qualcuno, che non sia il sekhmet, della grazia del dio attraverso la mutilazione rituale: è possibile ed è uno degli strumenti di proselitismo del culto.
Kailah aggiunge il fatto che simili entità sono ghiotte di potere magico, e nella torre doveva starci appunto un mago.
Il che ricorda i carteggi del Doktor Viala, che citava altri accoliti che svolgevano questi studi. Oltretutto c’è un collegamento anche riguardo la sostanza alchemica dal grande potere curativo, che sia aveva il doktor Viala, sia viene citato dai banditi del bosco vicino al faro.
Ci si interroga sull’abitante della torre: mago o sekmet di Morgoblath? O mago tramite Miele Nero? Pare ci fosse un traffico anche di questa sostanza, insieme al Risvegliato nella scatola.
Se così fosse, secondo Colin e Engelhaft concordano nel fatto che il potere possa risiedere nella parte del corpo che collega l’adepto e il suo sekhmet.
“Per esempio bisognerebbe colpire l’occhio, per bloccare questo contatto”, dice Engelhaft.
“Ancora peggio dovremmo curargli l’occhio” suggerisce Colin.
“Beccare l’occhio non è facile”, dice Kailah. “Magari potrei fargli arrivare in faccia una cosa diversa, tipo polvere urticante, una roba del genere glie la potrei far arrivare sull’occhio… ed è più facile rispetto a tirargli una freccia dentro l’occhio”.
Kailah chiede aiuto a Colin per procurarsi nei giorni successivi una sostanza molto infiammabile e Colin si adopera per crearla. Vengono recuperate anche frecce, elmetti e un pieno di sostanze medicinali, per la spedizione.

Partenza per il vecchio faro

Il 7 febbraio il gruppo si mette in movimento verso Milz per raggiungere il resto della spedizione.
Uscendo dall'Ongelkamp, Vodan si accorge che qualcuno li sta seguendo: si tratta del solito finto mendicante, con aria furbetta.
"Vi sto coprendo le spalle, vi sto assicurando che nessuno vi venga appresso, mi hanno detto di fare così”
“Ma non ho capito, ti pagano delle persone che si vogliono assicurare che nessuno ci segua?”
“Ti dico la verità, non me lo spiego neanche io” dice il mendicante.
Vodan lo saluta e torna dai compagni.
“Sven, questa tattica che quando ci pedinano io mi fermo e resto indietro non funziona proprio, la dobbiamo rivedere completamente” commenta Vodan.
Il resto del viaggio procede tranquillamente, salutato anche il gruppo di Chini Testa Rotta che come sempre chiede qualche spiccio.
Sven gli dà un paio di bronzi, e Chini è tutto felice e ringrazia.
Il tempo è freddo e sereno.
Dopo qualche ora si raggiunge un capannello nutrito di persone in armi, 12-15 persone:Tra lor t ci stanno varie facce note, Manny (il bravaccio che molestava le cameriere), il suo capo Gerard, poi c’è Messer Sonneman impellicciato e altri uomini in armi.
Tra questi ce ne stanno alcuni con equipaggiamento più rustico e minaccioso. C’è un tizio gigantesco, Horgrim dell’Ongelkamp, che si era fatto notare per aver trascinato una signora per i capelli fino a casa dal marito.
Messer Sonneman viene a salutare, tutti pronti. “Siamo un gruppo più nutrito del previsto. Alcuni amici di Feidelm hanno ritenuto di darci un supporto fattivo”
“Il piano è che aggireremo Milz e cercheremo di arrivare al guado che intendiamo superare prima che faccia buio, sarà inevitabile accamparsi la notte oltre il fiume, ma l’idea è che in questo modo alle primissime luci dell’alba piomberemo su Mildorf. In questo modo avremo gioco facile”.
La marcia prosegue piuttosto intensa e faticosa fino a sera, quando tutti si accampano presso la piccola grotta che i nostri già conoscono bene.
La notte trascorre tranquilla.
Sta per sorgere il sole dell’8 febbraio. Tutti si preparano per la partenza.
Il gruppo di Horgrim parlotta con Gerard e messer Sonneman vanno in direzione Est e non a sud con gli altri. A Est ci sta l’accampamento di disertori e profughi.
Noi si resta in 15, di cui 3 che non combattono (Sonneman + 2 attendenti). Si marcia verso Sud.
A un certo punto il terreno si fa paludoso. L’avanzata è complicata. Bisogna tornare un po’ indietro e aggirare l’acquitrino. Tutto ciò ci farà arrivare in ritardo. Tra la boscaglia si inizia a intravedere i caseggiati derelitti di Wirdorf.
La truppa si ferma e ci si prepara per l’attacco.

L'attacco al villaggio di Wirdorf

Gerard manda un paio dei suoi in avanscoperta. A un certo punto le due vedette si fermano, si nascondono e fanno cenno di rallentare. Una delle vedette torna indietro e dice che immerso nella boscaglia ci sono dei ruderi con almeno una decina di persone. Ci sono un paio di fuochi, cavalli.
Il piano è che nessuno scappi a chiedere rinforzi. Quindi bisogna tagliare anche la via dal lato del ponticello sfondato.
Gerard suggerisce di circondare il villaggio e attaccarli contemporaneamente.
Il nostro gruppo si occupa del fianco. Ci si dà un segnale per coordinare l’attacco: il suono di corno dal gruppo sud.
Colin riesce a riconoscere, tra le varie figure che stanno nel villaggio, il temuto Balor.
Al suono del corno tutti avanzano dalle varie direzioni, ma Balor evidentemente capisce tutto e ordina ai suoi uomini di fare quadrato al centro del villaggio in rovina.
Tra i nostri c'è un po' di incertezza su chi debba affrontare in combattimento Balor. Vodan si offre, Engelhaft gli suggerisce che vadano in due, e lo segue.
Al momento dello scontro si avverte un'emmissione di PotM provenire da un edificio al centro del villaggio, e pochi attimi dopo una ragnatela imprigiona tre degli alleati che vengono da Nord. Immediatamente dopo la ragnatela prende fuoco e i poveracci iniziano a gridare.
Vodan saluta Balor nella lingua elsenorita: "ci rivediamo"
"Hai avuto la tua opportunità per uscirne vivo, ma sei troppo stupido, evidentemente" risponde Balor.
Intanto Engelhaft combatte con un avversario estremamente abile a difendersi, al punto da far temere al sacerdote che ci sia sotto qualcosa di demoniaco.
Sven affronta un altro avversario sul fianco, mentre Kailah si concentra per contrastare magicamente le fiamme che stanno dando fuoco ai poveracci prigionieri nella ragnatela.
Improvvisamente l'occhio marcio di Balor assume un colorito nerissimo e Vodan, Engelhaft e Kailah si sentono malissimo, accasciati, quasi incapacitati. Kailah riesce a trascinare via Engelhaft dietro l'angolo dell'edificio, mentre Vodan resta a combattere, nonostante si senta male. Viene colpito dallo spadone di Balor, fortunatamente non troppo forte. Anche Sven converge su Balor per aiutare il compagno.
Nel mentre Colin aiuta gli altri alleati sul fronte meridionale del villaggio, ma appena si avvede che Engelhaft sta male accorre per prendersene cura. Engelhaft a sua volta invoca gli dei per liberarsi della maledizione che lo annichilisce, e riesce a tornare padrone di sè, ma gli si riapre la ferita che gli era stata inferta alle spalle a tradimento.
Sven a sua volta viene ferito al torace, Vodan alla gamba.
Ciò nonostante il combattimento sembra volgere lentamente a favore degli assalitori: gli altri nemici sono abbattuti e gli alleati convergono verso il centro del villaggio.

Engelhaft prova a trattare

Engelhaft, vedendo che Balor continua ad avanzare, prova a invocare la Parola degli Dei su di lui "Arrenditi e consegna le armi, schiavo dell'abisso, di fronte al potere della luce"
Ma intorno a Balor si sparge una nube bruna mefitica. Questi avanza, Sven e Vodan sono costretti ad arretrare per non respirarla.
Balor inizia a ridacchiare. "eheheheheh eheheheh prete!" e lo guarda con aria malevola.
"Dai, hai visto come sta andando, hai l'occasione per andartene onorevolmente" dice Engelhaft.
Mentre Engelhaft prova a trattare, Kailah si prepara con l'arco per sparare in testa a Balor.
"Che cosa mi devi dire prete, c'è la tua amica pronta a farci la festa, siete venuti per ucciderci"
"Vi siete guadagnati la ritirata"
"Sul tuo onore?"
"Purtroppo tu non potrai basarti sul tuo. Fra me e te non ci sono patti d'onore"
Kailah sta per sparare, quando di nuovo l'occiho marcio di Balor diventa nero come la notte e il nero assorbe Kailah, che non riesce a sparare, mentre tutto diventa nero.
Ma accorrono Vodan e Sven, e anche un paio di uomini di Sonneman.
Balor è infine accerchiato. Prima abbatte uno degli uonini di Sonneman, poi l'altro, il maleducatissimo Manny, riesce a tirargli un gran colpo di spada a terra e lo manda al tappeto.
"Guarda Morgoblath chi ti ha battuto, sei caduto in osteria" commenta Engelhaft, ancora inquieto.
Kailah invece si complimenta tantissimo con Mandy, che si vanta allegramente.
"Tagliategli la testa e spaccategli l'occhio" dice Engelhaft.
"Che schifo, fallo te" dice Kailah.
E Engelhaft si avvicina col suo bastone.
Gli altri nemici superstiti si arrendono e vengono fatti prigionieri.
Engelhaft pianta il puntello del bastone nell'occhio marcio di Balor morto. Ed ecco che orride forme risalgono dal pus verso il suo bastone, piccole ma veloci. Scaglia via il bastone ma altre sciamano dal cadavere, velocissime, si arrampicano addosso a Mandy che inizia a lamentarsi.
"Ah cazzo questo figlio di puttana mi sta mordendo" dice Mandy. "Levatemeli di dosso!!"
Anche Engelhaft ne ha addosso uno, che Vodan gli toglie. Mandy è stato ferito più volte e viene chiamato Colin, che stava frugando nell'edificio centrale del villaggio, per medicarlo.
Il morto viene bruciato.

La perquisizione degli edifici

A scontro ultimato, il villaggio viene perquisito da cima a fondo. Ci sono documenti contabili sul transito merci, libri di alchimia, un erbario e altri testi scritti. Tuttavia del mago che avrebbe lanciato la ragnatela e gli altri incantesimi non c'è traccia.
Kailah allora esplora l'edificio centrale e lancia l'incantesimo Individuazione della magia, e nota che ci sono stati vari turbamenti dello yoki in questa stanza, in particolare attorno ad uno specchio che, sottoposto ad un'analisi funzionale, sembra che sia collegato ad un effetto magico ancora in corso.

Lo specchio magico


Kailah ne parla con Colin. Entrambi si interrogano sull'uso degli specchi che sovrappone evocazione a sortilegio, rifrazione della luce, ampiamento dello spettro della luce etc.
"Ma se io lo spacco che succede, Colin?" chiede la ragazza.
"Non lo so, se uno rompe il reagente magari non è una cosa malvagia..." dice Colin.
"E se però invece la roba dallo specchio dovesse uscire invece di restare confinata lì? Possiamo chiedere a Engelhaft? Come sta?"
Vanno a chiedere a Engelhaft. Lui pure non ha le idee chiare.
Kailah si interroga sul fatto di dove possa essere il mago che ha lanciato Ragnatela e se in qualche modo lo specchio lo abbia aiutato a sfuggire (o a compiere incantesimi a distanza).
Colin e Engelhaft vogliono spaccare lo specchio, Kailah ha un po' paura. Sven pure dice di spaccarlo e anche Vodan.
"Secondo me spaccarlo è un po' pericoloso, e se lo spacchiamo va fatto con tutti i guerrieroni intorno perchè potrebbe uscire qualcosa" dice Kailah. Così ci si organizza: il gruppo si allontana un pochino dal villaggio e Engelhaft tira una mazzata dopo l'altra allo specchio fino a quando si spacca.
Si avverte un fluire imperioso di potere magico e compare nell'aria, dal nulla, una sagoma che cade a terra: è un individuo con una cappa e un vestito da lavoro, sui 50 anni, barbuto.
Engelhaft gli tira una bastonata al braccio, il malcapitato chiede pietà.
"Sei uno stregone?" chiede Engelhaft l'Inquisitore.
Kailah sente che è uno stregone. "Engelhaft, sì che è uno stregone"
Engelhaft gli tira un'altra mazzata, frantumandogli la rotula.
Il poveraccio perde i sensi e stramazza a terra esamine. Engelhaft lo esamina e a quanto pare è morto.
"Dobbiamo chiedere ai prigionieri per capire se questo è il mago che stava nella torre" dice Kailah.
Sven "L'hai riconosciuto? Chi era?" a Engelhaft.
"Era certamente il mago che ci ha scagliato gli incantesimi" risponde Engelhaft.
Kailah difende Engelhaft e osserva il cadavere del mago. Ha un borsello con dei reagenti (prisma, funghi dente di morto, sacchetto con cose brulicanti - ragni, zolfo, fialette con cenere, e sangue fluido, e altre con composto semitrasparente che andrebbe analizzato con calma: colin pensa siano 2 liquidi con peso specifico diverso, le dovrà analizzare).
Oltre ai reagenti ci sono 2 fiale più grandi in un astuccio con una sostanza trasparente omogenea con riflessi paglierini.
Poi ci sono 2 oggetti, il pugnale che ha alla cintura, veramente di ottima fattura con bellissima elsa col pomello che sembra un viso pallido con occhi prominenti, che Engelhaft pensa si tratti di una lama sacrificale di un culto di Shubniggurath o di Morgoblath. E l'altro oggetto interessante è una maschera bianca che copre solo metà del viso. C'è anche una saccoccetta con 9 corone d'argento.

Si torna da Messer Sonneman trascinando il cadavere dello stregone. Engelhaft racconta che si era nascosto in uno specchio.
"Questo è una faccia nota" dice Messer Sonneman. "Questo si chiama Michail Brotte, ed è il sovrintendente di questo campo, stando alle informazioni in nostro possesso. E' uno studioso, che io sappia".
"Abbiamo trovato prove tra il suo equipaggiamento, sia che lo riconducono agli incantesimi orribili che ha lanciato durante lo scontro, che hanno bruciato vivi i vostri uomini, sia della sua appartenenza ai culti della tenebra" spiega Engelhaft.
"Benissimo, sareste disposti a sottoscrivere una dichiarazione in cui confermate tutto questo per i futuri usi di legge?" chiede Sonneman.
"Certo"
"E avremo anche bisogno delle prove materiali"
Gli facciamo la dichiarazione con le cose trovate etc.
"Ottimo, siete stati preziosissimi" dice Sonneman. "A questo punto vale quello che ci siamo detti, il debito con la Lega dei Seebans è estinto" e fornisce il resto della paga. Sven prende il denaro e lo mette nella cassa comune.
"Quindi il Mago della Torre è un altro, Erold Sannaiser, non Michail Brotte" commenta Kailah inamarita.
"Purtroppo abbiamo riportato diversi feriti gravi e anche un paio di morti tra i nostri e non abbiamo una disponibilità enorme di uomini da mettervi a disposizione per il proseguimento della spedizione, ma... quello che posso raccomandarvi è di ricongiungervi con Orgrim e i suoi, che sono andati a fare da avanguardia e interdizione ai pantani di Acquaruga dove stanno i disertori. Eventualmente fatevi dare supporto da loro, vi vergo rapidamente una malleva..."

Missione al faro


Si va, orientandoci abbastanza bene.
Arrivati alle baracche di Acquaruga si sta a distanza prudente, si sente vociare dal villaggio, fuochi accesi e del fumo.
Kailah si avvicina furtiva. Vodan la copre con l'arco. Si vede che nel villaggio c'è stato un combattimento, ci sono alcune persone a terra. Tra quelli in piedi ci sta Orgrim detto il Sanguinario o il Varangio. Ci sta anche Dilbrand e quelli del gruppo di Ogrim e vari superstiti di Acquaruga, tutto pacificato.Usciamo e ci facciamo riconoscere.
Diamo la malleveria a Orgrim per organizzare l'attacco al faro. "Vi accompagniamo e poi ce ne torniamo per i fatti nostri" dichiara.Forse conviene dormire qui per arrivare al faro a metà giornata successiva.Vodan si organizza per evitare che qualcuno vada ad avvisare al faro.
"L'impressione che ho avuto io" dice Violbrand, "è che il presidio al faro di chigliamarcia fosse più o meno in smantellamento, in particolare Balor, Kain e un altro paio di uomini armati si fossero stanziati a Wirdorf e non facessero più la spola come prima, quindi non mi aspetto che ci sia gente del nucleo armato di difesa del faro"
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8 febbraioSi va al faro, arrivando a metà giornata. Il faro è diroccato, boscaglia tutto intorno."Come ci vogliamo approcciare?" chiede Sven.
"Uccidere tutti, se possiamo" risponde Engelhaft.Guardiamo se ci sono tracce intorno visibili, e ce ne sono molte, passaggio di ruote di carro.
Noi abbiamo ascia da legna e piede di porco per sfondare la porta.Ci si avvicina alla torre e tutti sentono - a parte il rumoreggiare del mare - un silenzio terribile, sinistro. Si arriva circospetti ai piedi della torre. A pochi metri di distanza dalla porta si vede che è una porta rinforzata molto robusta. C'è qualcosa appeso alla porta, inchiodato, sembra una sacca di cuoio. Non c'è nulla di significativo a livello magico, a quanto percepisce Kailah.
C'è una fibbia che consente di aprire la sacchetta, Vodan va ad aprirla, e dentro c'è un foglio di carta. "Cari (per quanto scostanti) amici,
purtroppo non ho potuto attendere il vostro arrivo per ringraziarvi come meritate per l'assistenza che mi avete prestato, malgrado le incomprensioni iniziali e i successivi ripetuti tentennamenti. Senza di voi non sarei mai potuto venir fuori dal frangente complicato in cui (per colpa largamente vostra, ad onor del vero) mi sono ritrovato a Klarheit...ed è principalmente grazie a voi che ho potuto trovare un ricetaccolo adeguato per proseguire la mia esplorazione. Credo che dopotutto rimarrò tra di voi (figurativamente parlando, confido nel fatto che non avremo modo di incontrarci nuovamente) ancora per un po'. Presumo che siate venuti a trovarmi animati delle peggiori intenzioni, e spero che la sorpresa che ho confezionato per voi possa in qualche modo compensare la delusione per non avermi trovato. Vostro affezionatissimo.""Abbiamo fatto scopa. Il mago era uno stronzo, il topolino era uno stronzo... ora invece di due stronzi ce ne sta uno: abbiamo semplificato" commenta Vodan.
Ka
Si spacca la porta (con due ore di lavoro faticoso). La torre è stretta, un cilindro alto e stretto. Puzza terribile di cadavere e marciume. Vodan percepisce da sotto si sentono rumori irregolari, tipo tonfi. Il piano terra è sgombro, senza particolari detriti. Scala a chiocciola che sale e che scende. I rumori da sotto si fermano, attimi di silenzio, e poi riprendono più intensamente da sotto.
Si aspetta qualche momento per capire che succede. A un certo punto emerge una sagoma dal basso dalle scale, difficile da distinguere chiaramente: sembra un groviglio di arti che sta risalendo strisciando sgomitando con sè stesso. Ci sono almeno 3 teste nell'ammasso, è una composizione di membra umanoidi, combinate maschili e femminili insieme. Vodan riconosce che una delle 3 teste fu del Tenente Page.Sembra intenzionato a combattere in corpo a corpo, a giudicare da come avanza. Non si capisce se sia vivo o risvegliato, questo agglomerato. E' veloce, pur nella sua forma assurda, sembra una specie di Runner.Bisogna attirarlo fuori, arretrando fuori dalla torre.Vodan prova a menare e poi arretrare fuori. Vodan gli tira una spadata a uno dei bracci, ferendolo leggermente. Vodan para a sua volta l'attacco della creatura ed arretra fuori dalla torre. La creatura gli va dietro.Si uniscono Sven e Engelhaft al combattimento tra Vodan e il mostro.
Engelhaft 1-1-1 in attacco.Vodan trancia una gamba alla creatura.
Sven colpisce e gli rompe un altro arto.Kailah lancia Potere Igneo.Engelhaft si confonde, non riesce a indirizzare bene il colpo, e la creatura afferra il bastone e se lo tira verso di sè. Engelhaft lascia andare il bastone e poi cerca di allontanarsi.Colin osserva attentamente questa creatura ed ha l'impressione che, in piccolo, ricorda a Trost le "mandrie" di Risvegliati. Orgrim è pronto a sostituirsi a Engelhaft. Sven e Vodan colpiscono. Orgrim pure. Kailah lancia telecinesi, recapitandogli boccia sopra, poi scintilla. Prova a dar fuoco alla creatura, che inizia a bruciare.Viene ripetutamente colpito da Vodan, Sven e Orgrim, mentre inizia a bruciare.L'ascia di Orgrim finisce incastrata nella massa schifosa, lui è costretto a mollarla. 2-2-2L'incendio prende molto bene e Vodan continua a menare.
Dopo pochi round di incendo la cosa cade a terra e resta in fiamme sul bastone di Engelhaft e sull'ascia.Il bastone è un po' sbruciacchiato ma non distrutto.
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Viene esplorato il faro, piano terra e scantinato (in alto è franato).
Puzza terribile nello scantinato, con qualche gabbia di varie dimensioni. La puzza è tale che viene da vomitare. Kailah e Engelhaft non ce la fanno a scendere e devono subito scappare via a vomitare. Vodan riesce a vedere che la conformazione delle macchie sulla parete è strana, che ricorda la conformazione di un viso. C'è pure una struttura murata simile a un vascone al centro della stanza, dove si concentrano i liquami. Vodan propone a Colin di cercare un modo per arieggiare l'ambiente, e trovano delle feritoie che sono state murate successivamente. Si mettono a spaccare la muratura.Dopo un bel po' che si arieggia, Colin e Vodan scendono di nuovo, con una corda legata in vita. Si avvicinano per guardare. La struttura che sembrava una vasca, è una specie di banco di lavoro in muratura, sporchissimo di melma nerastra e orrido materiale organico in decomposizione.Osservando lo strano volto sul muro, Colin ha l'idea che somigli ad un "acherotipo" di Klarheit. Colin serba un campione di quella melma e se le matte in una fialetta."Non si può risolvere adesso ragazzi, c'è sopra un potere oscuro che non si può eradicare con mezzi fisici" dice Engelhaft.
Si decide di barricare tutto il meglio possibile e mettere cartello di pericolo.Notte trascorre tranquilla ma con sonno agitato e poco riposato.Il giorno successivo, 9 febbraio, si torna a Wirdorf,,+dove stanno i nostri alleati Manny, Gerard e Messer Sonneman.Giorno dopo, 10 febbraio, si torna a Feidelm, tutto tranquillo, ma resta la sensazione di oppressione e malessere.Engelhaft informa i preti alla Chiesa del Radioso.
Bisogna avvertire anche lo zio di Page, affittacamere, che è incredulo nell'apprendere la notizia. Ci resta molto male.Rapporto da Hogg.
Gli si dice tutto e Engelhaft spiega che la zona è contaminata e potrebbe essere pericoloso in prospettiva. Colin analizza la sostanza schifosa e vede che sembra liquame di risvegliato.Giorni successiviMesser Hogg stabilisce che la città paga per il nostro sostentamento, giorni tranquilli. Resta un po' la spiacevolezza della permanenza nella stanza fetente, soprattutto per Kailah e Engelhaft.I giorni passano e l'inverno avanza.Circa metà febbraio.
Creata il 19/03/2020 da Annika (2242 voci inserite). Ultima modifica il 13/01/2021.
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