La lettera di Lady Beart giunge a trenta giorni di distanza dalla mia risposta, ricordandomi la lunga strada che ci separa da Greyhaven. L'inchiostro che la descrive disegna sulla pergamena il volto dell'assassino di Ludmilla: Lady Carmen Navon, la sorella del suo promesso sposo, infettata nel cuore e nell'animo dal veleno che scorre nelle vene di Imielle l'ancella... Imielle Klein.
La luce della verità emanata dagli atroci resoconti di Emanuelle Beart splende, pallida e fredda, pagina dopo pagina. Oh Dei, quanto avrei voluto che vi fossero altre spiegazioni! Non c'è frase che non confermi le paure peggiori, non c'è parola che non faccia scorrere un brivido lungo la schiena. Imielle Klein... nata dal più atroce e sacrilego degli atti, vissuta nel peccato, cresciuta come una serpe velenosa in seno alla famiglia che ha avuto la sventura di prenderla con se: questo è dunque il volto che ha oggi la Dama Azzurra, questo è il tumore che da anni affligge Laon e che ora minaccia Luceen. Ora abbiamo l'occasione di fermarla, se Lady Beart è disposta ad aiutarci: mi chiedo se davvero avrà il coraggio di ripetere tutto quanto al cospetto dell'austero tribunale dell'inquisizione: ''Amica, maestra, amante e corruttrice''. Prima sua, poi di Lady Carmen Navon... tradendo la sua fiducia.
Ma c'è un'altra cosa che non posso fare a meno di chiedermi, alla quale non riesco a non pensare: è davvero il pentimento che la spinge a parlare contro Imielle? E se fosse invece il rancore, la rabbia... la gelosia?
Sto facendo la cosa giusta a fidarmi di te, Emanuelle? Posso davvero sperare di poterti recuperare, o confermerai ancora una volta le mie peggiori paure?
