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« Abbiate pietà di me, sono stata circuita! »
- Larissa Weiser -
 
Solice Kenson
Cronache della Campagna di Caen
Solice Kenson
"Voi avete coraggio e siete molto convincente: ma non appena sarete chiamata a combattere, al primo combattimento che possa realmente definirsi tale, voi morirete. E non parlo di scontri confusi o ingarbugliati, dove nessuno capisce fino in fondo quello che sta facendo o magari ha meno voglia di uccidervi che di portare la pelle a casa. Parlo di uno scontro vero, in cui affronterete una persona con le vostre sole forze. Beh, è giunto il momento che qualcuno che vi vuole bene vi dica che queste forze non basteranno proprio contro nessuno".
creato il: 20/05/2005   messaggi totali: 91   commenti totali: 32
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14 febbraio 518
Venerdì 27 Febbraio 2009

A Guelfo

Caro Guelfo,

Sono passati più di tre mesi dalla nostra ultima conversazione: ricordo ancora molto bene quel giorno in cui tu, vedendomi triste e preoccupata, cercasti di farmi coraggio dicendomi che se c'era una persona che poteva prendere il posto di Abel quella ero io: e che la consapevolezza di questo bastava a renderti tranquillo.

Ogni giorno queste tue parole mi danno la speranza di poterci riuscire: più volte, di fronte ai dubbi e alle difficoltà in cui ci siamo imbattuti, ho smesso di interrogarmi su cosa avrebbe fatto Abel, cercando quella forza in me stessa, nel mio carattere e nelle mie convinzioni... e credo di averla trovata, Guelfo: grazie a lei sono riuscita a rialzarmi, con il suo aiuto ho vinto il mio primo vero scontro. E' lei che mi spinge a rivolgermi in modo diverso ai nostri compagni, nella speranza che le mie parole possano risultare più utili ed efficaci della spada che porto al fianco. So che c'è ancora molto lavoro da fare e sono consapevole di essere soltanto all'inizio di un viaggio lungo e difficile. Eppure, nonostante le ardue scelte che siamo tutti chiamati a fare, le parole che mi dicesti quel giorno riescono ancora a infondermi sicurezza e coraggio: per questo ti ringrazio.

In queste settimane abbiamo combattuto duramente, scontrandoci con nemici crudeli e agguerriti: Eric e Loic sono sopravvissuti a gravi ferite che devono aver reso ancora più dure per loro le mie scelte di coscienza e di fede. Vorrei tanto che fosse possibile fare la cosa giusta senza che questa debba privare un soldato dei suoi valori, un perseguitato della sua giustizia, un combattente della sua missione: prego affinché gli Dei possano indicarmi la via per raggiungere questo invisibile sentiero.

Julie e Desiree stanno bene: gli ultimi avvenimenti hanno costituito una dura prova anche per loro, ma non si sono mai date per vinte. Se siamo vivi è anche grazie al loro instancabile coraggio.

Spero che tu stia bene: vorrei poterti rivedere presto, così da raccontarti tutto quello che non è entrato in questo foglio.

Manchi molto a ciascuno di noi.
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14 febbraio 518
Mercoledì 18 Febbraio 2009

A Marielle

Cara Marielle, carissimi amici e fratelli di Luceen,

perdonatemi se trovo soltanto adesso il momento per scrivervi. Nè i giorni passati nè la lontananza hanno spento in me il ricordo di Luceen, del calore del vostro affetto e dei momenti passati insieme a voi. Momenti di paura, quando non eravamo che foglie leggere spinte dalla volontà degli Dei; momenti di preghiera, quando sentivamo che quel forte vento ci spingeva verso la medesima direzione, mantenendoci uniti e stretti gli uni agli altri come la comunità che siamo e siete diventati; momenti di gioia, quando abbiamo potuto fermarci a contemplare quello che avevamo costruito, trovando la forza di ricominciare a vivere.

Affido a queste parole il compito di comunicarvi quanto mi mancate. Se chiudo gli occhi posso scorgere ancora i vostri volti: il tuo, quello di Josuha e di Yesso, di Franz, Paul, Tobias, Boris e Vladimir, e ancora quello di Martha, Alain, Tony e tutti gli altri: sopra di voi riesco a scorgere il profilo delle case ormai ultimate, dipinto da un'orizzonte invaso dalla luce del sole. E' così che vi immagino ed è così che vi ricorderò sempre, fino a quando non riuscirò a tornare nuovamente da voi.

Il luogo in cui mi trovo è freddo e a tratti ostile: molte cose funzionano in modo diverso, spingendo la mia mente e la mia spada a operare scelte in grado di gettarmi a lungo nel dubbio e nell'incertezza. Spesso, in preda alla paura e al disagio, mi trovo a sperare che questa mia esperienza possa terminare presto, lasciandomi libera di poter volgere nuovamente i passi verso il luogo che vorrei tanto poter chiamare casa. Ma poi, quando le mie mani si incontrano nella preghiera, capisco che il nostro compito è quello di seguire il volere degli Dei senza affrettarsi a cercare le loro ricompense; ed è proprio la vostra presenza, la vostra esistenza, il più grande dei regali. Non importa quanto saremo lontani fino a quando verremo illuminati dal medesimo sole, spinti dallo stesso vento.

Ti prego di porgere i miei saluti a Padre Erwin: sono certa che la sua presenza è di grande aiuto per tutti voi: e ti imploro inoltre, quando e se ne avrai la possibilità, di portare i miei ringraziamenti a sir André Navon e a sua sorella Carmen per l'accoglienza e gli aiuti ricevuti. Se vorrai scrivermi, loro sanno come contattarmi.

Siete tutti nelle mie preghiere, ogni giorno.
scritto da Solice , 11:00 | permalink | markup wiki | commenti (0)