Cerca nel Sito

NomeKeywordsDescrizioneSezioniVoci correlate

Forum di Myst

 
« Ci vedo un po' di licenziosità in questi comportamenti »
- Engelhaft Todenehmer -
 
Solice Kenson
Cronache della Campagna di Caen
Solice Kenson
"Voi avete coraggio e siete molto convincente: ma non appena sarete chiamata a combattere, al primo combattimento che possa realmente definirsi tale, voi morirete. E non parlo di scontri confusi o ingarbugliati, dove nessuno capisce fino in fondo quello che sta facendo o magari ha meno voglia di uccidervi che di portare la pelle a casa. Parlo di uno scontro vero, in cui affronterete una persona con le vostre sole forze. Beh, è giunto il momento che qualcuno che vi vuole bene vi dica che queste forze non basteranno proprio contro nessuno".
creato il: 20/05/2005   messaggi totali: 91   commenti totali: 32
352731 visite dal 31/07/2007 (ultima visita il 25/04/2024, 09:31)
Scritto il 19/06/2008 · 66 di 91 (mostra altri)
« Precedente · Successivo »
8 ottobre 517
Giovedì 19 Giugno 2008

Roccia vuota

Varcando i cancelli della città delle mille e una lama non posso fare a meno di pensare a quel giorno di dodici mesi fa: allora non feci quasi caso alle tinte con cui l'autunno e i suoi fiori decoravano le abitazioni, intenta com'ero a non perdere il passo di Abel e di Giovanni, che di lì a poco ci avrebbe introdotti a Padre Francesco. Ripenso a me stessa, goffa e inesperta, e all'imbarazzo provato di fronte all'impossibilità di rispondere in modo soddisfacente alle spietate domande che il mio padre spirituale era solito porre a se stesso. Abel non aveva paura di mettersi alla prova di fronte agli Dei, e non si è mai stancato di cercare ogni giorno la conferma terrena delle loro promesse: questo lo portò a non accontentarsi delle risposte fornite dall'anziano sacerdote e a spingere la sua ricerca verso direzioni difficili quanto il compito che sentiva gravare sulle sue spalle.

"Stacci attenta a quel ragazzo... è un bravo ragazzo!"

Ricordo come mi affrettai ad annuire, ignorando le difficoltà di un compito i cui termini avrei di lì a poco deluso. Presto confesserò il mio fallimento al cospetto di Padre Francesco e della Dea, nella speranza che mi sia data un'altra possibilità. Una speranza che non è mai realmente morta, e che l'arrivo di Nicolas contribuì a tenere in vita: così diverso da Abel eppure così simile, forte e fragile al tempo stesso. Grande fu la mia gioia quando mi illusi che avrebbe potuto prendere il posto di Abel, fino a quando non seppi che padre Lorenzo Quart aveva deciso di richiamarlo a Chalard per destinarlo a un altro incarico.

C'era una cosa in comune tra Abel e Nicolas, piccola e insignificante ma che resterà sempre impressa nella mia mente: ogni volta che ci fermavamo a riposare entrambi erano soliti cercare una roccia su cui sedersi, grande e spesso scomoda, almeno a giudicare dall'aspetto. Quando capitava io facevo il possibile per trovarmene un'altra, più piccola, che si trovava nei pressi; mi piaceva osservarli da lì, spesso da un lato o di spalle, mentre si interrogavano sul da farsi. In quei momenti, anche le volte in cui non avevo idea di cosa ci stesse succedendo, potevo "sentire" che ce l'avremmo fatta a portare a termine la nostra missione.

Chissà, forse non ero l'unica a guardare in direzione di quella roccia: e forse è proprio questo orizzonte che si nega alla vista a consumare lentamente la nostra lucidità, a farci cadere preda di errori e distrazioni. Sento il bisogno di parlare con Padre Francesco, ma più di ogni altra cosa sento il bisogno di tornare da Lorenzo Quart: per il mio bene, e per quello dei miei compagni, ho bisogno di sapere se e quando verrà qualcun altro a sedersi su quella roccia e se mai riusciremo a riempire quel vuoto.

Trono di Pietra
scritto da Solice , 02:07 | permalink | markup wiki | commenti (0)
Scritto il 19/06/2008 · 66 di 91 (mostra altri)
« Precedente · Successivo »