Ho forse frainteso le parole di Padre Francesco, prendendole in modo troppo letterale? Sento la necessità di parlargli nuovamente, di spiegargli che la scelta di indossare o meno questo abito coinvolge necessariamente le persone che viaggiano con me e quelle che ci hanno offerto il loro aiuto. Accettando di prendere parte a questa missione mi sono impegnata a rispettare le sue regole, sommandole a quelle previste dal mio giuramento da paladina: se davvero non esiste alcun modo per rispettarle entrambe, il rispetto verso i miei compagni mi impone di congedarmi da questo incarico senza che la mia presenza o le mie scelte possano in alcun modo comprometterne l'esito. Ma la conversazione con Padre Francesco dovrà attendere fino a domattina: altre e più urgenti confessioni mi attendono questa notte stessa.
La prima la devo a lady Lucille e alla generosità con cui ha deciso di accogliermi nella sua dimora fidandosi unicamente della parola di sir Karl: farò del mio meglio per ripagarla della sua fiducia, e per dimostrarle che non è stata malriposta.
La seconda è con Eileen Brent: è strano... non abbiamo scambiato che poche parole, eppure le sono bastati un istante e uno sguardo per assumere il ruolo più importante di tutti. I suoi occhi mi hanno vista per quello che sono, e la sua espressione di fronte al mio sconcerto tradiva la volontà di non restare a lungo l'unica testimone. Questa notte, dopo aver parlato con Lucille, mi recherò a parlare con lei nella speranza che vorrà ascoltarmi: poche ore fa le ho detto che la mia vita è nelle sue mani, ora devo fare del mio meglio per convincerla a farne buon uso.
