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Solice Kenson
Cronache della Campagna di Caen
Solice Kenson
"Voi avete coraggio e siete molto convincente: ma non appena sarete chiamata a combattere, al primo combattimento che possa realmente definirsi tale, voi morirete. E non parlo di scontri confusi o ingarbugliati, dove nessuno capisce fino in fondo quello che sta facendo o magari ha meno voglia di uccidervi che di portare la pelle a casa. Parlo di uno scontro vero, in cui affronterete una persona con le vostre sole forze. Beh, è giunto il momento che qualcuno che vi vuole bene vi dica che queste forze non basteranno proprio contro nessuno".
creato il: 20/05/2005   messaggi totali: 91   commenti totali: 32
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Scritto il 07/05/2008 · 64 di 91 (mostra altri)
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19 settembre 517
Mercoledì 7 Maggio 2008

Martha

si diffonde tra la gente
è crudele e convincente
i pensieri ti divora
e di dubbi li colora


ti scrivo questa lettera perché penso che tu abbia il diritto di sapere: tu che hai saputo vedere oltre le mie vesti, che ti sei resa conto della fragile e impaurita ragazzina che si nasconde dietro uno scudo più grande di lei che riesce a malapena a trasportare, hai il diritto di sapere che non sei la sola a pensarla così: un'altra persona, alcuni mesi prima di te, è riuscita a dirmi la stessa cosa.

Tu sei una menzogna vivente, bambina mia: porti una spada e non la sai usare, porti uno scudo e non sei in grado di combattere. Menti agli altri e menti a te stessa nel nome di Pyros, il Dio della Verità: ma non temere, non voglio convincerti io. Lo capirai tu stessa leggendolo nel tuo cuore, o magari lo leggerai negli occhi degli altri.

Sono le parole con cui mio padre mi ha salutato l'ultima volta che l'ho visto. Parole dure, simili alle tue: parole che mi hanno fatto piangere ma che, nondimeno, mi hanno ricordato la mia famiglia, la mia casa, la mia città. E' per questo Martha che ti ho voluta con me, non certo per convincerti ad essere mia amica ma per sentirmi meno sola, per chiudere gli occhi di fronte ai tuoi rimproveri e ad accettarli pensando alla voce di mio padre: al villaggio, al torrente, persino in taverna riuscivo quasi a sentire la sua presenza dietro alle tue parole, il suo occhio critico posato su di me dentro i tuoi.

"Sei solo una bambina".... Sei solo una bambina....

Quello che non capisco, è il perché tu non ti sia limitata a rimproverare me. Perché hai messo in dubbio l'obiettività di sir André Navon, nonostante tu sia a conoscenza di molti dei rischi e dei sacrifici da lui compiuti al momento di farsi carico degli aiuti che ci ha dato? Che l'ingiusta e orribile esperienza con i signori delle Parole d'Oro abbia lasciato dentro di te ferite più profonde di quelle che siamo riusciti a guarire, sorde persino alla realtà dei fatti? O forse, ed è la cosa che maggiormente mi spaventa, sei riuscita a vedere dove io non riesco a vedere, ad accorgerti di un qualcosa che non riesco a mettere a fuoco? In tal caso ti prego di dirmelo, e ti prometto che ascolterò le tue parole con tutto il rispetto e l'ubbidienza che una figlia deve al proprio padre.

A questo, e soltanto a questo, ti chiedo di rispondermi un'ultima volta, dopodiché ti assicuro che non ti disturberò più, e che sarai libera di ignorare me e la mia presenza fino a quando non sarò costretta a partire.

Ti leggerò io stessa questa mia lettera quanto prima, nella speranza di poter presto ascoltare una risposta nello stesso modo.

A presto.
scritto da Solice , 02:16 | permalink | markup wiki | commenti (2)
Scritto il 07/05/2008 · 64 di 91 (mostra altri)
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