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Per Aspera ad Inferos
Studi e Ricerche di Luger
Luger
L'Origine del Male: vi sono innumerevoli tomi che recano questo titolo... Nessuno di quelli che ho letto valeva più di una buona fumata di pipa.
creato il: 21/10/2013   messaggi totali: 5   commenti totali: 5
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Scritto il 24/10/2013 · 2 di 5 (mostra altri)
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14 agosto 516
Giovedì 24 Ottobre 2013

II. I Sette

Per comprendere chi siano i Sette è necessario muovere l'attenzione molto più a Sud, e tornare indietro di cento anni esatti: fino a quello che gli storici che mi furono maestri concordano nel definire come il momento più oscuro dell'Impero di Delos, quando il regno scellerato di Varg Vikerens, l'Imperatore Barbaro, volse al suo apice. In molti conoscono la storia della sua disfatta ad opera degli emissari di Pyros; in pochi sanno quanto poco è mancato affinché quel giorno, tra gli sterpi bruciati della piana di Làrissa, la tenebra prendesse il sopravvento sulla ragione.

La leggenda narra di come Vikerens il Barbaro sopravvisse alla sua morte, trovando rifugio oltre le Allston. E molti furono anche i semi velenosi che, nascosti tra la terra, sopravvissero alla sua disfatta. Alcuni vennero affrontati, alla luce del sole, nel corso del Sinodo del 419; molti altri fuggirono, con il favore delle ombre, verso Nord. Sciamani, Evocatori e Necromanti provenienti dal lontano Est che l'Imperatore Barbaro aveva chiamato a supportare la sua causa, e che trovarono facile asilo presso il sangue Nomade che si trovava al di là del Mustblach. Fu contro di loro, e contro i loro figli, che i Sinodi del 421 e del 423 pronunciarono i loro anatemi. E ai pubblici proclami fecero seguito lettere, ordini e istruzioni all'indirizzo del Sacro Collegio, che non tardò ad agire.

Soffocare il Male divenne rapidamente una priorità, al punto che vi furono Scuole di Magia costruite con il preciso scopo di perseguire questo intento. Cercare, sorvegliare, controllare, imbrigliare. Qualsivoglia pratica della Magia scevra di autorizzazione divenne oggetto di divieti e sanzioni. Gli editti fatti proclamare dal Granduca Bjorg Fedmann meno di cinquant'anni prima vennero applicati con rigore sempre maggiore, finendo col mutare il controllo in persecuzione, la cautela in prevenzione.

Che non si venga a pensare, giunti a questo punto, che io abbia intenzione di muovere alcuna critica nei confronti di un tale rigore. Soltanto un pazzo, immemore della follia di Vikerens il Barbaro, potrebbe arrivare a sostenerlo. Eppure non posso trascurare ciò che i miei occhi hanno veduto, o i momenti e le situazioni che mi hanno visto testimone di quando questa pur legittima ricerca non mancò di errori.

Il Rogo della Strega

Mia madre pagò sulla sua pelle uno di questi. Chiamata al cospetto della Torre del Silenzio con una futile ragione, fu resa sorda del suo Potere da un rituale presieduto dal Magister Arcani in persona. "E' per il vostro bene", le dissero poco prima di infliggerle l'Ablazione. Mio padre, in quel momento, era già lontano. Sarebbe morto qualche anno dopo, vanificando il senso di quel singolo atto di vigliaccheria. Poco male, mi viene da dire, stando al ritratto che emerge dalle storie di chi lo ha conosciuto. Mia madre, lei fu una vittima accertata di quest'opera di prevenzione. Il Potere usato per soffocare il Potere. Per un lungo periodo, a Benson e a Greyhaven soprattutto, questo divenne il modo di procedere, accordando all'unisono il destino di colpevoli e innocenti.

Col tempo le grandi guerre e le invasioni cessarono: lo scudo di Gulas tornò a reggere, infrangendo i reiterati assalti dei popoli dell'Est. La follia abbandonò, almeno all'apparenza, il sangue dei Duchi e degli Imperatori. E la Chiesa, con la sua Santa Inquisizione, potè tirare un respiro di sollievo. Le Scuole di Magia continuarono ad esercitare un'opera di controllo e vigilanza, ma limitarono i Rituali di Ablazione a pochi individui giudicati incurabili o altrimenti incontrollabili.

Ma non tutti i semi di Vikerens il Barbaro erano stati estirpati. Il sangue degli Stregoni dell'Est, disperso tra i quattro angoli del Granducato, era riuscito a fecondare e a riprodursi, mantenendosi vivo col passare delle generazioni. Non di rado, come temo avvenne nelle circostanze che portarono alla mia nascita, mescolandosi con quello di individui aventi medesima natura. Fu così, credo, che nacquero i Sette, o per lo meno alcuni di loro. Individui che il Sacro Collegio si affrettò a definire "incurabili o altrimenti incontrollabili", giungendo alfine a decretarne l'Ablazione.

Alcuni di loro, e posso testimoniarlo con i miei occhi, furono soggetti a quel rito. Claire, al momento di entrare in quella stanza, era soltanto una bambina. Ero stato proprio io, tra gli altri, a condurla lì. Mi trovai costretto a farlo poiché avevo accettato di prendere parte alla spedizione volta a trovare e a sconfiggere suo padre. Nessuno, tra noi, era a conoscenza del fatto che Gurgen Hymn avesse una figlia. "Dobbiamo portarla a Greyhaven", mi dissero. E così fu. Fui io a ricevere l'incarico di prepararla per l'Ablazione: a dirle che doveva farsi coraggio, che il dolore sarebbe passato presto. Sforzandomi di guardarla negli occhi, tentando di scacciare la consapevolezza di essere stato colui che aveva ucciso suo padre. Fu in quella circostanza che promisi a me stesso che, se gli Dei le avessero consentito di sopravvivere al Rituale, non le avrei mentito mai più.

Claire, come accadde ad altri, sopravvisse. E così il suo Yoki. Quel giorno ricorderemo tutti l'espressione di sgomento del Magister Arcani, nell'istante in cui si rese conto che nel corpo di quella bambina albergava un Potere che egli non poteva estinguere o soffocare in alcun modo. A seguito di quell'evento, al tempo stesso inquietante e prodigioso, la Scuola si divise in due fazioni: la prima, guidata dal Magister Arcani e sostenuta da sentimenti di prudenza e paura, decretò che Claire venisse consegnata al Sacro Collegio. La seconda, che annoverava anche me, si rifiutò di farlo. Alla vigilia dell'inevitabile scontro, coloro che avevano preso la decisione di proteggere la bambina abbandonarono Greyhaven insieme a lei.

La storia di Claire, come ho già avuto modo di dire, è simile a quella di altri. Vi fu poi chi, già sufficientemente esperto, riuscì a non farsi trovare, o persino ad avere la meglio sulla spedizione incaricata di metterlo agli arresti. Alla fine, nonostante tutto, i Sette sopravvissero. O forse sarebbe più corretto sostenere che, a fronte di tutti quelli che persero la vita o il senno in conseguenza della cattura o dell'Ablazione, furono soltanto in Sette a vedere nuove albe restando padroni del senno e dello Yoki di cui erano dotati.

Tale, in estrema sintesi, è il racconto delle origini di questi individui. Durante la mia non breve vita posso dire di aver incontrato quattro di loro: dei restanti, non conosco che le poche informazioni raggiunte dalle mie ricerche. Nel corso di queste pagine non verrà a mancarmi occasione di rivelare i nomi con cui mi sono noti.

Per quanto riguarda Claire posso dire, non senza rimpianti, di averla amata come una figlia e cresciuta meglio che ho potuto. In questi ultimi mesi, e ancor più dal giorno della morte del paziente di nome Cynthia, non faccio altro che chiedermi cosa sarebbe successo se quel giorno non fosse sopravvissuta all'Ablazione, se i miei occhi l'avessero vista spegnersi sulle pietre del pavimento di quella fredda stanza di Greyhaven.

Non posso fare a meno di credere, e di questo chiedo perdono agli Dei, che innumerevoli vite sarebbero state risparmiate.
scritto da Luger , 04:27 | permalink | markup wiki | commenti (0)
Scritto il 24/10/2013 · 2 di 5 (mostra altri)
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