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Per Aspera ad Inferos
Studi e Ricerche di Luger
Luger
L'Origine del Male: vi sono innumerevoli tomi che recano questo titolo... Nessuno di quelli che ho letto valeva più di una buona fumata di pipa.
creato il: 21/10/2013   messaggi totali: 5   commenti totali: 5
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15 agosto 516
Lunedì 28 Ottobre 2013

III. Aghvan l'Invitto

Non mi dilungherò ulteriormente su questi frammenti di Storia, preferendo tornare sui miei passi fino a parlare di ciò che avvenne tra le mura della Città Sacra nei mesi che preludettero allo scoppio della Guerra. Il Sullivan, persuaso di trovarsi ad essere un novello Lemnenkar, da anni e risaputamente soleva recarsi oltremare ad assaporare le piacevolezze di Ilsanora. Gli accordi scellerati stretti dalle grasse mani dei Glidewell altro non furono che le vestigia formali di un'intesa consolidata da oltre dieci anni di lusinghe, regali e tentazioni. La mia conoscenza dei Clan di quell'isola non è tale da consentirmi di indicare con certezza i volti e i natali di coloro che presero parte a questo raggiro, ma di una cosa posso essere certo e cioè che il prezzo di quei servigi, che il Sullivan ebbe a pagare con il sangue dei suoi sudditi, era indubitamente noto a uno dei suoi più fidati consiglieri.

A quel tempo io mi trovavo già a Feith da molti anni, e non ero certo il solo. Erano gli anni in cui i Ducati più prossimi all'Impero erano stretti nella morsa della Peste, che a lungo catturò l'interesse del Sacro Collegio: molti Ricercatori di Magia si risolsero a compiere la mia stessa scelta, trovando nel più giovane dei Ducati non soltanto una relativa libertà nella pratica della somma Arte, garantita dalla scarsità di presbiteri, ma anche numerose possibilità di far proprie alcune conoscenze legate al Primo Cataclisma e ai leggendari artefatti menzionati a più riprese nel Khal-Valàn.

Do Ut Des - Immagine

Questo esubero di Yoki, che talvolta si incarnava in attività lecite e virtuose, conduceva non di rado verso accordi segreti e contrattazioni proibite. La maggior parte dei traffici a cui ebbi modo di assistere nel corso del primo decennio del nostro secolo avveniva all'ombra di vicoli maleodoranti e taverne malfamate: erano sufficienti poche corone - o un paio di schiave piacenti - per garantire a un ignoto fattucchiere l'accesso a molta Ricerca magica, compresa quella che qualsiasi Mentor dotato di senno non avrebbe mancato d'interdire. Questa ingorda attività di mercimonio, che personalmente mi guardai bene dal rimpinzare ma che finì comunque per attirare la mia curiosità, era compiuta in massima parte nelle zone comprese tra la Marca di Rastan e le due grandi città portuali di Lagos e di Feith. E fu proprio alle porte della Città Sacra che mi capitò di imbattermi in uno Yoki che non stentai affatto a riconoscere, nè potei ignorare. Di lì a poco, circondato da uno sciame di soldati scelti e in compagnia del Primo Cavaliere del Duca, ebbi modo di vedere per la prima volta Aghvan l'Invitto.

Dei trascorsi di Aghvan, se avanzerà tempo, avrò modo di parlare in seguito. Mi limiterò a dire che egli nacque in terra di Feith, tra le mura di quella cittadella fortificata che porta un nome simile al suo e che oggi, per ironia del fato, combatte contro quelli che temo siano i suoi alleati. Ciò che è importante mettere a fuoco ora è che, sulla base dei racconti che avevo raccolto negli anni, ero a conoscenza che si trattasse di uno Stregone dotato di una lucidità pari soltanto alla sua indifferenza. Molte delle pur geniali ricerche di cui era stato artefice e pioniere erano volte a prediligere il fine sul mezzo, il successo sulle ripercussioni, il vantaggio sulle negatività. La presenza dell'Invitto alla corte del Duca non poteva significare null'altro che una cosa: era lui, per conto del Sullivan, a condurre le negoziazioni con l'Isola. E non poteva essere che lui, alla testa e col favore di coloro di cui era divenuto Mentore, ad orchestrare quella contorta e dissonante melodia di ricerche che da tempo risuonava tra gli Altipiani delle Tempeste.

L'Oro degli Stolti - Immagine

Certamente non fui nè il primo, nè l'ultimo a scoprire l'esistenza e il ruolo dell'Invitto nei palazzi della Città Sacra. E non stento a credere che tra i fautori della Guerra delle Lande, volta a punire l'apparente inettitudine dimostrata dal Sullivan e dal suo Conte e Ciambellano Elfo, vi fosse più di qualcuno votato a rendere Aghvan oggetto d'un'Ablazione ancor più forte ed assoluta di quella vanamente officiata presso l'arcano scranno di Greyhaven.

E' a questo punto, in conseguenza dell'inizio della Guerra, che iniziano le mie supposizioni su cosa sia accaduto in quei lunghi e dolorosi mesi.

La Guerra delle Lande - Immagine
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14 agosto 516
Giovedì 24 Ottobre 2013

II. I Sette

Per comprendere chi siano i Sette è necessario muovere l'attenzione molto più a Sud, e tornare indietro di cento anni esatti: fino a quello che gli storici che mi furono maestri concordano nel definire come il momento più oscuro dell'Impero di Delos, quando il regno scellerato di Varg Vikerens, l'Imperatore Barbaro, volse al suo apice. In molti conoscono la storia della sua disfatta ad opera degli emissari di Pyros; in pochi sanno quanto poco è mancato affinché quel giorno, tra gli sterpi bruciati della piana di Làrissa, la tenebra prendesse il sopravvento sulla ragione.

La leggenda narra di come Vikerens il Barbaro sopravvisse alla sua morte, trovando rifugio oltre le Allston. E molti furono anche i semi velenosi che, nascosti tra la terra, sopravvissero alla sua disfatta. Alcuni vennero affrontati, alla luce del sole, nel corso del Sinodo del 419; molti altri fuggirono, con il favore delle ombre, verso Nord. Sciamani, Evocatori e Necromanti provenienti dal lontano Est che l'Imperatore Barbaro aveva chiamato a supportare la sua causa, e che trovarono facile asilo presso il sangue Nomade che si trovava al di là del Mustblach. Fu contro di loro, e contro i loro figli, che i Sinodi del 421 e del 423 pronunciarono i loro anatemi. E ai pubblici proclami fecero seguito lettere, ordini e istruzioni all'indirizzo del Sacro Collegio, che non tardò ad agire.

Soffocare il Male divenne rapidamente una priorità, al punto che vi furono Scuole di Magia costruite con il preciso scopo di perseguire questo intento. Cercare, sorvegliare, controllare, imbrigliare. Qualsivoglia pratica della Magia scevra di autorizzazione divenne oggetto di divieti e sanzioni. Gli editti fatti proclamare dal Granduca Bjorg Fedmann meno di cinquant'anni prima vennero applicati con rigore sempre maggiore, finendo col mutare il controllo in persecuzione, la cautela in prevenzione.

Che non si venga a pensare, giunti a questo punto, che io abbia intenzione di muovere alcuna critica nei confronti di un tale rigore. Soltanto un pazzo, immemore della follia di Vikerens il Barbaro, potrebbe arrivare a sostenerlo. Eppure non posso trascurare ciò che i miei occhi hanno veduto, o i momenti e le situazioni che mi hanno visto testimone di quando questa pur legittima ricerca non mancò di errori.

Il Rogo della Strega

Mia madre pagò sulla sua pelle uno di questi. Chiamata al cospetto della Torre del Silenzio con una futile ragione, fu resa sorda del suo Potere da un rituale presieduto dal Magister Arcani in persona. "E' per il vostro bene", le dissero poco prima di infliggerle l'Ablazione. Mio padre, in quel momento, era già lontano. Sarebbe morto qualche anno dopo, vanificando il senso di quel singolo atto di vigliaccheria. Poco male, mi viene da dire, stando al ritratto che emerge dalle storie di chi lo ha conosciuto. Mia madre, lei fu una vittima accertata di quest'opera di prevenzione. Il Potere usato per soffocare il Potere. Per un lungo periodo, a Benson e a Greyhaven soprattutto, questo divenne il modo di procedere, accordando all'unisono il destino di colpevoli e innocenti.

Col tempo le grandi guerre e le invasioni cessarono: lo scudo di Gulas tornò a reggere, infrangendo i reiterati assalti dei popoli dell'Est. La follia abbandonò, almeno all'apparenza, il sangue dei Duchi e degli Imperatori. E la Chiesa, con la sua Santa Inquisizione, potè tirare un respiro di sollievo. Le Scuole di Magia continuarono ad esercitare un'opera di controllo e vigilanza, ma limitarono i Rituali di Ablazione a pochi individui giudicati incurabili o altrimenti incontrollabili.

Ma non tutti i semi di Vikerens il Barbaro erano stati estirpati. Il sangue degli Stregoni dell'Est, disperso tra i quattro angoli del Granducato, era riuscito a fecondare e a riprodursi, mantenendosi vivo col passare delle generazioni. Non di rado, come temo avvenne nelle circostanze che portarono alla mia nascita, mescolandosi con quello di individui aventi medesima natura. Fu così, credo, che nacquero i Sette, o per lo meno alcuni di loro. Individui che il Sacro Collegio si affrettò a definire "incurabili o altrimenti incontrollabili", giungendo alfine a decretarne l'Ablazione.

Alcuni di loro, e posso testimoniarlo con i miei occhi, furono soggetti a quel rito. Claire, al momento di entrare in quella stanza, era soltanto una bambina. Ero stato proprio io, tra gli altri, a condurla lì. Mi trovai costretto a farlo poiché avevo accettato di prendere parte alla spedizione volta a trovare e a sconfiggere suo padre. Nessuno, tra noi, era a conoscenza del fatto che Gurgen Hymn avesse una figlia. "Dobbiamo portarla a Greyhaven", mi dissero. E così fu. Fui io a ricevere l'incarico di prepararla per l'Ablazione: a dirle che doveva farsi coraggio, che il dolore sarebbe passato presto. Sforzandomi di guardarla negli occhi, tentando di scacciare la consapevolezza di essere stato colui che aveva ucciso suo padre. Fu in quella circostanza che promisi a me stesso che, se gli Dei le avessero consentito di sopravvivere al Rituale, non le avrei mentito mai più.

Claire, come accadde ad altri, sopravvisse. E così il suo Yoki. Quel giorno ricorderemo tutti l'espressione di sgomento del Magister Arcani, nell'istante in cui si rese conto che nel corpo di quella bambina albergava un Potere che egli non poteva estinguere o soffocare in alcun modo. A seguito di quell'evento, al tempo stesso inquietante e prodigioso, la Scuola si divise in due fazioni: la prima, guidata dal Magister Arcani e sostenuta da sentimenti di prudenza e paura, decretò che Claire venisse consegnata al Sacro Collegio. La seconda, che annoverava anche me, si rifiutò di farlo. Alla vigilia dell'inevitabile scontro, coloro che avevano preso la decisione di proteggere la bambina abbandonarono Greyhaven insieme a lei.

La storia di Claire, come ho già avuto modo di dire, è simile a quella di altri. Vi fu poi chi, già sufficientemente esperto, riuscì a non farsi trovare, o persino ad avere la meglio sulla spedizione incaricata di metterlo agli arresti. Alla fine, nonostante tutto, i Sette sopravvissero. O forse sarebbe più corretto sostenere che, a fronte di tutti quelli che persero la vita o il senno in conseguenza della cattura o dell'Ablazione, furono soltanto in Sette a vedere nuove albe restando padroni del senno e dello Yoki di cui erano dotati.

Tale, in estrema sintesi, è il racconto delle origini di questi individui. Durante la mia non breve vita posso dire di aver incontrato quattro di loro: dei restanti, non conosco che le poche informazioni raggiunte dalle mie ricerche. Nel corso di queste pagine non verrà a mancarmi occasione di rivelare i nomi con cui mi sono noti.

Per quanto riguarda Claire posso dire, non senza rimpianti, di averla amata come una figlia e cresciuta meglio che ho potuto. In questi ultimi mesi, e ancor più dal giorno della morte del paziente di nome Cynthia, non faccio altro che chiedermi cosa sarebbe successo se quel giorno non fosse sopravvissuta all'Ablazione, se i miei occhi l'avessero vista spegnersi sulle pietre del pavimento di quella fredda stanza di Greyhaven.

Non posso fare a meno di credere, e di questo chiedo perdono agli Dei, che innumerevoli vite sarebbero state risparmiate.
scritto da Luger , 04:27 | permalink | markup wiki | commenti (0)
 
13 agosto 516
Mercoledì 23 Ottobre 2013

I. L'Origine del Male

Nessuno, tra quelli che mi conoscono, potrebbe aspettarsi un nome diverso dal Primo Capitolo di quest'opera che mi accingo a scrivere. Gli anni trascorsi a scavare tra i sepolcri innevati della Città Sacra, le orme lasciate nel Deserto di Neve e le ricerche compiute all'ombra dei Sette siano testimoni del mio diritto di combattere questa guerra, sebbene il torpore che sopraggiunge con la vecchiaia mi costringa ad impugnare un'arma tanto leggera. Nondimeno non esiterò a brandirla, confidando nel fatto di trovarmi in possesso di tanti e tali moventi da poter sbugiardare la mia stessa affermazione non già ora, ché varrebbe un trofeo assai scarno, ma nel tempo ormai remoto in cui chi la sosteneva poteva bearsi di assaporare incensi di gran lunga meno grossolani del tabacco del porto di Uryen.

La storia che vengo a raccontare vede il suo inizio nei primi mesi dell'anno 515, quando la Guerra dei Signori delle Lande serpeggiava nell'ombra e non si era ancora estesa all'oggetto delle loro contese. Le pericolose amicizie coltivate dal Duca di Feith al di là del Mare del Nord avevano da poco cominciato a germogliare: che qualcuno tra lui, il Conte Elfo e i molti consiglieri di cui entrambi erano soliti circondarsi fosse a conoscenza di quel bagno di sangue che ebbe a consumarsi su Ilsanora, ne ero pressoché certo. Quello che ignoravo, e che giunsi ad apprendere soltanto in quel periodo, è che fosse uno dei Sette.

Il Condottiero Scellerato
scritto da Luger , 21:17 | permalink | markup wiki | commenti (0)
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