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Kailah Morstan
diario di viaggio
Kailah Morstan
 
creato il: 13/01/2012   messaggi totali: 84   commenti totali: 91
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10 settembre 517
Domenica 14 Maggio 2017

Gli ultimi giorni normali



"Non so se sei pazza o coraggiosa, Annie, però mi piaci".

Mi pare di sentirlo ora, Boar. Pazza o coraggiosa, Annie, pazza o coraggiosa... però mi piaci.
Lei se ne va senza fiatare, lui ci rimane un po' così. "S'è offesa? Voglio dire... era un complimento..."

Holov, un anno fa.

Brian scoppia a ridere. "Lo sai cosa significa Boar, in elfico?".
In disparte, poi, Boar mi chiede consiglio su come comportarsi con Annie. "Troppi mesi buttati a fare il soldato... non ci so più fare con le ragazze... penserà che sono uno scemo, o che ce l'ho con lei..."
"Prova a parlarle quando sarete da soli", gli dico io.

Non potevo sapere che quel momento non sarebbe mai più arrivato.

Di lì a poco Annie viene risucchiata nell'assurdo massacro di Holov, di lei si perde ogni traccia. Come di Mirai, d'altronde. Annie scompare, Boar inghiotte il dolore e continua a combattere insieme a noi.

Fino a quella notte.

Ho già visto un'ustione spaventosa come quella che devasta oggi il volto di Annie. L'ho vista molto bene, perchè sono stata io a provocarla.
Ho versato una fialetta di Planem sulla gamba del mio amico, là dove un Risvegliato l'aveva morso, e morso, e morso ancora. Ho versato il Planem, ho aspettato che si spargesse sulla ferita... ed ho pronunciato le rune.

La gamba di Boar è avvampata. E' indescrivibile la puzza che si sprigiona da una gamba avvolta di Planem. La fiammata è stata veloce, ho fatto il possibile per circoscriverla e cauterizzare solo dove necessario, e Boar ha stretto i denti: che dolore terribile deve aver provato. Un dolore inutile, un vano tentativo di evitare l'inevitabile.
Alla fine mi ha persino ringraziato, prima di allontanarsi con il Sergente Mikhall verso il buio.

Gli ultimi giorni normali sono stati ad Holov, poco più di un anno fa.
D'accordo, c'era già la guerra, i Risvegliati, i soldati di Ghaan e i primi Kreepar. C'era Mirai, ma era ancora in bilico tra rimanere umana e abbandonarsi del tutto all'entità demoniaca che in seguito l'ha risucchiata.
Non era un mondo facile, ma era un mondo che credevamo di riuscire a comprendere.

Poi Annie viene fatta prigioniera, Boar muore, Brian prende i voti da Paladino. Mirai gioca con i miei ricordi, confondendoli e creandone di nuovi, di mai accaduti.

Infine torna Annie, liberata in uno scambio di prigionieri, e diventa davvero difficile trovare un senso a tutto.
Annie viene accolta in maniera tutt'altro che festosa. Molti sospettano di lei, il suo aspetto strano suscita preoccupazione, i sintomi sempre più gravi di una mutazione in atto appassionano i medici e allontanano gran parte dei commilitoni.

"Sangue di Demone", ecco l'ultima teoria: Annie sarebbe contaminata dal sangue di un demone. Cosa questo significhi è difficile a dirlo, ma l'espressione è altisonante e mette paura. Anche Judoc, questa specie di mago druido elsenorita, insiste a parlare di Sangue di Demone.

Mi tolgo l'elmo, ho bisogno di respirare.

Sul metallo è visibile il graffio lasciato dall'artiglio dell'Hunter. C'è mancato poco. Quella creatura velocissima è saltata sul carretto e mi ha attaccato, me la sono trovata davanti senza quasi accorgermene. I miei compagni erano occupati coi ventordici Risvegliati che arrivavano da dietro, con gli altri da davanti, con gli altri due Hunter dal fianco. Il Principe Elsenorita mi ha dato una mano, o meglio, ha staccato una mano all'Hunter, rendendolo un avversario più gestibile. Dovrò ringraziarlo.

Ma adesso è occupato, sta di vedetta con le due scimitarre in mano, sorveglia la nebbia insieme ai compagni. Fa bene: in qualsiasi momento potrebbe saltarci addosso qualche altro mostro. Che strano tipo. Sentendosi osservato si volta, mi vede e fa un gesto che vorrebbe forse essere rassicurante. Anche lui però sembra turbato.

Abbiamo visto un Wyrm.

Ci è passato sopra a tanto così, raggiante nel suo blu vivace, immenso, con ali così ampie da lambire i fianchi del fossato. Una creatura meravigliosa uscita dalle leggende. Questi non sono più giorni normali: viviamo nel Khal Valàn, ormai.

Non esistono più giorni normali.

Alzo gli occhi verso la striscia di cielo che indica la strada, una linea azzurra tra la nebbia velenosa a sinistra e la roccia aspra a destra. L'ombra del ponte di pietra ci sovrasta, spezza l'azzurro, promette che non è ancora finita.

Colin ed Engelhaft si affaccendano intorno al corpo esanime di Annie. Ha il viso sfigurato dall'esplosione, parte della mandibola è scarnificata, tra i brandelli di pelle sembra quasi che si possa intravedere l'osso. I capelli sono bruciati, il collo devastato. Ha gli occhi chiusi, respira appena.
Eppure Annie è speciale, se 'c'è qualcuno in grado di sopravvivere a tutto questo è lei.

"Non so se sei pazza o coraggiosa, Annie, però mi piaci". Potrei dirlo anche io.

Il Sangue di Demone può trasformare il suo corpo, renderlo più forte, può iniettare i suoi occhi di sangue e frastagliarle l'iride, può darle la capacità di vedere al buio e attraverso la nebbia velenosa. Il corpo di Annie sta mutando, ma la mente e il cuore sono sempre quelle di una caparbia ragazza di Mar, la mia amica pazza e coraggiosa. Annie, che si imbarazza se parliamo di ragazzi, che fa l'offesa così facilmente e pensa di tanto in tanto a Moffy, nella sua stanzetta di Uryen.

"Che fai, Kailah, rimettiti l'elmo".

Logan lo dice quasi con dolcezza. In piedi, alle mie spalle, scruta verso la nebbia che trasuda dalla fortezza dei Paladini Risvegliati. Nell'innaturale silenzio il suo respiro è regolare. Devo mettere l'elmo, restare all'erta.

Annie ha abbattuto l'Abnormis e il Wyrm ha spazzato via ventordici Risvegliati e passa, ma siamo ancora a pochi metri dalla nebbia dove si è nascosto lo Strillone con chissà quante altre creature mostruose che non vedono l'ora di saltarci addosso. E siamo bloccati qui, con Annie in queste condizioni non è possibile muoversi, dobbiamo fare quadrato intorno a lei e ai medici che cercano di salvarla.

Infilo l'elmo, che scivola sui capelli. La treccia si impiglia nel laccio, la libero: è più corta adesso, più leggera, grazie a Giada.
"Perchè non ti fai pettinare anche tu? Diamo una sistemata a quei capelli, Annie"
Ma Giada adesso è rannicchiata a terra, abbraccia le ginocchia con le braccia, non l'ho mai vista così fragile. Era a un passo da me, a un passo da quell'Hunter.
"Non ci penso nemmeno!". Annie rideva, scontrosa e divertita. "Dai, prova almeno a scioglierli...."

Giorni normali.... torneranno giorni normali?
Allaccio la fibbia dell'elmo, controllo che stia ben salda sotto la mascella. La luce diminuisce, non vedo più il cielo sopra di me, il mondo si riduce ad una striscia grigia tra due pareti di metallo.

L'ombra del ponte è ancora davanti a noi. Annie a terra combatte per la vita. E tutto intorno mostri.

Wyrm (Zio Giovanni) - immagine
scritto da Kailah , 21:57 | permalink | markup wiki | commenti (5)
 
3 settembre 517
Lunedì 10 Aprile 2017

Buoni propositi



Settembre è il mese dei buoni propositi.
Le giornate si fanno brevi, il sole è basso sull'orizzonte e il vento del nord sta diventando freddo. Si respira tra le persone un senso di inquietudine, l'urgenza di trovare in fretta un riparo, di accumulare provviste per i mesi di fame a venire.
L'inverno non è mai semplice, qui a Nord: ma da quando c'è stata la guerra, con la devastazione delle campagne e l'invasione di Kreepar e Risvegliati, sopravvivere è diventato una sfida.

Ed è proprio adesso che noi partiamo verso Nord.
Siamo stati rallentati da molti imprevisti, alcuni negativi e altri che si sono rivelati utili per il bene di queste terre. Prima le molte ferite subite nello scontro con Generaal e i suoi compagni, poi la spedizione ad Angvard sulle tracce di Deanor Flagg... non si può dire che siamo stati con le mani in mano. Fatto sta che a quest'ora dovevamo già essere sulla via del ritorno, mentre stiamo ancora alle porte di Angvard, in partenza.

Non ci aspetta un viaggio facile, tanto più che andiamo incontro all'autunno. Rischiamo di rimanere bloccati dalla neve in queste terre inospitali, e di poter scendere verso Uryen chissà, forse soltanto in primavera.

La buona notizia è che non avrò di che annoiarmi, nelle lunghe serate invernali.
Norman mi ha dato i suoi appunti, e soprattutto un mare di informazioni e di materiale su cui esercitarmi: i maghi lo chiamano Telecinesi, in pratica è il potere di muovere gli oggetti... e le persone, con la forza del pensiero. "Pensavo che saresti tornata volando"... ancora ricordo le parole di Mastro Luger, quando mi rimproverava per la scarsa intraprendenza che avevo dimostrato. E non aveva torto: certamente fino a pochi giorni fa tutto mi si poteva dire, meno che io fossi intraprendente.

Stavolta devo mettermi sotto, studiare sul serio. Questo incantesimo è stato frutto di uno scambio costoso, abbiamo dato molto perchè io avessi l'opportunità di apprenderlo. Adesso non posso permettermi di battere la fiacca, non sarebbe proprio giusto. Anche se sarò stanca, anche se le giornate di viaggio mi sfiniranno e avrò solo voglia di acciambellarmi tra le coperte e dormire.... devo studiare.

Studiare, studiare, studiare.
Colin ci va a nozze, lui adora studiare... per fortuna ha promesso di assistermi e darmi una mano: in sostanza dovrà farmi da carceriere, costringermi inchiodata alla sedia quando io vorrei far tutto fuochè quello!
Ma no, in realtà non è così. Devo essere onesta.
Stavolta anche io sono animata da buona volontà: è la prima volta che studio qualcosa che mi piace sul serio.
L'incantesimo che mi insegnò Magnus, che pure mi è valso tanti bei soprannomi, mi è sempre risultato ostico, anche perchè non sono portata per la scuola dell'Evocazione. Quanto agli incantesimi di Mastro Luger.... interessanti ma teorici, astratti. Buoni per diventare forse un giorno una decente studiosa: ma io non sono una Maga da biblioteca, e non lo sarò mai.

Ho bisogno di imparare a fare cose semplici, immediate, ho bisogno di usare il Potere per riempirci catapulte, per ammazzare i mostri. Non avrò mai le braccia forti di Rock, nè il coraggio folle e spavaldo di Vodan. Non avrò mai la spensierata determinazione di Sven nè la Fede incrollabile di Engelhaft e Bohemond. Non avrò i terribili poteri di Annie: non so vedere al buio e sento il dolore come chiunque altro.
Ho bisogno della magia per combattere questa guerra, per sopravvivere e tenere in vita i miei compagni. Devo usare la magia perchè è un'arma che gli Dei mi hanno affidato, ed è mia responsabilità imparare a dominarla al meglio.

L'estate è finita e con essa sono svanite molte illusioni.
E' il momento di mettere in letargo il cuore, abbandonare i desideri più naturali e umani che io abbia mai provato. E' il momento di stringermi addosso l'armatura e non abbandonarla mai, nè di giorno, nè durante i sogni della notte. Le mie labbra sono fatte per pronunciare rune, non per sospirare.

Bes-Ex-Syr

Deve diventare naturale come dire "buon giorno" al mattino. Tre sillabe che dovrò fare mie, che mi serviranno per smuovere le montagne. Ho promesso a Colin che lo farò volare ed intendo mantenere la mia parola. Colin volerà, e così anche io. Sarà più semplice gettare il cuore oltre l'ostacolo, quando i miei piedi non saranno più inchiodati al suolo, su questa terra malata.

L'autunno ci corre incontro e noi lo affrontiamo a testa bassa. Gli Altopiani delle Tempeste, forse il posto più inospitale al mondo, si preparano ad accoglierci con i loro venti sferzanti di sabbia e di gelo: pochi villaggi isolati e incattiviti sono tutto ciò che possiamo sperare di trovare. Il Culto della Mantide si diffonde tra questa gente disperata, mentre la Sacra dei Paladini annega nella sua nebbia impenetrabile e velenosa.

Non è tempo per la speranza. Dobbiamo avanzare con coraggio, stringere i denti, combattere la nostra battaglia. Guai a fermarsi, guai ad abbassare la guardia. Guai a chiudere gli occhi. Siamo il muro che difende queste terre sfortunate, lo scudo a protezione di chi fatica ogni giorno per sopravvivere, per dare il pane alla propria famiglia. Non apparteniamo più a noi stessi. La guerra dà un senso alle nostre vite, ci unisce... e nello stesso tempo ci strappa via gli uni agli altri, prova a confonderci alimentando illusioni, ci distrae col canto delle sirene, ma poi ci delude.
Eppure noi siamo più forti di tutto questo.

Il sentiero che abbiamo davanti è insidioso. Ci aspettano il vento freddo, le giornate sempre più corte e buie, i Risvegliati e i Kreepar e i soldati nemici con tutte le loro trappole. Se non avessi paura sarei completamente pazza. Ho paura, ed il peso del mio zaino non è soltanto il peso del mio equipaggiamento. Le cinghie vecchie chissà su quali spalle si sono aggrappate, prima di finire a me. Le spalle di un morto, con ogni probabilità. Come morto è Terenz Lost, che si unisce alla lunga lista dei compagni caduti nel corso di questi mesi.
Ho paura, ma sento anche un grande coraggio bruciare in fondo al mio cuore. Perchè sono consapevole che ciò che facciamo è importante, cambia il destino di tante persone. Anche se siamo in pochi, possiamo portare la luce nell'oscurità. Saremo un esempio di perseverenza, là dove sembra che il destino sia già segnato. Sempre svegli, senza chiudere gli occhi. Uniti, leali.
Noi soldati di Uryen sanguiniamo ma non arretriamo. Avanziamo con le fosse scavate, la prudenza morta e sepolta... finchè potremo ritrovarci alla Capasanta a cantare a squarciagola, nel grido liberatorio dei vincitori.

Gli Dei ci aiuteranno, non ci tireremo indietro.
scritto da Kailah , 14:11 | permalink | markup wiki | commenti (4)
 
30 agosto 517
Lunedì 27 Marzo 2017

Il Caporale coraggioso



Il Caporale Terenz Lost è morto.

Ricordo bene il nostro primo incontro, quando il suo leggero strabismo rendeva difficile interpretare i comandi che ci dava: non sapevamo mai bene da che parte guardasse, come se il suo occhio ci girasse intorno, confondendoci.

Terenz era esperto nell'arte del confondere.
Quando poco a poco abbiamo imparato a conoscerlo e a stimarlo, abbiamo capito che il suo sguardo imperscrutabile era l'arma che usava contro il nemico: inganni, trappole, corni dalla diversa fattura che echeggiano in modo da sembrare lontani, e poi vicini, e poi di nuovo lontani.

Terenz Lost era bravo a confondere i nemici, ma soprattutto una virtù non gli mancava: l'audacia.

Quando attaccammo la fattoria di Corcazzo, eravamo tutti preoccupati: la tattica spericolata di Terenz ci sembrava troppo rischiosa. Eppure la storia gli ha dato ragione.
"Non esitate, colpite con coraggio. Questo è il nostro lavoro, e lo faremo", così ci disse prima di assaltare i disertori. Aveva delle tattiche militari che non ho visto utilizzare a nessun altro. La conta dei passi per avanzare distanziati, il gioco degli echi, l'avanzata spavalda sotto il tiro delle frecce nemiche, le tagliole... e soprattutto l'attacco frontale.
Sempre, nell'audacia, aveva riguardo e premura per i suoi commilitoni. Ricordo le parole paterne che rivolse a Colin, mentre avanzavamo verso la fattoria: "Colin, fa un bel respiro, ti senti più tranquillo.... lo capisco, sei teso.... ti devi abituare".
Incurante delle ferite, non era mai disposto a retrocedere davanti al nemico. Mentre attaccavamo la fattoria, lui fu colpito. Ma mentre gli offrivo il mio aiuto per raggiungere un riparo, lui mi ha ordinato di sparare attraverso una finestra aperta, di non dare tregua ai nostri avversari.

Rimpiangeremo tantissimo Terenz Lost.

Rimpiangeremo anche il suo modo spavaldo e personalissimo di interpretare gli ordini che riceveva.
Ai tempi della fattoria di Corcazzo, quando secondo gli ordini che avevamo ci saremmo dovuti ritirare con la coda tra le gambe, lui disse che il disertore aveva "fatto i conti senza l'oste", e durante la notte abbiamo assaltato la fattoria e ricondotto a ragione Cork e i suoi uomini.
Stavolta... impossibilitato a catturare vivo Deanor Flagg, Terenz Lost ha giustamente scelto di ucciderlo. Non era disposto a lasciar andare via indisturbato un simile nemico.

Terenz ha abbattuto Deanor Flagg e subito, senza un briciolo di esitazione, è corso in aiuto di Colin e Annie, che fronteggiavano uno spaventoso Armiger armato di alabarda.
Le sue ultime parole riassumono tutta la sua vita, il suo coraggio e la grande determinazione: "Colin, Annie, allontanatevi, lo tengo io questo. Mettetevi in salvo".

Come rendere onore alla memoria di un simile combattente?
Dobbiamo fare tesoro dell'esperienza fatta nelle occasioni in cui abbiamo avuto il privilegio di combattere al suo fianco: coraggio, decisione e fantasia.
Sono certa che Dytros in persona è venuto ad aprire la porta del suo Paradiso a Terenz Lost, e che da adesso in poi il suo spirito guerriero ci accompagnerà dall'alto, vegliando su di noi.


scritto da Kailah , 14:12 | permalink | markup wiki | commenti (1)
 
30 agosto 517
Domenica 19 Marzo 2017

Dammi un solo motivo...

Ti prego Flagg, dammi un solo motivo, un solo pretesto per farti ammazzare.
Per una volta, l'ultima volta, fa una cosa buona nella tua vita dannata: fatti togliere di mezzo senza tante storie.
Che non ti venga in mente di arrenderti, di attaccarti ai fantomatici poteri di quel sassaccio che stringi in mano, che non ti venga in mente di suggestionarci con le tue chiacchiere.

Non sei un mago, questo è chiaro. Mi chiedo chi altri possa darti i poteri che hai dimostrato di avere. Divinità oscure? Demoni antichi? I soliti "Antecessori" del cavolo che piacciono tanto a Colin?
Chiunque sia, non è certamente nessuno di buono e il mondo ci guadagnerà tantissimo se riusciremo a farti fuori.

L'assurda idea di Lady Yara di scambiarti (forse) con un grosso Paladino che (forse) si trova prigioniero a Ghaan e che (forse) non è stato trasformato in una marionetta del nemico e che (forse) i Ghaanesi sarebbero disposti a scambiare con te.... mi sembra delirio puro.

Anche Alman la pensa così, tant'è che ha informato in segreto Acab perchè venga a darci supporto. Alman, chi altri potrebbe essere stato? Acab ci ha tenuto a usare l'espressione: "un tipo fortissimo che ti ammazza in due secondi", le stesse parole che abbiamo usato con Alman.
Allora io dico... suoniamolo questo corno, e facciamola finita.

Oltre a Flagg, abbiamo davanti l'assassino del cugino di Crystal, un uomo che ha ammazzato un ragazzzino a sangue freddo, ed una giovane donna che ci scombina un po' le idee, ma che in qualche modo innaturale ha assunto le sembianze di Luka. E vorremmo liberare questa gente?

D'accordo, noi ubbidiamo agli ordini. E gli ordini sono di prenderne almeno uno vivo. Per questo spero tanto che questi bastardi ci diano un buon motivo per farsi ammazzare, perchè altrimenti dovremo portarli ad Angvard e lasciare che spargano ancora il loro veleno.

Vada come vada, quando questa faccenda sarà risolta intendo parlare con Sven, perchè ho bisogno del suo parere: ho intenzione di chiedere a Norman di insegnarmi a utilizzare la magia in combattimento, per uccidere: voglio sentire cosa domanda in cambio e, se non è incompatibile con i miei obblighi militari, mi accorderò con lui.
Lo stesso Luger mi ha incoraggiata ad essere più intraprendente, e ci ha dato del materiale che potrebbe essere scambiato.

Ritengo che sia mio dovere imparare a usare in modo offensivo il dono di Kayah: un dovere verso i miei compagni, che così potrò aiutare in modo più efficace, e un dovere verso me stessa, che non posso più far finta di essere una soldatessa normale.
Voglio sentire cosa ne pensa Sven, che è a capo del nostro gruppetto, per non rischiare di commettere involontariamente qualche infrazione alle regole dell'esercito. Ma credo che saprà consigliarmi bene: Sven è un uomo di buon senso, pragmatico quel che serve. E d'altronde gli ho appena risolto il problema del bauletto!

Ma una cosa per volta. Adesso dobbiamo mettere nel sacco questi tre delinquenti, vivi o morti.
scritto da Kailah , 11:12 | permalink | markup wiki | commenti (1)
 
15 agosto 517
Martedì 6 Dicembre 2016

La notte che mi ha aperto gli occhi



Benvenute a bordo, cicatrici.
La bambola dalla pelle di porcellana non esiste più da tempo: accomodatevi, decorate pure questo corpo con il ricordo di nuove avventure.

Ho trascinato il mio corpo in posti peggiori di questo, giù nel Cairn maledetto, tra paludi infestate di Croc, l'ho quasi assiderato nella Terra di Nessuno, ho giocato col fuoco e viaggiato su instabili barchette che solcavano il mare gelido dei Nordri. Ho affrontato la Bestia del Ponte, mi sono fatta franare la volta del cimitero di Cantor sulla testa. Ma mai, mai ho visto la morte così da vicino come nella notte del 13 agosto. Una notte stranissima che sembrava ribellarsi al Pyros a cui era dedicata. Una notte nera, resistente ad ogni raggio di luce.

Ho visto la morte in faccia mentre la spada bastardissima di Generaal mi piombava addosso con precisione e violenza devastante. Un colpo micidiale. Quasi non ho fatto in tempo ad avere paura.
Poi lo scudo di Logan Treize si è frapposto tra me e la morte, è andato in frantumi al mio posto ed ha arrestato l'attacco formidabile dell'Armiger.

Parata di Logan Treize (blog)

Così eccomi qua. In un letto, tra bende e cuscini e stropicciata come un rametto di ortica... ma viva. Alla faccia sua, di Generaal. Alla faccia di quell'altro mostro armato di ascia che ha quasi spedito all'altro mondo me, Gannor ed Engelhaft. Noi siamo vivi e voi siete morti. Morti e ri-morti.

Il coraggio, che cosa stupenda.
Il coraggio di John Titor che si è infilato il codice segreto nelle mutande ed è fuggito nella notte tra i Risvegliati pur di non consegnarsi al nemico. La buona stella dei cuori impavidi lo ha portato fino a noi, gli ha permesso di coronare il suo desiderio, la sua missione: il messaggio cifrato è tornato nelle mani dei suoi compagni, ha miracolosamente raggiunto i suoi destinatari.

Buona stella dei cuori impavidi (blog)

John Titor ha vissuto un orrore lungo e logorante, nell'inverno di Osterch, ha visto cadere le speranze una ad una... e ciò nonostante, all'ultimo, al momento di scegliere, è rimasto fedele alla missione. Il suo coraggio è stato premiato, missione compiuta.
Un giorno scriveranno ballate su di lui.

Un giorno scriveranno ballate su tutti noi, accidenti. Su tutti quanti noi. Sui compagni caduti e su chi tra noi riuscirà a vedere l'alba di un nuovo giorno, in un mondo finalmente libero da tutti questi orrori e da questa assurda guerra tra persone.

Logan Treize di coraggio ne ha da vendere, anzi da regalare. Grazie al suo coraggio sto qui al caldo tra le coperte, e non a marcire sotto terra. Fulmineo, fortissimo. Non ha esitato un istante, nessuna paura mentre scendeva nella buca e stringeva i denti, sostenendo la violenza del colpo di Generaal. Lo scudo si è distrutto, lui non si è mosso.
Ho conosciuto solo due membri della famiglia Treize, e sono uno più eccezionale dell'altro. Padre Valon, lo zio di Logan, è un uomo anziano ma che ancora brucia di fede, passione e coraggio. Il corpo poco a poco lo sta abbandonando, ma l'anima è talmente ardente che vi si avvinghia con ogni determinazione: non molla, non può mollare, ha troppe cose ancora da fare in questa vita.

La missione di Valon Treize (blog)

E poi c'è Logan, il "vecchio dell'Alpe", tornato dall'esilio per guidarci in questa missione rischiosissima, un Tenente, un mezzo Barone o poco meno, eppure sa leggere i segni che fanno i minatori, indossa una brigantina così ammaccata che da sola, con tutte le sue cuciture, i segni e i simboli, racconta tante di quelle storie che ci sarebbe da stare notti e notti intere ad ascoltare. Logan mi ha salvato la vita, senza tanti fronzoli.

Benvenuto Logan, accomodati anche tu nel pezzo di cuore che ospita tutti quelli che mi hanno salvato la vita, da quando sono entrata nell'esercito fino a oggi. Logan, credimi: sei in ottima compagnia.

Il più difficile dopo Barun (blog)


Il più difficile dopo Barun, lontano da qui, ancora non lo sa. Ma questa notte mi ha aperto gli occhi, non vivremo per sempre. Nessuna delle tre strade sarà la mia... ma una strada ci sarà, poco ma sicuro. Ci sono tanti tipi di coraggio diversi: coraggio è arrampicarsi sui detriti per tirare una boccetta di vetro addosso a un mostro o alzare lo scudo contro un colpo imparabile, ma coraggio è anche guardare negli occhi e dire di sì.

Chiudetevi in fretta, ferite. Lasciate i vostri solchi a ricordo di questa notte memorabile, segni lunghi e disordinati sulla pelle. La pelle è la nostra armatura, le cicatrici sono le nostre medaglie. Forse non è molto femminile avere il corpo ricoperto di segni, morsi, tagli e abrasioni... ma questa è la strada che ho scelto, questa sono io. Tornerò presto in piedi, come nuova. Qualche sgarro addosso e nuove esperienze sulle spalle.

Come nuova (blog)

Abbiamo una guerra da combattere, una missione da svolgere. Andremo a fare fesso Zodd, a riprenderci l'Acqua Santa di Engelhaft e dare a Giada l'opportunità di conquistarsi eterna riconoscenza e rispetto in tutto l'esercito. Perchè anche il suo campo di battaglia richiede coraggio, spirito d'iniziativa, abnegazione. Guai a chi si permette di disprezzare chi ha il fegato di infilarsi nella tana di Zodd per carpire informazioni militari. Guai a lui.

Forza Gannor, forza Engelhaft. Tiratevi su, rimettetevi in piedi. Dobbiamo tornare tutti insieme, più forti di quando siamo partiti. Siamo soltanto all'inizio.


scritto da Kailah , 14:36 | permalink | markup wiki | commenti (0)
 
13 agosto 517
Mercoledì 23 Novembre 2016

La festa di Pyros



A dividerci da Generaal e dal suo Plotone di morti è in questo momento solo qualche decina di metri in linea d'aria.
Hanno trovato rifugio nelle gallerie scavate sul fianco della collina, vecchie cave abbandonate: chissà se sono inattive già da prima della guerra, o se i minatori sono morti tutti. In ogni caso i tunnel per noi sono trappole letali: i Risvegliati avrebbero ogni vantaggio, noi soltanto difficoltà.

Generaal e i suoi Armigeri sono Risvegliati molto particolari. Combattono con le armi, indossano armature, sanno coordinarsi tra loro e sfruttare le opportunità offerte dal terreno, dalla sorpresa, dal buio. In poche parole, sono intelligenti. Sono intelligenti al punto che, oltre ad eliminarli, sarebbe importante cercare di capire anche da dove siano sbucati fuori, come mai invece di diventare stupidi brocchi si siano evoluti in modo tanto efficiente.
Magari qualcuno li ha messi lì con uno scopo? Magari ne pilota le azioni? Magari stanno proteggendo qualcosa? È fin troppo facile pensare a Mirai.

L'ingegno, che è l'arma migliore che abbiamo contro i Risvegliati normali, contro Generaal e il suo Plotone non basta. Nonostante sappiamo dove siano nascosti e da dove usciranno, non siamo in condizione di sfruttare queste informazioni più di tanto, ma siamo comunque costretti ad affrontarli in campo aperto, di notte.

Colin, sopravvalutando le mie capacità magiche, aveva proposto di chiudere la ritirata nelle gallerie a Generaal e ai suoi con un muro di fiamme. Sarebbe bello avere simili poteri, ma senza sufficiente combustibile non sarei in grado di alimentare alte fiamme per più di pochi momenti, senza contare che avrei bisogno di essere troppo vicina per controllare il fuoco, in una zona malsicura e scoscesa.

L'idea però mi piaceva. Sappiamo che i Risvegliati temono il fuoco, persino gli Abnormis se ne mostrano intimiditi.
Sicuramente al momento dello scontro dovremo accendere dei fuochi. Ma siccome c'è ancora qualche ora di tempo... secondo me sarebbe uno spreco limitarci a raccogliere un po' di legna ed affilare le armi.

Generaal e i suoi sono Risvegliati intelligenti... ma sono pur sempre morti che camminano.
Sono morti che camminano in armatura, oltretutto, il che rende più difficile abbatterli, ma li rallenta, proprio come rallenta noi, o forse di più.

Per questa ragione... guardiamoci intorno, sfruttiamo quel che abbiamo. Siamo in una cava abbandonata, ci saranno pure vecchi attrezzi ancora in parte utilizzabili, materiale di riporto, legname.
Sappiamo dove Generaal e i suoi dovranno passare, scegliamo un buon punto per attirarli, per affrontarli, e prepariamoci il terreno.

Alla casetta con Pjotr e suo cognato i nostri semplici stratagemmi si sono rivelati piuttosto utili: non sufficienti, perchè al dunque è con la violenza che si risolvono queste faccende... ma comunque ci hanno permesso di affrontare i nemici in condizioni meno svantaggiate.

Ecco qualche proposta, da sottoporre al vaglio della fattibilità e del parere dei compagni.

1. buche: se grossomodo sappiamo dove dovremo scontrarci con Generaal e i suoi allegri commilitoni, potremmo scavare un paio di buche non troppo profonde, coprendole con qualche sterpaglia. Mettendoci immediatamente dopo le buche, possiamo sperare che qualcuno dei mostri ci finisca dentro e si sbilanci. Non saranno trappole vere e proprie, ma anche una fossa di mezzo metro può essere un ostacolo per un non-morto in armatura.

2. detriti: una cava è per definizione ricca di detriti, pietre, materiale vario abbandonato. Non penso sia impossibile utilizzarlo per creare una qualche barriera, sfruttando strettoie che - sappiamo - Generaal e i suoi dovranno percorrere. Il sentiero è sottile, se riuscissimo a fargli franare addosso qualcosa, o tagliargli la ritirata una volta che sono passati, non sarebbe male.

3. materiale infiammabile: ok, non posso creare un muro di fuoco, peccato. Ma se rovesciassimo qualcosa di infiammabile sui Risvegliati, quello sarei in grado di farlo avvampare, attaccandolo anche ai resti di vestiti e di stoffa che devono portare addosso. Perchè non credo che siano risvegliati nudi in armatura, no. L'olio di qualche lanterna? Non vorrei ricorrere al Planem perchè temo che avremo incontri peggiori di Generaal e dei suoi, nel corso di questo viaggio, tuttavia se le cose si mettessero molto male potrei impiegare qualcosa: ne ho 5 fiale, in fondo, per non parlare degli altri oggetti speciali... più sperimentali. Tanto più che oggi è il giorno della festa di Pyros... sarebbe un buon modo per festeggiarlo, dare fuoco a qualche mostro.

Queste sono solo ipotesi, che non ha la pretesa di essere risolutiva: al dunque saranno le armi dei miei compagni, e per quel che posso, anche le mie, a risolvere lo scontro, non questi trucchetti. Ma se riusciamo anche solo a guadagnare qualche vantaggio, penso che valga la pena tentare.

Anche perchè l'alternativa è il solito spericolato attacco frontale... che contro mostri forti, corazzati, armati, numerosi e insensibili al dolore non mi sembra la via migliore.

Che ne pensate?


scritto da Kailah , 14:30 | permalink | markup wiki | commenti (3)
 
8 agosto 517
Martedì 11 Ottobre 2016

Spada di Fuoco



SBAM! SBAM! SBAM!

Forgia 05 (blog)

SBAM! SBAM! SBAM!

Il martello cala sulla lama arroventata... una, due, dieci volte... e ancora, ancora. La spada si forgia nel caldo e nel sudore, nell'aria soffocante di una bottega scura.

... reggerà le fiamme?

Il fuoco sembra molto caldo, a giudicare da come si è annerita la lama. L'impugnatura si può migliorare. Ma soprattutto sono io... che posso migliorare.
Devo avere una presa più salda, un braccio più forte. Devo resistere alla fatica, al peso, alla paura di muovere così vicino al viso una fiamma viva. Chissà se rischio di bruciarmi, quando la lama infuocata mi sfiora i capelli o i vestiti.

La spada reggerà le fiamme. Chissà io.

Forgia 01 (blog)

"Spada di Fuoco", così mi chiama Daryl Jens. E' difficile mischiare simpatia e sospetto, sfiducia e necessità di combattere fianco a fianco, di rischiare la pelle insieme. Non riesco proprio a capire cosa abbia spinto Daryl a scegliere l'ignobile strada del tradimento: denaro? Possibile che sia per denaro? Oppure per che altro?

Il tradimento di Daryl è di una gravità tale che non si può confondere per semplice manipolazione: non vale la scusa dell'ignoranza, della scarsa consapevolezza di cosa stesse facendo. Daryl trattava direttamente con l'Uomo senza Volto, con lui ha concordato l'assassinio di un ragazzino.

Forgia 04 (blog)

... incredibile.

Incredibile quasi quanto l'idea che potesse essere Crystal stessa a tradire. Per lei almeno ci sarebbe stato l'alibi della prigionia, di un fantomatico lavaggio del cervello subito a Ghaan.
Ma Daryl? Perchè? Perchè diavolo ha deciso di tradire, di associarsi a qualcuno che lo rassicura dicendo "i risvegliati non saranno un problema"!
Mi mette i brividi.
Ha rischiato il tutto per tutto... per una causa palesemente maligna. A che scopo? Cosa gli mancava nell'esercito di Angvard? E no, non ci credo che la risposta giusta sia "la paga".

SBAM! SBAM! SBAM!

Forgia 02 (blog)

Queste sono terre complicate, ci sono rivalità antiche, che si passano di generazione in generazione. Magari esistono motivi remoti, legati a chissà quali torti subiti in passato, chi lo sa. Eppure mi addolora moltissimo quel che è accaduto.
Abbiamo fatto il nostro dovere, ma nel farlo siamo stati costretti a tenere i piedi in due scarpe. E' finita bene, nonostante il pesante tributo di sangue che abbiamo pagato... che soprattutto Crystal ha pagato.

E poi c'è il Sergente Nico. Era un amico, un compagno, era il Sergente di Crystal: ferito in battaglia insieme a lei, fatto prigioniero insieme a lei. Daryl ha insinuato con un tono detestabile che fosse anche il suo amante. E se pure fosse?
Certamente il tono della lettera mostrava come qualsiasi sentimento, anche fosse esistito in passato, era svanito insieme a quel macabro segno rosso che gli hanno tracciato sulla fronte.
Il segno rosso di un uomo spacciato... o forse di un uomo condannato a qualcosa di peggio della morte.

Povera Crystal. Quante perdite, quanto dolore.

SBAM! SBAM! SBAM!

Forgia 03 (blog)

Un colpo dopo l'altro, la lama si forgia, diventa più potente, più spietata. Anche le persone, se riescono a non spezzarsi, si induriscono sotto i colpi del destino. Prego per Crystal, che riesca a superare tutto questo dolore.

scritto da Kailah , 13:24 | permalink | markup wiki | commenti (8)
 
28 luglio 517
Martedì 14 Giugno 2016

Vecchia conoscenza

A parte lo spavento, che sorpresa!

Il "mio" Kreepar è tornato a cercarmi, lo stesso che avevo circondato di un'Aura di Magia l'anno scorso ad Alma Mater.
Sarà un caso, ma si è lanciato proprio sulla mia mano sinistra, in quel momento avvolta dalla Luce.
Poi mi ha sbattuta in terra ed ha puntato a trafiggermi il ventre... ma è meglio non pensare ad Annie e Mirai, inutile suggestionarsi.

Dopo avermi ferita, strappato l'armatura e spaventata a morte, ha evitato un paio di attacchi di Bohemond è si è dileguato, scomparendo nella notte col suo baluginio violetto.

Adesso non è il momento per fermarsi a riflettere, vista l'urgenza che abbiamo di liberare quei poveracci barricati nel fienile diroccato, e poi col mal di testa che mi perseguita faccio anche fatica a concentrarmi. Ma quel che è successo è ben strano, lascia intendere che la Magia sia qualcosa di molto più complicato e imprevedibile di quel che ci si aspetterebbe: un incantesimo innocuo, utile solo ad illuminare un oggetto, ha creato un legame tra me e il bersaglio, invertendo i nostri ruoli di cacciatore e di preda. Chissà come è successo!

Alien Sparkle - Immagine
scritto da Kailah , 12:52 | permalink | markup wiki | commenti (1)
 
19 luglio 517
Lunedì 23 Maggio 2016

La ragione

Credo di avere capito per quale motivo il Capitano Barun ci ha ordinato di incontrare il vecchio Proutzo, giù nelle segrete.
Non è per vedere "come ci ridurremmo se venissimo fatti prigionieri" dai soldati di Ghaan. Del resto, avendo Annie con noi, siamo fin troppo preparati in materia. Glie lo possiamo chiedere a lei, senza scomodare Proutzo.
Non è nemmeno per invitarci alla prudenza, a non farci catturare, a stare attenti nelle pericolose terre oltre il Traunne.

Il Capitano Barun ci ha spediti da Proutzo per farci vedere che fine si fa se si fanno discorsi pericolosi in giro.

Il morbo dei Risvegliati? Abbiamo causato noi l'epidemia, tirando focolai di infezione oltre le mura di Feith. I Ghaanesi della Valle delle Acque Amare? Brave persone, in fondo, gente ragionevole. Gli Dei li proteggono, i Risvegliati non se li mangiano....

Stiamo per farci un giro oltre il Traunne in compagnia di Logan Treize,
E' stato lui il primo a "metterci strane idee in testa", a svelarci un po' di altarini.
Il Capitano ci sta dicendo che possiamo svolgere la nostra missione con lui oltre il fiume, ma quando torneremo a Uryen dovremo evitare categoricamente di fare discorsi sediziosi o sovversivi.... altrimenti finiremo a far compagnia al buon vecchio Proutzo.
scritto da Kailah , 14:42 | permalink | markup wiki | commenti (3)
 
30 maggio 517
Venerdì 25 Settembre 2015

Il costante rimuginare sul sangue versato



Dovrei essere arrabbiata, probabilmente. Delusa, offesa. Dovrei sentirmi strumentalizzata, presa in giro e mandata a rischiare la vita alla cieca, nell'ignoranza e con l'inganno.
Barun "sapeva", Barun "era lì". Barun ha visto nascere questo male, lo ha alimentato finchè gli conveniva, finchè non è sfuggito di mano ed è diventato l'orrore di questi mesi.

Sì, dovrei essere furibonda.

Invece non riesco a provare altro che dolore, pietà, orrore per il pozzo nero di pensieri e rimorsi che devono avvelenare ogni respiro del mio Capitano.
E' facile giudicare gli eventi con il senno di poi, logorarsi su come sarebbero andate le cose se si fossero fatte scelte diverse e migliori.
Rimuginare costantemente sulle azioni e sugli errori passati, alla luce delle loro conseguenze... non riesco a immaginare condanna peggiore.

I dettagli li ignoro, non ho avuto il coraggio di domandarli al Vecchio dell'Alpe. Ma non ho ragione di dubitare delle sue parole: quest'uomo mi ispira una fiducia incondizionata. Sarà l'odore della pipa che fuma, l'aria dimessa ed attenta, o forse la sicurezza che offre la sua casa contro le intemperie e le minacce della montagna che incombe tutto intorno.

E così sono stati i nostri a scatenare questa piaga. Che gli Dei ci perdonino. Ma il mondo è troppo complicato per fermarsi ad un biasimo superficiale. Dovrei sentire altre campane, indagare le ragioni di quei momenti, comprendere con gli occhi di allora, e non di adesso, i motivi delle scelte che sono state fatte.

La mano di uno stregone ha sollevato il sigillo che aveva contenuto per secoli la furia del Morbo. Con quali parole, con quali menzogne avrà convinto il nostro esercito della bontà di una simile folle idea? Oppure era lui stesso in buona fede? Sperava di risparmiare delle vite, evitando lo strazio di un lungo e duro assedio?
Non lo so. Adesso è fin troppo facile gridare all'abominio. Guardare indietro e cercare le colpe serve solo ad avvelenarci il sangue e disperdere le energie che abbiamo, e che ci servono più che mai per affrontare il futuro.

Si poteva evitare questo disastro? Penso agli amici e i compagni che sono morti per mano dei Risvegliati: rivedo il sorriso di Boar, l'entusiasmo di Deben Bonne davanti ai miei falò truccati da un pizzico di magia, rabbrividisco alla lezione di coraggio che ci hanno lasciato Mary e Boris nel Cairn di Lamayn.

Davvero è tutto stato causato da un errore dell'uomo? I Risvegliati, la possessione di Mirai e di Cynthia, i Kreepar, la Bestia del Ponte... tutto scaturisce da un unico evento imprevedibile, che si sarebbe potuto evitare con un minimo di buon senso?

Conosco poco il Khal-Valàn, ancor meno ci capisco di teologia, ma mi chiedo se gli uomini siano a volte strumento degli Dei per il compimento di un Destino più grande di tutti noi. Oppure questa è soltanto la disperata ricerca di un alibi?

Non ha senso logorarsi ormai, inutile piangere sul sangue versato: fiumi di lacrime, oceani di dolore che dobbiamo rifuggire, altrimenti rischiamo di annegarci dentro.
L'unica strada è guardare avanti, donare fiducia a chi ha già consumato i propri sbagli ed ha diritto ad un'occasione per espiare, per curare le ferite provocate.

Voglio tornare a Uryen, tornare alla nostra difficile battaglia. Capisco che a questo punto, così avanti come siamo arrivati, è nostro dovere cercare di capire, indagare le cause, le modalità. Ma non possiamo avvelenarci il sangue nei rimorsi e nella ricerca delle colpe.
E' accaduto.
Una catastrofe inimmaginabile si è scatenata su queste terre, e noi dobbiamo contrastarla.

Anche il Vecchio dell'Alpe ha capito: le vecchie ferite che ha subito durante la guerra, le delusioni e l'esilio che gli sono stati imposti non sono sufficienti a spegnere in lui il senso della giustizia e del dovere. Come membro di una famiglia un tempo a capo di quelle terre, si sente responsabile, è disposto a fare la sua parte, anche se questo significherà abbandonare un luogo incantevole, una giovane compagna e la prospettiva di una vita di pace.
Tornerà con noi alla guerra, al sangue, al dolore.

Questa è la nostra vita, il fardello che abbiamo scelto e che ci è toccato. Rock parlava di un calcio da parte del destino, uno spintone improvviso e inaspettato che indirizza la nostra vita verso un sentiero che non avremmo immaginato fino ad un momento prima.
Ciascuno di noi ha conosciuto questo istante di rottura, ha assaporato il vento sulla vetta di uno spartiacque, ha vissuto l'attimo che divide il "prima" dal "dopo".

Le terre a nord del Traunne hanno ricevuto un calcio poderoso dal Destino. Il più grosso calcio che la storia ricordi. Nulla è più come prima.
Mano umana, mano divina, errore evitabile, ambizione smodata e folle. Colpa, responsabilità, rimorso.
Ormai siamo stati catapultati nel "dopo" ed è in questo "dopo" che dobbiamo vivere, al meglio delle nostre capacità. Per ricostruire ci vuole molto più impegno e dedizione che non per distruggere: è un processo lungo e faticoso, ma è ciò che dobbiamo fare.

Aspetto le ore che ci separano dall'alba rigirandomi nel pagliericcio vicino al fuoco, e continuo a pensare alle rivelazioni di questa sera.
Dovrei sentirmi demoralizzata, e invece mi sento più carica di buona volontà. Dovrei essere furiosa coi nostri superiori che ci hanno taciuto i loro errori, mentre provo pietà per loro e, se fatico ad addormentarmi, immagino quanto possano essere cariche di fantasmi e rimorsi le loro notti insonni.

Voglio correre a Uryen e tornare oltre il Traunne. Se davvero una mano umana ha scatenato questo disastro, saranno cento, mille, diecimila mani umane a porvi rimedio. E tra quelle innumerevoli mani.... ci saranno anche le mie.
scritto da Kailah , 23:13 | permalink | markup wiki | commenti (0)
 
26 maggio 517
Mercoledì 23 Settembre 2015

It's a trap!



E' giusto non restare mai con le mani in mano, nemmeno quando si sta in vacanza.

A breve andremo a parlare con il Vecchio dell'Alpe, per cercare di convincerlo a lasciare questo posto incantevole e tornare in guerra con noi. Mi pare una cattiveria: qui si sta di paradiso mentre la prospettiva di tornare ad arrampicarsi per le terre aride e popolate di mostri che si stendono oltre il Traunne non è molto allettante. Ma pare sia un uomo motivato, staremo a vedere cosa decide.

Qui si sta di paradiso, dicevo. E in effetti non saprei altrimenti come descrivere un paesino di montagna così tranquillo e accogliente, circondato da un paesaggio incantevole. Abbiamo sperimentato la Grotta del Drago, con le sue acque calde e benefiche, assaggiato le focacce locali, trascorso tempo piacevole con gli ospitali abitanti.

A breve Bart il Cacciatore mi insegnerà a costruire delle trappole per le puzzole, così potrò aiutare Colin a catturare una "mustela degli orridi", così come ha chiesto Mastro Luger. E' una buona occasione per affinare le mie capacità manuali, saper catturare piccoli animali selvatici può essere molto utile. Mi ricordo la fame che abbiamo patito quando ci hanno banditi da Skogen: quanto sarebbe stato prezioso riuscire a catturare qualche bestiola selvatica da arrostire, in quei giorni difficili!
Per di più Colin, che è sempre di grande stimolo intellettuale, mi ha detto che quando saremo oltre il fiume potremo provare a catturare qualche Kreepar, in modo che lui possa studiarlo con tutto agio. E' un'ottima idea!
Motivo in più per impegnarmi al massimo e approfittare della gentilezza di Bart il Cacciatore. Oggi una puzzola, domani un Kreepar, dopodomani... chissà!

Un'altra cosa che ho avuto occasione di approfondire è l'incantesimo che serve a percepire e analizzare le emissioni magiche. Nella Grotta del Drago infatti è possibile recuperare facilmente dello zolfo, necessario per un uso più evoluto dell'incantesimo. Certo, fare le cose per bene richiederebbe molto più tempo, ma è già un inizio, un'occasione che sarebbe sciocco sprecare.

Non so quanto ci tratterremo ancora qui, presto credo che torneremo a Uryen, ma intendo fare tesoro di questi giorni tranquilli.

Heirlig - panorama
scritto da Kailah , 12:43 | permalink | markup wiki | commenti (8)
 
15 maggio 517
Lunedì 22 Giugno 2015

Mai più.



Il cielo di Uryen non è limpido stanotte, è sabbioso e velato di foschia come due sere fa, quando finalmente siamo arrivati a scorgere da lontano le luci della Rocca di Tramontana.
Casa.
Che cosa significa la parola "casa", per chi, come te, non ha più famiglia nè altri amici che i soldati del tuo Plotone? Famiglia è dove nessuno viene lasciato solo, nessuno viene abbandonato. Famiglia è il nostro Plotone, siamo noi. Fratelli e più che fratelli.
Eppure ogni passo, ogni respiro, per te era un addio. L'ultima volta che sali in sella al tuo cavallo, l'ultima volta che cingi una spada al fianco, che indossi le insegne dell'Esercito di Uryen.
Sai benissimo cosa ti aspetta, lo sai meglio di tutti noi.
Lo sai meglio di Mastro Luger e delle sue elucubrazioni scientifiche, e lo sai meglio di Colin e dei suoi disperati tentativi di salvarti. Lo sai meglio di me, del mio pianto superficiale e inutile.
La bellezza risplende più intensamente quando senti che la stai perdendo. Il profumo della sera, la luce delle stelle, il tepore del sole sulla pelle. Ogni gesto che compi, è l'ultima volta. Ogni sensazione si imprime nella tua memoria con la struggente consapevolezza della fine imminente.
La primavera è il momento peggiore per lasciarsi tutto alle spalle.

Cosa resta adesso?
Cosa hai sentito, quando la porta della cella si è chiusa dietro di te? Quando hai visto il lettino su cui dormirai tutte le tue prossime notti fino alla fine?
L'odore stantio delle pareti di pietra, l'umidità e una penombra mai scalfita dai raggi del sole...
Povera, povera amica mia.
Hai sganciato l'armatura, sciolto i capelli, ti sei seduta sullo sgabello alla luce della candela, chinato la fronte tra le mani.
Cosa resta di te? Cosa resta di tutto ciò che sei stata? Il veleno ti contamina il sangue e ti trasforma, condannandoti ad una morte lentissima e inarrestabile, che senti avvicinarsi passo dopo passo. Soltanto un miracolo può salvarti, adesso. Un miracolo.

Quando parlammo, poche settimane fa, ti dissi che difficilmente secondo me qualcuno di noi vedrà la fine di questa guerra: moriremo tutti, chi per un fendente di spada, chi per il morso di un Risvegliato e, si spera, un misericordioso colpo dei nostri compagni. Ne abbiamo viste di morti spaventose, in questi mesi.
Ma la nostra morte inizierà e finirà in un tempo breve, prendendoci di sorpresa. Saremo ancora vivi, nell'istante in cui moriremo.
Per te è diverso e molto più atroce. Tu muori un pezzetto alla volta, un giorno dopo l'altro: senti la morte che si avvicina, già forte dentro di te, e non puoi far nulla per sfuggirle.
Sarebbe stato meglio se quell'Abnormis ti avesse uccisa a Lamaynn.

Mentre eravamo in viaggio nel Cariceto c'era poco tempo per pensare. Sempre in movimento, indaffarati, sotto minaccia immediata o costretti in estenuanti turni di guardia. I tuoi sintomi erano un fastidio da nascondere, un pensiero costante, ma sospinto all'angolo della tua coscienza.
Non più.
Ormai non c'è altro che solitudine, paura, oscurità: sei tu e il tuo male, nient'altro.
Scendendo i gradini della Rocca di Tramontana sei uscita dal mondo dei vivi e ti sei fermata sulla soglia di quello dei morti, senza poterla però varcare. Sei la stessa persona di mezz'ora prima... eppure sei qualcosa di diverso. Eri un soldato, adesso sei un'ammalata. Pochi gradini e tutto è cambiato.

Non ci posso pensare...
La tua mente e il tuo cuore sono imprigionati in un corpo nemico. Il destino di Cynthia è stato meno crudele: la sua anima era già lontana quando il Demone si è impossessato di lei.

Mastro Luger mi ha suggerito di dimenticarti, di ricordarti com'eri. Ma come può chiedere qualcosa di tanto assurdo? Tu sei Annie, sei la mia compagna di avventure, ed è un puro caso se i nostri destini adesso non sono invertiti e non sono io chiusa in quella cella e tu qui fuori, seduta su questo stesso gradino, a guardare il cielo e piangere per me.

La tua carriera nell'Esercito di Uryen inizia e finisce con una prigionia. Sei stata vessata dal Sergente Maggiore Hador Varchmann, umiliata, rinchiusa dietro sbarre ingiuste. E adesso, poco più di un anno dopo, di nuovo ti ritrovi nel buio di una cella.
Sapevi che sarebbe andata così, che questo ti attendeva alla fine del viaggio... ma non è giusto.

Non è giusto, Annie...

... no, non è giusto.

Annie Volvert - incubo (blog)
scritto da Kailah , 13:42 | permalink | markup wiki | commenti (6)
 
30 aprile 517
Martedì 16 Giugno 2015

L'amica degli animali



Qualche mese fa, quando un Gran Bovaro delle Lande mi è saltato alla gola e per poco non me l'ha squarciata, è stata un'esperienza orribile.
L'alito fetido dell'animale, i denti snudati, quegli occhi feroci... chi se li scorderà mai!

A dire il vero non sono esattamente un'amica degli animali.

Se c'è un solo piccione nel giro di qualche chilometro, si può star certi che sceglierà di venire a fare i suoi bisognini proprio sulla mia spalla. Faccio abbaiare i cani da un lato all'altro della strada e non c'è mai stata una gallinella del pollaio del Kharvenhoss che sia stata tanto gentile da lasciare a me la soddisfazione di trovare un suo ovetto.

Ma non è una cosa di famiglia, al contrario. Mia sorella, ad esempio, Marystelle, aveva una gattina di nome Cassandra. Dormivano insieme, passavano le ore a giocare e coccolarsi, erano inseparabili.
Io e Cassandra ci ignoravamo cordialmente, al massimo quando proprio si sentiva in buona, o si annoiava e non c'era in giro nessuno più interessante di me, veniva a strusciarsi intorno alle mie caviglie per giocare. Qualche volta le tiravo un gomitolo di lana, tanto per togliermela dai piedi.

A un certo punto Cassandra ebbe dei cuccioli: quattro o cinque, non mi ricordo bene. Uno di loro, più smilzetto e dall'aria spennacchiata, per qualche strana ragione mi era simpatico. Mi veniva di chiamarlo Bluto, e alla fine tutti hanno preso per buono quel mio nome e non glie ne hanno mai più dato uno migliore.

Cassandra era gelosissima dei suoi piccoli e, se a Marystelle concedeva il privilegio di accarezzarli, quando osavo avvicinarmi io soffiava e arrizzava il pelo, minacciosa.
Non è che in fondo mi interessasse così tanto toccare Bluto, a dire la verità, ma era talmente antipatico l'atteggiamento di Cassandra che ho finito per farne una questione di principio. Un bel giorno sono andata e l'ho preso in braccio, uno due tre via!

Il Gran Bovaro delle Lande era cattivo... ma anche Cassandra non scherzava. Mi è saltata in faccia con certi artigli da non credere, e in men che non si dica mi ha ridotta una maschera di sangue.
Ho iniziato a strillare, sono corsi tutti... e invece di prendere Cassandra a calci, come sarebbe stato giusto, hanno iniziato a sgridare me, che non dovevo disturbare i cuccioli, che se Cassandra mi aveva attaccato significa che aveva ragione a farlo... e così via.

Mi sono rintanata per i fatti miei a piangere e lavarmi le ferite, con gli sgraffi che bruciavano da morire, ma da allora tra me e Cassandra è stata guerra aperta. Io le facevo i dispetti quando Marystelle non vedeva, lei non mancava occasione per tendermi agguati e attaccarmi alle caviglie.

Ricordo ancora i suoi occhi cattivissimi che mi scrutavano dalla penombra, aspettando un buon momento per aggredirmi.

Vabè, poi Cassandra finalmente è invecchiata ed è diventata una gattaccia grassa e spelacchiata senza più la forza di colpire, mentre il povero Bluto non è mai arrivato a compiere un anno, malaticcio com'era. E la mia carriera di gattara si è conclusa così.

Pensavo, col Gran Bovaro, di avere stabilito il mio record personale di ostilità animale.

Pensavo.

Lo pensavo fino a quando un Kroc, ieri mattina, non ha pensato bene di saltarmi addosso per trasformarmi nel suo pranzo.
Per fortuna c'era il Sergente Rock lì accanto, che a costo di beccarsi un'azzannata pure lui è venuto in mio soccorso e ha impedito a quel mostro anfibio di mangiarmi.

Niente da fare, non andrò mai d'accordo con gli animali, e la mia collezione di cicatrici veramente brutte ha acquistato due nuovi morsi da paura. Enormi, poi, che le fauci dei Kroc sono qualcosa di impressionante!

Se quella bestiaccia di Cassandra avesse avuto una dentatura simile penso che di me sarebbe rimasto giusto qualche ossetto.

scritto da Kailah , 18:44 | permalink | markup wiki | commenti (2)
 
24 aprile 517
Domenica 7 Giugno 2015

Il punto di vista dell'avversario



Non riesco a dormire. La cosa difficile è trovare la posizione giusta: il braccio fa male, sento il cuore pulsare nella ferita, non riesco a stare nè su un fianco nè sull'altro.
Dev'essere molto tardi, è passato da poco il secondo turno di guardia: passi di soldati in armatura, bisbigliare sommesso. Tutto tranquillo. La notte profuma di primavera.

I miei compagni riposano, anche Engelhaft si è coricato dopo avermi controllata per l'ennesima volta e rassicurata del fatto che non ho febbre e la ferita sembra non dare segno di infezione.

Vodan è agitato, si rigira nel suo letto, digrigna i denti quasi come se ringhiasse, Colin borbotta frasi sconnesse nel sonno. Annie, che sta proprio qui accanto, non sono certa che stia dormendo, ho l'impressione che i suoi occhi siano aperti e che fissi immobile il soffitto. Degli altri sento il respiro profondo, quieto, che in questi mesi ho imparato a riconoscere.
Stamattina eravamo a Mavan, all'ombra del suo albero dai macabri frutti, e dopo una lunga giornata siamo arrivati a chiudere gli occhi a Mannorn, qui in mezzo al Cariceto.
Abbiamo scortato un convoglio di provviste e siamo stati attaccati, minacciati e sfidati, e infine lasciati andare con tutto il nostro carico.

A parte me nessuno si è fatto male, oggi.

Il comportamento dei Kraighar e dei loro uomini mi impone di interrogarmi sul punto di vista dei nostri avversari. Hanno scelto la sfida uno contro uno invece di uno scontro sanguinoso, rispettando poi i patti. Che i Kraighar seguano una loro etica guerresca e dell'onore militare non mi stupisce, per quel poco che ho imparato a conoscerli.
Mi ha stupita invece il fatto che abbiano espresso sdegno al ricordo del Kraighar Tarkun, il nostro avversario di qualche settimana fa. Lo hanno definito un vile, un uomo che ha smarrito la giusta via da percorrere.
Non hanno forse approvato la sua scelta di collaborare con la Vipera e di trasformarsi, grazie a lei, in una creatura capace di combattere in modo sovrannaturale?
I due Kraighar presenti oggi nel Cariceto, benchè guerrieri formidabili, non hanno dispensato trucchi strani, hanno combattuto normalmente. Erano circondati da persone, non da Risvegliati.
Peccato che Kurt non sia riuscito a far togliere l'armatura alla Kraighar donna, perchè sarebbe stato interessante vedere se avesse o meno stranezze sul corpo, tipo gli occhi mostruosi di Tarkun. Ma io credo di no, credo che sia lei che l'altro Kraighar che abbiamo visto oggi siano solo molto abili in combattimento, indossino corazze bizzarre, ma non abbiano niente di sovrannaturale.

Questo ci dice che l'alleanza tra Neshtar e Uthun non è così stretta come temevamo. Ci dice che i nostri avversari sono diversi tra loro e hanno importanti divergenze. E', insomma, una buona notizia.

Mettersi troppo a studiare il punto di vista dell'avversario è un'attività rischiosa, perchè si rischia di riconoscergli ragioni che potrebbero minare la nostra determinazione a combattere. Ma dopo tanto tempo ho riconosciuto una persona, dietro ad uno dei nostri nemici, e non un "mostro".
Parlo del balestriere che mi ha colpita.
Da quella distanza, con l'elmetto in testa, è ovvio che non sarei in grado nemmeno di riconoscerlo se lo incontrassi domattina al mercato (a parte che non ci sono mercati, qui). Eppure qualcosa di lui mi ha colpito l'immaginazione, oltre che il braccio. Forse il fatto che tra tanti miei compagni dall'aspetto minaccioso abbia scelto di scagliare il suo dardo proprio su di me, il modo con cui mi ha tenuta d'occhio durante i duelli, il gesto di saluto che ci siamo scambiati al momento in cui i suoi si sono ritirati e hanno ceduto il passo.

Chissà cosa pensano i Kraighar di Uthun dell'infezione di Risvegliati che affligge il Cariceto.
Mi sono sempre chiesta come fosse possibile che volessero trasformare la propria casa in un cimitero ambulante. Le spiegazioni che ho ricevuto, quando parlando con altri ho sollevato questo dubbio, erano sempre legate allo smodato odio che questi guerrieri di Uthun proverebbero nei confronti di noi "greyhavenesi". Un odio talmente smisurato da far loro preferire la devastazione del Cariceto ad una sconfitta.
Non mi ha mai convinta questa storia.

Però ecco. Chi è che vuole la contaminazione del Cariceto?
La Vipera dice che no, lei collabora solo per ragioni di opportunismo, per una serie di accordi, ma non è il suo primo obiettivo (che è piuttosto di trasformarsi in un mostro, de gustibus).
I Kraighar di Uthun pure prendono le distanze dal Kraighar Tarkun, l'unico che abbiamo visto andare in giro con lo sciame di Risvegliati dietro.
Ma che sia tutta un'idea di Tarkun mi sento di escluderlo, lui sembrava piuttosto seguire le indicazioni della Vipera. Dev'esserci qualcun altro, un'altra volontà, dietro a tutto questo.

La domanda da porsi è chi ci guadagna da questo focolaio di contagio nel Cariceto.
I suoi abitanti francamente ne dubito. Per quanto si mettano mascheroni con corna di cervo e adoperino armi pittoresche, non sono pazzi assetati di sangue. Anzi, se possono condurre un'attività di brigantaggio giocandosela sull'abilità e non sulla violenza, sono chiaramente più contenti.
Gli scienziati pazzi di Neshtar, forse. I capi della Vipera e tutta la combriccola di Morgoblath. Ha già più senso. Ma non penso che il culto delle arti oscure sia sufficiente a garantire tutta una serie di protezioni e agganci necessari per poter condurre attività di ricerca come vogliono loro.
La mia idea è che ci siano interessi politici di una certa rilevanza dietro a tutto questo, e che esista una fazione interessata a sostenere le attività di ricerca degli adepti di Morgoblath, assicurando loro campo libero purchè in cambio questi adoperino i frutti delle ricerche che conducono in loro sostegno.
Durante la Guerra delle Lande si è diffuso il morbo dei Risvegliati, e non è un caso certamente. Qui nel Cariceto il contagio arriva da Nord, dal Traunne. Da Nord devono anche arrivare gli interessi dietro a questa operazione.

La guerra è una brutta faccenda, per fare la cosa giusta è necessario a volte compiere delle ingiustizie.
Penso allo sguardo abbattuto di quel ragazzino che lavorava nella fattoria, marchiato in volto, denutrito, colpevole soltanto di essere figlio del Dominus sbagliato. Capisco le ragioni di una simile umiliazione, eppure mi dispiace.

Ci si trova da una parte o dall'altra spesso per caso, senza che ci sia un reale merito o un demerito. Recentemente il Sergente Rock mi ha posto il dilemma: con chi mi sarei schierata se fossi stata nell'esercito al momento della "decisione"?
E chi lo sa. Con lui, penso. Coi miei compagni. Senza tanti ragionamenti generali avrei scelto di restare al fianco delle persone a cui devo la vita e verso cui mi sento leale. Forse mi sarei trovata dalla parte giusta, forse dalla parte sbagliata.

E' facile distinguere il bene e il male quando da un lato ci sono persone e dall'altro mostri. Diventa più complicato quando entrambi gli schieramenti sono composti da gente che è convinta o spera di fare la cosa giusta.

Il primo scontro a cui ho partecipato è stato sotto la torre di Sir Madsen. Un avversario che, a un certo punto, è diventato alleato.
Per non parlare degli uomini di Acab, di Greg e degli altri, che erano nemici giurati dell'esercito di Uryen e adesso sono la speranza di Angvard.
Chi lo sa se un domani gli uomini di Uthun non diventeranno il baluardo contro il diffondersi del Morbo dei Risvegliati in queste terre: niente come un nemico tremendo e comune può far avvicinare dei nemici.

Sono riflessioni pericolose, me ne rendo conto, inappropriate. Tanto più che se ora sto sveglia, se non riesco ad addormentarmi e nemmeno a rigirarmi nel letto senza sentire dolore, è colpa proprio di uno degli uomini di Uthun. Dovrei mandargli accidenti, e non interrogarmi sulle sue ragioni.
Sarebbe stato meglio se, invece di tirarmi addosso, mi avesse sfidata a una bella gara di tiro al bersaglio, poco ma sicuro.

Ecco, ecco cosa posso immaginare, mentre prego che il sonno venga a portarmi via e ad avvicinare le luci dell'alba: una gara di tiro a segno, dove partecipano tutti. Come quella alla Torre Nove di mesi e mesi fa... stesse regole... chissà chi vincerebbe.

... già, chissà.
scritto da Kailah , 23:18 | permalink | markup wiki | commenti (4)
 
16 aprile 517
Martedì 5 Maggio 2015

Les!



Les!

Una scarica di energia percorre le mie braccia, fino alla punta delle dita, e minuscole luci si disegnano nell'aria, rischiarando la cucina ombrosa della casa di Franziska.

"Bravissima!" commenta lei, "al primo tentativo!"

Mi guardo intorno stupita. Allora è vero: le scintille fluttuanti ne sono la prova. Anni di stranezze, timori e inspiegabili fenomeni si risolvono in un istante, in una sillaba pronunciata ad alta voce.

Les!

Tre lettere apparentemente senza senso, semplicissime, dissolvono le mie incertezze: sono una maga. Ha ragione Franziska, ed ha ragione quella parte di me, più o meno sopita, che l'ha sempre saputo e me l'ha urlato in sogno innumerevoli volte. Sono una maga.

Guardo le scintille, mi concentro e provo a controllarle, a muoverle secondo la mia volontà. Non è semplice... ma riesco a farle vibrare, determino la forza del loro baluginio. Come un'invisibile appendice delle mie mani, come un soffio leggero sulla fiamma della candela.

Si dice che la prima volta sia la più memorabile, ma non sono sicura di ricordare la mia vera prima volta. Questo potere che sento fluire dentro di me c'è sempre stato, e di nascosto ha ricoperto di una patina di impercettibile incanto la realtà che mi circondava.
Questa però è la prima volta che lo faccio consapevolmente. Lo faccio sapendo quello che sto facendo. Più o meno.

"Come ti senti?" mi chiede Franziska quando tutto è svanito.

La guardo, esito, scuoto il capo. Non lo so come mi sento. Penso alla delusione se non fossi riuscita, e forse il mio sentimento prevalente è il sollievo. Poi c'è la curiosità, la voglia di sperimentare, di giocare con il mio incredibile giocattolo nuovo...

Ho tredici anni e sono una maga.

Baby Kailah - Immagine (Blog)

Ripenso a quel pomeriggio. I profumi della cucina, la penombra e la voce incoraggiante di Franziska sono custoditi perennemente nel mio cuore, insieme alle scintille del mio primo sortilegio.
Chissà se la Vipera ha potuto sbirciare anche tra i miei ricordi belli, o se la sua morbosa ricerca nella mia memoria si è concentrata soltanto sui dispiaceri.

Sono nata maga. Ho giocato col fuoco e con le luci, fatto scherzetti ai miei fratelli, mi sono divertita con la magia in modo spensierato e incosciente, nonostante Franziska mi mettesse in guardia dai pericoli insiti in un simile dono.
Con la magia ho scoperto di avere un legame profondo con il mio nonno, morto quando ero talmente piccola che neanche ricordo il suo volto. Sono io, tra i tanti nipoti, l'unica ad avere ereditato il suo segreto, insieme ad un libro incomprensibile dall'aria preziosa. La magia è il filo che mi lega alla generazione passata, una sorta di ineffabile lignaggio.

Ripenso a quel pomeriggio lontano, mentre pronuncio la vecchia e abituale runa davanti a Colin e al suo barattolo di schifezza nerastra.
Ho bisogno di ridere, di tirare un sospiro di sollievo, di fare uno scherzo innocente al mio amico studioso. Ma ecco che un lampo di buio, uno stralcio di orrida visione, torna a infastidirmi. Ecco le mani adunche della Vipera, i suoi artigli deformi, i suoi polsi segnati dalle cuciture.

Maledetta Vipera, senza neanche un briciolo di autoironia.

Non ho intenzione di farmi intimidire da lei e dai suoi giochetti mentali. Ho fretta di ignorarla, di dimenticarla, di tornare a vivere la magia nel modo giusto. Eppure la strega sembra avere intenzioni diverse, cerca di protrarre il suo dominio sui miei sogni, di spaventarmi con visioni orrende.

Quando le cose si fanno complicate bisogna sforzarsi di ragionare in modo semplice. Spogliare i pensieri di ogni colore, odore, suggestione. Chi siamo, cosa facciamo? E soprattutto... perchè lo facciamo.
Sembra impossibile. Era davvero impossibile fino a qualche giorno fa, mentre provavo a tentoni, con la mente annebbiata, di ritrovare un filo logico nei miei pensieri, un barlume di lucidità.

Ma oggi... oggi ci riesco.
Propongo a Colin un secondo esperimento, lontano dal barattolo di schifezza, per vedere se sia quella roba a causarmi le visioni oppure se non esista un collegamento.
Non è quella roba, a quanto pare, ma sono io. Me ne rendo conto con una lucidità di cui sentivo da tempo la mancanza.
La sensazione è spiacevole, ma avverto nel profondo del cuore un moto di orgoglio, di riscatto.
Brutta strega, quanto ti piacerebbe saperlo fare come lo faccio io, eh? E invece il prezioso Potere è sprecato nelle mani di una ignorantella come me, che non lo sa apprezzare, non lo sa dominare, e soprattutto non lo considera nemmeno poi così importante.

Ironia della sorte, eh...

Adesso bisognerà decidere cosa fare, se suicidarci nelle paludi della morte o, più ragionevolmente, raccogliere informazioni e pensarci bene prima di compiere mosse avventate. Confido nel buon senso dei nostri superiori: la strega ci conosce a perfezione, sa quello che possiamo fare, ed è riuscita ad avere ragione di noi in una situazione che sembrava pendere a nostro favore, impartendoci una sconfitta tremenda. Sarebbe da pazzi andarle a casa, ora come ora, anche ammettendo di riuscire a trovare dove si nasconde.

Magnus ci ha detto chiaramente che le abbiamo fatto un bel regalo, lui ed io, a permetterle di frugarci nella mente tutto questo tempo: spero che non andremo pure a fargliene qualche altro, di regalo.

Prudono anche a me tantissimo le mani, non è che voglia fargliela passare liscia. Ma proprio Magnus mi diede un suggerimento importante, che adesso credo di poter interpretare meglio di prima: "giudizio!", mi disse. Lì per lì lo trovai un po' irritante, ora mi sembra sacrosanto. E' il momento di essere giudiziosi, non c'è dubbio, e di non lasciarci guidare dai sentimenti, nè attirare dalle provocazioni di quella strega.
Lei non vede l'ora di sentirci bussare alla sua porta, colmi di doni. Ma è stata una cattiva bambina, non merita che gli spiriti del Giorno Senza Nome le nascondano sotto il cuscino dolci e biscotti. Merita che gli spettri di Ariman, o come diavolo si chiamano quei diavoli, le strappino il cuore, le cavino gli occhi e la diano in pasto ai cani. Ma poveri pure i cani.
scritto da Kailah , 23:00 | permalink | markup wiki | commenti (5)
 
3 aprile 517
Giovedì 9 Aprile 2015

Vento gelido



Percorro ancora le buie scale del Cairn.

Per ogni gradino che scendo, un briciolo della mia spavalderia si dissolve.
Il coraggio brilla alla luce del giorno, ma le fantasie e le provocazioni, la voglia di scherzare e di sdrammatizzare impallidiscono man mano che procediamo nel ventre marcio della collina. Si fanno rarefatti, distanti.
Qui sotto ci siamo soltanto noi, piccole, fragili creature viventi, schiacciate dal peso della terra. Percorriamo le vie dei morti, respiriamo i loro ultimi rantoli. Scendiamo nella tana di un orrore che faticosamente abbiamo sconfitto, e che ancora palpita di minacce insondabili.

Il vento fresco cede il passo alla stagnazione e al silenzio.
Qualcosa è accaduto qui sotto, mentre eravamo in superficie a leccarci le ferite e a inalare a pieni polmoni l'ossigeno del bosco. L'Interfector è scomparso, trascinato via da qualcosa, forse da quegli insetti.
Tutto tace, anche il secondo Interfector non è più dove l'avevamo lasciato.

Scrivere qualcosa di provocatorio, di offensivo sulle pareti, istigare la furia dell'entità malvagia che stiamo combattendo, adesso mi sembra un'idea davvero molto stupida. E' come di notte, quando l'angoscia assume una corposità diversa, ogni ansia si ingigantisce e schiaccia il petto. I pensieri lucidi e spavaldi del mattino sono soltanto un ricordo lontano.

Eppure adesso è mattino.
Da qualche parte, sopra di noi, è mattino.
Qui no, qui è sempre notte. La notte buia delle profondità di una tomba ansiosa di fagocitarci.

Arriviamo all'ultima rampa di scale. La luce della torcia illumina i gradini sporchi e una strana sostanza brunastra, traslucida, che chiude come una tenda la soglia della stanza a cui siamo diretti.

Baaz si fa avanti con la sua ascia ed impartisce qualche colpo per aprire un varco. Gli insetti brulicano, ma Mary e Kurt li spingono via con le loro grosse ramazze di rami di pino.
Vedendo i loro gesti sicuri e decisi sento tornare in me un po' di coraggio. Ciascuno di noi è qui per uno scopo, ciascuno ha un incarico. E' tutto deciso, strutturato, basta che facciamo il nostro dovere e andrà tutto bene.

La spaccatura è sufficiente per guardare all'interno la stanza, scorgere il cumulo spropositato di liquame nerastro, sovrastato dall'anfora rotta coi due occhi dipinti.

Engelhaft invita tutti a pregare, mentre si accinge ad entrare nella stanza per benedirla, per liberarla dagli influssi maligni. E accidenti, se prego: prego con tutto il cuore, con il fervore che solo una gran paura riesce a suscitare.
Prego Pyros, che ci conceda il suo fuoco purificatore, e prego Kayah, Dea della Magia, che guidi il nostro Potere, che lo alimenti e lo benedica.

Colin freme, alle mie spalle, è scontento perchè vorrebbe avere il tempo per studiare quel che c'è in questa stanza, mentre la decisione di Magnus e Baaz è di distruggere tutto il prima possibile. "Siamo venuti per distruggere, non per capire", dice Magnus con aria severa.

Engelhaft entra nella stanza, sfidando lo sguardo cieco della giara. Leva al cielo lontano un canto benedicente, quando improvisamente un sussurro sconosciuto si unisce alla sua preghiera, sinistro e gelido. Parole distorte corrompono il suo canto, come fu corrotta la Melodia della Creazione. La nota distorta dura pochi istanti, poi il Sacerdote ci dà il via libera. "Scatenate la furia di Pyros su questo abominio".

Mi concentro, sento Magnus accanto a me che inizia a pronunciare le Rune. Lo seguo immediatamente, evocando il Potere Igneo, con tutta la poca forza che mi rimane.

"Magnus... noooo...." Colin esclama alle nostre spalle. Ma è troppo tardi.

Troppo tardi.

Dalla stanza ci investe una violentissima folata di vento gelido... una forza vorace si aggrappa alle mie energie, alla mia mente e al mio corpo, e strappa, strappa via... fortissimo, ogni barlume di lucidità...

... freddo, non devo....

cadere....

le fiamme avvampano e si spengono, le ombre.... tutto intorno....

... danzano...

devo restare...

...

... luci...

da
.

Incubo ricorrente




scritto da Kailah , 13:17 | permalink | markup wiki | commenti (2)
 
29 marzo 517
Martedì 17 Marzo 2015

Lunghissimi momenti



"Kailah, Annie, a destra. Vodan, tu a sinistra!"
Annuisco, ingoio il battito agitato del cuore, socchiudo gli occhi alla ricerca di movimenti nella boscaglia mentre col braccio tendo la corda dell'arco.
Alle mie spalle il Sergente Rock continua a impartire ordini ai compagni. Non perde tempo, ci scuote. Siamo tutti frastornati, ancora increduli di quel che abbiamo visto, ma non possiamo permetterci di esitare.

Abbiamo dei feriti.
Riconosco il borbottio di Engelhaft, che cerca di tranquillizzare gli animi spaventati. "Dobbiamo aspettare le prossime ore, intanto ti pulisco la ferita..."
Le prossime ore.
Il sole scende verso l'orizzonte, siamo fermi sul crinale del Cairn, apparentemente intorno a noi tutto tace.

Quanto è durato?
Solo pochi istanti, ma sono parsi interminabili, sfuggenti, confusi. Ci sono piombati addosso in uno schieramento ordinato, sfruttando le pendici della collina, muovendosi come un sol'uomo.
Hanno colpito con decisione, precisi, efficienti.
E subito dopo si sono ritirati, impedendoci di contrattaccare.

Calma, Kailah, non è ancora finita. Guardati intorno con attenzione, potrebbero tornare in qualsiasi momento.

"... morso... non lascia scampo".
E' la voce di Ian, pacata, trattenuta. Engelhaft mormora una benedizione, prova a rincuorarlo. Baaz sta parlando con Kurt, credo che anche lui sia stato ferito, anche se non ho capito bene quel che è successo in quella parte dello schieramento. E' stato tutto troppo veloce.

Mentre scruto la boscaglia cerco di riordinare le idee.
Questi Risvegliati sono diversi da quelli che abbiamo incontrato fino ad ora. Dobbiamo informare Luger, Barun, in generale bisogna che i nostri siano preparati a questo tipo di nemici, non dobbiamo permettergli di prenderci ancora di sorpresa.

Questi Risvegliati si comportano come creature intelligenti, sono coordinati tra loro, il loro modo sincronizzato di muoversi e di attaccare ricorda insetti dotati di un'unica mente. O soldati molto bravi e abituati a combattere insieme.
Sanno sfruttare i vantaggi offerti dall'ambiente circostante, concentrano i loro attacchi sugli avversari più in difficoltà, appena rischiano di venire colpiti preferiscono ritirarsi.

Anche fisicamente la loro origine umana è lontana. Alcuni hanno sviluppato artigli affilatissimi, ben diversi dalle mani di un tempo. La loro pelle è dura, offre una protezione simile a una leggera armatura. Hanno articolazioni snodate, che permettono balzi fulminei, acrobatici.

Poco distante da me, a terra, ne vedo uno, uno dei pochi che siamo riusciti ad abbattere.
Immagino che Colin avrà di che divertirsi, a studiarlo: il suo lavoro sono convinta che si dimostrerà prezioso, perchè questi mostri dobbiamo sconfiggerli prima di tutto con la conoscenza.

Il braccio teso inizia a essere stanco, allento l'arco per qualche istante, rilasso il muscolo affaticato. Ho poche frecce. Devo restare in guardia, non devo sprecarne.

Poi c'è l'Abnormis.
Non è grosso come la Bestia del Ponte, o come la Bestia dei Mirtilli. E' agilissimo, però, fulmineo, dinoccolato, salta come un grillo e ferisce con artigli smisurati.
Credo che interagisca in qualche modo con il Potere Magico, anche se voglio chiedere a Magnus, appena possibile, se ha avuto anche lui la stessa sensazione. A me sembrava che quella creatura predasse il mio Potere, risucchiandomelo via poco a poco, fino a che lo ha rilasciato lanciando quel grido annichilente, grazie al quale si è potuto ritirare coi suoi scherani.

Al momento della sua fuga sono sicurissima di averlo colpito in pieno alla testa con una freccia: un gran bel colpo, ma non ho fatto in tempo a gioirne, perchè quell'essere non ha neanche rallentato il passo.
Immediatamente dopo sia Vodan che io gli abbiamo sparato ancora, e il modo in cui ha evitato i nostri colpi mi ha fatto pensare al Kraighar, a come le frecce gli passassero attraverso.

Stando così le cose, non sarà semplice tirarlo giù.

Sul viso dell'Abnormis era scarabocchiata una maschera biancastra, che ormai abbiamo imparato ad associare al culto di Morgoblath. La torre, l'artiglio, la maschera bianca. I simboli del Dio dei Veleni ci circondano, in questo bosco maledetto, tornano in mille forme, in tante diverse manifestazioni.

I minuti passano, alle mie spalle i nostri si sono ricomposti, i feriti sono stati medicati. Tra poco i nostri superiori ci diranno cosa si fa adesso.
Inseguiremo i Mostri nella fortezza di morte in cui si sono nascosti? Li andremo a stanare nelle profondità buie del Cairn, per stretti corridoi e ripidi passaggi inclinati?
Oppure torneremo giù a Lamaynn in attesa della sera, in attesa di conoscere il destino dei nostri feriti?

Lo ammetto, sono sfinita. Non penso che riuscirei ad accendere nemmeno una candela, in queste condizioni. Il braccio mi trema per lo sforzo, mi sento svuotata di ogni energia.
Ma se dobbiamo proseguire, proseguiremo.
scritto da Kailah , 18:23 | permalink | markup wiki | commenti (0)
 
29 marzo 517
Domenica 15 Febbraio 2015

I 23 del Cairn



Sono settimane che sogno questo momento.

Avanziamo spavaldi verso la collinetta del Cairn, consapevoli che ci attende uno scontro all'ultimo sangue con Risvegliati della peggior specie.
E' un onore far parte di questa squadra. Tra noi ci sono i migliori compagni che mai potrei desiderare, sono certa che insieme ce la faremo.

Sono settimane che sogno il Cairn di Lamaynn. Sogno le ombre dei morti che danzano, disegnate dalle fiamme sulle pareti di pietra dei sotterranei. Sogno i loro movimenti scomposti, sgangherati, il loro rantolo di morte.

Incubi, sì. Sono incubi, è chiaro, incubi orribili e angoscianti. Ed è proprio per questo che bisogna affrontarli a testa alta, quanto prima.
Questa è l'occasione giusta: siamo 23 persone, tra noi ci sono soldati formidabili, compagni fedeli, un potente stregone e un sacerdote che attira su di noi la benevolenza degli Dei. Cosa potremmo chiedere di meglio? Siamo quelli giusti, dobbiamo farcela.

Abbiamo appena trovato i resti dell'ultimo giaciglio del Kraighar, il malnato guerriero che sembra proprio essere sparito dalla circolazione, finalmente sconfitto. Abbiamo trovato il pagliericcio umido su cui dormiva, le miserabili croste di formaggio che aveva da mangiare, lo scarabocchio blasfemo che tracciava sul muro vicino al suo giaciglio per farsi compagnia.

Abbiamo fatto poi la più macabra e triste delle scoperte, i prigionieri nello scantinato. Sapevo che c'erano, da qualche parte, ne ero certa... ma speravo fosse ancora possibile salvarli. Non voglio pensare a quanto debbano aver sofferto, poveretti, prima che sia arrivata la morte a liberarli da tanto orrore.

La vendetta ha poco senso, ormai non si può cancellare quel che è accaduto. Ma sento nel profondo del cuore che dobbiamo fermare questa vergogna una volta per tutte.

Dalla sommità della casetta del Kraighar ho potuto contemplare il Cairn che ora ci accingiamo a risalire. Era un luogo di sepoltura, di preghiere e di rispetto per i defunti, ma il Kraighar e i suoi amici l'hanno trasformato nel più blasfemo dei focolai di contagio.

Certo che ho paura, ora che ci avviciniamo... che domande. Ho una paura maledetta, di quelle che ti mozzano il fiato e ti fanno tremare le gambe.
La faretra troppo leggera mi ricorda anche che ho pochi colpi al mio arco, non posso permettermi di sbagliare.
Ho una paura tremenda, ma so che è normale, il Sergente me l'ha detto più volte: è normale avere paura, la cosa importante è come la si affronta.

Voglio affrontare la mia paura senza combatterla. Devo lasciarla scivolare dentro di me, attraversarmi e passare oltre. Siamo insieme, questo è ciò che conta. Insieme siamo forti, siamo invincibili, siamo quelli giusti nel posto giusto.

Per le nostre terre, per il Cariceto, per Uryen, per l'Anterlig e per tutti i nostri compagni caduti. Per Boar, per Deben Bonne, per Gideon e per i tanti altri che sono morti combattendo al nostro fianco. Siamo qui anche per voi. Portiamo avanti le vostre armi, rendiamo onore al vostro sacrificio.

Avanti!

tlic... tlac...

...

tlic... tlac...

Vodan, sei stato tu?

tlic... tlac...

... ok, speravo.

tlic... tlac...

Eccoli, si comincia!

Il 23esimo Plotone di Uryen - immagine
scritto da Kailah , 23:25 | permalink | markup wiki | commenti (1)
 
21 marzo 517
Lunedì 2 Febbraio 2015

Notte di Eostar



Fuochi nella notte, luce che brilla fino all'alba.
E' la morte del Re dell'Inverno.

Il maglio del Kraighar riflette tetro il chiarore delle braci, rosso per le venature del suo metallo e per il sangue che ha versato tra di noi.

Sotto quel lenzuolo riposa per sempre Tico Pock, ultimo testimone dell'opera del guerriero infernale. Cosa sarà accaduto in quel luogo ineffabile? Sarà riuscito Tico a infliggere una ferita mortale al Kraighar, prima di cadere morto a sua volta?

Padre Engelhaft sostiene che la battaglia sia vinta, ma l'assenza del cadavere del nemico ci lascia sotto un'ombra di incertezza. E se invece si fosse salvato? Se fosse solo fuggito?
Le armi di Rock e di Kurt, prima di ferire il Kraighar, erano intrise del sangue nero dei Risvegliati. Ci ritroveremo forse davanti un Kraighar morto che cammina? Il solo pensiero mi fa rabbrividire. E poi c'è il risvegliato velocissimo che per poco non ghermiva Vodan, l'oscura presenza che fa quel "clic, clac, clic, clac"... un verso innaturale e minaccioso, simile a un Kreepar.

"Non lasciare mai il tuo arco, non è ancora finita". Il Sergente Rock ha ragione, dobbiamo continuare a vigilare, la lunga notte del Re dell'Inverno non è ancora finita.

Con il Tenente Kain ferito, adesso è Rock in comando. Lui e Kurt sono venuti qui spinti dal presentimento che il Kraighar volesse a suo modo onorare la notte di Eostar. Una notte speciale, importante per i discendenti degli antichi Khan. Notte di preghiere e di sacrifici, di luci accese e di segreti. Ringrazio gli Dei che ci abbiano raggiunti: il loro aiuto è stato provvidenziale, insieme possiamo tirare giù qualsiasi nemico. Da soli... da soli siamo deboli.
I nemici cercano di separarci perchè sanno che l'unione è la nostra forza: il Kraighar si è dimostrato un guerriero fortissimo, più forte di chiunque di noi. Ma era solo, ed è per questo che è stato sconfitto. La sua tracotanza lo ha ucciso, prima ancora che l'assalto acrobatico di Vodan, i colpi congiunti dei miei compagni e l'ultima pugnalata di Tico Pock.

E' una lunga notte questa, una notte interminabile, il tramonto mi sembra avvenuto giorni fa, l'alba è ancora lontanissima. Siamo insieme, in questo capanno che ormai conosciamo bene, tutti vicini, protetti e prigionieri nello stesso tempo. Kurt scruta l'oscurità fuori dalla finestra, i feriti riposano, noi vegliamo ed aspettiamo. Tico giace sotto un lenzuolo, immobile per sempre.
Tengo l'arco posato sulle ginocchia, pronto all'uso. La faretra ormai mezza vuota è accanto a me. Spero di non doverli usare.
Poi c'è Rock, anche lui in silenziosa attesa. Engelhaft e Colin che si affaccendano nelle cure, esausti ma perseveranti.
Siamo una famiglia, legati gli uni agli altri. Crediamo di conoscerci, ma ogni volta ci scopriamo diversi e più vicini. Ogni giorno, ogni notte che passiamo insieme. Questa... questa notte.
Le nostre esperienze ci trasformano e ci uniscono, avvicinano le nostre strade e le intrecciano segretamente. Magia e sangue, paura, coraggio e morte. Ricordi comuni. La Bestia del Ponte, il Bosco dei Mirtilli, Cantor... Angvard...

Adesso che lo scontro è finito e la notte avanza così lentamente, avverto tutto il peso della stanchezza. Le braccia intorpidite dalla tensione, la testa leggera per l'uso che ho fatto di ogni mia possibile risorsa magica, la mancanza di riposo, l'impossibilità di abbandonarsi al sonno...

...

... il ritmo del respiro, l'odore familiare del cuoio, la penombra...

...

... nonno... nonno...

... scivolo piano nella sua stanza. La casa è buia, fredda, mi sento piccola, sono piccola. Nonno... steso sul letto di legno scuro da cui non ti ho mai visto alzarti.

... vieni qui Kailah, vieni...

... ti ho portato quello che mi hai chiesto.

Stringo tra le mani un pugnale pesante, dalla lama rossastra. Il pugnale è grande tra le mie mani di bambina, ne saggio il filo con la punta di un dito e subito si forma una goccia di sangue.

... tieni nonnino... tieni...

... grazie

...

... questa è una famiglia, Kailah... non lasciare che qualcosa ti divida dai tuoi compagni... non lasciarti tentare...

... ma no, nonno... non temere...

Arrivo ai piedi del letto, salgo in punta di piedi e avvicino il pugnale alla mano del vecchio, che si solleva sui gomiti per prenderla.

E' antico, grande e stanco, ma nei suoi occhi vedo brillare un'energia sempre giovane e combattiva.
Gli porgo il pugnale, lui lo afferra, lo stringe in pugno, lo alza.

... Gli faremo sputare il sangue, a quei bastardi.

...

... Non avere paura, Kailah. Siamo tutti insieme, nulla ci può separare. Una famiglia, siamo una famiglia...

... nonno...

Mi sorride severo. Lo sguardo battagliero di Kain Werber incontra i miei occhi, mio nonno... il Tenente annuisce.

... Fa' quel che ti dirà il Sergente, è lui in comando adesso.

... ma, nonno...

... non avere paura, Kailah. La prossima volta tornerai da me volando.

... volando...

...

... Volando...

... sott'acqua...



scritto da Kailah , 15:12 | permalink | markup wiki | commenti (2)
 
21 marzo 517
Venerdì 9 Gennaio 2015

Il profumo della magia



Probabilmente è stata un'imprudenza tentare di percepire un'eventuale manifestazione di potere magico, mentre Colin era prigioniero del suo strano sogno.
Adesso io non ho nessun elemento in più sul conto dell'entità che lo perseguita, ma questa entità sa qualcosa in più su di me.
Sa che ho un buon "profumo".

Chissà qual è il profumo della magia. Chissà se, quando avrò imparato a padroneggiare l'incantesimo che sto lentamente studiando, sarò anche io in grado di sentirlo.

Quello che so, e che posso dire con una ragionevole certezza, è che le creature oscure hanno fame di questo potere, di questa energia magica che fluisce dentro alcuni di noi.

Più persone mi hanno messa in guardia davanti a questo pericolo, suggerendomi di non dare corda a eventuali tentativi di contatto da parte di entità sospette: quel che è accaduto a Mirai è un buon esempio di ciò che bisogna ad ogni costo evitare. Ma Colin è una persona particolare: probabilmente il suo distacco, che a volte sembra un po' bizzarro, può proteggerlo almeno in parte da simili seduzioni.

Padre Engelhaft dice che Colin e io siamo quelli più in pericolo, visto che non siamo sostenuti da una fede sufficientemente solida. Non so bene cosa intenda lui per fede solida, ma a quanto pare il nostro compagno è un membro dell'Inquisizione, quindi chi meglio di lui può discernere chi sia un vero e saldo credente e chi no?

Fede e dubbi (blog)

Mi sono sempre ritenuta una persona abbastanza devota, tutto sommato, ma in effetti è probabile che la mia sia una fede superficiale, abitudinaria, poco sentita. Ma sono stata educata nel rispetto della religione. Lo stesso nome che porto è stato scelto in onore di Kayah, Dea della Magia, forse per proteggermi dai pericoli generati dalla pesante eredità di mio nonno.

Certo che la mia fede vacilla, davanti al Kraighar che riesce a farsi attraversare dai fendenti di spada senza venirne scalfito, che scruta il mondo attraverso occhi pallidi e innaturali. Che riesce a muoversi tanto velocemente da non essere percepito allo sguardo. La mia fede vacilla perchè sono una persona normale, ed è per questo che esistono i preti, per aiutare noi persone normali a sostenere simili esperienze senza lasciarci abbattere.

Ho molta fiducia in Padre Engtelhaft, ed è una vera fortuna che sia qui con noi in questi giorni. Lui però non deve pretendere che siamo tutti saldi nella fede come lui. Il suo dovere è quello di prendersi sulle spalle parte della nostra angoscia, e aiutarci a proseguire sotto il peso di questo fardello.

Noi siamo il fiume posto a sigillo di questa orribile infezione, abbiamo il dovere di arginarne l'avanzata verso sud, a qualsiasi costo. Ciascuno deve contribuire coi propri talenti, con le proprie particolari capacità. Se siamo qui nel Cariceto non è solo per spaccare crani di Risvegliati, ma per capire cosa sta succedendo e fermare le persone che di proposito alimentano il contagio.

Luna e cielo (blog)

In questo senso può essere importante scoprire a chi appartenga la voce che sussurra nottetempo nei sogni di Colin.
Dev'essere un'entità di una certa potenza, visto che è riuscita a mantenere Colin nel suo torpore onirico nonostante i miei tentativi di svegliarlo magicamente.
E' pericoloso continuare a dare spago a questa entità, anche perchè è proprio ciò che essa vuole. Nello stesso tempo però è possibile che ciò ci dia modo di capire meglio chi c'è dietro a questo scempio, quali ne siano le motivazioni, i nascondigli, i punti deboli.

Riuscirà Colin a sostenere una simile sfida? Riuscirò io ad aiutarlo e proteggerlo, come è mio dovere fare?
Riuscirà Engelhaft a proteggere entrambi dalle incrinature nella nostra fede?
Dobbiamo rimanere uniti tra di noi, aiutandoci ciascuno per quello che sa fare meglio.

Poi c'è un'altra cosa che mi angoscia, ma che mi spinge a correre di nuovo a Lamaynn: ho paura che lì ci siano ancora delle persone in vita, tenute prigioniere.
Sospetto che sia così per via del ragazzetto morto da poco che abbiamo trovato con gli occhi strappati nel capanno. Non ne comprendo la dinamica, ma credo che in qualche modo il Kraighar utilizzi una vittima da seviziare, da accecare magari, per riuscire lui stesso a vedere. Lui che ha quegli occhi così terribili, strani e, apparentemente, ciechi.
Se così fosse, se questa mia tremenda intuizione fosse in qualche misura fondata, vorrebbe dire che da qualche parte quel mostro ha una scorta di persone in vita. Un po' come la sua riserva personale di Risvegliati che tiene nelle carbonaie.

Occhi bianchi (blog)

Per i Risvegliati non c'è niente da fare, a parte ovviamente distruggerli. Ma se ci fosse qualcuno ancora vivo, prigioniero, destinato a una sorte orribile, dobbiamo fare il possibile per liberarlo. Erano settimane e settimane che non arrivavano notizie da Lamaynn, ma quel ragazzino del capanno era morto da poche ore. Dove stava, fino ad allora? Era solo? Chi gli ha portato da mangiare e da bere per tutto questo tempo?

Sono domande che esigono una risposta.

Tra poco ci metteremo in marcia verso la zona delle cave: spero che si riesca a esplorare l'area con un po' di calma, questa volta. In precedenza le nostre indagini sono state frettolose, ma sono convinta che lì ci siano ancora delle tracce, degli indizi che possano dare qualche informazione utile sui nostri nemici.
Il Cairn è lontano un paio di chilometri: se non c'è il Kraighar a evocarli col suo corno, forse i morti del tumulo non accorreranno ad attaccarci. Con un po' di fortuna riusciremo a fare quel che siamo venuti a fare senza bisogno di scappare via a gambe levate.

Risvegliato nel buco (blog)

Certo, c'è il timore che Colin in questo momento "attiri" i Risvegliati, o che in qualche modo possa essere percepito e localizzato dall'entità che è in contatto con lui. A pensarci, avremmo potuto sperimentare questa sua condizione provando a stanare il Risvegliato che abbiamo tumulato appena fuori Muddan, dopo avere invano provato con Vodan a farlo uscire dalla tana.
Se veramente Colin attira i Risvegliati, come sostiene Medusele, lui può spingerlo a uscire dal suo riparo e permetterci di abbatterlo. Magari possiamo fare questo esperimento di ritorno dal viaggio a Lamaynn, ammesso che per allora i nostri dubbi non siano già stati fugati.

Colin "attira" i Risvegliati, io "ho un buon profumo". Annie non è venuta con noi in questa missione, ma per quel che mi è parso di capire Colin ritiene che la nostra compagna possa emanare qualcosa, un "odore" forse, che la rende poco interessante per i Risvegliati.

Quanti odori, quanti profumi.
E intanto non riesco a togliermi dalla mente il profumo del ginepro essiccato. Erano anni che non mi sentivo così.
Così come?
Non lo so. Così.

Odore (blog)

Ma non è il momento per distrarci, dobbiamo restare concentrati. Dopo l'attacco del Kraighar a Muddan ero rimasta annebbiata per alcuni giorni, probabilmente a causa del fatto che avevo abusato troppo delle mie modeste capacità magiche. Finalmente il senso di stordimento è svanito, sono di nuovo lucida.
A parte l'altra inquietudine, che non mi molla da un paio di giorni. Ma chissà, forse è persino buon segno, è segno che sono ancora "viva". E finchè non mi indebolisce o non fa vacillare la mano del mio arco, non devo preoccuparmene. Anzi, paradossalmente è uno sprone a far meglio, a mettercela tutta.

In marcia, forza.
Abbiamo una lunga giornata davanti.

Occhi Kailah (blog)
scritto da Kailah , 14:26 | permalink | markup wiki | commenti (3)
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