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- Engelhaft Todenehmer -
 
Il Valvassore
Guelfo da Flavigny
 
creato il: 20/05/2005   messaggi totali: 60   commenti totali: 79
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1 Gennaio 519
Sabato 7 Maggio 2011

Morti che camminano

Potrei essere già spacciato. Molto è stato scritto sulla potenza venefica del morso dei cosiddetti Risvegliati: esso è capace di uccidere anche i più robusti tra gli uomini e quindi mutarli in abomini senz'anima, in carcasse fameliche a cui è negata la pace di Kayah. Esamino di nuovo la ferita sul mio collo, usando lo specchietto d'argento che porto incastonato sulla cintura alla maniera insegnatami da Vaenar. Insignificante. Ridicola. Sono sopravvissuto alle fauci di Ingrinmir, ho sfidato la furia di Ekmatyar... La ferita pulsa debolmente. E' innocua, provo a ripetermi Innocua. E allora, dannazione, perchè non si rimargina?

Justin mi spaventa. Ieri provavo pena e un pizzico di simpatia per questo ragazzino sventurato, per il suo fare da smargiasso...quasi che volesse disperatamente convincere se stesso e noialtri che in fondo gli eventi da cui è stato travolto sono sotto il suo controllo, che li ha compresi ed accettati, preferendo passare per mostro pur di non sentirsi una vittima. Ma oggi...oggi ho avuto la prova che la malvagità del Maestro ha ormai corrotto l'allievo, lo ha reso astuto quanto crudele. Justin sa bene cosa mi sta succedendo, e cerca di approfittare delle mie paure per i suoi scopi nefandi: parla di intercedere per me presso il suo Maestro, per far sì che l'Oscuro Signore della Morte mi preservi dal morbo dei Risvegliati...a condizione che io mi abbassi a invocare questa grazia scellerata.

La mia vita per la mia anima. Se acconsentissi a questo osceno patto che senso avrebbero mai tutta la fatica, tutta la sofferenza, tutti i sacrifici fatti in nome della Causa? Non accadrà, Justin, stanne certo. Se gli Dei lo vorranno riuscirò a resistere quel tanto che basta da raggiungere un convento di Guaritori: sarà la misercordia di Reyks, non certo quella di una Potenza Oscura, a salvarmi la vita. Quanto a te... forse lo hai capito dal primo momento, o forse non te ne sei ancora resto conto, ma non possiamo lasciarti vivo ancora a lungo. Buffo, no? Siamo entrambi morti che camminano.

scritto da Guelfo da Flavigny , 21:37 | permalink | markup wiki | commenti (0)
 
30 ottobre 518
Giovedì 23 Dicembre 2010

per Guelfo

Durante l'interminabile cavalcata verso le Sorgenti Sacre del fiume Tibur, Julie in uno dei brevi momenti di pausa si avvicina a Guelfo e gli dice questo:

Caro Guelfo,
devi scusarmi per come ho reagito l'altra sera, mentre andavamo verso Butelion. Non devi pensare che io non abbia fiducia in te, o che addirittura sia tanto presuntuosa da sapere cosa sia giusto o sbagliato fare. Non so nulla, invece. Sono solo stanca, spaventata, estenuata come tutti, ed ho i nervi a fior di pelle. E' per questo che ti ho urlato contro, solo per questo.
Ma adesso che stiamo andando ad affrontare i nostri nemici, voglio che tu sappia che non ho mai dubitato di te, nemmeno per un attimo. Credo in te, nel tuo coraggio, nella tua Fede, e in tutte le cose sorprendenti e meravigliose che sai fare.
Ci aspetta una battaglia difficilissima e quasi disperata... ma io confido che ce la faremo, perchè siamo forti e uniti, siamo amici e ci vogliamo bene, e portiamo con noi la Luce.

Adesso andiamo, gli Dei sono con noi!

scritto da Julie , 13:05 | permalink | markup wiki | commenti (0)
 
30 Settembre 518
Venerdì 15 Ottobre 2010

Sconfitta

Eccomi qui, a contemplare il nostro fallimento nella quiete di questa notte fatale. Stanco, dolorante. Spezzato. Ho tentato di spiegare a Julie le ragioni del mio sconforto prima che quel povero diavolo dall’aria stralunata e un po’ sinistra ci interrompesse con la sua visita inaspettata. Sapevo che avrebbe avuto difficoltà a capirmi. E’ convinta che questa sia solo una breve stagione, una sorta di travagliato preludio ai molti anni di felicità che attendono lei e il suo Lucius, dolci e spensierati come i canti che stasera ha sciolto con quella sua magnifica voce da usignolo...

Prego gli Dei, se mai ci ascoltano, che la speranza di Julie possa esaudirsi a dispetto della tenebra che incombe su noi tutti, che le si risparmino infine gli orrori a cui sembriamo condannati in questi amari giorni, che non giunga più, per la paura che le ghiaccia il cuore, a vedere degli spettri spaventosi in un vecchio vagabondo e nel suo cane smagrito.

E prego affinchè la luce di Pyros non smetta di illuminare Solice, possa la Fiamma divina infondere almeno in lei nuovo vigore, nuovo coraggio. Se davvero Gli è gradita la terribile rinuncia che questa ragazzina non ha esitato a fare pur di meglio servirLo...pur di sostenermi quando tutto sembrava perduto... ecco, allora Egli non dovrà mai consentirle di cadere in preda alla disperazione, di sentirsi debole, sconfitta...abbandonata.

Come accadde ad Abel nei suoi ultimi giorni.

Come sta accadendo a me ora.

Ho dato a Reyks e a Kayah ciò a cui più tenevo ...

"...sei sicuro?..."

...pur di proseguire nella lotta, pur di non soccombere prima di aver portato la Causa alla vittoria. Eppure le forze stentano a tornarmi. Quelle stesse ferite che un tempo avrei sopportato di buon grado mi stanno piegando ogni giorno di più. All'Heresioptis, quali che siano i suoi segreti, non è bastato che uno sguardo per sprofondarmi nuovamente nell'agonia, un semplice malevolo sguardo per riscaraventarmi sull'orlo dell'Abisso. Non mi sono sentito così infiacchito, così tremendamente stanco, al punto che persino il tentativo di richiamare un'insignificante frazione di Potere ha finito per lasciarmi stordito ed inerme, un peso morto che i compagni hanno dovuto trascinare via dalla battaglia.
E i nostri avversari invece? Precisi e letali come sempre, come sempre un passo avanti a noi, come sempre in grado di scatenare forze magiche incomparabilmente superiori a quelle che mi furono concesse...

E' per questo che Kayah mi ha strappato alla morte? E' per questo che Reyks ha fatto sì che le mie carni straziate dai morsi di Ingrinmir si rimarginassero quel tanto da rimettermi in piedi?

Mi sorprendo a chiedermi se la mia sopravvivenza la devo davvero ad una grazia degli Dei. Perchè salvarmi dall'Abisso per poi lasciarmi così, un'ombra patetica e insignificante, in balia della Tenebra? Mi si chiede di fermare un nemico con cui non potrei mai competere neppure se fossi nel pieno delle forze? Mi si chiede di scovarlo anche se sono condannato a rimanere nella più assoluta ignoranza dei suoi disegni, anche se la risposta alle domande che oggi ci consentirebbero di impedire queste trame diaboliche mi è stata negata?

La verità è che non c'è rimasto nulla che io possa fare, e in questa consapevolezza ho l'impressione di trovare una sorta di strana serenità.

Che senso avrebbe infatti rimanere qui, impotente testimone del trionfo dell'Oscurità? A questo punto solo un miracolo potrebbe sopperire alla mia, alla nostra inadeguatezza rispetto al compito che ci è stato affidato, e di certo le legioni di monaci di questo Tema hanno probabilità assai maggiori delle mie di vedere esaudite le loro invocazioni... E d'altro canto che senso avrebbe mai fuggire, quando per me non esiste più una casa a cui fare ritorno, una vita diversa da questa lotta senza speranza, da questa assurda giostra che mi vede scendere in lizza senz'armi e bendato contro una moltitudine di avversari tra i più temibili che si possano immaginare?


scritto da Guelfo da Flavigny , 20:16 | permalink | markup wiki | commenti (0)
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