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« Ci siamo fatti una reputazione come cacacazzi a casaccio. »
- Bohemond D'Arlac -
 
Il Valvassore
Guelfo da Flavigny
 
creato il: 20/05/2005   messaggi totali: 60   commenti totali: 79
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18 Maggio 517
Domenica 25 Febbraio 2007

Disastro

Le voci dei compagni intorno a me diventano un brusio confuso mentre precipito in una vertigine di sconcerto, angoscia, e rimorso. Valerie... Valerie sì è...

"Proprio in questo momento del sangue innocente viene versato a causa tua."

Ripenso alle avventure di questa notte, a quanto mi sono sentito felice. A quanto mi credevo nel giusto. A quanto sono stato STUPIDO. Boccheggio in preda alla nausea.

Qualcuno, dall'altra parte del cosmo, mi parla di Desiree, della decisione che non ha avuto il coraggio di prendere. Povera piccola Desiree...come potevo farti vedere, io che per primo non ho avuto davanti agli occhi che ombre confuse? Il tuo fallimento è il mio. Ciechi, siamo tutti dei poveri ciechi, ed io sono il primo, io che mi sono lasciato sviare dallo stesso sospetto che con tanta rabbia leggevo dentro di voi.

"Dicono che se tu muori con te muore ogni speranza."

Le speranze stanno morendo, una dopo l'altra, le sto uccidendo, le stiamo uccidendo tutte. Se gli Dei si fossero sbagliati? Se noi non fossimo degni? Se noi...

"Quando rinuncerai, altri come me verranno a cercarti."

Stai ridendo di me, Sette di Picche? Tu che simboleggi la Disgrazia, ti stai compiacendo della crudele profezia con cui mi hai salutato?

Su una cosa avevi torto: io non ho Fede. Ho dubitato di Valerie. Ho dubitato di Pyros. Io...
o Dei perdonatemi, che cosa ho fatto, che cosa ho fatto?

Sette di Picche - Disgrazia
scritto da Guelfo da Flavigny , 15:59 | permalink | markup wiki | commenti (1)
 
18 Maggio 517
Domenica 25 Febbraio 2007

Nailah

Là fuori il Sole sta per sorgere, consegnando all'oblio i fantasmi di questa tremenda notte. Nailah è qui davanti a me, la sua voce allegra e dolce, il suo abbraccio tenero come lo ricordavo. E per un attimo questo rifugio spoglio, bizzarramente illuminato dal bagliore che avvolge le mie mani, mi ricorda la catapecchia di Caen. Mi sento a casa.

Farò quello che va fatto per proteggerla. Resisterò, porterò a compimento la Ricerca, e tornerò qui. E che gli Dei abbiano pietà di chi le ha fatto del male, di chi la costringe a vivere nell'ombra e nella paura, perchè io non ne avrò. Stanne certa, Nailah, manterrò la mia parola.

Vicolo buio - Immagine 1
scritto da Guelfo da Flavigny , 14:43 | permalink | markup wiki | commenti (0)
 
17 Maggio 517
Domenica 25 Febbraio 2007

Tenebre

Avanzo nell'oscurità, consapevole che ogni passo mi spinge verso l'inevitabile. Mi avevano avvertito, ed eccomi qui, armato di una misera daga e con il solo corpetto a difendermi dalle lame che certamente qualcuno sta già affilando nel buio. Esito.
Non ho il diritto di morire così. Sto regalando la vittoria alle Tenebre. Sto...

Penso a lei. Non aveva una daga lei, non un corpetto, non la Magia che tante volte è stata il mio asso nella manica. Non aveva nessuno che riponesse nella sua vita le proprie speranze. E forse è morta. A causa mia.

Il Guelfo di Achenar non può accettarlo, dimentica ogni prudenza ed ecco che imbocca spavaldo un vicolo stretto e buio come l'Inferno, probabilmente non c'è posto migliore in tutta Rigel per un'imboscata. Tik. Tak.

Passi leggeri, quasi impercettibili, alle mie spalle. E bravo topolino, sei in trappola, che ti aspettavi?

Mi riparo nel vano di un portoncino, e per la prima volta sul campo ricorro alla divinazione insegnatami da Luran. Dir-Nyx-Gor! Le Rune liberano il Potere, ed attraverso l'oscurità ecco che percepisco la presenza del mio assalitore. E' qui per uccidermi. I passi si fermano, deve avermi sentito, e poi riprendono, ancora più cauti. E' maledettamente bravo, ma io SO dov'è, ed è la mia PAURA a dirmelo con sovrannaturale accuratezza.

Per alcuni istanti sono letteralmente paralizzato dal terrore. E' a cinque metri ormai, se non faccio qualcosa sono morto.

"Fer-Kor!" E' come fosse stata la voce di un altro a pronunciare le Rune, la mano di un altro a sfiorare il reagente. Lui capisce, e mi balza addosso. Devo difendermi, devo soltanto attendere e difendermi finchè non sarà caduto nel mio tranello.

Il suo affondo è talmente rapido che non ho speranza di evitarlo. Fiori vermigli di dolore sbocciano lungo il mio avambraccio sinistro. E' finita. No, Guelfo, è solo una ferita superficiale, concentrati, resisti. Solo un altro scambio di stoccate...

E finalmente le forze dell'Oltremondo giungono in mio soccorso. La tela che per me hanno pazientemente tessuto chissà quali Bestie da incubo piomba su di noi: devio il suo ultimo colpo e rotolo via mentre lui viene travolto.

Una seconda ombra si para davanti a me, e nella luce lunare una testa d'ascia balugina minacciosa. Dannazione, per un attimo avevo sperato di averla scampata. E invece sono circondato. Stavolta non c'è tempo per affidarsi alla Magia, se voglio uscirne vivo devo avere la meglio su di lui con la sola forza delle armi e per giunta in fretta, ben consapevole che la vischiosa prigione in cui l'altro è stato catturato non durerà per molto.

In preda allo sconforto grido "Assassini!", anche se è inutile invocare aiuto.
Il mio avversario lo sa bene, e prima di abbattersi su di me commenta sprezzante: "Puoi scommetterci."

Lassù qualcuno deve aver udito le mie preghiere. Sulle prime sono in grave difficoltà, evito per un pelo i suoi fendenti senza poter portare alcun attacco che possa davvero impensierirlo. Ma poi qualcosa cambia, i miei movimenti si fanno via via più rapidi e sicuri, la mia scherma più esatta ad ogni scambio. Così mi piaci, Guelfo! Come un vero cadetto di Achenar! Avanti, affonda ancora!

Stavolta trovo le sue trippe, e maledizione, l'ho punto come si deve. Si lascia sfuggire un lungo gemito e incespica, la sua guardia è troppo alta, ora o mai più! Messa da parte ogni prudenza mi avvento su di lui ed ecco che la lama gli squarcia una coscia, facendolo rovinare al suolo. Non si muove più, ha perso i sensi.
Dietro di me il primo sicario si divincola ancora come una mosca in trappola, adesso è LUI ad avere paura. Tenta disperatamente di venirne fuori, gli mancherebbe così poco...ma non sarò un gentiluomo, non stanotte. "Bes-Vas!"

Lascio fluire il Potere, lo lascio crescere fino a quando sarebbe sufficiente ad alimentare un rogo. Punto il mio indice sul predatore divenuto preda, ricordo la ragione per cui ho deciso di affrontare tutto questo, e ripeto: "Vas!".
Le fiamme, impossibilmente alte e luminose, lo avviluppano in un baleno. E lui grida, e grida, mentre il fuoco lo divora brano dopo brano; nell'aria si diffonde un odore nauseabondo di carne (e materia organica sovrannaturale) bruciata.

Potrei porre fine ai suoi tormenti in qualunque momento e infliggergli il colpo di grazia, ma mi sorprendo a volerlo veder soffrire...ancora un po'.
"Brucia" sibilo, concentrandomi sulla vampa che avvolge il mio nemico ormai inerme. "BRUCIA!", stavolta lo urlo. E al mio comando le fiamme danzano con rinnovato furore, e come tanti anni fa mi sento stranamente affascinato dalla loro diabolica grazia. Le grida cessano, il corpo resta immobile. E' fatta, ho vinto.

Abbandono il vicolo prima che qualche curioso si faccia vivo, lasciando dietro di me due cadaveri sgozzati. Sono ferito, scosso, ma devo proseguire per la Cantina di Clelie, l'unico posto dove le mie paure possono essere fugate. Non...non posso pensare, non devo pensare che tutto questo sia stato inutile.

Rissa - Immagine 1
scritto da Guelfo da Flavigny , 03:41 | permalink | markup wiki | commenti (2)
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