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26 agosto 517
Venerdì 15 Febbraio 2008
il primo sole....
Socchiudo gli occhi, credo sia l'alba. Il primo sole disegna delle figure sulla mia testa, dei quadrati di luce che si animano col muoversi delle foglie di un albero qui fuori.
Ieri sera Lucius mi ha fatto vedere le ombre disegnate sul soffitto con le sue mani.
Finchè non ho spento la candela.
E' successo davvero? Oppure è stato il sogno più bello della mia vita?
Ho i gomiti sgraffiati, mi sento strana e indolenzita. Sento dei nodi tra i capelli che sarà molto difficile sciogliere. E il sapore e l'odore di Lucius mi sono rimasti addosso, tanto che se chiudo gli occhi mi sembra di sentirlo qui vicino a me.
Non è stato un sogno.
Respira, Julie. Non è stato un sogno. Che fai? Ridi? Piangi? Calmati, su.
Non è stato un sogno.
I quadrati di luce sulla mia testa si muovono dolcemente, fuori c'è un po' di vento. Vorrei spalancare la finestra e gridare con quanto fiato in gola che sono felice. Felice da impazzire! E che lo sentano tutti, che tutta la Caserma dell'Ultimo Sole si svegli sentendomi gridare di allegria.... o forse non sarebbe una buona idea?
Mi viene da ridere, non riesco a stare ferma: la catapulta, lo scantinato... la taverna senza tempo... il panettiere.... Lucius che mi fa strada per delle scale che scendono, fino a scoprire luoghi misteriosi e accoglienti... i suoi nascondigli segreti.
Lui dorme adesso a un paio di corridoi di distanza da qui. Forse se chiudo gli occhi riesco ad entrare nei suoi sogni. ...
zzzz....
Ieri sera Lucius mi ha fatto vedere le ombre disegnate sul soffitto con le sue mani.
Finchè non ho spento la candela.
E' successo davvero? Oppure è stato il sogno più bello della mia vita?
Ho i gomiti sgraffiati, mi sento strana e indolenzita. Sento dei nodi tra i capelli che sarà molto difficile sciogliere. E il sapore e l'odore di Lucius mi sono rimasti addosso, tanto che se chiudo gli occhi mi sembra di sentirlo qui vicino a me.
Non è stato un sogno.
Respira, Julie. Non è stato un sogno. Che fai? Ridi? Piangi? Calmati, su.
Non è stato un sogno.
I quadrati di luce sulla mia testa si muovono dolcemente, fuori c'è un po' di vento. Vorrei spalancare la finestra e gridare con quanto fiato in gola che sono felice. Felice da impazzire! E che lo sentano tutti, che tutta la Caserma dell'Ultimo Sole si svegli sentendomi gridare di allegria.... o forse non sarebbe una buona idea?
Mi viene da ridere, non riesco a stare ferma: la catapulta, lo scantinato... la taverna senza tempo... il panettiere.... Lucius che mi fa strada per delle scale che scendono, fino a scoprire luoghi misteriosi e accoglienti... i suoi nascondigli segreti.
Lui dorme adesso a un paio di corridoi di distanza da qui. Forse se chiudo gli occhi riesco ad entrare nei suoi sogni. ...
zzzz....
21 agosto 517
Martedì 18 Dicembre 2007
Le parole che non trovano la strada...
Che mi prende?
Durante le settimane di lontananza sentivo così forte l'urgenza di parlargli, di sfogare la mia paura e raccontargli tutto: di Forrarossa, di Nickel, di Frate Erwin e tutto quello che sta succedendo. Ogni giorno mi svegliavo immaginando le parole che gli avrei detto, e la sera mi addomentavo sognando di parlare con Lucius, e ancora parlare e parlare. Ho tante, tante cose da dirgli.
Ma ora che siamo vicini non ci riesco.
Non è la paura, nè l'imbarazzo a trattenermi.
E' un desiderio pazzo che mi prende quando sto con lui, l'incapacità di staccarmi dalle sue labbra, la sete di respirare la sua stessa aria.
E' un paladino, Julie, cerca di ricordartelo!
Ma come faccio se soltanto mi basta sfiorarlo per sentirmi morire?
Durante le settimane di lontananza sentivo così forte l'urgenza di parlargli, di sfogare la mia paura e raccontargli tutto: di Forrarossa, di Nickel, di Frate Erwin e tutto quello che sta succedendo. Ogni giorno mi svegliavo immaginando le parole che gli avrei detto, e la sera mi addomentavo sognando di parlare con Lucius, e ancora parlare e parlare. Ho tante, tante cose da dirgli.
Ma ora che siamo vicini non ci riesco.
Non è la paura, nè l'imbarazzo a trattenermi.
E' un desiderio pazzo che mi prende quando sto con lui, l'incapacità di staccarmi dalle sue labbra, la sete di respirare la sua stessa aria.
E' un paladino, Julie, cerca di ricordartelo!
Ma come faccio se soltanto mi basta sfiorarlo per sentirmi morire?
8 agosto 517
Lunedì 24 Settembre 2007
Aspettami.
E' una promessa. E' la promessa che leggo negli occhi di Padre Quart mentre ci parla, mentre con cupa determinazione giura che salverà il suo amico più caro, a qualsiasi costo. Ed è la stessa promessa che ci unisce in questa battaglia dai contorni incerti, ma dall'obiettivo chiarissimo.
Ti aspetterò Lucius, benedicendo ogni giorno, ogni ora di questa lunga attesa. E ti aspetterò facendo del mio meglio, dando tutto per rendere onore a ciò in cui credo, e in cui credi anche tu.
Per questo non sarà un'attesa vana, ne sono sicura.
Quando sento le spire della paura che si insinuano in me, quando il fumo mi riempie i polmoni, il fuoco illumina a giorno la notte... quando persone conosciute si trasformano in mostri assetati di sangue e tutte le certezze vacillano, mi stringo nel tuo mantello, al riparo. E la paura svanisce, i dubbi si diradano, il senso di tanti sacrifici ritorna a indicarmi la strada.
Non vedo l'ora di ridere insieme a te, di farti qualche scherzo, di nascondermi alle tue spalle e farti fare un bel salto. E di raccontarti tante novità, tutte queste avventure... e anche altre ancora, quelle che ci aspettano, quelle che gli Dei ci metteranno davanti nei prossimi tempi.
E' una promessa, Lucius.
Aspettami, ed io ti aspetterò.
Ti aspetterò Lucius, benedicendo ogni giorno, ogni ora di questa lunga attesa. E ti aspetterò facendo del mio meglio, dando tutto per rendere onore a ciò in cui credo, e in cui credi anche tu.
Per questo non sarà un'attesa vana, ne sono sicura.
Quando sento le spire della paura che si insinuano in me, quando il fumo mi riempie i polmoni, il fuoco illumina a giorno la notte... quando persone conosciute si trasformano in mostri assetati di sangue e tutte le certezze vacillano, mi stringo nel tuo mantello, al riparo. E la paura svanisce, i dubbi si diradano, il senso di tanti sacrifici ritorna a indicarmi la strada.
Non vedo l'ora di ridere insieme a te, di farti qualche scherzo, di nascondermi alle tue spalle e farti fare un bel salto. E di raccontarti tante novità, tutte queste avventure... e anche altre ancora, quelle che ci aspettano, quelle che gli Dei ci metteranno davanti nei prossimi tempi.
E' una promessa, Lucius.
Aspettami, ed io ti aspetterò.
4 agosto 517
Venerdì 27 Luglio 2007
alle stalle...
Aspetto trepidante.
Sbom! Sfondano le porte, inizia la battaglia nella cappella.
Non vedo niente, non sento niente.
Sto nascosta presso le stalle, in attesa. Mormoro una preghiera, accarezzando il braccialetto che porto al polso...
Un grido, mi sembra che sia la voce di Guelfo, tremo. "Pyros ti prego, fa che non accada loro nulla di male!"
Pochi momenti dopo vedo una sagoma nel cimitero dietro la cappella. Una donna, e sta correndo da questa parte.
Mi nascondo meglio, la osservo: ha qualcosa di ingombrante in mano. Si china presso una tomba, in un cespuglio, e si libera in fretta del suo fardello. Quindi punta alle stalle, con più decisione.
Apre, entra, sento che armeggia con un cavallo.
"Dannazione, sta buono!" dice al suo animale. Ha una voce strana, un accento che non ho mai sentito. Il cavallo sembra agitato, fa parecchio rumore.
Trattengo il fiato, mi intrufolo nelle stalle dietro di lei.
Aspetto.
Lei prende per le briglie il cavallo e inizia a portarlo fuori, ma l'animale fa resistenza. Ci sono altri due cavalli, mi avvicino a quello più piccolo.
La donna esce dalla stalla.
"Arrenditi, in nome di Pyros!", riconosco la voce di Solice, sta arrivando!
Mentre mi sbrigo a sellare il cavallo, sento un grido.
E' la donna, che cade da cavallo, colpita da Solice.
Mi affaccio fuori dalla stalla, ci sta Solice, ferita a un braccio, e dietro di lei accorrono Guelfo, Eric e Pio.
...
E' fatta.
Sbom! Sfondano le porte, inizia la battaglia nella cappella.
Non vedo niente, non sento niente.
Sto nascosta presso le stalle, in attesa. Mormoro una preghiera, accarezzando il braccialetto che porto al polso...
Un grido, mi sembra che sia la voce di Guelfo, tremo. "Pyros ti prego, fa che non accada loro nulla di male!"
Pochi momenti dopo vedo una sagoma nel cimitero dietro la cappella. Una donna, e sta correndo da questa parte.
Mi nascondo meglio, la osservo: ha qualcosa di ingombrante in mano. Si china presso una tomba, in un cespuglio, e si libera in fretta del suo fardello. Quindi punta alle stalle, con più decisione.
Apre, entra, sento che armeggia con un cavallo.
"Dannazione, sta buono!" dice al suo animale. Ha una voce strana, un accento che non ho mai sentito. Il cavallo sembra agitato, fa parecchio rumore.
Trattengo il fiato, mi intrufolo nelle stalle dietro di lei.
Aspetto.
Lei prende per le briglie il cavallo e inizia a portarlo fuori, ma l'animale fa resistenza. Ci sono altri due cavalli, mi avvicino a quello più piccolo.
La donna esce dalla stalla.
"Arrenditi, in nome di Pyros!", riconosco la voce di Solice, sta arrivando!
Mentre mi sbrigo a sellare il cavallo, sento un grido.
E' la donna, che cade da cavallo, colpita da Solice.
Mi affaccio fuori dalla stalla, ci sta Solice, ferita a un braccio, e dietro di lei accorrono Guelfo, Eric e Pio.
...
E' fatta.
3 agosto 517
Sabato 14 Luglio 2007
Notte di sangue.
Questa notte sembra non finire mai. Prima Loic, quasi morto nello scontro coi banditi. E la ragazzina disperata che mi sfugge per correre dal padre ferito. Poi Eric e Solice nella cava, a interrogare il prigioniero...
Infine adesso Rochefort.
Sto tremando.
Ho visto molti scontri sanguinosi, ma mai tanta brutalità come stanotte.
Lo "Sfregiato", vistosi con le spalle al muro, si butta dal tetto del Palazzo Larsac su quello di una casa vicino, poi si cala da un abbaino e prima che riusciamo a circondare l'edificio corre via dalla porta principale.
Inizia un inseguimento per le strade buie di Laon. Rochefort è molto veloce, e riusciamo a stargli dietro soltanto Benton e io.
Benton corre come un fulmine, nonostante l'armatura, e a un tratto Rochefort si ferma, per fronteggiarlo.
Io avanzo qualche passo.
"Sta' lontana!" mi ordina Benton, seguendo lo sguardo crudele di Rochefort, che per un attimo si posa su di me. Io ubbidisco, ed assisto impotente ad uno scontro del tutto impari.
Rochefort ha una daga, ed è senza elmo nè armatura. Benton ha la spada e la corazza da guardia, ma non riesce a parare gli affondi del suo nemico. Viene ferito alla testa, al torace e di nuovo, con un colpo violentissimo, alla testa.
L'elmo di Benton vola via, il sangue schizza dal suo viso.
Il grido mi muore in gola, mentre vedo che Benton oscilla all'indietro, sul punto di cadere, ma poi, come una marionetta mossa da fili invisibili, gli si butta addosso, colpendolo con una capocciata.
Rochefort cade a terra, Benton sopra di lui.
E lo morde sul collo. Ripetutamente, selvaggiamente, con una ferocia impossibile da descrivere. Gli strappa brandelli di carne, mentre il sangue di entrambi si mischia in un orribile macello.
Per fortuna arriva Eric, intima a Benton di fermarsi, e poi, inascoltato, lo prende per le spalle e lo spinge via. Benton rotola a terra privo di sensi, e anche Rochefort giace svenuto.
Li medicano, con Solice e con il Capitano Ratel, cercando di tamponare l'emorragia. Sono entrambi in fin di vita.
Cosa è successo? Quale oscuro impulso ha trasformato Benton in una bestia feroce, che azzanna alla gola le sue prede? Il suo modo di muoversi, la cieca violenza con cui strappava brani di carne dal collo di Rochefort, i suoi denti e la sua bocca pieni di sangue...
Non era lui.
Che Pyros ci assista... spero che il sole si sbrighi a sorgere, che questa è stata una notte già troppo, troppo lunga.
Infine adesso Rochefort.
Sto tremando.
Ho visto molti scontri sanguinosi, ma mai tanta brutalità come stanotte.
Lo "Sfregiato", vistosi con le spalle al muro, si butta dal tetto del Palazzo Larsac su quello di una casa vicino, poi si cala da un abbaino e prima che riusciamo a circondare l'edificio corre via dalla porta principale.
Inizia un inseguimento per le strade buie di Laon. Rochefort è molto veloce, e riusciamo a stargli dietro soltanto Benton e io.
Benton corre come un fulmine, nonostante l'armatura, e a un tratto Rochefort si ferma, per fronteggiarlo.
Io avanzo qualche passo.
"Sta' lontana!" mi ordina Benton, seguendo lo sguardo crudele di Rochefort, che per un attimo si posa su di me. Io ubbidisco, ed assisto impotente ad uno scontro del tutto impari.
Rochefort ha una daga, ed è senza elmo nè armatura. Benton ha la spada e la corazza da guardia, ma non riesce a parare gli affondi del suo nemico. Viene ferito alla testa, al torace e di nuovo, con un colpo violentissimo, alla testa.
L'elmo di Benton vola via, il sangue schizza dal suo viso.
Il grido mi muore in gola, mentre vedo che Benton oscilla all'indietro, sul punto di cadere, ma poi, come una marionetta mossa da fili invisibili, gli si butta addosso, colpendolo con una capocciata.
Rochefort cade a terra, Benton sopra di lui.
E lo morde sul collo. Ripetutamente, selvaggiamente, con una ferocia impossibile da descrivere. Gli strappa brandelli di carne, mentre il sangue di entrambi si mischia in un orribile macello.
Per fortuna arriva Eric, intima a Benton di fermarsi, e poi, inascoltato, lo prende per le spalle e lo spinge via. Benton rotola a terra privo di sensi, e anche Rochefort giace svenuto.
Li medicano, con Solice e con il Capitano Ratel, cercando di tamponare l'emorragia. Sono entrambi in fin di vita.
Cosa è successo? Quale oscuro impulso ha trasformato Benton in una bestia feroce, che azzanna alla gola le sue prede? Il suo modo di muoversi, la cieca violenza con cui strappava brani di carne dal collo di Rochefort, i suoi denti e la sua bocca pieni di sangue...
Non era lui.
Che Pyros ci assista... spero che il sole si sbrighi a sorgere, che questa è stata una notte già troppo, troppo lunga.