Annika ha scritto:Il fatto è che di Nani se ne sono visti molto meno che di Umani, e di PG Nani se ne sono visti ancora di meno, per cui è ovvio che le differenze che emergono tra loro sono molto inferiori. Detto questo, mi vengono in mente parecchi esempi che direbbero il contrario.
A me sembra che a parte Valis siano piu o meno tutti uguali, ovviamente i reduci del vietnam/mustblach li devi considerare una versione imbarbarita del Nano tipico, ma persino in loro secondo me ci sono tratti molto simili.
Questo non accade con la comunità umana, dove le differenze sono fortissime (per nostra stessa scelta), anzi facciamo sempre di tutto per accentuarle: alcuni personaggi (PG ma anche e soprattutto PNG) sembrano degli alieni a confronto di altri, siamo ai limiti dell'incomprensibilità e dell'incomunicabilita', come se si facesse riferimento a due civiltà di riferimento completamente diverse.
Forse e' inevitabile perche' la civiltà umana l'abbiamo fatta estesa su tutto un continente e frazionata in una miriade di nuclei spesso conflittuali tra loro, mentre i Nani danno un'idea di unita', di piccola comunità solidale con se stessa: le esperienze "naniche" di Myst non mi fanno immaginare granche' il nano ingiusto (giudicato tale dai nani, intendo), il nano ladro o truffatore, la nana prostituta, il nano gretto e meschino invischiato magari in loschi affari di potere. Ovviamente spero di vederli, con le dovute eccezioni e nella misura in cui non facciano schifo nell'ambientazione.
P.S.: E' chiaro che la scelta di radicare i Nani "tutti da una parte" (amer e krandamer, e relativi confini con delos) salvo qualche rara comparsa in giro li ha resi una realta' piu' locale ma a me piacerebbe che fosse il meno locale possibile.
In altre parole, secondo me ora Myst non ha 3 razze, ha 1 razza iperdivisa (quasi un insieme di + razze distinte) e 2 sottorazze localizzate... E dire "un nano buono e'..." secondo me non aiuta, perche' un nano buono dovrebbe essere una serie di cose possibili infinite e senza quasi punti fermi, cosi' come un umano buono (con le differenze del caso).
Annika ha scritto:Tutto sommato però a me piace questo effetto di colpo d'occhio che assimila i popoli originari della stessa terra
Secondo me sono troppo diversi gli Umani tra loro rispetto agli Elfi tra loro e ai Nani tra loro: è questo il concetto di fondo che ci tengo a esprimere. La razza umana ci fa una figura al tempo stesso piu' completa e piu' "moderna" (da una parte) e piu' anonima e piu' generica dall'altra. Che sia un bene o un male non mi interessa, non critico tanto l'ambientazione ma come essa viene interpretata, sia essa piu' realistica o meno moderna o piu' medioevale o piu' low-fantasy o piu' credibile secondo i canoni di chicchessia... Mi limito a dire che ora come ora percepisco la razza nanica come una realta' locale, che a tratti si tenta di rendere piu' interessante e fika ficcandoci dentro qualcosa (tradizioni, storie, origini etc.) che le dia un "di piu'" rispetto a quella umana.
Per contro la razza umana sembra quasi non esistere, frazionata com'e' in una miriade di sotto-civilta' diverse tra di loro e tutte piu' o meno simili alla realta' locale nanica.
E' una cosa molto piu' vicina al modello tolkieniano (3mila tipi di umani, + due-tre tipi di elfi, + nani) che non al Myst di qualche tempo fa: a me non piace perche' e' un sistema che non puo' funzionare (leggi: diventa surreale) se non entro le 400 pagine di un romanzo ma non ho alcun problema ad accettarlo... finche' non mi si chiede un parere, a quel punto dico la mia

Annika ha scritto:Questo contribuisce a dare un senso di irrazionalità all'ambientazione, di limite umano, e più i personaggi sono "figli del loro tempo", più secondo me possiamo essere soddisfatti.
Il rischio per noi è che i pg tendano ad essere troppo illuminati, non certo il contrario!

Il PG ricco di "limiti umani" e figlio del suo tempo dovrebbe anche essere quello che picchia la moglie, o fa il servile di fronte alla guardia altrimenti lo ammazzano, o rispetta il suo re e la chiesa che lo ha reso tale, o che in generale parcheggi parte del suo libero arbitrio per accettare degli imprinting reali provenienti dalla societa' di cui fa parte: che si ponga non come apocalittico, ma come integrato.
E' questo cio' che non facciamo quasi mai e che servirebbe per rendere i nostri personaggi meno illuminati. Nessuno dei nostri PG e' cosi', neanche lontanamente, nessuno e' figlio del suo tempo, al dunque diventiamo (quasi) tutti dei Malcolm X quando c'e' da star zitti o dei Salvo d'Acquisto quando c'e' da abbozzare. Ditemi di no... Magari c'e' chi a tratti ci prova a fare il "figlio del suo tempo", ma son piu' le volte che fallisce (spesso proprio per colpa di chi lo giudica spesso con una mentalita' moderna) che quelle in cui riesce a farlo.
Creando 60 tipi completamente diversi di umano che ragionano in 60 modi completamente diversi non si ottiene l'effetto di rendere la societa' piu' verosimile ma solo quello di "legittimare" l'outcast, rendendo di fatto possibile ogni piu' bislacca stramberia. Ottimo per il gameplay individuale, pessimo per il fascino dell'ambientazione.
Per questo motivo non mi piace la soluzione "delioti, elsenoriti, greyhavenesi, rohirrim, bensoniani, giapponesi, nani, elfi", tutti in un'area grossa quanto francia e germania, tutti cosi' completamente diversi come se provenissero da chissa' quale pianeta: i territori occidentali di Sarakon sembrano una galassia aliena a tratti...
Sono convinto che potremmo caratterizzare alla grande tutto quanto senza bisogno di creare spaccature nette.