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Per Aspera ad Inferos
Studi e Ricerche di Luger
Luger
L'Origine del Male: vi sono innumerevoli tomi che recano questo titolo... Nessuno di quelli che ho letto valeva più di una buona fumata di pipa.
creato il: 21/10/2013   messaggi totali: 5   commenti totali: 5
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16 agosto 516
Domenica 21 Giugno 2015

IV. La Guerra delle Lande



Dirò dunque della Guerra che sconvolse i feudi interni al Corno del Tramonto e al Ducato degli Altipiani. Non troverete qui cronache di battaglie o resoconti delle eroiche gesta dei soldati: il mio scopo è quello di mettere in luce gli eventi che presumibilmente portarono al terribile contagio che oggi funesta quei medesimi territori.

Confido che la penna degli studiosi consegnerà alla storia la Guerra delle Lande come la violenta reazione di Greyhaven e dei suoi alleati in terra di Feith - il Duca Bianco su tutti - contro gli accordi stretti tra il Duca locale e le popolazioni confinanti. Sul fatto che questi interventi siano legittimi sussistono pochi dubbi: è scritto nero su bianco nelle leggi del Granducato. Che tali leggi siano a loro volta legittime è materia di ben più ampio e controverso dibattito. Il ripristino della sovranità territoriale dei Duchi costituisce la premessa fondante del Granducato stesso, la pietra che affilò la lama di Harald Greyhaven consentendogli di radunare un esercito proveniente dai sette angoli degli allora Temi del Nord e che, nel giorno di Dytros dell'anno 233, costrinse alla resa il più orgoglioso degli imperi. Pochi sanno che le leggi di Greyhaven che determinano le facoltà del Granduca sono state scritte e modificate in tempi assai più recenti, nonché ratificate in modo tutt'altro che unanime dal Consiglio dei Duchi. Chiunque sia a conoscenza di quanto è accaduto e sta accadendo a Feith e a Benson non mancherà di comprendere quali dinastie si siano rifiutate di accettare quelle imposizioni.

Il disegno del Sullivan non era difficile da comprendere: potremmo riassumerlo, senza tema di recargli torti eccessivi, in un ambizioso tentativo di imbrigliare le forze Elsenorite e quelle Nordre in un accordo di non belligeranza che avrebbe garantito alle terre del nord-ovest un periodo di pace, sviluppo e prosperità, magari come preludio di una futura indipendenza. Sia chiaro, non sarà certo questo mio scritto a difendere l'operato del Sullivan, che non stento a giudicare empio e spregevole: ma sul fatto che egli, nella sua scelleratezza, fosse legittimato di fronte agli Dei a compiere ciascuno dei tentativi e degli errori di cui si rese artefice, non ho dubbio alcuno, come non ne ebbero i nobili, cavalieri e soldati che scelsero di combattere nel suo nome. Qui termina la mia disamina su quanto avvenne agli occhi del Continente, non essendo mia intenzione dilungarmi ulteriormente su queste delicate vicende. Volgerò invece nuovamente lo sguardo su Aghvan l'Invitto e sugli altri ricercatori che si trovarono in quel periodo a calcare il suolo di Feith e sul ruolo peculiare che la sorte riservò ad alcuni di loro negli eventi che ebbero a verificarsi all'ombra del conflitto.

Come già ebbi modo di dire, la presenza di Aghvan alla corte del Sullivan era di certo nota agli uomini del Duca Bianco. Non può darsi altrimenti visto il coinvolgimento del Ducato di Greyhaven, dove hanno dimora i pochi nemici dell'Invitto che mi sono noti e che posso ragionevolmente ritenere ancora in vita. La consapevolezza che ho di questo è la mia unica consolazione, la sola cosa che mi impedisce di maledire me stesso per la mia scelta di avvertire Claire, rendendola edotta delle mie scoperte. Sarebbe venuta comunque, l'avrebbero mandata in ogni caso.

Suppongo che chi legge sia al corrente del fatto che esistano ben pochi individui in grado di influenzare, con la loro presenza, l'esito di una battaglia, ancor meno le sorti di una guerra: Aghvan era senza dubbio uno di questi, né vi è ricercatore che potrebbe metterlo in dubbio dopo essere stato testimone del livello di padronanza dello Yoki proprio del Primo dei Sette.

Aghvan - Immagine

A tal proposito, molti pensano che l'unico modo per contrastare uno stregone di grande potenza sia quello di opporgli un altro stregone di livello similare: sbagliato. Risultati molto migliori si ottengono mettendolo di fronte a insidie rispetto alle quali egli è ben meno esperto ed attrezzato: per la maggior parte dei ricercatori è sufficiente un pugnale tra le scapole o una freccia ben scoccata. Chissà se ci provarono, prima di mandare Claire. Chissà se lei stessa ci provò, una volta ricevuto l'incarico, prima di risolversi a sfidare Aghvan sul suo stesso terreno di caccia.

Conoscendola, lo ritengo improbabile: avrebbe voluto vederlo con i suoi occhi e compiere quanto doveva essere fatto con le sue stesse mani. Claire era una perfezionista, nella forma come nella sostanza. Fu questo che la spinse verso quei posti freddi e proibiti, oltre gli altipiani e il Deserto di Ghiaccio, fino al luogo maledetto che Aghvan era riuscito a riportare alla luce grazie alle sue empie ricerche.

Claire Hymn - Immagine 2

Penso spesso al fatto che, se soltanto avessi avuto notizia dell'imminenza di quello scontro, oggi non sarei qui. So per certo che niente mi avrebbe impedito di recarmi sul posto per assistere e sostenere colei che mi è stata cara come una figlia nello scontro più difficile e pericoloso della sua vita. E sono altresì convinto che, ove anche fossi stato spazzato via come un fuscello, non avrei sentito neanche un frammento infinitesimale del dolore che provai quel giorno funesto in cui, ignaro e impotente, sentii urlare e avvampare il suo Yoki. Lo ricordo ancora come il giorno più infelice di tutta la mia vita. E ricordo anche, immediatamente dopo, i rumori feroci e inumani portati dai freddi venti del Nord, così spaventosi da costringere chiunque fosse in grado di udirli a ripararsi entro le mura della città di Feith o a cercare rifugio ancora più a sud. Questi ultimi, tra cui ebbi la fortuna di annoverarmi, furono i soli a sopravvivere a ciò che avvenne dopo.

La persona che accompagnò Claire nel suo ultimo viaggio riuscì in qualche modo a sopravvivere. Si trattava di un individuo insulso e meschino che avevo avuto modo di conoscere tempo addietro: un sedicente ricercatore di magia e pratiche alchemiche, figlio e discepolo di un Mentor tanto abile nella ricerca quanto spregiudicato nei modi, reo di aver rinnegato la somma arte in cambio dell'oro e dei favori provenienti dalla compravendita di artefatti e pergamene. Ignoro a tutt'oggi i motivi per cui Claire si fosse ridotta a scegliere un simile mentecatto come guida, eppure a quanto pare è questo ciò che accadde: quel Berion, figlio di Reginald, raccontò di essere l'unico testimone ancora in vita dell'esistenza di un luogo permeato da un potere sufficiente a vincere una guerra. E, non pago di ciò, ebbe l'ignominioso ardire di mettere tale empia scoperta all'asta, cercando il migliore offerente a Feith e a Greyhaven.

Ignoro chi sia riuscito a conquistare i favori di Berion: ammetto tuttavia di aver sentito le storie più disparate durante e dopo la Guerra. Chi combatte per il Duca Bianco non ha dubbi sul fatto che egli abbia fatto fin dall'inizio gli interessi di Aghvan, consegnando prima Claire e quindi il segreto del Morbo nelle mani del suo Maestro. Diversa è la storia che si racconta a Ghaan, che non è mia intenzione raccontare in quanto viziata di almeno una imprecisione che io stesso ho contezza di poter smentire. Altri ancora sono i racconti narrati attorno ai fuochi dell'Armata del Corno, tra gli ufficiali della Brigata del Tramonto e nelle taverne delle nuove città libere di Feith, così come piace chiamarle a Zodd.

Fatto sta che, in un modo o nell'altro, i segreti di Berion non restarono tali a lungo: così, all'ombra della Guerra delle Lande, il più terribile dei Mali del Secondo Cataclisma tornò a martoriare le terre degli Altipiani. Le ricerche che ho effettuato mi portano a credere che i primi casi si siano manifestati nel corso delle prime due settimane di settembre: quel che è certo è che, durante gli ultimi giorni del mese, l'epidemia arrivò a mietere vittime sia tra i reparti più avanzati dell'esercito del Duca Bianco che tra gli abitanti della città sacra, colpendo con violenza entrambi gli schieramenti. La gravità della situazione, a partire dai primi giorni di ottobre, portò in ogni caso ad una rapida chiusura di quel fronte, che venne rapidamente letta dagli storiografi come una vittoria almeno formale dell'esercito del Faulkner. Quello che posso dire è che, nonostante sia rimasto a sud di Feith per diverse settimane, non ho mai avuto realmente modo di capire se i soldati del Duca Bianco siano riusciti o meno a penetrare all'interno delle mura della città sacra.

Abnormis Armiger - Immagine 2
scritto da Luger , 02:32 | permalink | markup wiki | commenti (0)
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