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23 luglio 517
Mercoledì 20 Giugno 2007
I segreti di due fratelli
L'ultimo giorno a Rigel è stato un viaggio. Per la campagna, ma anche nel tempo e nei luoghi dell'infanzia e dei ricordi più preziosi di due fratelli, Lucius e Lucas Mahen.
È stato Lucius, naturalmente, a guidarmi: suo fratello non sa nulla, non ancora, ma era una presenza che permeava ogni posto, a momenti quasi potevo vederlo. I due bambini legati alla sedia a sonagli sono ancora lì, l'uno vicino all'altro, uniti da un legame fortissimo.
Con Lucius ho passato ore meravigliose, tra giochi, scherzi, racconti e parole che non riesco a ricordare senza sentirmi percorrere da brividi di gioia.
"io.. credo... insomma, mi sono innamorato di te. Vorrei che tu fossi la persona a cui pensare prima di addormentarmi e alla quale dedicare i miei sforzi; vorrei che tu abitassi i miei pensieri durante i momenti tristi, e anche quando sei lontana, vorrei poter pensare a te in questo modo, sapendo che per te... insomma, che per te è lo stesso"
... sì, gli ho detto, e glie l'ho ripetuto mille volte. Sì, sì... sì. SI'!
Ma prima... siamo stati in un posto. Era una casetta sull'albero, Lucius e Lucas l'avevano costruita tanti anni fa, da ragazzini. E adesso è distrutta, rabbiosamente scassata. Il ponticello divelto, le assi rotte. Qualcuno ci si è accanito per demolirla.
Lucius ha visto la scena e c'è rimasto molto male, dispiaciuto di non potermela mostrare. Mi ha detto di quando l'hanno costruita, e del ponticello, inaugurato quando Lucas volle portarci Valerie.
... c'è bisogno di altro? Per capire realmente chi abbia infierito su quel posto, chi piangendo e sfogando una disperazione spaventosa si sia accanito sui ricordi più belli e dolci, sui sogni che non si sono mai realizzati, su quella casetta di legno così cara?
Non so se Lucius l'abbia capito, o se lo capirà più avanti. Non ho avuto il coraggio di dire nulla, non ho diritto di toccare tasti così delicati e importanti.
Ma l'ombra di Lucas, il sorridente, bonario fratello piccolo del mio amato, che colpisce con tutta la sua forza quei legni e quei ricordi... mi pesa sul cuore come un macigno.
Valerie, che cosa ti ho fatto... che cosa ho fatto a te, a Lucas, a Lucius... a Guelfo, a Net, a Solice... a tutte le persone che ti volevano bene...
Io adesso sono felice, stretto al polso ho il laccio che mi ha messo Lucius, uguale a quello che in questo momento ha lui. Sento la vita che freme intorno a me, bellissima e luminosa. Il sole mi splende addosso... perché Valerie sei morta? Riuscirò mai a farmene una ragione?
È stato Lucius, naturalmente, a guidarmi: suo fratello non sa nulla, non ancora, ma era una presenza che permeava ogni posto, a momenti quasi potevo vederlo. I due bambini legati alla sedia a sonagli sono ancora lì, l'uno vicino all'altro, uniti da un legame fortissimo.
Con Lucius ho passato ore meravigliose, tra giochi, scherzi, racconti e parole che non riesco a ricordare senza sentirmi percorrere da brividi di gioia.
"io.. credo... insomma, mi sono innamorato di te. Vorrei che tu fossi la persona a cui pensare prima di addormentarmi e alla quale dedicare i miei sforzi; vorrei che tu abitassi i miei pensieri durante i momenti tristi, e anche quando sei lontana, vorrei poter pensare a te in questo modo, sapendo che per te... insomma, che per te è lo stesso"
... sì, gli ho detto, e glie l'ho ripetuto mille volte. Sì, sì... sì. SI'!
Ma prima... siamo stati in un posto. Era una casetta sull'albero, Lucius e Lucas l'avevano costruita tanti anni fa, da ragazzini. E adesso è distrutta, rabbiosamente scassata. Il ponticello divelto, le assi rotte. Qualcuno ci si è accanito per demolirla.
Lucius ha visto la scena e c'è rimasto molto male, dispiaciuto di non potermela mostrare. Mi ha detto di quando l'hanno costruita, e del ponticello, inaugurato quando Lucas volle portarci Valerie.
... c'è bisogno di altro? Per capire realmente chi abbia infierito su quel posto, chi piangendo e sfogando una disperazione spaventosa si sia accanito sui ricordi più belli e dolci, sui sogni che non si sono mai realizzati, su quella casetta di legno così cara?
Non so se Lucius l'abbia capito, o se lo capirà più avanti. Non ho avuto il coraggio di dire nulla, non ho diritto di toccare tasti così delicati e importanti.
Ma l'ombra di Lucas, il sorridente, bonario fratello piccolo del mio amato, che colpisce con tutta la sua forza quei legni e quei ricordi... mi pesa sul cuore come un macigno.
Valerie, che cosa ti ho fatto... che cosa ho fatto a te, a Lucas, a Lucius... a Guelfo, a Net, a Solice... a tutte le persone che ti volevano bene...
Io adesso sono felice, stretto al polso ho il laccio che mi ha messo Lucius, uguale a quello che in questo momento ha lui. Sento la vita che freme intorno a me, bellissima e luminosa. Il sole mi splende addosso... perché Valerie sei morta? Riuscirò mai a farmene una ragione?