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Solice Kenson
Cronache della Campagna di Caen
Solice Kenson
"Voi avete coraggio e siete molto convincente: ma non appena sarete chiamata a combattere, al primo combattimento che possa realmente definirsi tale, voi morirete. E non parlo di scontri confusi o ingarbugliati, dove nessuno capisce fino in fondo quello che sta facendo o magari ha meno voglia di uccidervi che di portare la pelle a casa. Parlo di uno scontro vero, in cui affronterete una persona con le vostre sole forze. Beh, è giunto il momento che qualcuno che vi vuole bene vi dica che queste forze non basteranno proprio contro nessuno".
creato il: 20/05/2005   messaggi totali: 91   commenti totali: 32
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Scritto il 02/03/2008 · 62 di 91 (mostra altri)
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26 agosto 517
Domenica 2 Marzo 2008

20 settembre

Stamane ci siamo separati. Le nostre forze, già rese esigue dalla partenza di Julie e Quixote, sono state divise in due gruppi con scopi ed obiettivi molto diversi: portare via gli abitanti delle Parole d'oro, salvare la vita di Lord Anthony. Decisioni importanti, talmente sentite e condivise da tutti da sembrare persino ovvie, logica conseguenza di quanto abbiamo visto in questi pochi giorni di sangue e paura, di vendetta e giustizia...

Giustizia: posso ancora nominare questa parola quando io stessa ho avuto l'ardire di proporre queste decisioni, dimentica dell'umiltà propria di Dytros che dovrebbe contraddistinguere ogni mio pensiero, ogni mia parola? Mi rendo davvero conto dei sacrifici che ho chiesto di compiere, del dolore e della rinuncia connesse alla loro messa in pratica? Ho chiesto a cinquanta persone di abbandonare le proprie case, di dire addio alla terra che diede loro i natali per seguirci in un posto lontano; ho proposto una divisione che teneva conto soltanto di alcuni aspetti, dimenticando la genuinità dei sentimenti di Loic, quegli stessi sentimenti che difesi di fronte a Guelfo meno di due mesi fa nei giardini di mio padre e che oggi lui stesso ha scelto di piegare alle necessità del nostro compito, dimostrandosi degno della più alta stima.

Sono ancora la stessa persona di allora? C'è forse umiltà nel lasciarsi sedurre dal fascino della predestinazione al punto da chiedere agli Dei di onorare i miei sforzi degli stessi risultati conseguiti da una Santa? Al punto di sfidare il Maestro Sconosciuto con la forza della mia fede, arrivando a comprendere il suo medesimo linguaggio e a servirmi delle regole vigenti nel suo mondo?

L'assurdo e disumano contenuto del diario di Lord Wilhelm, il malvagio e incomprensibile segreto che si cela nei meandri del tempio dei Maestri del Vento e nei sotterranei delle segrete della torre del lago ci hanno mostrato che non possiamo sconfiggere questa entità, non ora, non con le nostre sole forze: tutto ciò che possiamo fare è portare via queste persone, aiutandole a ricominciare altrove; questi sono i nostri limiti e tale, di fronte a Dytros, è la nostra umiltà.

Ma poi ripenso all'atroce destino che egli riserva agli Sperduti, l'assurda maledizione che affligge Marielle e prima di lei la ragazza che morì tra le mie braccia: e ripenso al 20 settembre, un giorno che mai avrei pensato avrebbe potuto recarmi così tanta paura. Per questo non posso essere umile, non adesso: il mio compito è quello di proteggere questa gente e il modo migliore per farlo è quello di catturare la sua attenzione, di distrarlo con la mia sfida; se gli Dei lo vorranno, il tempo che sottrarrà a me sarà sufficiente a salvare la vita di Marielle. Per lei, nei miei sogni, sarò Santa Chiara... e che Pyros mi aiuti.
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Scritto il 02/03/2008 · 62 di 91 (mostra altri)
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