
In attesa di trovare una sistemazione definitiva al capitolo "danni e ferite", visto che l'attuale situazione non mi sembra funzionare più di tanto (un miscuglio di troppe regole diverse), propongo qui una misura "transitoria" che forse potrà piacere.
Lo scopo di questo regolamento è di permettere a malato e medico di partecipare al processo di guarigione, che sarà meno automatico di quanto non sia adesso e, spero, un po' più divertente.
I punti salienti della proposta sono:
1. Le ferite sugli arti si guariscono di 1 PD al giorno, se non subentrano infezioni.
2. Le infezioni, oltre a rischiare di provocare spiacevoli conseguenze (es. cancrena), hanno come effetto principale quello di rallentare la guarigione delle ferite gravi sugli arti. In quest'ottica sarebbe forse da sperimentare un ingentilimento dei tiri "per non svenire" sul globale, visto che i grandi cambiamenti occorsi in altri campi hanno già da soli diminuito la loro utilità (sembra complicato, ma lo spiego sotto!).
3. I Malus che si applicano al PG corrispondono al totale dei PD sul globale per tutte le azioni fisiche.
4. Dal globale, finchè le ferite sono "aperte", non si può guarire più di 1 PD al giorno (anche se ho più ferite aperte contemporaneamente).
5. In questo modo resta comunque uno sbilanciamento tra globale e arti, perchè gli arti, nonostante infezioni e tutto, guariranno prima del globale.
6. Mentre la ferita, anche grave, si chiude in una decina di giorni al massimo, per più tempo il fisico resta "debilitato". Questo significa (al di là dei Malus pesanti) che il PG è debole, pallido, con ancora un po' di febbre, dimagrito, smunto, insomma che, anche se la ferita è "chiusa" il suo corpo sta ancora attraversando un periodo difficile.
7. Mentre con le regole attuali questa convalescenza è automatica, ovvero è sempre uguale ad 1 passetino al giorno qualunque cosa accada, la mia proposta è quella di rendere VARIABILE questo processo di guarigione, permettendo che, solo e soltanto "a ferite chiuse", ogni giorno il PG possa migliorare sul globale di un numero variabile di PD.
LE DOMANDE E LE MOTIVAZIONI
- Di quanto dovrebbe guarire un personaggio sul globale, una volta che le sue ferite sono chiuse?
La mia idea di partenza (da sperimentare e discutere) sarebbe di guarire di 1d4 al giorno sul globale, che possono avere dei bonus se c'è nei paraggi un medico che somministra medicine ricostituenti (per es. +2 fisso), oppure dei malus se il personaggio, invece di starsene riguardato, cominia a fare lo spavaldo e se ne va in giro (in tal caso più di 1PD non puoi migliorare, perchè bisogna stare riguardati). Luca suggeriva di dare 1-4 punti di disrezoinalità al Master e togliere il tiro di dado, anche quello può andare bene, questione di gusti. Cmq la scala di grandezza dovrebbe essere questa.
- Perchè mai bisogna far guarire più velocemente i punti sul globale (anche se solo a ferite chiuse) e non al ritmo di 1 PD al giorno come adesso?
I motivi sono più di uno. Il primo, più importante, è di carattere di gioco: mentre una convalescenza "sofferta" col pg sull'orlo della fossa è divertente da giocare, una lunga e ormai "meccanica" convalescenza in cui tutto è già scritto e si tratta solo di non giocare per qualche sessione è noiosa.
L'altra ragione è che così si dà valore alle scelte del personaggio ferito, che adesso non può fare nulla di discrezionale, mentre in un regolamento del genere potrebbe farlo.
Esempio banale: Mimmo, ferito gravemente, si fa 10 giorni di relusione finchè le ferite non gli si chiudono. Finalmente le ferite dagli arti si chiudono e il poveretto tira un respiro di sollievo. Gli restano però 20 PD sul globale, segno che, anche se le ferite sono chiuse, il suo fisico è ancora molto molto debilitato.
A questo punto, con le regole attuali, tu sai perfettamente che per 20 giorni ti trascinerai davanti dei malus sempre minori, qualunque cosa tu faccia. E' solo il tuo buon cuore a farti stare più o meno attento a curarti, non cambia nulla in termini materiali.
Con le regole nuove proposte tu, Mimmo, puoi decidere se stare riguardatissimo e farti curare come si deve (e allora magari dopo un paio di giorni invece che avere 20 sul globale hai 12, e insomma stai meglio davvero) oppure andare in giro e fare il cretino (e in tal caso non puoi sperare di migliorare più del minimo PD al giorno).
- Sul piano "realistico" tutto questo come si colloca?
Si colloca lateralmente. Nel senso che in teoria la guarigione "lenta" dovrebbe avvenire quando un personaggio è in condizioni "critiche", mentre poi, superato il momento peggiore, dovrebbe un po' velocizzarsi. Con le regole attuali (non extended con i numeretti) si verifica spesso un paradosso: se ho più ferite aperte, sul globale mi posso cancellare anche più di un punto, mentre se le ferite sono tutte chiuse non posso sperare di togliermene più di uno. Secondo me dovrebbe essere il contrario: finchè ho ferite aperte il globale più di tanto non può migliorare (già è tanto se non peggiora), mentre dopo, superata la fase critica, deve fare la differenza il fatto di esssere curati meglio o peggio, e di stare a riposo e così via, ma in linea di massima si può guarire anhe più in fretta.
- Che era quel discorso strano sui tiri per non svenire, che non l'ho capito?
Il problema dei tiri per non svenire è un'altra storia, e tocca solo marginalmente questa proposta. Per questo costituisce una ipotesi accessoria che si sposerebbe bene sia con il regolamento delle infezioni che con il nuovo sistema di penalità "violente".
Lo spiego in due righe ma non quantifico ancora, perchè andrebbe ben bilanciato e bisogna pensarci sopra.
Il tiro per non svenire è di solito piuttosto difficile (per le ferite gravi) perchè, in passato, ha svolto la funzione di "freno a mano" per i personaggi abituati a combattere in qualsiasi condizione, anche già ridotti ad un colabrodo. Nessuno si arrendeva mai e quindi, in certe situazioni, bisognava che il PG svenisse per farlo smettere di combattere.
Adesso, coi malus che ci stanno (e che sono molto più forti) io credo che questo abbia meno senso, visto che il combattimento fino a perdere i sensi viene già interrotto prima dall'impossibilità a reggersi in piedi e/o muoversi.
Per questo io ritoccherei un pochino (ma di poco, giusto 3 o 4 caselle) la difficoltà per non svenire, rendendo più facile restare coscienti.
Questo sarebbe anche utile per il regolamento delle infezioni perchè lascerebbe più ampia la finestra in cui le infezioni rallentano la guarigione sugli arti delle ferite, ma nello stesso tempo non conducono troppo inesorabilmente alla cancrena. Infatti anche lì si utilizza quello stesso parametro. In generale se la difficoltà scorresse verso il basso di qualche casella sarebbe meglio (anche se, ovviamente, non necessario, tutto dipende dal tipo di connotazione che si vuole dare a queste cose).
RISULTATO DELLA PROPOSTA:
Tutta questa prpoosta (che a scriverla così sembra lunghissima ma in verità sono due cretinate) porterebbe a far sì che la prima parte del processo di guarigione (quello "a ferite aperte") sarebbe piuttosto lungo e pericoloso, e comunque sia il personaggio con le ferite aperte dovrebbe stare molto attento (infatti se fa lo sgargiulo rischia di nuovo l'infezione, che non è una cosa bella).
La seconda parte del processo di guarigione (quello "a ferite chiuse") è molto più variabile di adesso come durata, e diventa sensibilmente più corto se il personaggio viene curato bene e sta riguardato, mentre resta lungo se il personaggio, per qualsiasi ragione, fa il cretino.
Il mestiere di medico acquista sempre più dignità e si presentano molte scelte che anche il malato può fare, per gestire la sua convalescenza nel modo che reputa migliore.
Intanto ve la butto lì, fatemi sapere che cosa ne pensate!
Anna