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i nani difettano di pazienza dovresti saperlo!
Ma non è vero, i Nani sono per cultura e tradizione i piu' pazienti di tutti!
Come ogni figlio di Krinn dovrebbe sapere, le Cronache di Bihar sono un inno alla pazienza nanica... basta pensare al loro famoso incipit!

Se non sai dove trovarle, va un po' a leggere qui....
http://www.myst.it/campagne/sarakon/common/dominio/dominio_home.html
ci sono le cronache e parecchio altro materiale proprio dedicato ai grandi Nani di Sarakon!
A presto!
Anna
*/\|\|\|/\*
il blog arriverà presto(salvo imprevisti giovedì con anche il resoconto di quanto successo nella prima sessione di gioco),il background necessita ancora di un piccolo ritocco alla parte finale pèrchè fino a ieri ignoravo come il gruppo si sarebbe conosciuto...ma stasera dovrei riuscire a finirlo
Ifrit,lo scorpione nero di Delos
ecco qui il mio background, ovviamente si accetta consigli e suggerimenti su come migliorarlo(magari anche dal punto di vista della scorrevolezza)!
buona lettura.....
Mi chiamo Ifrit, lo scorpione nero, sono un nano con 33 anni sulle spalle e questa è la mia storia…
La mai infanzia non fu delle migliori, i miei veri genitori mi abbandonarono nei pressi del porto di Delos, non ho mai saputo chi fossero in realtà e nemmeno mi interessa, l’unica cosa che so sono i motivi che portarono al loro gesto, infatti ebbero l’accuratezza di mettere in guardia gli sventurati che avessero voluto prendersi cura di me:
“A volte accade che Ifrit sembri un’altra persona,improvvisamente il colore dei suoi occhi cambia e anche la sua faccia assume un’espressione malvagia,noi non possiamo più convivere con questo peso ma se qualcuno fosse disposto a farlo abbia cura di lui e gli dia l’amore che ogni bambino merita.”
Questo recitava un biglietto scritto in un approssimativo deliota e infilato tra le coperte che mi avvolgevano. Fortunatamente Aiolos, il marinaio che mi accolse, non diede importanza a tutto ciò e mi allevò con affetto,purtroppo il suo impiego lo portava ad allontanarsi spesso e per lunghi periodi da casa lasciandomi solo. Nonostante le raccomandazioni fattemi da mio padre caddi vittima delle innumerevoli tentazioni che caratterizzano i vicoli della zona portuale,i miei amici erano balordi, alcolizzati, prostitute e ben presto diventai un poco di buono,passai la mia adolescenza borseggiando i ricchi mercanti ignari che si avventuravano di notte per le buie strade della città,scassinando di tanto in tanto qualche bottega e facendo dei lavoretti sporchi per quelli delle gilde. Aiolos,tornato prima del previsto da un viaggio,mi sorprese carico di bottino e si infuriò,disse che lui non si era fatto il culo perché io crescessi come un ladruncolo e decise che per il mio bene avrei dovuto entrare nell’esercito,loro avrebbero saputo raddrizzarmi la schiena e insegnarmi la disciplina.
Gli anni passati nell’esercito sono quelli che ricordo con maggior piacere. Il mio addestramento era appena iniziato,stavo imparando le cose utili per un soldato, le basi della strategia,come orientarsi e sopravvivere in una zona ostile ecc… quando scoppiò una guerra ai confini e fui mandato subito in prima linea. Fu lì che scoprì il mio ambiente naturale,il campo di battaglia, ci volle veramente poco perché mettessi in mostra le mie doti, i nemici rimanevano bloccati dal mio urlo di battaglia e sono certo che qualche sventurato si sveglia ancora durante la notte bagnato di paura per esserselo sognato. Un giorno il Logarco mi chiamò a rapporto,aveva deciso di affidarmi il comando di un gruppo di reietti,la squadra degli scorpioni,disse che ero la persona giusta per tenere a bada la feccia (essendo feccia anche io mi pare abbia aggiunto appena uscii dalla sua tenda). La squadra degli scorpioni si poteva definire veramente feccia, c’erano criminali della peggior specie fatti uscire dalle carceri per essere sacrificati in prima linea,le missioni più pericolose venivano sempre affidate a noi ma questo ci diede modo di mettere in mostra tutto il nostro coraggio,eravamo balordi sì ma avremmo venduto cara la pelle! Tra i miei compagni c’erano anche degli elfi e degli esiliati da Greyheaven così imparai i rudimenti delle loro lingue,un elfo mi tatuò uno scorpione sulla spalla e da quel giorno fui soprannominato appunto lo scorpione nero.
Come tutte le guerre anche quella era destinata a finire,ormai credevo che Aiolos sarebbe stato fiero di me e mi congedai,seppur a malincuore, ma non prima di aver ucciso il Logarco che mi aveva insultato, diventato nel frattempo Tassiarco, i rapporti ufficiali parlano di un colpo di balestra proveniente dalle linee nemiche,solo la squadra degli scorpioni sa come andarono realmente le cose.
Tornai a Delos e grazie ai soldi guadagnati acquistai una casetta tranquilla dove far trascorrere in pace a mio padre gli ultimi anni della sua vita,quanto a me iniziai a frequentare ogni genere di bettola dove avevo modo di riempirmi a sazietà la pancia e di mettere a frutto una cosa che avevo imparato a fare sotto le armi, barare a carte. Grazie al gioco d’azzardo riuscivo a pagarmi i miei lauti banchetti e avevo anche modo di menare le mani quando qualche idiota si permetteva di accusarmi di barare ma anche questo connubio non durò molto,la vita sedentaria mi annoiava, la sera guardavo la mia vecchia armatura e il cuore mi si riempiva di nostalgia,sentivo il bisogno di provare altre esperienze.
Girovagando per le città venni a sapere che sul massiccio di Elis era appena stato scoperto un nuovo giacimento di Gemme e che servivano volontari per addentrarsi nelle viscere della terra,scavare e rendere sicure le gallerie,nessuno sapeva dire con precisione quali sarebbero stati i pericoli di questo lavoro e così i minatori scarseggiavano. “Sono nano, mi sto troppo impigrendo e non ho paura di nulla, sono perfetto per questo lavoro” pensai e mi misi in viaggio. Non ebbi difficoltà a farmi assumere ma notai fin dal primo giorno che il capo guardava con diffidenza non solo me ma anche gli altri nani che si presentavano in cerca di lavoro,evidentemente non gli andava a genio il fatto che solo quelli della mia razza avessero abbastanza fegato per accettare di avventurarsi in delle gallerie senza sapere se mai avrebbero rivisto la luce del sole. Tutto procedeva a meraviglia, il lavoro di minatore mi permetteva di fortificare il mio corpo e di togliere la ruggine accumulata giocando a dadi e a carte però il mio caratteraccio mi mise ancora una volta nei guai. Un giorno il capocantiere mi fece una sfuriata perché erano due giorni che non estraevo nemmeno una gemma, gli risposi che la roccia era particolarmente dura in quel punto e che ci voleva il doppio del tempo per scavarla ma lui sbraitava e sosteneva che ero uno sporco nano e mi stavo fregando le sue pietre preziose, sentendo quelle parole persi il controllo e prima che me ne rendessi conto il mio piccone gli aveva sfondato il cranio. Fortunatamente non c’erano testimoni, nascosi il corpo nella parte più profonda degli scavi e mi licenziai ma avevo paura di essere scoperto e così mi diedi alla fuga.
Il resto è storia recente, tornai a Delos e mi imbarcai sulla prima nave diretta a Zarak,una volta sbarcato mi misi in cerca di un vecchio compagno d’armi che sapevo vivere in città. La mia ricerca fu vana, era stato visto partire in direzione della capitale e non si avevano più sue notizie da tempo, non avendo nulla di meglio da fare mi unii ad una carovana di mercanti, quale posto migliore di Greyheaven per vivere qualche altra avventura?
Giunto in città presi alloggio nella locanda “Il pugnale dorato” che sapevo essere ritrovo di avventurieri provenienti da ogni parte del granducato, durante la mia permanenza non persi occasione per mettermi in mostra e mi creai presto una fama di personaggio da cui stare alla larga, quello che accadde in seguito lo conoscete anche voi.
buona lettura.....
Mi chiamo Ifrit, lo scorpione nero, sono un nano con 33 anni sulle spalle e questa è la mia storia…
La mai infanzia non fu delle migliori, i miei veri genitori mi abbandonarono nei pressi del porto di Delos, non ho mai saputo chi fossero in realtà e nemmeno mi interessa, l’unica cosa che so sono i motivi che portarono al loro gesto, infatti ebbero l’accuratezza di mettere in guardia gli sventurati che avessero voluto prendersi cura di me:
“A volte accade che Ifrit sembri un’altra persona,improvvisamente il colore dei suoi occhi cambia e anche la sua faccia assume un’espressione malvagia,noi non possiamo più convivere con questo peso ma se qualcuno fosse disposto a farlo abbia cura di lui e gli dia l’amore che ogni bambino merita.”
Questo recitava un biglietto scritto in un approssimativo deliota e infilato tra le coperte che mi avvolgevano. Fortunatamente Aiolos, il marinaio che mi accolse, non diede importanza a tutto ciò e mi allevò con affetto,purtroppo il suo impiego lo portava ad allontanarsi spesso e per lunghi periodi da casa lasciandomi solo. Nonostante le raccomandazioni fattemi da mio padre caddi vittima delle innumerevoli tentazioni che caratterizzano i vicoli della zona portuale,i miei amici erano balordi, alcolizzati, prostitute e ben presto diventai un poco di buono,passai la mia adolescenza borseggiando i ricchi mercanti ignari che si avventuravano di notte per le buie strade della città,scassinando di tanto in tanto qualche bottega e facendo dei lavoretti sporchi per quelli delle gilde. Aiolos,tornato prima del previsto da un viaggio,mi sorprese carico di bottino e si infuriò,disse che lui non si era fatto il culo perché io crescessi come un ladruncolo e decise che per il mio bene avrei dovuto entrare nell’esercito,loro avrebbero saputo raddrizzarmi la schiena e insegnarmi la disciplina.
Gli anni passati nell’esercito sono quelli che ricordo con maggior piacere. Il mio addestramento era appena iniziato,stavo imparando le cose utili per un soldato, le basi della strategia,come orientarsi e sopravvivere in una zona ostile ecc… quando scoppiò una guerra ai confini e fui mandato subito in prima linea. Fu lì che scoprì il mio ambiente naturale,il campo di battaglia, ci volle veramente poco perché mettessi in mostra le mie doti, i nemici rimanevano bloccati dal mio urlo di battaglia e sono certo che qualche sventurato si sveglia ancora durante la notte bagnato di paura per esserselo sognato. Un giorno il Logarco mi chiamò a rapporto,aveva deciso di affidarmi il comando di un gruppo di reietti,la squadra degli scorpioni,disse che ero la persona giusta per tenere a bada la feccia (essendo feccia anche io mi pare abbia aggiunto appena uscii dalla sua tenda). La squadra degli scorpioni si poteva definire veramente feccia, c’erano criminali della peggior specie fatti uscire dalle carceri per essere sacrificati in prima linea,le missioni più pericolose venivano sempre affidate a noi ma questo ci diede modo di mettere in mostra tutto il nostro coraggio,eravamo balordi sì ma avremmo venduto cara la pelle! Tra i miei compagni c’erano anche degli elfi e degli esiliati da Greyheaven così imparai i rudimenti delle loro lingue,un elfo mi tatuò uno scorpione sulla spalla e da quel giorno fui soprannominato appunto lo scorpione nero.
Come tutte le guerre anche quella era destinata a finire,ormai credevo che Aiolos sarebbe stato fiero di me e mi congedai,seppur a malincuore, ma non prima di aver ucciso il Logarco che mi aveva insultato, diventato nel frattempo Tassiarco, i rapporti ufficiali parlano di un colpo di balestra proveniente dalle linee nemiche,solo la squadra degli scorpioni sa come andarono realmente le cose.
Tornai a Delos e grazie ai soldi guadagnati acquistai una casetta tranquilla dove far trascorrere in pace a mio padre gli ultimi anni della sua vita,quanto a me iniziai a frequentare ogni genere di bettola dove avevo modo di riempirmi a sazietà la pancia e di mettere a frutto una cosa che avevo imparato a fare sotto le armi, barare a carte. Grazie al gioco d’azzardo riuscivo a pagarmi i miei lauti banchetti e avevo anche modo di menare le mani quando qualche idiota si permetteva di accusarmi di barare ma anche questo connubio non durò molto,la vita sedentaria mi annoiava, la sera guardavo la mia vecchia armatura e il cuore mi si riempiva di nostalgia,sentivo il bisogno di provare altre esperienze.
Girovagando per le città venni a sapere che sul massiccio di Elis era appena stato scoperto un nuovo giacimento di Gemme e che servivano volontari per addentrarsi nelle viscere della terra,scavare e rendere sicure le gallerie,nessuno sapeva dire con precisione quali sarebbero stati i pericoli di questo lavoro e così i minatori scarseggiavano. “Sono nano, mi sto troppo impigrendo e non ho paura di nulla, sono perfetto per questo lavoro” pensai e mi misi in viaggio. Non ebbi difficoltà a farmi assumere ma notai fin dal primo giorno che il capo guardava con diffidenza non solo me ma anche gli altri nani che si presentavano in cerca di lavoro,evidentemente non gli andava a genio il fatto che solo quelli della mia razza avessero abbastanza fegato per accettare di avventurarsi in delle gallerie senza sapere se mai avrebbero rivisto la luce del sole. Tutto procedeva a meraviglia, il lavoro di minatore mi permetteva di fortificare il mio corpo e di togliere la ruggine accumulata giocando a dadi e a carte però il mio caratteraccio mi mise ancora una volta nei guai. Un giorno il capocantiere mi fece una sfuriata perché erano due giorni che non estraevo nemmeno una gemma, gli risposi che la roccia era particolarmente dura in quel punto e che ci voleva il doppio del tempo per scavarla ma lui sbraitava e sosteneva che ero uno sporco nano e mi stavo fregando le sue pietre preziose, sentendo quelle parole persi il controllo e prima che me ne rendessi conto il mio piccone gli aveva sfondato il cranio. Fortunatamente non c’erano testimoni, nascosi il corpo nella parte più profonda degli scavi e mi licenziai ma avevo paura di essere scoperto e così mi diedi alla fuga.
Il resto è storia recente, tornai a Delos e mi imbarcai sulla prima nave diretta a Zarak,una volta sbarcato mi misi in cerca di un vecchio compagno d’armi che sapevo vivere in città. La mia ricerca fu vana, era stato visto partire in direzione della capitale e non si avevano più sue notizie da tempo, non avendo nulla di meglio da fare mi unii ad una carovana di mercanti, quale posto migliore di Greyheaven per vivere qualche altra avventura?
Giunto in città presi alloggio nella locanda “Il pugnale dorato” che sapevo essere ritrovo di avventurieri provenienti da ogni parte del granducato, durante la mia permanenza non persi occasione per mettermi in mostra e mi creai presto una fama di personaggio da cui stare alla larga, quello che accadde in seguito lo conoscete anche voi.
Ifrit,lo scorpione nero di Delos
Il pugnale doratooooo!!! Nostalgiaaaaaaa!!!!!
Torneremo anche noi un giorno a vivere qualche avventura nella Capitale?
Mi sembra molto divertente il backround dello scorpione nero! L'idea del Nano reietto attaccabrighe mezzo pazzo è veramente estrema! Sono proprio curiosa di vedere come se la cavera' in avventura! Soprattutto mi piace quando tira una picconata in testa al suo datore di lavoro....... lì ho veramente battuto le mani!
Anna

Torneremo anche noi un giorno a vivere qualche avventura nella Capitale?

Mi sembra molto divertente il backround dello scorpione nero! L'idea del Nano reietto attaccabrighe mezzo pazzo è veramente estrema! Sono proprio curiosa di vedere come se la cavera' in avventura! Soprattutto mi piace quando tira una picconata in testa al suo datore di lavoro....... lì ho veramente battuto le mani!
Anna
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