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Caccia ai Lupi - Elenco versioni

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Caccia ai Lupi - versione del 11/07/2011, 11:10

[cronaca]
Nell'inverno del 518-519 i Paladini della Torre del Tramonto del Monastero dei Padri di Noyes sono impegnati in una dura missione nel cuore delle Falayse, per dare la caccia alla famigerata Banda dei Lupi, briganti spietati e sfuggenti che da anni funestano la zona.

L'antefatto

Ai primi di dicembre dell'anno 518 nel villaggio di Locarn, a una giornata di cammino tra le Falayse dal Monastero dei Padri di Noyes, tre ragazzini vengono fermati dal prete locale, Padre Klaus, mentre stanno tirando pietre contro una statua di Kayah in terracotta esposta in un'edicola presso la fontana.
I tre ragazzini non sono del posto, sono facce nuove, due di loro riescono a fuggire e il terzo viene solennemente sculacciato da Padre Klaus prima di essere lasciato andare.
Padre Klaus è un omone ormai piuttosto anziano, rude nei modi ma di buon cuore, e dopo l'episodio si informa presso il Borgomastro riguardo questi misteriosi ragazzini, temendo possa trattarsi di orfani e sbandati di cui prendersi cura. Il Borgomastro di Locarn, Messer Joseph Lenàrt, non ne sa nulla e chiede a Padre Klaus stesso di indagare.
Padre Klaus inizia a svolgere indagini, fa domande in paese e nelle fattorie e case isolate dei paraggi, senza riuscire a ottenere notizie univoche. Sembra che molti abbiano visto i tre ragazzini in giro a far danni, ma nessuno sa dire da dove vengano e di chi siano figli.

L'assalto alla chiesa

Le domande di Padre Klaus devono però aver dato fastidio a qualcuno, perchè la notte tra il 14 e il 15 dicembre la sua chiesetta viene attaccata da un gruppo di uomini armati, è saccheggiata e profanata, e il vecchio prete viene rapito.
Messer Joseph Lenàart chiede aiuto al Monastero dei Padri di Noyes, invocando il supporto del braccio armato della Chiesa per liberare il vecchio prete.

La spedizione di salvataggio

Sir Arles Giuly assegna la guida della spedizione di salvataggio a Sir Sidney Hoffer, Custode della Fede di esperienza, da poco tornato da Benson. Con lui partecipano anche:
  • Alex Vincent, Custode del Tempio, custode della fede
  • Diana Evans, Custode del Tempio, soldato della fede
  • Lucius Mahen, Custode del Tempio, soldato della fede
  • Jules Strasser, Custode del Tempio, adepto paladino
  • Stanley Bennet, Custode del Tempio, adepto paladino

Tra le impervie colline

Raggiunto il villaggio di Locarn, i Paladini iniziano a svolgere indagini nei dintorni, e nel giro di qualche giorno si delinea un quadro abbastanza preciso dell'accaduto. Sembra che Padre Klaus sia stato rapito da membri della famigerata Banda dei Lupi, una banda di fuorilegge che da molti anni funesta queste zone.
Iniziano quindi le ricerche dei covi della banda e del nascondiglio del prete sequestrato. Non sono ricerche semplici, e sono complicate ulteriormente dall'asperità delle colline e dal clima inclemente.
Il 25 dicembre i Paladini subiscono un agguato nella Gola di Corong, dov'erano rimasti bloccati per una tormenta di neve. Jules Strasser e Lucius Mahen sono feriti da alcune frecce, fortunatamente in modo non grave, ma nessuno dei Banditi viene catturato nè colpito.
Sulle tracce dei fuggiaschi però qualche giorno dopo viene raggiunto un piccolo covo, accerchiato e attaccato alle prime luci del 28 dicembre. Due banditi riescono a fuggire, un terzo viene ferito e fatto prigioniero. Si tratta di una donna, Corinne, che dopo essersi arresa viene interrogata e dà molte informazioni utili per le ricerche a seguire.

Mortimer Spargisangue e il Covo della Cascata

Dalla testimonianza di Corinne i Paladini ottengono molte informazioni sulla Banda dei Lupi, e sul suo attuale capo, tal Mortimer Spargisangue. Sembra che il prete sia tenuto prigioniero nel "Covo della Cascata", presso le sorgenti del fiume Corong.
Non c'è un minuto da perdere, e i Paladini partono alla volta del covo, sperando di trovare il prete ancora in vita. Secondo Corinne non è ancora stato ucciso, perchè viene costretto, sotto minaccia delle armi, a celebrare "matrimoni" pagani e altre attività blasfeme.

L'attacco al Covo della Cascata

E' il 3 gennaio quando finalmente i Paladini riescono a raggiungere il "Covo della Cascata". La zona è faticosa da attraversare, la neve scende incessantemente.
Il covo è ben nascosto, e senza l'aiuto di Corinne sarebbe stato difficilissimo trovarlo: vi si accede attraverso una spaccatura nella roccia alle spalle di una cascatella di un affluente del Corong. C'è un camminamento molto sottile ed esposto al fuoco nemico, lungo il quale i Paladini vengono bersagliati da frecce e balestrate. Il combattimento nel covo è molto sanguinoso, tre banditi vengono uccisi, uno fatto prigioniero, due riescono a fuggire. Sir Sidney Hoffer viene ferito gravemente al petto, mentre più o meno tutti i suoi compagni subiscono ferite leggere.
Padre Klaus si trova prigioniero nel covo. Quasi morto di fame e di freddo, stremato e gonfio per molte percosse subite, è lieto di vedere i Paladini in suo soccorso, ma subito li avverte: "hanno una ragazzina! L'hanno portata via ieri... è una povera contadinella, sa il cielo cosa le staranno facendo..."

Nessun riposo

I Paladini non hanno il tempo per illudersi di aver completato la missione, che subito devono ripartire alla caccia degli altri covi della Banda dei Lupi.
C'è tuttavia un problema logistico, perchè Sir Sidney non può essere spostato, Padre Klaus è gravemente ferito e ci sono 2 prigionieri. Vengono quindi mandati Lucius Mahen e Stanley Bennet al castello di Corong, il luogo abitato più vicino, a chiedere aiuto al Dominus, sir Conrad Glass. Nel giro di quattro giorni arriva una spedizione di soccorso con un paio di barelle per i feriti gravi e quattro soldati per prendere in consegna i prigionieri.
Sir Sidney incarica il più alto in grado dei confratelli, Alex Vincent, di guidare la spedizione alla ricerca di Spargisangue e della ragazzina.

Sotto la bufera

Il 9 gennaio i Paladini sono pronti a partire nuovamente alla ricerca dei covi della Banda dei Lupi. Grazie alle informazioni raccolte dai prigionieri e da Padre Klaus, la direzione da seguire sembra chiara.
Muoversi tra le colline sferzate dalla neve non è semplice, e si rivelano provvidenziali le capacità di Diana Evans, ottima scout e esploratrice.
In due occasioni i Paladini subiscono attacchi da parte dei banditi, senza riportare tuttavia danni gravi. I rischi maggiori sono dati dal maltempo e dalle temperature polari. Per alcuni giorni il gruppo deve rimanere fermo in una grotta, col cuore pesante per la povera ragazzina rapita.
Finalmente dal 22 gennaio si susseguono alcune giornate di sole, che permettono ai Paladini di proseguire le ricerche.

La liberazione di Novelle al Covo delle Cornacchie

Il 27 gennaio i Paladini riescono a catturare una staffetta dei briganti, un ragazzino di poco più di 10 anni che faceva da spola tra due covi per riferire dei loro spostamenti. Il ragazzino viene costretto ad accompagnare i Paladini al covo più vicino, il "Covo delle Cornacchie". Qui l'attacco è veloce ed efficace. Quattro briganti vengono feriti mortalmente e in un angolo della spelonca, incatenata su un pulcioso pagliericcio, viene trovata una ragazzina febbricitante. Il suo nome è Novelle, è una contadinella originaria di una fattoria presso Locarn, rapita a metà dicembre e da allora vittima di sevizie continue e inenarrabili. La poveretta ha appena 15 anni, e le sue condizioni di salute appaiono subito molto gravi: ha la febbre, forse un inizio di polmonite, è denutrita e presenta molte ferite ed escoriazioni su tutto il corpo. E' tuttavia lucida, riesce a raccontare la sua storia e implora di essere riaccompagnata a casa.

Ritorno a Locarn

I Paladini decidono di riportare Novelle a Locarn appena possibile, piuttosto che proseguire la caccia ai banditi su per le colline. Muovono quindi per il Castello di Corong, dove si ricompattano con Sir Sidney e Padre Klaus, ormai tornati in grado di muoversi, e da lì tornano a Locarn.
Arrivano a Locarn il 5 febbraio, accompagnano Novelle a casa e Padre Klaus alla cappella, dopodichè parlano a lungo col Borgomastro, Messer Joseph Lenàrt, per decidere il dafarsi.
Sembra che, braccati, i briganti si siano rintanati nei covi più isolati sulle colline, e nelle ultime settimane non hanno compiuto attacchi ai danni di Locarn. Il Borgomastro chiede comunque che sia fatta una perlustrazione in un presunto covo abbandonato piuttosto vicino al villaggio, le cui indicazioni provengono dai prigionieri, il "Covo della Civetta".

Il Covo della Civetta e il macabro Totem

La spedizione al "Covo della Civetta" avviene senza che sia incontrata resistenza, sembra che i briganti siano lontani. Tuttavia nel casolare abbandonato i Paladini fanno una macabra scoperta: una botola conduce ad una stanza sotterranea che sembra essere stata allestita come un piccolo tempio. I muri sono pitturati di nero, con sagome di corvi bianchi ad ali spiegate su ciascuna parete. Al centro c'è un totem, un palo di legno su cui è piantata la testa ormai irriconoscibile e decomposta di un essere umano.
Un altare in pietra sta al centro della saletta, ricoperto di bassorilievo: sembra molto antico, sicuramente è stato trasportato qui da lontano.
Anche se il casolare è abbandonato da settimane, il tempio sembra ben tenuto, pulito e senza ragnatele: qualcuno se ne occupa anche in assenza dei briganti nel covo.

Ritorno a Noyes

La spedizione dei Paladini si conclude il 17 febbraio, con il ritorno a Noyes dei Paladini, che riferiscono quanto trovato e restano in attesa di nuovi ordini.

L'attacco al Covo delle Rocce

Il 3 marzo 519 i Paladini partono nuovamente per le Falayse. Sulla base di informazioni raccolte attraverso l'interrogatorio dei prigionieri, sembra ormai certa la collocazione del covo più importante della zona, il "Covo delle Rocce".
Partono gli stessi Paladini che erano stati protagonisti della prima spedizione, fatta eccezione di Stanley Bennet, che risente ancora di una ferita lieve riportata al Covo delle Cornacchie, che nel frattempo si è malamente infettata. Al suo posto parte Elaine Cohen, Custode del Tempio, adepto paladino.
La spedizione è mirata ed avviene velocemente, grazie a indicazioni molto precise. Purtroppo Mortimer Spargisangue deve aver saputo in anticipo dell'attacco, perchè riesce a fuggire poco prima dell'arrivo dei Paladini. Solo in pochi sanno della spedizione, si inizia a sospettare che Spargisangue possa avere una talpa a Locarn, uno tra i pochi informati dei fatti.
Il "Covo delle Rocce" si trova in alto, due giorni di marcia a Nord di Locarn. I Paladini attaccano al sorgere del sole, sbaragliano la resistenza dei briganti e riescono a catturare 2 prigionieri. Una parte del covo è però stata data alle fiamme prima che fosse possibile perquisirla, forse addirittura attraverso l'uso di potere magico. Non sono quindi trovate prove compromettenti nè documenti utili a individuare collegamenti e responsabilità.

Ritorno a Noyes

I Paladini tornano a Noyes il 15 marzo, con più sospetti che certezze. I Briganti sembrano essersi dileguati, di Spargisangue nessuna traccia. Si inizia a far strada l'opinione che la Banda dei Lupi si sia spostata a Nord, verso Amer.
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name="L'attacco_al_Casale_del_Vecchio_Pozzo">

class="subtitle2" >Rappresaglia a Locarn

>L'attacco al Casale del Vecchio Pozzo

Dopo settimane di silenzio, i Briganti della Banda dei Lupi attaccano all'improvviso una fattoria presso Locarn, il Casale del Vecchio Pozzo, la danno alle fiamme e uccidono 4 persone, Messer Allen Boyst, la moglie, il figlio primogenito e un bracciante, e rapiscono per qualche ora la giovane Michelle Boyst, la figlia maggiore, che viene ritrovata sanguinante nei boschi poche ore dopo il fatto.
Il Monastero dei Padri di Noyes viene immediatamente informato, e di nuovo il manipolo di Paladini viene inviato sul posto a indagare.
I Paladini scoprono con sgomento che la famiglia Boyst è nota, nei dintorni di Locarn, per la sua storica rivalità con la famiglia Lenàrt, di cui il Borgomastro del villaggio, Messer Joseph Lenàrt, è il più importante rappresentante. Interrogando la povera Michelle e gli altri superstiti, emergono sempre più discrepanze tra il modo di operare della Banda dei Lupi e le modalità dell'attacco al Casale del Vecchio Pozzo.
Le indagini sono condotte con molta discrezione da parte dei Paladini, mentre il sospetto che questo attacco non sia stato compiuto dalla Banda dei Lupi, o sia frutto di una qualche strana "collaborazione", si fa strada sempre più.
I Paladini tornano a riferire direttamente a Noyes il 23 aprile.
Creata il 11/07/2011 da Annika (2242 voci inserite). Ultima modifica il 11/07/2011.
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