Cerca nel Sito

NomeKeywordsDescrizioneSezioniVoci correlate

Forum di Myst

 
« Ops, mi sa che abbiamo ringraziato Kayah troppo presto... »
- Sven -
 
Myst Cyclopedia

Amilanta

[luogo]
luogo
Tipo:
città
Dettagli:
distrutto/a, rovine
Popolazione:
sconosciuta
Antica capitale del Ducato oggi di Amer. Sorgeva in pianura, tra i fiumi Dymiras e Lympir, in una zona fertile ma un po' acquitrinosa.
Fu abbandonata intorno al 270 a causa di una terribile epidemia di colera che decimò la popolazione e causò la morte dello stesso Duca. In seguito la capitale fu trasferita ad Amer.
Attualmente Amilanta è in rovina, parzialmente ricoperta dalla vegetazione, ed ospita più o meno sempre gruppi di gitani, di vagabondi e fuggiaschi.

Le origini di Amilanthia

Anticamente la zona di Amilanta era occupata da una grandissima città, il cui nome in lingua Shanti era molto simile a quello sopravvissuto, Amilanthia. A giudicare dai ruderi più antichi ancora visibili nell'area, Amilanthia aveva un'estensione maggiore rispetto alla successiva Amilanta, ed ospitava alcuni edifici monumentali, statue colossali e templi, probabilmente consacrati al culto del Sole.
Amilanthia fu distrutta negli anni del Secondo Cataclisma, e la sua cività scomparve.
Per alcuni secoli le rovine rimasero abbandonate, mentre le popolazioni nomadi superstiti si tenevano a distanza dai suoi ruderi e dalle ombre dei suoi morti. Ad alimentare la paura nei confronti delle rovine dell'antica capitale contribuivano alcune leggende molto diffuse, in diverse varianti, che mettevano in guardia chiunque dall'avventurarsi ad Amilanthia.

Il Charun di Amilanthia

Sembra che ancora ai primordi dell'epoca Khan fosse visibile, al centro delle rovine, una colossale statua di pietra raffigurante un uomo che solleva il Sole verso il cielo, probabilmente una rappresentazione del Dio Sole. La sfera solare era dorata, e risplendeva a grandissima distanza per le vallate circostanti.
Miracolosamente sopravvissuta al Cataclisma, la statua lentamente si ricoprì di edere e piante infestanti, fino ad assumere l'aspetto di un orribile mostro umanoide che ghermisce il disco solare tra le sue mani tentacolari.
La presenza di una simile figura minacciosa, visibile a grande distanza dalla distesa dei ruderi di Amilanthia, contribuì ad accrescere le leggende sul conto di mostri e presenza maligne nascoste tra le rovine.

Il Khanast di Amilanta

Fu il Khan Goran De Moich a vincere solennemente la paura suscitata dal Charun di Amilanthia e a condurre la sua gente tra i ruderi dell'antica capitale.
Si racconta che la scelta di muovere tra le rovine "maledette" sia nata dalla necessità di affermare il proprio coraggio e potere tra altri Khan che, in quegli anni sanguinosi, si contendevano il dominio sulla zona. Goran De Moich riuscì a sfruttare il timore che incuteva il Charun di Amilantia a proprio vantaggio, alimentando persino la leggenda secondo cui tra le sue truppe cavalcassero le legioni degli antichi morti. Certo è che Goran De Moich doveva avere sotto il suo comando druidi o stregoni in grado di compiere prodigi, tali da impressionare il popolo del Khanast e da spingerlo all'unità.
Il Khanast di Amilanta ebbe uno sviluppo molto rapido, riuscendo in breve ad espandere il suo controllo dalle colline Falayse fino al mare, ed affermandosi come il più importante Khanast delle zone oggi occupate dal Ducato di Amer.

La caduta del Charun

La colossale statua del Charun di Amilanthia venne colpita da un fulmine in una notte di tempesta, durante il solstizio d'inverno, intorno al 150 a.f.. La statua fu gravemente danneggiata, il disco solare si spaccò e cadde al suolo, insieme a un braccio del Charun.
Il danneggiamento della statua fu interpretato come un segno divino, e non furono mai intrapresi tentativi di consolidarla o di restaurarla. Il braccio mutilato rivolto verso il cielo divenne come un pugno minaccioso.
Negli anni successivi divenne chiaro che il danno iniziale era più profondo e strutturale di quanto inizialmente sembrasse. Alcuni pezzi della statua iniziarono a creparsi, e lo stesso basamento si piegò leggermente in avanti.
Il crollo definitivo del Charun avvenne una decina di anni dopo la caduta del fulmine, in seguito ad una lieve scossa di terremoto. La statua piombò al suolo sbriciolandosi in un mare di schegge.

Provincia turniana

Alla caduta dei Khanast, i generali turniani stabilirono nella città di Amilanta il loro centro amministrativo principale.
La città fu arricchita di molti edifici prestigiosi, templi e strade, terme ed un acquedotto. Fu intrapresa un'opera di bonifica delle campagne acquitrinose circostanti, che in passato avevano provocato qualche epidemia di malaria.
In generale negli anni della dominazione turniana Amilanta conobbe un periodo di grande sviluppo e benessere.

Il Ducato di Amilanta e il Grande Colera

Amilanta sopravvisse di pochi anni alla ritirata dell'Impero di Turn. Meno di 40 anni dopo la ritirata turniana (229-233 p.f.), sulla città si abbattè una spaventosa epidemia di colera, che la mise completamente in ginocchio. Il Grande Colera (269 p.f.) fece vittime in tutto il Ducato, ma fu soprattutto sulla capitale che scatenò la sua furia. La popolazione rimase decimata, lo stesso Duca perse la vita.

Amilanta abbandonata

Negli anni immediatamente successivi al Grande Colera, la città di Amilanta venne abbandonata. La capitale fu trasferita ad Amer, in collina, e la grande distesa di rovine fu preda di saccheggi, furti, in parte venne persino impiegata come cava di materiali pregiati e marmi, durante la costruzione della nuova capitale.
Creata il 28/03/2007 da Annika (2242 voci inserite). Ultima modifica il 17/06/2011.
3350 visite dal 28/03/2007, 09:02 (ultima visita il 28/03/2024, 00:25) - ID univoco: 192 [copia negli appunti]
[Genera PDF]