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Lo Yoki e il Potere

Claire Hymn, secondo dei sette della generazione attuale.Le origini di questo termine vengono fatte risalire agli scritti dell'Evocatore Abdul El Azhred: con tutta probabilità si tratta di una parola risalente al linguaggio dei popoli antichi che il famoso stregone traduce con origine, contenitore ma che viene più spesso tradotta come potenziale. E' in particolare in uno dei suoi scritti, risalente a un periodo sconosciuto e oggi disponibile soltanto in alcune trascrizioni apocrife e spesso tutt'altro che fedeli, che Abdul El Azhred ne spiega il significato:

... Come un recipiente colmo di un liquido invisibile e intangibile, l'astrazione che noi chiamiamo Yoki contiene il Potere al suo interno: chi lo possiede ha la facoltà di svuotarlo attingendo a tutto o a parte del suo contenuto, senza però conoscerne la rimanenza in modo esatto. Il liquido utilizzato tende a rigenerarsi seguendo regole proprie, sulle quali incide tanto il passare del tempo quanto la condizione assunta dalla creatura, oggetto o luogo che ne è in possesso...

La presenza dello Yoki

... Le origini dell'astrazione a cui ci riferiamo con il nome di Yoki sono ignote, ma è del tutto probabile che in epoche remote ve ne fossero tracce originarie in ciascuna creatura, oggetto o luogo appartenente alla realtà che noi chiamiamo casa.

Da secoli la ricerca magica è alla ricerca di un modo per spiegare la presenza del potere magico, nella speranza di comprenderne maggiormente il mistero o di poterlo ridurre o accrescere a proprio piacimento, asservendolo in misura maggiore ai propri scopi: il primo passo per giungere a una conoscenza simile è di certo quello di formulare una teoria soddisfacente per spiegare la sua presenza all'interno del Continente. Allo stato attuale della ricerca, le ipotesi più accreditate sono le seguenti:
  • La prima, sostenuta dai ricercatori che si ispirano alle trascrizioni di Abdul El Azhred, è basata proprio sullo Yoki, che stando a quanto attribuito al celebre mago vede la sua genesi proprio in questo mondo: stando alla tesi dell'Evocatore si tratta di un qualcosa di più che un semplice potenziale: Abdul El Azhred preferisce il termine radice originaria, inizialmente presente in tutti gli esseri viventi e nella maggior parte del luoghi, spesso in forma latente o inespressa; la sua progressiva scomparsa è dovuta a cause ipotizzate in manoscritti dei quali non resta purtroppo alcuna trascrizione. In ambito accademico, questa ipotesi è nota come la dottrina dello Yoki ed è basata appunto sulla distinzione tra Yoki e Potere, con il primo visto come origine del secondo.
  • La seconda, sostenuta dalla Chiesa della Luce e (fino alla fine del 300) dalle principali scuole di magia ufficiali, vede il potere magico come esterno rispetto alla nostra realtà e probabile conseguenza dell'influsso di entità superumane: i più intransigenti vedono nei maghi i figli e i discendenti di stregoni rei di aver stretto un patto con antichi e potenti Demoni o di pfhaegal dissennati. Questa ipotesi rifiuta il concetto di Yoki fornito da Abdul El Azhred, e propone una definizione che lo vede piuttosto come la misura di potenziale magico, molto vicino dunque allo stesso concetto di Potere: per questo motivo, in ambito accademico, ci si riferisce a questa ipotesi con il nome di dottrina dei Poteri: esistono molteplici tipologie di Potere, e lo Yoki misura il potenziale magico degli individui che ne sono dotati.

La riscoperta di Abdul El Azhred

L'Evocatore Abdul El Azhred non si limitò a dare una semplice spiegazione del termine Yoki, ma dedicò parte della sua vita alla ricerca e all'approfondimento delle meccaniche soggiacenti alla presenza di potere magico all'interno di creature, oggetti e luoghi. La maggior parte delle sue conclusioni derivano dalla sperimentazione pratica: per questo motivo le sue conclusioni, a lungo tempo considerate a torto eccessivamente teoriche, si sono dimostrate con il passare dei decenni sempre più corrispondenti alla realtà dei fatti mostrata dalla ricerca empirica dei ricercatori di magia e di sciente occulte che vennero dopo di lui. Questa progressiva riscoperta della dottrina di Abdul El Azhred vede le sue origini nella seconda metà del 300, e ha influenzato la maggior parte dei moderni studi di ricerca magica nel territorio di Greyhaven. A partire dall'anno 500, l'ipotesi ispirate al lavoro di Abdul El Azhred godono di una rinnovata fiducia, e non di rado vengono seguite con maggiore interesse rispetto alle conclusioni sostenute dagli studiosi che sposano le conclusioni sostenute dalla Chiesa della Luce anche all'interno delle scuole ufficiali.

Creature, oggetti e luoghi dotati di Yoki

La ricerca empirica ha portato i ricercatori di magia a riscontrare la presenza di Yoki (o di Potere Magico) all'interno di molteplici tipologie di creature, oggetti o luoghi:

Creature

  • Maghi, Streghe, Stregoni o qualsiasi altro termine in grado di definire in modo univoco un praticante di arti magiche. Si tratta di individui il cui Yoki coincide con il loro ammontare di Potere Magico: per loro, come per la maggior parte delle creature, oggetti e luoghi, è dimostrato che una maggiore presenza di Potere Magico corrisponde a uno Yoki di maggiori dimensioni.
  • Druidi, Portavoce della Natura o qualsiasi altro termine in grado di definire in modo univoco un praticante di arti druidiche. Nel loro caso lo Yoki risulta in condizioni normali del tutto impercettibile, ma tanto Abdul El Azhred quanto altri ricercatori magici hanno lasciato testimonianza di aver sentito qualcosa corrispondente alle caratteristiche dello Yoki in circostanze particolari: le trascrizioni dei loro studi sono uno dei principali motivi che hanno spinto molti Evocatori del passato a trascorrere lunghi periodi della loro vita a stretto contatto con alcune comunità Druidiche.
  • Persone oggetto di poteri magici sono quasi sempre caratterizzate da una totale assenza di Yoki: nella maggior parte dei casi, le "tracce" che si possono riscontrare sono relative agli oggetti che portavano con sé al momento dell'esposizione (abiti, gioielli, etc.) e non al loro corpo.
  • Demoni o altre entità sovrannaturali provenienti da dimensioni o piani di esistenza diversi. Nella maggior parte dei casi, in linea con quanto avviene per gli Stregoni, le dimensioni dello Yoki coincidono con il loro Potere: tuttavia, vi sono numerose testimonianze che descrivono demoni anche molto potenti in grado di ridurre considerevolmente l'ampiezza del proprio Yoki, quando non di nasconderla completamente: questa misteriosa capacità viene interpretata in modo molto diverso dalle due dottrine: la dottrina dello Yoki vede la capacità di nascondere o di sopprimere il proprio Yoki come una caratteristica dello Yoki stesso, mentre la dottrina dei Poteri vede in questa caratteristica una prova ulteriore della profonda differenza dei vari Poteri (Magico, Druidico, Demoniaco).

Oggetti

  • Oggetti comuni esposti a incantesimi a carattere temporaneo hanno solitamente uno Yoki basso o inesistente, che un praticante di arti magiche è in grado di percepire soltanto di rado e/o a distanze molto ravvicinate: recenti ricerche hanno dimostrato che il materiale di cui l'oggetto è composto ha spesso in questo un ruolo determinante: i metalli e i materiali lavorati sembrano maggiormente in grado di mantenere traccia del potere rispetto a legno e alle sostanze di origine organica: l'acqua, così come le sostanze organiche, sembrano invece impossibilitati a mantenere tali tracce.
  • Illusioni, oggetti con forma apparentemente diversa dal reale o proiezioni mentali di qualsiasi tipo sono tutte caratterizzate da una totale assenza di Yoki e, come tali, del tutto impercettibili.
  • Oggetti di origine magica (sostanze evocate o generate dal nulla) sono quelli con Yoki generalmente più alto, e potranno essere percepiti con sufficienti probabilità di successo.

Luoghi

L'esistenza di Yoki attribuibili a luoghi è senza dubbio un dato di fatto, ma al momento non vi sono trascrizioni sufficientemente attendibili a riguardo: allo stadio attuale della ricerca non è stata trovata alcuna correlazione tra la tipologia di luogo, le dimensioni dello Yoki percepibile in prossimità di esso e l'ammontare di Potere in esso contenuto.

Percezione dello Yoki

... Quando l'astrazione che chiamiamo Yoki viene a trovarsi in prossimità di un'altra, entrambe saranno in grado di riconoscersi e ad agire di conseguenza a seconda delle capacità percettive della creatura, oggetto o luogo che ne è in possesso...

  • Secondo Abdul El Azhred e la conseguente dottrina dello Yoki, il Potere Magico non può in alcun modo essere percepito: esso è come un liquido invisibile e intangibile che nessun individuo o entità ha modo di vedere, sentire o misurare induttivamente. L'unico modo per rendersi conto della sua esistenza è utilizzando un procedimento di tipo deduttivo, basato cioè sull'osservazione e sulla misurazione delle reazioni che tale potere provoca nell'ambiente circostante. La percezione dello Yoki è quindi, se pure spesso in grado di fornire al praticante di Magia una valida base su cui impostare le sue deduzioni, un'indice estremamente fallibile e che porterà a frequenti e inevitabili errori di valutazione se accettato con eccessiva fiducia.
  • Secondo la dottrina dei Poteri, la percezione dello Yoki non è altro che la percezione del Potere Magico potenzialmente presente in un individuo, oggetto o luogo: le numerose incongruenze tra la misurazione e l'effettiva presenza di Potere sono dovute non già a una mancata correlazione tra le due cose, bensì a inevitabili errori del praticante di Magia stesso, non sempre in grado di valutare il Potere che ha di fronte e/o il suo grado di permanenza su oggetti, luoghi o persone.

Voci correlate

  • Percezione dello Yoki, regole che determinano la percezione dello Yoki da parte dei praticanti di magia secondo le meccaniche proprie del Regolamento di Myst.
Creata il 07/09/2007 da DarkAngel (1335 voci inserite). Ultima modifica il 08/09/2007.
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