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Imperatore di Delos

Imperatore di Delos - Immagine 1

Il ruolo e l'estensione del potere

L'Imperatore è il sovrano assoluto e padrone di Delos, erede dell'antico Impero di Turn. Esercita il suo potere diretto su tutto il territorio a sud dei Monti Allston.
I territori settentrionali, anticamente appartenenti a Turn, sono amministrati dal 233 P.F. (anno del Trattato del Passo di Dagor) con piena autorità e autonomia dal Granduca di Greyhaven, che dai Delioti è chiamato tuttora Custode dei Temi del Nord, secondo l'antica titolatura.
Gli antichi territori imperiali d'Oriente sono ancor più radicalmente perduti, poiché sono passati nelle mani degli infedeli di Zedghast e di Abbùl.
L'Imperatore riconosce l'autorità di Greyhaven sull'isola di Elsenor (Ilsanora), mai toccata dai Turniani e colonizzata recentemente, seppur con alterne fortune, dai vassalli del Custode.

La funzione religiosa

Dal 205 p.F., anno del I Sinodo di Kàmiros, l'Imperatore di Turn, e poi conseguentemente l'Imperatore di Delos, è anche "Sommo Sacerdote e Divino Interprete di Pyros". Questa formulazione del I Sinodo di Kàmiros è particolarmente oscura e ha dato origini ad ambiguità e polemiche ora abbastanza risolte (ma non del tutto). Essa fu richiesta al Sinodo dall'Imperatore Thobosus, il quale era stato il promotore del Sinodo stesso, e concessa in considerazione delle finalità del sovrano e della santità che aleggiava sulla sua persona. La volontà di Thobosus era quella di stringere saldamente l'unità laica dello Stato, rappresentata dalla sua figura, con l'unità religiosa rappresentata dal Patriarca di Turn e dal clero della Luce: in tal modo si sarebbe responsabilizzato l'Imperatore, "costretto" ad essere santo, e si sarebbe creato un contrappeso "interno" per il clero, qualora fosse voluto uscire dalle sue competenze; senza contare il controllo reciproco sulla fedeltà ai dettami della Luce che si sarebbe realizzato tra clero e Imperatore. Tuttavia, morto Thobosus, scomparso l'Impero di Turn, mutato completamente il quadro politico, istituzionale e religioso, la posizione dell'Imperatore di Delos fu scomoda. La prassi e la corretta interpretazione degli atti sinodali hanno però reso la questione, come si è detto, ormai risolta: l'Imperatore di Delos, non rappresentando più l'unità politica oltre i monti Allston, non riveste più alcun ruolo, anche di tipo religioso, oltre i confini del suo Stato (e questo apparve subito chiaro, fin dalla redazione del Trattato del Vallo Tarraconense o del Passo di Dagor). In più, dopo le deliberazioni del II Sinodo di Kàmiros (250 p.F.), fu anche palese che questo potere di controllo reciproco si sarebbe d'ora in avanti esercitato solo nei confronti del Patriarca di Delos, a cui era affidata l'autorità religiosa sull'Impero: la figura del Patriarca di Turn, rappresentando l'unità spirituale di tutte le terre abbracciate dal credo della Luce, si svincolava da questo legame con l'Imperatore di Delos. Nella prassi infine, per evitare incomprensioni con il clero non deliota, l'Imperatore rinunciò al primo dei suoi due titoli ("Sommo Sacerdote"), riservandosi nella titolatura ufficiale solo quello di "Divino Interprete di Pyros".
A tutt'oggi il ruolo di Divino Interprete di Pyros si esercita sostanzialmente in questi tre modi: 1) nella approvazione che l'Imperatore deve dare alla nomina e alla consacrazione del Patriarca di Delos; 2) nel diritto che egli ha alla deposizione del Patriarca di Delos; 3) nel diritto che ha di convocare e presiedere i Sinodi, oltre che ovviamente di parteciparvi (vedi la voce Sinodo). E' bene precisare che questo ultimo diritto è forse il residuo più grande della antica autorità dell'Imperatore di Turn e un approfondito esame degli atti sinodali del 205 e del 250 ne chiarisce bene i limiti: l'Imperatore partecipa al Sinodo come "equiparato al clero" in qualità di rappresentante dei laici, non come "ecclesiastico" o "sacerdote" (si comprende dunque perché il titolo di "Sommo Sacerdote" sia scomparso coerentemente dalla titolatura ufficiale). Questo significa che egli non ha le prerogative sacerdotali in senso stretto (come ad es. quella di partecipare al Conclave per la nomina del Patriarca di Turn) e che partecipa al Sinodo, o addirittura lo può promuovere e presiedere, come un "rappresentante dei non sacerdoti equiparato", aggiungendo il suo voto a quello dei Vescovi e Metropoliti convocati. Da ciò si evince come sarebbe difficile in situazioni normali, soprattutto nelle condizioni odierne, per l'Imperatore imporre una qualsiasi sua volontà al Sinodo, che è il luogo più alto di espressione del clero della Luce, e difatti storicamente ciò non è mai accaduto. Molti teologi altresì rivendicano l'utilità di questa partecipazione, che stringe simbolicamente, come era nelle intenzioni di Thobosus, il mondo dei fedeli laici alla santa ispirazione del clero. Altri teologi però, di converso, benedicono la forte limitazione che nei fatti è stata posta alla presenza dell'Imperatore negli affari ecclesiastici, perché avrebbe potuto portare ad una corruzione (politica) delle sacre decisioni sinodali e patriarcali.

L'Imperatore e il Senato

Dal punto di vista politico l'autorità dell'Imperatore è limitata in piccola parte dal Senato di Delos (costituito dai nobili più illustri), che è chiamato a consultarsi sulle questioni più gravi e deve ratificare la nomina dell'Imperatore prima e dopo l'incoronazione.

La successione e l'incoronazione

La successione avviene in genere per la via maschile più diretta, ma non sono mai state stabilite leggi certe al riguardo (come si può vedere dalla storia di Turn la carica imperiale non è necessariamente legata al principio dinastico).
Ciò che è certo è che il successore designato (per testamento o deliberazione ufficiale dell'Imperatore precedente) deve ottenere la ratifica informale del Senato, successivamente viene incoronato nella Cattedrale di Pyros dal Patriarca di Delos (il quale non è obbligato a seguire la linea del Senato e può in linea di principio ricusare l'incoronazione, visto che l'Imperatore ricoprirà la funzione di Divino Interprete di Pyros), da ultimo viene presentato al popolo (la cittadinanza di Delos) nell'Ippodromo, il quale può con una sollevazione e con fischi e grida mostrare il suo dissenso.
Alla fine di questo "iter" il designato ottiene la ratifica formale da parte del Senato e chiunque gli si opporrà sarà considerato un ribelle.
In mancanza di una indicazione da parte dell'Imperatore precedente spetta al Senato fare la proposta, preferibilmente all'interno della famiglia dell'Imperatore defunto.
Creata il 27/05/2007 da Elmer's pupil (248 voci inserite). Ultima modifica il 08/02/2010.
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