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Famiglia Navar

Clovis Navar faceva l'allevatore di vacche a Caen intorno alla metà del 400 P.F. Poi una malattia decimò la sua piccola mandria.
Il figlio più grande, Bertrand, si impiegò come carceriere e boia del villaggio, il figlio più piccolo, Philippe, si imbarcò per Delos, nonostante la fiera opposizione del padre Clovis, alla ricerca di fortuna, così lui diceva: forse in realtà più per desiderio di avventura e novità, dato il suo carattere un po' irregolare e irrequieto.
Era il 480 P.F.; Bertrand aveva 25 anni, Philippe 21. Bertrand manteneva la famiglia. Qualche anno dopo si seppe che Philippe lavorava come conciatore di pelli in una manifattura di Kastòria, capitale del Tema di Aipyros; poi però non si ebbero più notizie.
Bertrand era promesso ad una Modane. I Modane erano una famiglia abbastanza benestante. Si pensò, date le mutate condizioni economiche dei Navar, di rompere il fidanzamento. Ma Josephine, una bella ragazzina brunetta di 14 anni allora, voleva bene al grande Bertrand.
Nel 486 P.F. si sposarono nella chiesetta di Caen. I primi anni furono duri. Venivano pochi soldi a casa e servivano per mantenere anche i vecchi genitori di Bertrand.
Josephine partorì un bimbo nel 489, ma il piccolo morì dopo pochi giorni. Per la mamma fu un grave colpo, da cui non riusciva a riprendersi.
Due anni dopo passò per il villaggio un uomo che si diceva fosse un grande Guaritore. Egli profetizzò a Josephine: "Tra meno di tre anni tu avrai il compenso al tuo dolore".
Il 3 agosto del 493 P.F. Josephine diede alla luce due gemelli diversi tra di loro: Eric e Loic furono i nomi scelti dai genitori. Erano belli e forti (e molto pesanti!): Josephine aveva ricevuto due figli con un parto e due figli resistenti e sani.
Nel 499 morì nonno Clovis, nel 503 nonna Gertrude. I piccoli si erano già fatti due bei ragazzoni, soprattutto Loic che era molto grosso; Eric sembrava però più proporzionato d'aspetto.
Già spadroneggiavano nel loro gruppo di amici. Eric in particolare era molto rispettato, visto che associava capacità fisiche temibili ad un innato buon senso, che dava molta sicurezza a chi gli stava vicino, Loic invece veniva più che altro temuto per i suoi improvvisi scatti di collera, quando gli altri del gruppo si comportavano male con qualcuno troppo debole.
Molti genitori di ragazzini, interni al gruppo dei gemelli o esterni, venivano a lamentarsi con papà Bertrand per il comportamento di Loic. In genere Bertrand li cacciava in malo modo (di carattere sono sempre stati abbastanza simili padre e figlio).
Nel frattempo mamma Josephine aveva incominciato a dare loro qualche lezione di alfabeto, perché pensava che leggere e scrivere fosse importante per qualunque suddito del Duca: il testo su cui i due bimbi avrebbero imparato a leggere sarebbe stato un piccolo libro molto diffuso allora ad Amer: le Fiabe Naniche di Etienne de La Fois.
Si trattava di storie fantasiose che avevano come protagonisti Nani gloriosi contro Draghi, Orchi, mostri di ogni tipo. Mamma Josephine aveva una rozza copia di questo libro e la considerava un po' un suo tesoro (c'erano infatti due o tre illustrazioni molto vivaci che rappresentavano momenti topici della narrazione).
Loic non riusciva ad imparare; dopo tante arrabbiature di mamma Josephine e tanta delusione da parte del piccolo, alla fine papà Bertrand convinse la moglie a lasciar perdere.
Al contrario Eric, pur con le comprensibili difficoltà iniziali, si appassionava alla lettura: fin da piccolissimo aveva sentito la mamma narrargli le avventure del Nano Brandimartello, l'eroe delle Fiabe Naniche. Brandimartello, armato del suo gigantesco martello da guerra, spaccò in due la testa del Re degli Orchi Abramark e staccò al Drago dorato Gilmug i due denti d'oro che troneggiano sul suo elmo......
Eric amava tanto il suo eroe da immedesimarsi in lui, al punto che papà Bertrand gli promise che per il suo sedicesimo compleanno, se fosse stato bravo, gli avrebbe regalato un vero martello, forgiato a Nair-Al-Zaurak, come quelli che si vendono ad Anthien. Eric visse la sua prima adolescenza, sognando l'arrivo di questo martello.
Nel frattempo però un nuova nascita era avvenuta in famiglia: il fratello di mamma Josephine, zio Jacques Modane, aveva avuto una splendida bambina di nome Julie (497).
Lì per lì la cosa entusiasmò poco i gemelli, tanto più seccati dal fatto che la mamma spesso andava ad aiutare il fratello e la cognata, lasciandoli, a loro vedere, soli. Poi però col crescere della bimba Loic ci si affezionò e si divertiva a proteggerla con la sua prestanza di cugino grande; Julie ne approfittò per frequentare gruppi di bimbi più grandi di lei e, in particolare, il gruppo dei gemelli.
Eric non vedeva bene la cosa, gli sembrava che avrebbe potuto creare problemi, ma Loic su questo si impose.
Talvolta a Caen passava una compagnia di attori girovaghi. Non si trattava di una circostanza molto frequente, data la posizione un po' periferica del villaggio. Di solito si verificava in estate, in occasione dei festeggiamenti in onore di Pyros. Ogni volta Loic si intrufolava tra la gente per vedere gli attori.
Papà Bertrand e mamma Josephine non andavano, non sembrava molto opportuno che il carceriere e la moglie frequentassero questi spettacoli... almeno così pensava papà Bertrand!
Eric non aveva interesse per queste cose, preferiva approfittare dei divertimenti delle feste del villaggio, in cui c'era sempre da racimolare qualcosa, o in nichelini o in roba da mangiare; Loic invece guardava ammirato attori e ballerine e talvolta rimaneva con la compagnia, quasi fosse momentaneamente "adottato", per uno o due giorni, il tempo che questa restava in paese. Per Loic era la cosa più divertente del mondo! Il fatto era noto solo a mamma Josephine, che però lasciava fare e montava scuse per l'assenza di Loic con il marito....

I componenti della famiglia

Creata il 27/03/2007 da Bato (253 voci inserite). Ultima modifica il 28/03/2007.
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