Vengo destato dalle grida concitate di Bernard e Quixote. I lupi ci stanno attaccando, come già accadde nel Bosco delle Falene. Mi alzo lentamente, le gambe doloranti per la marcia serrata a cui siamo stati costretti. Ho difficoltà a mettere a fuoco ciò che sta accadendo: ombre indistinte si agitano alla luce dei fuochi, e le voci allarmate dei miei compagni sono soffocate dal latrare rabbioso delle bestie...è tutto così confuso, forse sto ancora sognando. Mentre cerco a tentoni la spada sento un altro grido, alle mie spalle. "Attento Guelfo, sta arrivando!" E' la voce di Julie? Mi volto lentamente, lottando contro l'ottusa resistenza delle membra intorpidite...e LEI è lì, ad un passo da me.
I suoi occhi ardono di una brama inconcepibilmente antica, che non conosce appagamento se non nella violenza più cieca, nella crudeltà più spietata. Precipito nella follia di quei lampi vermigli, e per in un istante...vedo. E' di fronte a me, evidente, innegabile. La ragione per cui si è compiuta ogni caccia che dall'inizio dei Tempi ha insanguinato questo mondo. Il seme di ogni stupro, di ogni assassinio. L'esaltazione gioiosa, l'impareggiabile felicità che premia il forte quando schiaccia i deboli, una pienezza che supera la natura bestiale e quella umana per approssimare il Sacro. E' Marduk, è Azatoth, è il Caos Primitivo, e sta per uccidermi.