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Simon DeTop
 
creato il: 03/08/2007   messaggi totali: 81   commenti totali: 80
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22 novembre 516
Martedì 15 Aprile 2014

Di nuovo sulla breccia

Avrei voluto essere in prima linea, come è mio solito.
Ma con Stefen moribondo non era un lusso che potevo permettermi.
Almeno non fino a quando non fosse stato assolutamente necessario.
Sono l'unico a essere stato prima su di una barca, l'unico a poterla pilotare al buio in queste acque.
Se crepo io, crepano tutti.

Comunque, sembra essere fatta.
Sulla riuscita della missione ci avrei scommesso.
Non avrei scommesso sul portare la pelle a casa, invece.
Meglio così.

Adesso però mi tocca pagare un giro alle Case della Gioia.
Per fortuna non a tutti.
Stefen lo vedo sulla buona strada per ricevere un'onorificenza alla memoria, che del resto è l'unico tipo di onorificenza a cui potrà mai aspirare uno come lui.
Il mezzo prete penso proprio che passerà, e credo anche la ragazza.
Quindi me la caverò con poco.

scritto da Kain Werber , 11:23 | permalink | markup wiki | commenti (3)
 
10 novembre 516
Sabato 22 Marzo 2014

Incidenti di percorso

Ricominciamo, mi dice.

Come sei entrato?

Glielo ripeto per l'ennesima volta: attiro poco l'attenzione, i suoi uomini non sono gli stessi di una volta. E' una mezza verità, in fondo. Questo villaggio la guerra l'ha vista poco, ma gli elementi migliori ci sono comunque andati a rimettere le penne. Che poi è il motivo per il quale adesso comanda lui.

Zodd mi ride in faccia, poi annuisce a uno dei suoi scagnozzi. Chiudo gli occhi mentre l'ennesimo sganassone mi colpisce al volto.

Vuoi perdere qualche dente? Guarda che lo so che sei un Mago. O pensi che sia stronzo?

Certo che lo penso. Sarebbe capace di buttarmi giù dalla montagna pur di tenere il punto. Il problema è che lo farebbe anche se gli raccontassi come sono entrato davvero, quindi dovrò fare in modo di essere convincente e sperare in bene.

Gli ripeto per la terza volta come non è andata. Se non mi credi, aggiungo, fai quello che devi. Conosco le tue regole e le ho rispettate: niente trucchi, niente cazzate, niente merda nella tua città.

Non è la mia città, mi corregge. E' della Signora. Annuisco. E tu, continua, non saresti degno neanche di leccare la terra che tocca, figuriamoci di sgattaiolare di nascosto vicino a dove vive.

Annuisco. Forse questa è la volta buona: o l'ha bevuta o non ha più l'ansia di saperlo. In entrambi i casi a me sta bene.

Eppure sei entrato, continua, e non hai visto l'ora di andare a ficcare il naso dove erano già stati quegli altri furfanti dei tuoi amici. Ma Zodd ti ha inculato, di la verità.

Annuisco. Gliene devo dare atto, è uno stronzo astuto. La tagliola da cinghiali nascosta nel buio non me l'aspettavo. Primitivo ma efficace, proprio come lui. Lo osservo gongolare, mentre mi guarda la gamba.

Hai avuto culo, mi dice. Un paio di centimetri più in alto e avrebbe spaccato l'osso, tranciandotela di netto. E a quel punto... Sarei potuto scappare, penso: ma non sarei comunque andato lontano.

Gli ripeto che non avevo alcuna intenzione di fregarlo, che tra noi c'è sempre stato un buon rapporto.

Quale rapporto? Mi chiede. Tu pensi che io sia stupido e tenti di fregarmi, ma io con i figli di puttana come te ci sono cresciuto: siete il mio pane quotidiano.

Sospiro. Gli chiedo cosa vuole fare, lui sorride e mi dice che me lo farà sapere a breve. Dopo che ti sarai rimesso, andrai a fare un lavoretto per mio conto. Faccio cenno di sì con la testa, rassegnato.

Molto bene. Toglietegli quella roba dal piede.

I denti di metallo si schiudono, provocando un fiotto di sangue nerastro assieme a un dolore atroce. Fatico per non svenire, mi accascio sulla sedia con un rantolo. Zodd mi dà una pacca sulla spalla.

Aah, il mio buon Thomas. Com'è che ti chiami davvero, poi?

Dust, mormoro. Damon Dust.

Non mi dire! E pensare che ci conosciamo da mesi e non me l'avevi ancora detto. Sospiro.

Adesso ti lascio riposare, mi dice. Appena ti rimetti vieni a cercarmi che parliamo di affari. Ah, e non ti venga in mente di disturbare la Signora. Intesi?

Annuisco.

O di andare a spassartela al Castello di Seta. Intesi?

Annuisco.

... E serve che ti dica che succede se torni in quella casa?

Scuoto la testa.

Ben detto! Ti saluto.

Aspetta, gli dico un attimo prima che oltrepassi la porta. Si volta con un sorriso di finta compassione che puzza di presa per il culo lontano un miglio. Se non altro è di buon umore, è il momento giusto per chiedergli qualcosa.

Che c'è?

Gli dico dell'acqua e di quanto possa essere importante. Una piccola concessione che a lui non costa niente e che potrebbe determinare la riconoscenza di Uryen. Un ottimo affare per tutti.

Pensavo di venderla... ma è pur vero che di mercato ce n'è assai poco. Se farai le cose come si deve, potrei persino pensarci.

La porta si chiude, i due scemi che mi siedono accanto si mettono a giocare a carte. Guardo le loro facce, si capisce benissimo quando hanno il punto e quando invece non hanno un cazzo.

Vuoi giocare? Mi dice il più fesso dei due a un certo punto. Perché no? Rispondo. Due o tre piatti dovrebbero bastare per convincerli a ridarmi la lanterna.

Ho già capito che sarà un inverno di merda.

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scritto da Dust , 03:24 | permalink | markup wiki | commenti (1)
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