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Forum di Myst

 
« L'unico rammarico è che ha avuto una morte rapida »
- Engelhaft Todenehmer -
 
Il fondo del barile
Jarel Delosan
 
creato il: 07/04/2007   messaggi totali: 36   commenti totali: 30
150224 visite dal 31/07/2007 (ultima visita il 20/04/2024, 03:19)
30 maggio 517
Mercoledì 18 Aprile 2007

Nessun rispetto per la vita

E nessuna venerazione per la morte. Hai ragione, mio piccolo amico, quando affermi di non essere degno per queste pagine. Ma esiste forse qualcuno che lo è veramente? Il potere magico sta lentamente svanendo da questo mondo, e con esso muoiono i demoni e gli eroi. Invano ho nutrito l'ultimo degli incubi con parte del mio stesso corpo: egli è morto, e con esso ogni possibilità di ripristinare l'antico ordine, di cancellare il dominio degli uomini sugli uomini e degli dei modellati a loro uso e consumo. E ora quegli stessi uomini, nelle loro scintillanti armature, avanzano compatti verso l'ultimo nostro rifugio. Ma la loro avanzata subirà un arresto se si dimostreranno irrispettosi al punto da calpestare l'ultimo dei sacri suoli, il cuore stesso di quegli antichi culti che, soli, avevano la forza di imporre e mantenere sugli scranni il potere, la forza e l'immortalità. Un arresto che non dimenticheranno mai: perché al termine di quelle campagne bruciate dal sole e dominate dalla carestia, oltre il mare grigio delle cavallette che, stanche e affamate, si spengono all'ombra delle montagne dei nomadi, al di là dei miasmi e delle idrovore che nascono e muoiono nelle scure acque delle paludi... Ci saremo noi, ad aspettarli. E, il mio unico braccio mi sia testimone, non deluderemo i nostri antenati.
scritto da Horace (Horus-Nedj-Itef) , 20:19 | permalink | markup wiki | commenti (4)
 
28 maggio 517
Sabato 7 Aprile 2007

Gli ultimi saranno i primi

Spetta a me l'ingrato compito di inaugurare questo spazio, io che quasi scompaio di fronte allo spessore di quelli che saranno i suoi protagonisti e alle gesta da loro compiute: non mi ritengo certo degno di tale compito, visto che non sono niente di più che una mera pedina nelle mani di un destino che gli si è ritorto contro a soli 25 anni: troppo presto per conoscere la vera fede ma non per impugnare la mia spada contro la figlia di quell'assassino, che soltanto 11 anni fa invase le nostre terre seminando morte e distruzione. Non tutti nel mio villaggio erano innocenti, ma troppi hanno pagato il prezzo riscosso dai nostri invasori. Troppi per dimenticare, troppi per perdonare, e se il mio cuore un tempo poteva farlo ora è il mio braccio che lo impedisce, assetato di quello stesso sangue.

Tu, cagna maledetta, hai conquistato indegnamente la fiducia di uomini di chiesa ignari delle malefatte della tua stirpe infame: il veleno che ti è stato versato nelle vene non è nulla se paragonato al tuo stesso sangue. La sorte vigliacca ti ha strappata a morte certa, privando me e i miei compagni della soddisfazione di morire con te. Il dolore delle nostre carni bruciate dalle gelide fiamme dell'inferno sarebbe stata gioia, sapendo che lo avresti provato anche tu.

Ma non temere: ci raggiungerai presto, insieme al tuo nuovo padre e alla sua famiglia. Il nostro tenente riuscirà dove noi abbiamo fallito. E non importa quanto freddo patiremo fino a quel momento: resisteremo fino a quando non verrai tu stessa a scaldarci.

A presto...
scritto da Mark, soldato di Keib , 06:14 | permalink | markup wiki | commenti (0)