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« Certo, gli abbiamo lasciato quel pezzo di.. costa »
- Klaus Berger -
 
Julie la Piattola
Julie Modane
 
creato il: 20/05/2005   messaggi totali: 139   commenti totali: 110
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15 novembre 517
Mercoledì 10 Settembre 2008

Al Crocevia...

Mi rigiro nel letto e guardo il soffitto, anche se sono così stanca non riesco ad addormentarmi. Qui al Crocevia siamo al sicuro, tra le fortificazioni robuste di Pordunn, guardate da tanti soldati... ma l'atmosfera tetra aleggia anche qui, nel bisbigliare sommesso al piano di sotto, tra i lamenti dei feriti e l'odore del cuoio e della terra battuta. L'odore della guerra.
Siamo a Surok.
Siamo dentro Surok per poche leghe, il confine è vicino, eppure quanto è netta la sensazione di trovarsi in un altro mondo, improvvisamente lontanissimi da casa.
Ieri sera dormivamo fuori Dupont, con gli attori del carrozzone che ci rallegravano con le loro rappresentazioni, e stamattina è cambiato tutto: i sorrisi sono svaniti dai volti dei nostri compagni della carovana, sostituiti da sguardi tesi, occhiate attente all'orizzonte.
E presto, sotto la pioggia battente, siamo stati attaccati dai banditi.
Una carneficina. Un massacro mai visto, almeno sessanta morti, in più i feriti... la terra intorno ai nostri carri è diventata rossa, con la pioggia che non riusciva a lavare tutto quel sangue.
I miei compagni hanno combattuto coraggiosamente, insieme alle guardie della carovana, mentre io ho cercato riparo coi civili, e quando ho visto che alcuni dei briganti riuscivano a penetrare nel cerchio dei carri ho persino sbattuto lo sportello di un carro in faccia a uno di loro e sono corsa a raccogliere un'arma. Un'arma finta, me ne sono subito resa conto... ma in fondo, in mano a me, finta o vera è quasi uguale...
Non avevo mai brandito un'arma in vita mia. Non con la vaga idea di "poterla usare". Certo, molte volte ho preso in mano le armi dei miei cugini e dei miei amici, il martello pesantissimo di Eric, l'enorme ascia di Loic, la mazza di Lucius, la spada più maneggevole di Solice... ma sempre per curiosità, per prova. Mai in una situazione critica.
Oggi invece, quando ho afferrato quella spada, l'ho fatto pensando che avrei venduto cara la pelle. La mia e quella di tutti quei poveracci, donne e bambini, vecchietti... lo so, sono patetica. A stento so badare a me stessa. Eppure... mentre vedevo i banditi che si avvicinavano, e ancora i miei provvidenziali cugini, con Solice, non arrivavano, ho pensato: l'ho visto fare tante di quelle volte.... qualcosa avrò pur imparato?
Se mi sentisse Loic, a pensare queste cose...
...
Una volta che lo scontro si è concluso, i prigionieri sono stati tutti uccisi tranne pochi, che hanno parlato con Solice. Gente disperata, sbandati.
Briganti, d'accordo. Disertori. Assassini. Ma anche morti di fame.
La fame, ecco, è qualcosa che avevo dimenticato. E che in queste campagne disastrate aleggia come uno spettro. Non c'è giustificazione per quel che i briganti hanno fatto oggi. Non ci sono scuse. Ma... ma la fame e la disperazione spingono verso il male anche persone che non sarebbero così cattive.
Sono confusa, stanca, ho quasi paura di chiudere gli occhi perchè temo di rivedere tutto quel sangue, di risentire nella mia mente le grida di dolore.
Non pensavo che sarebbe stato così, il nostro arrivo nel Ducato di Surok. Ero pronta a soffrire un po' di nostalgia... ma non immaginavo di trovarmi in un luogo tanto desolato... tanto triste.

Julie Modane - Immagine 14 (Surok)









scritto da Julie , 11:38 | permalink | markup wiki | commenti (0)
 
21 ottobre 517
Sabato 2 Agosto 2008

La migliore amica...

... è una che non ti racconta balle. Che non ti tradisce, ti difende e ti comprende, senza dimenticare chi è lei, chi sei tu e quali sono le cose veramente importanti.
E' una che ti aspetta senza fare domande, ti ospita al caldo quando torni infreddolita, ti fa ridere, ti fa piangere, ti fa sperare. Ti dice le cose come stanno ma lascia sempre lo spazio per la speranza. Attende fiduciosa il suono delle campane, ma non ha paura di accoglierti anche se sei coperta di graffi e ridotta uno straccio. E sa che le campane le senti anche tu.
Io ringrazio gli Dei. Perchè io ce l'ho, un'amica così.

Julie Modane - Immagine 13 (addormentata)
scritto da Julie , 01:41 | permalink | markup wiki | commenti (0)
 
1 ottobre 517
Domenica 18 Maggio 2008

Valanga

Come una valanga, un fiume in piena.
Come una tempesta di ghiaccio, come una caduta in mezzo ai rovi.
Da soli. Feriti, insanguinati.
Soli, terribilmente soli, soli come quando il cielo ci è caduto addosso la prima volta. No, ancora più soli, più soli di così, perchè allora c'era tutta una vita, davanti, a darci speranza.

"Mi hai deluso", delusione, non credevo, non ti capisco.... non ti ho mai capito... siamo diversi, non siamo uguali... ci sono delle mura tra di noi, delle mura così alte e invalicabili che è una follia pensare di ignorarle.
Mura che sono come una diga, contro cui anche i sentimenti più profondi e nobili si infrangono.

E' questa la verità?
Siamo schiavi di prigioni invisibili, e ogni legame è un'illusione a cui ci aggrappiamo per mitigare la sofferenza della nostra reale - e ineludibile - solitudine? E quando ci risvegliamo dal sogno, dall'illusione, ci sono soltanto rovine ad aspettarci, pazienti e spietate, dall'altra parte?

No.
No, mi dispiace, non è così.
Io non ci credo.
Quello che ci lega è reale, è vero ed eterno. E non importa se Solice è la figlia di un Marchese, se io sono una girovaga, Loic un boia e Desiree e Guelfo sono stati adottati da un Signore. Non importa se Lucius è un Paladino, se Eric è un soldato.
Non importa, se ci vogliamo bene.

E' una scusa, quella di dar la colpa all'epoca, alla storia. Alle difficoltà a cui andiamo incontro, ai rischi e alla "missione".
Impariamo invece a piangere e a soffrire senza cercare ragioni fuori di noi. Magari lì per lì è persino più doloroso... ma almeno è utile, ci insegnerà qualcosa.

Stamattina gli occhi di Desiree mostrano un velo di stanchezza, lei è confusa, fatica persino a ricordare quello che è successo ieri sera, ieri notte.
La capisco, anche io vorrei dimenticare tutto e ricominciare dal momento in cui ci siamo visti in quel vicolo. Vorrei dimenticare tutto e immaginare che un amore possa finire in modo anche diverso, senza cattiveria, senza sfide, senza bisogno di farsi male ancora di più.
Dimenticare tutto, dimenticare quei rumori e quelle voci che ho sentito dietro la porta della stanza di Loic, dimenticare gli occhi duri di mio cugino, la velata soddisfazione di Guelfo davanti alla fine di quello che da sempre lui ha osteggiato.

Vorrei dimenticare tante cose. Ma non funziona così.
Noi siamo quelli che siamo anche grazie alle cose che vorremmo tanto poter dimenticare... e che invece resteranno lì per sempre a tormentarci. Ci tormentano ma ci rendono più forti, perchè sappiamo che possiamo sopravvivere, e che quella che ora ci sembra una scalata impossibile su una parete di roccia verticale, avvicinandoci, rivelerà un sentiero percorribile. Stretto, magari, ma sufficiente a farci raggiungere la vetta. Così' potremo guardarci alle spalle, una volta in cima, a contemplare il percorso, irto di pietre aguzze e di difficoltà, che siamo riusciti a sconfiggere.

Desiree, Loic, cercate dentro di voi la forza per non cedere all'odio, alla follia o al disprezzo. Vi prego, non date ragione a chi nega ogni speranza. Non date ragione ai nostri nemici, non date ragione a chi ha sempre cercato di alzare ancora di più quei muri tra di noi, godendo nell'edificare recinti e prigioni.
Vi prego, vi prego.
Nei vostri cuori c'è la forza per andare avanti. Dovete soltanto capire che è lì che si trova quella forza, e non altrove.







scritto da Julie , 10:58 | permalink | markup wiki | commenti (0)
 
27 settembre 517
Venerdì 9 Maggio 2008

Bambini insieme.

... mi chiedo se sia la realtà, la cosa più importante.

O se contino di più i ricordi e i sogni, o i sogni dei ricordi che vorremmo.

Desiree e Loic si conoscono da una vita, sono stati bambini insieme. Compagni di giochi nell'infanzia, stretti nello stesso dolore, uniti nella ricerca di giustizia, insieme nella vendetta... Che cosa ci può essere di più forte, di più totale? Una vita accanto, un legame indissolubile.

Cosa rimane adesso di tutto questo? E' possibile che un tale legame si sia spezzato?

Forse solo nella fantasia possiamo ritrovare le nostre vere origini, e qualcosa che non si spezzerà mai.

Julie Modane - Immagine 11 (fango)
scritto da Julie , 11:26 | permalink | markup wiki | commenti (0)
 
17 settembre 517
Domenica 20 Aprile 2008

Sulle rovine e in fondo al tunnel...

Sulle rovine...

Che bello. Il vento di Craon tra questi sassi sconnessi, le erbacce, la distesa immensa di rovine sotto di noi. Guarda che meraviglia, mi viene voglia di arrampicarmi ancora, più in alto più in cima.... non è bellissimo?
Levati l'elmo, senti il vento, chiudi gli occhi.

che ridere

... bel turno di guardia.... lo so, e sono felice che Guelfo sia più amico che stratega. Questo vento fresco spazza via tutte le fragilità di ieri notte, e mi sento forte e sicura.

no non faccio la scema sul bordo, no
no ti preoccupare!


Quel bagliore lontano sono i nostri nemici? No, non lo vedo più neanche io, ma sono loro, chi altri? Chissà a che pensano... ciao ciao!

Ma soprattutto, chissà che passa per la mente di Eric. Abbiamo visto tante rovine in questi mesi di avventure. Posti incredibili, tesori inauditi come sotto il vecchio cimitero di Rigel... ma non l'avevo mai visto interessato a questo tipo di cose. E ora invece sembra veramente in fissa con questa città abbandonata, con i ruderi, con i "pulsanti"...
Non mi dispiace che questo turno di guardia splendido, diurno e panoramico, duri più a lungo del previsto. Mi chiedo però che cosa stia cercando veramente mio cugino. Sembra che nasconda qualcosa... come sono curiosa!

mmm... continua ad esplorare... non tornare proprio adesso...



In fondo al tunnel...

Che buio. La torcia che tengo in mano disegna le vostre ombre nella galleria. Lunghe lunghe ombre... "Avanti i feriti!"
Lucius e Karen aprono la fila. Lei è stata ferita ieri sera, lui pochi minuti fa, nemmeno si è fatto medicare, per non "perdere tempo".
E' proprio spericolato. Altro che fare la scema sul bordo di quattro ruderi... lui sì che non ha paura, correndo a testa bassa addosso ai balestrieri, infischiandosene di fare il puntaspilli.
Ma Pyros è dalla sua, per fortuna. E anche lontano dalla luce non c'è da avere paura.

mi basta allungare la mano per sfiorarti la schiena

Non c'è da avere paura, non ho paura.
Chissà quanto continuano queste gallerie, e dove sbucheremo... sono curiosa e divertita, incosciente. E' bello sentirsi così!


scritto da Julie , 21:13 | permalink | markup wiki | commenti (0)
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