Ci sono altri 74 utenti online in questo momento
Forum di Myst
- 12/10, 14:51: [Coppia] Mirai Raaken e Stern Rock (13.6%)
- 04/10, 21:08: [Coppia] Garruk Jagger e Kailah Morstan (68.3%)
- 27/06, 16:32: [Coppia] Garruk Jagger e Mirai Raaken (0%)
- 01/04, 08:27: [Coppia] Aidrich Ramsey e Yara Raleigh (22.2%)
- 07/01, 21:36: [Coppia] Kailah Morstan e Garruk Jagger (68.3%)
- 04/01, 04:51: [Coppia] Meera Wake e Engelhaft Todenehmer...
23 luglio 517
Mercoledì 20 Giugno 2007
I segreti di due fratelli
L'ultimo giorno a Rigel è stato un viaggio. Per la campagna, ma anche nel tempo e nei luoghi dell'infanzia e dei ricordi più preziosi di due fratelli, Lucius e Lucas Mahen.
È stato Lucius, naturalmente, a guidarmi: suo fratello non sa nulla, non ancora, ma era una presenza che permeava ogni posto, a momenti quasi potevo vederlo. I due bambini legati alla sedia a sonagli sono ancora lì, l'uno vicino all'altro, uniti da un legame fortissimo.
Con Lucius ho passato ore meravigliose, tra giochi, scherzi, racconti e parole che non riesco a ricordare senza sentirmi percorrere da brividi di gioia.
"io.. credo... insomma, mi sono innamorato di te. Vorrei che tu fossi la persona a cui pensare prima di addormentarmi e alla quale dedicare i miei sforzi; vorrei che tu abitassi i miei pensieri durante i momenti tristi, e anche quando sei lontana, vorrei poter pensare a te in questo modo, sapendo che per te... insomma, che per te è lo stesso"
... sì, gli ho detto, e glie l'ho ripetuto mille volte. Sì, sì... sì. SI'!
Ma prima... siamo stati in un posto. Era una casetta sull'albero, Lucius e Lucas l'avevano costruita tanti anni fa, da ragazzini. E adesso è distrutta, rabbiosamente scassata. Il ponticello divelto, le assi rotte. Qualcuno ci si è accanito per demolirla.
Lucius ha visto la scena e c'è rimasto molto male, dispiaciuto di non potermela mostrare. Mi ha detto di quando l'hanno costruita, e del ponticello, inaugurato quando Lucas volle portarci Valerie.
... c'è bisogno di altro? Per capire realmente chi abbia infierito su quel posto, chi piangendo e sfogando una disperazione spaventosa si sia accanito sui ricordi più belli e dolci, sui sogni che non si sono mai realizzati, su quella casetta di legno così cara?
Non so se Lucius l'abbia capito, o se lo capirà più avanti. Non ho avuto il coraggio di dire nulla, non ho diritto di toccare tasti così delicati e importanti.
Ma l'ombra di Lucas, il sorridente, bonario fratello piccolo del mio amato, che colpisce con tutta la sua forza quei legni e quei ricordi... mi pesa sul cuore come un macigno.
Valerie, che cosa ti ho fatto... che cosa ho fatto a te, a Lucas, a Lucius... a Guelfo, a Net, a Solice... a tutte le persone che ti volevano bene...
Io adesso sono felice, stretto al polso ho il laccio che mi ha messo Lucius, uguale a quello che in questo momento ha lui. Sento la vita che freme intorno a me, bellissima e luminosa. Il sole mi splende addosso... perché Valerie sei morta? Riuscirò mai a farmene una ragione?
È stato Lucius, naturalmente, a guidarmi: suo fratello non sa nulla, non ancora, ma era una presenza che permeava ogni posto, a momenti quasi potevo vederlo. I due bambini legati alla sedia a sonagli sono ancora lì, l'uno vicino all'altro, uniti da un legame fortissimo.
Con Lucius ho passato ore meravigliose, tra giochi, scherzi, racconti e parole che non riesco a ricordare senza sentirmi percorrere da brividi di gioia.
"io.. credo... insomma, mi sono innamorato di te. Vorrei che tu fossi la persona a cui pensare prima di addormentarmi e alla quale dedicare i miei sforzi; vorrei che tu abitassi i miei pensieri durante i momenti tristi, e anche quando sei lontana, vorrei poter pensare a te in questo modo, sapendo che per te... insomma, che per te è lo stesso"
... sì, gli ho detto, e glie l'ho ripetuto mille volte. Sì, sì... sì. SI'!
Ma prima... siamo stati in un posto. Era una casetta sull'albero, Lucius e Lucas l'avevano costruita tanti anni fa, da ragazzini. E adesso è distrutta, rabbiosamente scassata. Il ponticello divelto, le assi rotte. Qualcuno ci si è accanito per demolirla.
Lucius ha visto la scena e c'è rimasto molto male, dispiaciuto di non potermela mostrare. Mi ha detto di quando l'hanno costruita, e del ponticello, inaugurato quando Lucas volle portarci Valerie.
... c'è bisogno di altro? Per capire realmente chi abbia infierito su quel posto, chi piangendo e sfogando una disperazione spaventosa si sia accanito sui ricordi più belli e dolci, sui sogni che non si sono mai realizzati, su quella casetta di legno così cara?
Non so se Lucius l'abbia capito, o se lo capirà più avanti. Non ho avuto il coraggio di dire nulla, non ho diritto di toccare tasti così delicati e importanti.
Ma l'ombra di Lucas, il sorridente, bonario fratello piccolo del mio amato, che colpisce con tutta la sua forza quei legni e quei ricordi... mi pesa sul cuore come un macigno.
Valerie, che cosa ti ho fatto... che cosa ho fatto a te, a Lucas, a Lucius... a Guelfo, a Net, a Solice... a tutte le persone che ti volevano bene...
Io adesso sono felice, stretto al polso ho il laccio che mi ha messo Lucius, uguale a quello che in questo momento ha lui. Sento la vita che freme intorno a me, bellissima e luminosa. Il sole mi splende addosso... perché Valerie sei morta? Riuscirò mai a farmene una ragione?
30 giugno 517
Mercoledì 13 Giugno 2007
... arrivederci Beid
Domattina si parte!
Lasciamo Beid, la città di Solice, la "taverna senza tempo", il Palazzo e questa atmosfera magica d'inizio estate che mi ha portato così tanta felicità.
Sono raggiante. Ogni giorno è più bello dell'altro. Il sole di Pyros ci riempie di luce e energia, ci scalda nel profondo del cuore.
Non è soltanto grazie a Lucius, che mi sento così.
Lui è una persona meravigliosa, dolce e imprevedibile. Una persona così sincera che riesce a dirmi quello che pensa anche senza parlare. Che si spaventa davanti a certi miei discorsi, che deve conciliare cose tanto diverse... e tanto importanti. Sento questo legame con lui crescere sempre di più. Oggi ho pianto, stretta a lui... e sono rinata.
Ma mi sento così anche perchè finalmente capisco a pieno che cosa significa quel nome, la "Speranza", che una filastrocca antica riferiva proprio a me.
Sento che questa luce che mi pervade è la fiducia che ho nel bene, nel fatto che le cose gireranno per il verso giusto... e che io stessa saprò dare valore a questa mia vita.
Tra un paio di settimane, quando saremo a Rigel e poi ripartiremo da lì per chissà dove, io e Lucius ci separeremo.
Ma c'è qualcosa di incredibilmente potente che ci unisce, ed è la consapevolezza che seguiamo due strade vicine, che andiamo dalla stessa parte.
Entrambi abbiamo giurato, in modi diversi. Non siamo del tutto "padroni" delle nostre vite.
Ma questa è una cosa bellissima!
Perchè quando gli dei vorranno, e ci ritroveremo, avremo entrambi qualcosa di importante da raccontarci. E anche quando, lontani, combatteremo le nostre battaglie, sapremo di essere vicini nello spirito.
Guardo il cielo, che ora volge al tramonto, e penso a quanto sono fortunata.
Mi aspettano giorni bellissimi di viaggio. E ancora avventure, emozioni, scoperte... la vita è appena cominciata!
Lasciamo Beid, la città di Solice, la "taverna senza tempo", il Palazzo e questa atmosfera magica d'inizio estate che mi ha portato così tanta felicità.
Sono raggiante. Ogni giorno è più bello dell'altro. Il sole di Pyros ci riempie di luce e energia, ci scalda nel profondo del cuore.
Non è soltanto grazie a Lucius, che mi sento così.
Lui è una persona meravigliosa, dolce e imprevedibile. Una persona così sincera che riesce a dirmi quello che pensa anche senza parlare. Che si spaventa davanti a certi miei discorsi, che deve conciliare cose tanto diverse... e tanto importanti. Sento questo legame con lui crescere sempre di più. Oggi ho pianto, stretta a lui... e sono rinata.
Ma mi sento così anche perchè finalmente capisco a pieno che cosa significa quel nome, la "Speranza", che una filastrocca antica riferiva proprio a me.
Sento che questa luce che mi pervade è la fiducia che ho nel bene, nel fatto che le cose gireranno per il verso giusto... e che io stessa saprò dare valore a questa mia vita.
Tra un paio di settimane, quando saremo a Rigel e poi ripartiremo da lì per chissà dove, io e Lucius ci separeremo.
Ma c'è qualcosa di incredibilmente potente che ci unisce, ed è la consapevolezza che seguiamo due strade vicine, che andiamo dalla stessa parte.
Entrambi abbiamo giurato, in modi diversi. Non siamo del tutto "padroni" delle nostre vite.
Ma questa è una cosa bellissima!
Perchè quando gli dei vorranno, e ci ritroveremo, avremo entrambi qualcosa di importante da raccontarci. E anche quando, lontani, combatteremo le nostre battaglie, sapremo di essere vicini nello spirito.
Guardo il cielo, che ora volge al tramonto, e penso a quanto sono fortunata.
Mi aspettano giorni bellissimi di viaggio. E ancora avventure, emozioni, scoperte... la vita è appena cominciata!
26 giugno 517
Sabato 9 Giugno 2007
La taverna senza tempo
"Evaso" dall'ospedale dei Guaritori, Lucius mi porta in giro per Beid.
Si orienta peggio di me, è distratto, cerca qualcosa che neanche sa cosa sia. Musica, mi dice.
Musica? penso. Non credevo gli piacesse la musica!
A un certo punto indica una porta socchiusa, senza insegne, che conduce a uno scantinato.
Mi guarda.
"Andiamo!" fa. Io lo seguo.
Tanti anni fa doveva essere una taverna. Tavoli, un bancone, sgabelli accatastati... cianfrusaglie alle pareti, polvere e ragnatele.
Sorrido incuriosita, resto lì a guardarmi intorno.
Lui prende un tavolo e lo trascina al centro della sala, mi fa sedere... "prego, accomodatevi".
E' un gioco, lui chiede cosa desideri, va al bancone, fa finta di frugare lì dietro.
"Ora ti diro' una cosa alla quale non crederai", dice. "Un paio di volte... ma solo un paio... ho fatto il cameriere in una locanda, a Rigel"
Mi racconta come questa cosa abbia dato di che ridire al suo vecchio capitano. E' possibile conciliare aspetti tanto diversi della propria indole?
Io credo di sì.
Ed è quello che gli dico.
Dolcissimo, impacciato e timido, mi bacia.
Restiamo così a lungo, abbracciati. Quando infine lui parla mi sento percorrere da una scossa. Paura? Emozione? Amore?
Sospiro.
Devo dirglielo.
"Ho prestato un giuramento... davanti agli dei, riguardo quello che voglio e devo fare... posso legare il mio cuore a una persona, ma non posso fermarmi, non posso abbandonare la mia battaglia".
Mi guarda, poi annuisce. Con un sorriso.
"Non preoccuparti."
Quando lasciamo la taverna è passato molto tempo, il sole sta tramontando.
Lo accompagno all'ospedale, lo saluto, torno a Palazzo.
Resto sola, penso.
Un Paladino.
Non posso credere che sia tutto vero. Che sia successo a me.
Ma Lucius è un Paladino profondamente, in ogni momento. E' un Paladino mentre mi abbraccia, mentre combatte, mentre prega e mentre scherza insieme a me.
Si può essere tutte queste cose insieme?
Io credo di sì. Credo che lui ne sia capace.
Sono io quella spaventata.
So già che piangerò, e non sarò abbastanza forte. Non ho la sua Fede, sono solo una giramondo che cerca di rendersi utile in una battaglia tanto più grande di lei.
Le nostre strade presto si allontaneranno, ma se Pyros vorrà si ritroveranno ancora, e ancora. E ancora.
Ma sei pazza Julie? Legare il tuo cuore ad un Paladino.
Sarò anche pazza, ma sono felice.
Si orienta peggio di me, è distratto, cerca qualcosa che neanche sa cosa sia. Musica, mi dice.
Musica? penso. Non credevo gli piacesse la musica!
A un certo punto indica una porta socchiusa, senza insegne, che conduce a uno scantinato.
Mi guarda.
"Andiamo!" fa. Io lo seguo.
Tanti anni fa doveva essere una taverna. Tavoli, un bancone, sgabelli accatastati... cianfrusaglie alle pareti, polvere e ragnatele.
Sorrido incuriosita, resto lì a guardarmi intorno.
Lui prende un tavolo e lo trascina al centro della sala, mi fa sedere... "prego, accomodatevi".
E' un gioco, lui chiede cosa desideri, va al bancone, fa finta di frugare lì dietro.
"Ora ti diro' una cosa alla quale non crederai", dice. "Un paio di volte... ma solo un paio... ho fatto il cameriere in una locanda, a Rigel"
Mi racconta come questa cosa abbia dato di che ridire al suo vecchio capitano. E' possibile conciliare aspetti tanto diversi della propria indole?
Io credo di sì.
Ed è quello che gli dico.
Dolcissimo, impacciato e timido, mi bacia.
Restiamo così a lungo, abbracciati. Quando infine lui parla mi sento percorrere da una scossa. Paura? Emozione? Amore?
Sospiro.
Devo dirglielo.
"Ho prestato un giuramento... davanti agli dei, riguardo quello che voglio e devo fare... posso legare il mio cuore a una persona, ma non posso fermarmi, non posso abbandonare la mia battaglia".
Mi guarda, poi annuisce. Con un sorriso.
"Non preoccuparti."
Quando lasciamo la taverna è passato molto tempo, il sole sta tramontando.
Lo accompagno all'ospedale, lo saluto, torno a Palazzo.
Resto sola, penso.
Un Paladino.
Non posso credere che sia tutto vero. Che sia successo a me.
Ma Lucius è un Paladino profondamente, in ogni momento. E' un Paladino mentre mi abbraccia, mentre combatte, mentre prega e mentre scherza insieme a me.
Si può essere tutte queste cose insieme?
Io credo di sì. Credo che lui ne sia capace.
Sono io quella spaventata.
So già che piangerò, e non sarò abbastanza forte. Non ho la sua Fede, sono solo una giramondo che cerca di rendersi utile in una battaglia tanto più grande di lei.
Le nostre strade presto si allontaneranno, ma se Pyros vorrà si ritroveranno ancora, e ancora. E ancora.
Ma sei pazza Julie? Legare il tuo cuore ad un Paladino.
Sarò anche pazza, ma sono felice.
22 giugno 517
Venerdì 8 Giugno 2007
Arrivano i nostri!
Ci troviamo finalmente coi due scrigni in mano. Stanchi, feriti, doloranti, ma soddisfatti sul serio.
Ed è già ora di muoversi. Si iniziano a sentire scricchiolii, rombi sommessi, qualcosa di strano aleggia nell'aria.
Il primo a passare il cunicolo è Eric, il "coraggio". Di coraggio ne ha bisogno, perchè subito viene attaccato da un gigantesco uomo nero. Dietro c'è un arciere che ferisce Loic mentre supera i detriti.
Eric stacca una porta per difendersi, combatte e manda a terra il suo avversario. Aveva un giavellotto nella schiena: si odono corni in lontananza, Jen ci dice che c'è gente che combatte.
Mentre attraversiamo di nuovo il corridoio delle celle, e gli odiosi ragni ci assalgono, getto un ultimo sguardo alla stanza buia in cui avevo sognato di morire.
E' un addio.
Non credevo che il peso di quella visione fosse così grave, me ne accorgo soltanto adesso che mi abbandona, e che mi sento libera e leggera.
Non morirò qui. Non così.
Sorrido, mi stringo nel mantello.
Qualcuno ha pregato per me, ne sono sicura.
Ma il percorso per la salvezza è ancora difficile. Ci aspetta ancora il Jack di Picche, quell'orribile essere scimmiesco che avevo pedinato una notte di tanto tempo fa... solo poche settimane che mi sembrano anni.
Piomba su Solice, la ferisce, fugge. Ma poi torna, e Guelfo e Loic riescono a ferirlo, Quixote lo uccide.
Ci sono arcieri, Eric li mette in fuga, ma prima riescono a ferire ancora la povera Jen.
Ma i corni continuano a suonare, arrivano i nostri.
Malaki, il fratello maggiore di Jen, è il primo che ci viene incontro. E' un tipo dalla faccia simpatica, anzianotto e bonario. Prima se la prende un po' con Guelfo, che ha le mani avvolte dalle fiamme per un incantesimo, poi però ci tranquillizza, ci soccorre insieme ai suoi uomini, ci racconta quel che è successo a Beid dopo la nostra partenza.
Guardo l'alba, finalmente il sole del 22 giugno è sorto.
Ed abbiamo fatto quello che dovevamo fare.
Ed è già ora di muoversi. Si iniziano a sentire scricchiolii, rombi sommessi, qualcosa di strano aleggia nell'aria.
Il primo a passare il cunicolo è Eric, il "coraggio". Di coraggio ne ha bisogno, perchè subito viene attaccato da un gigantesco uomo nero. Dietro c'è un arciere che ferisce Loic mentre supera i detriti.
Eric stacca una porta per difendersi, combatte e manda a terra il suo avversario. Aveva un giavellotto nella schiena: si odono corni in lontananza, Jen ci dice che c'è gente che combatte.
Mentre attraversiamo di nuovo il corridoio delle celle, e gli odiosi ragni ci assalgono, getto un ultimo sguardo alla stanza buia in cui avevo sognato di morire.
E' un addio.
Non credevo che il peso di quella visione fosse così grave, me ne accorgo soltanto adesso che mi abbandona, e che mi sento libera e leggera.
Non morirò qui. Non così.
Sorrido, mi stringo nel mantello.
Qualcuno ha pregato per me, ne sono sicura.
Ma il percorso per la salvezza è ancora difficile. Ci aspetta ancora il Jack di Picche, quell'orribile essere scimmiesco che avevo pedinato una notte di tanto tempo fa... solo poche settimane che mi sembrano anni.
Piomba su Solice, la ferisce, fugge. Ma poi torna, e Guelfo e Loic riescono a ferirlo, Quixote lo uccide.
Ci sono arcieri, Eric li mette in fuga, ma prima riescono a ferire ancora la povera Jen.
Ma i corni continuano a suonare, arrivano i nostri.
Malaki, il fratello maggiore di Jen, è il primo che ci viene incontro. E' un tipo dalla faccia simpatica, anzianotto e bonario. Prima se la prende un po' con Guelfo, che ha le mani avvolte dalle fiamme per un incantesimo, poi però ci tranquillizza, ci soccorre insieme ai suoi uomini, ci racconta quel che è successo a Beid dopo la nostra partenza.
Guardo l'alba, finalmente il sole del 22 giugno è sorto.
Ed abbiamo fatto quello che dovevamo fare.