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2 giugno 518
Venerdì 29 Gennaio 2010
... non sono... l'unica...
Nicole. Rosalie. Deneve. E quante altre ancora? I nomi che ho visto di sfuggita tra le carte di Net hanno i vostri stessi occhi, i vostri stessi volti. La stessa impenetrabile prigione di dolore e di violenza.
Mi sono illusa oggi di poter fare qualcosa, di riuscire ad oltrepassare il muro che nemmeno l'amore di un padre e la sua disperazione in tanto tempo erano riusciti a valicare. Ho pensato "sono una ragazza come lei, forse mi sentirà più vicina... forse è anche questa prigionia ad inasprirla, forse se insisto a farle capire di non avere paura mi accetterà..."
Che sciocca che sono stata. Ingenua, ottimista.
Mi ha spinta a terra, mi ha morsa, afferrato i capelli e picchiato, picchiato finchè quel pover'uomo di suo padre non me l'ha strappata di dosso. E in tutto ciò rideva in modo crudele e disperato, ferendosi a sua volta sulla pietra, spezzandosi le unghie nel legno, furiosa come un animale.
Ho pensato "gli animali a volte mordono perchè hanno paura, perchè sentono la tua paura, mordono perchè vogliono sentirsi sicuri e imparare a fidarsi di te". E all'inizio ho provato a non difendermi, come se fosse stata uno scoiattolo diffidente che assaggia il territorio mordendoti un dito.
Che sciocca che sono stata. Ingenua, ottimista.
Eppure prego gli Dei tutti che nemmeno il dolore di oggi mi disilluda. Prego gli Dei di non impararla, questa amara lezione, di darmi la fede e l'incoscienza di insistere e di continuare a sperare che esista una via di uscita da questo incubo.
Ci sono cose peggiori della morte. Esiste l'inferno in vita, peggiore di ogni inferno ghiacciato di cui potevano parlarci i nostri sacerdoti. Che cos'è l'inferno se non un luogo in cui sei solo, mortalmente ed eternamente solo? In cui non sei più nemmeno te stesso, perchè il tuo cuore è prigioniero, la tua anima sprofondata in chissà che abisso di disperazione...
Non sei l'unica, Nicole. Non sei l'unica, Rosalie, non sei l'unica, Deneve. Vittime dello stesso carnefice, innocenti e trasformate dal dolore e da chissà che altro.
Non siete le uniche ma non siete sole.
Illusione o verità, speranza o fede?
Troveremo chi vi ha fatto questo. Vendicheremo il vostro dolore. Dobbiamo farlo. Che gli dei ci aiutino... ma dobbiamo farlo.
Chiudo gli occhi a fatica, stanotte, anche se la giornata è stata estenuante. Nella penombra vedo la tua cella, Nicole, le piume sparse a terra, le schegge di legno, il mio e il tuo sangue sotto le tue unghie e per terra. E vedo anche gli occhi smarriti di Deneve, che ha freddo e chiede che sia chiusa la porta, ancora e ancora. E vedo il collo di Rosalie, i segni di denti così poco umani, cicatrici tanto difficili da scomparire.
... ma non solo.
...
Vedo anche te, te che sei tra le sue mani adesso, innocente vittima. Te che non hai ancora un nome, non hai ancora un volto e che piangi e implori... proprio adesso, in questo momento, mentre senti la tua anima che sprofonda, il tuo cuore si spezza...
A casa ti stanno cercando, sono preoccupati, e ignorano in quali mani malefiche tu ti trovi in questo momento.
Perchè lo sento con tanta sicurezza? Perchè riesco quasi a sentire la tua voce, il tuo grido disperato? Adesso sei nelle sue mani. Proprio ora.
Come Deneve, come Rosalie, come Nicole prima di te..... tra le spire di Amon.
Basta. Pietà, basta. Sento il tuo grido disperato, la tua voce che si fa sempre più flebile mentre sprofondi in un pozzo nero, senza fondo. E scavi nell'oscurità, seppellendo il tuo cuore per difenderlo.
Come posso dormire, sapendo che sei nelle sue mani? Come posso trovare pace?
Questo è il momento di pregare. Piangere e pregare. Ma domani sarà il momento di rimboccarsi le maniche sul serio. Sono ingenua e illusa e ottimista? Grazie agli Dei sì. E ti verrò a salvare. E insieme manderemo all'inferno Amon e tutti i bastardi come lui.
Mi sono illusa oggi di poter fare qualcosa, di riuscire ad oltrepassare il muro che nemmeno l'amore di un padre e la sua disperazione in tanto tempo erano riusciti a valicare. Ho pensato "sono una ragazza come lei, forse mi sentirà più vicina... forse è anche questa prigionia ad inasprirla, forse se insisto a farle capire di non avere paura mi accetterà..."
Che sciocca che sono stata. Ingenua, ottimista.
Mi ha spinta a terra, mi ha morsa, afferrato i capelli e picchiato, picchiato finchè quel pover'uomo di suo padre non me l'ha strappata di dosso. E in tutto ciò rideva in modo crudele e disperato, ferendosi a sua volta sulla pietra, spezzandosi le unghie nel legno, furiosa come un animale.
Ho pensato "gli animali a volte mordono perchè hanno paura, perchè sentono la tua paura, mordono perchè vogliono sentirsi sicuri e imparare a fidarsi di te". E all'inizio ho provato a non difendermi, come se fosse stata uno scoiattolo diffidente che assaggia il territorio mordendoti un dito.
Che sciocca che sono stata. Ingenua, ottimista.
Eppure prego gli Dei tutti che nemmeno il dolore di oggi mi disilluda. Prego gli Dei di non impararla, questa amara lezione, di darmi la fede e l'incoscienza di insistere e di continuare a sperare che esista una via di uscita da questo incubo.
Ci sono cose peggiori della morte. Esiste l'inferno in vita, peggiore di ogni inferno ghiacciato di cui potevano parlarci i nostri sacerdoti. Che cos'è l'inferno se non un luogo in cui sei solo, mortalmente ed eternamente solo? In cui non sei più nemmeno te stesso, perchè il tuo cuore è prigioniero, la tua anima sprofondata in chissà che abisso di disperazione...
Non sei l'unica, Nicole. Non sei l'unica, Rosalie, non sei l'unica, Deneve. Vittime dello stesso carnefice, innocenti e trasformate dal dolore e da chissà che altro.
Non siete le uniche ma non siete sole.
Illusione o verità, speranza o fede?
Troveremo chi vi ha fatto questo. Vendicheremo il vostro dolore. Dobbiamo farlo. Che gli dei ci aiutino... ma dobbiamo farlo.
Chiudo gli occhi a fatica, stanotte, anche se la giornata è stata estenuante. Nella penombra vedo la tua cella, Nicole, le piume sparse a terra, le schegge di legno, il mio e il tuo sangue sotto le tue unghie e per terra. E vedo anche gli occhi smarriti di Deneve, che ha freddo e chiede che sia chiusa la porta, ancora e ancora. E vedo il collo di Rosalie, i segni di denti così poco umani, cicatrici tanto difficili da scomparire.
... ma non solo.
...
Vedo anche te, te che sei tra le sue mani adesso, innocente vittima. Te che non hai ancora un nome, non hai ancora un volto e che piangi e implori... proprio adesso, in questo momento, mentre senti la tua anima che sprofonda, il tuo cuore si spezza...
A casa ti stanno cercando, sono preoccupati, e ignorano in quali mani malefiche tu ti trovi in questo momento.
Perchè lo sento con tanta sicurezza? Perchè riesco quasi a sentire la tua voce, il tuo grido disperato? Adesso sei nelle sue mani. Proprio ora.
Come Deneve, come Rosalie, come Nicole prima di te..... tra le spire di Amon.
Basta. Pietà, basta. Sento il tuo grido disperato, la tua voce che si fa sempre più flebile mentre sprofondi in un pozzo nero, senza fondo. E scavi nell'oscurità, seppellendo il tuo cuore per difenderlo.
Come posso dormire, sapendo che sei nelle sue mani? Come posso trovare pace?
Questo è il momento di pregare. Piangere e pregare. Ma domani sarà il momento di rimboccarsi le maniche sul serio. Sono ingenua e illusa e ottimista? Grazie agli Dei sì. E ti verrò a salvare. E insieme manderemo all'inferno Amon e tutti i bastardi come lui.