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« Mi pestano, poi torno, guarisco.. »
- Colin Tarr -
 
L'erboristeria di desiree
Desiree Aillard
 
creato il: 10/06/2005   messaggi totali: 19   commenti totali: 28
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25 Agosto 517
Domenica 2 Marzo 2008

Un attimo di felicità

Presuntuosa! Ma come ho potuto pensare che la mia presenza fosse così importante? In questi due giorni le parole dei miei compagni mi hanno fatto riflettere, a lungo.

Un peso! E' questo che sono, davvero?
Prima il dilemma: dove andare? Sembrerebbe che tutti abbiano bisogno di me. Mi sento anche una certa responsabilità addosso, sono quasi spaventata dall'idea di fare la scelta sbagliata.
Ma tutto sembra risolversi: ci penserà Solice, con la sue capacità, e soprattutto con l'aiuto degli dèi.
Bene! Il mio cuore è sollevato, anche perché i malati stanno meglio e le mie cure non saranno più così determinanti per la loro sorte. Volevo dire a Loic che ero così contenta, che un macigno si era tolto dal mio cuore, così diviso tra due doveri. E invece... sorpresa! Non posso venire perché... sarei un peso! Certo, avevo capito che avremmo dovuto prestare particolare attenzione, ma con mio fratello nel gruppo mi ero sentita già più tranquilla.
Ora, pare che non solo la mia presenza non sia più necessaria, ma che sia addirittura dannosa.

Capisco le motivazioni, in fondo sono stata la prima a sollevarle, ma ora mi pongo il dubbio: qual è il mio posto? Perché sono qui? Forse solo perché non ho più una casa dove andare? Sembrerebbe proprio l'unico motivo.

Questo mi fa andare indietro, piano piano: fino all'inizio di questo viaggio.
In questo momento di sconforto cerco di aggrapparmi ai momenti lieti che abbiamo vissuto nel nostro vagabondaggio. Nessuno! Com'è possibile? Abbiamo conseguito tante vittorie, conseguito molti successi, quindi.. ci devono essere stati momenti di gioia, di festa. Certo... brevi momenti. Per un attimo di felicità.... Ore, giorni di dolore. La morte dei nostri compagni, di Dillon.
Per ogni nostra vittoria, un prezzo, una conseguenza. Per ogni problema risolto, uno che nasce.
Vedo la stessa Solice, continuamente tormentata dal dubbio sulla correttezza delle nostre azioni.
Sono sicura che anche gli altri nascondano la loro tristezza.

E io, che dovrei poter rasserenare il mio animo tra le braccia del mio amato, ogni volta che mi avvicino a lui provo di nuovo dolore. E' forse un segno? Gli Dèi non vogliono questo amore? O forse, più semplicemente, nel suo profondo egli non mi vuole?
Mi trovo così a cercare conforto tra questi alambicchi, tra pozioni e processi alchemici. Mi stordiscono, col loro fascino, coi loro misteri, con le loro sfide. Faccio passare il tempo tra questi materiali ambigui, che in questo momento percepisco come i miei unici amici.
Sono quasi tentata dal trovare tra essi più di un'amicizia: un'amante. Il miele nero. Questa sostanza che esercita il suo fascino su così tanta gente, perché dovrebbe lasciarmi indifferente? Le sue potenzialità, opportunamente trasformate negli effetti variandone in modo sapiente la composizione, sono come un tenebroso seduttore. Ed io mi sento così vulnerabile adesso.
Ma stanotte il mio lavoro febbrile sfoga solo la mia rabbia. Il mio nuovo amante dovrà aspettare.


Desiree in lacrime
scritto da Desiree , 21:10 | permalink | markup wiki | commenti (5)