Gli anni di Krandamer
Le poche informazioni note sulla lunga militanza di Buster nell'esercito regolare di
Krandamer sono state da lui confessate nel corso degli eventi narrati nella cronaca
i misteri dell'Ogham Craobh. A quanto pare avrebbe fatto una rapida carriera, facilitata dai numerosi scontri interni dei feudi del Ducato, raggiungendo ben presto la nomina a tenente e quindi a capitano. E' attorno al 500 che si colloca la rottura con le gerarchie dell'esercito, che si rifiutano di riconoscergli i meriti da lui conquistati sul campo negandogli di fatto il titolo di colonnello.
I ventuno sporchi di sangue
L'orgoglio di Bushman si rivela in quegli anni in tutta la sua forza, portandolo a rompere i ranghi insieme agli uomini a lui più fedeli: da quel giorno diventa il Colonnello Buster e fonda una compagnia di ventura, i
ventuno sporchi di sangue. Le teorie sul reale significato di quel nome non si fanno attendere: i colonnelli dell'esercito ironizzano sulle mancanze del disertore, incapace persino di contare il gruppo di uomini che costringe ad accompagnarlo nell'infamia (in tutto ventitre, Buster compreso): in realtà il nome si riferisce alla paga mensile del soldato di Krandamer, polemicamente giudicata inadeguata per dover sottostare alle miopi decisioni dei superiori.
Le battaglie lungo il fiume
Sono le acque del Duras le prime a tingersi del sangue che sporca le armature dei ventuno, ben presto seguite da quelle del Loray: gli scontri sono numerosi e portano la compagnia a crescere fino a raggiungere dimensioni sette volte superiori a quelle iniziali. I numerosi scontri tra
Beid e
Keib portano Buster a passare il confine, sposando per ben due volte la causa della baronia e subendo pesanti perdite a seguito della seconda sconfitta, a seguito della quale Buster viene gravemente ferito. Il mese di cui ha bisogno per riprendere le forze si dimostra fatale: priva del suo leader la compagnia cade preda delle invidie e delle malversazioni. Gli ufficiali superstiti si uccidono fra loro o finiscono con il disertare: sarà Buster stesso, una volta recuperate le forze, a dare la morte alcuni di loro, inseguendoli nuovamente a Krandamer.
L'ultimo periodo
Gli anni successivi al 510 segnano per Buster una tappa importante: il guerriero sente progressivamente il peso dell'età, che se non è sufficiente a impedirne i movimenti riesce comunque a precludergli la possibilità di riorganizzare la compagnia. Nel 512 i
ventuno sporchi di sangue si sciolgono definitivamente: Buster resta con un pugno di fedelissimi, ed è con loro che comincia ad accettare operazioni sempre più lontane dall'etica e dall'onore militare, che diventano sempre più un lontano ricordo. La lenta e inesorabile discesa, scandita dalla perdita o dalla morte degli uomini che gli sono rimasti al fianco, culmina nel 517 con la missione affidatagli da un individuo misterioso che Buster non fatica a riconoscere come un pericoloso seguace delle divinità delle Tenebre. E' in quell'occasione che il mercenario decide di spegnere per sempre ogni parvenza di luce dalla sua anima: non c'è più niente da perdere, nulla per cui valga la pena tirarsi indietro.
Rosalie
Sottrarre una paladina da un monastero non è cosa da poco, e persino i suoi uomini sono sul punto di rifiutare una volta appresa la gravità della missione: ma la paga è alta, e la deriva intrapresa è tale da non consentire rimorsi o ripensamenti. Il rapimento viene preparato nei minimi dettagli ed è Buster stesso che si trova suo malgrado a portarlo a termine, costretto a riparare ad un maldestro errore operato da uno dei suoi uomini che rischia di compromettere l'intera operazione. La consapevolezza di essere osservato dall'adepto delle tenebre che lo segue a breve distanza lo pervade di una forza che si trasforma via via in una brama irresistibile. La paladina viene colpita alle spalle, senza riuscire neppure a sentirlo arrivare: un analogo destino viene riservato al suo accompagnatore, un sacerdote incapace di opporre alcuna resistenza: Buster consegna la preda al misterioso mandante, che gli fornisce un secondo appuntamento alcuni giorni dopo. Quando molti giorni dopo i due si incontrano nuovamente la paladina è ferita e legata, in lacrime. Nessuna rimorso appare tuttavia nello sguardo di Buster: in lei il mercenario non vede altro che un oggetto, spogliato di qualsiasi identità nobiliare o religiosa e nelle cui vene scorre il sangue di antichi nemici contro cui ha combattuto e perso: un oggetto sul quale sfogare un rancore impossibile da estinguere, poiché alimentato da quelle stesse ingiustificabili azioni. Il nuovo incarico consiste nel portarla all'interno di alcune grotte di Rigel insieme a un messaggio: qualcuno sarebbe stato li' a ricevere il pacco, dandogli in cambio nuove istruzioni. A nulla valgono le suppliche e i pianti di
Rosalie, che nei giorni successivi, tra le violenze, diventa l'unico e l'ultimo testimone delle ultime parole di Buster: un interlocutore muto e sordo, incapace di ascoltare parole sconnesse e ormai impossibili da capire.
Lo scontro con la compagnia di Caen
A pochi chilometri da
Rigel Buster si imbatte in un certo
Jonathan, una guida del luogo che il mercenario costringe (sia pure dietro compenso) a unirsi al suo gruppo fino alle grotte. E' nella notte tra l'11 e il 12 maggio che
Jonathan si imbatte nei ragazzi di Caen e li porta dagli uomini di Buster: lo scontro, cruento e senza vincitori, si conclude con la fuga di Buster: il Colonnello verrà inseguito da sir
Marcus Darrell e da
Brewen Malcolm, due paladini della
fortezza dell'Ultimo Sole di Rigel. Dopo molte ore di inseguimento Buster è costretto a dare battaglia sulle rive di un affluente del fiume Duras: le ferite subite durante lo scontro con la
compagnia di Caen non gli impediscono di uccidere
Bewen con un singolo colpo incredibilmente fortunato. Ferisce anche alla gamba sir
Marcus, che però lo costringe alla resa e lo riporta, gravemente ferito, alla
fortezza dell'Ultimo Sole.
L'agonia e la morte
Buster si spegne nella notte tra il 15 e il 16 maggio, dopo due giorni di agonia in cui subisce un lungo interrogatorio operato da sir
Marcus e dai membri della
campagna di Caen: è nel corso di queste ultime conversazioni che ha modo di confessare parte delle sue colpe e di espiare, sia pure a modo suo e senza chiedere alcun tipo di grazia, le sue ultime imperdonabili azioni.